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Situazione Ecologia Oggi al centro del Consiglio Comunale a Cosenza

COSENZA – Con 17 voti a favore e cinque astensioni, il Consiglio comunale ha approvato il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art.194 comma 1 lettera a) del decreto legislativo 267 del 2000, derivanti da sentenze esecutive previsto al punto 3 dell’ordine del giorno dell’odierna seduta presieduta dal Presidente dell’assemblea Pierluigi Caputo. Il Consiglio comunale ha, invece, rinviato ad una prossima discussione il secondo punto  all’ordine del giorno (e cioè il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da pagamenti effettuati dal tesoriere comunale nel corso dell’anno 2018, per azioni esecutive intraprese a seguito di sentenze notificate all’Ente). Una decisione quest’ultima che l’assemblea di Palazzo dei Bruzi ha assunto in assenza del parere del collegio dei revisori dei conti.

La seduta ha potuto contare sulla presenza del Sindaco Mario Occhiuto e di 20 consiglieri. Assenti dai banchi della Sala “Catera” i consiglieri comunali Damiano Covelli, Carlo Guccione, Bianca Rende, Alessandra Mauro, Francesca Cassano, Enrico Morcavallo e Anna Fabiano.

In apertura di seduta, il consigliere Pasquale Sconosciuto ha chiesto di anticipare la discussione sul punto 8 all’ordine del giorno e cioè sullo stato di agitazione dei lavoratori della società “Ecologia Oggi” (presenti in gran numero nel settore riservato al pubblico) con particolare riferimento all’attuazione del capitolato di gara e alla riqualificazione del personale e riorganizzazione dei servizi. Nel frattempo il consigliere comunale Giovanni Cipparrone si è accomodato temporaneamente nell’area riservata al pubblico insieme ai lavoratori di Ecologia Oggi (di cui fa parte): “mi trovo meglio da quella parte” – ha sottolineato.

Ad illustrare la questione è il primo firmatario dell’ordine del giorno Marco Ambrogio. “Avevamo qualche tempo fa promesso alla città e ai dipendenti di Ecologia Oggi che saremmo arrivati alla discussione della loro situazione. Abbiamo contattato la società, con le sigle sindacali, dopo aver incontrato l’Assessore Vizza per chiedere notizie sullo stato dell’arte. Ciò che più ci preme – ha aggiunto Ambrogio – è   assicurare serenità ai padri di famiglia e garantire una città più pulita e decorosa. Dobbiamo lanciare un segnale forte alla proprietà. Il nostro compito è quello di vigilare sull’operato della società. Siamo rimasti amareggiati, perché non abbiamo avuto risposte e, quando le abbiamo avute, si sono presentate due persone che al tavolo non hanno mostrato potere decisionale. Chiediamo di porre fine alle sospensioni dei lavoratori da parte dell’azienda e chiediamo che venga rispettato il capitolato perché sono emerse anomalie non di poco conto. Oggi vogliamo fare chiarezza e soprattutto invochiamo garanzie per i 148 lavoratori.

Ad Ecologia Oggi chiediamo di salvaguardare la serenità mentale dei lavoratori ed anche un’altra cosa:  i dipendenti di Ecologia Oggi non sono persone alle dirette dipendenze del Comune. Ecologia deve garantire gli stipendi. Chi è imprenditore deve esserlo con le proprie forze e non con quelle della Pubblica amministrazione. Vogliamo capire se sussistono le condizioni per la risoluzione del contratto. Chiediamo inoltre la riqualificazione del personale e che venga messa la parola fine alle ferie forzate”.

Subito dopo è intervenuto l’Assessore alla sostenibilità ambientale Carmine Vizza che

ha subito sottolineato come “il nuovo appalto per l’aggiudicazione del servizio, da parte di Ecologia Oggi, è stato specificamente studiato per dare risposte concrete alle criticità riscontrate dall’Amministrazione comunale nel corso del precedente”.

Vizza non ha lesinato critiche all’indirizzo del gestore rilevando che “sin dai primi giorni di operatività del nuovo contratto, sono state elevate verso il gestore, da parte dell’ufficio preposto al rispetto delle disposizioni contrattuali (UEC), contestazioni sui servizi resi, tramutatesi in sanzioni, decurtate sul canone mensile da corrispondere allo stesso gestore. Anche la messa in esercizio dei nuovi mezzi da parte di Ecologia Oggi non è stata rispettata. Nello specifico – ha aggiunto Vizza – per questi ritardi, solo nel periodo Luglio-agosto 2018, le sanzioni sono stati pari ad euro 74.000,00. Inoltre, delle tre isole ecologiche mobili previste ne è stata posta in attività solo una, da febbraio 2019. Non è stato attivato il sistema di videosorveglianza e, nel gennaio del 2019, a causa del mancato raggiungimento, nell’anno precedente, delle previste percentuali di raccolta differenziata, definite dal contratto al 70,5%, Ecologia Oggi ha subito una sanzione di oltre 270.000,00 euro. Il controllo sull’operato del gestore e le continue attività di monitoraggio hanno consentito un progressivo miglioramento delle prestazioni rese; si pensi – ha detto ancora l’Assessore Vizza – che oggi siamo al 65% di raccolta differenziata”. Ciò nonostante Vizza non si ritiene soddisfatto del rapporto con Ecologia Oggi e non ne fa mistero: “Non lo siamo. D’altronde, quanto riferito sulle sanzioni è un chiaro indice di inefficienze rispetto al capitolato”. Vizza lamenta soprattutto “una carenza organizzativa nei quadri alti aziendali che spesso limitano i progressi e che tende a procrastinare soluzioni alle criticità, facendo sedimentare situazioni bisognevoli di interventi rapidi e decisi”. Di contro Vizza, durante il suo intervento, ha elogiato il lavoro quotidiano di tutti gli operai. Un lavoro faticoso e difficile”.

Ancora più energico nei confronti di Ecologia il breve, ma indicativo intervento dell’Assessore ai quartieri Francesco De Cicco che definendo l’operato di  Ecologia Oggi come “sgarbo istituzionale” nei suoi confronti per alcune iniziative intraprese dall’Assessore per il miglioramento del servizio, ha lasciato intendere di azionare laddove necessario le leve della risoluzione del contratto.

