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Sabato e domenica vaccini senza prenotazione in Calabria: ecco dove

COSENZA – Per dare un ulteriore accelerata alla campagna di vaccinazione in Calabria, la Protezione Civile regionale, in sinergia con le Asp territoriali, ha annunciato un “Open vax Day” sabato 26 e domenica 27 giugno, in alcuni punti vaccinali presenti sul territorio calabrese dove ci si potrà vaccinare senza bisogno di prenotazione.

Di seguito l’elenco dei centri operativi nel week-end:

– Palazzetto delle Associazioni di Cosenza

– Palestra Istituto Commerciale Geometri di San Giovanni in Fiore

– Palazzetto dello Sport di Rende

– Centro Sociale di Lattarico

– Poliambulatorio di Roggiano Gravina

– Palestra di San Marco Argentano

– Centro vaccinale di Diamante

– Centro Territoriale di Rossano

– Hub Magna Grecia di Catanzaro (solo domenica)

– Ospedale di Lamezia (solo sabato)

– Ospedale di Soverato (solo sabato)

– Ospedale di Soveria Mannelli (solo sabato)

– PalaValentia di Vibo Valentia

– Palasport di Serra San Bruno

– Polo Nord di Reggio Calabria

– Polo Sud di Reggio Calabria

– Hub Vaccinale di Siderno

– Centro Vaccinale di Gioia Tauro (sabato e domenica pomeriggio)

– Centro Vaccinale di Taurianova

– Ospedale di Melito Porto Salvo

– Centro Vaccinale di Mesoraca

– Hub Vaccinale di Cirò Marina

Rogliano, branco aggredisce coppia di fidanzati in auto. 7 indagati

ROGLIANO (CS) – Alle prime luci dell’alba, nei Comuni di Rogliano e Marzi, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione Carabinieri di Rogliano, supportati da personale dei Comandi Stazione limitrofi, hanno proceduto a notificare 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza e dalla Procura dei Minorenni presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti giovani dall’età compresa tra i 17 e i 31 anni, indagati, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di “violenza privata”, “percosse”, “minaccia aggravata” e “danneggiamento aggravato” ai danni di una coppia di loro coetanei. 

La delicata indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza e condotta dai Militari dell’Aliquota Radiomobile di Rogliano, con il supporto anche dell’Aliquota Operativa e della locale Stazione Carabinieri, è scaturita da un grave episodio di violenza avvenuto nella notte compresa tra il 22 ed il 23 agosto dello scorso anno, quando proprio nel cuore del Comune di Rogliano, centro cardine del comprensorio del Valle del Savuto, una coppia di giovani fidanzati, di 25 e 22 anni, erano stati violentemente aggrediti e l’autovettura a bordo della quale viaggiavano danneggiata in più parti con dei sassi.

Gli accertamenti condotti dagli uomini della Benemerita hanno infatti consentito di dimostrare come la banda di aggressori, tutti originari e residenti nei Comuni di Rogliano e Marzi, a bordo di 3 distinte autovetture, avesse costretto le giovani vittime dapprima ad accostare e ad arrestare la marcia della loro automobile nella centralissima Via Antonio Guarasci, quindi, scesi dalle vetture, avessero costretto il ragazzo, 25enne, ad uscire dalla vettura a fronte delle minacce di morte rivoltegli da uno degli aggressori. Ecco allora che, mentre 5 degli appartenenti al branco lo immobilizzavano con la forza e lo percuotevano violentemente, gli altri 2, afferrati dei sassi da terra, infrangevano i vetri dell’autovettura del ragazzo, a bordo della quale si trovava ancora, seduta sul sedile anteriore lato passeggero, la sua fidanzata, rimasta poi fortunatamente illesa nonostante la copiosa quantità di frammenti di vetro riversatasi all’interno dell’abitacolo. Durante il raid venivano anche proferite minacce di morte laddove il ragazzo fosse stato rivisto nel Comune di Rogliano.

