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XXXII edizione della Sagra dell’uva e del vino Doc di Donnici

COSENZA – Sarà l’Associazione culturale “Vivi Donnici” ad organizzare la XXXII edizione della Sagra dell’uva e del vino Doc di Donnici.

L’associazione “Vivi Donnici” è risultata, infatti, vincitrice del bando di gara, pubblicato dall’Amministrazione comunale, per l’assegnazione dell’organizzazione della manifestazione.

La trentaduesima edizione della Sagra dell’uva e del vino DOC di Donnici si svolgerà nel borgo antico della frazione a pochi chilometri da Cosenza da venerdì 5 ottobre a domenica 7 ottobre.

Variamente articolato e particolarmente ricco il programma della manifestazione che si propone di mettere al centro dell’attenzione l’importantissima risorsa del territorio rappresentata dal vino Doc Donnici, ormai proiettato a valicare i confini regionali, come dimostrano l’apprezzamento e i riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni dalle cinque aziende del vino Donnici Doc : “Bozzo”, “Donnici 99”, “Monterosa” e “Terre del Gufo” e “Spadafora”.

Il programma della trentaduesima edizione della sagra sarà illustrato martedì prossimo, 2 ottobre, alle ore 12,00, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, nel corso di una conferenza stampa alla quale prenderanno parte l’Assessore alla crescita economica urbana, attività economiche e produttive e al turismo Luciano Vigna, l’Assessore alla comunicazione Rosaria Succurro, Michele Presta, in rappresentanza dell’Associazione “Vivi Donnici” e l’arch.Pierluigi Carci, delegato dei produttori dei vini Donnici Doc.

Motivo dominante della sagra di quest’anno sarà, oltre alla valorizzazione del vino doc Donnici, la riappropriazione delle tradizioni legate alla storia del borgo cosentino.

Accanto all’allestimento degli stand e ai momenti musicali, il programma prevede, infatti, mostre degli antichi mestieri, i giochi popolari delle contrade e il Palio dei Ciucci che mancava da diverse edizioni.

 

Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical

COSENZA – Venerdì 28 settembre a Cosenza ritorna l’atteso evento della Fondazione Carical dedicato a personalità del mondo della letteratura e della creatività artistica di prestigio internazionale: la Cerimonia di Premiazione dei Vincitori del Premio per la Cultura Mediterranea.

L’incontro con esponenti di diverse espressioni culturali dell’area mediterranea, come nelle precedenti edizioni, verrà introdotto da un suggestivo momento di contaminazione artistica, denominato quest’anno: Di che amore… Sei scene e quattro quadri tra letteratura, cinema, musica ed altro ancora …sul sentimento dell’amore.

La seconda parte della manifestazione, dedicata al protocollo di consegna dei riconoscimenti ai vincitori, sarà condotta dal giornalista del Tg1, Attilio Romita.

I vincitori designati dalla Giuria della VI edizione – presieduta dal prof. Mario Bozzo e composta dal critico letterario Arnaldo Colasanti, dal traduttore ed esperto di cultura ispanica Paolo Collo, dal docente di Sociologia delle Professioni all’Università La Sapienza di Roma Domenico De Masi, dalla docente di Lingua e Letteratura Araba all’Università di Genova Lucy Ladikoff, dall’ordinario di Storia della Letteratura Italiana a La Sorbonne di Parigi François Livi, dal Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università degli Studi della Calabria Raffaele Perrelli, dalla giornalista e scrittrice Giuliana Sgrena e dal docente di Lingua e Letteratura Araba all’Università di Genova, Younis Tawfik – sono:

Sezione Società Civile –Michele Ainis, docente di Istituzioni di Diritto pubblico al’Università di Teramo, considerato uno dei maggiori esperti italiani di Costituzione, nel 2011 pubblica L’assedio. La costituzione e i suoi nemici (Longanesi).

Sezione Società Civile – Alessandro Spina (Bassili Khouzam), romanziere nato in Libia ma italiano d’adozione, testimone tra ironico e dolente della vita in Libia, in Egitto e dell’incontro tra varie civiltà lungo l’intero arco del Novecento.

