Tutti gli articoli di l.giannini

Cetraro: in fiamme l’auto della Giordanelli, sorella della dottoressa assassinata

incendio-autoCETRARO – Un incendio è divampato nella notte ai danni dell’automobile di Serena Giordanelli, sorella della dottoressa uccisa in strada lo scorso 27 gennaio, Annalisa Giordanelli. La proprietaria dell’auto, parente della vittima, è in realtà la moglie dell’infermiere Paolo Di Profio, indagato e ritenuto responsabile dell’omicidio sferrato nei confronti del medico, deceduta per i violenti colpi inferti alla nuca con un piede di porco.

Da quanto appreso sinora, pare che l’incendio, si sia sviluppato nel cuore della notte nel giardino dell’abitazione della Giordanelli. Presenti sul posto i Vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Paola coordinati da Antonio Villano. Proseguono le indagini al fine di dar luce al caso che, a quanto sembra, vedrebbe anche altre persone coinvolte.

L.G

 

66esima edizione di Sanremo: Trionfano gli Stadio

stadioVerrà ricordato come il festival degli ascolti, quello della 66esima edizione, almeno stando agli auditel registrati in queste ore. Il secondo Sanremo diretto da Carlo Conti che si consacra per una qualità canora generale piuttosto al di sotto della media e per la presenza di un gruppo di co-conduttori che, fatta eccezione per la straordinaria Virginia Raffaele, si è rivelato alquanto discutibile. Una kermesse, a cui si rimane fedeli più per tradizione che per reale intenzione e che, in gran parte dei casi, si rivela insoddisfacente.

Archiviato il capitolo “valletti” dei quali quest’anno portabandiera è stato l’attore Gabriel Garko, che si è mostrato impacciato e non all’altezza in più di un’occasione, spazio alla musica e agli ospiti.  Qualcuno, nei giorni scorsi, ha provato a far notare che non ci sono più le star internazionali di una volta. Che anche Sanremo patisca la crisi economica?

In un panorama dove di stelle se ne son viste poche, a brillare veramente e non per forma sono stati loro, gli Stadio, vincitori assoluti del festival con “Un Giorno ti dirò”. Il loro inno all’ amore da parte di un padre per la propria figlia, ha convinto, sin dall’esordio, giuria tecnica e popolare. Agli Stadio, è stato assegnato, tra gli altri, anche il premio come miglior Musica Giancarlo Bigazzi e quello della sala stampa radio, tv e web “Lucio Dalla”. Seconda classificata Francesca Michielin e terza la coppia Caccamo-Iurato.

Lia Giannini

 

A tu per tu con Teo Mammucari: L’intervista

teo mVenerdì 12 Febbraio Teo Mammucari è stato protagonista di una lunga serie di eventi a Cosenza. Dopo essersi raccontato ai ragazzi di NexTv, il progetto inventato da AmoCosenza e Lucio Presta per dare a tutti i giovani calabresi entro i 30 anni la possibilità di conoscere da vicino il mondo dello spettacolo, è stato ospite del Teatro dell’Acquario dove ha intrattenuto il pubblico per quasi due ore con uno show dal titolo Ricomincio da Te..o. Un’occasione per mettersi a nudo con cinismo e disincanto facendo ciò che gli riesce meglio: far  ridere la gente. Noi a telecamere spente, abbiamo cercato di carpire di più di quell’uomo di 50 anni, alto quasi due metri e magro come un chiodo che fa della sua irriverenza il miglior pregio.

Ricomincio da Te..o. Da cosa nasce l’idea di questo spettacolo e perché? 

Ricomincio da Teo è un ritorno alle origini. Io ho cominciato dai piccoli spettacoli, dal cabaret, ero un sognatore come i tanti ragazzi di Nextv che stava provando pian piano a farsi strada. Non ero il personaggio Teo Mammucari, ero semplicemente Teo. Nel tempo lasciando il cabaret e di conseguenza il teatro, ho abbandonato quella parte di me per approdare in tv. Oggi sento il bisogno di ricominciare dal palco e da me stesso, riprendendo un percorso da dove lo avevo interrotto.

A proposito dei giovani calabresi e di Nextv, qual è stata l’impressione di questa esperienza?

I giovani d’oggi hanno un’idea molto lontana di ciò che è la realtà e la televisione. In molti non conoscono bene la differenza tra successo e visibilità. Il successo non si può catalogare, dal mio punto di vista averlo significa vivere del lavoro che si ama. Per avere la visibilità basta andare in tv, per avere successo occorre entrare in punta di piedi imparando a farsi amare.

Tu hai un rapporto verace con il pubblico o almeno sembri una personalità libera dagli schemi. C’è un segreto che nessuno sa di te, un desiderio recondito che non sei mai stato pronto a raccontare? 

