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Al via il Sistema regionale unico CalabriaSUAP

CATANZARO – A seguito dell’intensa attività di programmazione, formazione, informazione svolta nei mesi scorsi, che ha coinvolto, a vario titolo, i Comuni della provincia di Catanzaro, le Pubbliche Amministrazioni interessate agli endoprocedimenti relativi alle Attività Produttive, gli Ordini Professionali e le Associazioni di Categoria, si è giunti all’avvio ufficiale del Sistema regionale unico CalabriaSUAP, piattaforma che consentirà ai Comuni di gestire online le procedure amministrative ed autorizzative relative alle attività produttive, per come disposto dal DPR 160/2010, che ha stabilito misure volte a rilanciare e a portare a compimento il processo di attuazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive, quale strumento di semplificazione amministrativa rivolto a chiunque, nel territorio, eserciti un’attività d’impresa.

Pertanto, la Regione Calabria, sensibile alle necessità operative che i Comuni sono chiamati ad affrontare, ha realizzato lo Sportello regionale SURAP, una regia regionale che si coordina con gli Sportelli provinciali SAPP e, per il loro tramite, con i SUAP comunali ed associati.

L’avvio del Sistema regionale CalabriaSUAP sarà ufficializzato nel corso della Conferenza Stampa che si terrà presso la Sala Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, martedì 2 luglio alle ore 11,00.

Considerata l’importanza dell’evento, la conferenza stampa sarà introdotta dal Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Scopelliti, dal Commissario Straordinario dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, Wanda Ferro, e dall’Assessore regionale alle Attività produttive, Demetrio Arena.

Nel corso della Conferenza stampa, sarà presentato il Workshop di avvio del Sistema, previsto per Giovedì 11 luglio 2013, alle ore 9,30 presso la Sala delle Culture della Provincia di Catanzaro.

ASP CZ: Avviato il Campo Estivo per Disabili Psichici, Promosso dal Centro Diurno di Montepaone Lido

