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Scontri Cavese-Asd Reggio Calabria, otto arresti

SALERNO – Otto tifosi della Cavese calcio sono stati arrestati dalla Polizia dopo gli atti di violenza avvenuti poco prima dell’incontro di calcio allo stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni (Sa) tra la Cavese e il Reggio Calabria. Un gruppo di facinorosi, appartenenti agli ultras metelliani, armati di cinghie e oggetti contundenti, ha invaso il terreno di gioco, raggiungendo il settore occupato dai sostenitori reggini, scagliando oggetti e fumogeni all’indirizzo delle forze di polizia e dei tifosi avversari e tentando di venire a contatto con i sostenitori della compagine calabrese. Ne è scaturito un fitto lancio di oggetti tra i gruppi contrapposti. A farne le spese sono stati tre agenti di polizia e un tifoso reggino, rimasti contusi. Tornata la calma la partita si è giocata regolarmente. A seguito delle indagini degli agenti della Digos della questura di Salerno e del personale del commissariato di Cava de’ Tirreni attraverso l’analisi dei filmati effettuati dal personale della polizia scientifica, si è giunti all’identificazione di otto presunti responsabili per i quali è scattato l’arresto differito. Tutti sono ora ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida ed è stata già avviata la procedura per l’irrogazione del provvedimento Daspo.

Narcotrafficante internazionale arrestato a Locri

LOCRI (RC) – Un narcotrafficante internazionale, Saverio Romeo, 59enne calabrese da tempo emigrato in Germania, è stato arrestato dai carabinieri di Locri in esecuzione ad un mandato di cattura europeo emesso dall’autorità giudiziaria del Belgio per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale tra Colombia, Paesi Bassi e Belgio, essendo stato condannato, il 2 febbraio scorso, alla pena detentiva di quattro anni di reclusione. L’arresto è avvenuto nell’ambito di controlli effettuati con il supporto dello squadrone eliportato carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia. Già nel marzo del 2006 il narcotrafficante era stato arrestato in Germania, insieme ad altre tre persone, poiché trovato in possesso di 64 kg di cocaina purissima che, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare, al dettaglio, svariati milioni di euro. Lo stupefacente, entrato nel porto di Amburgo a bordo di una nave mercantile battente bandiera cilena, proveniente dalla città di Turbo in Colombia, era destinato mercato olandese. Nel dicembre del 2007, l’uomo è stato condannato dall’autorità giudiziaria tedesca di Bochum nuovamente per traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e rinchiuso in carcere, dove è rimasto recluso sino al 2013. Dopo l’arresto da parte del carabinieri di Locri, il narcotrafficante è stato portato nel carcere di Reggio Calabria, a disposizione della locale Corte d’Appello, che ne valuterà la sua posizione ai fini dell’estradizione.

Cosenza, scoperta frode fiscale per 30 milioni di euro

COSENZA – Prosegue l’attività delle Fiamme Gialle di Cosenza volta al contrasto alle frodi fiscali, nel settore immobiliare, che ha permesso di individuare un sodalizio criminale responsabile di un’evasione fiscale pari a 30 milioni di euro. Il meccanismo fraudolento si basava sullo scambio di fatture per operazioni inesistenti, quantificato in oltre 60 milioni di euro, tra le varie società coinvolte. Talune di queste società, al fine di ostacolare l’attività ispettiva dei finanzieri cosentini, avevano simulato il trasferimento di sede fuori regione. In particolare, dalle indagini condotte, sono state individuate operazioni commerciali di sospetta irregolarità intercorse tra una società cosentina e altre sei società, tre con sede in Cosenza e tre con sede dichiarata in Roma, tutte operanti nel settore immobiliare. Ad insospettire i finanzieri sono stati i frequenti ed inusuali rapporti commerciali tra le società che apparivano ingiustificati, meramente cartolari e privi di reale effettività economica. A seguito di accertamenti svolti nei confronti delle società coinvolte veniva rilevato l’inserimento in contabilità di fatture ed altri documenti falsi per oltre 60.000.000 di euro al fine di “gonfiare” in maniera fittizia i costi e ridurre gli utili dell’impresa. Falsi acquisti di edifici in costruzione, compravendite fittizie di immobili già costruiti, adibiti ad uso abitativo o commerciale e finte realizzazioni di impianti o altre opere murarie su diversi fabbricati, attestavano false operazioni e costi mai realmente sostenuti. A conclusione dell’attività venivano segnalati alla Procura della Repubblica di Cosenza cinque soggetti, rappresenti legali delle società per l’emissione, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e per dichiarazione infedele. Tali violazioni sono sanzionate con la reclusione da uno a sei anni. Al fine di assicurare la restituzione delle imposte evase ed il pagamento delle relative sanzioni sono state attivate le procedure di sequestro dei beni patrimoniali esistenti per valore equivalente a quello evaso.

