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Sinergia tra la Prefettura e la Questura contro il terrorismo

prefettura cosenzaCOSENZA(CS)- L’attività di antiterrorismo è emblema della sincronia tra le fasi info-investigative e l’attività di gestione dei circa 13000 immigrati extracomunitari presenti nella provincia che vede impegnate la Prefettura e la Questura di Cosenza. I predetti Uffici hanno affrontato nel corso del 2015 l’arrivo dei migranti sbarcati sulle coste calabresi e siciliane. La fase gestionale degli sbarchi e dell’accoglienza dei migranti , il coordinamento delle forze dell’Ordine ai fini di prevenzione a cura della Prefettura, unitamente all’attività di regolarizzazione dei migranti, effettuata dalla Questura, sono state affiancate dalle attività di polizia finalizzate alla salvaguardia della sicurezza nazionale e alla tutela dell’ordine pubblico, con il costante monitoraggio e controllo nei confronti della popolazione extracomunitaria. Durante l’anno appena trascorso il Prefetto della provincia di Cosenza ha disposto l’espulsione di 60 cittadini extracomunitari; 10 provvedimenti di rimpatrio eseguiti nei confronti dei cittadini comunitari. Tali decreti sono stati resi esecutivi dal Questore con ‘emanazione di altrettanti “ordini di allontanamento” dal territorio nazionale o di “trattenimento” presso gli appositi centri. Dei cittadini extracomunitari interessati dai provvedimenti di espulsione, sei sono stati accompagnati dalla polizia alla Frontiera. Il Questore di Cosenza ha inoltre disposto il respingimento alla frontiera di 35 cittadini extracomunitari giunti in occasione degli sbarchi presso il porto di Corigliano. Costante è l’attività di monitoraggio e controllo che la Prefettura e la Questura svolgono presso i “Centri di accoglienza temporanea” presenti nella provincia.

Protesta dei lavoratori delle Terme Luigiane sulla Statale 18

Terme LUIGIANEACQUAPPESA(CS)-Molta tensione stamani da parte dei lavoratori delle Terme Luigiane, che su convocazione delle Organizzazioni Sindacali CGIL – CISL e UIL, si sono ritrovati nell’area  d’incrocio della statale 18 con la provinciale che conduce verso le terme, per protestare contro i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese,che bloccano, a loro dire, la riapertura delle Terme Luigiane per la nuova stagione termale 2016.Nonostante gli incontri a Cosenza nelle settimane scorse presso la sede della Prefettura, il gruppo dei lavoratori ha inteso far sentire alle varie autorità competenti la loro rabbia contro cavilli giuridici e amministrativi addotti dalle due amministrazioni comunali che rallentano e tolgono certezze sul loro stato occupazionale.Mancano tre mesi alla data di apertura delle Terme Luigiane ed i lavoratori avvertono sulla propria pelle il pericolo di una mancata riapertura, se non arriverà a breve termine una risposta al quesito da parte dell’Autorità dell’Anticorruzione.Il disagio è stato manifestato agli operatori delle forze dell’ordine, allorquando i lavoratori si sono trovati ai bordi della statale 18. Sebbene a malincuore i manifestanti hanno raccolto le disposizioni impartite dai referenti responsabili delle forze dell’ordine e voltandosi si sono recati presso la delegazione comunale di Guardia Marina, dove si è svolto il confronto tra i lavoratori ed il Sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato; mentre il Sindaco di Guardia Piemontese, Rocchetti, ha fatto la scelta di rimanere dentro l’edificio.Dal confronto pubblico dei lavoratori con il Sindaco, Giorgio Maritato, si è passati ad un incontro più riservato all’interno dell’edificio comunale, dove i segretari dei tre Sindacati CGIL, CISL e UIL, Luigi Scarnati, Gerardo Calabria, Roberto Castagna, alla presenza anche del Consigliere Regionale, Giuseppe Aieta, hanno avuto modo di confrontarsi con i due sindaci, Maritato e Rocchetti, sulla questione e fare un bilancio della situazione avendo constatato un comune interesse di salvaguardare dello stato occupazionale dei lavoratori.Dal dibattito che si è sviluppato sono scaturite due cose molto importanti: la prima riguarda la richiesta di un nuovo incontro al Prefetto di Cosenza, da fare possibilmente nella giornata di lunedì prossimo e che i due Sindaci si sono impegnati nell’estendere una loro richiesta d’urgenza, il tutto per ottenere dall’Autorità dell’Anticorruzione una risposta a breve termine del quesito, data la situazione di forte tensione e delicatezza, così come hanno potuto rilevare le forze dell’Ordine durante il loro servizio di pattugliamento e che certamente sarà effettuato da parte loro un puntuale e dettagliato verbale di tutela e garanzia dei loro diritti; la seconda questione riguarda sempre il quesito che i due Sindaci si sono impegnati nel rispettare ed attuare in qualsiasi forma verranno date le disposizioni in materia da parte dell’Autorità dell’Anticorruzione