CATANZARO –  E’ stato avviato il “Progetto Arcobaleno 2013”, l’undicesimo campo estivo per giovani con disabilità psichica, programmato, con il sostegno del Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, dott. Gerardo Mancuso, dal Centro Diurno del CSM di Montepaone lido, diretto dal dott. Salvatore Ritrovato, nell’ambito delle attività di riabilitazione psicosociale. L’iniziativa avrà la durata di due settimane e si svolgerà nella struttura comunale sita a Montauro Lido, messa a disposizione dalla stessa Amministrazione comunale, sindaco Procopio Pantaleone.
I destinatari del progetto sono 25  giovani, di età compresa tra i 18- 40 anni, inseriti in un programma di riabilitazione psicosociale. Quest’anno per la prima volta sono ospiti anche i giovani dell’Associazione AFADI (associazione famiglie disabili ) di Soverato, al fine di sviluppare  concretamente  la cultura dell’auto mutuo aiuto  e rafforzare un rapporto di rete nel comprensorio di appartenenza.
Obiettivo fondamentale del Campo estivo è di offrire  una  esperienza di  “socializzazione”  e di “indipendenza dalle famiglie” fuori dal contesto terapeutico abituale: una “vacanza” . Il progetto si avvale della collaborazione di 8 operatori del Centro diurno, di 5 tutor esterni, del  coinvolgimento attivo delle famiglie degli stessi utenti e della collaborazione dell’Associazione AMA Calabria. Questo importante e mirato progetto, negli anni, ha inteso porsi come momento di sostegno per le famiglie e per i loro figli che,  entrambi per due settimane, sono liberi di vivere reciprocamente  un momento di autonomia e di benessere.
Durante lo svolgimento  del campo estivo  vi è la partecipazione attiva degli utenti  che collaborano per la  preparazione, cura ed igiene dei locali di accoglienza, l’acquisto  di tutto ciò che serve per una colazione da condividere tutte le mattine prima di recarsi al mare (caffè, frutta, dolci, bevande e spuntini). Il pranzo è previsto in un ristorante situato in prossimità della località balneare. Il campo estivo per gli utenti psichiatrici offre una esperienza  entusiasmante ed intensa per tutti i partecipanti, la cui  esperienza di convivenza, a stretto contatto con  persone nuove, favorisce un alto profilo qualitativo dal punto di vista riabilitativo ed umano.
Il “Progetto Arcobaleno” mira a promuovere l’auto mutuo aiuto,  l’autonomia dalle famiglie e l’autogestione in un contesto libero: il mare, la spiaggia, una struttura adattata a campeggio, la sana concorrenza di un campionato. Il programma prevede l’organizzazione giornaliera individuale di tutti i partecipanti,  attraverso lo sviluppo di nuove modalità di relazione e di convivenza sociale.
Negli anni,  questa esperienza, al di là di quanto è emerso  di ludico e divertente,  ha consentito di  cogliere,  da parte degli operatori impegnati sul campo, i risultati del programma riabilitativo individualizzato, che è stato acquisito da  ogni partecipante a piccoli step. L’esperienza del Campo Estivo rafforza  i rapporti tra gli operatori stessi e  arricchisce  anche la relazione con le  famiglie coinvolte nel progetto.
Per domenica 5 luglio, giornata conclusiva,  è previsto un pranzo sociale al quale, insieme  ai destinatari del progetto ed allo staff sanitario, parteciperanno il Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro, il Presidente di Calabria Etica, Pasqualino Ruberto, funzionari della Regione Calabria, rappresentanti e familiari dell’Associazione AFADI di Soverato e dell’Associazione AMA Calabria.
Aderiscono  al progetto a diverso titolo i seguenti operatori: dott.ssa Rosa Conca responsabile del Centro Diurno, la dott.ssa Graziella Massara, assistente sociale,  Lorenzo Marino, Rosaria Papa, Marina Pasquini, Maria Stratoti, infermieri professionali, Franco Roberto, economo,  Antonio Napoli, collaboratore. Volontari dell’Associazione AMA  a supporto del progetto: Antonella Fabio, infermiera professionale, dott.ssa  Carmen Corea,  dott. Innocenzo Messina, dott.ssa Rosaria Scarpino, dott.ssa Marinella Greto, i  tirocinanti  dott.ssa Imma Tino ed Andrea Scalzo.

Lunedì l’assessore Caligiuri illustrerà alla stampa i bandi sui Poli tecnico-formativi

Catanzaro – Lunedì prossimo 24 giugno, alle ore 10, nella sede di palazzo Alemanni a Catanzaro, l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, insieme al direttore dell’ufficio scolastico regionale Francesco Mercurio, al presidente regionale di Confindustria Giuseppe Speziali e al presidente di Unioncamere Calabria Lucio Dattola, terranno una conferenza stampa per illustrare il piano triennale di costituzione dei Poli tecnico- professionali. All’incontro con i giornalisti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – parteciperà anche Elena Ugolini che, come sottosegretario del Governo Monti, ha collaborato alla realizzazione di questo progetto che ora sta arrivando alla fase esecutiva. È appena stato pubblicato, infatti, un bando di 13 milioni di euro, con scadenza il 22 di luglio, per favorire la nascita di Poli tecnico-professionali nel settore del turismo e dell’agribusiness. I poli hanno lo scopo di favorire una più efficace integrazione fra il mondo della scuola ed il mondo del lavoro in due settori strategici per lo sviluppo della regione come il turismo e l’agribusiness. I poli sono reti costituite almeno da due istituti tecnici e professionali presso i quali funzionano gli indirizzi correlati alle filiere turistica e dell’agricoltura, due aziende e un centro di formazione professionale. Le domande vanno presentate dalle scuole e la finalità è quella di creare profili formativi richiesti dal mercato del lavoro. Per ogni informazione è si può contattare la email bandisettoreistruzione@regione.calabria.it. o consultare il sito www.regione.calabria.it/istruzione.