Incidente sulla 106, muore una donna

carabinieri-notturna-incidenteMELITO PORTO SALVO (RC) – E’ morta una una donna di 60 anni, di cui non sono state rese note le generalità, in un incidente stradale accaduto lungo la statale 106. L’impatto fatale è avvenuto nella periferia di Melito Porto Salvo, al confine con Saline Joniche, frazione di Montebello. La donna, che é morta sul colpo, viaggiava a bordo di un’automobile condotta dal marito che, per motivi in corso d’accertamento, si é scontrata con un’altra vettura che viaggiava nello stesso senso di marcia. I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, giunti sul posto, stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, mentre il personale dell’Anas si sta occupando della gestione viabilità. Il tratto della statale 106 in cui si é verificato l’incidente é rimasto chiuso per alcune ore.

Castellace, rinvenimento ordigno artigianale. Concessi i domiciliari a Mammoliti

CASTELLACE (RC) – Il Gip del Tribunale di Palmi, il dottor Paolo Ramondino, nell’udienza di convalida dell’arresto, ha applicato nei confronti di Francesco Mammoliti, accogliendo la richiesta dei difensori, gli avvocati Antonino Napoli e Luciano Battista, la misura degli arresti domiciliari. Mammoliti, infatti, per il quale il Pubblico Ministero aveva chiesto al giudice di applicare la massima misura cautelare della custodia in carcere, era ritenuto responsabile della detenzione illecita di un ordigno esplosivo di fattura artigianale contenente un miscuglio pirotecnico (cd. I.E.D.) pronto per l’innesco, di forma cilindrica e delle dimensioni di 26×10 cm e del peso di 1290 g, completo di miccia a lenta combustione. Tale ordigno, che per la sua struttura chimica e le modalità di fabbricazione risulterebbe caratterizzato da sostanze di elevat potenzialità esplosiva tale da assumere il carattere della micidialità, stante la capacità omicidiaria, era stato rinvenuto all’interno dell’abitacolo di un’autovettura parcheggiata nel capannone adiacente l’abitazione di Mammoliti.
Nel corso dell’udienza di convalida, l’avvocato Napoli ha eccepito il mancato rispetto da parte della polizia giudiziaria, in occasione degli accertamenti svolti sull’ordigno, delle formalità previste per gli atti irripetibili con violazione del diritto di difesa. Eccezione, questa, disattesa dal Gip secondo il quale occorreva tenere conto della natura del reperto e della sua pericolosità per la sicurezza pubblica, tale da richiedere interventi immediati e, quindi, non soggetti alle garanzie difensive. In ogni caso, all’esito dell’interrogatorio, il giudice ha ritenuto di concedere al Mammoliti gli arresti domiciliari presso la sua abitazione, sita in Castellace di Oppido Mamertina, in attesa dello sviluppo delle indagini e del processo.

Lancia un masso contro vettura, arrestato 34enne nel vibonese

BRIATICO (VV) – Un uomo, Danilo Careglio, 34 anni, pescatore già noto alle Forze dell’ordine, è stato arrestato e posto ai domiciliari per minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Secondo quanto emerso, infatti, Careglio, dopo aver litigato con un conoscente e averlo malmenato, avrebbe poi scagliato un masso di una quindicina di chili contro il parabrezza dell’automobile della vittima, mandandolo in frantumi e provocando il ferimento al volto della vittima e della figlia 25enne, a bordo insieme al fratello di 15 anni. Dopo essere stato rintracciato dai militari dell’Arma, Careglio avrebbe minacciato di morte anche i Carabinieri ai quali si era rivolta la vittima. Padre e figlia sono stati poi soccorsi e accompagnati presso il pronto soccorso del nosocomio vibonese, dove sono state diagnosticate escoriazioni al volto e ferite multiple con una prognosi di 7 e 5 giorni.

