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Continua la protesta, Ispettorato del Lavoro di Cosenza da giorni in stato di agitazione

COSENZA – Dopo l’adesione allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale da tutte le Organizzazioni Sindacali unitarie, e, in seno ad esso, al sit-in svoltosi presso le Prefetture di gran parte del territorio nazionale, dal 27 novembre 2017 è in atto, presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza, un’assemblea permanente di tutto il personale volta a discutere le problematiche che hanno determinato l’inizio della protesta. Dalla medesima data una parte consistente del personale ispettivo ha ritenuto di non mettere più a disposizione il mezzo di proprietà per lo svolgimento delle attività di servizio in tutto il territorio provinciale.

I MOTIVI DELLA PROTESTA – elencati in un documento dell’Assemblea Permanente

Lo stato di agitazione nasce preliminarmente perché la costituzione dell’lspettorato Nazionale del Lavoro, quale Agenzia unica deputata alla vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, è stata perseguita soltanto formalmente, senza mai essere coperta da una volontà politica e sostenuta da un effettivo impegno economico. Ed in effetti,  già stranamente ed inopinatamente costruita come riforma c.d. “a costo zero”. Si è addirittura trasformata in una riforma «a costo nostro».

Lo dimostrano le seguenti circostanze:

Non è stato minimamente realizzato lo scopo dell’istituzione dell’lspettorato Nazionale del Lavoro, ossia l’ottimizzazione delle verifiche ispettive, nell’interesse sia dell’organo di controllo sia delle aziende ispezionate, permanendo di fatto la titolarità e l’autonomia dei controlli sia in capo agli lspettori del lavoro che in capo agli lspettori degli lstituti previdenziali ed assicurativi;

Nessuna considerazione, in termini economici, di dignità professionale, e, a monte, di organizzazione dei relativi compiti, è stata sinora riservata al personale amministrativo, sebbene questo, oltre a svolgere rilevanti compiti istituzionali, contribuisca anche in maniera indispensabile al supporto dell’attività ispettiva; tutto ciò ha determinato la sensazione di discriminazione avvertita dal suddetto personale che in diversi documenti denuncia l’attacco alla propria professionalità e dignità di lavoro;

I maturati premi di produttività o salario accessorio che dir si voglia (c.d. FUA) sono stati riconosciuti ai dirigenti e negati al personale non dirigenziale, sebbene sia proprio l’attività di quest’ultimo a determinarne il conseguimento; al riguardo non è dato sapere che fine abbiano fatto i fondi destinati al FUA 2016 e 2OI7, su cui evidentemente occorre ancora fare luce;

Non si è affatto superata l’incostituzionale disparità di trattamento economico ed indennitario tra personale ispettivo di provenienza ministeriale (ispettori del lavoro) e personale ispettivo proveniente dagli Istituti previdenziali;

Non sono stati ancora stanziati i fondi per le progressioni economiche che avrebbero dovuto essere completate lo scorso anno;

Permane l’assenza ed il silenzio del datore di lavoro lspettorato Nazionale del Lavoro rispetto ai ripetuti episodi di aggressione (fisica e verbale) nei confronti del proprio personale dipendente, nonché rispetto ai casi di danneggiamento delle autovetture personali utilizzate dagli lspettori del lavoro per esigenze di servizio;

Non sono stati stanziati i fondi per la promessa formazione del personale, che infatti non è mai partita;

Non è stato attuato il c.d. “fondo spese di lite vinte” previsto dall’art.9,D.Lgs. 1,49/2015, che ha attribuito ai funzionari delegati alla rappresentanza e difesa in giudizio ulteriori e qualificati compiti quali la possibilità di assumere direttamente la trattazione nel giudizio di secondo grado.

 