Sezione Scienze dell’Uomo – Cesare de Seta, storico e critico dell’arte, autore dei più autorevoli studi sul paesaggio e sugli insediamenti urbani, tra i quali l’ultima pubblicazione Ritratti di città (Einaudi, 2011).

Sezione Narrativa – Goce Smilevski, La sorella di Freud (Guanda). Il romanzo dello scrittore macedone, già tradotto in 15 lingue, narra la toccante testimonianza di Adolfine, una delle quattro sorelle dell’illustre psicoanalista, rinchiuse nel campo di concentramento di Terezin, durante l’occupazione nazista di Vienna.

Sezione Narrativa Giovani – Ester Armanino, Storia naturale di una famiglia (Einaudi). Premiato da una Giuria composta da oltre 200 studenti di istituti calabresi e lucani, il romanzo d’esordio dell’architetto genovese racconta la “cognizione del dolore” dell’adolescente Bianca.

Sezione Cultura dell’Informazione – ʿAlāʾ al-Aswānī, scrittore ed intellettuale egiziano. Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana (Feltrinelli, 2011) racconta l’Egitto oppresso, l’Egitto della dissidenza, l’Egitto della rivoluzione di piazza Tahrir.

Sezione Creatività – Gianni Amelio, il regista calabrese, autore di film acclamati da pubblico e critica internazionale e vincitore di prestigiosi premi cinematografici per opere come Il ladro di bambini, Lamerica e Così ridevano, si aggiudica il Riconoscimento Speciale della Presidenza della Fondazione della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania. La sua ultima opera, uscita nell’aprile 2012, è Il primo uomo, adattamento del romanzo autobiografico e incompiuto di Albert Camus.

 

Intervista ad ʿAlāʾ al-Aswānī in vista del Premio per la Cultura Mediterranea

In vista della Cerimonia di Premiazione dei Vincitori della VI edizione del Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical, che si terrà venerdì 28 settembre p.v. alle ore 17.30 al Teatro Rendano di Cosenza, ecco una breve intervista rilasciata all’Ufficio Stampa della Fondazione Carical da parte di ʿAlāʾ al-Aswānī, vincitore Sezione Cultura dell’Informazione, scrittore ed intellettuale egiziano. Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana (Feltrinelli, 2011) racconta l’Egitto oppresso, l’Egitto della dissidenza, l’Egitto della rivoluzione di piazza Tahrir.

Intervista:

Un’opinione sul Premio per la Cultura Mediterranea, soprattutto in qualità di vincitore della Sezione Cultura dell’Informazione, vista l’enorme importanza assunta dai media (giornali, televisioni, social network) nel riscatto dell’Egitto oppresso dal regime di Mubarak:

Intanto, ringrazio per il premio che avete deciso di conferirmi e sono molto orgoglioso di essere tra i vincitori di questa edizione, perché non c’è ricompensa più grande per uno scrittore che sapere di essere conosciuto, letto ed apprezzato, ancor di più quando viene compreso ed apprezzato oltre confine.
Per me questo è il 15° premio internazionale che mi viene consegnato. Una cosa importante che vorrei sottolineare che arabi ed occidentali possono essere diversi per colore, religione e cultura, ma in quanto essere umani abbiamo uguali sentimenti e uguali pensieri.
La letteratura è un meraviglioso strumento di comunicazione umana e questo premio è la prova di quello che la letteratura può rappresentare per uno scrittore: l’Arabia e l’Italia possono essere due paesi lontani geograficamente , ma la letteratura rappresenta da sempre e per sempre sarà una lingua internazionale di comunicazione umana.

