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Coldiretti, a Lamezia la Giornata dell’Agricoltura Calabrese

LAMEZIA TERME – Il prossimo lunedì 14 novembre a partire dalle 10 si svolgerà presso il Centro Agroalimentare San Pietro Lametino di Lamezia Terme la “Giornata dell’Agricoltura Calabrese”, organizzata da Coldiretti Calabria in collaborazione con ANBI Calabria. Almeno 1500 tra giovani, uomini e donne delle campagne calabresi saranno i protagonisti della manifestazione, volta a ribadire la necessità della tutela delle produzioni agricole locali, la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti, la difesa e valorizzazione dei nostri territori. «Sarà una giornata entusiasmante e in grande stile – ha annunciato il Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – in una logica di sistema che prenda piede nelle singole filiere, un acceleratore di scelte e di processi che devono essere presi con coraggio e velocità». L’iniziativa vedrà la partecipazione, tra gli altri, del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, del Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, del sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro e di altri sindaci di tutta la Calabria, del Procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo, dell’onorevole Nicodemo Oliverio e di altri parlamentari e consiglieri regionali, del Presidente Nazionale dell’ANBI Francesco Vincenzi  e dell’Anbi- Calabria Marsio Blaiotta. Nel corso della manifestazione saranno allestiti spazi rappresentativi di Campagna Amica.

Agrumicoltura, sottopagare il prodotto agricolo è alimentare il caporalato

CATANZARO – Si avvicina la stagione degli agrumi e Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, si è lasciato andare a una richiesta molto perentoria, tanto più urgente in quanto tra pochi giorni ci sarà la possibile approvazione della Legge sul caporalato: «Almeno 40 centesimi di € al kg per le clementine e 30 centesimi  per le arance, questo è il prezzo equo che deve essere corrisposto agli agricoltori». Secondo Molinaro, lo strumento tecnico-giuridico esiste già ed è l’applicazione dell’ articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, che ha introdotto una nuova «disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione dei prodotti agricoli ed agroalimentari», proprio allo scopo di favorire il riequilibrio dei rapporti contrattuali tra i soggetti della filiera agroalimentare. La normativa è applicabile alle cessione di prodotti agricoli e alimentari la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica italiana. «Il contratto di cessione  – ha spiegato ancora Molinaro – deve essere stipulato in forma scritta e deve riportare i seguenti elementi essenziali:  durata, quantità del prodotto venduto, caratteristiche, prezzo, modalità di consegna della merce, modalità di pagamento del prezzo con l’espresso divieto di condotte commerciali sleali. Una disciplina che per le sanzioni  fa capo all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato che può avvalersi del supporto operativo della Guardia di Finanza». L’obiettivo è palese: impedire che il prodotto agricolo venga sottopagato, al fine di contrastare il caporalato e porre fine allo sfruttamento di agricoltori e lavoratori agricoli. «Così come – ha concluso il Presidente di Coldiretti Calabria – non può essere considerato coerente appellarsi alla “logica di mercato”.  Prezzi alle stelle al dettaglio e quasi da fame alla produzione non sono più accettabili, occorre invertire la rotta e applicare e vigilare perché si rispetti la legge. Per rafforzare l’intero percorso sarebbe di grande significato che i magazzini di confezionamento e condizionamento nonchè la grande distribuzione prima di mettere in vendita gli agrumi si accertino che il prodotto non è stato  sottopagato agli agricoltori, questo è una concreta azione che responsabilizza l’intera filiera ed è sicuramente apprezzata dal cittadino – consumatore che ha ormai una spiccata sensibilità sulla eticità delle produzioni».

Coldiretti, al via la commercializzazione del vino novello

vino rosso2COSENZA – È arrivato sulle tavole il vino novello con le circa 20mila bottiglie prodotte in Calabria nel 2016. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che quest’anno il “deblocage” è anticipato, secondo quanto disposto dal decreto del ministero delle Politiche agricole, di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese. «La qualità si prevede buona – sottolinea la Coldiretti – ma la produzione risulta in calo rispetto al passato. Il vino da bere giovane, anche se apprezzato come prima produzione enologica dell’anno, ha un po’ perso dunque lo smalto del passato perché legato troppo anche alla stagionalità. All’origine del fenomeno – rileva la Coldiretti – c’è una serie di fattori, a partire da un consumo troppo corto, che deve avvenire nell’arco dei prossimi 6 mesi e poi la tecnica di produzione, la macerazione carbonica, che è più costosa di circa il 20 per cento rispetto a quelle tradizionali. Ma gli stessi vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del novello vengono oggi spesso utilizzati per produrre vini ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, ma che non presentano problemi di durata. Un quantitativo minore di bottiglie ma i cittadini -consumatori attendono sempre questo momento che caratterizza l’autunno per bere insieme nell’allegria e nella spensieratezza. Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, il novello – continua la Coldiretti – viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste e ironia della sorte a mancare quest’autunno saranno anche le castagne italiane con il crollo del raccolto. I prezzi delle bottiglie di novello non hanno subito variazioni- sottolinea la Coldiretti -. Il “vino da bere giovane”, che negli ultimi anni è passato un pò di moda, è nato negli anni cinquanta in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è – prosegue – profondamente diverso da quello tradizionale. Le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato».