«Le circostanze sopraelencate – si legge poi nel documento-  peraltro seguono, aggravandola, una situazione già caratterizzata da:mancato rinnovo del contratto collettivo da quasi un decennio; mancata attuazione della contrattazione integrativa; mancata dotazione degli strumenti materiali ed informatici e dei mezzi adeguati allo svolgimento di tutte le attività di servizio; nonché, relativamente in particolare al personale ispettivo, mancato riconoscimento di un rimborso delle spese connesse all’utilizzo del mezzo proprio, che sia coerente con le indiscusse tariffe ACI; mancato riconoscimento di un’indennità di missione dignitosa; mancata garanzia di un’adeguata protezione assicurativa sia contro i rischi legati agli spostamenti per motivi di servizio, sia contro quelli di natura professionale; mancata individuazione e riconoscimento dell’indennità di Polizia Giudiziaria. Appare paradossale che, a riservare questo tipo di trattamento al proprio personale sia un datore di lavoro quale l’lspettorato Nazionale del Lavoro. Amministrazione preposta proprio alla tutela del lavoro e dei lavoratori innanzitutto mediante l’istituzionale attività di vigilanza». «Si evidenzia – si legge ancora- che lo stato di agitazione di tutto il personale dell’lspettorato Territoriale del Lavoro avrà inevitabili ripercussioni sui servizi resi all’utenza- costituita prevalentemente da lavoratori che già stanno subendo pesantemente le conseguenze della crisi economica – ripercussioni di cui si assumerà la responsabilità il vertice di questa Amministrazione. Alla luce dì quanto sinora esposto, in mancanza di risposte concrete ed effettivamente risolutive di tutte le problematiche rappresentate, il personale dell’lspettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza si riserva di intraprendere ulteriori e più aspre forme di agitazione, con la compattezza e la determinazione necessarie a portare avanti una protesta forte almeno tanto quanto gli attacchi che sta subendo».

 

 

ColoraRende, al via il progetto per ridare vita alle aree maltrattate della città

RENDE (CS) – Al via il progetto ColoraRende. Nella mattinata di ieri alcuni studenti di una scuola della città si sono dati appuntamento al Museo del Presente, insieme al primo cittadino Marcello Manna per dare avvio a una importante iniziativa che mira a ricolorare le superfici cittadine. Accompagnati dalla docente Scalzo e dalla dirgente scolastica Borelli, gli studenti dell’istituto De Coubertine si sono armati di bombolette spray per dare colore a un pezzo della loro città. A dare avvio al progetto è stato proprio il sindaco Manna, insieme all’assessora alla cultura Marta Petrusewicz, all’assessore all’urbanistica Pasquale Costabile e all’assessore al commercio e al centro storico Domenico Ziccarelli.Il primo cittadino in persona ha voluto spiegare l’importanza dell’inziativa che porterà gli studenti a ridare colore e vita agli spazi maltrattati della città: «ColoraRende significa tanto. Rispetto per la città, arte, informazione, sensibilità, ma sopratutto la possibilità di riqualificare delle superfici che, nel tempo, sono state degradate e vandalizzate». Il progetto, domenica mattina, è partito con gli studenti della De Coubertine, ma, ha proseguito ancora il primo cittadino Manna, un ringraziamento doveroso è da destinare alla Street Art School di Cosenza e all’associazione Culturale Sottosuolo che, in sinergia con la giunta comunale e, in particolare modo, con l’assessorato alla cultura guidato da Marta Petrusewicz, «sono riusciti a concretizzare l’idea che contiene un messaggio di civiltà, bellezza, arte.  Gli occhi e l’entusiasmo dei ragazzi guidati da esperti “maestri” rappresenta la fotografia di questa giornata che è solo l’inizio di un lungo percorso».  Ci sarà, infatti,  un maggiore coinvolgimento degli studenti di tutte le altre scuole di Rende nelle iniziative che verranno poste in essere nella prossima primavera all’interno del progetto ColoraRende.

 

I segreti dell’omicidio Bergamini nel libro di Rita Cavallaro (AUDIO)

COSENZA –  Lo scorso maggio è stato presentato a Roma  il libro “Oltre l’indizio, segreti e verità nell’omicidio Bergamini scritto dalla giornalista Rita Cavallaro, stamane ospite del Sound Cafè.

Di seguito l’intervista

Incendi boschivi, convegno nazionale all’Unical con Del Sette

RENDE (CS) – «Sono stati più di 13.000 gli interventi aerei per gli spegnimenti, quando lo scorso anno erano stati poco più di 5000. Uno sforzo superiore anche a quello del 2012 e del 2007». Lo ha precisato il generale Tullio Del Sette, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, che ha partecipato, all’Università della Calabria, al convegno sul tema “La gestione del territorio dopo gli incendi boschivi: esperienze a confronto”. Si tratta del secondo appuntamento su questo tema svoltosi sul territorio nazionale, dopo quello tenutosi a Napoli il 16 ottobre scorso. «I servizi preventivi, da parte nostra – ha detto ancora il generale – sono stati oltre il doppio dello scorso anno e gli autori individuati sono stati oltre 600. Abbiamo utilizzati tutti i mezzi ereditati dal Corpo forestale – ha precisato Del Sette – e c’è la piena propensione a lavorare con tutti, probabilmente le prime a dover fare di più sono le Regioni, le prime ad esser chiamate alla prevenzione e contrasto degli incendi». L’iniziativa è stata aperta dai saluti del rettore Gino Crisci. Successivamente è intervenuto lo stesso Del Sette, prima dell’avvio di un seminario sul tema “Ricostruzione naturalistica e vegetazionale delle aree percorse dal fuoco” moderato dal generale di brigata Antonio Mostacchi, comandante regionale dei carabinieri forestali della Basilicata. Presenti le massime autorità civili e militari del comprensorio.

