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Una passeggiata musicale conclude “Notti di fine estate a Zumpano”

COSENZA – Si conclude sabato 29 settembre “Notti di fine estate a Zumpano”, la manifestazione che per tutto il mese è stata dedicata ad eventi culturali, mostre e svaghi.

Sarà la “Passeggiata Musicale”, in collaborazione con il conservatorio S. Giacomantonio a concludere in bellezza l’evento voluto dall’amministrazione comunale. Il successo di presenze in tutte le serate gratifica la scelta fatta dal sindaco Maria Lucente e dagli assessori. La “Passeggiata Musicale” che vedrà la presenza anche dell’assessore provinciale Pietro Lecce avrà inizio alle 19.30 presso la Loggetta con il Quartetto di sassofoni, seguirà alle 20.00 nella Cappella dell’Immacolata l’esecuzione per Violino, ancora alle 20.20 nella sala consiliare il Duo flauto dolce e fagotto e alle 20.50 l’Ensemble di percussioni presso la sala Vivarini. Seguirà l’apertura della “Mostra” personale di scultura dell’avvocato Gennaro Pagliaro, in conclusione l’aperitivo offerto dall’amministrazione comunale in piazza Salvo d’Acquisto.

Sgarbi presenta il suo libro e rilancia: un crimine impedire ai Bronzi di viaggiare

Cosenza – Il rapporto tra l’arte e la sacralità, non meramente intesa come religiosità ma come un’energia insita in ciascuno e che nell’artista è destinata a prendere forma nella sua produzione.

Questo il filo conduttore del tandem di eventi tenutosi ieri al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza che ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro di Vittorio Sgarbi da titolo “L’ombra del divino nell’arte contemporanea” e, a seguire, l’inaugurazione della mostra,  – non a caso – dal titolo “Il Divino nell’arte contemporanea” promossa e curata da Mario Bilotti, celebre per avere curato già altre importanti eventi espositivi nella città bruzia tra cui la mostra da “Picasso a Warhol opere della collezione Bilotti” del 2005.

Nella gremita sala conferenze del Museo si è discusso di entrambe le iniziative per poi giungere al culmine nella presentazione del libro di critica d’arte da parte dello stesso autore, Vittorio Sgarbi, in questi giorni a Cosenza e impegnato in altri eventi culturali.

Presenti all’evento assieme al noto critico, l’assessore alla Cultura del comune di Cosenza, Rosaria Succurro, il curatore della mostra Mario Bilotti, l’editore della Cantagalli Francesco Corsi, la storica d’arte del Ministero ai Beni culturali, Stefania Bosco e l’architetto Fernando Miglietta che ha moderato gli interventi. A portare la loro testimonianza anche due degli artisti protagonisti della Mostra che è seguita alla presentazione, ovvero Stefano Solimani e Croce Caravella. Presente anche il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, giunto in ritardo per via di impegni istituzionali.

L’idea del doppio evento è nata dal progetto di rivisitazione dell’opera degli artisti contemporanei che si occupano del tema del divino; la mostra fa parte di una rete di eventi espositivi curati dallo stesso Bilotti, cui hanno preso parte anche molte opere realizzate per l’occasione ma unite dal comune denominatore della sacralità. Opere e artisti spesso menzionati nel libro presentato proprio ieri da Sgarbi.

Ironico e pungente fin dalle prime battute, Vittorio Sgarbi ha esordito dicendo “questa mostra è organizzata e finanziata da me a mia insaputa”, alludendo alla gratuità del suo intervento; ma ha subito tenuto a sottolineare quanto sia legato alla città di Cosenza e al suo centro storico, per il quale si è sempre battuto – spesso con interventi fortemente critici nei confronti dell’operato di cert’uni amministratori della città – cercando di promuoverne la valorizzazione e la tutela.

Nel passaggio al clou della manifestazione, ovvero la presentazione del tema del libro, non ha potuto mancare ad alludere alla situazione attuale del circuito artistico e museale calabrese, in particolare alla condizione dei Bronzi di Riace e alla reticenza delle alte dirigenze “che pur non ne sono proprietarie” – ha affermato lo stesso Sgarbi – a volerle renderle accessibili al pubblico magari consentendone l’esposizione in altri musei italiani. Secondo il critico pecca di “idiozia criminale” chi pensa di voler tenere a tutti i costi in Calabria le due maestose opere, adducendo come motivazione la loro fragilità, laddove sono stati per secoli in balia delle correnti marine e in condizioni estremamente precarie e ad esse hanno persistito; ma soprattutto laddove sembra essere lontana la data di riapertura del Museo della Magna Graecia di Reggio Calabria che dovrebbe ospitarle.

