Archivi tag: cinquestelle

Elezioni, l’onda dei Cinquestelle travolge la Calabria

CATANZARO – Si va delineando il quadro dei risultati delle elezioni politiche in Calabria. Il Movimento Cinquestelle è il primo partito. Tiene Forza Italia che raggiunge una percentuale decisamente più alta rispetto a quella nazionale. Crolla il Pd. Sorprende la Lega che arriva davanti a Fratelli d’Italia. Definito il quadro dei parlamentari eletti in Calabria nei collegi uninominali. Il Movimento Cinquestelle sfiora l’en plein conquistano tre senatori su quattro e sei deputati su otto. A Palazzo Madama vanno l’uscente Nicola Morra, eletto nel collegio di Cosenza-Castrovillari, l’archeologa Margherita Corrado (Corigliano-Crotone) e Silvia Vono che ha battuto a Catanzaro l’uscente Pietro Aiello.

Il quarto posto utile se lo aggiudica a Reggio Calabria l’esponente della coalizione di centrodestra Marco Siclari. Alla Camera sono eletti i pentastellati Carmelo Massimo Misiti (collegio di Paola-Castrovillari), Anna Laura Orrico (Cosenza), Francesco Sapia (Corigliano), Elisabetta Maria Barbuto (Crotone), Pino D’Ippolito (Catanzaro), Federica Dieni (Reggio Calabria). I restanti due collegi vanno ai candidati di centrodestra Wanda Ferro (Vibo) e Francesco Cannizzaro (Gioia Tauro), entrambi già consiglieri regionali e che dunque lasceranno il posto a Palazzo Campanella ai primi dei non eletti Giuseppe Pedà e Mario Magno. 

Francesco Farina

Di Maio tra Lamezia e Cosenza: «Pronti a governare il Paese»

COSENZA – Doppio appuntamento in Calabria per il candidato premier del movimento Cinquestelle Luigi Di Maio. Accompagnato dall’europarlamentare cosentina Laura Ferrara, il capo politico pentastellato è stato a Lamezia Terme, dove era atteso da imprenditori e associazioni del settore agroalimentare. Poi si è spostato all’Auditorium Guarasci di Cosenza dove ha trovato ad attenderlo una sala colma di militanti e simpatizzanti. Qui sono stati presentati tutti i singoli candidati dei collegi uninominali per la Camera e per il Senato della Calabria. Di Maio ha detto di avere già pronta la lista dei ministri da coinvolgere nella eventuale avventura governativa: saranno presentati prima del voto «perché i cittadini possano esprimere la loro preferenza in maniera consapevole». Sul rischio che il reddito di cittadinanza possa trasformarsi in una nuova stagione dell’assistenzialismo ha precisato: «Chi prende il reddito di cittadinanza per la nostra legge dovrà dare otto ore di lavoro gratuito a settimana al proprio comune e dovrà formarsi per un lavoro che gli proporrà lo Stato. Se non accetta questo, perde il reddito – ha concluso Di Maio – per questo non è assistenzialismo».

Difetto di competenza territoriale, la causa di Morelli contro i Cinquestelle si sposta a Roma

COSENZA – Il giudice Massimo Lento del tribunale di Cosenza ha dichiarato la propria incompetenza territoriale nell’ambito del ricorso intentato dall’avvocato Ugo Morelli, attivista grillino, contro l’esclusione dalle candidature del Movimento Cinquestelle, disponendo la trasmissione degli atti a Roma. Davanti al giudice, lo scorso 1 febbraio, sono comparse, oltre a Morelli, altre due persone, Tommaso Infelise, di Cosenza, e Pasquale Catalano, di Rossano, che ritengono a loro volta di aver subito discriminazioni. Sarà adesso il tribunale di Roma a dover decidere sull’intricata vicenda. «Ci sono anche le mie denunce penali per truffa – ha affermato tra l’altro Morelli – e la vicenda non è affatto conclusa: decine di attivisti mi hanno chiesto di rappresentarli». 

