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[#LeagueofLegends] Accetta la bellezza e la meraviglia della morte, Karthus

Araldo della morte, emissario delle isole dell’ombra e cantante, è cosi che conosciamo il mago più stazionario di League of Legends: Karthus “il cantore della morte”.

Appartenente alla schiera dei personaggi già presenti prima della season 1, non ha mai subito restyling delle abilità se non piccoli buff o nerf, giusto qualche ritocco grafico per renderlo più presentabile.

karthus grafica

A livello di popolarità se la gioca con i bellissimi Urgot, Yorick, Mordekaiser e Nunu, probabilmente proprio perché non è stato mai allineato secondo i nuovi meta.

Le sue abilità sono facili da capire e da usare, nel dettaglio sono:

Inganno alla morte (P)= quando Karthus muore può continuare ad utilizzare abilità per i successivi 7 secondi, restando immobile e ovviamente intangibile;

Devastazione (Q)= Karthus seleziona un punto in cui far avvenire una piccola esplosione che infligge danni ai nemici, i danni sono raddoppiati se è presente solo un nemico nell’area;

Muro del dolore (W)= Karthus crea un muro di energia, le unità nemiche che lo attraversano subiscono una penalità al movimento e alla resistenza magica per 5 secondi;

Profanare (E)= passivamente fornisce mana per ogni uccisione di Karthus, attivamente invece crea un’area incentrata su Karthus che infligge danni nel tempo ai nemici all’interno dell’area e consumando mana per ogni secondo in cui è attiva;

Requiem (R)= è l’abilità caratteristica del personaggio, dopo aver canalizzato energia per 3 secondi infligge danni a tutti i campioni nemici, ovunque essi siano.

Nonostante le sue abilità siano facili, non è altrettanto semplice giocare questo campione, soprattutto quando ormai chiunque può saltarti addosso, ucciderti e passare all’alleato successivo. Ricordatevi comunque che potete far danno da morti, se questo può consolarvi.

Per quanto riguarda le rune consigliamo:

1 lol
9 marchi della penetrazione magica;

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9 sigilli della salute crescente;

3 lol
9 glifi della resistenza magica;

4 lol
3 quintessenze del potere magico.

 

Come maestria chiave consigliamo “Tocco della morte bruciante” e quindi il ramo di ferocia, in modo da massimizzarne il danno grazie al bassissimo cooldown della Q.

ferocia astuzia

In caso vi troviate contro un Karthus tenete sempre d’occhio la barra della salute, è sempre meglio tornare in base più spesso piuttosto che morire, anche se a detta dello stesso Karthus

la morte non è una cosi brutta cosa

Vi lasciamo con il brano di apertura dell’album dei Pentakill: Lightbringer.

Giulio Ciambrone

[#LeagueofLegends] Se sei forte sali

Per chi gioca con l’obiettivo di scalare le classifiche di League of Legends o di qualsiasi altro gioco online, «se sei forte sali» è una frase che risulterà fin troppo ricorrente, ma quanto possiamo definirla “vera”?

Innanzitutto diamo qualche spiegazione su come vengono assegnati i League Points alla fine di ogni partita.

I punti acquisiti (o persi) alla fine da ogni partita classificata dipendono da:

1) L’MMR (Match Making Rating) del giocatore – se si ha un MMR superiore alla media dei giocatori nella propria divisione si ottengono più punti in caso di vittoria e se ne perdono di meno in caso di sconfitta;

2) La “forza” della squadra – il sistema cerca di rendere lo scontro il più equilibrato possibile, inserendo in entrambi i team elementi il più possibile allo stesso livello in modo da avere circa 50% di chance di vittoria, ma in caso ciò non fosse possibile, ad esempio per evitare lunghe code o per la presenza di premade in un team, il sistema assegna più punti (o ne toglie meno) al team ritenuto svantaggiato;

3) L’instabilità del server – se durante la partita dovessero riscontrarsi problemi dovuti al server, la squadra vincente riceve una discreta quantità di punti, mentre la squadra perdente non subisce alcuna penalità sia per quanto riguarda League Points che per l’MMR.

