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Sìon, lo steampunk con occhi bruzi

12077112_1221435054540115_363899888_n  Quando ho visto per la prima volta “Sìon” non aveva ancora questo nome. Si chiamava ai tempi Città Nuova se non erro. Mi aveva fin da subito catturato per via del suo genere, lo steampunk. Macchine a vapore, fuoco, ingranaggi, vestiti pomposi o vittoriani mi sono sempre piaciuti e vedere tutto questo ad uno stand del Cosenza Comics mi ha stupito. Dare spazio ad un progetto ancora così piccolo e volatile è una presa di posizione forte che lo staff dell’evento ha sostenuto con fiducia per me ampiamente meritata.

 

Simone Madeo, archeologo, musicista, sceneggiatore e creatore della storia di “Sìon”, mi fermò allo stand, volantino alla mano, raccontandomi quanto più possibile. Mi parlò come un fiume in piena di una storia ambientata a Napoli, una Napoli parallela, ricca di meccanica e scienza. Una Napoli mai disegnata in precedenza, pensata forse, ma mai portata in vita. Mi portò al bancone e mi fece vedere le tavole che fino a quel momento avevano preparato, mi illustrò come avevano pensato il Vesuvio, del progetto geotermico e di tante altre cose. Impressionato dalla passione di Simone, decisi di tenere sott’occhio il progetto “Città Nuova” e devo dire che il tempo mi sta dando ragione.

 

Il 27 pomeriggio sono andato di buona lena a seguire la presentazione che hanno tenuto alla Fumettomania Megastore di Cosenza. Volevo aggiornare la mia conoscenza del progetto e fare due chiacchiere con colui che mi aveva tirato in un mondo dove Napoli poteva essere una città ottocentesca con strutture geotermiche into12077314_1221435131206774_1470842163_nrno al Vesuvio. Simone mi ha accolto come sempre a braccia aperte e dialettica pronta e mi ha raccontato le novità: del viaggio allo SteamFest di Roma, del Tour che stanno facendo per l’Italia e del sempre più rinnovato desiderio di portare “Sìon” nelle librerie degli italiani. Mi ha raccontato di Pìon e di quanto i fan li stiano supportando su facebook e sugli altri social e mi ha confermato la scelta che già al Cosenza Comics mi aveva anticipato: Il Crowdfounding.

 

Questa forma di finanziamento delle opere è ostico, necessita di tanta gente, gente che crede nel tuo progetto tanto da dare i loro soldi a scatola chiusa. Molti hanno fallito con questo metodo di “produzione collettiva”, ma abbiamo uno degli esempi italiani più importanti che ci dice il contrario: Lùmina.

 

Di Lùmina ci sarebbero da dire tante cose, del viaggio degli autori, della scelta dell’esacromia, dell’Ultraflat… Ma questo non è né il luogo né il tempo. Qui si parla di “Sìon”.

 

Sìon è un investigatore, esiliato dalla sua comunità ebraica, che si trova a Napoli per indagare su strani avvenimenti che stanno scuotendo i bassifondi. Scopriamo da indiscrezioni che è muto, ma che ha un amico che parla per due: Ferruccio, giovane inventore che lo accompagna e smorza le tematiche dure e le tinte noir del fumetto. Parliamo infatti di una storia matura in cui i protagonisti sono costretti a fare delle scelte difficili. Niente deus ex machina, niente salvezza, solo dura realtà.

La verosimiglianza è un punto infatti che è affiorato molto spesso durante la pr12077517_1221435127873441_627081384_nesentazione. Sante Mazzei durante il suo discorso ha tenuto a sottolineare quanto il lavoro insieme ad Alessandra Lucanto sia stato influenzato da questo fattore. Abbandonando i clichè e gli stereotipi tipici del genere, è venuta fuori una “realtà” cruda e immanente che, in funzione alla trama, dona il giusto spessore ai personaggi rendendoli vivi e senzienti.

 

Insomma, tirando le redini, è tempo di chiudere. Voglio ricordarvi però che il Sìon Tour continua l’11 Ottobre al Teatro Rendano ci sarà un nuovo incontro con i creatori di “Sìon”. Noi di Nerd@30 ci saremo e promettiamo un aggiornamento e voi? Ci farete compagnia o avete troppa paura delle macchine a vapore?

