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I giovani calabresi possono diventare protagonisti dello sviluppo

RENDE (CS) – Tecnico Superiore per la Valorizzazione delle Risorse Enogastronomiche e dei Territori è la figura professionale individuata dalla Fondazione Iridea nell’ambito dell’Offerta Formativa di Istruzione Tecnica Superiore che partirà dal mese di Maggio 2023.

Obiettivo del percorso è il miglioramento dell’aderenza al mercato del lavoro dei sistemi di insegnamento e di formazione, favorendo il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro.

Le attività formative si svolgeranno per lo più nelle aziende o in stage laboratoriali per la durata di due anni circa, durante i quali si ottengono certificazioni linguistiche e informatiche, oltre quelle specifiche degli ambiti enogastronomici.

posti disponibili sono solo 20 e non ci sono costi da sostenere, con circa un mese di tempo per fare richiesta di iscrizione, che è possibile fare anche on-line dal sito www.itsiridea.it

Il ragionamento fatto dal gruppo di progetto Iridea afferente al CTS dello stesso ente, coordinato da Rosalucia Mazzei, in forze al CNR, scaturisce dalla considerazione che lei stessa rilascia: “Ormai una letteratura ampia e multidisciplinare mostra chiaramente come il cibo, e le pratiche connesse al suo consumo, rivesta una valenza simbolica che contribuisce alla definizione dei confini del gruppo e dell’identità sociale, tanto che la fase attuale si connota per dinamiche ambivalenti nel regime alimentare: se da un lato si sono osservati crescenti tendenze alla mondializzazione dei prodotti e alla standardizzazione del gusto, dall’altro appare evidente una sempre più crescente attenzione al prodotto tipico”.

La Presidente della Fondazione Iridea, Felicita Cinnante, ci spiega invece come, “In un periodo di incertezza identitaria e di fluidificazione dei modelli sociali, i prodotti tipici, sembrano svolgere funzioni utili nel riancorare l’individuo al contesto locale, recuperando il bisogno di personalizzazione che i processi di globalizzazione economica hanno disarticolato già da tempo. Questi aspetti, in un contesto di forte emigrazione dei giovani calabresi, non sono affatto secondari rispetto alla definizione di una strategia tesa invece ad un’inversione di tendenza. Siamo certi che lo sviluppo turistico innovativo, esperienziale e coinvolgente, possa essere la leva forte per creare contesti che consentano il permanere dei giovani nei diversi territori, soprattutto quelli interni di montagna”.

Continua poi la Presidente: “Il lavoro è lungo e impegnativo ma abbiamo la consapevolezza di non poter fare a meno di superare un approccio in cui la concorrenza è fatta nel breve periodo e attraverso l’offerta turistica in senso stretto, per giungere ad una strategia su cui occorre far leva sulla creazione di competenze enogastronomiche-territoriali, specializzate e distintive, e sulla capacità di proporre in maniera convincente idee nuove e sostenibili”.

A ben vedere, manca una simile figura professionale – afferma convintamente la Dirigente dell’IIS Mancini-Tommasi, scuola capofila dell’ITS Iridea, Graziella Cammalleri – ed ecco perché la ricerca, il recupero e la valorizzazione delle tradizioni popolari ed enogastronomiche e la tutela dell’ambiente, rappresentano il pilastro da cui partire per una vera politica di sviluppo dei nostri territori”.

La forza dell’idea che sta a monte al progetto formativo Terra e Cibo (vedi l’esperienza trentina o emiliano-romagnola dei Musei del Cibo) è quella di essere convinti che saper valorizzare il patrimonio culturale del territorio, fatto anche di tradizioni ed eccellenze culinarie, sia la strada giusta per creare occupazione e sviluppo sociale ed economico.

Per tutte queste ragioni, il percorso formativo che sta per essere avviato dall’ITS Iridea ha come obiettivo la formazione di Tecnici Superiori con specifiche conoscenze e competenze nella ricerca, recupero e valorizzazione delle risorse enogastronomiche materiali e immateriali del territorio regionale.