Ora che conosciamo le basi, sappiamo perché alcune volte il sistema ci assegna molti punti e altre volte ce ne da 0.

In linea di massima se i punti vinti sono uguali a quelli persi significa che il sistema ha stabilito che abbiamo raggiunto il nostro “elo”, per cui se vogliamo riuscire a scalare la classifica dovremo impegnarci per migliorare le nostre abilità.

Ma torniamo alla frase iniziale: se sei forte sali, è davvero cosi?

teamwork-op-riot-on-making-good-the-easy-choice

Ricordiamo che League of Legends è un gioco basato sulla squadra, per cui se sei forte STATISTICAMENTE sali, verrai messo in coda con e contro persone al tuo livello, ma stesso livello non significa “brave” come te: esiste gente che insulta, abbandona la partita, muore di proposito, ecc…per cui per la legge dei grandi numeri se trovi un leaver in squadra, prima o POI ne troverai uno anche nella squadra nemica; quello che possiamo fare per aumentare le nostre possibilità in caso di gente poco predisposta alla vittoria è seguire alcune semplici regole:

1)  Giocare ogni partita al meglio delle nostre condizioni, non facciamoci influenzare dalle partite precedenti;

2) Non soffermiamoci troppo sugli errori dei nostri compagni, pensiamo piuttosto ai nostri sbagli e cerchiamo di non ripeterli;

3) Nel caso vi troviate gente poco tranquilla in chat, cercate di calmarla, o nel caso non fosse possibile ricordatevi dell’esistenza della funzione “mute”;

4) Se il team decide di compiere un’azione VISIBILMENTE stupida cercate di dissuaderlo (evitando magari di spammare ping) e nel caso il team persista nella sua azione cercate di assecondarlo, altrimenti vi troverete a difendere da soli il Nexus dal team nemico con il buff del Barone.

Inoltre ricordiamo che da parecchio tempo ormai il sistema ha facilitato la scalata fino a gold 1, per cui finisco con una citazione personale:

il nuovo platino è il vecchio gold!

Giulio Ciambrone

[#LiveAction] In arrivo il film made in Cina di One Piece

La compagnia cinese Shanghai Minghuan Investment ha annunciato su Business Wire che ha in progetto un live-action dell’opera di Eiichiro Oda, One Piece. masataka kubota

Ancora poche le indiscrezioni, che si riferiscono solo ad alcuni ruoli: Masataka Kubota interpreterà Monkey D. Luffy (Rubber), già visto nel ruolo di Light nel live-action di Death Note, in pratica chiamato a gran voce dai fans per impersonare la parte; stessa cosa per Xie Leilei, idol cinese del gruppo GNZ48, che vestirà i panni di Charlotte Purin, trentacinquesima figlia di Big Mom, e i cui fans trovano tantissime somiglianze con il personaggio.
La compagnia ha acquistato i diritti da Oda per 1.6 miliardi di Yen.

Si attendono novità sui restanti protagonisti e, soprattutto, ulteriori conferme!

                                                                                                         Paolo Gabriele De Luca

[#LiveAction] Tokyo Ghoul approda sul grande schermo

E’ ufficiale, Tokyo Ghoul arriverà sul grande schermo con un live-action. Si è avuta la conferma sul settimo volume di “Tokyo Ghoul:re”, manga sequel della serie originale, appena uscito in Giappone. Per ora non si hanno ulteriori informazioni, ma per gli amanti dell’opera di Sui Ishida è già un grande motivo di gioia. Si attendono novità sul regista, sullo studio di produzione e sugli attori protagonisti.