Ma per Sgarbi i Bronzi sono stati un ottimo esempio da cui partire per definire il proprio concetto di contemporaneità, laddove con essa si definisce un qualcosa “che vive dentro di noi”, una “condizione che ci appartiene”, in luogo della quale anche i Bronzi possono definirsi contemporanei, in quanto portatori di “seducenza materiale”, e perché legati alla memoria storica di una comunità che li ha accolti una volta ripescati dai fondali.

E come la contemporaneità risiede in ciascuno, allo stesso modo si verifica con la sacralità o la spiritualità: quel qualcosa che porta l’artista a esprimersi attraverso le proprie opere.

Il rapporto tra l’artista contemporaneo e il divino, inteso come rappresentazione di soggetti sacri o religiosi è stato successivamente al centro dell’intervento di Sgarbi. In modo particolare la problematicità che sembra assumere questo rapporto quando uno dei due termini, ovvero il contemporaneo, si slega dal fattore cronologico per accostarsi maggiormente a quello ideologico. Laddove coincide, agli inizi del Novecento, con “la morte di Dio” e l’artista si trova in una sorta di empasse che supera anche grazie della tendenza avanguardista all’astratto. Ma come è avvenuto per il Neoclassicismo, anche l’artista contemporaneo, che ormai da secoli ha sdoganato la condizione della committenza, “può e deve ritornare al tema del sacro” – ha affermato Sgarbi – e può farlo sia percorrendo la via dell’avanguardia che sia astrattismo o concettualismo, sia rivisitando i canoni della tradizione figurativa. Attraversando quell’”ombra” come dice il titolo, che altro non è l’incombenza o l’influenza del divino, – usando le parole del critico – tema ormai “raro, forse desueto, ma non impossibile all’artista contemporaneo”.

Così ha avuto inizio il viaggio tra le diapositive commentate dal critico che si è soffermato in maniera particolare al recupero della Cattedrale di Noto – ricostruita dopo il crollo del 1996 – , che sta attualmente curando sulla base di canoni dell’arte tradizionale e cui hanno contribuito con il proprio lavoro diversi artisti le cui opere sono esposte alla Mostra al Museo dei Brettii e degli Enotri.

Molto partecipata e seguita con attenzione, la presentazione si è conclusa con i saluti del sindaco Mario Occhiuto, che ricordiamo essere egli stesso di formazione artistica, in quanto architetto; anche costui ha voluto esprimere il plauso nei confronti del lavoro di Mario Bilotti e del suo impegno culturale nella città di Cosenza, che ieri si è espresso in maniera ottimale nella coniugazione di due così interessanti eventi.

Prima di procedere con il taglio del nastro e l’apertura ufficiale della mostra, l’amministrazione comunale ha voluto esprimere la propria riconoscenza a Sgarbi consegnando il “Telesio d’argento”.