Il rettore dell’Unical Crisci accoglie stamane Luciano Bentenuto, direttore dell’intelligence canadese

Arcavacata di Rende ( Cs) – Un cordiale incontro quello di stamane tra il magnifico rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci e Luciano Bentenuto, direttore generale dei Servizi di Sicurezza  del Canada, una sorta di “super poliziotto”  che negli ultimi trent’anni ha ricoperto alcuni dei più importanti incarichi dirigenziali dell’intelligence del paese nord americano. Bentenuto, accompagnato dall’imprenditore Sergio Mazzuca e dal presidente del club italo-canadese “La piazza punto d’incontro”, Pino Didiano, ha raccontato al rettore della sua lunga esperienza professionale nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata d’oltreoceano e della più recente attività di “ambasciatore” delle positività italiane. “Da un po’ di tempo – ha spiegato Luciano Bentenuto– sia in Canada che in giro per il mondo racconto le tante cose buone che riguardano  gli italiani emigrati in America, per sfatare luoghi comuni e testimoniare il loro fondamentale contribuito alla crescita sociale ed economica dei Paesi che l’hanno accolti” Bentenuto si è detto poi disponibile a favorire ogni possibile scambio culturale tra Calabria e Canada.

La CIGL di Cosenza presenta la carta universale dei diritti dei lavoratori

Cosenza ( Cs) – E’ stata presentata stamane, nel corso di una conferenza stampa la nuova carta dei lavoratori della CGIL. La Carta universale dei diritti ha l’obiettivo di rappresentare un nuovo e moderno Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che concili le grandi conquiste del passato con il nuovo mondo del lavoro, includendo chi finora è stato escluso da ogni forma di tutela. Calabrone, segretario della camera del lavoro di Cosenza, ha illustrato i contenuti della proposta elaborata dalla Cgil: “La Carta parte dal riconoscimento dell’universalità dei diritti fondamentali a tutti i lavoratori- si legge nella nota- indipendentemente dal tipo di contratto, garantendo il riconoscimento universale della malattia, della maternità, dell’infortunio, del diritto a un equo compenso. Viene introdotto il diritto, oggi smarrito, a una pensione dignitosa, superando la legge Fornero, viene ribadito i diritto universale alla contrattazione, viene rafforzata la libertà d’espressione. Si disciplinano con chiarezza le varie tipologie di lavoro: da quello subordinato, che per noi rimane il punto di riferimento, agli autonomi, alle collaborazione, all’apprendistato. Il lavoro a tempo determinato viene inserito in contesti aziendali ben precisi, senza che la scadenza del contratto possa diventare leva si sfruttamento”. “Nel Mezzogiorno e in Calabria – ha aggiunto Calabrone – la definizione di un nuovo Statuto dei lavoratori può consentire l’uscita dalle secche della marginalità lavorativa e della precarietà in cui questa regione ormai vive tra anni. Penso alla precarietà nelle pubbliche amministrazioni, all’uso senza regole dei vaucher, agli Lsu-Lpu, oggi contrattualizzati dopo una vita senza diritti, ai precari della sanità, ai lavoratori degli appalti, alle migliaia di lavoratrici e lavoratori agricoli sfruttati, alle partite Iva, ai 250 lavoratori delle Terme Luigiane. In Calabria, più che in altre parti d’Italia, c’è la necessità di affermare con forza i diritti dei lavoratori, perché viviamo in una regione dove l’illegalità e l’ambiguità delle normative attuali costituiscono il punto di riferimento di chi vuole sfruttare a proprio piacimento i lavoratori.

