Domani alle 11:30 incontro della Fondazione “Guarasci” in difesa delle minoranze linguistiche

rogliano-x-guarasci2-300x224COSENZA – La Fondazione “Antonio Guarasci” promuove un incontro con altre associazioni, enti e soggetti interessati per la costituzione di un’aggregazione finalizzata alla tutela delle minoranze linguistiche. L’appuntamento è per domani, lunedì 14 settembre, alle ore 11,30, nella sede della Fondazione, a Cosenza, in via Adige.

L’iniziativa rappresenta l’esito di una serie di contatti preliminari che i vertici della Fondazione hanno avuto in questi giorni con intellettuali e personalità della vita pubblica regionale, nonché con diverse realtà associate operanti nel territorio, proprio per dare corso ad una campagna di sensibilizzazione che rimuova le inerzie istituzionali circa il rispetto di diritti costituzionalmente riconosciuti e normativamente tutelati con la legge 482/1999, largamente inattuata specie sotto il profilo della comunicazione, e non solo della informazione, e nel quadro del servizio pubblico radiotelevisivo gestito dalla Rai.

Il presidente della Fondazione “Guarasci”, Giuseppe Trebisacce, docente all’Unical, presentando l’iniziativa, ha sottolineato come “la proposta scaturisca per la prima volta da un soggetto esterno alle istanze dei territori strettamente e direttamente interessati al problema per assumere una valenza regionale, e non come sostegno ad una pur legittima rivendicazione, bensì come istanza mirata a tutelare le minoranze linguistiche come patrimonio proprio della Calabria, soprattutto della sua storia e della sua cultura”.

“Per questo motivo – ha spiegato Trebisacce – ci rivolgiamo innanzitutto alla Regione perché finalmente dia una configurazione ben strutturata alla politica delle minoranze linguistiche, liberandola innanzitutto dai settorialismi per integrarla e, perché no, porla al centro della politica culturale regionale. Si tratta anche di recuperare un gap con le politiche che riguardano le minoranze linguistiche di altre aree del Paese, soprattutto di quelle settentrionali, ben più avanti, sotto i profili della tutela, rispetto alle nostre. Riteniamo che, nel quadro della valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Calabria e nel quadro della incentivazione dei motivi attrattivi di flussi turistici, nel contesto di una mediterraneità tutta da riscoprire e da rilanciare, la Regione debba avere un ruolo guida, proprio sulla scorta di quelle etnie che maggiormente ci avvicinano agli altri popoli dello stesso bacino. Ben si comprende come la tutela delle minoranze linguistiche rappresenti un motivo di impegno più circolare diretto alla crescita delle popolazioni e allo sviluppo delle risorse culturali presenti sul territorio”.

Aggredisce la madre, arrestato venticinquenne

CarabinieriCATANZARO – E’ stato arrestato dai carabinieri di Catanzaro, avvertiti dalla donna, un uomo, di anni 25, per aver minacciato ed aggredito la madre per futili motivi al termine di uno scatto d’ira. Il venticinquenne, già noto alle forze dell’ordine, è accusato di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. All’arrivo dei militari, infatti, ha reagito. L’uomo già in passato aveva picchiato la madre ed era stato denunciato. La donna è stata giudicata guaribile in 7 giorni per alcune contusioni.

Fai Cisl: “Emergenza lingua blu e cinghiali, la Regione deve intervenire immediatamente”