Protesta di precari a Reggio: «Stabilizzazione!»

REGGIO CALABRIA – Si è svolto ieri, nella città dello stretto, davanti il palazzo del Consiglio regionale della Calabria, il previsto sit-in organizzato dal sindacato USB assieme agli ex Lsu-Lpu.

Parola d’ordine: stabilizzazione

I lavoratori ormai da quasi vent’anni sono alle prese con una precarizzazione del lavoro che si trasforma anche in una precarizzazione delle loro vite, per cui chiedono, con sempre maggior convinzione, che si riesca a sfruttare le strade aperte dal recente decreto Madia, per avviare quel processo di stabilizzazione divenuto assolutamente indifferibile.
Nel corso della manifestazione, i lavoratori hanno ottenuto un incontro con il capo del gabinetto del consiglio regionale, l’avvocato Ugo Massimilla che, su delega del Presidente, ha assicurato che nella prossima settimana lo stesso incontrerà il sindacato ed i lavoratori per affrontare concretamente la vertenza degli ex Lsu-Lpu, dichiarando anche la propria disponibilità ad attivarsi con il governo nazionale e regionale per cercare di sbloccare positivo la vertenza.

La posizione dell’Usb

La USB ha ribadito di non essere più disponibile a situazione tampone come quella delle proroghe, perché oggi ci sono le condizioni per superare i vincoli ì attraverso le deroghe così come attualmente previste per i contratti a tempo determinato. «La USB, come sempre, seguirà assieme ai lavoratori la vertenza sia il livello nazionale che regionale ed è, quindi, pronta alla mobilitazione se le richieste non troveranno accoglimento, proclamando già da subito lo stato di agitazione dei lavoratori».

Cosenza, nuova gara per le luminarie. Risponde una ditta dell’Irpinia

COSENZA – Torneranno presto ad accendersi le luminarie natalizie a Cosenza. Dopo la prima gara andata deserta, gli uffici di Palazzo dei Bruzi hanno espletato una nuova procedura negoziata, rimodulando il bando ed invitando a partecipare il più alto numero possibile di aziende specializzate in questo tipo di allestimenti. La pec è stata inviata la mattina del 30 novembre. Le ditte hanno avuto poche ore di tempo per aderire, ma alla fine una avrebbe risposto dalla provincia di Avellino. La nuova determina però non prevedeva luminarie artistiche, ma decorazioni classiche, si ritornerà dunque, gioco-forza, all’antico. In breve tempo adesso sarà necessario procedere con gli adempimenti burocratici, così da consentire all’azienda vincitrice di procedere con i lavori. La richiesta questa volta è stata di fornitura-noleggio, con trasporto a destinazione e montaggio a carico dell’amministrazione. L’importo è pari a 200 mila euro. Previsti 80 elementi per Corso Mazzini, 300 per Piazza Bilotti e poi luminarie da collocare in Via Arabia, Via Alimena, l’ingresso dell’autostrada, Corso Telesio. Commissionata anche una sfera da collocare in una piazza e una statua luminosa da montare su Corso Mazzini.