 

Daniele Ferullo

 

Presentazione Sìon, lo Steampunk brutio

Cosenza – Presso la fumetteria “Fumettomania Megastore” di Cosenza, nella giornata di ieri si è tenuto una presen12064410_1221435167873437_1343165689_ntazione su di un opera che ultimamente sta facendo parlare di sé sul Web e nelle fiere. Parlo di Sìon, fumetto in fase di sviluppo sceneggiato da Simone Madeo, disegnato da Alessandra Lucanto e colorato da Sante Mazzei. Tre calabresi che si sono uniti in un progetto che sta facendo il giro dell’Italia, sfruttando sia la rete che gli spostamenti geografici. Grazie al Sìon Tour, infatti, 12062793_1221435191206768_1703204367_o  questo progetto è riuscito a sfondare le pareti della regione, arrivando perfino allo SteamFest di Roma tenutosi dall’11 al 13 Settembre. Quella dei Comics è una realtà che si sta diffondendo nella città brutia in maniera esponenziale, facendo uscire dalla nebbia della diffidenza artisti che da tempo donano il loro contributo alla città attraverso opere d’arte. Il fumetto sta raccogliendo molti pareri positivi da critica, utenti ed editoria, tanto che, a detta di Simone, le richieste dalle case editrici ci sono state, ma la loro scelta di iniziare un crowdfounding rimane la migliore in primis per il rispetto che provano nei riguardi dei loro lettori  e poi per quello che nutrono per l’anima della storia.

 

Al termine della presentazione la disegnatrice Alessandra Lucanto e il colorista Sante Mazzei si sono trattenuti nella sala mostrando ai tanti spettatori e fan i “dietro le quinte” del fumetto, dalla creazione alla colorazione digitale, spiegando passo dopo passo alcuni segreti dell’universo di Sìon.

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Per un approfondimento sul fumetto rimandiamo all’articolo sulla nostra rubrica specializzata: Nerd@30

 

Daniele Ferullo

 

Una confusa e felice Pianopoli stregata da Carmen Consoli

   Metti che… in una fredda sera di settembre, in un paesino della Piana, tra luminarie variopinte e inni alla Madonna, succeda qualcosa di straordinario. Metti chein evidenza - consoli palco… una festa che porta con sé tradizioni secolari possa diventare a pieno titolo l’occasione per vive un’esperienza unica in cui la musica, in una delle sue massime espressioni, incontra la classe e l’eleganza di un’artista che ha fatto di quelle stesse tradizioni e di quel medesimo bagaglio culturale una propria peculiarità, mescolandole sapientemente con una giusta dose di rock graffiante. È, in sostanza, quello che è accaduto ieri sera a Pianopoli in occasione dei festeggiamenti conclusivi in onore della BMV Addolorata, quando l’aria pungente e minacciosa di pioggia si è tinta di un rosa caldo e possente, riempendo l’atmosfera di attesa e trepidanza fino a che sul palco dello stadio ‘Pino Catania’ non è entrata in scena Carmen Consoli col suo look dark e duro, accompagnata da una band al femminile composta da Luciana Luccini al basso e Fiamma Cardani alla batteria. La cantantessa ha preso possesso del microfono solo dopo aver lasciato debito spazio alle Malmaritate, gruppo femminile catanese consoli bandche la Consoli sostiene e col quale ormai ha consolidato una stretta collaborazione.

Dopo aver riscaldato gli animi e alimentato le attese delle centinaia di persone giunte a Pianopoli, le Malmaritate hanno ceduto il palcoscenico alla rocker siciliana che nel giro di due ore ha ripercorso la propria carriera artistica, con una lunga e intensa performance culminata coi brani tratti dall’ultimo album ‘L’abitconsoli chitarraudine di tornare’, uscito il 20 gennaio 2015.

Il concerto è iniziato con ‘Bésame Giuda’ continuando poi pezzi storici come ‘Mio zio’ e ‘Geisha’ e arricchendosi di brani più recenti tratti dal nuovo album, tra i quali ricordiamo ‘L’abitudine di tornare’, ‘Ottobre’, ‘La signora del quinto piano’ e la profonda e struggente ‘Esercito silente’. La cantantessa ha percorso tutti i suoi grandi successi prendendo commiato col suo pubblico con brani quali ‘Confusa e felice’, ‘L’ultimo bacio’ e ‘Amore di plastica’.