Paolo Gabriele De Luca

[#SpecialeE3] Annunciato il Ritorno di God of War

Dagli E3 2016 non potevamo che aspettarci nuove e interessanti novità. E’ stato infatti annunciato, con un gameplay trailer di ben 10 minuti, il ritorno inaspettato di God of War per ps4!

Una grafica curata ed un paesaggio nordico, il Dio della Guerra si prepara a rinascere in grande stile, un pò invecchiato e con una folta barba ma direi che ci piace parecchio. I rumors sul reboot di questa serie, quindi, sono stati pienamente confermati dalla Sony, alzando l’hype di molti fan di questo titolo che lo davano ormai per concluso.

Ma ora basta chiacchiere, vi lascio al trailer!

Miriam Caruso

[#Film] Sadako Vs Kayako, il cross-over horror Giapponese arriva sul campo da baseball

Un nuovo film horror dal sol levante sta per invadere gli incubi dei molti appassionati del genere. Sto parlando di Sadako Vs Kayako, il cross-over tra The Grudge e The Ring, che uscirà nei cinema giapponesi il prossimo 18 giugno. La sponsorizzazione di questo evento non poteva certo deludere le aspettative del pubblico.

Dopo la creazione di un account twitter horror e il rilascio di maschere di bellezza consigliate dalle due “bellissime” protagoniste dei film, Sadako e Kayako hanno invaso lo stadio giapponese Sapporo Dome, mentre stava per iniziare la partita di baseball tra gli Hokkaido Nippon Ham Fighters e i Tokyo Yakult Swallows. 

sadako vd kayako baseball

L’ingresso delle due attrici, assieme al bimbo pallido proveniente sempre da The Grudge, ha scatenato lo stupore del pubblico, che ha accolto la performance tra sorrisi e curiosità. In America, intanto, la Paramount ha annunciato il sequel Rings, in uscita per il 28 ottobre, mentre la Sony sta sviluppando il remake di The Grudge con il produttore Sam Raimi.

Il Cast del nuovo film vedrà Mizuki Yamamoto affiancata da Tina Tamashiro, Aimi Satsukawa, Misato Tanaka, Masahiro Komoto, Masanobu Ando e Takako Fuji. La regia è di Kôji Shiraishi (Grotesque, Noroi – The Curse) che dirigerà lo script basato sui personaggi creati da Takashi Shimizu e Kôji Suzuki.

Di seguito il video dello spettacolo al Sapporo Dome:

https://youtu.be/6pZAhqRZo78

Miriam Caruso

[#Anime] I mostri del gotico classico nell’animazione nipponica

Per la quinta nerd horror night, Nerd30 è andato, solo per voi, alla ricerca di tutti gli elementi dell’horror classico negli anime, spulciando fra vampiri, zombie e mostri vari.

Iniziamo con gli zombie:

  • Quando si pronuncia la parola zombie e la si associa alla parole anime, a molti non può che saltare subito alla mente l’ambientazione spettrale di Thriller Bark in One Piece, nave-isola su cui sono presenti tantissime creature mostruose, tra cui i morti viventi.
    zombie thriller
  • “School-Live!” è un anime moe, termine utilizzato per indicare personaggi graziosi, ma dalle forti tinte horror contrastanti; l’intera trama, infatti, vedrà le giovani protagoniste combattere contro schiere di zombie.
    school live
  • Altri morti viventi sono in Zombie-Loan, opera in cui troviamo l’agenzia Zombie-Loan, appunto, che offre di poter rimanere al mondo come non morti dopo aver pagato parcelle carissime.zombie loan
  • Iniziato lo scorso Aprile, Kabaneri of the Iron Fortress è ambientato al tempo della rivoluzione industriale, durante la quale si diffonde un virus capace di trasformare gli uomini in Kabane, ovvero zombie.
    kabane

Ma cambiamo argomento, o meglio, cambiamo tipi di mostro. I vampiri sono la moda degli ultimi anni un po’ ovunque e gli anime non si sono tirati certo indietro dal presentare la loro versione:

  • Uno tra i più famosi è Vampire Knight, opera ambientata in una scuola con una particolare divisione degli studenti: la Day Class è frequentata da ragazzi normali, la Night Class da ragazzi dai lunghi canini.
    vampire knight
  • Come non citare Hellsing, con l’affascinante quanto letale vampiro Alucard.
    hellsing
  • Blood Lad racconta la storia di Staz, vampiro otaku ossessionato dal mondo degli umani.staz
  • Addirittura troviamo un’intera magione di vampiri in Diabolik Lovers, i cui membri sono tutti interessati alla protagonista, Yui Komori.diabolik lovers
  • Molto celebre è anche Owari no Seraph, anime in cui, dopo la decimazione della popolazione mondiale, i vampiri emergono dalle profondità della terra, portando con loro tutto ciò che si credeva essere un mito.
    owari no seraph
  • Continuiamo a parlare dei succhia sangue con Rosario + Vampire, anime che vede le vicende di Tsukune Aono, ragazzo che, non riuscendo a entrare in nessuna scuola privata, viene ammesso in quella che poi scoprirà essere una scuola per mostri. Qui conoscerà la bella Moka Akashiya, che si rivelerà essere una vampira.moka
  • Nell’anime Dance in the Vampire Bund, Mina Tepes è la principessa dei vampiri che vuole, dopo secoli di reclusione, unire la sua razza a quella degli umani.
    mina tepes

Questi sono solo alcuni degli adattamenti animati nipponici sui vampiri. Sono davvero tanti, anche troppi, quindi andiamo avanti con i nostri mostri e parliamo di licantropi:

  • Apriamo l’argomento lupi antropomorfi con Wolf’s Rain, anime in cui i lupi, cacciati per tanto tempo dall’uomo, hanno imparato a eludere gli umani trasformandosi in persone.wolf's rain
  • Wolf Children è un film anime che racconta di Hana, una ragazza di diciannove anni che, all’università, si innamora di un ragazzo che le rivela di essere un licantropo. La giovane rimarrà incinta prima di Yuki e poi di Ame che, a loro volta, potranno trasformarsi in lupi.wolf children
  • Riprendiamo Dance in the Vampire Bund perché, in una storia di vampiri, troviamo un lupo mannaro; Akira Kaburagi Regendorf è, infatti, un giovane licantropo.
    kaburagi
  • In Dragon Ball la trasformazione nel gigantesco scimmione Oozaru è ispirata a quella del licantropo, considerando che avviene solo nelle notti di luna piena e che la forma allungata del muso ricorda proprio quella di un lupo.
    oozaru

Un altro mostro che, ancora oggi, continua a far rabbrividire è la terribile creatura del dottor Frankenstein.

  • Per quanto riguarda l’animazione giapponese, esiste un film anime basato sul romanzo di Mary Shelley intitolato “Frankenstein”.
    frankenstein
  • Parlando del mostro di Frankenstein, viene subito alla mente Ottavio in Dragon Ball, androide del Fiocco Rosso, le cui sembianze sono molto simili a quelle della creatura.
    ottavio
  • Concludendo, comprende tutte queste tipologie di mostri “Carletto il Principe dei Mostri”, anime per bambini il cui protagonista è il piccolo Carletto, principe di Mostrilandia, un Paese abitato da mostri, appunto.  Il bambino deciderà di andare a vivere sulla Terra con i suoi aiutanti, Conte Dracula, Frank e Uomo Lupo.
    carletto il principe dei mostri

Pochi esempi di anime pieni di mostri. L’animazione nipponica è piena zeppa di zombie, vampiri e creature classiche dell’horror e, come al solito, i giapponesi hanno saputo dare una loro interpretazione di creature così spaventose.

