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Cosenza, interruzione dell’acqua per lavori di riparazione dell’Abatemarco

COSENZA – Una interruzione della fornitura idropotabile si verificherà in città mercoledì 22 febbraio, a partire dalle ore 8,00, a causa dei lavori di riparazione di alcune rotture rilevate lungo il tracciato dello schema idraulico dell’Acquedotto Abatemarco.

Lo ha comunicato al Comune di Cosenza la Sorical.

“Presumibilmente – scrive Sorical a Palazzo dei Bruzi – i lavori di riparazione saranno ultimati nella stessa giornata di mercoledì 22 febbraio con il graduale ripristino delle ordinarie forniture”. Nessuna variazione subiranno le utenze alimentate dalla sorgente Capodacqua. Sorical ha inoltre comunicato al Comune che nella giornata di mercoledì 22 febbraio si proseguirà con la sola erogazione verso il serbatoio del Merone fino, però, alle ore 12,00, raccomandando, pertanto, di provvedere alla chiusura dello stesso serbatoio, attraverso i tecnici comunali, all’ora prestabilita, al fine di tutelare l’erogazione idrica verso gli Ospedali.

Al via a Cosenza la realizzazione di un Parco Inclusivo, il primo nel Mezzogiorno

COSENZA – “Si sta realizzando a Cosenza un Parco Inclusivo per tutti i bambini  a cui sarà offerta la possibilità di giocare insieme senza barriere architettoniche e ostacoli utilizzando liberamente spazi e strumenti”. Lo annunciano il sindaco Franz Caruso e l’assessore ai LLPP Damiano Covelli, assai soddisfatti per l’intervento in corso di realizzazione.
 
Il progetto è reso possibile grazie al contributo di BKT, title sponsor della serie B di calcio, che ha scelto nel Mezzogiorno del Paese solo due città da finanziarie: Cosenza e Lecce.
 
A Cosenza l’intervento, per come detto, è quello di un Parco Inclusivo, progettato gratuitamente dall’arch. Paola Giuliani, referente per la città dei Bruzi dell’associazione “Io Autentico”. L’area individuata è ubicata all’interno del Campo Scuola CONI adiacente lo Stadio “San Vito-G. Marulla” dove resterà intatto il disegno delle aiuole, che saranno rese accessibili e dove saranno installati diversi giochi che potranno essere utilizzati anche da chi è portatore di disabilità motorie e senso-percettive.
 
“Si tratta di un nuovo importante tassello – sostiene il primo Cittadino – che si inserisce a pieno titolo nel grande mosaico che si sta costruendo per fare di Cosenza una città sempre più inclusiva ed accessibile. Sono convinto, infatti, che il valore e l’attrattività di un territorio sia strettamente legato ai servizi ed alle opportunità che offre per accrescere e migliorare la qualità di vita di tutti i suoi cittadini e, soprattutto, di quelli più fragili. In questa direzione, pertanto, siamo impegnati con particolare attenzione verso i bambini, ai quali indistintamente deve essere garantita la possibilità di giocare insieme in parchi fruibili a tutti”.
 
“Ringrazio – conclude il sindaco Franz Caruso – l’assessore ai LLPP. Damiano Covelli che sta seguendo, insieme al dirigente del settore Giuseppe Bruno, l’iter procedurale dell’intervento, l’arch. Paola Giuliani che con estrema sensibilità ha lavorato gratuitamente alla stesura del progetto e l’ing. Pietro Filice che lo sta coordinando”.
 
 

I motivi per cui le strategie di scommesse sportive non funzionano

Un successo stabile nelle scommesse sugli eventi sportivi può essere raggiunto solo scegliendo una strategia di alta qualità e applicandola correttamente. Tuttavia, non sempre gli scommettitori, compresi quelli che preferiscono il sito https://sportaza3.it/, notano di riuscire a ottenere buone performance quando utilizzano un determinato piano. Quali potrebbero essere le ragioni per cui una strategia che funziona per altre persone e che in generale sembra giusta si rivela inefficace per un giocatore in particolare? Cerchiamo di capirlo.

Quali sono le strategie?

Tutte le strategie utilizzate nelle scommesse possono essere suddivise in diversi grandi gruppi.

