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Un arresto per detenzione illegale di botti

GIOIOSA JONICA (RC) – I carabinieri hanno arrestato e posto ai domiciliari a Gioiosa Jonica, Matteo Rescigno, di 21 anni, con l’accusa di detenzione illegale di materie esplodenti e prodotti esplodenti non riconosciuti. Rescigno, già noto alle forze dell’ordine, durante una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di quattro batterie di tubi da lancio di fuochi di artificio, due ordigni verosimilmente esplosivi tipo fuochi d’artificio e altri due ordigni esplosivi artigianali. Tutto il materiale trovato nell’abitazione del ventunenne è stato posto sotto sequestro.

Minaccia e pedina la sua ex, arrestato

BOVALINO (RC) – I carabinieri della Compagnia di Bovalino hanno arrestato e posto ai domiciliari Domenico Novella con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata: il provvedimento è stato disposto dal Gip di Locri. Il 33enne era sottoposto alla misura cautelare volta al divieto di avvicinamento presso i luoghi frequentati dalla sua ex. La vicenda ha avuto inizio nel 2012 quando la donna ha deciso di porre fine alla relazione sentimentale con Novella. L’uomo, in preda alla gelosia, avrebbe importunato la donna con chiamate e messaggi arrivando persino a minacciarla di morte. Novella ha pedinato la donna violando, in alcuni casi, il domicilio della stessa. (foto di repertorio)

Nascondeva in auto botti illegali, in manette un ricercato

COSENZA – Aveva fatto scoppiare alcuni petardi e alla richiesta di esibire un documento, dopo avere tentato di fornire false generalità, si è dato alla fuga. Vladimiro Lucia, ricercato per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione emesso dalla Procura di Castrovillari il 31 dicembre 2015, è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Cosenza. Lucia, dopo un breve inseguimento, è stato fermato dai poliziotti che, a seguito di perquisizione a bordo della sua autovettura, hanno trovato all’interno del bagagliaio materiale pirotecnico di IV e V categoria. In particolare sono stati trovati 48 candelotti “Max Bomber”, 34 razzi “Saturno”, sei colpi “Candela romana” e quattro batterie di tubi monocolpo di vario tipo. Il materiale esplodente è stato sottoposto a sequestro. Lucia è stato anche denunciato per false attestazioni sulla propria identità personale e detenzione illegale, ai fini di vendita, di materiale esplodente e esplosivo.

Ricercato per ricettazione, arrestato un latitante

SCHIAVONEA (CS) – Su di lui pendeva un ordine di cattura, emesso il 29 ottobre scorso dalla procura di Pistoia, per ricettazione. L’uomo, un 55enne originario di Marina di Gioiosa Ionica, è stato arrestato dai finanzieri del Gruppo di Sibari nella tarda serata di ieri nel corso di un servizio di controllo del territorio nella frazione Schiavonea del comune di Corigliano Calabro. I militari hanno sottoposto ad accertamenti ed identificazione alcune persone e hanno deciso così di controllare una coppia, uomo e donna, che stavano camminando lungo una strada comunale scarsamente illuminata. Alla richiesta dei militari di fornire le proprie generalità, la donna ha mostrato la propria carta d’identità, al contrario l’uomo, pur dichiarando le proprie generalità, ha affermato di non avere dietro il documento. Da una serie di accertamenti nelle banche dati interforze, è emerso che il 55enne era latitante. L’uomo è stato arrestato mentre la donna, rumena, è stata denunciata a piede libero per favoreggiamento personale.

Accoltella il compagno in casa, arrestata

VIBO VALENTIA – Una donna ha accoltellato il compagno, ferendolo gravemente al fianco sinistro, al culmine di una lite pare scoppiata per futili motivi. Elena Mirabello, di 55 anni, è stata arrestata nella notte dagli agenti della Questura di Vibo Valentia con l’accusa di tentato omicidio. La vittima, un cittadino romeno di 43 anni, è attualmente ricoverata in prognosi riservata presso il nosocomio di Vibo.
I poliziotti sono intervenuti a seguito di una telefonata che segnalava la presenza di una persona ferita in un appartamento. La donna, dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, ha dichiarato di avere accoltellato il compagno: l’arma, un coltello, è stata ritrovata nell’appartamento. Elena Mirabello è la moglie di Giovanni Lo Piccolo ucciso il 25 febbraio del 2010. (foto di repertorio)

Il gip rigetta la richiesta di arresto per Orlandino Greco

COSENZA – Mancano i riscontri necessari alle dichiarazioni rese ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia, da sei collaboratori di giustizia. Per questo il Gip distrettuale di Catanzaro Assunta Maiore ha respinto la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Dda di Catanzaro nei confronti del consigliere regionale Orlandino Greco e di Aldo Figliuzzi. Le indagini si riferiscono al periodo compreso tra il 2003 ed il 2008 durante il quale Orlandino Greco amministrò il comune di Castrolibero con ampio consenso elettorale. Quei voti, secondo l’accusa, erano il frutto di un accordo con i clan locali. In particolare, secondo quanto avrebbero dichiarato i pentiti Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti, Roberto Calabrese Violetta, Edyta Kopaczynska, Marco Massaro e Daniele Lamanna, il clan “Bella Bella” il cui nome poi sarebbe mutuato in “Rango-Zingari”, si dava da fare per garantire sostegno elettorale offrendo denaro e minacciando ritorsioni nei confronti delle persone che si mostravano reticenti a piegarsi al volere della cosca. Orlandino Greco ed Aldo Figliuzzi quindi, rimangono indagati ma a piede libero. Accolta invece la richiesta di arresto nei confronti di Mario Esposito, 32 anni, ritenuto membro del clan.