A conclusione di un tour che non ha mai deluso, Carmen Consoli ha fatto il pieno anche a Pianopoli, mostrando ancora una volta che il rock non è solo affare da uomini, ma che anche un tacco 15 e una chitarra rosa possono far vibrare note graffianti riscaldando una serata gelida, nonostantfoto saluti finalie l’autunno sia iniziato solo da qualche giorno. D’altronde, se ci fosse stato bisogno di una dimostrazione ufficiale dello straordinario valore dell’artista catanese, sarebbe stato sufficiente ricordare la partecipazione di poco più di un mese fa come unica performer italiana al Meltdown Festival di Londra, la cui presenza è stata espressamente voluta da David Byrne.

Il successo di ieri a Pianopoli è stato quindi facilmente prevedibile, eppure ancora una volta sorprendente in quanto la risposta di pubblico ha superato di gran lunga le aspettative considerando anche che la cantante aveva già fatto tappa a Catanzaro lo scorso agosto. Viva soddisfazione è stata quindi espressa dal sindaco Gianluca Cuda, che ha creduto fin da subito al progetto di portare a Pianopoli la cantantessa, e da Ruggero Pegna, direttore e organizzatore di “Fatti di Musica Estate 2015”, la Rassegna-Festival del Miglior Live d’Autore che si svolge ogni anno in Calabria.

 

Daniela Lucia

Anziano appicca un incendio, scatta la denuncia

Incendiario under 18 distrugge 44 ettari di bosco in ToscanaCOSENZA – Il Corpo forestale di Cosenza ha denunciato in stato di libertà un pensionato di Rende con l’accusa di incendio colposo. L’uomo, nei giorni scorsi, per ripulire un fondo, nei pressi della cittadella universitaria, aveva appiccato un incendio che, sfuggito al suo controllo, si era esteso ad un’area coltivata di circa due ettari. Sul posto, per spegnere le fiamme, era dovuto intervenire, insieme ai vigili del fuoco, un elicottero della Protezione civile regionale.

‘Ndrangheta, baby collaboratore di giustizia svela segreti dei clan

Il figlio di undici anni di un presunto boss della ‘ndrangheta della piana di Gioia Tauro sta collaborando 'NDRANGHETA: OPERAZIONE DEI ROS IN LIGURIA, 12 ARRESTIcon la giustizia e sta svelando tutti i segreti della cosca.
Da settimane il bimbo – secondo quanto riporta stamane il quotidiano ‘La Repubblica’ – sta riempiendo verbali davanti al sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giulia Pantano. La madre del bimbo ha deciso anche lei di collaborare con la giustizia dopo che il marito e padre dell’undicenne è stato arrestato nell’ottobre scorso dai carabinieri nell’ambito dell’operazione chiamata ‘Eclissi’.

I primi verbali del più giovane collaboratore della storia della criminalità organizzata sono stati depositati nei giorni scorsi nel corso di una udienza preliminare ad esponenti della cosca. Il bimbo ha consegnato ai magistrati anche la sua scheda telefonica, spesso utilizzata dal padre per mantenere i contatti con un esponente di spicco di un’altra cosca, quella dei Bellocco di Rosarno.
In uno dei verbali il bambino afferma che “mio papà faceva parte di questa cosca. Papà faceva quello che voleva all’interno della cosca, era il braccio destro del capo”. Quando il Pm chiede al bimbo cosa ha visto fare a suo padre ed agli uomini della cosca, il ragazzino risponde che “li ho visti fare tutto, tutto quello…so tutto quello che avete trovato armi. Ho visto la droga, le armi, pistole più che altro, fucili mai…la droga l’ho vista sempre nel garage, in giro non l’ho mai vista”.

Da quattro mesi il bambino vive lontano dalla Calabria, in una località protetta, con un altro nome, insieme ai due fratelli più piccoli e alla madre. La donna, quando ha chiesto di parlare con i Pm, ha detto che “mi trovo qui per i miei figli, non voglio che crescano secondo ideali e valori sbagliati”.

Gratuito patrocinio. 15 denunce a Gioia Tauro

Inaugurazione anno giudiziario a GenovaGIOIA TAURO – Quindici persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Gioia Tauro per false attestazioni all’autorità giudiziaria finalizzate ad accedere al gratuito patrocinio. I denunciati hanno dichiarato redditi inferiori rispetto a quelli effettivamente percepiti. Tra questi anche un commerciante che ha occultato, nella domanda presentata, redditi per circa 48 mila euro pur di ottenere il gratuito patrocinio in un procedimento giudiziario.