Apprezzamenti per gli incontri silani dedicati al “Turismo Montano e Sostenibile”

CAMIGLIATELLO SILANO (CS) – Apprezzamenti e convivialità.  Gli stati generali del Turismo montano e “sul” turismo, per il primo anno in Sila, hanno raccolto consensi unanimi e, dopo la due giorni intensa tra sessioni di lavoro e tour dei posti più belli dell’altipiano, anche una marcia in più per trovare risposte, finora inattese, sulla possibilità di fare rete, crescere, stare tutti insieme dalla stessa parte, per i luoghi e la gente. Non solo “per” il turismo.

Tour operator, ristoratori, albergatori, consorzi, buyer provenienti da tutta Italia,dalla Valtellina al Salento passando per la Romagna, hanno deciso di incontrarsi e ragionare sul da farsi affinchè i nostri luoghi, quella della Sila e del turismo montano allargato, funzionino.

Nessuna etichetta, nessun nome prevalente sull’altro ma, ognuno, pronto a dare del suo per la collegialità. Questa la sintesi apprezzata ed una prima, importante, risposta a chi chiede “come si fa turismo in Calabria” Itms: “incontri di turismo montano e sostenibile”, questa la sigla che ha connotato l’evento organizzato da  “Destinazione Sila”, in collaborazione con Confcommercio Cosenza, presso il Centro Visite Cupone a Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza.

“Un momento di crescita per gli operatori del settore turistico montano del sud Italia, e della Calabria in particolare, e, al tempo stesso, un’occasione di incontro tra domanda e offerta turistica.

Gli Incontri di Turismo Montano e Sostenibile– ha sostenuto Daniele Donnici, presidente di Destinazione Sila, anima e corpo dell’iniziativa insieme ai partner ed agli amici operatori, offrono opportunità di incontro, confronto, aggiornamento e formazione sulle tematiche del turismo montano per gli addetti ai lavori, con un focus specifico sullo sviluppo del turismo in un contesto in cui gli aspetti della responsabilità del territorio, della tutela e della sostenibilità si incrociano con le opportunità di sviluppo. Il dibattito che si svilupperà nell’ambito dell’evento darà l’opportunità di analizzare i cambiamenti in atto nel turismo, per meglio comprendere le evoluzioni del settore e approfondire la conoscenza delle soluzioni più innovative ed efficaci.

Dello stesso avviso Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Cosenza che prima di tutti ha intuito le potenzialità della kermesse ed ha consentito agli organizzatori di dare il via.

“Posti meravigliosi, siamo tutti in gioco”, le sue parole di apprezzamento all’iniziativa ed ai ruoli in campo. “Nessuno degli imprenditori ha indicato il loro nome,  albergatori, ristoratori, tour operator, anche in concorrenza, si sono ritrovato tutti sotto le stesse ed uniche insegne. Questa è la prima vittoria”, ha spiegato Algieri. Sono intervenuti anche i sindaci di Spezzano Sila, Monaco, e San Giovanni in Fiore, Belcastro. Tra di loro l’assessore del capoluogo bruzio, Rosaria Succurro, che ha tracciato il filo conduttore ideale dei territori, da Cosenza alle pendici di monte Botte Donato.

Nell’ambito degli Incontri di Turismo Montano e Sostenibile spazio anche all’appuntamento per il turismo intermediato (B2B – business to business), finalizzato a favorire l’incontro professionale tra operatori della domanda (tour operator, agenzie di viaggio, consulenti turistici, ecc.) e dell’offerta del settore turistico, un marketplace per sviluppare relazioni e collaborazioni.

Hanno fattivamente apportato il loro contributo, nelle tre sezioni di lavoro, il direttore del parco nazionale della Sila Giuseppe Luzzi, Rino Vitelli, Antonio Nicoletti, Francesco Aiello, Roberto Mazzà, Marcello Squicciarini e poi, ancora, Albino Carli, Antonio Candalise, Sergio Cagol, Sebastiano Venneri, Luciano Martino, Gianluca Di Lonardo. Ed infine Annalisa Romeo, Gianfranco Ciola, Beatrice Stanganelli, Mario Coscarello, Milly Tucci, Maurizio De Luca, Giuseppe Naccarato, Noemi Guzzo, Simona Lobianco, Vincenzo Abbruzzese e Lucia Moretti.