Qual è il legame della rivoluzione egiziana con gli altri movimenti di liberazione degli ultimi anni in alcuni paesi del Mediterraneo e quali sono le differenze?
Direi che stiamo vivendo la fine di tutte le dittature del mondo arabo. Ventidue paesi arabi sono stati occupati per anni dagli eserciti francesi o inglesi, poi durante gli anni ‘50 e ‘60 ci sono stati i movimenti di indipendenza che hanno messo fine all’occupazione straniera, ma questa indipendenza alla fine ci ha fatto cadere nelle mani di dittatori di tutti i tipi: rivoluzionari, militari, famiglie reali, movimenti fascisti, tutto questo ha portato il mondo arabo sull’orlo di una catastrofe. Dal 2000 assistiamo a questa progressiva liberazione dei paesi arabi dai regimi dittatoriali, abbiamo assistito alla fine del regime di Mubarak e dal 2000-2001 si è avviato questo processo di liberazione: la Tunisia è stata la prima, seguita da altri paesi come Egitto, Siria, Libia, anche se adesso siamo tutti consapevoli di quale difficile situazione questi paesi stiano attraversando. In ogni modo credo si tratti solo di questione di tempo e tutti questi paesi raggiungeranno la loro libertà. Ovviamente ogni paese vive situazioni diverse, ci sono paesi più poveri come l’Egitto e la Siria che non hanno il petrolio ma hanno molte persone istruite tra i cittadini, ma ci sono paesi che, nonostante la ricchezza di risorse, non hanno rivolto la loro attenzione all’istruzione del loro popolo. Non siamo però alla fine del processo di rinnovamento, credo che tutto questo andrà avanti per 10 -20 anni e alla fine non ci saranno più dittatori nei paesi arabi.

Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana lei parla spesso della dignità dell’uomo, di giustizia e di libertà. Secondo la sua opinione quali sono i segni che preannunciano un pericolo per la libertà di espressione in una società civile e democratica?

Il problema è che c’è una bella differenza tra libertà di espressione e libertà di parola. Il regime di Mubarak consentiva la libertà di parola e noi potevamo scrivere tutto ciò che ritenevamo giusto scrivere, salvo che Mubarak faceva ciò che più riteneva opportuno, senza tenere conto di nessun opinione. Io non credo che ci sia libertà di espressione se questa non diventa poi uno strumento di cambiamento democratico. Seppure siamo liberi di scrivere quello che vogliamo ma il governo non risponde di conseguenza e non ci sono cambiamenti questo significa che non c’è libertà di espressione. Adesso abbiamo un presidente democratico e islamico e credo che questo sia un caso unico al mondo, stiamo cercando di scrivere una nuova costituzione in cui noi intellettuali ci stiamo battendo per una reale libertà di espressione.

 

La Trend Line Gallery di Corso Telesio ospita la personale di Diego Minuti

Cosenza – Si terrà il prossimo sabato 29 settembre alle 19,00 il vernissage della personale dell’artista Diego Minuti dal titolo “Metamorphosis”. A ospitare la mostra, curata da Dora Marano, la “Trend Line Gallery” di Corso Telesio, nel centro storico di Cosenza.  Atteso l’intervento del sindaco Mario Occhiuto.
L’iniziativa, patrocinata dall’Amministrazione comunale, si inquadra negli eventi di arte contemporanea programmati all’interno dei Temporary stores.
La mostra di Minuti resterà aperta fino al 19 ottobre prossimo.
“L’angustia dell’uomo, sommesso alle paure e alle convenzioni sociali, risulta essere un tema estremamente attuale- commenta Giulia Fresca che presenterà l’opera di Diego Minuti- La metamorfosi non diventa altro che la metafora della trasformazione, del cambiamento dell’uomo in continua lotta con se stesso, pronto a ribellarsi alla società, ma, senza sapere come, vedersi soccombere alle sue regole, rimanendo rinchiuso tra la depressione e la psicosi. L’uomo rappresentato da Minuti non é altro che uno di noi. Una persona normale che in un momento della sua vita decide di fare i conti con la realtà. Nel momento in cui ci sentiamo esclusi, differenti e, soprattutto, impotenti”.

