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Cosenza, 39 gli arresti nell’operazione “Factotum” (VIDEO)

COSENZA – Un’operazione congiunta condotta da personale della Polizia stradale di Cosenza e dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Cosenza è in corso per l’esecuzione di 39 misure cautelari nei confronti di altrettante persone. Le misure sono per traffico internazionale di autoveicoli di provenienza illecita, riciclaggio, ricettazione, furto, incendio, truffa, falso, usura, spaccio di sostanze stupefacenti e commercio di armi. Nella vasta operazione sono state impegnate oltre 300 unità tra personale della polizia stradale e guardia di finanza. In corso anche sequestri beni per un importo ingente. I particolari dell’operazione saranno illustrati in una conferenza stampa in programma alle 11 alla Procura della Repubblica di Cosenza.

«L’operazione di oggi evidenzia l’affermarsi di un nuovo modello criminale che si sovrappone a quello tradizionale della criminalità organizzata». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo in relazione agli esiti dell’operazione di oggi che ha portato a decine di arresti per traffico internazionale di automobili, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, incendio per frode assicurativa. «Questa nuova forma – ha aggiunto Spagnuolo – non ha strutture gerarchiche o piramidali, non rispetta alcuna regola di divisione del territorio, non ha regole interne da osservare. Commette un insieme importante importante di reati che finiscono per condizionare negativamente la vita del gruppo sociale. Una sorta di criminalità liquida che si compone e si scompone in tempi brevissimi. La Procura della Repubblica di Cosenza – ha detto ancora il procuratore Spagnuolo – è impegnata nell’attività istituzionale di individuazione degli autori di questi come di tutti gli altri reati su cui è competente».

 

Momenti di tensione a Crotone per l’arresto di un uomo e di una minorenne per spaccio

CROTONE – Un uomo, Antonio Passalacqua di 47 anni, e una minore sono stati arrestati, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, dai carabinieri a Crotone, nel quartiere di via Acquabona.
carabinieriI militari, giunti nella zona per effettuare un servizio di controllo del territorio, sono stati circondati da un gruppo di donne che hanno intralciato l’accesso in alcune case. I carabinieri hanno bloccato una quindicenne con una piccola borsa frigo all’interno della quale c’erano delle dosi di cocaina, soldi e un bilancino che aveva tentato di dileguarsi. Dopo questo episodio la tensione è cresciuta ulteriormente al punto da rendere necessario l’invio di ulteriori pattuglie. La minore è stata fermata nelle vicinanze dell’abitazione di Passalacqua del quale, all’interno della borsa frigo, è stata trovata una tessera fidelity card.
La quindicenne, informata la Procura dei Minori di Catanzaro, è stata portata in una struttura di prima accoglienza, mentre l’uomo è stato condotto in carcere.

‘ndrangheta, scontro tra clan nel cosentino. Due i fermi

PAOLA (CS) – I carabinieri della Compagnia di Paola, in esecuzione di provvedimenti della Procura, hanno sottoposto a fermo due persone accusate di tentato omicidio e detenzione e porto abusivo di armi dopo l’esplosione di colpi d’arma da fuoco avvenuta nella serata del 21 ottobre scorso in pieno centro a Paola. Si tratta di Matteo Serpa, di 44 anni, e del nipote Salvatore Serpa (29), sorvegliato speciale di Ps, entrambi ritenuti appartenenti all’omonima cosca. Dalle indagini, coordinate dal pm Anna Chiara Fasano e partite da una segnalazione anonima al 112, è emerso che Matteo Serpa avrebbe consegnato al nipote una pistola con la quale, travisato da un cappuccio, ha sparato un colpo ad altezza d’uomo in direzione dei passeggeri di un fuoristrada che aveva ripetutamente tamponato l’auto in sosta di Matteo. I successivi accertamenti hanno portato i carabinieri ad accertare che sul mezzo c’erano soggetti appartenenti al clan Martello di Fuscaldo contrapposto ai Serpa. Le due cosche sono da anni protagoniste degli assetti delinquenziali finalizzati al controllo del territorio di Paola e Fuscaldo e, presumibilmente, ritengono gli investigatori, in fase di riassetto anche per le operazioni delle forze dell’ordine che potrebbero avere determinato il riacutizzarsi di vecchi contrasti.