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Coldiretti, ripiantiamo subito i bergamotti tagliati a Bruzzano

COSENZA – Solidarietà del presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, al sindaco di Bruzzano Zeffirio Francesco Cuzzola, vittima di una pesante intimidazione concretizzatasi con il taglio di oltre 400 piante di bergamotto. E’ stato colpito, scrive Molinaro in una nota, «il simbolo di distintività e identità di una comunità, quale è appunto il bergamotto. Al sindaco e ai cittadini di Bruzzano esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza convinti che bisogna insistere con tenacia su percorsi di legalità e giustizia.  Da questo ulteriore grave atto commesso ai danni degli amministratori pubblici dobbiamo moltiplicare l’impegno, contro metodi mafiosi che vogliono condizionare la vita pubblica ponendola in un vincolo di assoggettamento e di omertà ostacolando e impedendo processi di crescita e coesione nella nostra regione.  Sradicare oggi questa  zizzania è un imperativo. Il bergamotto sarà sicuramente ripiantato – conclude Molinaro – e ogni pianta  messa a dimora porti il nome di ognuno dei 409 comuni calabresi, quante sono le piante tagliate, un segno immediato, e una visibile azione di contrasto ma anche di speranza  di tutta la regione».

Coldiretti Calabria annuncia: «Entro novembre agli agricoltori anticipo del 70% dei pagamenti per la PAC»

CATANZARO – Nella prima settimana di novembre almeno 37 mila agricoltori riceveranno da ARCEA (Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura) l’anticipo del 70% dei pagamenti diretti dovuti per la PAC 2016, il tutto per un valore pari a circa 900 milioni di euro. L’erogazione, riferita alla Domanda Unica di Pagamento (DUP) presentata dagli agricoltori per l’anno 2016, è stata annunciata dal Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro. Con il Regolamento Ue 2016/1617 la Commissione ha, infatti, autorizzato gli Organismi Pagatori a versare fino al 70% dei pagamenti diretti richiesti nel 2016. Serve  l’impegno a liquidare al massimo entro la fine di novembre, l’anticipo per tutti i beneficiari per domanda unica e fino all’80% per i premi nell’ambito dello sviluppo rurale per le misure connesse a superfici per le aziende operanti nelle aree montane e svantaggiate.

«Guardiamo avanti con fiducia – ha affermato Molinaro – ma nello stesso tempo sollecitiamo la corresponsione dell’anticipo ai restanti oltre 50 mila beneficiari unitamente al completamento delle annualità pregresse». L’ammontare dei pagamenti diretti spettanti ad un agricoltore  – come ricorda Coldiretti – corrisponde alla somma del pagamento di base, di quello greening e per i giovani agricoltori. Ai fini del calcolo di base verranno presi in considerazione tutti i titoli presenti nel portafoglio di ciascun produttore, compresi quelli oggetto di trasferimento ancora in attesa di validazione. In presenza di titoli avuti in affitto, il pagamento darà la precedenza all’utilizzo dei titoli ricevuti con tale forma di contratto.

Agrumicoltura e sfruttamento, a Rosarno il Ministro Martina

ROSARNO (RC) – Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, ha annunciato l’arrivo nella città di Rosarno del Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari, Maurizio Martina, all’indomani dell’approvazione della Legge sul caporalato, per illustrarne i contenuti, atti a garantire la legalità nei campi. In occasione dell’arrivo del Ministro Martina, sarà presente anche Roberto Moncalvo, presidente nazionale della Coldiretti, che rilancia i contenuti dell’iniziativa della Coldiretti, già partita il 29 dicembre 2010 con lo slogan “Non lasciamo sola Rosarno coltiviamo gli stessi interessi”. «Possiamo e dobbiamo – ha dichiarato Molinaro – chiudere il cerchio, scrivere una pagina nuova in questa area della regione per assicurare alle imprese agricole condizioni  economiche e sociali più favorevoli. Riconoscere il valore etico e produttivo del Made in Calabria con la firma dei produttori calabresi ed anche in questo caso, facendo il paio con la legge sul caporalato, dare il giusto valore, nel rispetto dei valori di eticità, rispetto dei vincoli sociali, a beneficio dei cittadini-consumatori e dell’economia di un territorio con una equa remunerazione al mondo della coltivazione innescando un processo rigeneratore della legalità». Ricordando poi il via libera all’aumento del 20% di succo d’arancia nelle bibite con la legge del 30 ottobre 2014, n.161 (legge europea 2013-bis), Molinaro rilancia la necessità dell’indicazione dell’origine in etichetta per i succhi bevibili, poichè l’applicazione della legge e l’indicazione di origine «sarebbero un bel segnale nei confronti di un vasto territorio che ha nell’agrumicoltura una reale possibilità di sviluppo e reddito e un contributo fondamentale a coniugare giustizia economica e sociale».