CATANZARO, Rinnovate le comproprietà dei calciatori Orchi e Russotto, ma D’Agostino torna alla Sampdoria

Al termine della finestra di mercato dedicata ai giocatori in comproprietà, la società Catanzaro calcio, rappresentata all’ Ata Hotel di Milano dal presidente Giuseppe Cosentino, dall’ ad Marco Pecora e dal ds Armando Ortoli, comunica di aver rinnovato l’accordo di compartecipazione del “cartellino” dei giocatori Alessandro Orchi e Andrea Russotto, rispettivamente con Roma e Parma. Per quanto concerne il calciatore Stefano D’Agostino, con la Sampdoria è stato risolto consensualmente l’accordo di partecipazione con relativa cessione del contratto alla società blucerchiata.

Ancora scosse di terremoto

CATANZARO – Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata al largo delle coste occidentali della Calabria, davanti alle province di Catanzaro e Vibo Valentia. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 39,3 km di profondità ed epicentro non lontano dai comuni catanzaresi di Falerna, Gizzeria e Nocera Terinese e di quelli vibonesi di Briatico e Pizzo. Non si registrano danni a persone o cose.

Workshop “Trame di Carta2” : gli esperti a confronto parlano di editoria e web 2.0

LAMEZIA TERME (CZ) – La smaterializzazione è uno degli aspetti maggiormente pervasivi che negli ultimi anni stanno attraversando l’evoluzione del lavoro editoriale; cambiano i prodotti – vedi l’ebook – cambiano i modi di interazione con le utenze – vedi la comunicazione sociale e il “due-punto-zero” – e di conseguenza cambiano le professionalità, si delineano nuovi linguaggi e nuove strategie che ruotano attorno al content managment e al rumore dei social network, Facebook e Twitter in capo.

E allora fan page e cinguettii sparsi, foto e contest che richiamano l’attenzione dell’utente, per un attimo lo rendono protagonista e parte di una grande comunità ove vige la logica dell’interazione e soprattutto dell’immediato. E in questo grande mare, nulla va lasciato al caso, neppure il lancio in etere del ‘semplice’ tweet, o la pubblicazione di un innocente post.

Entro quest’ottica allora, l’idea degli organizzatori di Trame 3  il “Festival dei libri sulle mafie”  – che si terrà a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno prossimi –  hanno deciso di dedicare ai giovani neolaureati del Sud Italia il workshop “Trame di carta – Comunicare social. Librai ed editori ai tempi di Twitter, Facebook, Blog & co.”. Sono previste tre giornate di incontri (dal 19 al 22 giugno) finalizzato ad indirizzare i giovani verso percorsi di studio più funzionali al loro futuro impegno lavorativo nel mondo del libro, affrontando trasversalmente l’interessante tema de “editore e libraio vs social network”. Perché, come dicevamo, la rivoluzione digitale sta cambiando prima di tutto le professionalità del settore.

A raccontarci i perché di questo workshop con qualche riflessione sulle attese evoluzioni di questa commistione editoria/comunicazione sociale, due dei docenti che cureranno gli incontri: Antonio Cavallaro, responsabile ufficio stampa della casa editrice Rubbettino e Luca Conticonsulente formatore per il social media marketing.

Quali sono le caratteristiche dell’editore e quali quelle del libraio al tempo del web 2.0?

Antonio Cavallaro. Man mano che si procede con la smaterializzazione del libro i due ruoli finiscono inevitabilmente per confondersi. L’alto costo della produzione di libri stampati diminuisce sensibilmente per cui l’esigenza di fare un’attenta valutazione iniziale che tenga conto sia dell’esattezza dei contenuti (per evitare di dover poi ristampare) che dell’appeal del libro pubblicato viene a mancare o comunque a ridursi notevolmente. Ciò fa sì che i librai digitali (pensiamo ad Amazon) diventino editori e che gli editori digitali non avendo più il problema di raggiungere con i libri fisici le città e i lettori comincino a vendere direttamente on line. 