Paolo Gabriele De Luca

[#LeagueofLegends] Vladimir, il Vampiro della Landa

Ennesimo omicida mai pentito di Runeterra, schierato dalla parte di Noxus e amante del sangue… stiamo parlando di Vladimir: il primo e solo vampiro (o forse più correttamente “emomante”) di League of legends.

Recentemente rinnovato assieme alla patch dei maghi di qualche settimana fa, Vladimir si rivela sempre una buona scelta per il proprio roster campioni.

Il ruolo che ricopre al meglio Vladimir nella Landa è quello di mago tank in corsia superiore: grazie ai suoi bassi tempi di ricarica e le sue spell a medio raggio può rivelarsi un ottimo bullo contro i campioni da mischia, senza considerare il suo forte sostentamento che lo contraddistingue.

Le sue abilità sono:

Patto cremisi (P)= Vladimir guadagna potere magico con la salute bonus, e salute con il potere magico bonus;

Trasfusione (Q)= Infligge danni al nemico e cura Vladimir, una volta ogni due lanci ne ottiene uno potenziato per un breve periodo;

Lago di sangue (W)= Tramuta Vladimir in una pozza di sangue non bersagliabile, infliggendo danni ai nemici colpiti e curando Vladimir di parte dei danni effettuati;

Maree di sangue (E)= Delle gocce di sangue partono da Vladimir e infliggono danni nell’area che lo circonda;

Emopiaga (R)= Colpisce un’area relativamente piccola, i nemici colpiti subiscono danni aggiuntivi per la durata della spell e dopo 4 secondi infligge il suo danno e cura Vladimir.

La giocata tipo di questo campione consiste essenzialmente in: infliggere più danni possibili con Q ed E, utilizzare la R cercando di colpire più nemici possibili ed utilizzare la W come mezzo di fuga, tenendo d’occhio la barra della vita poiché alcune delle nostre abilità consumano salute.

Per quanto riguarda le rune:

9 marchi della penetrazione magica

9 sigilli della salute crescente

9 glifi della riduzione ricarica crescente

3 quintessenze del potere magico

Per le maestrie consigliamo il ramo della ferocia per abusare di “tocco della morte bruciante” con i nostri bassi tempi di ricarica, o una buona alternativa potrebbe essere il ramo di astuzia prendendo la maestria “intelligenza” in caso abbiate intenzione di raggiungere il 45% di riduzione ricarica.

Nell’augurarvi buona fortuna per le vostre partite tenete sempre a mente il consiglio del mietitore cremisi “pensate positivo”.

Giulio Ciambrone

 

[I Consigli di Nerd30] Colorful, un filo sottile tra la Vita e la Morte

La vita e la morte, due temi che da sempre tormentano la mente dell’uomo e su cui sono stati eseguiti studi e ricerche per poter trovare la ricetta dell’immortalità. Molti artisti e grandi menti hanno tentato di dare una loro interpretazione di questi due grandi ingranaggi che caratterizzano la nostra esistenza, così come hanno tentato anche semplici uomini, nel loro piccolo, una personale ricerca di risposte.
E vita e morte sono solo due delle molte tematiche di Colorful, film d’animazione giapponese del 2010, ispirato al romanzo omonimo di Eto Mori. L’opera è stata prodotta dalla Sunrise e dalla Ascension, sotto la regia di Keiichi Hara.
Ancora non edito in Italia, si spera che, un giorno, possa arrivare anche nel nostro Paese.

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Colorful è la storia di un’anima arrivata alla fase finale della morte, a cui viene offerto di reincarnarsi nel corpo di un adolescente suicida. L’anima, quindi, macchiatasi di una grave colpa nella precedente vita, tornerà a vivere, senza memoria, sotto le sembianze di Kobayashi Makoto. In questo nuovo viaggio dovrà ricordare, entro un tempo limite, il suo errore e scoprire perché l’adolescente in cui si è reincarnato ha deciso di togliersi la vita. L’essenza vitale di un’altra persona si troverà, quindi, a dover affrontare la difficile vita quotidiana del ragazzo.
Colorful ha tutte le carte per essere considerato un capolavoro.