Compiuta la violenta azione, il branco si era rapidamente dileguato tra le vie del centro storico cittadino, atteso che le urla delle vittime e la rocambolesca operazione aveva destato dal riposo numerosi residenti delle abitazioni vicine e che alcuni fra questi avevano già contattato il numero di emergenza 112.

I Militari, nel corso dell’indagine esperita, sono altresì riusciti, grazie alla collaborazione delle vittime e di numerosi passanti, oltre che a e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, anche a chiarire le reali motivazioni dell’aggressione: tutto sarebbe infatti nato dalla gelosia del capo della banda, il più anziano, evidentemente infastidito dalla decisione della propria ex compagna di godersi una tranquilla serata d’estate in compagnia del proprio nuovo fidanzato. Quest’ultimo, dal proprio canto, era altresì colpevole di essere un elemento esterno alla compagnia di amicizie originarie della coppia, circostanza che, unita al fatto di provenire dal Comune di Bianchi, distante alcune decine di chilometri dal cuore del Savuto, ha scatenato l’impulso vendicativo del 31enne, in ciò pedissequamente seguito ed aiutato dal proprio gruppo di amici.

Ed è proprio dalla triste vicenda subita dalle giovani vittime, che hanno avuto il coraggio di denunciare tutto l’accaduto alle Forze dell’Ordine, che è stato tratto il nome dell’odierna Operazione, “Crazy night”, ovvero “Notte pazza”.

Cosenza, truffa ai danni del Comune. Chiuse le indagini per Occhiuto e Cirò

COSENZA – Mario Occhiuto e Giuseppe Cirò sono stati iscritti nel registro degli indagati e dovranno rispondere di truffa ai danni del Comune, falso e peculato per la vicenda legata ai rimborsi per missioni mai effettuate. La Procura di Cosenza ha chiuso le indagini preliminari, notificando i relativi avvisi.

Al centro, le spese sostenute tra il 2013 e il 2016 per una serie di missioni istituzionali (biglietti aerei, ristoranti…) rimborsate dal Comune che però non si sarebbero mai svolte. Nell’inchiesta sono coinvolti anche due responsabili dell’ufficio Economato, Bruno Palermo prima, e poi Ada Francesca Federico i quali avrebbero erogato al primo cittadino e al suo collaboratore i rimborsi.

Vaccini, in Calabria 6.500 dosi somministrate nelle ultime 24h

CATANZARO – Nelle ultime 24 ore sono state circa 6.500 le dosi di vaccino anti Covid 19 somministrate in Calabria, circa 10mila dosi in meno rispetto al giorno precedente. Il dato emerge dall’ultimo report del governo, nel quale la Calabria resta in penultima posizione su scala nazionale nel rapporto tra dosi somministrate e consegnate.

Nell’ultima rilevazione, aggiornata a questa mattina, la Calabria si attesta all’87,6%, meglio solo della Sardegna, mentre la media nazionale è 92,7%. Complessivamente, in Calabria sono stati finora somministrati 1.353.237 vaccini (ieri erano 1.346.749) su 1.544.073 consegnati.

“Appalti spezzatino” al Comune di Rende: assolti dirigenti e funzionari

COSENZA – Dopo oltre tre ore di camera di consiglio, il Tribunale Collegiale di Cosenza, presieduto da Carmen Maria Raffaella Ciarcia, a latere Granata e Familiari, ha assolto l’ex capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Rende, Ing. Nicola Giuseppe Gallo difeso dall’avvocato Francesco Chiaia e il funzionario Giuseppe Rende, all’epoca dei fatti a capo della “Rende Servizi” dall’accusa relativa alla realizzazione di alcuni loculi cimiteriali con la formula del «non aver commesso il fatto». Entrambi erano indagati in un’inchiesta del 2012 su presunti appalti spezzatino. Sul banco degli imputati, oltre all’ing. Gallo, anche l’imprenditore Gianfranco Baratta, l’ing. Gianfranco Sole ed il dott Luigi Mamone. Tutti originariamente accusati di falso e abuso di ufficio. Nel collegio difensivo, oltre all’Avv. Francesco Chiaia, gli avvocati Dorothy De Cicco, Alberto Rossi, Pietro Sammarco e Innocenzo Palazzo.