I primi sono quelli destinati esclusivamente al gioco. In effetti, tali schemi sono un insieme di regole con cui l’utente si orienta quando effettua le sue scommesse. Tali strategie consentono di selezionare rapidamente un evento sportivo specifico o un intero torneo, le squadre sportive e gli esiti più probabili. In parole povere, questo piano assomiglia a un modello in base al quale vengono prese le decisioni.

Bisogna però capire che non è stata creata una sola strategia che funzioni al cento per cento in modo efficace. In effetti, possono essere applicate, tuttavia, secondo gli scommettitori esperti, è necessario utilizzarle non come una guida pronta per l’uso, ma come un modello che può cambiare a seconda dei fattori in ingresso.

Il secondo tipo di strategie è quello che prende in considerazione solo la finanza. Tali piani non includono informazioni sui punti da prendere in considerazione per effettuare la scommessa giusta. Piuttosto, in essi si possono trovare raccomandazioni su quale sia la dimensione della scommessa più adatta in un caso particolare, quando cambiare specificamente la dimensione della scommessa e quali parametri possono provocare questo cambiamento.

Il terzo tipo, forse il più affidabile, è quello misto. Queste strategie funzionano molto bene, ma solo se il giocatore prende sempre in considerazione i singoli fattori.

Quali errori commettono gli scommettitori?

Ma anche le strategie migliori a volte iniziano a vacillare. Perché? Il più delle volte, la ragione risiede nelle azioni sbagliate del miglioratore stesso. Può accadere, ad esempio, che

  • Aspettatevi un risultato super-naturale. Alcuni scommettitori credono ingenuamente che una strategia sia un algoritmo già pronto che porterà alla vittoria. Ma bisogna capire che si tratta di un sistema che funziona solo se si considerano correttamente tutti i parametri.
  • Capire che il piano non è proprio come dovrebbe. Le migliori strategie non sono così semplici. Tuttavia, un giocatore che vuole fare una scommessa il più rapidamente possibile non approfondisce le sfumature. Dopo aver acquisito una padronanza superficiale, applica immediatamente la strategia nella pratica e, ovviamente, il fatto di aver frainteso le condizioni non gli giova.
  • Modificare i parametri in modo indipendente. Ad esempio, a un principiante sembra che sarebbe meglio ampliare leggermente la gamma di campioni tra le quotazioni, scegliere risultati che non corrispondono a quelli richiesti. In effetti, a volte è possibile modificare alcuni parametri, ma solo dopo aver compreso a fondo l’essenza della strategia.
  • Saltare alle conclusioni. Per qualsiasi giocatore esperto che predilige le scommesse sportive, non è un segreto che nelle scommesse ci sono segmenti positivi e negativi. Non si può essere fortunati all’infinito. Cosa fa un principiante se prova un certo piano e non ottiene subito un buon risultato? Smette di usare lo schema, pensando che non funzioni. E in effetti, potrebbe semplicemente entrare nel periodo negativo.

E, naturalmente, non dobbiamo escludere il fatto che esistano anche strategie che non funzionano davvero. Su Internet se ne trovano a centinaia. Alcuni riescono persino a vendere questi schemi ai nuovi arrivati in cambio di denaro. In ogni caso, applicando qualcosa di nuovo, conviene “non accelerare”: è meglio “entrare” con importi minimi.

 

 

Come Funzionano i Limiti di Prelievo nei Casinò Online?

Quasi tutti i moderni casinò online hanno un limite di prelievo e questo fatto viene spesso trascurato dai principianti. Anche se i siti di gioco d’azzardo dichiarano sempre questi limiti nei loro documenti T&C, non li pubblicizzano molto sulle pagine principali. In questo articolo, discuteremo le diverse implementazioni di questi limiti e le loro caratteristiche principali in casinò come https://rabona-casino.it/.

Limiti globali

La forma più comune di limitazione delle possibilità di prelievo per i giocatori riguarda la definizione di un limite globale. Questo limite varia molto da un casinò all’altro: alcuni siti permettono ai giocatori di prelevare 100.000 euro al mese, mentre altri ne prevedono solo 1.000. Sebbene non rappresenti un grosso problema per gli aspiranti giocatori e per quelli con un budget basso, questo potrebbe causare qualche inconveniente ai giocatori di alto livello,

perché sono abituati a eseguire transazioni più grandi.

Questi limiti globali sono stabiliti dal casinò ed è possibile verificarli in anticipo. In tutti i casinò online è possibile trovare il limite di prelievo nel documento Termini e Condizioni. Alcuni di essi riportano il limite anche nella pagina delle operazioni bancarie. È inoltre necessario sottolineare che questo valore non sempre coincide con la somma massima di deposito accettata dal sito di gioco.