Giovanna M. Russo

Vittorio Sgarbi all’Unical presenta L’arte è contemporanea

COSENZA – Il professore che odia i professori, il critico d’arte che preferisce essere chiamato Onorevole, lo scrittore che privilegia essere definito il polemista, anche perché così vuole che venga scritto un giorno sulla sua lapide ovvero Vittorio Sgarbi, stamattina venerdì 28 settembre, è salito in cattedra all’Università della Calabria per presentare il suo ultimo saggio critico-letterario L’arte è contemporanea edito da Bompiani.
Con l’aiuto di diversi docenti, esperti e personalità di spicco nell’ambito artistico e architettonico come Giuseppe Chidichimo, docente ordinario di Chimica, Paolo Coen lo storico dell’arte , Stefania Bosco storico dell’arte e presidente dell’Accademia San Martino, Francesco Miglietta architetto e presidente dell’Associazione Istituto Internazionale di Ricerche e l’editore Francesco Cantagalli ha preso in esame il tema dell’opera d’arte e del consequenziale concetto di contemporaneità.
Al centro della sua opera c’è una tesi piuttosto convincente ovvero quella secondo cui l’opera d’arte è e basta e che il concetto di contemporaneo non è un’astrazione ideologica ma una più pratica questione cronologica .
Spesso alcune cose non sono quando sono state ma quando qualcuno le fa diventare quello che sono, perché è vero che l’opera d’arte ha un suo momento e una sua storia ma ogni qualvolta si disvela viene nuovamente attualizzata.
Aldilà di ogni definzione l’arte è sempre contemporanea per il solo fatto che è presente, perché rivela un aspetto di una realtà che forse non esiste ma che sicuramente siamo chiamati ad interpretare.
La bellezza dell’arte è nel tempo, sopravvive ad esso perché va oltre le epoche, perché è ciò che più resiste, noi uomini siamo lo strumento attraverso cui il tempo si esercita, noi ci consumiamo fino alla fine ma lo sguardo svogliato del Bacco di Caravaggio vivrà per sempre.
Ovviamente non sono mancate le polemiche e i suoi consueti improperi quando affronta il discorso sui Bronzi di Riace, emblema sollevato dalle acque di pura contemporaneità eppure “opere tenute in ostaggio dai poteri regionali calabresi che impedendone lo spostamento commettono un arbitrio mafioso, perché l’arte è patrimonio di tutti”.
Sul finire dell’incontro è giunto anche l’Assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri che per il suo compleanno, che ricorre proprio quest’oggi, ha deciso di regalarsi la lezione dello storico e ironizzando sul discorso della lapide dichiara che sulla sua pretenderà venga scritto torno subito.
Sgarbi termina sfatando un mito dostoevskijano, purtroppo la bellezza non salverà il mondo ma urge fortemente che il mondo salvi la bellezza e forse una volta sottratta all’umano pericolo possiamo sperare anche noi di salvarci.

Gaia Santolla

Residenza Teatrale Cassano allo Ionio: domani sera in scena “La Bella Lena”

La compagnia Franca Battaglia – AUèR (NA) – presenta domani sera alla Residenza Teatrale Cassano Ionio “La Bella Lena”, la storia di una ripetuta violenza subita e non dichiarata per paura, per vergogna o perché semplicemente si fa finta che non sia successo niente. Lena é in fuga, sta scappando dal suo nemico, anche se in realtà ne porta dentro di sé il frutto. Per quanto voglia scappare dovrà affrontarlo, prima o poi. Nella sua fuga incontra Soledad, uomo che si é fatto donna e che accompagnerà Lena fino alla fine del suo viaggio e oltre. Poi c’é Salvatore (di Baía) che é il futuro e il frutto del grembo di Lena, c’é un quaderno-diario che legherà questi tre destini e la cui scoperta sarà la causa scatenante di questo viaggio della memoria.

L’appuntamento è per sabato 29 settembre, alle ore 21.00. Posto unico:  5 euro

Prossimi appuntamenti

– 6 ottobre ore 21,00 Rassegna
Massimo Garritano meets Nicola Pisani

– 7 ottobre ore 18,00 Teatro Ragazzi SpazioTeatro (RC) “I racconti dell’aviatore” Da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry

Presentazione di Gelusa, romanzo storico di Loredana Nigri

COSENZA – Sabato 29 settembre alle ore 19 presso il Teatro Gambaro di San Fili si terrà la presentazione del romanzo storico GELUSA di Loredana Nigri, dalla Costa edizioni, ambientato per lo più a S.Fili.

Alla presentazione coordinata da Pino Sassano, Libreria Mondadori Cosenza, interverranno Bianca Rende, dottore di ricerca all’Unical, e Andrea Onofrio, avvocato.

La serata sarà arricchita dai suoni della chitarra di Riccardo Sicilia e dalle voci narranti di Angelo Lombardi, Luigi Cortese, Antonio Mantella, Roberta Sicilia, Pietro Perri, Luciana Sicilia, Milly Pulitanò, Stefania Salerno, Olivia Fallico, e Mariella Belfiore.

 

 

A Rende progetto di residenza Teatrale “Rende – Unical, un piccolo teatro d’arte per l’area urbana”

Comune di RendeRENDE (CS) – Venerdì 28 settembre, alle ore 12.00 presso la sala Giunta del Municipio di Rende si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto di residenza Teatrale “Rende – Unical, un piccolo teatro d’arte per l’area urbana”.

La città di Rende, infatti, grazie al progetto della compagnia Teatro Rossosimona in partenariato con Libero Teatro, è stata inserita nel sistema di residenze teatrali della Regione Calabria, nell’ambito dei fondi comunitari POR Calabria FESR 2007/2013 – Asse V – Risorse naturali, culturali e turismo sostenibile.