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CATANZARO – Un intervento immediato e risolutivo della Regione guidata dal presidente Oliverio, per affrontare efficacemente le due emergenze del momento per il comparto agricolo e la sicurezza dei cittadini, messi a dura prova da lingua blu e pericolo cinghiali. La Fai Cisl di Catanzaro Crotone e Vibo, con il segretario territoriale Daniele Gualtieri, chiede l’intervento di tutte le istituzioni locali e regionali, attuando  misure urgenti e concrete, auspicando che al più presto sulle due problematiche si possa “trovare la soluzione adeguata al fine di evitare ancora più gravi ripercussioni per il comparto agricolo e per la salute e sicurezza dei cittadini” . La Fai Cisl già nell’iniziativa della Confagricoltura di Catanzaro che si è tenuta a Torre Ruggiero ha ribadito “il sostegno e la vicinanza a tutti gli imprenditori agricoli che hanno subito gravi danni. È attraverso la tutela delle aziende sane del territorio e di tutti quegli imprenditori agricoli che quotidianamente si trovano ad affrontare difficoltà ma che scelgono ancora di rimanere in questa terra splendida ma martoriata, che  tuteliamo il lavoro, lo sviluppo e l’occupazione. La Regione pertanto – chiede Gualtieri – dovrà intervenire urgentemente”. Due problematiche diverse, certo, ma che hanno in comune la impellente necessità di trovare soluzioni immediate ed efficace. Pena, un gravissimo danno economico ed ambientale per tutto il comparto agricolo locale e regionale che potrebbe invero rappresentare il traino di sviluppo per tutta la Regione. Non si possono, infatti, attendere provvedimenti burocratici da parte degli uffici regionali se intanto l’epidemia della lingua blu falcidia il numero dei capi ovino-caprini della Calabria, e se il numero abnorme di cinghiali devasta raccolti di ogni tipo. Insomma, “chiediamo interventi immediati – dichiara Gualtieri  – per due emergenze che rappresentano ormai per gli imprenditori e gli agricoltori calabresi, una vera e propria calamità”.

 

Rende: Apertura sportello Federconsumatori, la soddisfazione di Mimma Aiello

Federconsumatori-LogoRENDE (CS) – A giorni nel Comune di Rende si aprirà lo sportello Federconsumatori. Anche grazie al grande lavoro di raccordo che ha svolto il Laboratorio Civico di Rende. Un lavoro che ha portato alla concretezza dell’apertura di uno sportello che costituirà un prezioso servizio di tutela, assistenza e consulenza ai cittadini di Rende e delle zone vicine che, vessati, truffati o incappati nelle trappole di un mercato che fa di loro delle vittime indifese, troveranno nello sportello di Federconsumatori il riferimento affidabile per la tutela dei propri diritti. E alle dichiarazioni del sindaco Marcello Manna di grande soddisfazione per uno “ sportello importante per i cittadini” risponde a stretto giro di posta il presidente regionale Federconsumatori Mimma Ianello. Un presidente che Prima fa un quadro generale della situazione e poi entra nello specifico. “Federconsumatori  da mesi è al lavoro per ampliare la sua rete di sportelli e di volontari in tutta  la regione. Le attuali sedi  faticano a reggere la domanda d’intervento che arriva ai nostri sportelli  e ai nostri telefoni da parte di consumatori vessati, truffati o incappati nelle trappole di un mercato che ne fa di loro delle vittime indifese”. Ed ecco la nota per l’apertura imminente dello sportello nel Comune di Rende “apprezziamo- continua la Ianello- perciò  la disponibilità e la sensibilità  del Sindaco Marcello Manna e della sua Amministrazione  per aver acconsentito alla nostra richiesta  di aprire  un nostro sportello  in una realtà importante e attenta ai diritti sociali come storicamente è quella di Rende ed all’interno della casa  per eccellenza dei cittadini qual è il Municipio. Ciò  premia  anche  il lavoro prezioso che sta sviluppando la Federconsumatoridi Cosenza e la sua Presidente che sapranno rendere, in autonomia ed efficienza,  un  servizio prezioso di tutela, assistenza e consulenza ai cittadini di Rende e delle zone vicine che troveranno in Federconsumatori  il riferimento affidabile per tutelare i propri  diritti.  Proprio per questo auspico che Rende, insieme alla città di Cosenza ed alle altre realtà della provincia,  possa  divenire sempre più, nel quadro regionale,  un riferimento prezioso per accrescere la cultura e le buone pratiche di consumo consapevole, sostenibile e legale”.