Può sembrare una conclusione affrettata, ma andiamo ad analizzare quali sono, a nostro avviso, gli elementi che lo rendono tale. 

La forza del film sono i temi trattati: al centro delle vicende ruotano, ovviamente, la vita e la morte, mai analizzati direttamente, ma con grande sottigliezza e strategia. Lo spettatore, a conoscenza della loro costante presenza nel film, è come se non li percepisse, mettendoli quasi in secondo piano.
Vita e morte, in una sorta di piramide gerarchica, sono le tematiche chiave dell’opera, eppure sono inserite così delicatamente da rendere alla portata di tutti dei temi tanto profondi.

A dominare concretamente la scena, poi, sono altri contenuti molto sentiti, soprattutto per la complessa società in cui viviamo: primo fra tutti, tangibile già nei primi minuti del film, è il terribile mondo claustrofobico in cui, giorno per giorno, ogni individuo è costretto a vivere secondo schemi e obblighi già disegnati. Pressione che il Giappone percepisce particolarmente. Coloroful ci rende partecipi, quindi, delle conseguenze negative dell’oppressione sociale. La vita porterà ogni personaggio dell’opera a tentare qualche tipo di ribellione, in ogni sua forma, ed è proprio così che l’anime sviluppa i restanti temi: lo sfogo si concretizza con la prostituzione giovanile, contenuto attualissimo, soprattutto in Giappone; troviamo il tema del bullismo, quasi invisibile ma percepibile grazie ad alcuni personaggi;  infine quello dell’inevitabile emarginazione. Molto peculiare, e particolarmente sottile, è il tema del viaggio, rappresentato dalle suggestive scene tra le antiche stazioni del Tamaden, vecchia linea ferroviaria, metafora che, inserita al centro dell’opera, rende tangibile la voglia di fuggire da tutte queste restrizioni.


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In un film con così tanto da dire, i personaggi non possono che essere caratterizzati alla perfezione e in ogni minimo particolare. Il protagonista subirà un’evoluzione talmente graduale da non far quasi percepire che il corpo di Makoto è vissuto da un’altra entità; le vicende porteranno il personaggio principale a interessarsi sempre di più della vita dell’adolescente, facendoci quasi pensare che a vivere in quel corpo sia Makoto stesso. Partiamo dal presupposto che, oltre al ragazzo, in questo anime tutti i personaggi hanno un ruolo primario per la storia: è proprio il non essere fossilizzato su un unico protagonista che rende gli eventi dinamici. Fra i più importanti ricordiamo la famiglia di Makoto che, dopo la tragedia, è tornata molto unita, anche se c’è ancora qualche attrito; Purapura, messaggero divino dall’evidente psicologia umana; Hiroka, ragazza vivace dal carattere opposto a quello di Makoto, di cui egli è segretamente innamorato. Per scoprire qualcosa in più, conviene guardarlo.


Dal punto di vista tecnico, Colorful non ha nulla che non vada. La regia, le dinamiche, la fluidità dei movimenti, tutto perfettamente realizzato in modo impeccabile. Molte scene che ritraggono paesaggi sono realizzate talmente egregiamente da sembrare la riproduzione su tela di un artista. E’ sempre un piacere guardare qualcosa con una grafica di tale portata. La colonna sonora, inoltre, si adatta a ogni situazione e a ogni scena in cui è inserita, suscitando profonde emozioni.


Concludendo, Colorful è un’opera dalla grande monumentalità che non ha nulla da invidiare all’acclamatissimo Studio Ghibli. Con una delicatezza straordinaria, il film ci insegna quanto la vita sia preziosa e di come essa non debba mai essere buttata via, rinnovando, giorno per giorno, la voglia di essere parte del mondo.
Buona visione!