Limiti specifici del metodo

Oltre alla soglia di prelievo globale del sito, le transazioni potrebbero essere limitate dal sistema di pagamento utilizzato. Le transazioni tramite bonifico bancario sono solitamente limitate dalle banche, mentre i portafogli elettronici non consentono di superare il proprio limite mensile.

Inutile dire che questo valore non è determinato dal casinò. Il casinò deve solo configurare il suo cassiere in modo da non superare i limiti per tutti i metodi di pagamento accettati. Pertanto, su un sito decente, potrete sempre vedere quanto potete incassare tramite ogni specifica opzione bancaria.

I metodi interessati da questo limite sono le carte di credito e di debito, i portafogli elettronici, i bonifici bancari e i sistemi di elaborazione dei pagamenti. Le criptovalute sono forse l’unica opzione di prelievo non soggetta a queste regole. Pertanto, alcuni casinò che operano con Bitcoin, Litecoin, Ethereum e altri consentono prelievi illimitati attraverso questi metodi.

Aumentare il limite

Come abbiamo già detto, in alcuni casi questo potrebbe diventare un problema per gli high roller e per i giocatori con un budget elevato. Quel che è peggio è che alcuni siti di gioco accettano depositi per somme che superano i loro limiti di prelievo mensili, lasciando ai giocatori più importanti l’unica opzione di aspettare diversi mesi per poter incassare le loro vincite in porzioni.

Fortunatamente, per questi giocatori esistono diverse opzioni per aumentare la soglia. Innanzitutto, alcuni casinò con programmi di fedeltà a più livelli la prevedono come ricompensa per il raggiungimento di livelli più alti. Questo risolve quasi completamente il problema per i giocatori di alto livello, poiché i progressi in questi sistemi sono solitamente legati alla somma totale che il giocatore ha scommesso. Pertanto, un giocatore con un budget elevato raggiungerà rapidamente la ricompensa per l’aumento del limite di prelievo, consentendogli di vivere un’esperienza confortevole.

La seconda opzione è quasi la stessa, ma riguarda i club VIP esclusivi invece dei programmi fedeltà. Anche se oggi sono meno popolari, alcuni casinò li hanno ancora. Questi club di solito accettano solo i giocatori con i budget più alti sul sito, offrendo loro molti vantaggi, tra cui l’aumento dei limiti di incasso.

Infine, molti casinò online hanno la prassi di aumentare manualmente le soglie. Potete sempre provare a contattare il team di assistenza e chiedere di farlo. Nei casinò di buon livello, la direzione offrirà questa opportunità ai giocatori che guadagnano di più.

Tutto quello che c’è da sapere sui dischi freno

Oggi le nostre auto sono dotate di optional di ultima generazione che consentono una guida non solo sicura ma anche confortevole, visti i vari elementi che ne consentono sia il movimento che la  frenata.

dischi freno

 

Dischi freno BREMBO immagine tratta da tuttoautoricambi.it

Quello di cui parleremo è proprio il sistema frenante, nello specifico i freni che possiamo suddividere tra a tamburo e quelli a disco. Dei primi non si trova più quasi traccia nei nuovi modelli di automobili, ma sono stati utilizzati per molto tempo nelle vetture e nelle moto, visto che erano sia facili da montare che molto economici. È possibile trovare ancora oggi i freni a tamburo montati sugli scooter di bassa cilindrata e in alcune utilitarie delle grandi case automobilistiche.

I freni a disco, invece sono più recenti, i primi sono stati montati per la prima volta di serie su un auto del 1955. Nel corso del tempo, hanno poi finito col sostituire quasi completamente i freni a tamburo.

 

  • Come funzionano i dischi dei freni

Un freno a disco presenta diverse parti che possiamo così raggruppare:

– ruota;

– disco;

– pinze;

– pastiglie.

 

Il disco può essere in acciaio o ghisa, si trova posizionato solitamente all’interno di una ruota, che a sua volta è frenata attraverso un sistema a pinza. Nel corso di una frenata, accade che le pinze spingono sulle pastiglie, che sono a coppia di due e sono composte di un materiale d’attrito che consente la frenata e l’arrestodelle ruote su ambo i lati, e di conseguenza del veicolo.