 

Arsenale scoperto nella Locride, 9 fucili e 4 pistole

CAULONIA (RC) – Un vero e proprio arsenale è stato scoperto dai carabinieri di Caulonia che hanno arrestato e posto ai domiciliari un sessantaduenne e denunciato in stato di libertà il figlio. Nel corso dell’operazione, disposta dal Gruppo carabinieri Locri e condotta con lo Squadrone eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, i militari, nell’abitazione dell’uomo hanno trovato 2 fucili retrocarica monocanna di cui uno, con relativa ottica, denunciato quale oggetto di furto nel 2012 a Capriata d’Orba (Alessandria); 2 caricatori per pistola; 7 fucili monocanna ad avancarica; 6 baionette; una pistola priva di matricola; 2 pistole doppia canna prive di matricole; numerose cartucce per pistola e fucile di vario calibro, 3 kg di ogive. In un terreno, i militari hanno poi trovato 2 pistole di cui una revolver; 8 caricatori per pistola vario calibro; 1460 cartucce e proiettili di vario calibro; 60 cartucce e proiettili di vario calibro; oltre 200 grammi di polvere da sparo.

Operazione “Fata Morgana”, gip convalida provvedimenti di fermo

REGGIO CALABRIA – I gip del Tribunale di Reggio Calabria Barbara Bennato e Domenico Santoro hanno convalidato il fermo disposto dalla Procura distrettuale emettendo la misura cautelare in carcere nei confronti dell’avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta associazione segreta  che avrebbe condizionato molti investimenti nella città di Reggio Calabria. Analogo provvedimento è stato disposto a carico del commercialista Natale Saraceno, del commerciante Giuseppe Chirico, di Domenico Marcianò, dell’imprenditore Emilio Angelo Frascati ed dell’ex componente di Fincalabra, Antonio Idone. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e violazione della legge Anselmi sulle società segrete. I sei erano stati fermati martedi’ scorso nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana”, eseguita dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Dalle indagini sarebbe emersa la figura preminente dell’avvocato Paolo Romeo, già condannato in passato per concorso esterno in associazione mafiosa e ritenuto uno dei “referenti” della cosca di ‘ndrangheta capeggiata dal boss Giuseppe De Stefano. Oltre ad una fitta rete di relazioni con esponenti politici ed alti funzionari della pubblica amministrazione reggina, Romeo aveva costituito un consorzio di imprenditori per la riapertura della Perla dello Stretto, un megastore ubicato a Villa San Giovanni. Nell’inchiesta della Procura distrettuale figurano altre trenta persone, le cui posizioni sono attualmente al vaglio degli inquirenti.

Cosenza, fiamme nella notte in centro città

COSENZA – Fiamme nella notte in pieno centro a Cosenza dove ha preso fuoco un’area confinante con un magazzino per la vendita di pneumatici. L’incendio si è sviluppato intorno alla mezzanotte per cause ancora in corso di accertamento, in Via Pomponio Leto, all’altezza della rotonda che conduce verso Piazza Europa, nei pressi dell’imbocco di Via degli Stadi e del raccordo che collega lo svincolo autostradale alla statale 107. Sul posto i vigili del fuoco e personale della polizia stradale. Sono in corso le indagini per chiarire l’origine del rogo.

Danneggiata linea in fibra ottica a Bisignano

BISIGNANO – Persone non identificate, nella frazione Soverano di Bisignano, hanno abbattuto diversi pali telefonici danneggiando i cavi in fibra ottica di elevata potenzialità trasmissiva. A darne notizia è la Tim. “L’episodio – è detto in un comunicato dell’azienda – ha causato ripercussioni sui servizi di telefonia fissa e mobile e sulla trasmissione dati della zona. La Tim ha avviato le azioni per presentare denuncia-querela alle autorità competenti. I tecnici della società sono intervenuti immediatamente e, al momento, stanno lavorando sul posto per il ripristino del servizio. L’intervento si presenta particolarmente complesso e il ripristino dei collegamenti è previsto nella tarda serata”. “Tim – è detto ancora nel comunicato – desidera precisare di non avere alcuna responsabilità in merito all’accaduto, ma di essere anch’essa parte lesa e di avere avviato un’azione per l’accertamento delle responsabilità e la conseguente richiesta di risarcimento di tutti i danni subiti”.