Abusava e minacciava la moglie, arrestato trentenne reggino

foto maltrattamenti (franco silvi violenza sulle donne)REGGIO CALABRIA – Avrebbe sottoposto la moglie a violenze psichiche e fisiche, anche davanti ai figli minorenni. Lui, un 39enne reggino appartenente ad una famiglia ritenuta vicina a contesti di criminalità organizzata, adesso è finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e stalking. Dalle indagini coordinate dal procuratore Federico Cafiero de Raho e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni, sono emersi anni di violenze. L’uomo, dopo la separazione, ha posto in essere condotte persecutorie, minacce telefoniche e pedinamenti, arrivando a minacciare di morte la ex perché convinto che fosse con un altro uomo.

Rapina alle poste di Vibo, individuato uno dei presunti autori

PIZZO CALABRO – I carabinieri hanno fermato un giovane, Antonio Stella, di 27 anni, di Lamezia Terme, accusato di essere stato uno dei tre responsabili della rapina compiuta il primo dicembre scorso nell’agenzia di Poste italiane di Pizzo. I militari hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. All’identificazione di Stella i militari della Stazione di Pizzo sono giunti attraverso l’esame delle immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. I militari hanno ricostruito, tra l’altro, il percorso seguito dai rapinatori per fuggire, prima a piedi e poi a bordo di un’automobile che avevano parcheggiato poco distante dall’ufficio postale. Stella, nel tentativo di rendere difficile il suo riconoscimento, si era anche rasato la barba che aveva il giorno della rapina. Nei pressi dell’abitazione del giovane, tra l’altro, i militari hanno trovato un paio di guanti che sarebbero stati indossati da Stella per compiere la rapina.

Aggrediva donne nei sottopassi della stazione, un arresto

PALMI (RC) – I carabinieri di Desio in collaborazione con i colleghi di Oppido Mamertina hanno arrestato un 49enne calabrese, con precedenti penali, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Monza per alcune aggressioni a donne a scopo di rapina. L’uomo è accusato di averne commesse almeno tre tra gennaio ed ottobre 2016 nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lissone. Secondo quanto ricostruito dai militari brianzoli, il rapinatore agiva sempre nel medesimo modo; attendeva che donne sole transitassero nel sottopasso, le aggrediva alle spalle immobilizzandole e puntandogli un coltello alla gola per poi farsi consegnare la borsetta. L’autore delle aggressioni con rapina è stato identificato grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e del traffico telefonico. L’uomo, che ha alle spalle precedenti per furto, rapina, armi e anche violenza sessuale. L’uomo è stato arrestato a Lissone e poi accompagnato nel carcere di Palmi.

Duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo, Galizia in stato di fermo

COSENZA – C’è un fermo disposto dalla Procura di Castrovillari per il duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo. Il destinatario del provvedimento sarebbe Luigi Galizia, 37 anni. Sono dunque giunte ad una svolta le indagini sul duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni, uccise a colpi di pistola, il 30 ottobre scorso, mentre si trovavano nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. Polizia e carabinieri, su disposizione della Procura di Castrovillari, hanno eseguito stasera il fermo del presunto autore del duplice omicidio. Luigi Galizia è fratello di Damiano, il 31enne ucciso nell’aprile scorso a Rende da Francesco Attanasio, figlio e fratello di Edda Costabile e Ida Attanasio. Sulla circostanza, tuttavia, inquirenti ed investigatori non si sbilanciano ufficialmente, in attesa di incontrare i giornalisti domani per illustrare i dettagli dell’operazione. Il fermo è stato disposto dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e dal pm Giuliana Rana ed eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e dai poliziotti della Questura di Cosenza. Il provvedimento, secondo quanto si è appreso, è stato emesso al termine di un lungo interrogatorio, durante il quale, gli investigatori hanno anche eseguito delle perquisizioni. Luigi Galizia, tra l’altro, subito dopo il duplice delitto si era reso irreperibile e solo dopo alcuni giorni si è presentato dai carabinieri che lo cercavano per sentirlo come persona informata sui fatti.  Edda Costabile e la figlia Ida Attanasio sono state uccise mentre erano al cimitero per pregare, nella cappella di famiglia, sulla tomba del fratello di Francesco Attanasio, morto per un incidente stradale. L’autore del duplice omicidio, secondo la ricostruzione fatta all’epoca dagli investigatori, ha sparato prima all’anziana, mentre la figlia ha tentato di scappare. L’assassino l’ha inseguita per una quarantina di metri, sino a quando la donna è caduta ed è stata colpita alle spalle dai proiettili esplosi da una pistola calibro nove. Francesco Attanasio, figlio e fratello delle vittime, è detenuto dal 2 maggio scorso perché reo confesso dell’omicidio di Damiano Galizia, anche lui di San Lorenzo del Vallo, ucciso in un appartamento di Rende. A detta dell’omicida, il momento sarebbe da ricercare in un credito di cui la vittima pretendeva il pagamento. Damiano Galizia, secondo gli investigatori, sarebbe stato vicino a persone gravitanti nell’ambito della criminalità organizzata di San Lorenzo del Vallo. Attanasio, tra l’altro, pochi giorni prima di uccidere Galizia, aveva indirizzato la polizia verso un box in uso all’amico all’interno del quale fu trovato un arsenale. Pochi giorni prima dell’omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, la polizia aveva compiuto una perquisizione nella loro abitazione nell’ambito delle indagini sul ritrovamento di armi.