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Cassano Allo Ionio – convegno sul tema: “L’Amianto”

Presso il Teatro Comunale di Cassano All’Ionio, venerdì 25 Settembre alla ore15:30 si terrà il convegno amianto_ufs--400x300sul tema: “L’Amianto – Un rischio per l’Ambiente e la Salute”. All’ assise tecnico-scientifica, hanno dato il patrocinio, la Regione Calabria, il comune di Cassano All’Ionio, l’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e l’Osservatorio Nazionale Amianto. Il programma dei lavori, che si affronteranno nella trattazione degli aspetti tecno-scientifici e negli aspetti politico-normativi, prevede, in particolare, la presentazione della presidente e del vice presidente dell’AMEGEAT, rispettivamente, Anna Moretti e Antonino Iannello. Non mancherà la costante presenza del sindaco di Cassano Allo Ionio di Gianni Papasso e dell’assessore delegato all’ ambiente, Luigi Garofalo.

Un importante conferenza che il comune di Cassano ha dato la massima priorità ,a questo mortale problema: l’amianto! E’ stato utilizzato fino agli anni ottanta per produrre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Eternit) per la coibentazione di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau), treni; come materiale per l’edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini. L’impiego dell’amianto è fuori legge in Italia dal 1992, oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all’estrazione e la lavorazione dell’asbesto, è stata la prima ad occuparsi anche dei lavoratori esposti all’amianto. La bonifica dell’amianto può avvenire utilizzando tre metodiche:rimozione, eliminare materialmente la fonte di rischio;incapsulamento, impregnare il materiale con l’uso di prodotti penetranti e ricoprenti;confinamento, installare delle barriere in modo da isolare l’inquinante dall’ambiente. L’asbestosi è stata la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall’INAIL; dal 1994 sono altresì tabellate come tali anche il mesotelioma (pleurico, pericardico e peritoneale) ed il carcinoma polmonare.Ultimamente e’ stato accertato un livello alto di morte a causa di questo veleno . interverrà il Vice questore aggiunto della Forestale, Vincenzo Perrone. La chiusura dei lavori, è stata assegnata al Coordinatore della Commissione Geologia e Ambiente della Calabria, nonché responsabile del comitato scientifico-tecnico dell’AMEGEAT, Arcangelo Francesco Violo e al Direttore della Cardiologia del P.O. di Trebisacce, responsabile del comitato scientifico-medico dell’AMEGEAT. Arcangelo Francesco Violo e al Direttore della Cardiologia del P.O. di Trebisacce, responsabile del comitato scientifico-medico dell’AMEGEAT. Da segnalare, infine, a margine dell’assise, la consegna delle pergamene ai Soci Onorari : Ing. Pasquale Versace, Direttore del dipartimento di difesa del suolo dell’Unical e al Dott. Giovanni Paladino, Commissario dell’ASP di Catanzaro. In merito, se ne saprà di più e meglio dagli interventi degli esperti che interverranno all’assise.Un  plauso al Comune Cassanese e ai collaboratori contribuenti che interverranno a questo importante convegno.

La vita umana va difesa e soprattutto protetta.

Anna Maria Schifino

Simona Izzo in Calabria a Villapiana

In Calabria per il film “Tragedia di una famiglia allargata” di Simona Izzo, le cui riprese avranno luogo  20141109_simona_izzotra Villapiana e Crotone a partire da fine settembre 2015 e che vedrà nel cast comparse e figurazione Calabresi.

Il Comune di Villapiana rende noto che giovedì prossimo, 24 settembre, al Palazzo Gentile nel centro storico di Villapiana, si terrà un casting  per il film “Tragedia di una famiglia allargata”. Il film, per la regia di Simona Izzo, sarà girato tra le location di Villapiana e di Crotone già a fine settembre ed i primi giorni di ottobre 2015.

Verranno selezionati 10 figurazioni, di cui 2 muniti di auto e 2 di motorini, i quali dovranno interpretare in sequenze in azione, 30 ragazzi, molti con scooter, di un età compresa tra i 18 e 20 anni. 40 figurazioni miste (per lo più biondi e dalla carnagione chiara) di cui 1 finanziere, 2 hostess, 2 piloti e una squadra di pallavolo. Un opportunità da non perdere.