Tre le sezioni  e gli argomenti cardine: “destinazioni turistiche 4.0”, “prodotti turistici, strategie digitali e comunicazione”  e “lavorare in rete”.

“Occorre fare un salto culturale e puntare sulla qualità dei servizi”, questo il messaggio che sintetizza Itms, tra formazione, cooperazione e soprattutto sviluppo.

 

Da qui partire.

 

 

 

A Trebisacce convegno sulle Comunità Rigeneranti e lo sviluppo sostenibile

TREVISACCE (CS) – Venerdì 24 maggio a Cosenza, presso la sede di “Confesercenti Calabria” in via Frugiuele, n.14 alle ore 11.00, conferenza stampa di presentazione dell’evento “Le Comunità Rigeneranti – Coesione e Sviluppo Sostenibile, Condiviso e Partecipato”, che si terrà giovedì 30 maggio a Trebisacce (Cosenza).

Una giornata di dibattito e confronto inserita nel programma del prestigioso evento nazionale “Festival dello Sviluppo sostenibile” promosso dall’Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile diretto da Enrico Giovannini e giunto alla sua terza edizione.

L’evento promosso e organizzato dal CruUnipol Calabria, dal Comune di Trebisacce e da Officine delle Idee ha tre obiettivi:  presentare il progetto “le Comunità rigeneranti” un modello di sviluppo innovativo finalizzato al coinvolgimento attivo delle Comunità locali, per attivare processi di rigenerazione economica, sociale, nelle aree interne, nei centri storici e nei borghi; confrontarsi sui progetti di sviluppo turistico e culturale in itinere nel territorio (Bando Magna Grecia – Sibari e la costa dei tre miti) e proporre uno spazio reale di confronto tra Calabria, Basilicata e Puglia per programmare progettualità di sviluppo condivise e sostenibili nel versante jonico delle tre regioni. In particolare per quanto riguarda il turismo e la blue economy.

Alla conferenza stampa saranno presenti Franco Mundo sindaco di Trebisacce; Alessandro Cicitta di Unipol; Vincenzo Farina di Cru Unipol Calabria e Antonio Blandi di Officine delle Idee.

Cosenza, lettera aperta del consigliere Falbo al Ministro Di Maio

COSENZA – Lettera aperta al Ministro Di Maio dal consigliere comunale Andrea Falbo, delegato del Sindaco di Cosenza alle strategie attive per il lavoro. 

Di seguito quanto scritto dal consigliere Falbo

Gentile Ministro,

confido in una Sua visita in Calabria, affinché venga a rendersi conto della situazione di tanti lavoratori, laureati e diplomati, dotati di significative specializzazioni  in grado di rispondere alle sfide dell’innovazione cui sono chiamati dal Mercato del lavoro a livello globale. La Calabria è, però, terra di forti contraddizioni: mentre, infatti, un colosso come NTT DATA (multinazionale giapponese nell’ambito della Consulenza e dei Servizi IT, con sede anche nell’area urbana di Cosenza) ha investito nella nostra terra valorizzando i nostri giovani, assicurando loro un futuro qualificato  e svolgendo, dunque, un’azione di contrasto alla migrazione lavorativa dei nostri cervelli, si continua ad assistere impotenti a situazioni paradossali come quelle alimentate da TIM che improvvisamente e senza una plausibile ragione, decide di ridurre sensibilmente le commesse e i volumi di traffico all’azienda Abramo, che gestisce alcuni call center anche sul territorio cosentino, facendo pagare il prezzo di questa scellerata decisione a lavoratrici e lavoratori senza programmare un piano di investimenti nel nostro territorio. Un atteggiamento, quello di TIM, che ha costretto l’azienda a collocare i dipendenti in FIS, Fondo di Integrazione salariale, sia quelli che lavoravano a tempo indeterminato che quelli che lavoravano a tempo determinato. Il FIS avrà inizio l’11 marzo e dovrebbe terminare il 31 maggio, quindi per tre mesi i dipendenti lavoreranno 15 giorni al mese, pagati dall’azienda e 15 giorni resteranno a casa.