La Brigata Ebraica in Italia: Tarsia inaugura la mostra

manifesto ferramonti 14 settembre 2 (1)Su iniziativa del Comune di Tarsia, il 14 Settembre 2015 si aprirà, nelle sale del nuovo Museo di Ferramonti, la mostra “LA BRIGATA EBRAICA IN ITALIA, 1943-1945, ATTRAVERSO IL MEDITERRANEO PER LA LIBERTA’” a cura di Bice Migliau del Centro di Cultura Ebraica della Comunità Ebraica di Roma.
La Brigata Ebraica era un piccolo gruppo di soldati provenienti dalla Palestina che si unirono alle forze Anglo-Americane nella Liberazione dell’Italia. Questo gruppo di soldati costituì il primo nucleo della formazione dell’esercito del costituendo Stato di Israele. Per la Brigata Ebraica l’entrata e la presenza nel campo di Ferramonti, ben descritta nel diario del cappuccino Callisto Lopinot, rappresentò storicamente il  primo atto formale nella seconda guerra mondiale. Anche da questo punto di vista, quindi, la Storia del Campo di Ferramonti di Tarsia aggiunge un’altra peculiarità e primato storico e ancora di più unisce Ferramonti a Israele.
.Fra i partecipanti al Convegno,  l’Ing. Leone Paserman, presidente del Museo della Shoah di Roma e figura di spicco del mondo ebraico italiano,  del Dr. Roque Pugliese, rappresentante e referente  della   Comunità Ebraica di Napoli per la Calabria,  il consigliere Regionale Franco Sergio, sempre vicino alle manifestazioni che riguardano il piccolo borgo di origine normanna. A dare il benvenuto agli ospiti, il Sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso che ha fortemente voluto che la Mostra sulla Brigata Ebraica fosse a Ferramonti di Tarsia in una data simbolo per il Campo, la sua liberazione avvenuta il 14 settembre 1943, per questa occasione, in collaborazione con Poste Italiane, si terrà la cerimonia di annullo filatelico per commemorare il 72° anniversario della liberazione. La data del 14 settembre rappresenta una data simbolo anche per tutte le Comunità ebraiche visto che quest anno il 14 settembre coincide con il Rosh haShana, il Capodanno ebraico. Da parte del Sindaco e di tutta la cittadinanza di Tarsia i migliori auguri a tutte le Comunità Ebraiche d’Italia.

Feste Mariane: un cittadino risponde a Mons. Morosini

LMorosinio scorso venerdì, 11 settembre, Mons. Morosini, in un video lanciava un messaggio piuttosto forte, in occasione della festa della Madonna della consolazione: ” “In tempi in cui noi assistiamo ad una secolarizzazione e scristianizzazione galoppante, ha senso festeggiare un patronato religioso? Celebrare il santo patrono in uno stato sempre più laico?  Non voglio contestare il fluire del tempo e il cambiamento in una società. La domanda io la pongo, non solo ai credenti, ma anche a coloro i quali affermano di non credere, però a queste tradizioni sono legati”.