Tra  Pupi Avati che ha scelto la Calabria come location per il suo nuovo film”Le nozze di Laura”, che andrà in onda sulla Rai agli inizi del 2016. Ora la favolosa attrice/regista  Simone Izzo  anch’essa ha scelto come location Villapiana e Crotone. Per i  Calabresi è un eccellente  onore poichè ancora una volta il sud ha il privilegio  del cinema Italiano. Non ci resta che augurare un in bocca al lupo ai nuovi esordienti.

Anna Maria Schifino

‘Come al cinema’ di Hannelore Cayre. Piccola fiaba giudiziaria tra straniamento, scene madri e paradossi

E se la giustizia non fosse altro che l’ennesima messa in scena di uno spettacolo che non si rinnova mai, 9788849843750_15E0049_Cayre_Piatto_HR dove a influenzare il giudizio è l’appeal più o meno affabulatore del primo attore? Se in un processo avessero maggior peso le intuizioni e le convinzioni personali piuttosto che l’effettiva innocenza o colpevolezza dell’imputato? Cosa accadrebbe se, come al cinema, bastasse rimanere comodamente seduti in poltrona e lasciar scorrere innanzi agli occhi la propria vita e quella altrui, in un’ordinaria sequela di ripensamenti, rimpianti, speranze, ambizioni e piani sequenza stagnanti? Questi gli interrogativi che Hannelore Cayre, scrittrice, regista e avvocato penalista francese, sembra voler proiettare sul lettore con la sua intensa piccola fiaba giudiziaria dal titolo Come al cinema uscita per i tipi di Rubbettino editore lo scorso aprile.
Giovane e affascinante rapinatore di banche, Abdelkader Furier si trova a Chaumont, località dell’Haute Marne, per affrontare il processo a suo carico. Sullo squattrinato ragazzo, che ha dalla sua oltreché un’eclatante avvenenza solo Jean e Anne Boylé, coppia d’avvocati di grido, incombe la pena all’ergastolo pretesa dal presidente della Corte d’assise, il temuto e implacabile ‘macellaio dell’Haute Marne’. Le ragioni di un simile accanimento sono da individuare nelle contraddizioni culturali e sociali delle quali il giovane rapinatore, figlio di madre algerina e padre normanno, è veicolo. “Là dove un osservatore parlerebbe di una giustizia secondo il colore della pelle del soggetto, il vecchio vedhannelore-cayreeva una sana misura di profilassi sociale. […] Quel povero ragazzo, quell’essere incomprensibile che rispondeva al nome di Abdelkader Furier, avrebbe senza dubbio buscato, a tamburo battente, la pena massima, con l’unanimità dei dodici giurati guidati dalla grande verve di Anquentin”.
Intanto, mentre a Chaumont si schiera la coppia d’assi dell’avvocatura parigina, poco distante, ospite di un semisconosciuto festival del cinema sulla Resistenza, dà mostra di sé e della propria malandata esistenza Ètienne Marsant, attempato divo del grande schermo, pieno di acciacchi e di questioni irrisolte, con l’inquietante timore della morte alle calcagna. “Una paura panica, sul genere di quella che vi fa nascondere sotto i sassi del vostro acquario purché Dio soprattutto non vi noti più”.
L’incontro tra i due principi del foro e la vecchia gloria del cinema nazionale condurrà alla messa in scena di un finale imprevedibile, dai risvolti paradossali e assurdi che non mancheranno di regalare al lettore intensi attimi di genuino divertimento. Hannelore Cayre mette quindi in scena ciò che conosce meglio: il cinema e la giustizia. L’autrice allestisce un set di caratteri spigolosi, luci soffuse e colori caldi che si alternano mostrando le molteplici angolazioni di una umanità esasperata, chiamata a fare i conti con l’assurdo cinismo della vita quotidiana.
La giustizia diviene uno spettacolo il cui gradimento sarà il termine di salvezza. I buoni sentimenti sono messi al bando, ciò che conta è solo l’illusione che il bello sia qualcosa che possa durare in eterno, in uno show che deve continuare nonostante i protagonisti si sentano ormai estranei ed esausti.
Dunque, cos’è la giustizia se non uno schermo nel quale il bene e il male si alternano strizzando a turno l’occhio allo spettatore? E quest’ultimo, comodo nella propria poltroncina, potrà quindi seguire la piccola fiaba giudiziaria, dalle venature nere e dai richiami camusiani, fino a che il sipario non calerà in maniera definitiva, lasciandosi dietro l’ironia di un racconto che ha avuto l’ardire (e il merito) di aver saputo illustrare brandelli d’esistenza con toni leggeri, puntuali, ma mai superficiali. Non rimarrà che l’attesa dei titoli di coda, come al cinema, appunto.

