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CorriReggio, Officine Miramare premiate da Legambiente

Reggio Calabria ( Rc) – Officine Miramare, riceve da Legambiente il premio della 34.a edizione di CorriReggio con una motivazione, ”per avere ridato pregio a un prezioso gioiello della città e averlo fatto diventare in poco tempo, con intelligente lavoro volontario, una calamita di eventi culturali e sociali d’eccellenza”, che la rende orgogliosa e che chiede all’Associazione di proseguire nel suo operato.Richiesta a cui ad oggi Officine Miramare non sa se potrà dare seguito; si è infatti in attesa della decisione del Tar di Reggio Calabria che dovrà pronunciarsi sulla legittimità della intimazione al rilascio dei locali in assenza di una risposta del Comune all’istanza di proroga trimestrale, formulata dalla Associazione, del rapporto di concessione secondo quanto previsto dall’originario avviso di gara.Con atti formali del mese di aprile il Comune ha negato di voler procedere (come inizialmente stabilito e dichiarato nel mese di marzo) allo scorrimento della graduatoria, che vedeva classificati, dietro la ATS Ulysses – Technè, altre 3 associazioni non aggiudicatarie ribadendo di voler procedere ad un ulteriore avviso. Officine Miramare auspica che questa scelta venga assunta in ogni caso dopo la decisione del Tar e nel rispetto della motivazione che il Giudice amministrativo fornirà. Se – dopo la sentenza del Tar che aspettiamo – le attività di Officine Miramare dovranno cessare, l’Amministrazione, prima di restituire al Miramare l’originaria destinazione alberghiera (che richiede ingenti lavori e risorse pubbliche) dovrà indire un nuovo avviso al quale Officine parteciperà, con l’auspicio di  proseguire il percorso culturale avviato. Un auspicio che cede il passo a quello, d’interesse superiore, che un bene vincolato e di prestigio come il Miramare che conferisce prestigio ed orgoglio alla Città ed alla collettività non venga nuovamente dimenticato ed abbandonato.Questi, comunque, i fatti che offriamo alla riflessione della cittadinanza: oltre al riconoscimento odierno di Legambiente e ad attestati che sono venuti da tutti coloro che hanno svolto eventi al Miramare, ecco alcuni dati sui primi tre mesi “sperimentali” dal 13 dicembre al 13 marzo:- oltre 60 le Associazioni che hanno aderito al progetto o hanno svolto attività convegnistiche e manifestazioni da loro stessi organizzate. La Mostra principale  e 5 mostre d’arte collettive, 2 di design, 2 di immagini storiche della città, presentazione di 8 libri, di 3 lavori discografici originali, di 3 film d’inchiesta, ospitati 4 corsi di formazione di cui quello del WWF in calendario tutti i sabati fino a luglio, 5 laboratori teatrali  e 3 di lettura per bambini ed un concerto per i piccoli con artisti di fama nazionale, oltre a 4 giornate di prestito di libri, oltre 1000 studenti di scuole reggine e calabresi in visita guidata, 5 pomeriggi di reading letterari, 18 concerti di musica classica, cori e musica jazz, 15 seminari e 20 convegni di studio, 6 eventi programmati da vari Assessorati dell’Amministrazione civica, 4 conversazioni sulla storia della città, presentati 4 progetti solidali,varie conferenze stampa nella buvette, 1 lezione di Dottorato internazionale, oltre 10.000 visitatori. Dal 25 aprile al 25 maggio in programma a Officine Miramare per gli Stati Generali della Cultura 3 concerti Jazz e chitarra classica, 2 mostre d’arte, 2 convegni sulla legalità, una proiezione di cineclub. I numeri a volte parlano più di tutto. Quando poi i numeri sono persone, anziani, bambini, cittadini calabresi con tanta voglia di riscatto e di sapere, noi lasciamo giudicare  loro. Una vera e propria fucina di progetti culturali realizzati con grande successo di pubblico e per lo più ad ingresso libero o con piccoli contributi per le spese di gestione: la mostra di Arte contemporanea internazionale dal titolo provocatorio “Questa casa non è un albergo”, curata da Giuseppe Capparelli con l’ausilio della The Format Gallery,oltre 40 artisti di valore nazionale e internazionale, evento di portata mai prima realizzato in città, ha avuto anche l’apprezzamento e la presenza di rappresentanti ministeriali del settore sia a livello centrale che periferico. E poi le varie sezioni attive per la cura e il rispetto dell’ambiente in collaborazione con le principali associazioni ambientaliste quali il WWF (con corsi tuttora attivi di formazione per il volontariato naturalista e ambientalista) e Legambiente, della persona con lo spazio “Benessere” curato da associazioni e privati, lo spazio/laboratorio dedicato ai bambini con la lettura curata anche da La biblioteca dei ragazzi, e con animazione teatrale e spettacoli musicali specificamente dedicati ai più piccoli,lo spazio dedicato al Cinema in collaborazione con il Circolo del cinema Zavattini, la valorizzazione e la conoscenza della storia della città attraverso conversazioni con docenti universitari e studiosi, gli spazi dedicati alla scuola con progetti di Alternanza scuola lavoro, ma soprattutto con decine di visite guidate programmate con le scuole della città e della regione,in collaborazione con l’Associazione MiranturRhegium, previste anche per i prossimi mesi. Sono stati realizzati concerti di musica classica, di jazz con la produzione di un festival, Play Music festival, che ha interagito con performance artistiche e momenti di solidarietà sull’accoglienza dei migranti, mostre fotografiche,serate con jazzisti di caratura internazionale come il Trio Da Paz e i Periscope Quintet o BabaSisoko. Un grande successo! E la riapertura del Caffè delle Arti, nella buvette dell’ex albergo che è divenuto sede di conferenze stampa e momenti di incontro conviviale. Questo e molto altro ha trovato ampio riscontro sulla stampa, locale e non, e sui social network, sostituendo l’immagine negativa che del Miramare si era creata in precedenza.