“Wiki Loves Mediocrati – Luzzi” promosso dal Club giovani soci della BCC Mediocrati

Luzzi (Cs) – Grazie all’intervento del Club Giovani Soci della BCC Mediocrati, associazione che ha tra i suoi fini anche la promozione sociale e culturale, l’antica Abbazia Cistercense della Sambucina di Luzzi, risalente al XII Secolo, è stata inserita nella lista dei monumenti del concorso internazionale di fotografia Wiki Loves Monuments, lanciato dall’associazione Wikimedia Italia. Per l’occasione, il Club ha organizzato una giornata dal titolo “Wiki Loves Mediocrati – Luzzi” che si terrà Sabato 29 settembre, alle ore 16 presso l’Abbazia della Sambucina per realizzare insieme ai giovani soci e a tutti quelli che vorranno unirsi a loro, le prime foto per il concorso.

Il Consiglio direttivo del Club, notando l’assenza di monumenti calabresi nella lista internazionale, ha richiesto ad alcuni comuni nei quali è presente una filiale della BCC Mediocrati, l’autorizzazione a fotografare i monumenti- vincolo dettato dal cosiddetto “Codice Urbani”- utile ai fini dell’iscrizione nella lista dei monumenti. Con delibera municipale del 24 settembre 2012, il Comune di Luzzi è il primo Ente ad aderire all’iniziativa proposta dal Club dei Giovani Soci rilasciando l’autorizzazione secondo gli standard della licenza Creative Commons.
Il contest fotografico, lanciato per la prima volta in Olanda nel settembre 2010 e sostenuto da diverse istituzioni quali il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea, mira, a valorizzare il patrimonio artistico e culturale mondiale attraverso la divulgazione di scatti fotografici inseriti dagli utenti e si inserisce pienamente nelle attività della banca che, da anni, valorizza le bellezze dei nostri centri sul sito www.mediocratitour.it .

Sarà possibile, fino al prossimo 30 settembre, caricare le foto dei monumenti – cercandoli nell’apposita lista – direttamente sul sito.

Leggevamo quattro libri al bar

locandina lettura libriCOSENZA – Sono stati decisamente più di quattro i libri letti al bar Kosenza caffé di via Panebianco nell’ambito dell’iniziativa realizzata dalla libreria “Al libro salvato” della cooperativa sociale Le Serre e dall’associazione Orione no profit.

Il bar come luogo di ritrovo per un pomeriggio all’insegna della letteratura e della riscoperta delle relazioni. Un’occasione per raccontare e raccontarsi attraverso un libro, riassaporando la voglia di stare insieme. Da Italo Calvino con Se una notte d’inverno un viaggiatore a Erri De Luca e il suo Sulle tracce di Nives, passando per autori stranieri come Flaubert e Borges, senza trascurare l’indimenticabile Piccolo principe di Antoine de Saint- Exupéry. Pagine di letteratura e di arte, ma soprattutto ricordi, emozioni, avventure che hanno spinto i partecipanti a leggere e condividere con i presenti brani dei loro autori preferiti o di opere che hanno in qualche modo lasciato traccia nelle proprie esperienze di vita. Un susseguirsi di voci e di parole che hanno fatto scorrere con tranquillità le ore passate insieme.

O forse sarebbe meglio dire con lentezza, con quel ritmo rilassato che assume il tempo quando ci si decida a se stessi e alla propria anima. Un tempo che sembra perduto nella frenesia degli impegni quotidiani e che con questo tipo di iniziative cercano di recuperare gli aderenti a L’Arte del Vivere con Lentezza Onlus, che per il sesto anno consecutivo organizza in tutta Italia questo reading di lettura a voca alta “Leggevamo quattro libri al bar”.