Dopo gli assessori Vizza e De Cicco sulla questione è intervenuto anche il Sindaco Mario Occhiuto che, dopo gli auguri all’Assessore Michelangelo Spataro per il ritorno in giunta ha ricordato i diversi passaggi della rimodulazione del contratto con Ecologia Oggi. “Nonostante con la Società il rapporto fosse buono – ha detto il Sindaco – c’è sempre stata una certa conflittualità latente e non siamo mai stati  soddisfatti al cento per cento. Nella seconda gara abbiamo eliminato le  criticità e migliorato la qualità del servizio. Nel concepire il nuovo capitolato abbiamo avuto due fari: la qualità del servizio e la soddisfazione  dei lavoratori che dovevano essere garantiti dalle clausole di salvaguardia inserite nel contratto. Purtroppo, dopo l’ultima gara, abbiamo riscontrato un peggioramento nella qualità del servizio e nei rapporti tra noi e l’azienda. Non vorremmo elevare le sanzioni, ma siamo costretti a farlo. E abbiamo riscontrato anche un peggioramento nel rapporto umano tra azienda a lavoratori. Noi vogliamo che i lavoratori possano svolgere le loro funzioni in modo sereno. Oggi i lavoratori sono fatti oggetto di provvedimenti di sospensione e vengono messi in ferie forzate e non c’è la volontà di riqualificare il personale. Nessuno può mettersi su un piedistallo. L’azienda è in difetto verso il Comune e i lavoratori. Dobbiamo essere rigorosi e trarne le conclusioni. Auspichiamo la pacificazione degli animi, ma dobbiamo attentamente valutare quali sono le situazioni, utilizzando gli strumenti che ci mette a disposizione la legge.

La tutela dei 148 lavoratori è stata rispettata fino in fondo? I dirigenti devono verificare. Se la società aggiudicataria rispetta il contratto, bene, altrimenti – ha concluso il Sindaco Occhiuto –  vanno assunti i provvedimenti del caso. Spero che si addivenga ad un risultato positivo. Quella attuale è una condizione intollerabile, così come intollerabili sono i disservizi”

Al termine della discussione sul punto i consiglieri della piattaforma Ambrogio, Sconosciuto, Francesco Spadafora, Cito e Cipparrone presentano alla Presidenza un documento che viene approvato all’unanimità. Nel documento si dà mandato al Sindaco di verificare, tramite gli uffici comunali competenti, il rispetto, da parte della Società Ecologia Oggi, di tutte le norme previste dal capitolato speciale d’appalto per l’affidamento del servizio integrato di igiene urbana. Chiesta nel documento la verifica anche della sussistenza di gravi inadempienze contrattuali che potrebbero determinare il clima vessatorio in atto sugli operatori ecologici della cui tutela occupazionale il Comune si è fatto garante in fase di aggiudicazione della gara d’appalto.

Si è poi passati alla trattazione degli altri punti all’ordine del giorno, cominciando dalla discussione sul riconoscimento debiti fuori bilancio.

Rinviato il punto due per il fatto che non è pervenuto il parere del collegio dei revisori dei conti, si è poi accorpata la discussione dei punti 3, 4 e 5, rispettivamente   il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, l’approvazione del regolamento per la definizione agevolata delle entrate tributarie e patrimoniali non riscosse a seguito della notifica di ingiunzioni di pagamento e la presa d’atto della delibera n.66 della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo.

Sui punti in discussione è intervenuto il Dirigente del settore Bilancio Giuseppe Nardi che, in particolare ha riferito sulla delibera della Corte dei Conti.

“Contrariamente a quanto accade ritualmente – ha detto Nardi – la sezione di controllo della Corte dei Conti ha svolto attività di monitoraggio sul rispetto degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario al fine di comunicare eventuali reiterati scostamenti all’Ente redigente con la sola deliberazione, giammai intervenendo negli anni con segnalazioni e indirizzi. Pertanto, gli uffici non hanno potuto verficare eventuali scostamenti ed operare le eventuali correzioni”. Nardi ha inoltre affermato nella sua relazione che “se i reiterati scostamenti, come richiamati dalla Corte , fossero stati evidenziati all’Ente già dalla seconda semestralità di piano, sarebbero certamente stati oggetto di attenta verifica da oparte degli uffici e avrebbero dato, inoltre, la possibilità di valutare il ricorso alla rimodulazione del piano prevista dalla finestra normativa 2018. Il Piano di riequilibrio finanziario presentato nel 2013, tra i primi in Italia e in assenza di linee guida, è da considerarsi atipico. A ben vedere, con il Piano approvato dal Comune si quantificava una massa passiva pari a 114 milioni 751 mila euro costituita prevalentemente da oneri stimati, ma che di fatto rappresentavano “futuri fabbisogni finanziari”.

La Corte dei Conti – osserva ancora Nardi – si è soffermata, quindi, su alcuni elementi che non sono definibili quali obiettivi del piano, am che sarebbero gli strumenti su cui far leva per l’assorbimento di un disavanzo individuato come “futuri fabbisogni finanziari” e pertanto non quantificabile nella sua riduzione nel tempo, pur nel mancato raggiungimento di maggiori entrate. Certamente la riscossione – ha proseguito il dirigente del settore Bilancio – non ha raggiunto i livelli previsti, ma non per carenze degli uffici o di una mancata e incisiva azione amministrativa, bensì per una congiuntura economica chiaramente sfavorevole e che ha avuto ripercussioni sul sistema delle autonomie locali nella sua interezza”. Nonostante ciò, abbiamo aumentato la riscossiobne in conto residui del 12% del 2011 al 20% del 2018. Nel rendiconto del 2018 – è sempre Nardi che parla – si registra una capacità di accertamento delle entrate sullo stanziato, pari al 66% e l’83% del riscosso sul totale degli accertamenti dei titoli I e III in conto competenza. Per quanto riguarda le entrate si è espressa, quindi, un’ottima capacità di accertamento addirittura migliorativa in riferimento alle previsioni del piano di riequilibrio dal 2015 al 2018 per circa 22 milioni.  Inoltre, senza tener conto degli anni pregressi, solo nel 2018 sono stati emessi avvisi per tributi anni pregressi e recupero evasione per oltre 20 milioni ed iscritti in bilancio”. Il dirigente Nardi ha poi concluso il suo intervento sottolineando che su sutto saranno inviate le controdeduzioni entro il primo luglio alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