Rossano, operazione antidroga. Tredici arresti

CATANZARO – I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catanzaro e dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria e del Gico di Catanzaro, hanno portato a termine una operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, per l’esecuzione di 13 misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca Acri-Morfò, operante nel territorio di Rossano Calabro, sullo Jonio cosentino. Le accuse sono di traffico e spaccio di stupefacenti. Gli arresti, chiesti dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro, giungono al termine di un’indagine avviata nel 2009 dal Ros. Le indagini, sottolineano gli investigatori, hanno documentato ancora una volta il ruolo centrale del sodalizio ‘ndranghetista nel panorama criminale cosentino e il suo dinamismo nel traffico di stupefacenti. In particolare sono stati individuati in Campania e in Francia i canali di approvvigionamento della droga e la rete di distribuzione nel territorio di Rossano e di altre piazze di spaccio fuori dalla regione. C’è una complessa attività di indagine alla base dell’operazione, denominata “Stop drug”. L’inchiesta condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, coadiuvato dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore Saverio Vertuccio, ha individuato un gruppo criminale dedito ad acquisto, detenzione, trasporto, cessione e commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo, tra cui cocaina, eroina, hashish e marijuana. L’intensa attività di spaccio è emersa nel corso delle indagini svolte dai carabinieri del Ros di Catanzaro, concentrate sull’organigramma e sugli affari illeciti della cosca ‘ndranghetistica di Rossano capeggiata da Nicola Acri. Su delega della DDA di Catanzaro, i carabinieri della Compagnia di Rossano sono riusciti ad individuare i soggetti impegnati a vario titolo nella gestione delle droghe per conto della consorteria criminale, tracciando anche il percorso di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, acquistate in Campania e Francia e rivendute localmente attraverso diversi pusher. Nell’ambito delle investigazioni, veniva appurato che il vertice dell’organizzazione era composto da Salvatore Galluzzi, Francesco Sommario e Umberto Graziano, tutti già condannati nel procedimento penale denominato “Stop”, i quali a loro volta si servivano di corrieri e spacciatori di quartiere. Uno dei principali luoghi di cessione era l’area delle case popolari di piazza Adele Russo a Rossano, nella quale operavano i fratelli Pometti. In questo luogo era stato costituito un vero e proprio fortino in cui si verificano le cessioni al dettaglio delle sostanze stupefacenti ai vari clienti. I pusher al fine di accaparrarsi la clientela, si mostravano sempre ben compiacenti e disposti ad assecondare le richieste dei compratori, ma quando questi ultimi non risultavano essere più “buoni pagatori”, scattavano dure e violente ritorsioni. Significativo in tal senso, l’episodio in cui i fratelli Pometti aggredirono un tossico, debitore di circa cinquemila euro, procurandogli una frattura del braccio. Nell’ambito dell’attività di contrasto sul territorio, svolta dall’Arma territoriale di Rossano, che ha proceduto ad alcuni arresti operati in concomitanza di singole cessioni di stupefacenti, si segnala anche l’episodio relativo all’arresto di Luigi Polillo il quale, intercettato poco prima di una cessione concordata con un cliente finale, per evitare che i carabinieri rinvenissero la sostanza stupefacente, ingoiò gli involucri che la contenevano, rischiando di morire. Solo il pronto intervento dei militari ed il successivo ricovero in ospedale, scongiurarono il decesso. Questi i destinatari degli ordini di custodia:

GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976;

2. POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) il 25/10/1982;

3. POMETTI Gabriele Edoardo, nato a Buenos Aires (Argentina) il 10/08/1971;

4. POMETTI Giancarlo, nato Rossano (CS) il 06/08/1977;

5. POMETTI Luigi Gustavo nato a Buenos Aires (Argentina) il 25/10/1967;

6. POMETTI Mauro Salvatore, nato a Rossano (CS) il 06/08/1977;

7. SCURA Gennaro, nato a Cariati (CS) il 02/06/1985

8. TOCCI Andrea nato a Cariati (CS) l’11/06/1985.

9. CARBONE Francesco, nato il 14/10/1978 a Gioia Tauro (RC);

10. GRAZIANO Umberto, nato il 09/12/1984 a Rossano (CS);

11. LE FOSSE Giuseppe Roberto, nato il 21/05/1984 a Rossano (CS);

12. VALLONEARANCI Piero, nato il 30/03/1985 a Rossano (CS);

13. SOMMARIO Francesco, nato il 31/10/1975 a Rossano (CS).

Ladri di castagne arrestati dai carabinieri

ROSE (CS) – Sorpresi a rubare castagne e bloccati dai carabinieri, finiscono agli arresti domiciliari. Si tratta di sei persone di nazionalità rumena di età, nello specifico di un 23enne, un 46enne, un 37enne, un 38enne, una 19enne e una 34enne arrestati in flagranza per il reato di rapina impropria in concorso. Con loro anche un minorenne di 16 anni, anch’egli di nazionalità rumena, deferito all’autorità giudiziaria ed affidato ai genitori. L’episodio si è verificato nelle campagne di Rose, in contrada Querceto, in un terreno di proprietà di una 65enne. I ladri di castagne, scoperti dalla donna, prima hanno minacciato ed insultato l’anziana, poi si sono dati alla fuga, spingendo violentemente la malcapitata, che cadeva rovinosamente al suolo riportando ferite al corpo giudicate guaribili in 10 giorni dai medici dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. I militari dell’aliquota radiomobile di Rende e della stazione di Rose, allertati dalla centrale operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, dopo una breve ricerca, intercettavano e bloccavano i malfattori poco distanti dal luogo del furto, mentre cercavano di dileguarsi, a forte velocità, a bordo di un furgone poi sottoposto a sequestro. Le indagini sono dirette dal Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Cosenza, Giuseppe Cava, e personalmente coordinate dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo.

‘ndrangheta, 36 arresti nell’operazione “Six Towns”

CROTONE – Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone e della Polizia di Stato è in corso da questa notte per la cattura di 36 persone, tra capi e gregari, affiliati all’organizzazione di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Marrazzo, attiva nella provincia di Crotone e con ramificazioni nella provincia di Cosenza e in Lombardia. Oltre 200 carabinieri e poliziotti sono impegnati a setacciare Sila e Presila crotonese e cosentina, nonché numerose località in Nord Italia. Le indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro, hanno consentito di far luce su svariate attività illecite del clan; tra i reati contestati figurano omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, favoreggiamento, ricettazione e numerosi reati in materia di armi. Sequestrati anche numerosi beni immobili e automezzi nella disponibilità di capi e affiliati. I dettagli dell’operazione ‘“Six Towns” saranno resi noti nella conferenza stampa che si terrà oggi alle 11 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, presieduta dal Procuratore Capo, Nicola Gratteri, e dall’aggiunto Vincenzo Luberto.

Sgominata “Dynasty” della droga a Castrovillari

img_2438CASTROVILLARI (CS) – Sgominata a Castrovillari una sorta di Dynasty della droga. I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito diverse misure cautelari, in carcere e ai domiciliari. Le accuse sono di spaccio continuato di cocaina, hashish e marijuana.

img_2437Le indagini, condotte dalla compagnia carabinieri di Castrovillari, si sono sviluppate tra la fine dello scorso anno ed i primi mesi del 2016 ed hanno permesso di individuare un gruppo di parenti, due coppie, il suocero di una delle coppie e quattro donne, che avevano monopolizzato le attività di spaccio nella città del Pollino. I soggetti indagati sono in parte riconducibili alla famiglia degli zingari del cosentino. La droga veniva consegnata a domicilio, più o meno come una pizza. Bastava una telefonata per ordinare. La cocaina veniva indicata utilizzando strani termini, come “telefonino”. Se poi la qualità non era soddisfacente, il cliente si lamentava dicendo che “il telefonino non funzionava”. Le porte del carcere si sono aperte per Gianni e Fabio Bevilacqua e Rocco Madio. Agli arresti domiciliari Katiuscia Arena, Monica Madio, Luisa Bevilacqua e Caterina Pugliese.