La verità è che io mi diverto molto di più a fare serate teatrali. Io non amo fare la tv quanto fare il teatro perché in quel caso siamo noi che entriamo nelle case degli italiani e non il contrario. Quando facevo le serate nei villaggi, venne Venditti che era agitatissimo per uno spettacolo che doveva fare. Io mi stupii e lui mi spiegò che sentiva la responsabilità di essere lui ad andare da qualche parte e non il contrario. Con la tv è la stessa cosa. Negli anni a venire credo che finirò con il tornare a fare decisamente più teatro.

Ultima domanda: Lucio Presta. Per i ragazzi di Nextv lui è un guru ma chi è davvero Lucio, secondo Teo Mammucari?

Al di là di quello che lui sia come manager, io stimo molto Lucio perché è una persona che sa quello che deve fare sempre. Quando ci siamo conosciuti ci siamo capiti immediatamente. Lui parla poco ma quando parla dice cose sensate. Non è un potente della tv, lui è un esperto di tv. Mi ha parlato di Amo Cosenza anni fa, raccontandomi questo progetto come un profondo atto d’amore verso il suo paese. Qualsiasi strada lui stia intraprendendo oggi, politicamente, merita supporto e il mio in bocca al lupo perché è una strada che risponde alla voce del cuore.

Lia Giannini

Dopo Nextv, Ricomincio da Te..o: una giornata con Teo Mammucari tra ironia e verità

Teo Mammucari palcoUn eterno combattimento tra il bisogno di sentirsi libero e l’impossibilità di esserlo del tutto. E’ il ritratto, neanche troppo complesso, di un conduttore/attore sui generis come Teo Mammucari che ieri, in occasione del penultimo incontro di NexTv al Teatro dell’Acquario e successivamente nello spettacolo serale Ricomincio da Te..o, si è raccontato senza freni, senza peli sulla lingua ad un pubblico a dir poco inebetito da un mare di risate. Un’ora e mezza di sketch, tra frammenti di finzione e stralci di verità che ha riportato alla memoria i bei tempi di “Libero”, il programma che di Mammucari ha offerto in assoluto l’immagine più veritiera, quella di un uomo che grazie all’esperienza ha imparato a contare sul suo lavoro senza prenderlo mai troppo sul serio e soprattutto senza prendere troppo sul serio il pubblico che gli si pone davanti.

Una prima serata, quella dedicata alla città di Cosenza, che è arrivata a registrare posti in piedi e ha davvero provocato risate fino al mal di pancia. Un’occasione, per certi versi inaspettata, durante la quale il conduttore/attore si è divertito abilmente a coinvolgere la platea della prima fila in particolare, rea, di avere contatti diretti con il suo manager Lucio Presta, punto di riferimento personale e professionale dell’attore. Inizialmente guardingo, il pubblico cosentino, raramente abituato a spettacoli dal piglio così colorito e nel contempo esilarante, si è lasciato ben presto coinvolgere totalmente dagli episodi di vita personale che Teo ha voluto portare sul palcoscenico di una città che lui stesso ha definito “di grande dignità”. Un luogo, il teatro, in cui è apparso a suo agio più che in qualsiasi trasmissione tv, probabilmente perché capace di rendergli invisibili le maschere a cui inevitabilmente le luci del grande schermo lo costringono.

Del resto se è vero che “di volgare c’è solo la falsità”, come lui stesso ha affermato prima di dar vita al suo show, Mammucari è un maestro di raffinatezza, la cui eleganza è direttamente proporzionale a quel bisogno innato di dire sempre  e comunque  la verità.

 

Ph: Lucio Presta

Lia Giannini

 

 

Aspettando S. Valentino: Ironia e leggerezza accompagnano l’Amore cantato da Brunori nel segno della ricerca

Brunori sasVerve, leggerezza, ironia. Dario Brunori  più che con la voce, colpisce e attira consensi grazie alla simpatia. Che si trovi in un teatro come il Rendano o in una semplice balera, per questioni di puro diletto o per motivi ben più seri come quelli celebrati ieri, nel concerto di S. Valentino organizzato dall’Asit (Associazione Sud Italia Trapiantati), a favore della donazione degli organi, il suo spirito goliardico e lo humor che lo caratterizza restano invariati.  Quasi due ore di musica per cantare l’amore a tutte l’età, secondo una mission che vuole sensibilizzare il pubblico, soprattutto dei più giovani, all’importanza di donare gli organi come scelta consapevole.