Ospedale Unico della Sibaritide: a Cosenza la firma del Protocollo di Legalità

COSENZA – Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, sottoscriverà domani, martedi 26 aprile alle ore 12:00, il Protocollo di Legalità per la costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide: il tutto si svolgerà presso la Prefettura di Cosenza. A firmare il documento saranno la Regione Calabria, la Prefettura, l’Azienda Sanitaria Provinciale e l’Ospedale della Sibaritide Società Consortile per Azioni. Il Protocollo è finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, in relazione all’affidamento in concessione di costruzione, e alla gestione dei lavori di realizzazione del nuovo presidio ospedaliero. Il nuovo ospedale unico della Sibaritide è un’opera all’avanguardia molto attesa dalle popolazioni interessate e prevede 334 posti letto. Il nosocomio servirà a colmare definitivamente il gap di assistenza sanitaria che si registra in un territorio vasto come quello della Sibaritide, che va da Rocca Imperiale fino a Cassano allo Jonio, e che conta circa 200.000 abitanti.

Recuperato canide in difficoltà nei pressi del Lago Cecita

esemplare canideCELICO (CS) – Un esemplare appartenente alla famiglia dei Canidi, maschio di 4 anni, è stato recuperato dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Spezzano Sila in località Colamauci del Comune di Celico in prossimità del Lago Cecita. L’intervento degli uomini della Forestale è avvenuto a seguito di una chiamata al numero di emergenza ambientale 1515 di un cittadino del luogo che ha notato nella giornata di ieri in quella zona l’animale in evidente difficoltà di deambulazione. Giunti sul posto si è provveduto subito a contattare il servizio veterinario, il quale intervenuto ha valutato lo stato di salute prestando le prime cure all’animale che presentava lesioni cutanee su gli arti.  In seguito si è provveduto a trasportarlo presso il Centro Visita del “Cupone” di Camigliatello dell’Ufficio Territoriale Biodiversità del Corpo Forestale dove, dopo le dovute cure,  verranno eseguiti ulteriori esami per stabilire l’appartenenza o meno dell’esemplare alla specie del “canis lupus” o ad un “ibrido”, ossia ad un incrocio tra un lupo e un cane.

Legna pronta per essere trafugata. Coriglianese deferito all’Autorità giudiziaria

cfs legnaCORIGLIANO (CS) – Il personale del Comando Stazione di Corigliano Calabro nel corso  un servizio mirato alla prevenzione repressione tagli furtivi in località Foresta ha sorpreso un uomo di Corigliano mentre con l’uso di una motosega abbatteva  alcune piante di leccio all’interno di un comprensorio boschivo di proprietà della Regione Calabria. Si è quindi provveduto al sequestro della motosega usata dall’uomo e della legna da poco depezzata e pronta per essere trafugata, circa 10 quintali. L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria competente per furto aggravato di legna dal patrimonio boschivo regionale sottoposto a vincolo paesaggistico e idrogeologico.

Giornata del 25 aprile. Celebrazioni a Castrovillari

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CASTROVILLARI (CS) -“Dobbiamo essere grati a chi sacrificò la propria vita perché potessimo vivere in Libertà e in Pace.” Sono state queste le parole pronunciate nel corso della  giornata castrovillarese per il 71° anniversario del 25 aprile. Organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con le Associazioni combattentistiche d’Arma e la partecipazione delle Forze dell’Ordine e dell’Esercito, la celebrazione  ha sottolineato tali valori durante l’istante di raccoglimento dinanzi al monumento ai Caduti per la deposizione della Corona d’alloro, dove il  coro Nova Vox  Aurea, diretto dal maestro Agnese Bellini, ha interpretato alcune arie. Nella Chiesa dei Sacri Cuori dove il parroco, don Carmine De Franco,  Francesco Saraceni  a nome e per conto della Sezione Reduci e Combattenti “Ettore Manes” , il Sindaco, Domenico Lo Polito , ed il Tenente Massimo Cipolla , comandante del NORM Compagnia Carabinieri di Castrovillari che ha letto la Preghiera della Patria, hanno riproposto argomenti fondamentali per una crescita civile.