I freni a disco hanno una capacità di frenata nettamente superiore rispetto ai freni a tamburo, oltre ad una serie di vantaggi come:

– la loro forza di frenata resta quasi immutata evitando il surriscaldamento delle diverse parti;

– si usurano molto meno;

– sono più efficaci sulle strade bagnate.

 

Manutenzione dei freni a disco

È importante effettuare una dovuta manutenzione dei freni, visto che sia le pasticche che i dischi sono soggetti ad usura. Nel momento in cui si consumano la loro efficienza di riduce mettendo così in pericolo pedoni e automobilisti.

 

  • Quando è opportuno cambiare i freni a disco?

Generalmente, l’ideale sarebbe cambiare i dischi ogni 80.000 km, mentre le pastiglie andrebbero cambiate ogni 30.000/40.000 km.

È facile capire quando i freni sono usurati da questi segnali:

  • il pedale del freno non risponde bene;
  • l’auto vibra in fase di rallentamento;
  • i freni emettono un suono simile ad un fischio;
  • il livello dei liquido dei freni diminuisce.

Quando parliamo dischi freno, Brembo è leader sul mercato a livello mondiale per quanto ne riguarda la produzione. Ma non solo dischi freno, anche di pinze ed impianti frenanti completi di equipaggiamento sia per le vetture del mercato americano, europeo e giapponese, ma anche per i modelli più esclusivi e prestigiosi.

 

I 3 migliori visori VR attualmente sul mercato

I visori VR, ormai sotto studio da una decina di anni, sono un prodotto che sta prendendo sempre più piede sul mercato tech, al punto che sono stati selezionati anche come chiave d’accesso per il Metaverso, il nuovo mondo virtuale ancora in costruzione ideato dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e il suo team. 

A prescindere dall’evoluzione o meno del Metaverso, ancora tutta da scoprire, i visori sembrano essere destinati ad aumentare di numero, viste soprattutto le loro infinite applicazioni: dal lavoro, ai videogame, allo shopping, alla semplice chat.

Come scegliere il visore VR più adatto alle proprie esigenze

 

Di visori VR sul mercato ne esistono di tantissimi tipi, per tutte le applicazioni e per tutti i portafogli; anche se, ovviamente, al momento è semplicemente impensabile credere di trovarne che funzionino in modo a sé stante per meno di 400€. Per avere tra le mani un prodotto completo, infatti, dovremo aspettare quantomeno il 2023, tenendo d’occhio le principali aziende interessate come Apple e Microsoft

 

Detto questo, per scegliere il visore VR più adatto andranno presi in considerazione diversi fattori, primo fra tutti lo scopo d’acquisto. Se si desidera un visore per puro divertimento, ad esempio, allora i prezzi sono estremamente competitivi (se ne trovano anche intorno ai 60€) e, tra questi, una valida alternativa è rappresentata da quei visori in grado di funzionare con lo smartphone. Se, invece, il visore viene acquistato a scopo professionale (si pensi, ad esempio, a uno studio di grafica o architettura) allora il top gamma è rappresentato dall’Hololens 2 di Microsoft che, nonostante i suoi prezzi fuori scala (parte dai 3.800€) rappresenta il modello più completo, sia a livello di funzioni che prestazioni.

 

Di alternative, quindi, sul mercato se ne trovano per tutti i portafogli, a dimostrazione del grande successo di questo prodotto, che a prescindere dall’applicazione per cui viene usato è in grado di offrire un superbo ed estremo realismo, come dimostrato anche dal suo utilizzo in ambito ludico, dove la ricreazione di scenografie realistiche e graficamente accattivanti imposta le basi per un’esperienza interattiva unica nel suo genere. 

I 3 migliori visori VR sul mercato

 

Nel grande ventaglio di offerte presenti sul mercato, 3 tipologie di visori VR spiccano su tutte. Si tratta di oggetti di alta tecnologia, i cui prezzi possono sembrare proibitivi, ma che sono certamente al pari delle prestazioni che questi visori sono in grado di soddisfare. Tali modelli sono:

 

  • HTC Vive Pro 2
  • Meta Quest 2
  • PlayStation VR 

 

Il primo, l’HTC Vive Pro 2, ha un prezzo di listino intorno agli 800€ (su Amazon lo si trova a 799€) ma, come dicevamo, possiede caratteristiche tecniche estremamente superiori alla media degli altri visori in vendita, prima fra tutte le sua incredibile risoluzione a 5k con un campo di visione di 120°. L’unica pecca di questa chicca di oggetto è che per farlo funzionare come si deve (e quindi godere a pieno delle sue prestazioni) serve un processore di ottimo livello, altrimenti la spesa è inutile. 