Paolo Gabriele De Luca

[#NerdInterview] I Maghi Merrino si Raccontano in Esclusiva a Nerd30

RENDE (CS) – Ieri sera i Maghi Merrino hanno fatto tappa a Cosenza, esibendosi al B-Side Music Pub di Rende. L’evento, organizzato in collaborazione con B-Midgard, ha accolto la band con il frontman Marco Merrino, conosciuto su YouTube col nome di Croix 89, per una serata esplosiva. Noi di Nerd30 abbiamo incontrato il gruppo, che ci ha rilasciato un’interessante intervista pre-concerto, in cui abbiamo avuto modo di scoprire molto sul loro progetto.

Ragazzi, la prima domanda riguarda tutti voi in maniera individuale: chi siete, cosa suonate e da dove venite?
Marco: «Sono Marco Merrino, suono la mia voce e vengo da Messina!»
Vincenzo: «Sono Vincenzo Cuzzola, suono la batteria e vengo da Reggio Calabria.»
Cristian: «Sono Cristian Giarraffa, suono la chitarra e vengo da Messina, maledetto me!»
Andrea: «Sono Andrea Magrofuoco, suono il basso e vengo da Messina.»
Patrizio: «Io sono Patrizio Zurzolo, suono anch’io la chitarra e vengo da Reggio Calabria.»

Parlateci meglio di voi e della vostra formazione. Come sono nati i Maghi Merrino?
Marco: «Mi avevano invitato a una festa a Reggio Calabria e ho incontrato Patrizio, che seguiva da poco i miei video.»
Patrizio: «No, neanche li seguivo. Lo conoscevo perché avevo visto il video sui videogiochi di settima generazione e lo trovavo geniale, ma non sapevo che era Marco Merrino, non sapevo nulla. Quando mi dissero che sarebbe stato alla festa, mi informai su di lui e vidi un video in cui cantava, notando che era un potenziale cantante, ma mi aspettavo che avesse già un gruppo. Gli chiesi se avesse una band e, quando mi rispose di no gli dissi “Bene, ora hai un gruppo”. In pratica è stato un ordine.»
maghi merrino 3Il nome della band è geniale: a chi è venuto in mente e come?
Marco: «Siamo stati un bel po’ di mesi senza un nome e stavamo pensando di chiamarci I Randagi. Volevamo, però, trovare qualcosa che richiamasse il mio canale, perché queste canzoni sono dedicate ai fan, che fosse anche plurale, per non far sentire gli altri esclusi. Quindi, Maghi Merrino.»
Andrea: «Marco è arrivato in macchina e ha detto: “Dobbiamo trovare un nome, ma ci deve essere Merrino in mezzo”. C’erano idee come “Merrino Bros”.»

Passiamo alle domande un po’ più complesse: cosa volete esprimere con la vostra musica?
Marco: «Proprio come nei miei video, le canzoni possono essere viste come un qualcosa di puramente demenziale o divertimento stupido; invece basta ascoltarle per capire che sì, sono per far fare qualche risata, ma il messaggio finale c’è sempre.»
Andrea: «Le canzoni si presentano come un qualcosa di banale, poi quando conosci Marco e vedi quello che c’è dietro, capisci che quel modo di esprimere una canzone è, in realtà, il modo di esprimere un concetto alla Marco Merrino, concetto che col ca**o non ha nulla a che vedere, però si parla comunque di ca**o.»
Patrizio: «Soprattutto per le canzoni che sembrano più stupide, quello che dico sempre è di ascoltare il testo, perché dietro c’è una storia. Le canzoni esprimono esattamente quello che esprimono i video di Marco.»

