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Eroina nascosta vicino una grondaia di una casa del centro di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Una busta di cellophane trasparente con all’interno sette involucri contenenti eroina, verosimilmente pura, ed altre sette dosi di eroina da un grammo ciascuna, confezionate in cellophane di colore bianco, il tutto, per un peso complessivo di circa 30.4 grammi, sono state rinvenute nel centro di Castrovillari, occultate in prossimità di una grondaia esterna all’abitazione di un noto pregiudicato. L’operazione ha impegnato sei unità appartenenti al servizio di polizia giudiziaria ed alla polizia scientifica del commissariato di pubblica sicurezza di Castrovillari. La sostanza stupefacente rinvenuta veniva posta sotto sequestro. Sono in corso ulteriori indagini.

Comportamenti aggressivi, avvisi orali per sette minori stranieri

REGGIO CALABRIA – Il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, ha emesso sette avvisi orali nei confronti di altrettanti minori non accompagnati originari del Bangladesh ospitati in una struttura di prima accoglienza. Gli avvisi nei confronti dei sette minori sono stati motivati dai loro comportamenti aggressivi nei confronti degli operatori del centro e degli altri ospiti. «Non sono tollerabili – ha detto il questore Grassi – comportamenti contrari ai dettami della pacifica e civile convivenza. L’emanazione dei sette provvedimenti di avviso Orale rappresenta la risposta delle istituzioni per la salvaguardia di tutte quelle persone che perseguono i principi dell’accoglienza e della solidarietà».

 

 

Droga e violenza, due persone denunciate e una segnalata

RENDE (CS) – Durante le ultime 24 ore nella provincia cosentina 2 persone sono state denunciate. Un’altra, invece, è stata segnalata alle autorità competenti. Nella cittadina di Rose i militari hanno deferito in stato di libertà un 51enne di Marano Marchesato. L’accusa nei confronti dell’uomo è di “Porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere”. Nella notte appena trascorsa le forze dell’ordine hanno notato l’uomo nei pressi dell’abitazione della sua ex compagna. Sottoposto ad una perquisizione veicolare, i carabinieri hanno rinvenuto un martello del quale non è stata giustificata la presenza. A seguito sono stati ritrovati nei suoi effetti personali 2 grammi di marijuana. Patente ritirata e foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno, nella zona di Rose, per la durata di 3 anni.

A Montalto Uffugo, invece, una 34enne cosentina è stata deferita per reati di “Minaccia” e “Lesioni personali”. I militari, dopo le opportune indagini, hanno individuato la ragazza che, nel pomeriggio dello scorso 11 marzo, si è resa autrice di un’aggressione. La lite, scaturita per futili motivi, ha comportato un pestaggio nei confronti di una sua coetanea. Alla ragazza sono state procurate lesioni guaribili in 7 giorni.

‘ndrangheta, operazione contro la cosca Pesce. Sono undici i fermi

REGGIO CALABRIA – Si accentua l’offensiva dello Stato contro la ‘ndrangheta, considerata la mafia più potente al mondo e per questo oggetto di particolari attenzioni sul piano giudiziario ed investigativo. Oggi è stata la Polizia ad assestare un colpo importante alla criminalità organizzata calabrese con due operazioni condotte dalle Squadre mobili di Reggio Calabria e Catanzaro, sotto le direttive delle Dda delle due città e con il coordinamento del Servizio centrale operativo. Nell’operazione della Squadra mobile di Reggio sono state fermate 11 persone, elementi di vertice, affiliati e prestanome della cosca Pesce, da sempre una delle più potenti della ‘ndrangheta. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni e favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante Marcello Pesce, arrestato dalla polizia il primo dicembre del 2016, nonché di traffico e cessione di sostanze stupefacenti. Le indagini, oltre a portare alla cattura a dicembre di Marcello Pesce, hanno consentito di individuare la rete dei soggetti che per anni ha protetto la sua latitanza, permettendogli di svolgere un ruolo molto importante nel panorama ‘ndranghetistico della fascia tirrenica della provincia di Reggio Calabria, ma anche di ricostruire l’operatività di gran parte dei soggetti a lui facenti capo e le numerose attività economiche riconducibili alla cosca. Fra gli 11 arrestati nell’operazione figura il figlio di Marcello Pesce, Rocco, che, seguendo le direttive del padre, si occupava del controllo e del coordinamento delle attività criminali, teneva i rapporti con gli altri affiliati e con gli esponenti di vertice di altre cosche, gestiva alcune aziende agricole ed un centro scommesse intestati a prestanome e un fiorente traffico di sostanze stupefacenti. La cosca Pesce, inoltre, avrebbe avuto il monopolio del settore del trasporto merci su gomma di prodotti ortofrutticoli per conto terzi. Nell’ambito della stessa operazione sono stati sequestrati beni per un valore di circa dieci milioni di euro, tra cui 44 trattori stradali, rimorchi e semirimorchi utilizzati dalla cosca per il trasporto di agrumi e kiwi da Rosarno al centro e nord Italia. Per quanto riguarda la seconda operazione, la Squadra mobile di Catanzaro, sempre insieme allo Sco, ha sequestrato beni per un valore di quattro milioni di euro al collaboratore di giustizia Gennaro Pulice. I sequestri sono stati fatti, oltre che in Calabria, in Lombardia, Piemonte ed Abruzzo e riguardano anche beni riconducibili alla moglie di Pulice e ad alcuni imprenditori considerati suoi prestanome. Pulice, secondo gli investigatori, è stato un esponente apicale delle cosche confederate “Iannazzo e Cannizzaro-Daponte”. Gli si attribuiscono, tra l’altro, diversi omicidi, il primo dei quali commesso quando era ancora minorenne.