Subito dopo è intervenuto il Sindaco Occhiuto che ha ringraziato i consiglieri presenti per il senso di responsabilità dimostrato. Occhiuto ha stigmatizzato l’assenza di chi non ha partecipato alla seduta. “Si verifica spesso quando all’ordine del giorno ci sono temi importanti”. Noi ci siamo assunti tutte le responsabilità del caso. Inviterei i cittadini a valutare questi comportamenti .Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e, se del caso, anche di sbagliare.

E’ importante sottolineare – ha proseguito Occhiuto che già dal 2010 era a rischio dissesto. Erano stati riconosciuti 8 milioni e 200 mila euro  che provenivano dagli anni passati.  Nel 2012 è stato introdotto il predisessto,  una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto per evitare il dissesto vero e proprio. Una sorta di dissesto guidato, per i cittadini non cambia nulla perché il  livello di tassazione resta inalterato . Abbiamo realizzato il piano di riequilibrio finanziario e siamo stati uno dei primi Comuni d’Italia a farlo. Il piano di riequilibrio approvato dal Consiglio comunale era stato bocciato dalla corte dei conti calabrese e successivamente approvato (nel febbraio 2014) dalle sezioni riunite della Corte dei conti.

Il nostro ente versava in una situazione di grande criticità Gli avanzi di bilancio degli anni precedenti erano determinati grazie all’inserimento di crediti privi di qualsiasi titolo. In sostanza, gli obiettivi principali erano lo stralcio e il successivo assorbimento di circa 100 milioni di euro di crediti e la netta riduzione delle spese per circa 25 milioni. I tempi di pagamento delle imprese superavano i 365 giorni.

Un quadro desolante che ci ha posto dinanzi ad una decisione fondamentale: prendere la scelta politicamente più comoda dichiarando il dissesto che all’epoca avrebbe determinato gravi conseguenze occupazionali soprattutto per le categorie più deboli oppure cercare di mettere a posto i conti attraverso un piano di riequilibrio pluriennale che avrebbe mitigato le conseguenze sulla città.

Stiamo risanando una situazione ereditata. Abbiamo fatto scelte opportune.

Sulla riduzione della spesa, i dati di bilancio evidenziano un risultato che è andato oltre le previsioni. Rispetto ai 23,1 milioni previsti dal piano abbiamo operato una riduzione di 26,4 milioni con un risultato che ha superato le previsioni per 3,1 milioni. Quella nella quale ci troviamo è una condizione nella quale si trovano tutti gli enti. Il 30% dei Comuni è in dissesto o in predissesto. E’ stato presentato, su iniziativa dell’ANCI un Ordine del giorno in Parlamento per elaborare il piano di riuquilibrio in 20 anni. Se la ragioneria generale dello Stato dovesse concederlo a tutti i comuni si aggravererebbe la situazione nazionale”. Nel 2013 la Corte dei conti bocciò il nostro piano. Nel 2014 avemmo ragione noi. Potrebbe capitare la stessa cosa. I numeri nella loro oggettività dimostrano che la situazione è nettamente migliorata. Sono fiducioso che riusciremo per la terza volta ad evitare l disssesto. Il comune di Cosenza non lo merita. I conti sono quelli del passato. Se questo miglioramento sarà ritenuto idoneo per evitare il dissesto, lo dovrà deciderà la Corte dei conti e poi eventualmente le sezioni unite della stessa Corte.

Attendiamo fiduciosi l’esito, convinti di aver profuso tutti gli sforzi possibili grazie ai quali anche una eventuale dichiarazione di dissesto non avrebbe nessuna conseguenza pratica per i cittadini e soprattutto per le categorie più deboli”.Il Consiglio ha, infine , approvato i restanti punti all’ordine del giorno: il regolamento comunale per la valorizzazione delle botteghe e degli antichi mestieri della città di Cosenza, la discussione sull’opportunità di ripristinare un numero di loculi adeguato a garantire degna sepoltura ai poveri della città, la presa d’atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa eseguito dal servisio di controllo interno sugli atti di cui al comma 4 dell’art.9 del regolamento approvato dal consiglio con delibera n.2 del 7 gennaio 2013, adottati nell’anno 2018 2° semestre. Rinviata la trattazione della questione relativa alla richiesta di canoni di locazione pregressi a famiglie abitanti in alloggi di proprietà comunale, nonché la verifica di accertamento notificate nelle case dei cosentini (IMU, TARSU, Acqua), per l’assenza del primo firmatario, e la discussione sulla trasformazione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie per approfondimenti nelle commissioni consiliari competenti.

Immagine di repertorio

 

Palazzo dei Bruzi, giovedì 27 Consiglio Comunale

COSENZA – Torna a riunirsi giovedì 27 giugno, alle ore 15,30, in prima convocazione, presso la sala delle adunanze di Palazzo dei Bruzi, il Consiglio comunale.