Perviene ad oggi il lungo sfogo, di risposta, di un cittadino calabrese, Giorgio Arconte, di cui riportiamo in riassunto, le parole: Personalmente io mi sono sentito molto scosso dalle sue parole, sia da cattolico sia da persona che vive l’attuale società. Una società non semplicemente ascrivibile a quella reggina ma che bisogna estendere a tutta la società europea che sta vivendo uno dei suoi tramonti.
Ma in tempi in cui assistiamo ad una secolarizzazione e scristianizzazione galoppante, ha senso festeggiare un patronato religioso?” Una domanda che può essere riscritta anche così: che tipo di società stiamo costruendo? La mia risposta è: si, ha un senso continuare a festeggiare un patronato religioso! Sia chiaro, il mio si è dettato da un altro motivo che è quello di “tenersi in piedi in un mondo di rovine”, per dirla alla Julius Evola. Non si può cedere alle tendenze che stanno attraversando questo mondo in quest’epoca e rintanarsi nelle proprie sacrestie.  Piuttosto, come spesso lo stesso Morosini ricorda nelle sue omelie, bisogna opporre quella pacifica resistenza della testimonianza sull’esempio ed il coraggio delle prime comunità cristiane. Queste, infatti, vivevano in una società non solo non cristiana ma addirittura ostile tanto da richiedere il sacrificio della vita. Eppure, con la forza della loro fede, i primi cristiani non si sono mai piegati al mondo. Anzi, è il mondo ad essersi piegato, tanto che l’Europa per secoli si è lasciata “cristianizzare” rivoluzionando così il pensiero dell’Uomo e l’ordine delle società. Una storia già scritta e che oggi, come un ricorso, va riscritta. A differenza di duemila anni fa, però, oggi bisogna confrontarsi con una società che ha abbandonato Dio.  Non c’è dubbio che oggi l’Europa e tutto il cosiddetto Occidente stiano abbandonando la loro dimensione sociale in favore di un nuovo volto fortemente individualista, dove il soggetto-Uomo perde il suo carattere di persona-sociale per trasformarsi in un atomo-individuo. Ecco perché la famiglia oggi sta subendo un violento attacco. Usando un’espressione di Diego Fusaro, filosofo contemporaneo marxista, “famiglia vuol dire comunità: vuol dire relazione non permeabile dal nesso mercantile, vuol dire solidarietà e gratuità, donatività e altruismo, negazione dell’individualismo oggi imperante. Nell’odierna “notte del mondo” (Heidegger) del monoteismo del mercato e del fanatismo dell’economia, la famiglia, ove ancora esista, costituisce un’eroica forma di resistenza all’esiziale dialettica di sviluppo del capitalismo. Finché vi è famiglia, vi è comunità: e finché vi è comunità, vi è speranza”. E io aggiungo che finché c’è comunità vi è anche un’identità. Ma oggi la famiglia è il nemico numero uno del mercato proprio per il suo carattere essenzialmente sociale, identitario ed anti-individualista, quindi anti-mercantilista, e la cultura gender è attualmente lo sforzo ideologico più grosso che si sta compiendo per distruggere le basi antropologiche della nostra civiltà.  Rispetto a questa sfida la Chiesa moderna ha una grossa responsabilità alla quale non può sfuggire. In un momento in cui tutte le istituzioni civili sono fragili solo l’autorità morale della Chiesa può essere luce per l’Uomo. Lo fu alla caduta dell’impero romano, deve tornare ad esserlo ancora oggi. Ricorsi storici, come si diceva all’inizio. E allora questo è il senso delle celebrazioni mariane in una società scristianizzata: una coraggiosa testimonianza, una fiaccola che arde fra la gente e scalda i cuori nel freddo dell’odierna “notte del mondo”. Intorno al quadro della Madonna della Consolazione, come fosse una mamma, da secoli si riunisce la città di Reggio. Ed in una città completamente allo sbando come quella di Reggio questa mamma è un punto di riferimento sociale ed identitario irrinunciabile.

Calabria verde-Regione: “Si utilizzino i fondi per le giuste cause”

dissesto idreogeologico “La Regione Calabria non pensi di utilizzare in maniera non conforme alle normative europee i pochi fondi messi a disposizione per risanare il territorio dal dissesto idrogeologico. Piuttosto, si preoccupi di incrementare la spesa per mettere in sicurezza fiumi, torrenti e versanti montani della regione più disastrata d’Europa dal punto di vista idrogeologico. Si impegni ad approvare una legge contro il consumo di suolo e per tutelare il paesaggio costiero calabrese, anziché spendere risorse straordinarie, come quelle europee, per finanziare politiche ordinarie o pagare gli stipendi degli operai di Calabria Verde”. È questo il commento di Legambiente Calabria sulla convenzione che il Governatore Oliverio ha firmato con Calabria Verde per la prevenzione del rischio idrogeologico.