Quindi, nonostante l’irriverenza delle canzoni, c’è un messaggio che volete comunicare.
Patrizio: «C’è sempre un messaggio, ed è la cosa che io, personalmente, amo tantissimo di questo gruppo.»
Andrea: «Ci sono alcuni testi che hanno un tema rintracciabile anche in altri tipi di canzoni “serie”. Il fatto è che questo tema viene trattato da noi in modo completamente differente e quando suonano e, soprattutto, quando si ascoltano questi testi, l’importante è non prendersi troppo sul serio.»

maghi merrino 2

Si è appena conclusa la vostra campagna di crowdfunding su Indiegogo. Che tipo di esperienza è stata?
Marco: «E’ stata la prima volta che ho chiesto, esplicitamente, soldi ai fans. Quindi, nonostante la paura che non arrivasse niente e il timore che qualcuno si potesse lamentare, la campagna è andata molto bene, soprattutto per quanto riguarda i commenti; avendo esperienza su YouTube, notavo che quando uno youtuber tra i più famosi proponeva l’acquisto di qualcosa, spesso ci si lamentava. Comunque, abbiamo raccolto i fondi e siamo pronti alla produzione del disco.»
Patrizio: «Oggi in macchina, venendo qua, abbiamo fatto il conto definitivo di quello che ci costa e di quello che abbiamo coperto e siamo sopra di 200 euro.»
Marco: «Ancora dobbiamo decidere la data, ma è certo che il cd uscirà a Luglio.»

Avete già parlato molto del vostro album ma, esattamente, com’è nato Album Dark? Prima di chiudervi in sala avevate già in mente qualcosa del genere?
Marco: «Assolutamente no. In realtà c’era un’idea di base, ovvero, come diceva Andrea, ogni canzone tratta determinati argomenti secondo il messaggio che noi vogliamo dare.»
Andrea: «Volevamo creare un contrasto fra il testo e la musica, con testi che andassero a bilanciare in senso opposto il metal.»
Marco: «Diciamo che questo si riverbera anche nel nome dell’album, perché vogliamo fare un certo sarcasmo verso i metallari, però facendolo anche noi.»
Andrea: «Inoltre c’è da dire che siamo uno dei pochi gruppi metal italiani che canta in italiano. Diamo l’opportunità di ascoltare e capire i nostri testi.»

album dark maghi merrino

Credo che questa sia la domanda più importante: chi è l’artista o la band che vi ha maggiormente influenzato?
E’ una domanda molto interessante, ma bisogna rispondere uno a uno:
Marco: «Io penso che come utilizzo della voce sia stato importante Ville Valo degli HIM e Serj Tankian dei System of a Down.»
Vincenzo: «Sono indeciso, ho studiato molti generi, però direi che sono stato influenzato maggiormente dal genere metalcore e punk rock.»
Cristian: «Io sono un classicista dell’heavy metal, di forte matrice maideniana, e poi mi sono lasciato influenzare molto dai Trivium.»
Andrea: «Io ho una base melodic death-metal, ma poi, quando ho iniziato a suonare il basso con loro, perché nasco come chitarrista, mi sono avvicinato molto al fusion.»
Patrizio: «Io suono molto ambient, ma nei Maghi mi sono lasciato influenzare dagli “As I Lie Dying” e un bel po’ dai Metallica dell’era “… And Justice for All”.»

Siamo alla fine. L’ultima domanda riguarda il vostro futuro: come credete che si evolverà la vostra musica? Avete progetti futuri?
Marco: «Maghi Merrino digievolveeee… Angemon! Non si sa, in realtà viviamo in un periodo in cui quel che succede, succede. Si vivrà al momento.»
Andrea: «Per le basi alcune idee ci sono, però andiamo ad agganciarci a quella che è la realtà, perché il primo album deve ancora uscire. Fatto questo, si deciderà. Siamo molto genuini, nel senso che quello che comporremo in futuro lo potremo sapere solo in quel futuro e, soprattutto, il risultato lo capiremo solo riascoltando quello che abbiamo suonato.»

                                                                                                     Paolo Gabriele De Luca