Operazione antidroga nell’alto Ionio cosentino

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Sei misure cautelari per spaccio di sostanze stupefacenti continuato in concorso, e tre persone sottoposte all’obbligo di firma. E’ il bilancio di una operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro originata dalle denunce, presentate nel settembre 2014, da due cittadini di Trebisacce, per lesioni personali e tentata estorsione. Le indagini hanno consentito di individuare l’esistenza di una fitta rete di spaccio di cocaina nell’area della Sibaritide. L’operazione è stata denominata “Old mill”, versione inglese del nome dell’agriturismo “Il Vecchio Mulino” di Trebisacce, attività riconducibile ad uno degli indagati, Luigi Praino, dove avvenivano incontri per la cessione delle sostanze stupefacenti. Praino, avvalendosi anche della collaborazione della sua convivente, sarebbe riuscito a monopolizzare l’attività di spaccio nell’area ionica tra Trebisacce, Corigliano, Villapiana e Cassano Ionio. Dalle intercettazioni emerge il frequente ricorso ad un linguaggio criptico utilizzato per indicare la droga: “alberi”, “camicette”, “moto”, “neve”. Le telecamere installate in prossimità dell’agriturismo hanno permesso di registrare i movimenti interni e l’arrivo degli acquirenti, che utilizzavano generalmente un’entrata secondaria. Nell’agriturismo lo stupefacente veniva occultato in diversi luoghi, perfino sotto tegole e tettoie, autovetture o cespugli. La droga proveniva anche dalla provincia di Reggio Calabria, così come appurato nel corso dell’indagine con l’arresto di due persone provenienti dalla locride. Tra i principali collaboratori di Praino vi sono gli indagati Giovanni Guidi e Simone Cimino, che si recavano ogni settimana all’agriturismo per prelevare ingenti quantitativi di cocaina. Alla vendita ed al taglio dello stupefacente provvedevano anche due cittadini marocchini, Nabil Arabi e Mohamed Nasser. Nel corso delle indagini è stata trovata della droga nel condominio di Guidi e anche la somma in contanti di 11.000 euro. Nel complesso sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 650 grammi di cocaina e la somma in contanti di 40.000 euro circa. Denunciate anche altre 10 persone. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari. Gli arrestati dell’operazione sono Luigi Praino, 53 anni, e Giovanni Guidi, 46 anni, finiti in carcere. Ricercato, al momento, Nabil Arabi, 33 anni, marocchino. Arresti domiciliari per Biagio Casella, 44 anni, Mohamed Nassir, 32 anni, marocchino, e Simone Cimino, 36 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per una donna di 44 anni, e due uomini di 44 e 26 anni.

Piantagione di canapa indiana trovata nel reggino, cinque arresti

BAGNARA CALABRA (RC) – I carabinieri di Bagnara Calabra, insieme a quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno trovato nella frazione Ceramida 397 piante di canapa indiana ed arrestato cinque persone, tra le quali un diciassettenne che è stato posto ai domiciliari.
I cinque uomini, Francesco Violi, di 39 anni, Mariano Delfino (29), Rocco Graziano Delfino (30) – tutti e tre già noti alle forze dell’ordine -, A.C. (28) ed il minore, sono stati sorpresi mentre erano intenti ad essiccare e a tritare marijuana, per un totale di 30 chili, pronta per essere immessa sul mercato.

Vibo, tentata estorsione a un falegname. Due arresti

CESSANITI (VV) – Due uomini, Michelangelo Barbieri (23 anni) e Gabriele Mantegna (27 anni), sono stati  arrestati dai Carabinieri per tentata estorsione, lesioni personali e danneggiamenti. Una terza persona coinvolta nel fatto si è resa irreperibile. I due sono accusati di aver prima tagliato le gomme del furgone e poi di avere aggredito con schiaffi e pugni, dopo una richiesta estorsiva, la vittima, un falegname che svolgeva lavori per conto di una donna nella frazione Pannaconi di Cessaniti, e il fratello collaboratore. «Vuoi lavorare qui? Prima mi devi pagare» si è sentito dire l’artigiano che aveva sorpreso uno dei tre mentre stava tagliando le gomme del suo furgone. È seguita poi l’aggressione che ha coinvolto anche il fratello del falegname. I malviventi, terminata l’azione si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce. I Carabinieri, intervenuti sul posto dopo l’allarme dato dalle vittime, hanno ricostruito la vicenda e grazie alle testimonianze sono riusciti ad identificare i tre, tutti con precedenti.