Luca Conti. L’editore non è più l’unico filtro alla pubblicazione del sapere. Ciò significa che il suo ruolo di selezione dei contenuti e proposta editoriale diventa sempre più rilevante, se svolto nel modo giusto, consapevole della presenza dei social network e della transizione verso il digitale e gli ebook. Il libraio può svolgere lo stesso ruolo di consiglio e consulenza, offrendo un servizio che i negozi online non possono offrire.

  
E i lettori, quanto sono ricettivi alla comunicazione che passa per il web?
 

A. Cavallaro. Il web oramai è la forma privilegiata di comunicazione per cui l’attenzione è certamente molto alta. Credo tuttavia che la forma stampata del libro mantenga (almeno in Italia) un certo prestigio che conferisce anche una maggiore credibilità e fiducia.

L.Conti. I lettori di libri usano molto internet, certamente più di quanto facciano in media editori o librai. Credo quindi ci sia un terreno molto fertile per promuovere un nuovo tipo di relazione tra questi soggetti, sulla piazza del social web di oggi.

 Il workshop promosso dall’AIE in occasione del festival “Trame” è dedicato ai giovani, di certo avvezzi all’uso dei social network, ma con finalità diverse e legate alla sfera personale. Credi che ci saranno difficoltà nell’introdurli a questo “nuovo utilizzo” di strumenti che già conoscono?
 

 A. Cavallaro. Non penso. Si tratta in fondo solo di far vedere che vi sono finalità diverse nell’utilizzo di ambienti nei quali si muovono già con grande familiarità (certamente con maggiore familiarità di quanto alcuni si muovano in una grande biblioteca o in una grande libreria).

L. Conti. La difficoltà principale sta nella consapevolezza che l’uso personale influenza l’uso professionale e che le due sfere, non più separabili nel mondo moderno, possono rafforzarsi a vicenda. Pensare di poter gestire la comunicazione social di una azienda, semplicemente applicando le stesse regole relative all’uso personale degli stessi strumenti, è un mito da sfatare e il workshop dedicherà spazio anche a questo aspetto per nulla secondario.

Fino a qualche anno fa era impensabile il livello di penetrazione che il linguaggio dei social ha oggi nelle strategie di comunicazione e marketing. Sulla base della tua esperienza, quali altre sorprese ci riserba il futuro della comunicazione in digitale? 
 

 A. Cavallaro. Al momento i social media rappresentano la magna pars del web. Persone che finora erano sprovviste di computer ne hanno acquistato uno in vista di un account su Facebook. Pertanto ritengo che i social media possano essere molto utili ai fini della comunicazione editoriale. Certo al momento l’utilizzo che se ne fa non segue le logiche “sociale” e molti editori continuano a usare i s.m. come un canale unidirezionale mediante il quale dare informazioni (o pubblicità) ai follower perdendo così di vista la dimensione di community che i social si portano dietro. I social network come uno strumento dalle incredibili potenzialità ma che debbono essere usati nella maniera corretta.

L. Conti. Riemergeranno i curatori di contenuti di qualità, al servizio del lettore e dell’utente, con una valorizzazione economica per nulla marginale. Oggi sembra utopico, ma le macchine non possono tutto e l’uomo ha molto da aggiungere, sempre che sia al passo con i tempi e padrone degli strumenti.

 

Alle prese con il 2.0 il lavoro editoriale vede l’editore e il libraio come due figure complementari e quasi interscambiabili che devono maneggiare con attenzione i contenuti che intendono trasmettere ai lettori, al fine di acquisire la loro fiducia e fidelizzarli al massimo grado.
Sono necessarie, pertanto, figure specializzate, che sappiano maneggiare queste armi professionalmente, puntando su contenuti di qualità che si distinguano nell’anarchico vociare del web; laddove, probabilmente, questo è solo l’inizio di una lunga evoluzione che metterà sempre di più al centro delle strategie le relazioni e le interazioni in uno scambio continuo tra addetti al settore e utenze.

Riprendendo Luca Conti in un commento all’intervista: “l’editoria deve reinventarsi. Prima lo comprende, prima abbraccia il cambiamento, più probabilità ha di trarne giovamento”.