Morra capolista al Senato, ecco tutti i candidati Cinquestelle al proporzionale

CATANZARO – Saranno due esponenti dello Jonio cosentino a capeggiare il listino plurinominale di Cosenza-Crotone  del Movimento Cinquestelle. Dalla convention di Pescara sono usciti tutti i nomi dei candidati . Nel collegio Calabria 1 la lista sarà capeggiata dal coriglianese Francesco Forciniti. Dietro di lui ci sarà la Rossanese Elisa Scutellà. A seguire il ricercatore dell’Unical Alessandro Melicchio e la paolana Luigia Leone.

Nel collegio Calabria 2 invece ai vertici della lista ci sono i tre deputati uscenti. Nell’ordine si tratta di Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni. Al posto numero quattro è stato inserito il vibonese Riccardo Tucci.

Al Senato, com’era prevedibile, il capolista sarà Nicola Morra. Al secondo posto Bianca Laura Granato, già candidata a sindaco di Catanzaro, poi l’insegnante di Polistena Giuseppe Auddino, detto Fabio, e Maria Pompilio.  

Amantea, Dalida Nesci chiede la Commissione d’accesso

ROMA – «Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, disponga l’invio della commissione d’accesso agli atti del municipio di Amantea, dati gli arresti per voto di scambio dell’ex sindaco Franco La Rupa e del consigliere comunale Marcello Socievole». E’ quanto si legge in una nota della deputata Dalila Nesci del Movimento Cinquestelle. «Con i colleghi di gruppo Paolo Parentela e Federica Dieni – aggiunge – ho appena presentato una seconda interrogazione in proposito, chiedendo al ministro di attivare i controlli consentiti dalla legge per verificare eventuali condizionamenti nel municipio di Amantea, anche alla luce di quanto la Prefettura di Cosenza aveva già rilevato in ordine a La Rupa, riassunto nella nostra precedente interrogazione. Di persona avevo poi incontrato il ministro, che mi aveva assicurato da subito la vigilanza dell’Interno sull’amministrazione comunale. Adesso la commissione d’accesso è indispensabile, in base agli elementi noti e nuovi, che – sostiene la deputata, insieme alle consigliere comunali pentastellate di Amantea, Francesca Menichino e Francesca Sicoli – fanno ipotizzare un’influenza sugli uffici da parte di La Rupa, ispiratore della lista che ha portato all’elezione del candidato sindaco Mario Pizzino. Completano il quadro sullo stato della democrazia ad Amantea – si conclude la nota – le dimissioni dell’assessore comunale al bilancio, Rocco Giusta, in quanto indagato per presunte irregolarità nell’esercizio della professione di commercialista». Secondo Dalida Nesci poi, è singolare il silenzio sugli ultimi fatti da parte della deputata del Pd Enza Bruno Bossio, membro della Commissione parlamentare Antimafia.

Davigo, dichiarazioni shock: «In Italia violare la legge conviene»