Unical, 5 mln di euro per il diritto allo studio. Leonetti: «La nostra proposta è realtà»

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Buone notizie per gli studenti dell’Università della Calabria. La giunta regionale, nella seduta svoltasi ieri, ha stanziato altri 5 milioni di euro per il diritto allo studio. Ad annunciarlo Michele Leonetti, senatore accademico in carica per Rinnovamento è Futuro e presidente dell’associazione Sud. Leonetti si è detto «soddisfatto, in quanto il lavoro cooperativo tra GD Calabria, istituzione regionale e rappresentanza studentesca ha permesso di rendere il diritto allo studio effettivo per tutti». Lo stesso senatore accademico, lo scorso 15 novembre, aveva presentato alla commissione bilancio del consiglio regionale e al suo presidente, l’onorevole Giuseppe Aieta, la situazione in cui versava il diritto allo studio: ben il 31%, corrispondente a 2600 studenti, nel sistema universitario calabrese risultava idoneo non beneficiario. Molte e lunghe le battaglie della rappresentanza studentesca per abolire la categoria dell’idoneo non beneficiario, ritenuta «aberrante e non costituzionalmente tutelata». Queste sono state le parole del medesimo Leonetti e, a seguito della proposta politica di incrementare i fondi del diritto allo studio, la giunta regionaleha  deliberato  lo stanziamento ulteriore di 5 milioni di euro oltre ai 4,9 già stanziati. Questi 5 milioni avranno un effetto moltiplicatore sul FIS (Fondo integrativo statale) e ciò, secondo il senatore accademico, comporterà la copertura totale degli idonei beneficiari, anche se la cautela impone di attendere quelli che saranno i dati ufficiali. «Questa è la politica dei fatti – ha dichiarato Michele Leonetti -, che trasforma le parole in cose concrete. La cooperazione tra istituzioni è stata fondamentale. Ringrazio i Gd calabria con Mario Valente e Michele Rizzuti, l’onorevole Aieta come presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, che si è speso affinché questo diventasse realtà e inoltre il presidente della Regione Calabria  Mario Oliverio che è stato il fautore deliberate che ha reso tutto questo possibile. Ora – ha concluso Leonetti – convocheremo una conferenza stampa, alla quale saranno invitati tutti gli studenti che scorreranno in graduatoria e diventeranno idonei beneficiari, così da far capire che la politica, se fatta bene, può cambiare la vita delle persone. Questa è una svolta storica, la regione non ha mai investito così tanto nel diritto allo studio. È bello che tutto questo però sia partito da noi studenti mettendo al centro l’attività cooperativa, perché nessuno si salva da solo».

Cosenza, selezioni aperte per lavorare da McDonald’s

Le selezioni sono cominciate alle 8,30. Tre ore più tardi i curriculum pervenuti erano quasi cinquecento. Sono invece quaranta i posti a disposizione nel nuovo ristorante della catena McDonalds, pronto ad aprire i battenti anche a Cosenza, in Piazza Bilotti, anzi sotto Piazza Bilotti, nell’area adiacente al nuovo parcheggio, dove presto sarà inaugurato anche il museo virtuale.

Giovani e meno giovani cercano un’occupazione più o meno stabile e discretamente retribuita. Nell’area allestita davanti Palazzo dei Bruzi i colloqui andranno avanti fino a sera, alle 18,30. Basta presentarsi muniti di curriculum, fotografia e fotocopia del documento di identità.

L’amore è un’altra cosa, iniziativa contro la violenza alle donne

COSENZA – La battaglia contro la violenza alle donne si combatte ogni giorno con pazienza e determinazione, con un lavoro di squadra non mettendo in contrapposizione uomini e donne. Questo il messaggio lanciato al Liceo Lucrezia della Valle di Cosenza nell’ambito dell’iniziativa “L’amore è un’altra cosa”, organizzato in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne dall’associazione Più di Cento, guidata da Salvatore Magarò, e sostenuta dall’amministrazione provinciale. Un messaggio chiaro lanciato agli studenti, nella consapevolezza che la prevaricazione e il femminicidio si combattono con il contrasto, ma soprattutto con l’educazione. Oltre allo stesso Salvatore Magarò sono intervenuti la dirigente del liceo Loredana Giannicola, il presidente della provincia Franco Iacucci,il procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini. Le conclusioni sono state affidate a don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud e baluardo della legalità in Calabria.

Avvocati, il consiglio dell’ordine di Cosenza ha eletto Gallucci presidente

Nonostante la lista “Libera avvocatura brutia” abbia riportato il maggior numero di voti ed eletto nove consiglieri su ventuno, le cariche del nuovo consiglio dell’ordine forense di Cosenza sono state attribuite agli esponenti delle tre liste perdenti, protagoniste di un accordo unitario che ha permesso loro di contare su una maggioranza di dodici voti a nove. Sono stati così eletti Vittorio Gallucci alla carica di presidente e Laura Facciolla a quella di vicepresidente. Segretario è stato eletto Sabato Carlo Paduano mentre Francesco Calvelli è il nuovo tesoriere.