Cosenza, gli agenti della volante evitano il furto di due auto

COSENZA – Allertati da una telefonata giunta al centralino del 113, gli agenti della squadra volante di Cosenza ha sventato nella notte tra domenica e lunedì, il furto di due autovetture. In particolare, nella segnalazione un cittadino denunciava la presenza di alcune persone sospette armeggiare in Via Popilia attorno ad alcuni veicoli. Giunti sul posto gli uomini in divisa hanno individuato una Smart alla quale i malviventi, messi in fuga dall’arrivo della volante, avevano già iniziato a smontare gli pneumatici. Durante l’ispezione dei luoghi gli agenti della polizia hanno inoltre rinvenuto una Fiat Panda risultata rubata poche ore prima. Sul sedile della Fiat Panda sono stati rinvenuti gli attrezzi che i ladri stavano utilizzando per smontare i pneumatici della Smart. Sono in corso attività d’indagine per risalire agli autori del tentato furto degli pneumatici e della Fiat Panda.

Due arresti a Rende per associazione per delinquere di stampo mafioso, tentata rapina ed estorsione

RENDE (CS) – Doppio arresto dei carabinieri della stazione di Rende in esecuzione di provvedimenti di esecuzione pena, emessi dalla Procura Generale della Repubblica di Catanzaro. Si tratta di S. A. quarant’anni di Castrolibero (CS), residente a Rende (CS), già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, il quale deve espiare la pena residua di cinque, sei mesi e 13 giorni di reclusione per il reato di tentata estorsione, commesso il 3 novembre 2011, e del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, commesso dal 2008 a marzo 2013, e di D. P. U., 47enne di Rende, già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, il quale deve espiare la pena residua di sei anni e dieci mesi di reclusione per il reato di tentata rapina di estorsione, commesso da dicembre 2011 a marzo 2012 a Bisignano (CS) e per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso commesso dal 2008 a marzo 2013. Entrambi sono stati coinvolti nella operazione denominata “Vulpes”, scattata nel novembre del 2013 contro una cellula ritenuta organica al clan Lanzino dedita alle estorsioni perpetrate ai danni dei commercianti dell’area urbana di Cosenza. Gli arrestati, concluse le formalità di rito, sono stati tradotti nella casa circondariale di Cosenza. Gli arrestati, concluse le formalità di rito, sono stati tradotti nella casa circondariale di Cosenza.

Fiamme sull’autobus a Cosenza. Tutti illesi i passeggeri

COSENZA – Soltanto tanta paura ma per fortuna nessun ferito nell’incendio di un autobus a Cosenza. L’episodio si è verificato su Viale Crati, lungo il tratto urbano della statale 107, nei pressi della Motorizzazione Civile e della caserma dei carabinieri. L’autista si è subito accorto del propagarsi delle fiamme d ha fermato il mezzo, facendo scendere i passeggeri, una decina circa, che erano a bordo. Sul posto i vigili del fuoco e le forze dell’ordine per accertare le cause del rogo.

Guida in stato di ebbrezza e possesso di droga. Due denunce

RENDE (CS) – I militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende,nel corso delle operazioni di controllo avvenute lo scorso fine settimana, hanno deferito in stato di libertà un 26enne di Lamezia Terme (CZ), per il reato di “Guida in stato di ebbrezza”. I militari operanti, nella nottata del 1° aprile 2017, in Rende (CS), hanno sottoposto l’automobilista a test etilometrico riscontrando un tasso alcolemico nel sangue superiore ai limiti consentiti dalla Legge. La patente di guida veniva immediatamente ritirata e l’autovettura sottoposta a sequestro. Successivamente hanno segnalato, alla Prefettura di Cosenza, quale “Assuntore di sostanze stupefacenti” un 36enne cosentino. I militari operanti, nella nottata del 2 aprile 2017, in Rende (CS), controllavano e perquisivano l’uomo rinvenendo, celati nei pantaloni, un involucro in cellophane contenente 5 grammi di sostanza stupefacente del tipo “Hashish”, che veniva sottoposta a sequestro. 2. Ad Acri militari della Stazione Carabinieri di Acri, hanno denunciato, in stato di libertà un 68enne di Acri (CS), per il reato di “Guida in stato di ebbrezza”. I militari operanti, nella nottata del 2 aprile 2017, in Acri (CS), sottoponevano l’automobilista a test etilometrico riscontrando un tasso alcolemico nel sangue superiore ai limiti consentiti dalla Legge. La patente di guida veniva immediatamente ritirata e l’autovettura sottoposta a sequestro. A Lattarico (CS), i militari della Stazione Carabinieri di Lattarico, un 21enne, un 19enne e un 18enne cosentini. I militari operanti, nella nottata del 2 aprile 2017, in Lattarico (CS), controllavano e perquisivano i tre giovani i quali occultavano, all’interno dei jeans, rispettivamente un involucro in cellophane contenente 1 grammo di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, che veniva sottoposta a sequestro.