“L’accordo- dichiara il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – prevede, infatti, che i fondi comunitari vengano destinati anche per il pagamento degli stipendi degli operai. Si tratta di numerosi salari arretrati che gli operai giustamente rivendicano e che la regione dovrà erogare, ma non è opportuno né conforme alle normative previste per la spesa dei fondi comunitari che questi vengano utilizzati per pagare spese correnti anziché per risolvere i problemi creati dall’incuria e dall’abusivismo selvaggio. Il governatore Oliverio ricerchi le responsabilità di chi tra i suoi predecessori non ha messo in atto i piani annuali della forestazione. Si utilizzino, in tal senso, anche i consorzi di bonifica, che su fiumi, torrenti e canali di scolo devono già operare”.

“La Giunta – afferma ancora Falcone – dovrà trovare le risorse per gli operai forestali nel bilancio ordinario della Regione Calabria, puntando sulla razionalizzazione delle strutture regionali, compresa Calabria Verde, che anziché risanata e resa produttiva si è limitata a cambiare soltanto nome, lasciando intatta la sua conclamata cattiva gestione. È necessario aumentare le risorse comunitarie disponibili per risolvere le cause del dissesto e non utilizzarle per pagare i danni da alluvioni, come quella di Rossano, creata da abusi edilizi, cattiva gestione del territorio e da omissioni degli amministratori locali. Sulle politiche di prevenzione e tutela del territorio, sfidiamo Oliverio a fare meglio dei suoi predecessori. Non ci sembra un obiettivo difficile da raggiungere. Noi, comunque, vigileremo e denunceremo, eventualmente, l’uso distorto delle risorse comunitarie e nazionali”.

Le gemelle Scarpari vincono lo Speciale di Ti Lascio Una Canzone e portano la Calabria allo Junior Esc

Si conclude con il successo di Chiara e Martina Scarpari la puntata speciale dedicata sllo Junior Eurovision Song Contest di “Ti lascio una canzone”, il talent televisivo condotto da Antonella Clerici andata in onda ieri sers, in prima serata, su Rai Uno. received_10207746207278870

Nella serata che ha visto gareggiare i grandi protagonisti delle scorse edizioni le gemelle calabresi hanno sbaragliato la concorrenza di nove piccoli fenomeni della musica italiana, raggiungendo una vittoria che vale la partecipazione al prossimo Junior Eurovision Song Contest che si terrà a Sofia,  Bulgaria, il 21 Novembre.

Sul palco che le aveva viste protagoniste poco meno di un anno fa, le Scarpari hanno subito emozionato la platea con una cover di “Senza Pietà”, brano sanremese di Anna Oxa che le ha viste avere la meglio sull’esibizione del lucano Gabriele Acquavia.

Nella seconda fase del programma tutti i concorrenti hanno dato vita, contemporaneamente, ad un medley dei successi italiani all’Eurofestival che ha proiettato Chiara e Martina alla sfida finale contro il siciliano Giovanni Sutera Sardo.

received_10207746222799258Nell’ultima sfida, le due ragazze hanno suggellato la vittoria con una superba interpretazione della canzone “Una ragione di più”, successo di Ornella Vanoni scritto nel 1969 dall’indimenticato fenomeno della musica calabrese Mino Reitano, certificando un trionfo che riprova la rinnovata dimensione artistica raggiunta dalle Scarpari, sempre più mature sotto il profilo musicale e dal punto di vista della personalità.

