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Cetraro, pluripregiudicati in fuga arrestati da polizia e carabinieri

PAOLA (CS) – Quattro pluriprugiudicati di nazionalità serba sono stati arrestati questa mattina nelle campagne di Cetraro, nel corso di un’operazione congiunta di polizia e carabinieri. Si tratta di quattro persone di nazionalità serba, dimoranti in Campania. A bordo di una Bmw hanno provocato un incidente stradale nei pressi del supermercato Despar di Cetraro, impattando contro un altro veicolo i cui occupanti hanno riportato lesioni guaribili in venti e dieci giorni. I quattro pregiudicati hanno quindi abbandonato l’auto dandosi alla fuga nelle campagne circostanti. Grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, i militari della compagnia carabinieri e gli agenti del Commissariato di Paola, dopo un breve inseguimento a piedi ed una colluttazione, sono riusciti a bloccare i fuggitivi ed a condurli negli uffici del commissariato di Paola. Nel frattempo , a bordo ella Bmw, venivano rinvenute targhe di provenienza furtiva, un piede di porco, grossi cacciaviti ed altri oggetti atti allo scasso. I quattro serbi, arrestati per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, dopo l’identificazione sono risultati irregolari sul territorio nazionale e gravati da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Inoltre in passato, avevano anche utilizzato diverse altre identità. Sono stati quindi denunciati anche per i reati di ingresso e permanenza illegale nel territorio dello Stato, possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature, lesioni personali colpose, omissione di soccorso e ricettazione. Le indagini sono coordinate dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni e dal magistrato di turno, Maria Francesca Cerchiara.

Trovati in possesso di droga, due arresti nel Reggino

GIOIA TAURO  (RC) – Due giovani sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di detenzione di stupefacenti.  Nel corso di un servizio antidroga,  i carabinieri di Gioia Tauro e di San Ferdinando hanno bloccato un 25enne già noto alle forze dell’ordine e un 21enne incensurato. Nel corso di una perquisizione domiciliare,  i due sono stati trovati in possesso di un bilancino di precisione, strumenti per il confezionamento della droga e 70 grammi di cannabis suddivisa in 9 dosi pronte per essere sigillate e poi vendute.

Sorpresi a rubare frutta, due arresti nella Sibaritide

CASSANO ALLO IONIO  (CS) – La Guardia di Finanza di Sibari ha colto in flagranza di reato due soggetti di Cassano allo Ionio dediti al furto di frutta in un pescheto. I finanzieri, insospettiti dalla presenza di un’autovettura a pieno carico in procinto di uscire da un fondo sito nella frazione  Lauropoli di Cassano allo Ionio, intimavano l’alt al mezzo e procedevano ad un controllo più accurato che permetteva di accertare come i due passeggeri trasportassero un’ingente quantitativo di pesche all’interno del vano posteriore. Alle domande dei militari sulla provenienza e proprietà dei frutti, i due soggetti non potevano che confessare di averle prese furtivamente.

Il legittimo proprietario del fondo, individuato e contattato dai militari operanti, si presentava presso gli Uffici del Reparto per sporgere formale querela e i due rei, con numerosi precedenti di polizia anche specifici, venivano denunciati per il reato di furto alla competente Procura della Repubblica, venivano tratti in arresto e accompagnati rispettivamente ai domiciliari e presso la Casa Circondariale di Castrovillari.

I prodotti sottratti furtivamente, successivamente quantificati in 460 Kg, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria venivano dissequestrati e contestualmente restituiti al legittimo proprietario.

Il risultato di servizio ha scongiurato l’illecita vendita dei prodotti frutticoli sul mercato con conseguente evasione fiscale, a danno ai venditori onesti e possibile esposizione al rischio dei consumatori conseguente all’eventuale possibile presenza di insetticidi a base di imidacloprid ancora efficaci.

 

Operazione “Oberdan”, disarticolata banda di spacciatori. Tra i clienti avvocati e impiegati di banca (VIDEO)

COSENZA – In corso dalle prime luci dell’alba una operazione, denominata Oberdan, condotta dagli agenti della squadra mobile di Cosenza per l’esecuzione di sette misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e cessione di cocaina, eroina, marijuana e hashish, estorsione e incendio.