COSENZA – Con Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, tra i magistrati protagonisti della stagione di mani pulite, si è parlato della crisi della giustizia, della lentezza dei processi, dei rimedi da mettere in campo per snellire l’attività dei tribunali e rispondere al legittimo bisogno dei cittadini di avere sentenze eque e corrette in tempi ragionevoli. L’iniziativa è stata organizzata dal meetup dei Cinquestelle di Cosenza. Introdotta dal senatore Nicola Morra, è intervenuto anche Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro. «La crisi della giustizia in Italia è determinata da un eccesso di domanda, addirittura patologica. Non perché gli italiani siano particolarmente litigiosi – spiega il magistrato che oggi ricopre la carica di presidente della II Sezione Penale della Corte suprema di Cassazione – ma perché violare il codice conviene». Davigo non ha dubbi: «Prendiamo uno dei casi più ricorrenti di cause civili. Perché mai in Italia un debitore dovrebbe pagare il suo creditore? Ammesso che il creditore riesca a provare in giudizio il suo buon diritto, e non è detto che ci riesca, il debitore dovrà pagare dopo diversi anni di processo esattamente la stessa somma, maggiorata di un modesto tasso di interesse. Nel penale basta riflettere su un dato: in Francia, paese per certi versi simile all’Italia, solo il 40% delle sentenze viene appellato, in Italia viene appellato il 100% delle sentenze. La spiegazione è semplicissima: se uno fa appello a capocchia, per prendere tempo, in Francia aumentano la pena, in Italia invece la Corte d’Appello non può aumentare la pena, al massimo confermare la sentenza di primo grado. E siccome il nostro sistema giudiziario è piramidale sulle corti d’appello, in numero inferiore rispetto ai tribunali, viene scaricato un numero enorme di processi, tale da non consentire ai giudici di appello di svolgere al meglio il loro lavoro. La conseguenza – spiega Davigo – è che la qualità delle sentenze dei giudici di appello è mediamente inferiore a quella emessa dai giudici di primo grado. In sostanza i giudici di primo grado sono severi come i padri, mentre i giudici di corte d’appello sono mediamente simili ai nonni: in genere viziano i nipoti». Secondo Gherardo Colombo «La giustizia ha sostanzialmente due problemi. Da una parte la durata dei processi, dall’altra la qualità delle soluzioni. Le due questioni sono strettamente legate. Quando una sentenza interviene diversi anni dopo la commissione dei fatti, non può rispondere a tutti i canoni della giustizia. Per questo bisogna operare nella direzione della riduzione dei tempi e di puntare meno sui numeri e di più sulla qualità. Sarebbe importante in primo luogo depenalizzare, per evitare che i tribunali debbano occuparsi di questioni che potrebbero risolversi altrove, poi andrebbero modificate alcune regole del processo. Inoltre sarebbe necessario dotare l’ufficio del giudice di una struttura di persone capace di supportarlo nella preparazione del dibattimento ed in tutti quegli adempimenti che rallentano il procedimento. E poi bisogna dire che in Italia il numero degli avvocati è davvero eccessivo. Nel solo Lazio sono di più che in tutta la Francia. E così tanti avvocati inevitabilmente aumentano la litigiosità».

I parlamentari Cinquestelle: «Bova lasci l’incarico di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta»

REGGIO CALABRIA – «Il Consiglio regionale della Calabria cacci subito il consigliere Arturo Bova dalla presidenza della commissione contro la ‘ndrangheta, in quanto il politico è stato socio in affari di un boss». Lo affermano i membri del Movimento 5 Stelle della commissione nazionale antimafia unitamente ai parlamentari calabresi Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni, Nicola Morra, con Laura Ferrara, del parlamento europeo. Il nome di Arturo Bova spunta tra le carte dell’inchiesta denominata Jonny sulle presunte irregolarità consumate all’interno del Cara di Isola Capo Rizzuto. «Questa gravissima vicenda – aggiungono i pentastellati – conferma lo stato in cui si trova la politica calabrese. Simili paradossi non esistono in alcun luogo al mondo. Per anni Bova – sottolineano – si è accreditato come paladino della lotta alla criminalità organizzata calabrese, arrivando, in un contesto di profonda debolezza e doppiezza della politica, a piazzarsi al vertice della commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale. Adesso che il re è nudo, servono scelte politiche inequivocabili, anche da parte del governatore regionale, Mario Oliverio, che finora ha fatto pura retorica, con fiumi di parole sulla sua ostilità, puramente virtuale, nei confronti del malaffare, dell’immoralità e dell’illegalità», concludono i Cinque Stelle.