All’ordine del giorno, firmato dal Presidente Pierluigi Caputo, figurano i seguenti punti:

– il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 194 comma 1 lett.a) del decreto legislativo 18/08/2000 n. 267, derivanti da pagamenti effettuati dal Tesoriere Comunale nel corso dell’anno 2018, per azioni esecutive intraprese a seguito di sentenze notificate all’Ente;

– il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’art. 194 comma 1 lett.a) del decreto legislativo 18/08/2000 n. 267, derivanti da sentenze esecutive;

– la presa d’atto della deliberazione della Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Calabria n. 66/2019 e delle relative controdeduzioni dell’Ente;

– l’approvazione del regolamento comunale per la valorizzazione delle botteghe e degli antichi mestieri della Città di Cosenza;

– la discussione concernente la “Questione relativa alla richiesta di canoni di locazione pregressi a famiglie abitanti in alloggi di proprietà comunale, nonché la verifica di avvisi di accertamento (IMU, TARSU, ACQUA) che vengono notificati nelle case dei Cosentini” su richiesta dei Consiglieri: Covelli, Francesco Spadafora, Lo Gullo, Morcavallo, Rende, Cipparrone, Cassano e Sconosciuto;

– la discussione sulla “Situazione  che agita i lavoratori della Società Ecologia Oggi” : audizione dell’Assessore all’Ambiente e del Dirigente del Settore 8° sull’attuazione del Capitolato di Gara per la raccolta dei rifiuti e il decoro della città, in particolare sulla riqualificazione del personale e la riorganizzazione dei servizi, (su richiesta dei Consiglieri:Ambrogio, Sconosciuto,Lo Gullo, Francesco Spadafora, Cairo, Cito, Morcavallo, D’Ippolito);

– la discussione sull’ “opportunità di ripristinare un numero di loculi adeguato a garantire degna sepoltura ai poveri della città” (su richiesta dei Consiglieri: Lo Gullo, Cipparrone, Ambrogio, Mauro, Covelli, Rende, Cassano, Francesco Spadafora, Apicella) ;

– la presa d’atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa, eseguito dal Servizio di Controllo Interno sugli atti di cui al comma  4 dell’art. 9 del Regolamento approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 2 del 7 gennaio 2013, adottati nell’anno 2018 – 2° semestre;

– la discussione sulla “trasformazione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie. Rimozione dei vincoli e delle limitazioni di godimento sulle aree concesse in diritto di proprietà (legge 23 dicembre 1998 n. 488 art.31 commi dal 45 al 50 e successive modifiche ed integrazioni) (su richiesta dei Consiglieri: Ambrogio, Sconosciuto, Cito, Lo Gullo, Cipparrone, D’Ippolito, Francesco Spadafora).

 

L’eventuale seduta di seconda convocazione è prevista per venerdì 28 giugno, alle ore 16,30.

Mendicino, ecco la Giunta del Palermo bis

MENDICINO (CS) – Il sindaco rieletto di Mendicino, Antonio Palermo, ha convocato per mercoledì 12 giugno 2019, il primo Consiglio Comunale dopo le elezioni amministrative del 26 maggio.

Sei i punti all’ordine del giorno.

Si comincia con l’esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità ed incompatibilità alla carica di Sindaco e Consiglieri Comunali e quindi convalida degli eletti. Si passerà poi ad eleggere il presidente del Consiglio Comunale ed il vicepresidente. Sarà poi il momento del giuramento del Sindaco, la comunicazione della nomina degli Assessori, del Vicesindaco e delle deleghe assegnate ai Consiglieri Comunali. A seguire l’elezione delle Commissioni: Elettorale e Consiliari permanenti. 

A ricoprire la carica di vicesindaco e assessore al Bilancio sarà Angelo Greco

Le deleghe urbanistica, scuola e pubblica istruzione, edilizia scolastica, viabilità, trasporti e mobilità sostenibile e comitati di quartiere saranno affidate all’assessore Irma Bucarelli; Ignazio Giordano assessore welfare e politiche sociali, terzo settore e politiche di integrazione, protezione civile e contrasto al randagismo; Rossella Giordano assessore alle attività economiche e produttive, commercio, agricoltura e turismo ed eventi; al consigliere delegato Roberto Caputo sport e impiantistica sportiva, valorizzazione monte Cocuzzo e patrimonio boschivo; alla consigliera Margherita Ricci le deleghe cultura, politiche di genere, pari opportunità e contrasto al fenomeno della violenza sulle donne, legalità e trasparenza; al consigliere Stefano Borselli associazionismo, volontariato, politiche giovanili e tempo libero.

«Inizia un nuovo percorso e invito tutti i cittadini – ha dichiarato il primo cittadino Antonio Palermo – a prendere parte a questo primo Consiglio e anche ai successivi, in modo da partecipare attivamente alla vita pubblica e allo sviluppo della nostra comunità».

Cosenza, nuovo ospedale in centro città, ieri la decisione in Consiglio Comunale

COSENZA – Un minuto di raccoglimento, sollecitato all’aula dal consigliere Vincenzo Granata, per il giornalista e direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, scomparso nei giorni scorsi. Comincia così il Consiglio comunale di Cosenza, presieduto da Pierluigi Caputo, che ha approvato il Rendiconto della Gestione relativo all’esercizio finanziario 2018.

Disco verde al termine di un partecipato dibattito, con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti (Ambrogio, Cipparrone e Malizia). Di un’altra pratica di natura finanziaria – quella sul riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio che derivano da pagamenti effettuati dal tesoriere comunale nel 2018, a seguito di azioni esecutive derivanti da sentenze – viene invece votato il rinvio, su richiesta del consigliere Carmelo Salerno, per consentire l’approfondimento richiesto dal collegio dei revisori.

Sul rendiconto relaziona il dirigente del settore programmazione finanziaria Giuseppe Nardi che richiama “il conto consuntivo deliberato dalla Giunta, che dà conto dell’attività gestionale compiuta nell’esercizio trascorso, ed è stato redatto nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica così come attestato nella relazione dei revisori”.

Nardi parla di un avanzo di amministrazione di 65 milioni circa e di un disavanzo non contabile determinato dai vincoli. “Tale disavanzo – afferma – viene spalmato in 30 annualità, dal 2015 al 2044, con un importo annuo da iscrivere in bilancio di circa 3 milioni di euro. Il rendiconto non solo rispetta l’ammortamento annuale ma è migliorativo di circa 43mila euro. Il quadro generale evidenzia un avanzo di competenza di 26 milioni e di cassa di 500mila euro, garantendo il rispetto degli equilibri di parte corrente e di parte capitale”.