 

Giovanna M. Russo

Agguato nel catanzarese. Un ferito

GIRIFALCO (CATANZARO)  – Emanuele Pio Palaia, di 27 anni, è rimasto ferito in un agguato compiuto da sconosciuti a Girifalco. Palaia, già noto alle forze dell’ordine, era a piedi nei pressi del cimitero quando è stato avvicinato da un individuo che gli ha sparato. Il giovane, rimasto ferito alla spalla, non è riuscito a fornire ai Carabinieri indicazioni sul suo aggressore.

Al Marca di Catanzaro, il 18 giugno, il vincitore della borsa di studio International Artist Residency

Catanzaro – Martedì 18 giugno alle ore 15.30, nella sede del MARCA di Catanzaro, viene proclamato il vincitore della Borsa di studio all’estero per un giovane artista calabrese giunta alla terza edizione. Il progetto, nato nel 2011 grazie alla collaborazione tra la Provincia di Catanzaro, il MARCA e la Dena Foundation for Contemporary Art, rappresenta un’opportunità di crescita per il territorio.

Se nelle precedenti edizioni si sono imposti Domenico Cordì e Alessandro Badolato, questa volta la sfida è fra Sebastiano Dammone Sessa che dovrà confrontarsi con due figure femminili di primo piano come Silvia Pujia e Laura Stancanelli. Il terzetto è emerso da un’ampia rosa di candidati (oltre 30) segnalati dai critici Andrea Romoli Barberini, Lara Caccia, Teodolinda Coltellaro, Rosaria Iazzetta e Giovanni Viceconte.

Il coordinamento è stato affidato alla critica d’arte Serena Carbone.

Anche quest’anno l’attenzione si è concentrata su una realtà in crescita come quella di Catanzaro e della sua provincia che, grazie alla presenza del MARCA, dell’Accademia di Belle Arti a cui si aggiungono Intersezioni e il Parco Internazionale della Scultura, ha dimostrato di essere particolarmente favorevole per l’affermazione dei nuovi linguaggi.

La scelta del vincitore e dei tre finalisti è stata fatta da una giuria internazionale composta da Giuliana Setari, presidente della Dena Foundation direttrice dell’Artists Recidency Program e celebre collezionista internazionale, da Alberto Fiz, Direttore artistico del MARCA, dalla critica francese Valentine Meyer e da Charlotte Bonduel critica d’arte e scrittrice belga.

L’Omi International Arts Center si trova nella Hudson River Valley, all’interno dello stato di New York. Qui, ogni anno, durante il mese di luglio, si riunisce un gruppo di circa trenta artisti provenienti da vari paesi del mondo, selezionati fra migliaia di candidati. Sotto la guida di un curatore internazionale di grande prestigio, gli artisti condividono e scambiano idee, mettono a confronto le proprie esperienze, approfondiscono la conoscenza della scena artistica degli altri paesi, incontrano critici, curatori e galleristi di New York e soprattutto elaborano un nuovo progetto che nella fase di selezione è stato approvato dalla commissione internazionale.

Gli artisti finalisti:

La residenza ha la sua fase di presentazione ufficiale nell’Open Day Weekend, durante il quale si danno appuntamento all’Omi International Arts Center alcune delle più note personalità della scena artistica newyorkese che visitano gli studi degli artisti e visionano le opere prodotte durante il loro soggiorno.

Sebastiano Dammone Sessa nasce nel 1981 a Montreux (CH), frequenta l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dove consegue il Diploma di Laurea di I e II livello in Arti visive e discipline per lo spettacolo, con indirizzo Decorazione. Nel 2011 partecipa alla Residenze d’artista “Sulle orme di Marco Polo, cento pittori italiani dipingono Hangzhou”, a cura di Assoartisti – Confesercenti e Hangzhou Cultural Brand. Progetto comunitario Italia – Cina.