Ciò che preoccupa tutti  è l’incertezza del loro futuro. Nessuno sa rispondere a questo interrogativo.

Vorremmo, signor Ministro, che almeno da parte Sua qualche risposta arrivi. E con essa l’attivazione, insieme alla Regione, di strategie occupazionali che prevedano sinergie territoriali con il mondo accademico e imprenditoriale.

Cordialmente.

 

Andrea Falbo

consigliere comunale e delegato del Sindaco di Cosenza

alle strategie attive per il lavoro

Anche in Calabria il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2018

CATANZARO – Si terrà nella Cittadella regionale a Catanzaro, il prossimo 29 maggio, nell’ambito del Festival Nazionale dello Sviluppo Sostenibile 2018, il convegno dal tema “Asset intangibili e nuovi modelli di sviluppo economico e sociale”.

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17 Obiettivi e i 169 Target su cui tutti i Paesi del mondo si sono impegnati.

Un evento promosso  dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e patrocinato dalla Presidenza della Regione Calabria, considerata la significativa rilevanza e l’interesse pubblico della manifestazione, in coerenza con le finalità istituzionali della giunta guidata dal Presidente Oliverio e i principi  di crescita economica, sociale e culturale della comunità calabrese.

A partire dalla sottoscrizione dell’Agenda 2030 e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile da parte dell’Assemblea generale dell’Onu nel settembre 2015, in tutto il mondo organizzazioni internazionali, governi centrali, enti territoriali, associazioni imprenditoriali e della società civile si mobilitano per disegnare e realizzare politiche e strategie e raggiungere i 17 Obiettivi e i 169 Target su cui tutti i Paesi del mondo si sono impegnati. Sulla scia di questa spinta globale, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, con oltre 180 organizzazioni e reti della società civile, promuove dunque anche quest’anno il Festival dello sviluppo sostenibile. In Calabria sono in programma complessivamente 11 eventi. La Regione ospita, martedì 29 maggio, un’intera giornata dedicata ai modelli sostenibili di sviluppo economico e sociale con un’iniziativa ricca di interventi. Si comincia alle ore 10:00 con il forum dal tema “Modelli innovativi di crescita sostenibili”. Nella Sala Verde della Cittadella interverranno, tra gli altri, Roberto Musmanno, Assessore regionale alle Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità e Professore Ordinario e docente di Ricerca Operativa e Logistica presso l’Università della Calabria; Cesara Pasini, Presidente Apco; Giovanni Pensabene, Portavoce Forum Terzo Settore Calabria;  Enzo Bruno, Presidente Provincia di Catanzaro; Luigi Filice, Prorettore Università della Calabria; Corrado Rindone, Responsabile tecnico del Laboratorio di Analisi dei Sistemi di Trasporto del Dipartimento Diies dell’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria; Carmelo Basile; Ceo Fattoria della Piana; Maria Teresa Nesci, Presidente Coop. Sociale “Felici da Matti”. Modera Angelo Maria Savazzi, Cmc e Presidente Oiv Regione Calabria.

Valenza strategica degli asset intangibili, confronto tra esperienze

Nella seconda parte del convegno “Valenza strategica degli asset intangibili, confronto tra esperienze”, a partire dalle ore 12:00, si alterneranno Maria Teresa Nardo; Professore Associato di Economia Aziendale e docente di Programmazione e Misurazione delle Performance nelle Aziende Pubbliche presso l’Università della Calabria; Marco Pasquotti, Cfo Dellas e Presidente Andaf Nord-Est; Giovanna Zacchi, Ufficio Relazioni Esterne e Attività di Responsabilità Sociale d’Impresa Gruppo Bper Banca; Domenico Novembre, Ceo Beautyprof; Antonio Lucisano, Ceo Co.El.Da. Software. Modererà il dibattito Modera, Francesco Catanese, Cmc, Coordinatore Delegazione Calabria e Membro Consiglio Direttivo di Apco.