«Il fatto non sussiste»

La Procura della Repubblica di Cosenza, nella persona della dott.ssa Emanuela Greco, lo scorso 2 febbraio aveva aggravato tutti i capi di imputazione e il 3 giugno aveva chiesto 10 anni di reclusione per L’ing. Nicola Gallo e pene tra i 3 ed i 4 anni per tutti gli altri imputati. L’ing. Gallo è stato assolto per i primi due capi di imputazione aggravanti A e A1, quelli relativi al frazionamento artificioso dell’appalto (appalti spezzatino nome che connota il processo) perchè «il fatto non sussiste» ed ha condannato l’ing. Nicola Gallo ed il titolare di impresa funebre Gianfranco Baratta ad 8 mesi di reclusione con pena sospesa per il solo episodio relativo al verbale di consegna dei loculi cimiteriali di cui al capo F) della imputazione. Capo per il quale il pm aveva chiesto anni 3 e mesi 3 di reclusione per gli imputati.

Ieri nel pomeriggio hanno discusso i difensori, ed ha chiuso per ultimo l’avv. Francesco Chiaia difensore di Gallo che ha discusso confutando analiticamente, alla luce del lungo dibattimento, le tesi della Procura. Il Tribunale dopo lunga camera di consiglio, in tarda serata, ha assolto l’ex capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Rende dai reati di turbativa del procedimento e da falso ideologico e falso materiale aggravato, imputazione relativa al frazionamento artificioso dell’appalto con affidamento diretto a professionista/progettista. Poi ha dichiarato la prescrizione per i restanti capi eliminando, così, le richieste delle aggravanti avanzate dalla Procura con la modifica di tutte le imputazioni. Il Tribunale ha altresì deciso il non luogo a procedere nei confronti di Nicola Gallo, Luigi Mamone e Gianfranco Sole per i relativi capi di imputazione perché estinti da intervenuta prescrizione.

Soddisfatto il legale

Appena terminata l’udienza l’avv. Francesco Chiaia ha così commentato la sentenza: “sono soddisfatto dall’esito assolutorio e dalla dichiarata intervenuta prescrizione dal tribunale collegiale di Cosenza, autorevolmente composto, per il mio assistito ing. Nicola Gallo, posto che la Procura della Repubblica aveva chiesto 10 anni di reclusione, dopo 9 anni dall’inizio del procedimento e dopo che aveva aggravato tutti i capi di imputazione. Per l’unico capo residuato per il quale il mio assistito è stato condannato ad 8 mesi di reclusione con pena sospesa e benefici di legge, a fronte dei 3 anni e 3 mesi richiesti dalla Procura della Repubblica – Il penalista ha continuato – proporremo con convinzione appello“.

Accuse a Gratteri, confermato il trasferimento per Lupacchini

ROMA – La Sezione disciplinare del Csm ha emesso la sentenza confermando il trasferimento d’ufficio di Lupacchini. La decisione rispecchia solo in parte le richieste della procura generale della Cassazione per la quale Lupacchini ha denigrato, con un’intervista a Tgcom 24, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, e che aveva chiesto per lui assieme alla conferma del trasferimento la condanna alla sanzione della censura. Lupacchini è stato invece assolto dall’accusa di aver denigrato anche il Csm per aver pubblicato sul suo profilo Facebook una petizione a sostegno di un magistrato del distretto, l’allora procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, che era stato trasferito d’ufficio dal Csm a seguito di un’indagine della procura di Salerno. L’avvocato del procuratore, Ivano Iai, ha spiegato che si sta valutando se impugnare la sentenza davanti alle sezioni unite della Cassazione dopo la lettura motivazioni”.

“Non hai mai contestato nulla a Gratteri”

Ieri, prima della decisione, Lupacchini si era difeso davanti alla sezione disciplinare del Cms spiegando di non aver voluto denigrare nessuno: “non ho mai contestato una violazione al dottor Gratteri” e l’esistenza di un “grave contrasto” con lui “è una favola nera inventata di sana pianta”.