Il dirigente del settore programmazione finanziaria sottolinea poi come sia previsto un accantonamento per crediti di dubbi esigibilità di circa 80 milioni e come si sia proceduto ad eliminare circa 24 milioni di euro di residui attivi per il venir meno delle ragioni giuridiche del loro mantenimento. Un accantonamento riguarda anche i debiti fuori bilancio e altre passività per oltre 9 milioni di euro.

Ulteriore passaggio della relazione tecnica è dedicato agli ingenti crediti che vanta il Comune, portando ad esempio le somme anticipate e rendicontate alla Regione Calabria per le quali non ci sono stati incameri significativi, oppure il credito iva e le somme anticipate per la gestione degli uffici giudiziari. Nardi infine sottolinea come “si è garantito il rispetto della copertura minima dei servizi a domanda individuale”.

Aumento dei servizi offerti e politica fiscale equa, nonostante negli anni delle sue consiliature il Comune di Cosenzaabbia subito il 50% del taglio dei trasferimenti statali. Rivendica con giusto orgoglio questo risultato il Sindaco Mario Occhiuto, che ha trattenuto la delega al bilancio, nel suo intervento.

“Nonostante i tagli – afferma – la qualità dei servizi risulta migliorata e in controtendenza. Il primo cittadino parla dunque di una gestione oculata, con la quale far fronte alla crisi strutturale che gli enti stanno vivendo, grazie ad una generale riduzione della spesa, e di comportamento ispirato alla prudenzialità volendo fare riferimento all’iscrizione in bilancio solo di una parte delle somme derivanti da accertamenti tributari. Sulla mole debitoria, “il trend è in netta diminuzione, 50 milioni di residui passivi”.

“Il dato di riferimento del 2011 – ricorda – era superiore ai 160 milioni di euro. In questo esercizio, per ridurre i tempi medi di pagamento abbiamo fatto fronte al 65% dei debiti maturati nell’anno”. Occhiuto tocca poi alcuni punti evidenziati dai revisori: il ricorso all’anticipazione di tesoreria del quale dice “è elemento di criticità che riguarda tutti gli enti locali”; il ritardo nel versamento dei contributi, “fisiologico perché dovuto a dinamiche di cassa;l’Amaco, che “nel contesto italiano del trasporto pubblico che evidenzia una forte crisi, è in controtendenza, con un risultato di bilancio che evidenzia segnali di risanamento; sulla riscossione dei tributi, “sono state emesse tutte le liste di carico del 2018. Rispetto a una previsione di 11 milioni e 700mila euro, per evidenti scelte prudenziali ne abbiamo iscritti in bilancio solo poco più di 4 milioni; infine, sui debiti fuori bilancio ricorda “ne abbiamo riconosciuti per oltre 7 milioni di euro e tutti precedenti al mio mandato. Il futuro riconoscimento troverà piena copertura senza creare problemi agli equilibri di bilancio”.

Il dibattitto è stato aperto dal presidente della commissione bilancio Giuseppe d’ppolito che ha evidenziato il lavoro puntuale della commissione, “l’azione portata avanti è molto prudenziale, le spese sono gestite in maniera attenta e oculata”.

Portavoce dei consiglieri di opposizione è Bianca Rende che porta a confronto i rendiconti 2017 e 2018 “per capire come la situazione è peggiorata, con una perdita di esercizio che passa da 12 a oltre 33 milioni di euro”. Quella della consigliera del PD è una disamina dei rilievi dei revisori, partendo dalle “gravi irregolarità fiscali (iva, contributi, inps) alle quali si è provveduto con ravvedimento operoso. L’anticipazione di cassa – continua – è altro argomento molto critico perché arrivata a quasi 28 milioni di euro a causa di un netto peggioramento della liquidità dell’ente. C’è una evidente difficoltà ad esigere la tassazione locale”.

Qui Bianca Rende interviene su Municipia, la società che gestisce la riscossione dei tributi comunali, per dire che percepisce “una maggiore percentuale sul pagamento volontario e non su quello coattivo, quindi non può esserci nessuna volontà dell’azienda a lavorare sul coattivo. Registriamo invece l’aumento esponenziale di cartelle annullate e percentuali basse di riscossione”.

Per l’Amaco, la Rende parla di “grande buco nero. A soffrire sono i lavoratori, da nove mesi il quinto della cessione non viene riversato alle finanziarie, mettendo tante famiglie nella condizione di non poter accedere a forme di finanziamento. Chiediamo un maggiore controllo”. Infine sulle alienazioni immobiliari, Rende sostiene che “l’80% dei lavori pubblici viene finanziato con le alienazioni, alle quali sono affidate tutte le speranze di grandezza di questa Amministrazione. Questo non è allarmismo – conclude – ma serietà”.

Per Marco Ambrogio “si preferisce più criticare che proporre. A noi interessa la proposta politica. Sarebbe paradossale parlare di bilancio consuntivo senza guardare alle realtà globali del nostro paese. Oggi ogni Comune è sotto l’occhio vigile del governo centrale, soggetti a vincoli di bilancio che danno poco respiro”. Ambrogio rassicura sulle somme dei lavoratori Amaco “che – afferma – disattesi i trasferimenti della Regione, saranno versate entro pochi giorni”. L’invito del consigliere Ambrogio è a “parlare di bilancio sociale. Tanto è stato fatto dal punto di vista strutturale e chi verrà dovrà solo dare seguito alle opere messe in cantiere. Non dico che sia stato fatto poco sul sociale ma tanto deve essere ancora fatto. Sono certo che il Sindaco saprà cogliere questa sollecitazione e nel prossimo bilancio si darà più spazio alle necessità dei meno abbienti”.

Sul welfare torna anche la consigliera Annalisa Apicella per la quale “bisogna fare chiarezza, perché evidentemente la città non sa quello che si spende sul welfare. Dati alla mano: per l’emergenza abitativa certifichiamo una spesa di 400mila euro che nelle previsioni 2019 diventano 700mila. Non so quanti altri enti di città delle stesse dimensioni facciano lo stesso. Per il sostegno alla disabilità, 582mila euro di fondi comunali; 248mila euro per assistenza domiciliare, a integrazione delle somme regionali. C’è evidentemente un bilancio del welfare e c’è un bilancio per le manifestazioni che sono occasioni di marketing territoriale, di implementazione del turismo, sul quale la città sta registrando una forte crescita”.