A presentare il progetto il Sindaco Vittorio Cavalcanti, l’Assessore al Marketing Territoriale, Cesare Loizzo, il Dirigente Regionale del Settore Cultura, Armando Pagliaro ed il Direttore Artistico Lindo Nudo.

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto è prevista la partecipazione dell’On. Sandro Principe.

Saranno inoltre presenti il direttore della compagnia partner Max Mazzotta, il maestro affiancatore del progetto Peppino Mazzotta, il delegato alle attività teatrali Unical Fabio Vincezi.

Nel corso della conferenza saranno illustrati il programma ed i punti salienti del progetto che vedrà il Piccolo Teatro dell’Unical diventare un centro culturale teatrale multidisciplinare con rassegne teatrali e nuove produzioni.

 

Tra religione e cultura: da San Nilo a Calabria Jones

ROSSANO (CS) – Senza storia, non c’è marketing ed efficace promozione del territorio. Il cittadino e l’ospite, allo stesso modo e con lo stesso entusiasmo, vanno accompagnati a scoprire spazi e luoghi che custodiscono la memoria di una terra e di un popolo. E se ciò vale in generale, diventa obbligatorio e strategico per un’autentica Città d’arte, come Rossano e per uno dei suoi figli più illustri e conosciuti nel mondo intero, come il suo Patrono, San Nilo: uno dei trait d’union più affascinanti ed esclusivi della plurisecolare storia cittadina con la Storia universale.

Ne è convinto l’assessore al turismo Guglielmo Caputo che ha voluto fare dell’aggancio storico e della fruizione diffusa del distintivo patrimonio identitario e architettonico cittadino la chiave di lettura e di svolgimento della complessiva celebrazione civile del Santo Patrono, svoltasi mercoledì 26 per le strade ed i vicoli del centro storico. Al centro delle diverse iniziative previste vi è stata infatti la riuscitissima rievocazione storico-teatrale della vita di San Nilo, con abiti d’epoca.

A rendere ancora più suggestiva ed emozionante l’intera giornata dedicata a San Nilo è stata la bella coincidenza della tappa nella Città del Codex e della Liquirizia dell’importante progetto itinerante Calabria Jones, promosso dall’assessorato regionale. Ad accogliere sotto la magica Torre dell’Orologio in Piazza Steri i 55 alunni della seconda media dell’Istituto Comprensivo G.Rodari di Soveria Mannelli e Carlopoli è stato l’assessore Caputo che ha portato i saluti del Sindaco. I ragazzi, entusiasti ed incuriositi, avevano visitato prima la Fabbrica ed il Museo Storico della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, la Cattedrale e il Museo Diocesano d’Arte Sacra.

XXXII edizione della Sagra dell’uva e del vino Doc di Donnici

COSENZA – Sarà l’Associazione culturale “Vivi Donnici” ad organizzare la XXXII edizione della Sagra dell’uva e del vino Doc di Donnici.

L’associazione “Vivi Donnici” è risultata, infatti, vincitrice del bando di gara, pubblicato dall’Amministrazione comunale, per l’assegnazione dell’organizzazione della manifestazione.

La trentaduesima edizione della Sagra dell’uva e del vino DOC di Donnici si svolgerà nel borgo antico della frazione a pochi chilometri da Cosenza da venerdì 5 ottobre a domenica 7 ottobre.

Variamente articolato e particolarmente ricco il programma della manifestazione che si propone di mettere al centro dell’attenzione l’importantissima risorsa del territorio rappresentata dal vino Doc Donnici, ormai proiettato a valicare i confini regionali, come dimostrano l’apprezzamento e i riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni dalle cinque aziende del vino Donnici Doc : “Bozzo”, “Donnici 99”, “Monterosa” e “Terre del Gufo” e “Spadafora”.

Il programma della trentaduesima edizione della sagra sarà illustrato martedì prossimo, 2 ottobre, alle ore 12,00, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, nel corso di una conferenza stampa alla quale prenderanno parte l’Assessore alla crescita economica urbana, attività economiche e produttive e al turismo Luciano Vigna, l’Assessore alla comunicazione Rosaria Succurro, Michele Presta, in rappresentanza dell’Associazione “Vivi Donnici” e l’arch.Pierluigi Carci, delegato dei produttori dei vini Donnici Doc.