25 aprile, a Cosenza “Medaglia liberazione” a partigiano

COSENZA – Le lacrime e la voce rotta dall’emozione ed un unico pensiero, rivolto ai compagni morti: “eravamo in tanti a combattere. Molti compagni sono morti, ma per noi quella battaglia era troppo importante”. E’ quanto detto da un commosso Nicola Cortese, partigiano novantatrenne che questa mattina ha ricevuto la “Medaglia della liberazione” dalle mani del prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, nel corso della manifestazione svoltasi in Prefettura in occasione del 25 Aprile. La stessa onorificenza e’ stata consegnata anche ad Anna La Cava, nipote di Antonio, anch’egli partigiano, deceduto un mese fa. “Mio nonno – ha ricordato Anna La Cava – e’ stato lucido fino alla fine dei suoi giorni e ogni anno ricordava il sacrificio e le pene vissute durante la guerra. Alla fine del racconto ci ricordava sempre quanto era stato importante quel periodo e che, nonostante tutto il male e il dolore vissuti, avrebbe rifatto tutto, senza esitare un attimo”.

Chirurgia mininvasiva e terapia del dolore: concluso il congresso “Chirurgia vertebrale oggi”

CATANZARO – L’innovazione tecnologica nella medicina consente un migliore trattamento dei disturbi legati alla colonna vertebrale, attraverso il ricorso a metodologie chirurgiche non invasive che, rispetto alla chirurgia “open”, hanno il duplice vantaggio di garantire traumi meno estesi e una ripresa più rapida del paziente, trattendendo i costi stessi dei trattamenti medici. Questo è quanto emerso dall’appena Congresso colonna vertebraleconcluso congresso “Chirurgia vertebrale oggi”, presieduto dai dottori Pierluigi Rocca e Giuseppe Bisurgi, entrambi medici specialisti in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore e Chirurghi Vertebrali, cui hanno preso parte oltre venti relatori, rappresentati del mondo medico e accademico di tutta Italia. «La chirurgia minivasiva – ha spiegato il dottor Bisurgi – può essere una valida alternativa alla chirurgia tradizionale. Bisogna superare la vecchia concezione secondo la quale per operare colonna vertebrale cervicale o lombare si debba intervenire a campo aperto, perché grazie alla tecnologia si può operare con metodiche chiuse, attraverso l’utilizzo di telecamere e dell’apparecchio di radiologia, anche tridimensionale». Del resto, se si considera che almeno l’80% della popolazione soffre di disturbi legati alla colonna vertebrale, si evince come non possa che essere positiva anche dal punto di vista sociale la ripercussione delle nuove tecniche di chirurgia mininvasiva, per la cura di patologie come scivolamenti vertebrali, cervicale, scoliosi, ernia del disco. Per questa ragione, la stessa figura del chirurgo vertebrale deve inserirsi all’interno di un percorso terapeutico «condiviso tra vari specialisti come gli ortopedici, i neurochirurghi, i chirurghi algologi e i radiologi interventisti», ha aggiunto lo stesso Bisurgi, al pari di quanto avviene in altre parti del mondo. Dunque, come ha ribadito il professor Giovanbattista Sarro, direttore del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, l’Italia ha ancora molta strada da fare, auspicando una effettiva applicazione della legge 38 del 2010 sulla terapia del dolore, col concreto utilizzo delle risorse previste. A tal fine, maggiore deve essere anche l’attenzione da parte delle istituzioni, ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Catanzaro Vincenzo Ciconte. Al Sud più che nel resto d’Italia, poichè, come ha spiegato il dottor Pierluigi Rocca, in Calabria «il blocco della spesa sanitaria penalizza l’innovazione e non concede nuovi spazi a chi intraprende una nuova chirurgia». Il congresso, pertanto, oltre che sull’importanza dell’approccio meno invasivo, ha posto l’accento su un aspetto clinicamente assai rilevante quale quello del dolore, al fine di realizzare un ritorno del paziente al benessere.