Riguardo alla relazione dei revisori, la consigliera Apicella invita a prenderla quale occasione di riflessione, evidenziando che sulle irregolarità del versamento dei contributi, “sfido a trovare un ente che abbia il Durc a posto”. Sull’anticipazione di tesoreria, “sono contenta che la città si muova e che acquisisca nuove opere al patrimonio pubblico. Meglio questo che formare debiti fuori bilancio senza aver migliorato nulla”.

Infine, esprime apprezzamento per il lavoro dei consiglieri, con una sola nota di disagio rispetto al riferimento dei revisori alle responsabilità del consiglio comunale sui debiti fuori bilancio.

“Nessuna pratica è arrivata all’attenzione del Consiglio – afferma – e se entriamo nel merito della commissione bilancio, della quale non faccio parte, posso dire che quando vi ho partecipato ho visto i suoi componenti richiedere la procedura per l’istruttoria di queste pratiche. Su questo punto la relazione non ha tenuto nella giusta considerazione tutte le carte”.

Carmelo Salerno si discosta dalla relazione dei revisori dei conti per esprimere valutazioni politiche ma pur sempre basate sui dati oggettivi che sono i numeri del bilancio. “Penso che il Sindaco – afferma – ha realizzato un lavoro importante anche in tema di bilancio. Le pratiche sono redatte secondo criteri di legalità e di assoluta trasparenza, così come di assoluta prudenza. Questi sono i dati politici che emergono. Accanto vanno dati anche i numeri. In questi anni i trasferimenti si sono ridotti del 50%, un Comune che riesce a far fronte a questa situazione garantendo servizi più ampi e consistenti ed ampliando la spesa del 15%, significa che è un Comune virtuoso. Unaltro plauso va alla riduzione delle spese correnti, che significa un Comune che risparmia. Non mi sottraggo al tema dei debiti fuori bilancio, sui quali Covelli e Rende ci hanno dato colpe, allora dirò che nella consiliatura precedente abbiamo approvato debiti per 8 milioni di euro, sanandoli, abbiamo fatto un lavoro a tutela dei cittadini, del Comune e della nostra responsabilità, abbiamo nominato una commissione speciale per la valutazione dei debiti fuori bilancio, abbiamo valutato le singole pratiche escludendo circa 700mila euro di debiti. Il consigliere comunale non ha alcun compito nella fase di individuazione del debito fuori bilancio, sono gli uffici che li contraggono e che devono fare la ricognizione”.

“A noi compete la capacità critica sui debiti fuori bilancio e far capire ai dirigenti che il debito ha un vulnus all’origine, quindi esortiamo a ridurre la genesi dei debiti fuori bilancio. La vera rivoluzione è culturale – conclude Salerno – si è passati da un’impostazione del governo della cosa pubblica come esercizio del potere all’impostazione di adempimento di un dovere civico”.

Rende, scricchiola la poltrona di Manna, stasera consiglio straordinario

RENDE (CS) – Si è aperta la crisi al Comune di Rende dove il sindaco Marcello Manna ha dovuto prendere atto di non avere più la maggioranza. Il dato è emerso nella seduta di ieri 26 febbraio, sospesa per mancanza del numero legale.

Determinante il passaggio di Andrea Cuzzocrea, deluso dall’esito delle provinciali, nelle file dell’opposizione.

Entro il 28 febbraio, però, il civico consesso deve necessariamente approvare l’anticipazione di liquidità prevista dalla Finanziaria, altrimenti perderà questa opportunità, vitale per le dissestate casse comunali. Per queste ragioni il sindaco Manna, d’intesa con il Presidente del Consiglio Rausa, ha convocato una seduta d’urgenza per questa sera alle 19.00 appellandosi al senso di responsabilità delle forze politiche.

Marano Principato, consiglieri comunali rischiano la decadenza

MARANO PRINCIPATO (CS) – Il presidente del Consiglio Comunale di Marano Principato, Silvio Carbone, ha convocato per domani, martedì 4 dicembre alle ore 19.00  in seduta straordinaria il Consiglio Comunale dell’ente.

Tra i punti all’ordine del giorno spiccano quelli riguardanti l’esame di presunta causa di incompatibilità, secondo l’art. 63 c.l D.Lgs n. 267/2000, nei confronti di tre consiglieri comunali dell’ente, nei cui riguardi viene dato avvio del procedimento di contestazione ai sensi dell’art 69 c.l. D. Lgs 267/2000 .

Si tratta dei consiglieri Domenico Ruffolo, Pasquale De Cicco e Fabio Trozzo. Uno dei tre consiglieri ha anche ricoperto in passato la carica di assessore.

Secondo quanto si apprende l’incompatibilità scaturisce da una loro presunta morosità nei confronti del Comune dell’ente comunale.

Ztl nel centro storico, PD: «La scelta del sindaco ha arrecato solo danni economici»

COSENZA – Domani nel corso del Consiglio comunale, fissato alle ore 9.00, si discuterà anche dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri del Partito Democratico Damiano Covelli, Alessandra Mauro, Bianca Rende e Carlo Guccione sul “Provvedimento di istituzione di una Ztl nel centro storico cittadino”. L’ordinanza firmata dal sindaco ha prodotto come primo effetto la desertificazione del centro storico, come più volte testimoniato anche da fotografie e filmati.

«Occhiuto in questi anni non ha mai inteso produrre alcun atto vero, concreto, per il recupero e lo sviluppo del centro storico che rappresenterebbe la vera ricchezza della città. L’inattesa e incomprensibile scelta del sindaco ha solamente arrecato danni economici notevoli ai pochi commercianti rimasti in quest’area della città e disagi enormi per i cittadini che vi risiedono.