La riforma della scuola secondo i Cinquestelle

COSENZA – Organizzato dal meetup “Cosenza e Oltre” si è svolto a Cosenza un convegno sul tema “Cambiare la scuola si può”, con la partecipazione dei parlamentari del Movimentio 5 Stelle Silvia Chimienti, Luigi Gallo, Maria Marzana, Simone Valente e Nicola Morra. Nel corso dell’iniziativa è stato presentato un documento programmatico orientato sulla trasformazione della scuola in un vero momento formativo della persona, da realizzare superando il concetto delle classi di studenti e introducendo un contatto con la natura ed un’autonomia del calendario delle lezioni. «Immaginiamo una scuola in cui gli insegnanti siano innanzitutto educatori – ha detto Silvia Chimienti – e che instillino l’amore per la conoscenza e questo è un processo molto lungo». Secondo Luigi Gallo «la buona scuola ha agito su tre punti, facendo in modo che i dirigenti fossero in concorrenza tra di loro per accaparrarsi gli studenti sulla piazza, che i docenti fossero in concorrenza tra di loro per avere il bonus del merito e che gli studenti fossero in concorrenza tra di loro per le borse di studio. Però non bisogna lasciare nessuno indietro – ha ribadito – e noi cerchiamo di costruire questo modello ispirato ai tanti sistemi virtuosi che in Italia ci sono – ha concluso Gallo – rappresentati dalle tante scuole in grado di proporre un’offerta innovativa in linea con le esigenze dei giovani contemporanei».

Meetup in piazza dei Cinquestelle a Cosenza

COSENZA – Manifestazione a Cosenza, organizzata dal Movimento Cinquestelle in Piazza 11 Settembre. A livello nazionale i grillini battono i pugni sul tavolo, invocando immediate elezioni, anche a costo di votare con l’Italicum, opportunamente corretto dalla Consulta. Si dovessero ripristinare le preferenze, nel capoluogo bruzio la debacle del Movimento sarebbe quasi certa. Come nel resto d’Italia, anche a queste latitudini i consensi giungono sul simbolo, ma gli interpreti pentastellati locali non godono di alcun appeal. Tanto che alle ultime amministrative, i Cinquestelle non solo non hanno conquistato nemmeno un seggio, ma non sono riusciti a mettere insieme neppure i canonici 32 elementi per completare la lista. Il risultato dell’iniziativa cosentina è stato sintetizzato in un comunicato inviato alle redazioni, denso di aria fritta, senza né capo, né coda, di cui evitiamo la pubblicazione per carità di patria.

Elezioni Cosenza, i Cinque Stelle critici nei confronti degli altri candidati

COSENZA – “I candidati a sindaco Paolini, Occhiuto e Guccione si accusano reciprocamente ma sono tutti una brutta espressione della vecchia politica che ha male amministrato questa città”. E’ quanto si legge in una nota del Movimento Cinque Stelle. “Partiamo con Paolini, l’eterno candidato espressione di precise lobby sanitarie alla ricerca di una poltrona dal momento che da anni prova a candidarsi a tutte le cariche: sindaco prima, parlamentare poi, consigliere regionale infine ma o viene sconfitto o viene addirittura scartata la sua candidatura. Ciò testimonia un fatto evidente, è consumato da un’insaziabile ambizione e sete di potere. Carlo Guccione è persona conosciuta per assunzioni clientelari, concorsi opachi e soprattutto per l’inchiesta su rimborsopoli, l’allegra gestione dei fondi dei gruppi regionali. Mr. quindicimila preferenze, ripropone una ricetta fallimentare che ha rovinato Cosenza negli anni ‘80 quando lui già esercitava un ruolo decisivo nell’amministrazione comunale di Cosenza. Ricordiamo – prosegue la nota dei pentastellati – una spaventosa colata di cemento nelle zone dello stadio e di Vagliolise ed un gigantesco spreco di denaro per la costruzione dell’inutile e costosissima metro-tranvia che avrebbe dovuto collegare pezzi di Cosenza con il comune di Rende. Infine Il sindaco uscente, Mario Occhiuto, in realtà  si è caratterizzato solo per la gestione opaca degli appalti dati in affidamento per lavori di somma urgenza. L’ex sindaco della citta bruzia rappresenta l’ultimo dei responsabili politici di tale disastro, qualsiasi personaggio politico cosentino nel corso degli anni ha presentato ricette fallimentari. Tutti sono espressione della vecchia politica che ha fallito e che ha causato il disastro in cui si trova Cosenza, attualmente al novantaseiesimo posto per qualità della vita cittadina. Il MoVimento Cinque Stelle – conclude il comunicato – propone al contrario l’idea di una viabilità integrata  con autobus di nuova generazione, parcheggi di scambio, all’interno di una città riqualificata con ampi spazi di verde anzichè spaventose colate di cemento”.