#BioEconomia, con il progetto GINEXTRA® nuove strategie di sviluppo in Calabria

TARSIA (CS) Il mondo sta affrontando una crisi senza precedenti che sta mettendo a dura prova i nostri attuali modelli di sviluppo. Oggi l’economia, così come il cambiamento climatico e la crescente dipendenza dell’Europa da risorse naturali; insieme all’accaparramento di risorse vitali, da parte delle economie emergenti, in primis il colosso Cinese, ci impongono di mettere in atto una nuova strategia di sviluppo fondata sulla gestione sostenibile delle risorse e su ridefinite relazioni con i paesi fornitori di materie prime, prima di tutto i nostri storici vicini, i paesi del Bacino Mediterraneo e dell’Africa Sub Sahariana. Una vecchia economia che muore, fondata sulla concentrazione nel 17% del Pianeta del 90% della ricchezza, anche in termini di conoscenza (brevetti, università, etc.), apre nuovi scenari, densi di opportunità e rischi, ed impone scelte responsabili, ma coraggiose. I principali organi guida dell’Unione Europea hanno delineato, con la programmazione 2014 – 2020, la strategia per un compito che appare certamente straordinario e hanno scelto un goal strategico da realizzarsi entro il 2020: il vecchio continente europeo dovrà diventare leader mondiale nella BioEconomia, e questa trasformazione agirà come leva di rigenerazione e sviluppo dell’economia e del lavoro, oltre che della qualità della vita per tutti.

 

 

Prima ancora che una delimitazione di comparti e processi produttivi, la BioEconomia  è una visione di un diverso modello di sfruttamento delle risorse naturali fondato su tre grandi pilastri:

  1. l’estrazione ed uso equo e responsabile delle risorse naturali, nel rispetto della qualità dei suoli, delle acque e della biodiversità;
  2. il superamento completo della proporzionalità diretta tra aumento della produzione (PIL)  e consumo di  risorse
  3. il cambiamento profondo  dei modelli di produzione e consumo.

Rientrano nella BioEconomia tutte le attività che producono, gestiscono e in vario modo sfruttano in maniera sostenibile le risorse biologiche e le connesse attività di servizio e consumo, incluse l’agricoltura, la produzione alimentare, la pesca e le altre risorse marine e acquatiche in generale, le foreste etc.

 

Sono undici i  macro settori che, grazie a profondi mutamenti delle tecnologie di processo, contribuiscono oggi a questa rigenerazione dell’economia europea (industrie alimentari e delle bevande; agricoltura, pesca e foreste;  industria della carta e dei prodotti in carta;  industria tessile e della pelle; industria del legno e della lavorazione del legno; industria della chimica biobased; industria della farmaceutica biobased,  bioenergia), l’agricoltura  è oggi protagonista, contribuendo con  il 53% . La BioEconomia non è dunque un settore o un insieme di settori, è la strategia vincente di rigenerazione e crescita dell’economia europea, possibile grazie al progresso scientifico e tecnologico noto con il nome di Biotechnologie Bianche.

Il progetto GINEXTRA ®

Nei nuovi scenari competitivi fondati sulla BioEconomia, la Calabria, con il suo patrimonio forestale, marino, storico culturale ed umano, può assumere un ruolo di primo piano e contribuire alla riduzione della dipendenza da materie prime sempre più scarse e costose, come lino e cotone, con la creazione di nuove filiere multisettoriali. Spina dorsale della bio economia sono le tecnologie di bio raffinazione. La Calabria con il progetto GINEXTRA ® , ideato dall’istituto ARTES e realizzato con successo grazie a una proficua collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria, dispone sin dal 2008 di una tecnologia di Bio raffinazione di bio masse ligno cellulosiche, a cui guardano oggi con interesse crescente numerosi gruppi industriali euro mediterranei. GINEXTRA ® è un marchio registrato che identifica una tecnologia brevettata di bio raffinazione, in grado di estrarre, da arbusti della macchia mediterranea (Spartium Junceum, Alfa Tenacissima, …) fibra di pregio per usi tessili e utilizzare tutti gli scarti liquidi e solidi per produrre bio materiali ad alto valore aggiunto (bio resine, nutraceutici e nanocellulosa batterica) a costi competitivi, utilizzando esclusivamente processi enzimatici.