Ecco perché nel corso del Consiglio comunale presenteremo un Ordine del giorno per chiedere che venga ritirata e/o modificata l’ordinanza. Questa ordinanza di istituzione del “Nuovo regime Zona a traffico limitato Centro storico-Corso Telesio” è stata istituita all’improvviso, senza chiedere alcun parere o un confronto con chi vive e lavora in questa parte della città e non è servita a rilanciare l’area e ad aumentare il flusso di persone. Una decisione- commenta il gruppo consiliare Pd- così drastica di impedire dalle 0 alle 24 il traffico veicolare risulta essere incomprensibile atteso che, anche negli anni passati, misure di limitazione del traffico sul centro storico erano state adottate e avevano prodotto un notevole successo. Ma all’epoca furono prese decisioni differenti e non provvedimenti senza alcuna logica».

Nuovo ospedale di Cosenza, il consiglio investe Occhiuto: «Trovi una mediazione con Oliverio»

COSENZA – Sul percorso da seguire per arrivare a decidere in quale area costruire il nuovo ospedale di Cosenza, maggioranza ed opposizione hanno trovato una convergenza sulla sostanza, ma non sulle tempistiche, perdendo l’occasione di chiudere il consiglio comunale con un documento unitario e condiviso da votare all’unanimità. L’aula ha dato mandato a Mario Occhiuto di interloquire con Oliverio e di tornare con un accordo di programma orientato a salvaguardare il legittimo diritto alla salute dei cittadini senza però causare danni al tessuto urbanistico del capoluogo bruzio. Il capogruppo del Pd Damiano Covelli, insieme a Bianca Rende e Francesca Cassano, avrebbe voluto che il sindaco indicasse un tempo ragionevole entro il quale portare a termine questa sorta di mandato esplorativo, memore dei nove mesi trascorsi inutilmente tra il precedente incontro con il governatore  e la tanto sospirata convocazione del civico consesso dedicato al tema. Ma la maggioranza si è opposta. All’inizio del dibattito Occhiuto ha ribadito la propria idea di destinare al nuovo ospedale la collina compresa tra il Mariano Santo e l’attuale spazio affacciato su Viale della Repubblica, da collegare con lo svincolo autostradale attraverso la realizzazione di una bretella che, a quanto pare, si farà comunque grazie ai fondi dell’agenda urbana. Occhiuto è convinto che sia la migliore soluzione possibile ma la sensazione è che alla fine sarà dato disco verde alla realizzazione su Vaglio Lise, nei pressi della stazione ferroviaria e della statale 107, a patto che dalla Regione arrivi l’impegno formale, come ribadito anche da Guccione, di realizzare nell’attuale sito dell’Annunziata una “Cittadella della Salute”, con la riorganizzazione in un’unica struttura di tutti i servizi amministrativi e sanitari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, oggi disseminati nella città di Cosenza in più di 20 sedi diverse. Il consiglio comunale ha anche approvato il nuovo piano industriale dell’Amaco. Sul punto l’opposizione si è astenuta.

Spadafora, «Riconvertiamo l’Annunziata in Cittadella della Salute»

COSENZA –La discussione sull’ubicazione del nuovo ospedale di Cosenza è stata inserita oggi tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Cosenza. Tra gli interventi programmati quello del presidente del “Gruppo Misto”, Francesco Spadafora, consigliere comunale alla seconda consiliatura, il quale ha subito fatto presente che l’argomento inerente la costruzione del nuovo Ospedale hub di Cosenza, come si è avuto modo di constatare nel corso degli ultimi mesi, è stato oggetto di un “vivace” scontro politico che ha fatto registrare un increscioso scambio di accuse e polemiche tra i vari schieramenti politici.
«Polemiche e accuse che alimentano, senza alcun dubbio, – ha detto Spadafora- un clima di sfiducia e di anti politica nei cittadini, i quali sono sempre più stanchi di una classe politica “farraginosa” che anche in questo caso non ha saputo porre l’attenzione esclusivamente sul benessere e sulla salute dei cittadini».
Il Consigliere Francesco Spadafora, ha inoltre precisato nel corso del suo intervento di prendere le distanze da questo modo litigioso e strumentale di affrontare le questioni delicate, soprattutto se tali scelte riguardano il futuro della città ed il diritto alla salute dei cittadini, evidenziando, altresì, che la realizzazione del nuovo Ospedale, per il futuro della sanità cosentina e calabrese, oltre che essere delicata e importante, trova quasi certamente la condivisione della maggior parte dei consiglieri comunali.

E lo stesso consigliere ha espresso dunque delle perplessità sul fatto che la nuova struttura ospedaliera venga realizzata, in quanto ulteriormente ai fondi pubblici individuati nel “Patto per la Calabria”, occorrono quelli afferenti ai privati che ancora non si conoscono e ai quali, qualora tale struttura venisse effettivamente realizzata, dovranno essere affidati tutti i servizi extra-sanitari. Il suo personale auspicio ovviamente è quello che il nuovo Ospedale hub di Cosenza possa essere realizzato, in quanto il Presidio dell’Annunziata, pur essendo stato negli ultimi anni oggetto di importanti opere di aggiornamento ei ampliamento, e mostrandosi ancora un punto di riferimento per l’intera Provincia di Cosenza, presenta, non solo alcune evidenti carenze strutturali e funzionali, ma anche scarsi standard di servizi. Servizi che, purtroppo, non riesce più ad erogare a causa di personale numericamente inadeguato.