Salvatore Procopio eletto vicepresidente dell’Associazione italiana di Radioprotezione

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Catanzaro ( Cz) – Salvatore Procopio, fisico del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), in servizio nel Laboratorio Fisico “E. Majorana”, è stato eletto, unico a rappresentare la Calabria, vicepresidente dell’Associazione Italiana di Radioprotezione, la più rappresentativa nel settore di riferimento.  L’elezione di Procopio – 45 anni e residente a Botricello in provincia di Catanzaro – è avvenuta nei giorni scorsi nel corso dell’ultima riunione del direttivo dell’AIRP. L’Associazione italiana di radioprotezione è, per sua natura, multidisciplinare; raccoglie fisici delle radiazioni, fisici sanitari, medici del lavoro, biologi e patologi delle radiazioni, igienisti, ecologi, naturalisti, geologi, ingegneri sanitari, chimici, radiochimici, tossicologi, medici legali, giuristi, periti industriali di vario indirizzo ed altri ancora. L’iscrizione dei soci avviene in forma selettiva, in quanto per divenire soci effettivi occorre avere una riconosciuta cultura specifica ed essere regolarmente impegnati in attività nel campo della protezione contro le radiazioni, nella ricerca, negli studi, nell’insegnamento, nella sorveglianza, nei controlli.

A Villapiana un convegno sull’umanizzazione delle cure palliative per i malati oncologici

Villapiana (CS) – Lunedì 1 Febbraio  presso il Palazzo Gentile a Villapiana Centro, alle ore 18:00 si terrà il convegno “Umanizzazione  delle cure Palliative per i malati oncologici “, con il Patrocinio dell’associazione del Volontariato ” La Mongolfiera ” di Terranova Da Sibari. Interverranno i sindaci del territorio,e fra essi anche il sindaco di Villapiana Paolo Montalti, che concluderà i lavori. Relatori dell’evento saranno la dott.ssa Maria Antonietta Santagata, dirigente Pronto soccorso dell’ospedale di Castrovillari, e il dott.Ivano Schito, dell’ Oncologia Medica,ospedale di Castrovillari. A moderare il  giornalista Franco Maurella.

I processi di umanizzazione consentono di rendere i luoghi di assistenza e le pratiche medico assistenziali vicine al paziente conciliando politiche di assistenza e bisogno di informazione, con percorsi di cura-vicini alla persona, sicuri, accoglienti e senza dolore. Umanizzazione significa porre al centro la persona umana, al centro dei percorsi sanitari e socio-assistenziali in una visione olistica, ovvero considerare la totalità inscindibile delle componenti fisica, mentale, emotiva e spirituale.Le cure palliative hanno carattere interdisciplinare e coinvolgono il paziente, la sua famiglia e la comunità in generale. In questo senso la cura palliativa è un richiamo al più antico e basilare, concetto di cura: provvedere alle necessità ed esigenze dei pazienti in qualsiasi luogo si trovino o abbiano scelto per essere curati, al proprio domicilio o in ambito ospedaliero.
Anna Maria Schifino

Giornata della Memoria, tutte le iniziative e le dichiarazioni di oggi

TARSIA (CS) – Tante persone hanno varcato il vecchio cancello del campo d’interramento di Ferramonti per celebrare il Giorno della Memoria. Tanti studenti hanno avuto la possibilità di vedere i luoghi di una delle pagine più orrende della storia. La giornata si è aperta con la deposizione, da parte del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, di una corona d’alloro al monumento dei deportati. Il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, ha consegnato le medaglie d’onore a Rosario Carpino, Michele Santoro e Francesco Tufo. Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha affermato che “bisogna trasmettere alle nuove generazioni i valori della libertà”. Per il rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, rav Umberto Piperno, la “Shoah deve essere un monito”. Tomao si è detto contento nel vedere “una grande partecipazione di giovani e di studenti”.