Sebastiano Dammone Sessa ha presentato per il concorso un’ipotesi di lavoro basata sull’elemento scultura, quale sintesi di equilibrio e armonia. L’origine e la conseguente composizione formale dell’oggetto vengono messi in discussione e contaminati, prima, dalla pratica della stratificazione, poi da una serie di forze interne (rappresentate in questo caso da elastici), giocando sulla distorsione e sull’alterazione della forma-oggetto. Dammone Sessa sceglie ed usa materiali apparentemente lontani e discordanti, come legno e lattice, carta e piombo, colla e acqua, proprio per rafforzare il concetto dialettico di compenetrazione e tensione tra materiali di natura differente.Nella sua ricerca, la componente artigianale, legata “al fare”, ha un ruolo centrale. Dammone Sessa realizza, infatti, una serie di oggetti regolari, giocando sulla duplicità dell’uno. Particolarmente legato al legno e alla carta, lavora i materiali secondo un processo per accumulo e stratificazione, associati alle dinamiche del tempo e della memoria, al quale poi subentra la sottrazione, minimale e geometrica.

 Silvia Pujia nasce a Lamezia Terme (CZ), nel 1985. Attualmente opera tra Lamezia Terme e Roma, dove sta ultimando il Master in Curatore di arte contemporanea presso l’Università di Roma La Sapienza. Affianca alla pratica artistica quella critica e curatoriale. Nel 2008 consegue, infatti, la laurea triennale e nel 2010 la specialistica, con una tesi su Stalker/Osservatorio Nomade, Laboratorio di Arte Urbana, con cui tutt’oggi collabora. Nell’estate 2012 vince insieme a Maria Teresa Zingarello un residenza d’artista presso il Centro d’arte La Chambre Blanche in Quebec, Canada.

La sua ricerca indaga, attraverso le azioni performative, le dinamiche sociali che interessano gli spazi di risulta, intesi come luoghi da riqualificare attraverso pratiche di socializzazione. La metropoli, con i suoi vuoti e i suoi “pieni”, è al centro della sua attenzione.

Silvia Pujia elabora per il concorso un’idea progettuale in continuità con la ricerca condotta fin ora, incentrando il lavoro, sia nella fase processuale che in quella preliminare, sulla “relazione”; la pratica artistica, così vissuta, diviene un’ esperienza performativa che tenta di agire ed incidere sullo spazio circostante.

Le linee guida del progetto, prevedono la ricognizione sul territorio (in questo caso quello periferico allo Stato di Nw York, dove si trova l’Art Omi Center); la mappatura del contesto; la rilevazione delle dinamiche sociali; l’entrata in relazione con la natura del luogo (conformazione fisica e geopolitica, oltre che sociale, ed in questo caso prettamente internazionale per la presenza di artisti da tutto il mondo); la presa di posizione riguardo ad un tipo di approccio o intervento da sviluppare; il dar luogo a delle occasioni di socialità nella forma delle già sperimentate piattaforme relazionali, ovvero “dispositivi per microcomunità”.

Laura Stancanelli nasce a Catania nel 1982, attualmente vive e lavora tra Catanzaro e Bologna. Consegue il Diploma di Laurea di I Livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo con indirizzo Scenografia, presso I’Accademia “P.Vannucci” di Perugia, e quello di II livello nel 2013 presso I’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, nella Scuola di Scultura.

La sua ricerca mixa linguaggi differenti, dall’installazione, alla performance, al video, mentre trasversale ad essi, si muove la passione per la scenografia che stimola nella ricerca un’attenzione costante verso la composizione spaziale. Così, la Stancanelli indaga lo spazio sia da un punto di vita sociale, come contenitore di relazioni umane, sia sotto un aspetto prettamente formale, come area nella quale combinare elementi plastici per lo più modulari. Da una parte la relazione quindi, dall’altra la composizione delle forme, con l’obiettivo di creare esperienze estetiche all’interno di ambienti sociali. Nella sua pratica artistica fondamentale, infatti, risulta il coinvolgimento dello spettatore-fruitore, parte integrante di un comune sentire, teso al fare arte “insieme”.