 

 

Daniela Lucia

Girifalco, centro storico crolla. Deonofrio offre collaborazione al sindaco Cristofaro

GIRIFALCO – Occhi puntati sul centro storico. Da anni a rischio smottamento e dissesto idrogeologico. In girifalco1questi giorni, al centro del confronto politico ad amministrativo. Nei giorni scorsi, delle crepe vistose su quasi tutte le abitazioni site lungo corso Roma, dal civico 52 al civico 108, con conseguente caduti di calcinacci, hanno ‘costretto’ il sindaco Pietrantonio Cristofaro, ad una ordinanza di sgombero immediato ai fini della pubblica incolumità di alcune famiglie che abitano nella zona interessata dai crolli. Crepe divenute in alcune di queste case ancora più evidenti soprattutto nella parte retrostante che affacciano in località Vico. Il pericolo è divenuto ormai incombente. Il sindaco ha poi richiesto l’intervento dell’Autorità di bacino e della Protezione civile regionale per un sopralluogo tecnico giacché la zona in cui si sono verificati tali cedimenti è un’area a rischio frana R2, colamento quiescente. E’ noto ormai a tutti e da tempo, qui a Girifalco, che l’area a ridosso di Via Roma è a rischio frana, certificata dal piano assetto idrogeologico, il cosiddetto Pai. Già nel lontano 2007 il Comune di Girifalco ha ottenuto, infatti, un finanziamento, a seguito di specifica richiesta, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per la mitigazione del rischio idrogeologico, consolidamento e risanamento del centro abitato località Fiumarello di Girifalco. Gli interventi sono stati affidati nel 2012 ed ultimati nel 2014. Interventi nei quali è stato previsto la realizzazione di drenaggi a valle del costone su cui poggiano le case di Via Roma, al fine di stabilizzare il dissesto. O meglio, a mitigarlo, non si sa però se le opere negli anni messe in cantiere sia sufficiente oggi a far rientrare le famiglie. O se ci vorranno altri finanziamenti per ulteriori interventi. Al fine di fare ulteriore chiarezza e dare le giuste informazioni, ripercorriamo l’iter procedurale dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico. Negli anni tra il 2003 al 2008, l’amministrazione dell’allora sindaco Mario Deonofrio ha chiesto ed ottenuto un finanziamento, presentando una scheda denominata consolidamento e risanamento ambientale del centro abitato località, Fiumarello in Girifalco, per un importo di € 500 mila euro. Successivamente, tra il 2008 e il 2010, con l’amministrazione del sindaco Rocco Signorello, precisamente in data 5 novembre 2008 con deliberazione n. 117 si ha approvato il progetto esecutivo di queste opere, relativo alla sola zona R3.Successivamente il sub commissario Giuseppina Pino, ha annullato la Deliberazione n. 117, in quanto ha chiesto di estendere il progetto anche alla zona R2, appunto l’area in frana di Via Roma. Dal 2011 al 2014, durante il terzo mandato di Deonofrio, sono stati appaltati i lavori approvati dal Commissario Straordinario. Notizie peraltro verificabili sull’Albo Pretorio del Comune di Girifalco. In ogni caso, come era prevedibile peraltro, sul caso si è innestato un confronto o meglio uno scontro polemico di carattere politico se non amministrativo tra l’attuale maggioranza di Solo Girifalco del sindaco Pietrantonio Cristofaro e la precedente amministrazione di Impegno per Girifalco dell’ex sindaco Mario Deonofrio ora capogruppo consiliare dei Democratici. Che, oggi, in ‘soccorso’ del sindaco Pietrantonio Cristofaro, commenta, come “noi diamo la nostra piena disponibilità alla Comunità di Girifalco per consentire il rientro delle persone presso le proprie abitazioni in tempi brevissimi. Su queste questioni la politica – afferma Deonofrio – deve trovare un fertile terreno di confronto e condivisione, e non lasciare spazio alle sterili polemiche elettoralistiche”.