 

Al secondo posto abbiamo Meta Quest 2, con un prezzo di listino di circa 450€, decisamente più accessibile del primo classificato ma comunque abbastanza costoso. Si tratta di un visore all-in-one con aggiunta di due controller touch progettato per essere utilizzato in una moltitudine di situazioni, da quelle lavorative a quelle ludiche. Al momento si tratta dell’opzione con rapporto qualità prezzo più conveniente. 

 

Infine, al terzo posto del podio non può che essere inserito il visore VR della PlayStation, che fintanto che non uscirà il suo successore, il PlayStation VR 2, ai primi del 2023, rappresenta ancora l’alternativa più economica a parità di prestazioni per godere a pieno non solo della propria PlayStation ma anche di tutti i giochi della VR world. Il prezzo di listino è molto contenuto rispetto agli altri due classificati: su GameStop, ad esempio, lo si trova al prezzo di circa 200€ comprensivo di adattatore, camera e accesso al VR world. 

Shampoo e balsamo solidi: cosa sono e perchè sceglierli

Gli shampoo e i balsami solidi sono in realtà ecologici e ricchi di ingredienti naturali e salutari e buoni quanto quelli liquidi. Inoltre si rivelano anche ideali se si ha a cuore l’ambiente; infatti, la confezione non prevede l’uso di plastica o vetro bensì soltanto carta spesso riciclata. Premesso ciò, vediamo cosa sono e perché conviene scegliere gli shampoo e i balsami solidi.

Cos’è lo shampoo solido?

Come ci evince dalla denominazione stessa, gli shampoo solidi sono duri e compatti anziché liquidi. Il prodotto si differenzia da quello classico poiché l’elemento fluido viene rimosso. Lo shampoo solido di qualità è generalmente composto da oli naturali (essenziali e oli vettore), fragranze e tensioattivi. Inoltre produce schiuma allo stesso modo di quello liquido e dura anche più a lungo. Lo shampoo solido tra l’altro viene realizzato senza prodotti di scarto e sostanze chimiche nocive e la maggior parte contiene soltanto ingredienti di origine vegetale. Infine va aggiunto che gli shampoo solidi aiutano a pulire efficacemente il cuoio capelluto e risultano ideali anche in caso di un viaggio in aereo in quanto non essendo liquidi, non vanno separati da altri prodotti, bensì si possono tranquillamente inserire nello zaino e passare sotto il metal detector.

E il balsamo solido?

Il trucco dei balsami solidi è lo stesso degli shampoo. Le barrette inoltre sostituiscono degnamente i prodotti liquidi o in crema e sono anch’essi duraturi. La cosa più importante e che fa piacere a chi ama l’ambiente è legata al fatto che il balsamo solido viene confezionato senza l’uso di bottiglie di plastica. Premesso ciò, alla domanda come si usa il prodotto, la risposta è breve ed esaustiva; infatti, quando si utilizza uno shampoo solido, è possibile adottare varie tecniche per detergere efficacemente i capelli senza danneggiarli. Un metodo particolarmente consigliato è di strofinare lo shampoo solido direttamente sul fusto dei capelli, saturandolo poi con l’acqua ed effettuando un movimento delle dita simile a quando ci si pettina per districarli. Dopo un abbondante risciacquo, la medesima operazione va fatta con il balsamo solido, dopodiché si può procedere con l’asciugatura tramite phon.

Suggerimento professio0nale per un corretto utilizzo dei prodotti

Quando si usa uno shampoo solido è fondamentale creare una buona schiuma, in quanto aiuta a eliminare efficacemente lo sporco e l’accumulo di prodotto. Costruire una buona schiuma assicura tra l’altro che non vi siano incrostazioni delle particelle di sapone solido lasciate sul fusto dei capelli. Il passaggio finale dopo aver applicato la barretta direttamente sulle ciocche di capelli e di risciacquarli accuratamente per assicurarsi di non averne più residui. La stessa procedura va eseguita con il balsamo solido; infatti, basta inumidire la barretta e strofinarla sulle ciocche di capelli, provvedendo poi a un risciacquo finale.