Operazione “Chaos”, ci sono anche cinque funzionari Anas tra gli arrestati – NOMI e VIDEO

14310_foto logo 9 VIBO VALENTIA – Ci sono anche cinque funzionari dell’Anas tra le 9 persone arrestate dai finanzieri del Comando provinciale di Vibo Valentia nell’ambito dell’operazione “Chaos” su presunti illeciti nei lavori di ammodernamento del tratto tra Mileto e Rosarno dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica diretta da Bruno Giordano. Per i cinque funzionari dell’Anas sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre gli altri quattro arrestati, tutti imprenditori affidatari dei lavori di ammodernamento oggetto dell’inchiesta, sono stati portati in carcere. L’operazione rappresenta lo sviluppo dell’indagine che, nel maggio dello scorso anno, ha portato al sequestro preventivo del tratto autostradale interessato e di aree e strade provinciali limitrofe interessate da un serio rischio idraulico e idrogeologico, mai considerato in nessuna fase di progettazione, con conseguente configurabilità del reato di crollo e disastro doloso, nonché al sequestro di somme di denaro per oltre 400 mila euro, corrispondenti all’illecito profitto dei reati di truffa e falso commessi dalle imprese esecutrici dei lavori attraverso la formazione di documentazione che attestava falsamente l’avvenuto smaltimento di rifiuti speciali di lavorazione in realtà mai avvenuto. Dalle indagini sull’esecuzione dei lavori di ammodernamento affidati in appalto dall’Anas per un importo di circa 61 milioni di euro, coordinate dal sostituto procuratore Benedetta Callea, è emerso, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, un quadro di diffuse irregolarita’ riguardanti vari episodi di truffa e frodi nelle pubbliche forniture; false certificazioni di lavori mai eseguiti o eseguiti solo in parte oppure in grave difformità rispetto alle previsioni contrattuali; alterazioni della contabilità lavori ed omissioni, da parte degli organi della Stazione appaltante, di verifiche e controlli. Le indagini hanno fatto emergere anche l’esecuzione di opere potenzialmente pericolose per la sicurezza pubblica. Agli indagati, che sono complessivamente 15, vengono contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico in atto pubblico, attentato alla sicurezza dei trasporti ed abuso d’ufficio.

Questi i nomi delle persone indagate di cui quattro imprenditori e cinque tra funzionari e dipendenti Anas:  Gregorio Cavalleri (66 anni), Domenico Gallo (61 anni), Maurizio Panarello (50 anni), Carla Rota (55 anni) Vincenzo Musarra (64 anni),  Giovanni Fiordaliso (47 anni), Salvatore Bruni (41 anni), Consolato Cutrupi (46 anni), Antonino Crupi (37 anni).

 

 

 

Cosenza, arrestato pregiudicato per evasione

COSENZA – La Polizia di Stato della Questura di Cosenza, nella scorsa nottata, durante i servizi di prevenzione e repressione dei reati ha tratto in arresto P. A.  per evasione, detenzione di sostanza stupefacente, munizioni e detenzione abusiva di armi e munizioni. Il personale della Questura di Cosenza, nel cuore della notte, sorprendeva su via Popilia due pregiudicati che si aggiravano con fare sospetto nei pressi di alcuni istituti scolastici. Uno di questi veniva riconosciuto per P. A.  sottoposto agli arresti domiciliari. Quest’ultimo alla vista degli agenti di polizia si dava alla fuga. Le volanti, alla ricerca dell’evaso, lo hanno rintracciato nei pressi del ponte Mancini dopo un lungo inseguimento a piedi. Veniva effettuata perquisizione personale e domiciliare a carico dell’evaso, nel corso della quale venivano rinvenuti: un pugnale, una balestra, un bisturi, una cartuccia cal. 7.65, un involucro con circa 15 gr di sostanza stupefacente e un coltello a serramanico. L’arrestato, accompagnato presso gli uffici  per le formalità di rito, risultava gravato da numerosi precedenti di polizia, in particolare per spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, furto e resistenza. Lo stesso veniva sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.