Spadafora auspica un intervento immediato della regione

Secondo Spadafora, parallelamente alla costruzione del nuovo nosocomio, che vedrà luce almeno tra 10-15 anni, è opportuno che la Regione provveda, sin da subito, a programmare delle soluzioni che possano risolvere la grave carenza del personale medico e paramedico, al quale va riconosciuto il grande attaccamento alla professione, facendo rilevare che gli stessi i bravi operatori sanitari in servizio presso l’attuale nosocomio cittadino, per via anche della scarsa assistenza territoriale, sono costretti ad effettuare turni massacranti ed insostenibili a causa di un elevato carico assistenziale.
«Tale stato di cose- ha aggiunto- compromette, e non poco, la qualità dei servizi ed influisce, in modo particolare, negativamente sui cittadini, i quali, il più delle volte, sono costretti a fare lunghe attese in pronto soccorso o per effettuare delle prestazioni specialistiche. Tutto ciò per evidenziare che la Regione deve necessariamente farsi carico di tutte queste problematiche e risolverle prima che entri in funzione il nuovo Ospedale, il quale, seppur indispensabile, risulterà poco risolutivo se non dotato di servi e personale adeguato».
Francesco Spadafora ha inoltre ritenuto alquanto doveroso esprimere la sua personale opinione in merito alla discussione in cui verteva l’ordine del giorno, ovvero la localizzazione della futura struttura Ospedaliera, la cui scelta, ha sottolineato, nonostante i suggerimenti ed opinioni dei vari gruppi politici avvenuti in questi mesi a mezzo stampa e non, rientra nelle prerogative del Sindaco e dell’assise comunale che alla fine del dibattito saprà trovare la giusta sintesi.
«Lo studio di fattibilità- ha dichiarato poi- fatto commissionare dalla Regione, com’è risaputo, ha messo a confronto tre zone in cui allocare il nuovo Ospedale hub di Cosenza, cioè la zona di Vaglio Lise, di Muoio Piccolo e quella di Via degli Stadi.La soluzione migliore secondo i tecnici risulterebbe essere quella di Vaglio Lise per ragioni Ambientali, Geomorfologiche e di sostenibilità economica».
A tal riguardo, il capogruppo Spadafora, ha detto di condividere il ragionamento del Sindaco Occhiuto circa la localizzazione della nuova struttura nell’area di Vaglio Lise che comporterà, quasi sicuramente, un impoverimento del nostro centro storico e di tutte le zone a sud della città. Spadafora ha poi evidenziato che le preoccupazioni del Sindaco Occhiuto sul profilo urbanistico non fanno assolutamente una piega, in quanto lo spostamento dell’attuale stabilimento Ospedaliero in un’area a nord della città, porterebbe allo svuotamento e alla marginalizzazione di una parte della città.
Rivolgendosi ai Consiglieri Comunali presenti, ha dichiarato – infine- «che gli amministratori della città di Cosenza non possono assolutamente permettere che il centro storico e le zone a sud perdano le proprie funzioni, motivo per il quale, se la decisione di questo propendere verso un sito diverso da quello su cui attualmente insiste l’attuale Presidio Ospedaliero, si dovranno cercare adeguate soluzioni affinché quella zona non diventi un’altra periferia della città». Secondo Spadafora, è necessario demandare al Sindaco la possibilità di confrontarsi con la Regione al fine di individuare concrete soluzioni che consentano a quella zona di poter continuare essere viva e parte integrante della città.

L’Annunziata come una Cittadella della Salute

«Una delle soluzioni plausibili potrebbe essere la riconversione dell’Annunziata in una vera e propria “Cittadella della Salute” dove raggruppare tutti i servizi amministrativi e sanitari dell’Azienda Sanitaria Provinciale, attualmente sparpagliati per la città con gravi costi per le casse regionali».
In conclusione, l’auspicio di Spadafora è quello che il Consiglio Comunale, dopo un confronto vero, possa adottare la scelta migliore per il bene della città e della salute dei cittadini, sottolineando, infine, che questa scelta, più di qualunque altra, riguarda direttamente ognuno dei consiglieri comunali e che è certamente destinata a caratterizzare la città da qui ai prossimi 50 anni, sia che ai decide di dar priorità al nuovo Ospedale, sia che si decide di non farlo, sicuramente il Consiglio Comunale odierno lascerà un segno decisivo sul futuro della città.

Nuovo Ospedale, Oliverio, «Cosenza non può perdere occasione storica»

CATANZARO – Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo ieri mattina ad una manifestazione pubblica è ritornato sulla vicenda del nuovo ospedale di Cosenza.

«Prendo atto -ha detto- che finalmente, dopo mesi di continui rinvii, è stato convocato il Consiglio comunale della città di Cosenza con all’ordine del giorno la problematica della scelta del sito su cui realizzare l nuovo ospedale».

Com’è noto, proprio al fine di pervenire alla scelta più adeguata per una moderna struttura ospedaliera ”hub”, si è deciso di procedere ad uno Studio di Fattibilità il cui unico vincolo da noi indicato è stato quello di scegliere nell’ambito del perimetro della città capoluogo. Lo Studio di Fattibilità è stato completato e consegnato la scorsa estate. E’ stato illustrato prima al Sindaco di Cosenza e, successivamente, alle Commissioni consiliari “Urbanistica” e “Sanità” del Consiglio comunale, alle forze sociali ed in una iniziativa pubblica promossa dalla Camera di Commercio.

«Si trattava e si tratta, quindi -ha aggiunto il Presidente della Giunta regionale- di assumere le conclusioni dello Studio di Fattibilità per pervenire  a decisioni che non possono essere ulteriormente rinviate, anche la fine di evitare di correre il rischio di definanziamento di una importate infrastruttura necessaria alla città di Cosenza ed alla più grande provincia della Calabria. Un’opera per la quale  abbiamo programmato e sono disponibili le risorse necessarie. La nostra proposta è stata chiara sin dall’inizio: assumere la conclusione dello Studio di Fattibilità che indica con nettezza Vaglio Lise come sito più adeguato e rispondente alla realizzazione di una moderna  infrastruttura ospedaliera “hub” all’interno del perimetro della città capoluogo. Contestualmente prevedere la riqualificazione dell’attuale ospedale dell’Annunziata per la realizzazione di una Cittadella della Salute. Un modello avanzato dove concentrare e riqualificare le prestazioni sanitarie e territoriali e realizzare servizi sanitari avanzati e di eccellenza. Il Consiglio comunale di Cosenza è chiamato ad assumere una scelta di grande valore ed importanza per le nostre comunità senza ulteriori indugi. Lo Studio di Fattibilità è la migliore garanzia per operare scelte rispondenti alle soluzioni più avanzate e libere da precondizioni di ogni genere. Cosenza -ha concluso Oliverio- non può perdere questa occasione storica».