A Cosenza nasce uno dei primi poli Hub Zurich d’Italia

COSENZA – Dopo Rimini, Roma e Milano l’Agenzia Hub Zurich arriva anche a Cosenza dove aprirà uno dei primi poli previsti in tutta Italia (una quindicina circa). E Cosenza non solo ospiterà questa nuova realtà ma sarà anche fra le prime a partire.
Nella giornata di oggi, 20 settembre, sarà lo stesso Amministratore Delegato di Zurich Italia a visitare la sede sita in Piazza Zumbini (CS) che aprirà al pubblico nelle prossime settimane e che sarà diretta dai fratelli Marini Serra. 

Era l’agosto del 2021 quando il gruppo elvetico annunciava la nomina di Giovanni Giuliani ad amministratore delegato di Zurich Italia. Questi, ex group chief strategy, innovation and business development officer di Zurich Insurance Company Ltd, oggi ceo di Zurich Italia insieme agli uomini della direzione commerciale, ha deciso di scommette sulla Calabria per offrire ai proprio cliente un servizio d’eccellenza.
“Uno degli elementi cardine dell’Hub è rappresentato da un centro servizi in grado di supportare la rete retail per servire l’ecosistema famiglia, oltre a un pool specialisti dedicati al mondo imprese, valorizzando ulteriormente la qualità di gestione dei sinistri – si legge nella nota dell’azienda -. L’Hub nasce anche dalla volontà degli intermediari di portare a fattore comune le proprie capacità imprenditoriali, creando così i presupposti per gestire reti di vendita sempre più strutturate e digitali, pur mantenendo la completa indipendenza”.

La guerra in Ucraina e gli investimenti in ETF wheat: com’è cambiato il mercato?

I mercati, si sa, riflettono ciò che accade nel mondo e, oggigiorno, il loro andamento è senza ombra di dubbio fortemente influenzato dalla crisi russo-ucraina e dagli sprazzi della pandemia da Covid-19. Tra i vari stravolgimenti causati dalle recenti tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina c’è il rialzo dei prezzi delle materie prime legate al settore agricolo, delle quali proprio l’Ucraina è uno dei produttori chiave, con una particolare spinta sul grano, un cereale che rappresenta da sempre una delle principali fonti di sostentamento per l’uomo.

A proposito di mercato e investimenti, oggi sono presenti diversi ETF sul grano, con la possibilità di operare su fondi di investimento indicizzati che contengono questa materia prima. Chiaramente, per capire se investire in ETF wheat sia una scelta remunerativa oppure no è importante considerare, oltre all’andamento in Borsa, anche una serie di fattori, come le condizioni metereologiche, determinanti dal punto di vista dei raccolti, la variazione delle scorte e i processi di approvvigionamento delle materie prime, e le situazioni geopolitiche. Valutare i migliori ETF sul grano non è una cosa semplice, data la presenza di un numero ampio di Exchange Traded Funds. Per questo può essere utile far riferimenti a specifiche caratteristiche per ciò che riguarda la grandezza del fondo, i costi, i rendimenti e la volatilità. Perciò, Moneyfarm ha stilato una lista di quelli che potrebbero essere gli ETF wheat più convenienti sul mercato: spiccano WisdomTree Wheat – Eur Daily Hedged, WisdomTree Wheat 2x Daily Leveraged e 3x Daily Leveraged e WisdomTree Grains, con indici di volatilità medio-bassi o medio-alti.

Gli ETF rappresentano in ogni caso una soluzione valida, perché permettono di diversificare i portafogli in modo semplice ed efficace, grazie alla loro struttura hanno costi di gestione ridotti e sono strumenti estremamente liquidi, dunque è molto facile vendere e comprare quote. In particolare, proprio gli ETF sul grano sono un’ottima soluzione anche per i piccoli risparmiatori che, pur non avendo grande dimestichezza con le dinamiche finanziarie, non vogliono rinunciare alle opportunità offerte da questa importante asset class. Inoltre, il trading online è sempre vantaggioso, perché permette di valutare le singole operazioni attraverso un’azione simulata, in modo tale da non commettere errori sin dalle prime fasi. Sarà possibile anche conoscere al meglio i trucchi del mestiere prima di iniziare realmente il proprio percorso di investimento e migliorare sempre di più dal punto di vista economico e finanziario.

Come scegliere il freno a tamburo giusto per la tua auto

Quando si parla dell’impianto frenante della propria auto, si è soliti pensare ai freni a disco, eppure in verità non sono gli unici.