Motivo dominante della sagra di quest’anno sarà, oltre alla valorizzazione del vino doc Donnici, la riappropriazione delle tradizioni legate alla storia del borgo cosentino.

Accanto all’allestimento degli stand e ai momenti musicali, il programma prevede, infatti, mostre degli antichi mestieri, i giochi popolari delle contrade e il Palio dei Ciucci che mancava da diverse edizioni.

 

Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical

COSENZA – Venerdì 28 settembre a Cosenza ritorna l’atteso evento della Fondazione Carical dedicato a personalità del mondo della letteratura e della creatività artistica di prestigio internazionale: la Cerimonia di Premiazione dei Vincitori del Premio per la Cultura Mediterranea.

L’incontro con esponenti di diverse espressioni culturali dell’area mediterranea, come nelle precedenti edizioni, verrà introdotto da un suggestivo momento di contaminazione artistica, denominato quest’anno: Di che amore… Sei scene e quattro quadri tra letteratura, cinema, musica ed altro ancora …sul sentimento dell’amore.

La seconda parte della manifestazione, dedicata al protocollo di consegna dei riconoscimenti ai vincitori, sarà condotta dal giornalista del Tg1, Attilio Romita.

I vincitori designati dalla Giuria della VI edizione – presieduta dal prof. Mario Bozzo e composta dal critico letterario Arnaldo Colasanti, dal traduttore ed esperto di cultura ispanica Paolo Collo, dal docente di Sociologia delle Professioni all’Università La Sapienza di Roma Domenico De Masi, dalla docente di Lingua e Letteratura Araba all’Università di Genova Lucy Ladikoff, dall’ordinario di Storia della Letteratura Italiana a La Sorbonne di Parigi François Livi, dal Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università degli Studi della Calabria Raffaele Perrelli, dalla giornalista e scrittrice Giuliana Sgrena e dal docente di Lingua e Letteratura Araba all’Università di Genova, Younis Tawfik – sono:

Sezione Società Civile –Michele Ainis, docente di Istituzioni di Diritto pubblico al’Università di Teramo, considerato uno dei maggiori esperti italiani di Costituzione, nel 2011 pubblica L’assedio. La costituzione e i suoi nemici (Longanesi).

Sezione Società Civile – Alessandro Spina (Bassili Khouzam), romanziere nato in Libia ma italiano d’adozione, testimone tra ironico e dolente della vita in Libia, in Egitto e dell’incontro tra varie civiltà lungo l’intero arco del Novecento.

Sezione Scienze dell’Uomo – Cesare de Seta, storico e critico dell’arte, autore dei più autorevoli studi sul paesaggio e sugli insediamenti urbani, tra i quali l’ultima pubblicazione Ritratti di città (Einaudi, 2011).

Sezione Narrativa – Goce Smilevski, La sorella di Freud (Guanda). Il romanzo dello scrittore macedone, già tradotto in 15 lingue, narra la toccante testimonianza di Adolfine, una delle quattro sorelle dell’illustre psicoanalista, rinchiuse nel campo di concentramento di Terezin, durante l’occupazione nazista di Vienna.

Sezione Narrativa Giovani – Ester Armanino, Storia naturale di una famiglia (Einaudi). Premiato da una Giuria composta da oltre 200 studenti di istituti calabresi e lucani, il romanzo d’esordio dell’architetto genovese racconta la “cognizione del dolore” dell’adolescente Bianca.

Sezione Cultura dell’Informazione – ʿAlāʾ al-Aswānī, scrittore ed intellettuale egiziano. Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana (Feltrinelli, 2011) racconta l’Egitto oppresso, l’Egitto della dissidenza, l’Egitto della rivoluzione di piazza Tahrir.

Sezione Creatività – Gianni Amelio, il regista calabrese, autore di film acclamati da pubblico e critica internazionale e vincitore di prestigiosi premi cinematografici per opere come Il ladro di bambini, Lamerica e Così ridevano, si aggiudica il Riconoscimento Speciale della Presidenza della Fondazione della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania. La sua ultima opera, uscita nell’aprile 2012, è Il primo uomo, adattamento del romanzo autobiografico e incompiuto di Albert Camus.