La Dena Foundation for Contemporary Art, registrata nello Stato di New York nel 2001 come organizzazione non-profit, è retta da un Board of Trustees composto da Giuliana Setari Carusi, presidente, Nicola Setari, trustee e segretario generale, Josée Reboul, trustee e tesoriere, Antoine de Galbert, Pierluigi Lanza, Cynthia Milani Sanders, Dora Stiefelmeier, trustees.L’idea progettuale presentata da Laura Stancenelli è “Listening Room”, un’installazione ambientale costituita da pannelli modulari con pareti forate – come fossero buchi di tarli. L’effetto ricercato è quello di esasperare l’instabilità e la precarietà dell’ambientazione con la quale il pubblico è chiamato a relazionarsi. Nei fori realizzati a parete verranno impiantati degli apparecchi audio dai quali si udiranno delle voci, testimonianze precedentemente raccolte da un gruppo di persone che necessita ascolto. Le dimensioni dell’ opera site specific sono variabili ma tali da occupare diversi metri di suolo pubblico, perché lo spazio – ritagliato nel contesto rurale dell’Art Omi Center – possa accogliere più persone.

La missione della Dena Foundation è promuovere la diffusione delle arti visive contemporanee, sostenendo giovani artisti a livello internazionale e in una prospettiva di scambio. Con l’intento di rafforzare i legami e le interazioni tra la cultura italiana e quella di altri paesi, le sue iniziative coinvolgono in primo luogo artisti emergenti che vivono in Italia, promuovendone e favorendone la mobilità. Attraverso programmi di residenza, incontri, seminari e tavole rotonde, la fondazione contribuisce a creare una reale sinergia tra artisti, critici, direttori di programmi di ricerca e professionisti del mondo dell’arte. La fondazione ha istituito, inoltre, un premio internazionale, il Dena Foundation Art Award, destinato a giovani artisti che hanno realizzato un’opera a forte rilevanza sociale nello spazio pubblico. La fondazione contribuisce infine alla produzione e alla pubblicazione di opere di artisti.

La fondazione definisce gli obiettivi e i progetti da intraprendere consultandosi con il comitato scientifico, composto da Carolyn Christov Bakargiev, direttrice Documenta 13, Kassel, 2012, Helmut Friedel, direttore della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, Hans Ulrich Obrist, co-direttore delle esposizioni e dei programmi e direttore dei progetti internazionali della Serpentine Gallery di Londra, Roberto Pinto, storico dell’arte e curatore indipendente, Dora Stiefelmeier, direttrice di Zerynthia associazione per l’arte contemporanea e di RAM – radioartemobile.

 

 

La porta magica al Marca

Catanzaro – L’arte di Savelli vista con gli occhi dei bambini. E’ stata inaugurata questa mattina al Museo Marca di Catanzaro la quinta edizione del progetto didattico “La Porta Magica. Scuola al Museo” ideato per i piccoli studenti della provincia di Catanzaro.

Quest’anno la mostra si è ispirata alle opere di Angelo Savelli, il Maestro del Bianco al quale il museo ha dedicato un’antologia inedita che ripercorrere tutte le fasi della sua arte.

Oltre 300 i bambini che hanno partecipato alla giornata inaugurale per ammirare le 600 opere da loro realizzate ed allestite all’interno del chiostro del museo. Targhe ricordo e riconoscimenti sono stati consegnati alle otto scuole partecipanti: l’Istituto comprensivo “Don Milani” di Lamezia Terme, l’Ic “Centro storico Mazzini”, l’Ic “Manzoni”, il Convitto “Galluppi”, l’Ic “Pascoli-Aldisio” e la scuola elementare e media dell’Ic “Casalinuovo” di Catanzaro e l’Ic “Maraziti” di Marcellinara. Hanno partecipato anche l’associazione catanzarese “Ottava Nota” ed  il Centro Padre Pino Puglisi Bosco di Bovalino.

Ospite d’eccezione della mostra il maestro Alessandro Mendini: l’architetto di fama internazionale ha infatti partecipato con il suo “Teatro degli Oggetti” al ciclo d’incontri organizzato dal Marca in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Rai Educational.