Una tematica, legata all’amore per l’altro nella sua forma più sublime, che come ha sottolineato la Presidente dell’ ente no profit, Rachele Celebre, attecchisce con difficoltà soprattutto tra i ragazzi e nella cui diffusione, gioca un ruolo estremamente rilevante proprio la musica. Capace di parlare d’amore, di unire, alimentare passioni e alleviare dolori, ancora una volta, essa si è rivelata strumento efficace alla persuasione, quantomeno a giudicare dalla folla intervenuta. Brunori,  che per natura celebra l’autoironia, ha aperto il suo concerto, accompagnati dalla Brunori Sas e dalla piacevole voce di Simona Marrazzo, intonando cover di artisti famosi secondo la costruzione di un percorso a tappe. “Poiché pare che le cellule del nostro corpo si rinnovino ogni sette anni, abbiamo deciso di dedicare una canzone secondo le fasce d’età. Proseguiremo fino a 230 anni visto che questa è quella a cui auspichiamo di arrivare”. In realtà dopo l’esordio con il brano “Kiss Me Licia”, il percorso d’amore che doveva essere preceduto da una lettera per ogni canzone, (” ma poi ho pensato che non sono capace. Voi vi immaginereste mai Frida Kahlo che utilizza le D al posto delle T e parla con accento cosentino?”) è proseguito con una serie di battute esilaranti fino al settantesimo anno, per poi concludersi con la messa in musica dei suoi brani più conosciuti. E così, il cantautore, con la passione tipica della gioventù, ha ripercorso, secondo i dettami dell’esperienza, evergreen del calibro di Piccolo Grande Amore, Un estate Fa, Amandoti, L’animale, Wuthering Heights, Male di Miele e tante altre, al punto da non far rimpiangere persino l’inizio del Festival di Sanremo che, ha dichiarato candidamente, “semplicemente non mi chiama”.

 

Lia Giannini

 

 

 

Sabato 13 Febbraio Lucio Presta incontra i giornalisti

Cosenza-La campagna elettorale non è ancora ufficialmenLucio-Presta-Copia-630x300te cominciata ma a Cosenza politici e aspiranti sembrano muoversi già da tempo, sullo sfondo di una città che, mentre tenta di capire i prossimi risvolti, si lascia andare a visioni, elucubrazioni ed ipotesi di qualsivoglia natura.

In tutto ciò Lucio Presta, candidato a sindaco con la lista civica “Amo Cosenza” annuncia un incontro con i giornalisti, al fine di fornire nuovi ragguagli e aggiornamenti in merito. L’appuntamento è previsto per sabato 13 febbraio alle ore 11.00, presso la sede di Amo Cosenza.

L.G

Alessandra Amoroso al centro commerciale metropolis: in diecimila disposte a file di ore pur di “Vivere a Colori”

ale amoroso metropolis 2Rende (CS)-Sono state capaci di restare in piedi, in fila per più di otto ore, solo per quel suo sorriso sincero e scanzonato che fa davvero venir voglia di abbracciarla. Oggetto di un sacrificio tanto grande è Alessandra Amoroso, ex vincitrice del talent tv “Amici”  e oggi artista a tempo pieno e i protagonisti del sacrificio sono le oltre diecimila persone che, in una domenica già difficile per quanti non abbiano troppa familiarità con il Carnevale, hanno deciso di rimanere ore ed ore davanti alle porte del centro commerciale Metropolis di Rende (Cs) ad attendere la cantante, solo per un autografo e una foto a mezzo busto.

Regola di base, infatti, per poter incontrare la loro beniamina, il possesso del suo ultimo cd “Vivere a colori” , uscito di recente e già disco d’oro e il possesso di una buona dose di pazienza. Del resto, se c’ è una cosa che proprio non manca ad Alessandra Amoroso, oltre alla voce, è l’umiltà. La sua aria amichevole, il suo atteggiamento da “una di noi”, la gioia che sprizza in ogni abbraccio, in ogni bacio, in ogni firma che fa al suo pubblico, è ciò che la rende soggetta a tanta devozione.  Voce a parte, naturalmente. Questo, almeno, è quanto dichiarano le giovani ragazze in fila dalle 9 del mattino (qualcuna anche da prima), sorridenti e instancabili tanto quanto il loro idolo. Alla domanda “Che cosa ha Alessandra che altri non hanno”,  non esitano un istante e rispondono, coralmente, ” umiltà ed allegria”. ale amoroso metropolis

E la Amoroso non si smentisce. Niente boria, mai un sospiro di noia di fronte ad un pubblico entusiasta e insaziabile che è disposto a sacrificare la propria domenica, solo per stringerle la mano. Ha l’aria di chi è perfettamente consapevole di chi è realmente responsabile del suo successo e l’atteggiamento, ilare e divertito, di chi quel lavoro lo ama davvero. Le sue canzoni “Immobile, Stupida, Stupendo fino a qui, Fuochi D’artificio” sono inni d’amore che fanno sognare,  piangere e  sperare, come solo le adolescenti sanno fare. L’arrivo, previsto per le 17.30, sbalza di un’ora avanti ma nulla sembra scalfire la gioia di quante contano i minuti per vederla. In lei rivedono loro stesse, la possibilità  di assomigliarle pur venendo da piccole realtà, da mondi fatti di lavori semplici, nei quali nessuno conosce nessuno per arrivare fino a lì. Gli unici ad apparire insoddisfatti sono i clienti dei negozi, che si trovano a dover fare i conti con problemi di passaggio, affluenze estreme, spintoni e coriandoli. Effetti di un pomeriggio decisamente ” a colori”.