Una appropriata strategia di innovazione e internazionalizzazione, fondata sull’attrazione di laboratori di ricerca esteri ed imprese, specializzati nel campo delle biotecnologie industriali e in particolare dell’enzimologia, potrebbe dare vita a un bio polo multisettoriale e favorire la  creazione di un tessuto di imprese manifatturiere nel campo della produzione di piccoli impianti modulari integrati di bio raffinazione, da destinare ai mercati mondiali, potrebbe favorire la nascita di imprese ad alta specializzazione in campo enzimologico, favorendo innovazione e competitività nel tessuto imprenditoriale locale. Una significativa boccata di ossigeno per l’asfittico mercato del lavoro calabrese e una seria opportunità di rientro dei nostri giovani con competenze specialistiche di pregio e spirito imprenditoriale. Organizzare in Calabria un confronto a più voci con ampio respiro internazionale su questi temi creerebbe le basi per cominciare a costruire soggetti forti, pubblici e privati, del mondo della ricerca e delle imprese, in grado di articolare in modo non fragile la strategia dello sviluppo scientifico, tecnologico e dei sistemi produttivi, in modo finalmente compatibile con lo straordinario patrimonio naturalistico e di beni archeologici che contraddistingue la nostra regione.

Lilia Infelise  (Fondatrice e direttore scientifico Artes – Innovation for sustainable growth)

 

 

 

 

 

Fondo di Garanzia, Gentile: «Strumento decisivo per il rilancio del Sud»

ROMA – Nel corso della riunione della Cabina di regia del Fondo Sviluppo e Coesione, che si è svolta oggi a Palazzo Chigi, il Ministro Claudio De Vincenti ha assicurato il rifinanziamento del Fondo di  Garanzia per le piccole e medie imprese con 300 milioni di euro per il 2018. «Il potenziamento del Fondo di Garanzia è di grande importanza –  ha sottolineato il Sottosegretario Antonio Gentile che era presente alla Cabina di regia in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico – In quindici anni questo strumento si è dimostrato un indispensabile supporto per l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, definendo 628.000 operazioni per un ammontare di finanziamenti che superano i 100 miliardi. Il Fondo è diventato una componente strutturale del ciclo del credito, consentendo investimenti, ristrutturazioni di posizioni debitorie, nascita di nuove imprese, assunzioni. L’andamento del Fondo dimostra che la ripresa è veramente iniziata. Nel solo 2016 – riassume Gentile – si è registrato un incremento della domanda di 11 punti percentuali, con un picco nelle regioni del Mezzogiorno, dove sono state accolte 33.831 operazioni per un totale di  finanziamenti  pari a  3,55 miliardi. Il che dimostra che il tessuto economico del Sud non è più il fanalino di coda del sistemaPaese. In questo senso – ha proseguito il Sottosegretario – è particolarmente interessante analizzare i dati storici di ciascuna Regione, facendo qualche raffronto. Dal 2000 al 2016 in Campania sono state portate a buon fine  circa 58.000 operazioni per un totale di 9 miliardi; nello stesso periodo, in Calabria sono state accolte 15.000 domande per un ammontare complessivo di 1,9 miliardi. Il che la dice lunga sulla vitalità di un sistema produttivo locale che, per resistere e crescere, si avvale di strumenti semplici e adatti alla propria ridotta struttura organizzativa. Ci sarebbe molto da dire, a questo proposito, sull’eccesso di complicazione di tanti bandi nazionali e regionali che diventano sempre più affari bizantini, ingestibili dai comuni mortali. Sarebbe logico – ha concluso il Sottosegretario – che, sulla base del significativo successo di uno strumento come il Fondo di Garanzia, le regioni del sud, a cominciare dalla Calabria, decidessero di apportarvi risorse proprie. Ciò ovviamente non accade per miopia, mancanza di concretezza, o perché si spera nell’effetto miracolistico di nuovi e sempre più arzigogolati bandi agevolativi.  Mi convinco sempre di più che si debba procedere ad una seria riforma del sistema degli incentivi, basata sui criteri di semplificazione, centralizzazione, e valorizzazione della qualità progettuale».