“Il ricordo è un dovere, ma non solo perché c’è una legge approvata dal Parlamento italiano che ci impone di celebrare con solennità la “Giornata della Memoria. Rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto, ricordare lo sterminio degli ebrei e la conseguente ferocia del nazismo, è una occasione per prendere coscienza di paura, dolore, ferite aperte che non possono essere dimenticati. E, soprattutto,  per imparare davvero dal passato e fornire alle giovani generazioni chiavi di lettura, di comprensione, affinché fatti crudeli come quelli vissuti 71 anni fa non si ripetano”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in occasione della Giornata della memoria istituita il 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (articolo 1). Il presidente Bruno ha quindi partecipato all’iniziativa promossa dalla Prefettura di Catanzaro in occasione del Giorno della Memoria.  shoah isola capo rizzuto

Celebrazioni anche a Isola Capo Rizzuto dove questa mattina, all’interno dell’Auditorium dell’istituto scolastico “Karol Wojtyla” si è tenuto un incontro formativo con i docenti Apicella e Stirparo, con la collaborazione dei docenti Nicotera, Presti e Capellupo e Don Serafino Parisi, docente di greco.

Sull’Olocausto le parole anche di Marco Martino, coordinatore regionale dei Giovani Udc: “La tragedia degli ebrei che spacca quasi in due il ‘900, secolo conosciuto per le grandi personalità che lo caratterizzarono, per il loro rigoroso ed autentico spessore umano come Ghandi, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, M L. King, sembra con l’ Olocausto sovvertire le normali leggi della natura in fatto di conflitti tra i popoli, per lo più scatenati fino a quel momento dalla sola smania di conquistare nuove terre, per rimanere unico nel suo genere, assicurandogli in termini di ferocia, un primato ineguagliato nella storia di tutti i tempi quale diretto riflesso dell’ audace sogno di impadronirsi della stessa pelle di un proprio simile. I nostri libri, le produzioni televisive e cinematografiche come ogni anno sfoderano il meglio delle loro regie, i romanzi, le numerose interviste televisive, i reportage dai luoghi dello sterminio, luoghi in cui veniva soffocato il miraggio di quel lavoro che avrebbe reso tutti liberi. Servizi che indugiano sulle rotaie di treni che per molti costituirono quell’ ultimo viaggio senza ritorno accolti da quell’ aria fetida di morte nel mentre le ciminiere raggranellavano la carne fresca con cui sarebbero state nuovamente alimentate. E sulle numerose lapidi pregne del sangue dei protagonisti di cui ospitano i tanti nomi senza un volto o i tanti volti senza nome mai più reclamati a significare la fine di ogni legame. E ancora i racconti di saccheggi perpetrati ai danni degli ebrei, hanno scandito la nostra esistenza diventando il sogno esteriore di un pianto ed un dolore collettivo, univoco e corale senza soluzione di continuità. Questo rimane dello sterminio, il giorno della memoria, lasciato ai posteri delle epoche future quale ammonimento affinché atrocità indescrivibili come questa non si ripetano mai più, finanche nelle manifestazioni più blande. Alla scuola, sovraccarica di per se delle numerose responsabilità di una società sempre più latitante in tanti settori, il compito far comprendere la memoria nel ricordo di tante vittime innocenti, sopratutto bambini, cui è stato negato il diritto di essere e di divenire una speranza per il mondo, prima che la mano dei carnefici li trasformasse in tappeti, saponette e moquette. Il gruppo giovanile regionale Udc, da me coordinato, dedicando questo piccolo contributo a tutte le vittime dei pregiudizi, vuole ricordare le atrocità commesse in quei tragici momenti, manifestando agli ebrei sopravvissuti grande vicinanza, anche nell’ opera di divulgazione della ferocia dell’ Olocausto contro ogni nagazionismo che lega gli increduli indissolubilmente alla loro ignoranza.”