C’è un’altra tipologia di freni, oggi forse meno diffusa: parliamo dei freni a tamburo. Questi sono presenti in diversi modelli di auto elettriche, come ad esempio la Volkswagen ID.3, che è fornita di freni a tamburo sulle ruote posteriori. Tuttavia sono sempre meno diffusi e presenti soprattutto nelle utilitarie che non necessitano di un sistema frenante ad alte prestazioni.

I freni a tamburo, possono essere considerati come gli antenati del freno a disco: sono composti da un cilindro rotante metallico, che viene chiamato per l’appunto tamburo, e diverse superfici rivestite da materiale d’attrito, ossia le ganasce.

Nel momento in cui il guidatore pigia sul piede del freno, le ganasce vengono spinte sul tamburo generando una forza di attrito in grado di rallentare la corsa del proprio veicolo, o di fermarlo definitivamente.

Uno dei vantaggi di questa tipologia di freni, è soprattutto di tipo economico e di durata, visto che sono più longevi rispetto ai più comuni freni a disco. Questo succede per via delle struttura che possiamo definire più compatta, e quindi in grado di proteggerlo dagli agenti esterni.

Uno degli svantaggi, invece, è rappresentato dalla bassa capacità del freno a tamburo di disperdere il calore, e di conseguenza, più la temperatura aumenta e meno l’impianto riesce ad essere efficace.

Come cambiare il freno a tamburo da soli

I freni a tamburo vanno sottoposti ad una revisione ogni 60mila km, nel corso della quale è consigliabile procedere con una pulizia delle eventuali polveri residue. I tamburo freni posteriori hanno una durata che varia dagli 80mila ai 140mila chilometri: superati questi limiti, occorre procedere con la sostituzione dei freni posteriori.

Ci sono degli indicatori che ci consentono di capire che è giunto il momento di sostituire il freni a tamburo. Ecco quali:

– è possibile avvertire diversi rumori come cigolii, stridi e sfregamenti;

– il tamburo ha assunto una forma ovale. Una situazione come questa, si verifica nel momento in cui a seguito del raggiungimento di temperature elevate, non vi è stato un raffreddamento uniforme. Questo può generare anche delle fastidiose vibrazioni nel corso di una frenata. Nel caso in cui si dovesse verificare una situazione del genere, è opportuno recarsi un’officina esperta che potrà effettuare una verifica attraverso comparatore. Se dall’esame dovesse risultare che il tamburo ha un’ovalizzazione interna che supera il valore di circa 0,25 mm, si dovrà procedere con la rettifica. Se il valore viene superato, si dovrà procedere direttamente con la sostituzione del tamburo freno.

Va specificato come, per far si che questo fenomeno non si verifichi, molti tamburi freno siano dotati di alette di raffreddamento sulla parte esterna.

– la leva del freno fa eccessivo gioco, e non funziona come sempre.

– presenza di rigature esterne. Dei malfunzionamenti possono essere scorrelati dal tamburo in se, ma possono essere legati alla presenza di polveri abrasive o dalla cattiva qualità del materiale d’attrito. È possibile effettuare un controllo, smontando il tamburo e osservando la superficie delle ganasce. Se sono presenti delle piccole rigature potrà essere eseguita una semplice pulizia, se queste invece sono consistenti, bisognerà procedere con la sostituzione delle ganasce.

La durata dei freni tamburo è influenzata da diversi fattori come ad esempio la modalità di frenata del guidatore e l’uso che si fa delle vettura stessa. Le frenate aggressive e frequenti, infatti, portano ad una rapida usura sia delle ganasce che dei freni, oltre che “stressare” tutto il sistema di frenaggio.

È bene sottolineare come sul mercato è possibile trovare diversi kit di sostituzione di freni a tamburo che contribuiscono a risparmiare sulla manodopera nel caso in cui si voglia ricorrere al fai da te, anche se è sempre bene chiedere consiglio al proprio meccanico di fiducia, soprattutto quando  non si ha una conoscenza assoluta di motori.

Per quanto riguarda le operazioni di rettifica, è sempre bene farvi ricorso nel momento in cui si ha che fare con delle auto storiche, e di conseguenza i pezzi ricambio scarseggiano.

Informazioni sul freno a tamburo tratte da autoparti.it

Informazioni sulla sostituzione del freno a tamburo tratte da sicurauto.it