 

 

 

 

Guccione e Laratta in visita all’azienda Percacciante, vittima di intimidazioni mafiose

azienda percaccianteSIBARI (CS)- “In Calabria è in corso una forte aggressione della criminalità organizzata contro le aziende agricole. Vogliono spaventarle e poi controllarle. Gli imprenditori resistono, sanno che non possono e non devono cedere, ma spesso pagano prezzi altissimi. Lo Stato non può lasciarli da soli a lottare. Occorrono misure efficaci di prevenzione e repressione, occorre il sostegno delle istituzioni regionali e nazionali verso gli imprenditori colpiti”.
E’ l’allarme lanciato da Franco Laratta e Carlo Guccione, in visita all’azienda Percacciante, vittima di un atto intimidatorio di stampo mafioso, nella piana di Sibari. L’azienda ha subito un incendio doloso che ha distrutto il capannone con tutti gli automezzi dell’azienda causando un danno di circa 1,5 milioni di euro, mettendo a rischio il raccolto e gli oltre 150 posti di lavoro stagionali. Preoccupazione  e sgomento in una zona vittima da sempre di simili attacchi che rimangono il più delle volte impuniti.

Maltempo in Calabria, allerta della Protezione Civile

CATANZARO – La Protezione Civile regionale ha diramato un bollettino di allerta per le condizioni meteorologiche avverse previste nelle prossime ore. In tutta la Calabria sono previste precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o di temporale, accompagnate da frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Previste anche possibili mareggiate lungo le coste esposte. Le zone più a rischio sono quelle tirreniche, in particolare tra le province di Cosenza e Catanzaro. Le precipitazioni si protrarranno in particolare nelle giornate festive di domenica 24 e lunedì 25 aprile.

Gratteri, la ‘ndrangheta dovrebbe spaventare più dei terroristi

RENDE (CS) «Fanno più paura quattro terroristi che non diecimila ‘ndranghetisti. Questo perché gli ‘ndranghetisti convivono con la società e le istituzioni. Due terroristi terrorizzano un intero popolo. Il terrorismo è sempre sopravvalutato». Lo ha detto Nicola Gratteri, nominato procuratore di Catanzaro, parlando agli studenti del Master in Intelligence organizzato all’Università della Calabria da Mario Caligiuri, docente dell’ateneo. «Non sono un esperto di terrorismo – ha detto ancora Gratteri – ma so per certo che ho più problemi a lavorare con la polizia belga che con la polizia sudamericana, perché l’Europea è una comunità bancaria, è unita solo da una moneta, dal punto di vista della sicurezza è un encefalogramma piatto. Secondo me la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta non ha interessi ad avere a che fare con il terrorismo, piuttosto, sfrutta il fatto che le forze dell’ordine si concentrano su altro. L’intelligence – ha aggiunto Gratteri – ha un ruolo fondamentale e per fare questo lavoro c’è bisogno di freddezza, coraggio, ma soprattutto riservatezza. Il lavoro dell’intelligence comunemente è considerato come qualcosa di sporco, ma non è così. Ho avuto modo di lavorare con i servizi segreti e ho constatato che in realtà svolgono lavori che le altre forze dell’ordine non potrebbero. A mio giudizio stiamo solo pareggiando la partita contro la ‘ndrangheta, non vincendo, perché la presenza di una mafia sul territorio non si capisce dalle denunce, ma dagli umori dei commercianti. In questi ultimi anni – ha aggiunto – lo Stato sembra stia avendo grossi successi nei confronti della lotta alla mafia e in particolare della ‘ndrangheta, ma io che ci lavoro dal di dentro non riesco a dirvi che stiamo vincendo la battaglia. Non perché sono pessimista ma perché è importante che tutti abbiano la consapevolezza di cosa siano le mafie e che potere hanno”. Gratteri ha poi esortato la politica ad impegnarsi per contrastare le mafie. «Abbiamo proposto una riforma del sistema. Rimane da chiedersi perché la riforma non viene discussa, ma questo bisogna chiederlo alla politica. Abbiamo modificato tutta la parte sull’agenzia dei beni confiscati che, secondo noi – ha aggiunto Gratteri – deve stare a Roma, perché deve interagire on-line con tutti i ministeri e si deve insediare presso la sede del Consiglio dei Ministri. Deve essere presieduta da un manager, che capisce di economia e il sequestro deve essere gestito da una sezione specializzata del tribunale, in modo che siano sempre dei giudici a seguire il percorso di quel bene, dalla confisca all’assegnazione. Il valore del bene, poi, va tutelato e per questo assegnato prima che si degradi. Per contrastare le mafie – ha proseguito Gratteri – servono tante e piccole modifiche normative, che abbiamo già proposto e di cui ho già ampiamente detto. Qualsiasi modifica, però, non deve intaccare il livello di garanzia dell’imputato, perché in nessun caso un assassino o un mafioso deve poter fare la parte della vittima. Le modifiche devono servire a far diventare non conveniente delinquere».