Crotone, bonifica aree industriali occasione di sviluppo per imprese locali

CROTONE – Imprese locali sempre più coinvolte negli interventi di bonifica nelle ex aree industriali del crotonese: questo è quanto emerso dall’incontro di questa mattina presso la Camera di Commercio di Crotone.  Tra i presenti il presidente Alfio Pugliese, il Commissario per la bonifica del Sin di Crotone, Elisabetta Belli, il sindaco Ugo Pugliese, il deputato regionale Flora Sculco, Confindustria e Ance, imprenditori e sindacati. Nel corso della riunione è stata prodotta una mappatura, predisposta da Confindustria e Ance, del tessuto imprenditoriale crotonese per evidenziare le aziende locali che possono essere coinvolte nei lavori per capacità dimensionali,  attività principali e tipologie di lavorazione, certificazioni e attestazioni possedute, fatturato, mezzi, impianti e attrezzature speciali. «Abbiamo affiancato  al protocollo di legalità che il Prefetto Cosima di Stani sta predisponendo,  un altro strumento a disposizione di Syndial – ha affermato il Commissario Belli – per favorire il diretto coinvolgimento delle imprese crotonesi nel lavori di bonifica. Auspichiamo che la mappatura delle imprese locali, alcune delle quali già incluse nella Vendor List della società, possa evitare la paventata ipotesi di un coinvolgimento residuale o limitato al subappalto delle aziende in un’ottica di crescita economica e sociale del territorio». Il presidente Pugliese ha poi aggiunto: «Abbiamo voluto valutare insieme quale percorso avviare, incentrandolo sulla condivisione, per far sì che le nostre imprese siano impiegate nei lavori di bonifica. Chiederemo un incontro al prefetto per manifestare la nostra volontà e rendere possibile che ciò avvenga, nel rispetto dei passaggi istituzionali previsti».

Unindustria Calabria, occasione per innescare sviluppo la firma sull’Accordo Programma Quadro

ROMA – «La firma dell’Accordo di Programma Quadro che finanzia 7 Contratti di Sviluppo per la Calabria rappresenta un ulteriore occasione per innescare sviluppo oltre che una significativa iniezione di fiducia per gli operatori economici ed un contributo importante a far crescere fiducia e voglia di intraprendere».

Lo sostiene il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca all’indomani della sottoscrizione a Roma, da parte del Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Antonio Gentile, della strategica intesa.

L’Accordo di Programma per la Calabria prevede il cofinanziamento di 7 Contratti di sviluppo per un totale di 145 milioni di euro, così da attivare investimenti complessivi per oltre 280 milioni di euro nei settori agroalimentare e turismo.

«La cooperazione tra governo nazionale, governo regionale ed i loro esponenti di punta, rappresenta una pratica virtuosa da implementare e perseguire con convinzione.

Le opportunità che si creeranno – sottolinea il presidente Mazzuca – grazie alle risorse ministeriali e regionali messe in campo, consentiranno di avere ricadute occupazionali importanti.

L’Accordo si sviluppa in linea con i Patti per lo Sviluppo che la Regione ha stipulato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e favorisce l’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali ed il consolidamento di quelle già esistenti».

Al’Unical convegno sullo sviluppo capitalistico in ambienti ostili

RENDE (CS) – Che rilievo ha la realtà calabrese contemporanea nel quadro delle grandi questioni che attengono al capitalismo, ai processi globali di sviluppo e sottosviluppo, ai movimenti migratori internazionali e al conflitto sociale? È possibile considerare le eterogenee condizioni che caratterizzano storicamente questa regione periferica, non già come marginali e specifiche, ma paradigmatiche invece delle dinamiche più generali che attraversano e strutturano l’intero sistema mondo?