Adesso, dopo l’esperienza in Crimea dell’agosto 2014 al New Wave Junior, Chiara e Martina sono pronte a lanciarsi in una nuova avventura internazionale che le porterà fino a Sofia, capitale della Bulgaria, dove il prossimo 21 novembre rappresenteranno l’Italia con un brano che sarà scritto per l’occasione dall’artista partenopeo Gigi D’Alessio, provando a bissare il successo tricolore dello scorso anno a firma di Vincenzo Cantiello, altro talento targato Ti Lascio Una Canzone, con la canzone “Tu primo grande amore”.

 

 

Catanzaro: Andy Warhol al museo “Marca”

DSCN3661Inaugurata ieri, al Museo Marca, e visitabile fino al 12 ottobre, la mostra di Aurelio Amendola dedicata al padre della pop art, Andy Warhol. Tra i presenti, il presidente dell’Ente intermedio, Enzo Bruno, il presidente della Fondazione Guglielmo, il notaio Rocco Guglielmo direttore del Marca, il curatore Piero Mascitti; ma anche il critico Alan Jones, tra i maggiori conoscitori della pop art, Diego Dolcini, Domenico Piraina, Alessandro Papetti e Massimo Ferrarotti dell’associazione culturale Spirale d’Idee di Milano.

Di Amendola è la celebre sequenza dedicata ad Alberto Burri, colto nell’istante creativo, mentre sta realizzando una combustione su un telo di plastica nello studio di Città di Castello, nel 1976. Così come c’è la sua firma in quello scatto ormai classico di Emilio Vedova: l’artista è immortalato, grondante di colore, mentre dipinge con le mani nel suo studio veneziano (1987). E’ figlia del suo obiettivo anche la fotografia di Andy Warhol nel suo atelier, come tanti  altri sono i ritratti di artisti che il fotografo Aurelio Amendola ha realizzato nell’intento di indagare lo spazio cruciale dell’attività artistica, quello in cui l’opera d’arte viene concepita.

In esposizione 22 ritratti fotografici che Aurelio Amendola dedicò ad Andy Warhol in due sue visite alla Factory a New York nel 1977 e nel 1986, pochi mesi prima che il padre della Pop Art morisse. Le foto in mostra, molte delle quali inedite, sono di grande formato, due di 1,80 m x 1,80 m e le altre di 1,25 m x 1,25 m. Le due serie di ritratti di Warhol sono molto differenti: i primi scatti, quelli del 1977, sono dei ritratti in stile ottocentesco del grande artista americano; nelle foto del 1986, invece, Warhol è già malato e Amendola nella forza severa e sintetica dei suoi scatti rivela l’aspetto spettrale dell’artista degli ultimi anni.DSCN3648

“Con questa mostra il Marca dimostra ancora un volta di essere una struttura d’eccellenza che guarda all’Europa – ha detto il presidente della Provincia, Enzo Bruno -. “Quella di Amendola, che vuole essere anche un omaggio al maestro Rotella – ha spiegato il direttore Guglielmo – è la prima mostra prodotta dal Marca che ci permette di esportare cultura: si tratta di un esperimento ripetibile per la cui riuscita serve il sostegno di tutti gli operatori culturali della città”.
L’evento è organizzato dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dalla Amministrazione Provinciale di Catanzaro con il supporto dell’associazione culturale Spirale d’Idee di Milano. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana curato da Piero Mascitti con una presentazione di Rocco Guglielmo e testi di Alan Jones, Lorenzo Canova, Fabrizio D’Amico, Walter Guadagni, Marco Meneguzzo arricchita da una lunga intervista ad Aurelio Amendola di Gianluigi Colin.
Tra le prossime tappe: Torino, Londra,America. A Torino la mostra si terrà dal 17 ottobre al 5 novembre presso la galleria Accademia. A Londra, dall’11 al 31 ottobre, sarà presente presso la galleria Moretti Fine Art nelle stesse settimane in cui si svolgerà la Frieze Art Fair, importante fiera di arte contemporanea.
Alan Jones, tra i curatori del catalogo dedicato alla mostra di Aurelio Amendola, ha affermato: “Catanzaro mi ha stupito. Ha a disposizione questo spazio culturale importante, Warhol sarebbe scappato a vedere i quadri dell’800. Continuate su questo percorso turistico-culturale, continuate così”. Catanzaro esporta cultura. In fondo, come ricorda Mascitti: il centro del mondo è là dove succedono le cose.