Cosenza infatti costituisce solo un tassello di una più ampia rete di adesioni a livello nazionale: da Catania a Bergamo sono stati quasi 40 i luoghi che hanno ospitato questa iniziativa, replicata non solo nei bar ma anche in ospedali, case di riposo, asili, scuole, case editrici, uffici, luoghi di lavoro, carceri, campi nomadi, autobus di linea e in ogni luogo in cui la fantasia e la voglia di leggere ha trovato migliore collocazione. Modalità simili di svolgimento che diventano uniche se analizzate dal punto di vista dei libri letti, dei lettori coinvolti, delle emozioni trasmesse. La dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che la velocità e il progresso delle nuove tecnologie non riescono ad appiattire il gusto per la conoscenza e la lettura. Anzi ai nostalgici del libro stampato si sono affiancati i fanatici dell’ebook, richiamati dalla comune passione per la letteratura.

Mariacristiana Guglielmelli

“Il Divino nell’arte contemporanea” – Oggi, con Vittorio Sgarbi, inaugurazione della mostra al Museo dei Brettii e degli Enotri

museo dei brettii e degli enotriCosenza – Sarà inaugurata oggi 27 settembre presso il Museo dei Brettii e degli Enotri (Complesso di Sant’Agostino), la Mostra “Il Divino nell’arte contemporanea” alla presenza del noto critico Vittorio Sgarbi che al tema ha recentemente dedicato un libro, “L’ombra del Divino nell’arte contemporanea”, che verrà presentato nell’occasione.

L’inaugurazione si terrà alle 18,30 anziché alle 17,00 come precedente comunicato: la mostra, curata da Roberto Bilotti, con la collaborazione di Giovanni Intra Sidola sarà aperta alle 20,00 e  rimarrà visitabile fino al 14 ottobre.

Tre gli espositori cosentini: Maurizio Orrico, Adele Ceraudo (di cui Sgarbi pubblica due opere nel suo libro) e Niccolò De Napoli, che hanno partecipato all’ultima edizione della Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi.

Gli orari del Museo: da martedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30
Sabato e domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30
Dal 1 ottobre l’orario pomeridiano viene anticipato di un’ora: dalle 15,30 alle 18,30.
Il Museo resta chiuso di lunedì.

E’ imminente l’uscita del calendario Moda Movie 2013

Cosenza -Valorizzare e promuovere la creatività di giovani talenti emergenti, celebrando  il mondo della moda  e quello delle arti: questa la mission del progetto Moda Movie, l’atteso evento culturale di fama nazionale che ogni anno si tiene a Cosenza. E mentre già si lavora all’organizzazione dell’evento 2013, l’Associazione culturale “Creazione e Immagine” con il suo patron Sante Orrico annunciano l’imminente uscita del calendario 2013 in stampa per celebrare la scorsa edizione Moda Movie dal tema: “Urban Lifestyle: la Moda e le Città”.

Il calendario conterrà le immagini degli abiti dei tre giovani stilisti che si sono aggiudicati il podio della manifestazione: si tratta di Isabella Bona – la vincitrice del concorso- , Andrea Spreafico e Valentina Malappione, rispettivamente secondo e terza classificata. Inoltre, ci sarà spazio per le produzioni di stilisti provienti da passerelle importanti, ospiti d’accezione dell’edizione 2012 del progetto, ovvero Federica Cappello e Olimpia Tiberia dalle passerelle Altamoda Roma, e Tony Ward designer mediorientale che da molti anni calca le più prestigiose passerelle con le sue meravigliose creazioni di alta moda.

Ad impreziosire ulteriormente il calendario, la copertina fronte/retro dedicata alle trame della “tessitura artistica” di Nina Gonzalez docente e disegnatrice di gioielli di origine sudamericana, che ha di recente esposto la sua particolare produzione nel centro storico di Cosenza.

A patrocinare la pubblicazione la Presidenza della Repubblica Italiana, che già nel 2007 aveva insignito il progetto di una medaglia speciale  per il suo valore formativo.