Le indagini hanno consentito di disarticolare un gruppo di spacciatori operanti principalmente nel centro storico di Cosenza. Nel corso dell’attività sono stati effettuati ben 21 riscontri con sequestro di sostanze stupefacenti, tra i quali alcuni anche in provincia. Tra gli assuntori anche impiegati di banca, avvocati e, addirittura, pensionati.

Nei confronti di cinque indagati il gip ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere, mentre per altri due la misura cautelare degli arresti domiciliari. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile cosentina hanno consentito di disarticolare un gruppo di spacciatori operanti principalmente nel centro storico di Cosenza, in particolare nella zona di Via Oberdan (da cui il nome dell’operazione di polizia).

Gli indagati avviavano i contatti direttamente con gli acquirenti, che ben conoscevano le abitudini degli spacciatori. Gli investigatori della Squadra Mobile grazie a degli appostamenti fatti a distanza riuscivano a monitorare gli scambi della droga che avvenivano anche presso luoghi concordati de visu.

Durante l’attività sono stati effettuati ben 21 riscontri con sequestro di sostanze stupefacenti, tra i quali alcuni anche in provincia, precisamente a Marano Marchesato presso l’abitazione di uno degli indagati. La droga sequestrata nel corso delle indagini risulta prevalentemente essere cocaina ed in qualche occasione anche eroina, marijuana ed hashish. Tra gli assuntori emergono soggetti già noti come tali fra avvocati, impiegati di banca e pensionati.

Roberto Occhiuto sull’arresto degli scafisti di Corigliano: «Migranti grande business»

ROMA – «L’arresto di tre giovani extracomunitari, ritenuti responsabili del trasporto di un gruppo di migranti, poi sbarcati nel porto di Corigliano Calabro da una nave militare tedesca il 15 luglio scorso, è l’ennesima dimostrazione del pericoloso legame tra criminalità e immigrazione clandestina. Un plauso al procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla che ha coordinato le indagini». Lo afferma, in una nota, Roberto Occhiuto, deputato di Forza Italia. «Al di là – continua Occhiuto – della retorica buonista di certa sinistra che continua ad essere allergica all’evidenza, è ormai chiaro a tutti che i migranti, per certe organizzazioni criminali, rappresentano un business molto redditizio. E’ pertanto un bene che la magistratura accenda sempre di più i fari su questo intreccio, anche attraverso la collaborazione dei migranti stessi, vittime di una uomini senza scrupoli che più delle volte li considerano alla stregua di merce da scaricare».

Arresto La Rupa e Socievole, Signorelli: «Pizzino deve dimettersi»

«Il sindaco di Amantea e tutta la giunta dovrebbero dimettersi immediatamente alla luce dell’arresto del consigliere di maggioranza Marcello Socievole e dell’ex primo cittadino di Amantea, già consigliere regionale della Calabria Franco La Rupa, accusati di voto di scambio e tentata estorsione». Lo sostiene in una nota Tommaso Signorelli, candidato a sindaco nel turno elettorale dello scorso 11 giugno a capo della lista “Una città nel cuore”.

«Durante la campagna elettorale – sottolinea Signorelli – i soggetti coinvolti sono stati influenti nella vittoria alle amministrative attraverso attività di pressione “elettorale”. E il circolo del Partito Democratico di Amantea dovrebbe essere immediatamente commissariato. Mi preme sottolineare che la Lista Azzurra ha fatto della legalità e della trasparenza i suoi cavalli di battaglia. Si è rivelato invece un minestrone elettorale che ha certificato la propria appartenenza a quel vecchio modo di intendere la politica non come servizio alla cittadinanza ma come strumento per il soddisfacimento dei propri interessi.

La città di Amantea purtroppo e per colpa di irresponsabili – insiste Signorelli – cade nuovamente in un tunnel senza uscita. Vorrei fare i miei apprezzamenti al vicesindaco di Serra d’Aiello, Fabio Innocenti, che ha avuto il coraggio di denunciare questo stato di cose. Purtroppo la campagna elettorale del giugno 2017 si è caratterizzata per una serie di episodi simili a quello da lui denunciato.