Affrontano queste domande numerose ed eminenti personalità della ricerca scientifica internazionale che, studiando tali questioni a partire da campi disciplinari differenti e da diversi Paesi del mondo, si sono dati appuntamento per discuterne presso le aule dell’Università della Calabria dal 6 all’8 giugno prossimi. Il convegno che essi animeranno si intitola Sviluppo capitalistico in contesti ostili, ed è organizzato dai locali dipartimenti di “Studi Umanistici” e di “Scienze Politiche e Sociali”, insieme all’“Arrighi Center for Global Studies” della statunitense Johns Hopkins University.

Lo spunto per le importanti riflessioni e i dibattiti che in quei giorni si svolgeranno, è dato dalla ricorrenza dei trent’anni dalla prima edizione in inglese (1987) di un influente saggio scritto da Giovanni Arrighi e Fortunata Piselli, e che Donzelli ha recentemente pubblicato, per la prima volta in italiano, con il titolo: Il capitalismo in un contesto ostile (2017). L’evento intende anche celebrare la figura intellettuale e scientifica di Giovanni Arrighi, di cui il 18 giugno ricorreranno gli otto anni dalla prematura scomparsa. In questa occasione, il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali ha voluto intitolare all’eminente studioso, che è stato protagonista di una fondamentale fase della sua storia, l’aula in cui si tengono i suoi più prestigiosi seminari.

Giovanni Arrighi considerava la “ricerca calabrese” uno dei suoi più importanti lavori, e il saggio che ne rappresenta il principale frutto ha fortemente influenzato le ricerche di molti studiosi, impegnati in diversi contesti a livello mondiale. Scritto quando Arrighi insegnava già negli Stati Uniti, valorizzando le significative esperienze di ricerca maturate nei sette anni da lui trascorsi in Calabria, quel testo propone una lettura tripartita dello sviluppo capitalistico e del conflitto sociale nella regione: la strada “prussiana” (il Crotonese), la strada “americana” (la Piana di Gioia Tauro) e la strada “svizzera” (il Cosentino), caratterizzate rispettivamente da lotta di classe, faide e migrazioni. Sul piano teorico e metodologico, il saggio riflette in modo innovativo le esperienze scientifiche e politiche maturate da Arrighi in tre continenti – in particolar modo, il lavoro svolto insieme agli antropologi sociali nell’Africa meridionale durante gli anni ’60, la partecipazione e l’analisi delle mobilitazioni sociali in Italia nei tardi anni ’60 e negli anni ’70, e la collaborazione con gli studiosi del sistema-mondo negli Stati Uniti durante gli anni ’80.

Il convegno internazionale delle giornate di giugno si propone di rilanciare la conoscenza di quell’opera, e di stimolare la rilettura critica della sua attualità, delle applicazioni che ne sono state fatte, della sua metodologia innovativa, nonché delle categorie e questioni in esso affrontate. Per questo i lavori saranno strutturati in tre parti. La prima vedrà la partecipazione di eminenti studiosi che hanno collaborato con Arrighi e che, in diverse fasi della sua ricca biografia, ne hanno condiviso il percorso intellettuale. Tra questi: Samir Amin, Perry Anderson, Maurice Aymard, Ada Cavazzani, Gad Lerner, Romano Madera, Marta Petrusewicz, Jane e Peter Schneider, Beverly Silver, Giordano Sivini, Immanuel Wallerstein, nonché Fortunata Piselli, coautrice del saggio summenzionato. La seconda sarà dedicata alle applicazioni che del “paradigma Calabria” sono state fatte in diverse regioni del mondo – Cina, Colombia, Iran, Paesi ex-URSS e Sud Africa –, e a una sua rivisitazione, a trent’anni dall’elaborazione, a cura di Tonino Perna. La terza, infine, raccoglie una selezione dei migliori contributi di ricercatori internazionali, pervenuti in risposta all’appello degli organizzatori, e sarà articolata in tavoli tematici coordinati da importanti studiosi, quali Piero Bevilacqua, Giorgio Cesarale, Andrea Fumagalli, Stefano Lucarelli, Enzo Mingione, Mario Pianta, Carlos Prieto del Campo.