L’ex Pg ha dichiarato di ritenere quell’accusa infondata: “Alla domanda a sorpresa nell’intervista di un’opinione su Rinascita Scott “ho risposto non ne penso nulla, perchè non ne so nulla. E non lo so perché non esiste una canale comunicativo, stante la buona abitudine del procuratore distrettuale di evitare questo tipo di contatti, quando in realtà il Pg deve essere informato” per poter esercitare “le attività di coordinamento ed evitare sovrapposizione di indagini”. L’accusa di aver denigrato e fatto del sarcasmo si lega in particolare al termine “evanescente” usato da Lupacchini a proposito di molte operazioni della procura distrettuale di Catanzaro. Quel termine “era riferito a indagini antecedenti a Rinascita Scott e non a quell’operazione.

“Che risultassero evanescenti le precedenti indagini, ne parlavano anche i giornali. C’era una querelle sugli annullamenti delle misure cautelari operati dalla Cassazione. Non ho detto assolutamente nulla – ha spiegato Lupacchini – che non fosse già noto a tutti e che io non avessi precedentemente rappresentato al Comitato di presidenza del Csm, al Pg della Cassazione e al ministro della Giustizia, cioè ai titolari dell’azione disciplinare”.

Scoppia l’estate, anche in Calabria arriva un’ondata di caldo africano

COSENZA – È prevista per oggi, lunedì 14 giugno, un’ondata di caldo africano che sta attraversando tutta l’Italia, è colpirà in questo giorni la Penisola da Nord a Sud. Secondo le previsioni de “ilMeteo.it”, infatti, è in arrivo il primo vero anticiclone che nelle prossime ore provocherà un’impennata delle temperature.

“Dal profondo del deserto del Sahara, l’anticiclone – scrive il sito – si allungherà verso l’Europa e il mar Mediterraneo inglobando di conseguenza anche il nostro Paese. Si tratta di una bolla calda di matrice subtropicale che interesserà l’Italia almeno fino a giovedì 17 giugno, portando un’estrema stabilità atmosferica con tanto sole e anche un’impennata delle temperature. Il caldo si farà sentire in particolare sulle pianure del Nord, sulle regioni tirreniche e sulle due Isole Maggiori dove i valori termici si porteranno diffusamente oltre i 30°C durante le ore pomeridiane”.

Già da questa mattina, intanto, il termometro si è alzato temperature su molte regioni italiane, con le minime che hanno già toccato punte di 21-22°C da nord a sud. Ma sarà ovviamente nelle ore pomeridiane dove si toccheranno le punte più elevate. 

Il trattore si ribalta, 34enne muore schiacciato in un terreno di ulivi

BORGIA (CZ) – Un uomo è morto ieri sera in un incidente avvenuto in località Brisella nel comune di Borgia. Si tratta di Giuseppe Alcaro, 34 anni. L’uomo era alla guida di un trattore che, per cause in corso di accertamento si è ribaltato all’interno di un terreno scosceso utilizzato a coltivazione di piante d’ulivo. A causa del ribaltamento del mezzo il conducente è stato sbalzato a diversi metri di distanza ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della sede centrale di Catanzaro e del distaccamento volontario di Girifalco che hanno messo in sicurezza il mezzo e sistemato una torre fari per consentire l’intervento del personale del 118 che ha constato il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per i rilievi finalizzati a ricostruire l’accaduto.

Covid, in Calabria dati in miglioramento. Calano ricoveri e terapie intensive

CATANZARO –  Nel bollettino di ieri continua il calo dei contagi in Calabria. Ma a confermare le buone notizie è il report settimanale della Fondazione Gimbe per la nostra Regione. Nel periodo 2-8 giugno, si fa strada una performance in miglioramento sui casi attualmente positivi di Covid 19 per 100 mila abitanti, 460 (-20,2%). Sotto la soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid 19. La media giornaliera di persone testate per 100 mila abitanti (12 maggio-8 giugno) è pari a 167 (Media Italia 150).