“Le tante ed interessanti mostre di questo museo – ha affermato il maestro Mendini –  lo hanno reso un importante centro di ricerca in tutta Europa. Io ho avuto la fortuna di fare una mostra qui e di avere successivamente dei rapporti con la città. Venire qui è per me un grande piacere ed una opportunità speciale. Questa presenza di bambini nel museo fa capire che rapporto si può creare tra la creatività dell’infanzia e la creatività degli artisti”.

Le ragioni dell’iniziativa sono state illustrate nel corso di una breve conferenza alla quale hanno preso parte il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, il direttore artistico del Marca Alberto Fiz e Carmela Porco, responsabile dei servizi educativi.

L’attività didattica è stata definita dal direttore artistico del Marca, Alberto Fiz, “il centro educativo permanente del museo”.

Il programma didattico è stato particolarmente articolato, partendo dalle lezioni in aula, per proseguire con visite guidate e veri e propri laboratori ai quali i ragazzi hanno lavorato dal vivo e sotto il controllo e l’indirizzo di personale altamente specializzato.

“I bambini delle prime tre classi delle scuole elementari – ha spiegato Carmela Porco – hanno utilizzato la carta, rigorosamente bianca, creando delle forme geometriche creando composizione astratte, mentre i bambini delle quarte e quinte classi hanno lavorato con la corda, uno degli elementi utilizzato da Angelo Savelli. Gli studenti delle scuole medie, invece, hanno lavorato sull’autoritratto di Savelli travestito da diavolo. I ragazzi hanno portato da casa una loro foto modificandola con dei colori incollatati sulla tela  e colorato con colore acrilico bianco, e utilizzando la spatola hanno ricreato quegli stessi effetti cromatici creati anche da Savelli. La fotografia viene quindi modificata attraverso un gioco, esprimendo le caratteristiche delle loro personalità. Di anno in anno ci rendiamo conto dell’importanza di questo progetto: i bambini che hanno partecipato negli altri anni ricordano ancora gli artisti e le opere, oltre che all’attività manuale. Questo è il vero successo: potere approcciarsi all’arte contemporanea attraverso il gioco, così i ragazzi si rendono conto che il museo non è un luogo in cui ci si annoia, ma un luogo in cui si scoprono cose nuove e artisti diversi”.

La scelta del Marca di istituire una sezione dedicata ai servizi educativi si basa sulla consapevolezza di riconoscere alla didattica museale il fondamentale compito di mettere in comunicazione il pubblico con il patrimonio storico-artistico trasformando il museo in un luogo vivo di promozione culturale, in grado diadattarsi alle esigenze specifiche delle diverse fasce di fruitori. Attraverso laboratori creativi, visite didattiche e incontri, vengono forniti gli strumenti di interpretazione e di lettura dei linguaggi figurativi e delle tecniche artistiche consentendo una rinnovata percezione dello spazio espositivo. Un’attenzione particolare è rivolta alla didattica dell’arte contemporanea con l’intento di costruire un rapporto con i più giovani e soprattutto con le scuole impiegando metodologie educative in linea con le più aggiornate ricerche del settore.

I progetti di didattica museale del Marca nascono con l’intento di offrire alla scuola uno spazio alternativo dove stimolare la fantasia dei bambini e dei ragazzi, basandosi sulle tecniche dell’educazione visiva. I laboratori si svolgono in due fasi: una visita didattica alla quale segue un approccio diretto alle tecniche artistiche con attività creative e multisensoriali. I laboratori incentrati sull’arte contemporanea sono costruiti specificatamente sulle esposizioni temporanee in corso ed aggiornati in base alla programmazione del museo. Le attività possono essere articolate in più moduli, partendo da un incontro propedeutico a scuola, per spostarsi poi negli spazi del museo; ladurata ed i contenuti sono studiati in rapporto all’età degli studenti. Tutti i laboratori sono condotti da operatori culturali specializzati e si concludono con una mostra degli elaborati prodotti da bambini e ragazzi con il coinvolgimento delle scuole aderenti. Le attività sono gratuite per gli insegnati e gli accompagnatori.