Episodi che hanno influenzato la vittoria finale a favore del sindaco attuale, Mario Pizzino. Vorrei ricordare a tutti che l’attuale sindaco, Mario Pizzino, il suo assessore Rocco Giusta e il consigliere comunale di maggioranza arrestato, Marcello Socievole, all’epoca dell’operazione Nepetia si dimisero dal consiglio comunale con gran clamore chiedendo fortemente le dimissioni del sindaco pro tempore Francesco Tonnara. Adesso l’attuale primo cittadino, invece, rimane al suo posto, pur in presenza di fatti molto gravi che potrebbero portare all’arrivo della commissione d’accesso in comune».

Asp di Catanzaro, arrestati due dirigenti

CATANZARO – La Guardia di Finanza ha posto agli arresti domiciliari due dirigenti dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Romano, di 54 anni, e Ieso Rocca, di 49, con l’accusa di peculato aggravato e favoreggiamento. Altri sette dirigenti della stessa Asp sono stati sospesi per un anno dai pubblici uffici. L’inchiesta che ha portato all’emissione delle misure cautelari riguarda l’appropriazione indebita di fondi pubblici per oltre 166 mila euro destinati all’erogazione di beni e servizi socio-sanitari in favore della popolazione anziana. Tra coloro per i quali é scattata la sospensione c’é il dirigente amministrativo dell’Azienda Sanitaria, Giuseppe Pugliese, 49 anni. Le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza sono state dirette dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che ha anche disposto il sequestro di beni riconducibili agli indagati per oltre trecentomila euro.

Droga e armi, 12 arresti per un traffico tra Messina e la Calabria

MESSINA – E’ stata battezzata “Scala reale” l’operazione del comando provinciale carabinieri di Messina, tra Messina, Reggio Calabria e Vibo Valentia, per associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti anche a minori e detenzione illegale di armi da fuoco. Eseguite due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip della città dello Stretto e da quello del tribunale per i Minorenni, su richiesta, rispettivamente, della Direzione distrettuale antimafia peloritana e della Procura della Repubblica per i Minorenni, nei confronti di 12 persone (8 in carcere, 2 agli arresti domiciliari, un minore presso Istituto Penale minorile e un minore in una struttura comunitaria).

Omicidio Cocò, arrestato per droga uno degli imputati

FIRMO (CS) – Otto persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza nell’ambito di un’operazione condotta nei territori di Firmo, Lungro, Spezzano Albanese e Cetraro.
Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Tribunale di Castrovillari, due in carcere e sei ai domiciliari, per detenzione e porto di armi, truffa, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e estorsione. Tra gli arrestati c’è Cosimo Donato che, assieme a Faustino Campilongo, è accusato dell’omicidio del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso e bruciato in auto nel 2014 a Cassano allo Ionio insieme al nonno Giuseppe Iannicelli e alla compagna marocchina di questi Ibtissam Touss. Dalle indagini è emerso che Donato, tramite la moglie, anche lei arrestata, che andava a trovarlo in carcere, dava disposizioni ai componenti della banda per proseguire in sua assenza le attività criminali.

Arrestato un 68enne per truffa. Deferito un uomo per lesioni

RENDE (CS) – I carabinieri di Rende hanno arrestato un 68enne sul quale pendeva un ordine di esecuzione di pena. I militari hanno notificato all’uomo il provvedimento per il reati di truffa commessi a Rende e Cosenza tra il 2011 e il 2014. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliare.

I carabinieri hanno deferito in stato di libertà un 75enne di Acri per minaccia, lesioni e porto abusivo di arma. I militari hanno accertato che l’uomo, nel corso di una lite scaturita per futili motivi, colpiva la vittima a bastonate procurandogli lesioni giudicate guaribili in 7 giorni.

A Rende sono stati deferiti in stato di libertà un 28enne e un 38enne entrambi cosentini per guida in stato di ebbrezza. Ai due è stata ritirata la patente.