La Eurodeputata Laura Ferrara ( M5S) interviene sulla questione del caporalato nella piana di Gioia Tauro

La denuncia del fatto arriva puntuale anche da parte della eurodeputata grillina Laura Ferrara, a pochi giorni dalla sua visita negli agrumeti nella piana di Gioia Tauro, dove centinaia di braccianti agricoli sono costretti a lavorare in condizioni disumane e precarie. Laura  Ferrara, accompagnata dai deputati Bernini e Parentela, ha avuto modo di verificare e constatare quanto sia ancora oggi radicato nella nostra terra il fenomeno del caporalato. “Abbiamo ascoltato le problematiche e le lamentele – fa sapere la Ferrara- dei poveri bracciati, problemi legati non solo al salario, ma anche ai rapporti con i produttori locali da un lato additati come sfruttatori e dall’altro vittime di un succedersi di Governi che hanno abbandonato ogni forma di tutela verso un settore che sarebbe dovuto essere risorsa primaria per l’economia di alcune Regioni, fra queste la Calabria”. “Passaggi poco trasparenti – continua l’eurodeputata – che vedono coinvolti braccianti agricoli, piccoli e grandi produttori, criminalità organizzata, grande distribuzione, multinazionali. Una filiera malata che scarica ai livelli inferiori (piccoli produttori e braccianti) costi e disagi”. Un fenomeno che va combattuto e portato alla ribalta delle cronache nazionali. Gente costretta a vivere in condizioni igieniche pessime. Nella zona industriale di San Ferdinando si ergono tendopoli-baraccopoli e stabilimenti industriali abbandonati ed occupati da centinaia di lavoratori immigrati di origine africana, costretti a vivere ai margini della società civile, in veri e propri ghetti e situazioni abitative che costituiscono un’offesa alla dignità umana. E’ per queste ragioni che la eurodeputata intende chiedere ai rappresentati del governo Renzi degl interventi urgenti volt sia a trovare una sistemazione logistica ai tanti lavoratori, nonché di adottare delle misure in grado di poter migliorare le condizioni dell’attività lavorativa svolta dai braccianti stagionali.

 

Raffaella Aquino 

Comune di Rende: entro il 18 marzo la presentazione delle domande per il fitto casa

Rende ( Cs) – Potranno essere presentate entro il 18 marzo 2016 le domande per l’assegnazione del contributo annuale per il fitto casa che il comune di Rende eroga alle famiglie per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Le domande, compilate esclusivamente sul modello predisposto, dovranno essere presentate entro le ore 12 del 3 marzo 2016 presso il protocollo generale dell’Ente. Sull’albo pretorio on line del Comune di Rende (in particolare nella sezione Bandi di gara- esiti gare e appalti) è possibile verificare i requisiti per l’assegnazione del contributo e altri eventuali informazioni.

Il luogotenente Saponangelo in pensione, gli auguri dell’assessore Massimo Bozzo

Cosenza ( Cs) – “Da ieri il luogotenente dell’Arma dei Carabinieri Cosimo Saponangelo è andato in pensione e per la città di Cosenza si tratta, da un lato, di una lieta notizia, per il meritato riposo raggiunto da un instancabile servitore dello Stato, dall’altro, però, priva la nostra comunità di un eccezionale punto di riferimento al quale, sia per ragioni di ordine pubblico che per altre legate alla sfera sociale, non si potrà facilmente fare a meno”.
Così l’Assessore alla qualità della vita del Comune di Cosenza Massimo Bozzo ha formulato gli auguri al luogotenente dei Carabinieri. “Saponangelo – sottolinea l’Assessore Bozzo – è stato per lungo tempo un interlocutore validissimo delle Amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo ed anche dell’Amministrazione guidata da Mario Occhiuto. Della sua collaborazione attiva ci si è avvalsi in ogni frangente, quando si doveva mediare una protesta o ristabilire l’ordine pubblico” Durante il  suo percorso al servizio dello Stato, ha ricevuto numerosi encomi ed elogi, e altrettante attestazioni di riconoscenza per essersi particolarmente distinto nell’attività operativa ed investigativa.
“Sarà difficile privarsene. La città di Cosenza lo considera, al di là dei formalismi istituzionali, un vero amico e tale resterà anche negli anni a venire”.