 

Intervista ad ʿAlāʾ al-Aswānī in vista del Premio per la Cultura Mediterranea

In vista della Cerimonia di Premiazione dei Vincitori della VI edizione del Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical, che si terrà venerdì 28 settembre p.v. alle ore 17.30 al Teatro Rendano di Cosenza, ecco una breve intervista rilasciata all’Ufficio Stampa della Fondazione Carical da parte di ʿAlāʾ al-Aswānī, vincitore Sezione Cultura dell’Informazione, scrittore ed intellettuale egiziano. Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana (Feltrinelli, 2011) racconta l’Egitto oppresso, l’Egitto della dissidenza, l’Egitto della rivoluzione di piazza Tahrir.

Intervista:

Un’opinione sul Premio per la Cultura Mediterranea, soprattutto in qualità di vincitore della Sezione Cultura dell’Informazione, vista l’enorme importanza assunta dai media (giornali, televisioni, social network) nel riscatto dell’Egitto oppresso dal regime di Mubarak:

Intanto, ringrazio per il premio che avete deciso di conferirmi e sono molto orgoglioso di essere tra i vincitori di questa edizione, perché non c’è ricompensa più grande per uno scrittore che sapere di essere conosciuto, letto ed apprezzato, ancor di più quando viene compreso ed apprezzato oltre confine.
Per me questo è il 15° premio internazionale che mi viene consegnato. Una cosa importante che vorrei sottolineare che arabi ed occidentali possono essere diversi per colore, religione e cultura, ma in quanto essere umani abbiamo uguali sentimenti e uguali pensieri.
La letteratura è un meraviglioso strumento di comunicazione umana e questo premio è la prova di quello che la letteratura può rappresentare per uno scrittore: l’Arabia e l’Italia possono essere due paesi lontani geograficamente , ma la letteratura rappresenta da sempre e per sempre sarà una lingua internazionale di comunicazione umana.

Qual è il legame della rivoluzione egiziana con gli altri movimenti di liberazione degli ultimi anni in alcuni paesi del Mediterraneo e quali sono le differenze?
Direi che stiamo vivendo la fine di tutte le dittature del mondo arabo. Ventidue paesi arabi sono stati occupati per anni dagli eserciti francesi o inglesi, poi durante gli anni ‘50 e ‘60 ci sono stati i movimenti di indipendenza che hanno messo fine all’occupazione straniera, ma questa indipendenza alla fine ci ha fatto cadere nelle mani di dittatori di tutti i tipi: rivoluzionari, militari, famiglie reali, movimenti fascisti, tutto questo ha portato il mondo arabo sull’orlo di una catastrofe. Dal 2000 assistiamo a questa progressiva liberazione dei paesi arabi dai regimi dittatoriali, abbiamo assistito alla fine del regime di Mubarak e dal 2000-2001 si è avviato questo processo di liberazione: la Tunisia è stata la prima, seguita da altri paesi come Egitto, Siria, Libia, anche se adesso siamo tutti consapevoli di quale difficile situazione questi paesi stiano attraversando. In ogni modo credo si tratti solo di questione di tempo e tutti questi paesi raggiungeranno la loro libertà. Ovviamente ogni paese vive situazioni diverse, ci sono paesi più poveri come l’Egitto e la Siria che non hanno il petrolio ma hanno molte persone istruite tra i cittadini, ma ci sono paesi che, nonostante la ricchezza di risorse, non hanno rivolto la loro attenzione all’istruzione del loro popolo. Non siamo però alla fine del processo di rinnovamento, credo che tutto questo andrà avanti per 10 -20 anni e alla fine non ci saranno più dittatori nei paesi arabi.

Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana lei parla spesso della dignità dell’uomo, di giustizia e di libertà. Secondo la sua opinione quali sono i segni che preannunciano un pericolo per la libertà di espressione in una società civile e democratica?

Il problema è che c’è una bella differenza tra libertà di espressione e libertà di parola. Il regime di Mubarak consentiva la libertà di parola e noi potevamo scrivere tutto ciò che ritenevamo giusto scrivere, salvo che Mubarak faceva ciò che più riteneva opportuno, senza tenere conto di nessun opinione. Io non credo che ci sia libertà di espressione se questa non diventa poi uno strumento di cambiamento democratico. Seppure siamo liberi di scrivere quello che vogliamo ma il governo non risponde di conseguenza e non ci sono cambiamenti questo significa che non c’è libertà di espressione. Adesso abbiamo un presidente democratico e islamico e credo che questo sia un caso unico al mondo, stiamo cercando di scrivere una nuova costituzione in cui noi intellettuali ci stiamo battendo per una reale libertà di espressione.