Aumenta il ritmo delle vaccinazioni

In materia di vaccinazioni la percentuale di popolazione con ciclo completo è pari al 22,2% a cui aggiungere un ulteriore 21% solo con prima dose. In relazione alle fasce di età delle persone immunizzate. La percentuale di over 80 con ciclo completo è del 71,6% a cui aggiungere un ulteriore 8,6% solo con prima dose. I calabresi appartenenti alla fascia 70-79 anni con ciclo completo è pari al 43,5%, 35,1% solo la con prima dose. Infine i 60-69enni con ciclo completo raggiungono la percentuale del 33,5 a cui aggiungere un ulteriore 36% solo con prima dose.
 

Domani, fa sapere Poste Italiane, è previsto l’arrivo di altri vaccini “Moderna” (3.200 dosi), “Janssen” (3.200 dosi) e “AstraZeneca” (3.600 dosi) destinati a tutta la Calabria.

Cosenza, aggrediscono e rapinano l’autista di una ditta: arrestato in flagrante uno dei rapinatori

COSENZA – Nella tarda mattinata odierna, giungeva al numero unico di emergenza, una richiesta d’intervento per una rapina appena consumata in via Popilia ai danni di un autista cui era stato sottratto il furgone da lavoro da due soggetti a bordo di un fuoristrada di colore bianco. Nella telefonata, l’uomo descriveva il mezzo utilizzato, per cui nell’immediatezza, intervenivano due equipaggi della Squadra Mobile che a poche centinaia di metri individuavano ed intercettavano l’autovettura impiegata per compiere la rapina, bloccando a bordo uno dei due autori identificato per D.G.F, classe 1979 . Veniva appurato che la vittima, mentre era solo a bordo del suo mezzo aziendale, nel percorrere quella via per effettuare delle consegne, veniva dapprima tallonato, successivamente affiancato da una macchina il cui conducente aveva cercato di farlo accostare ma visto che l’uomo non si fermava, tagliava la strada bloccando la corsa del furgonato. Dall’auto dei rapinatori, scendeva il passeggero che lo raggiungeva a bordo del furgone, gli sferrava due violenti pugni in pieno viso, gli  strappava dalle mani il cellulare e lo tratteneva per non farlo scendere ma, la vittima, seppur con non poche difficoltà, riusciva a divincolarsi e a scappare per evitare peggiori conseguenze fisiche. A quel punto, il rapinatore si poneva alla guida del mezzo aziendale e unitamente al conducente del fuoristrada bianco, i malviventi si allontanavano.

Il rapinato grazie al telefono cellulare fattosi prestare da un cittadino, riusciva ad allertare i soccorsi e, in un brevissimo lasso di tempo, personale di questa Squadra Mobile, prese le prime indicazioni da parte del malcapitato, subito dopo riusciva a rintracciare la vettura oggetto di segnalazione che usciva da un area di parcheggio dove veniva anche rinvenuto il furgone aziendale oggetto della rapina. A bordo della macchina veniva identificato il cosentino D.G.F. che veniva sottoposto a perquisizione e all’interno dell’abitacolo venivano rinvenuti i documenti del furgone nonché l’auto risultava essere la stessa in quanto riportante una scritta sul vetro posteriore che era stata notata dalla vittima al momento dell’aggressione. L’attività investigativa permetteva di recuperare sia il telefono cellulare del valore di circa 1500 euro nonché il mezzo furgonato del valore di 15 mila euro. Per le lesioni patite , il soggetto doveva fare ricorso alle cure mediche presso il locale nosocomio, dal quale poi veniva dimesso con 5 giorni di prognosi. All’esito della compiuta attività di ricostruzione investigativa, le evidenze probatorie venivano condivise con il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza che, in linea con le stesse, disponeva che l’arrestato fosse tradotto presso la locale Casa circondariale per ivi rimanere a sua disposizione. Serrate attività sono in corso al fine di stringere il cerchio sul secondo rapinatore.