Serie B, Crotone in rimonta sul Novara: finisce 2 a 1

Si è giocata ieri la seconda giornata del campionato di Serie B, la prima in casa del Crotone che batte per 2 reti a 1 il Novara.

Il Crotone scende in campo con il consueto, ma per nulla producente, 3-4-3 con il mister Juric che segue il match dalla tribuna stampa, a sostituirlo in panchina il connazionale Ostojic. Il Novara schiera il 4-3-3. La partita entra subito nel vivo: entrambe le squadre attaccano, ma gli azzurri sembrano essere più sul pezzo. Al 6’ il Novara ci prova con Galabinov, ma Cordaz manda in corner. Dopo 3 tiri in porta, finalmente arriva il gol per i piemontesi: 33’ del primo tempo, assist di Faraoni e conclusione di prima all’incrocio per Galabinov che porta in vantaggio la squadra ospite. I padroni di casa non trovano la profondità e la reazione arriva solo al 39’ quando dalla bandierina Zampano prova con un destro al volo che Da Costa blocca. Il primo tempo termina senza recupero e con il vantaggio meritato del Novara.

Inizia la seconda frazione del gioco con un cambio tra le fila dei rossoblù: Stoian per De Giorgio. Nei primi minuti è ancora il Novara a costruire e a impensierire Cordaz che dice di no a Corazza e a Faraoni. Il gioco dei pitagorici cambia con l’ingresso di Budimir che sostituisce Tounkara. Al 58’ il Crotone sfiora il pareggio con la new entry, ma20150912_160102_Richtone(HDR) Poli non si fa trovare impreparato e manda la palla tra le braccia di Da Costa. Gli squali si fanno sempre più pericolosi, mentre il Novara sembra non avere più fiato. Finalmente all’88’ arriva il pareggio con un gol di Torromino su calcio piazzato. Gli ultimi minuti di gioco sono frenetici: i piemontesi protestano per due episodi dubbi nell’area avversaria, ma è il Crotone che al 92’ trova il gol del vantaggio: cross di Ricci, sponda di Martella e colpo di testa vincente di Budimir.
La superiorità dimostrata dagli azzurri nel primo tempo non basta. Allo Scida i padroni di casa si impongono in rimonta: 2-1 il risultato finale.

Il mister Juric a fine partita non si dice del tutto soddisfatto, ma “quando si vince va sempre bene”.

CROTONE-NOVARA 2-1

CROTONE: Cordaz; Yao, Claiton, Ferrari; Zampano (72′ Ricci), Paro, Capezzi, Martella; De Giorgio (46′ Stoian), Tounkara (54′ Budimir), Torromino. A disp: Festa, Balasa, Galli, Modesto, Barberis, Bruno. All. Ostojic (Juric squalificato)

NOVARA: Da Costa; Faraoni, Troest, Poli, Dell’Orco (75′ Ludi); Faragò, Viola, Signori (86′ Pesce); Gonzalez, Galabinov, Corazza. A disp: Pacini, Beye, Dickmann, Vicari, Buzzegoli, Manconi, Rodriguez. All Baroni

Marcatori: 34′ Galabinov (N), 88′ Torromino (C), 92′ Budimir (C)

Arbitro: Ros di Pordenone
Ammoniti: Paro (C), Gonzalez (N), Viola (N), Ludi (N), Torromino (C)
Recupero: o’ pt, 3’ st
Angoli: 6 – 5

di Patrizia Palermo