Giovanna M. Russo

 

 

Vito Teti presenta a Vibo il suo nuovo libro “Il patriota e la maestra”

VIBO VALENTIA – Verrà presentato martedì 2 ottobre alle 17,30 a Palazzo Garibaldi la nuova opera di Vito Teti “Il patriota e la maestra – La misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento” (Quodlibet, 2012). Con l’autore intervengono Luigi M. Lombardi Satriani e Alfonsina Bellio, coordina Gilberto Floriani, letture di Alberto Micelotta. Teti è ordinario di Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, ha fondato e dirige il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Grande studioso delle tradizioni popolari della Calabria, ha pubblicato diversi volumi e collaborato con altri autori tra i quali Silvestro Bressi. Questo libro di Teti è l’invito al viaggio nel tempo e nello spazio, da compiere seguendo le vicende dei due eroi della storia, il patriota e la maestra. Come si evince dalla prefazione di Maurice Aymard « Il grande merito di Vito Teti è quello di restituire loro oggi, un secolo e mezzo dopo, il posto di attori, di testimoni e di esempi forse più rappresentativi di molti attori di primo piano da tempo selezionati e privilegiati dalla tradizione storiografica». L’episodio centrale viene fornito dall’incontro tra un uomo e una donna nati a ventitré anni di distanza. Lui, nato nel 1820 in Calabria, a San Nicola di Vallelonga, ha alle spalle sia l’esperienza delle lotte del Risorgimento nel Regno di Napoli, sia quella delle guerre degli anni 1859-1861, combattute nell’esercito sardo e poi accanto a Garibaldi. Lei, nata nel 1843 in Piemonte, a Mondovì, lo sposa a diciotto anni. L’autore stesso ha ripercorso le tappe dei Garcèa da Sud verso Nord, per comprendere dall’interno i loro viaggi e il loro modo di situarsi nel tempo e nello spazio arrivando ad affermare:« Questo viaggio nel Risorgimento calabrese e meridionale è stato anche un viaggio nel mio Risorgimento: parte, infatti, dalla mia “piccola patria” di origine per incontrare quella che da bambino ho conosciuto e amato come la mia grande patria».

Resterà aperta fino a mercoledì 3 ottobre la mostra di scultura e pittura di Mario Montalto

COSENZA – Sarà visitabile fino a mercoledì 3 ottobre, presso il Chiostro di San Domenico di Piazza Tommaso Campanella, la mostra di scultura e pittura del maestro Mario Montalto, dal titolo “Colori, emozioni, speranza”, patrocinata dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la sezione provinciale dell’A.I.S.M. (l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla).

La mostra, inauguratasi sabato scorso, è aperta dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Nato a Luzzi, Mario Montalto vive ed opera a Castrolibero ed è stato titolare della cattedra di Scultura presso il Liceo Artistico Statale di Cosenza dal 1972 al 1997. Ha partecipato all’Itinerario d’Arte Contemporanea con Guttuso, Fantuzzi, Bai, Bardi, Enotrio.

Numerose sono le sue mostre in giro per l’Italia. Mario Montalto ha inoltre viaggiato molto in Europa, in Africa, nelle Americhe (Brasile, Argentina, Cuba, Canada, U.S.A.) alla ricerca di nuovi motivi ispiratori per la sua arte, quali: il tema dell’emigrazione; quello della violenza negli stadi; quello socio-culturale africano; quello delle realtà umane emarginate.

Tra le sue numerose esposizioni si ricorda in modo particolare quella di sculture in bronzo allestita in   occasione del 500° anniversario della morte di S. Francesco di Paola, dal titolo “Miracoli”. E tra i suoi molteplici lavori : il monumento in bronzo “Agli emigrati caduti sul lavoro” situato nella piazza principale di Bocchigliero, il  busto in bronzo dedicato al calciatore scomparso Donato Bergamini, esposto nella sala Stampa dello stadio S. Vito di Cosenza, “La Sacra Famiglia”, scultura in ferro e resina situata nella Chiesa di Andreotta a Castrolibero e il monumento in bronzo dedicato a S.Bernardino ad Amantea.

La mostra “Colori, emozioni, speranza” racchiude, all’interno del Chiostro di San Domenico, una summa delle sculture e delle pitture di Mario Montalto. Le offerte libere dei visitatori saranno devolute all’A.I.S.M.