 

Lia Giannini

 

 

 

 

Piste da sci chiuse ma aperte agli slittini. Mancati controlli o semplice menefreghismo?

neve silaCamigliatello (Cs)-E’ domenica. E’ il 24 gennaio. Tre giorni fa, in Calabria, a quote molte basse, raccontavamo i disagi e i blocchi autostradali dovuti ad una neve preannunciata ma, pare, per molti imprevista. Oggi, la neve continua ad essere protagonista, ma di un’altra triste e disagevole situazione. Imprevista anche questa? A Camigliatello, ridente meta turistica della Sila cosentina, le piste da sci non esistono più. O meglio, esistono per chi di sciare proprio non vuole saperne dal momento che, come documenta la foto, sono diventate meta preferita per giochi e divertimento per quanti hanno pensato bene di lasciarsi andare con buste e slittini, noncuranti di rovinare l’unico terreno disponibile per gli sciatori. Colpa degli impianti ancora chiusi? Dell’assenza assoluta di sicurezza e controllo? Della voglia, irrefrenabile, di fare ciò che si vuole senza tener conto di limiti ambientali? Dell’inesperienza, dell’ignoranza?

La Calabria non è nuova a certe situazioni. A turisti o pseudo tali che sono convinti di poter fare ciò che vogliono senza alcun controllo, rovinando l’ambiente e quel poco di territorio che si presterebbe al marketing territoriale. Vige il pressapochismo, la noncuranza, l’ignoranza, d’estate sulle coste, d’inverno in montagna. Feroce la rivolta di una gruppo di sciatori e di professionisti del settore che sulla neve ci lavorano.

A.A.A cercasi responsabili e responsabilità.

 

Lia Giannini

 

Dietro un circolo privato, scoperta una bisca clandestina: 28 denunciati a Pizzo Calabro

bisca pizzoPizzo (VV) – 28 persone sono state denunciate dai carabinieri, alcune di queste con precedenti penali, dopo aver rinvenuto, in un circolo di scommesse, la presenza di una bisca clandestina notturna. I carabinieri hanno sorpreso i denunciati proprio mentre, seduti attorno al tavolo, giocavano a bagarà, un classico gioco d’azzardo. Tra gli identificati anche un sorvegliato speciali di pubblica sicurezza di Pizzo. Oltre alle denunce, sono stati sequestrati circa 1.000 euro in contanti, nascosti, in parte, in una stufa in disuso.

Fonte: Ansa

 

 

 

 

 

Presenze ebraiche in Calabria: il 26 Gennaio Officine Miramare presenta “Dialoghi sulla città”

invito patrimonio ebraico (1)Martedì 26 gennaio alle ore 18.00 le Officine Miramare ospitano il terzo appuntamento con i DIALOGHI SULLA CITTÀ, tavole di confronto per conoscere, amare, valorizzare e promuovere il patrimonio e l’identità culturale di Reggio Calabria Città Metropolitana. Un ciclo di incontri concepiti come dialoghi, appunto, a due o più voci tra studiosi, ricercatori, associazioni, club service.

I Dialoghi sulla città si articolano secondo quattro grandi famiglie: Raccontaci una storia, Raccontaci un monumento, Raccontaci un’esperienza, Raccontaci una visione.Il terzo degli incontri, in particolare, vede il racconto di una storia, quella della secolare permanenza delle comunità ebraiche in Calabria fino al XVI secolo e di un patrimonio latente, non riproducibile, celato ma di grande valore storico e documentale.

Alla vigilia della Giornata della Memoria, l’obiettivo dei due relatori è approfondire quel legame tra la cultura europea e il popolo ebraico che è stato per troppo tempo ricondotto esclusivamente agli orrori della Shoah allo scopo di guidare una tendenza positiva verso la scoperta del patrimonio ebraico e verso la sua tutela.

A raccontare, la storia,Pasquale Faenza, Conservatore di Beni Culturali e Storico dell’arte, con il contributo La giudecca ritrovata: il quartiere degli ebrei a Bova e Chiara Corazziere, PhD in Progettazione e Pianificazione della Città Mediterranea, con il contributo L’identità culturale per interpretare e ri-progettare i luoghi.