Movimentazione vitelli, Molinaro: «Mercato al collasso»

COSENZA – Gli allevatori sono costretti a ritardare il rientro dalla transumanza poiché stanno facendo i conti con una brutta sorpresa. «Il mercato dei vitelli destinati all’ingrasso è al collasso, a causa del perdurare del blocco della movimentazione imposto dalle misure di restrizione conseguenti alla Blue Tongue. Pertanto non si possono vendere fuori dalla Calabria i vitelli nati in transumanza e gli allevatori non hanno, in pianura, spazi sufficienti e non possono affrontare ulteriori costi economici per mantenerli. La denuncia è di Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria. «Ancora una volta – dice scrive Molinaro in una nota – la zootecnia è costretta a fare i conti con i ritardi e le inefficienze della task-force veterinaria ed a pagarne le conseguenze è il comparto bovino che basa la propria economia sulla vendita dei vitelli da ristallo nei centri di ingrasso della penisola, in particolare Puglia e Veneto. Vi è una forte preoccupazione – aggiunge Molinaro – perché  non c’è il vaccino per il Sierotipo2 degli animali appartenenti alle specie sensibili e questo appunto – spiega – non consente, la libera movimentazione dei capi. Una batosta insomma  – ribadisce Molinaro – a meno che, la soluzione – afferma ironicamente – non sia inserita all’interno del protocollo con il Giappone che pare essere il cavallo di battaglia della Task- force veterinaria. Chiediamo – conclude – che il problema venga affrontato e risolto immediatamente . Da parte nostra stiamo procedendo ad una ricognizione dei dati e ci riserviamo di chiedere alla Regione Calabria di pagare i danni subiti e subendi agli allevatori».

Vendemmia 2016, il Dipartimento Agricoltura autorizza lo zuccheraggio di mosti e uve

CATANZARO – Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria questa volta si è superato e continua farci brindare con il vino calabrese “corretto in cantina” grazie al provvedimento autorizzativo per «l’aumento del titolo alcolometrico – volumico minimo naturale delle uve e dei mosti per la produzione di vino comune, IGP e DOP nonché, dei spumanti per la campagna 2016/2017». Una storia che si ripete con evidenti paradossi: da una parte si fanno istruttorie per accertare la siccità (siamo in realtà una delle Regioni più soleggiate d’Europa)  per assegnazioni supplementari di gasolio agricolo, dall’altra istruttorie e relazioni che formalizzano l’esistenza di condizioni climatiche avverse tale da consentire l’arricchimento dei mosti.  Un provvedimento, che coerentemente la Coldiretti – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – continua a non assecondare e che questa volta ha davvero dell’incredibile, anzi è sconvolgente!

uva

Il Decreto  (N° 10381 del 1 settembre 2016) che ha autorizzato l’aumento del titolo alcolometrico delle uve e dei mosti, pratica meglio conosciuta come zuccheraggio, è consentita dalla legislazione per eccezionali condizioni climatiche avverse. Ma quest’anno la “fantasia creativa” del Dipartimento, all’interno del Decreto ha inserito “una forzatura” e udite udite; la possibilità di arricchimento anche con mosti di uve provenienti da fuori Calabria. Infatti, il Dipartimento raggiunge l’apice, quando decreta che l’aumento del titolo alcolometrico (arricchimento) può avvenire “dalle uve della varietà idonee alla coltivazione nella regione Calabria”. Cosa questo significhi, è facile capirlo. Nel Decreto si fa riferimento al parere espresso nella riunione del 22 agosto u.s. dalla filiera vitivinicola calabrese omettendo , come da verbale, che il parere è a maggioranza con il voto contrario del rappresentante della Coldiretti. La concessione della deroga e quindi l’autorizzazione allo zuccheraggio, rappresenta invece per la nostra regione, una contraddizione all’andamento stagionale. Ci pare – prosegue – che in Calabria  non si sono verificate condizioni climatiche avverse che abbiano compromesso la qualità delle uve e le condizioni di una vendemmia, che si riscontra invece di buon livello, dal punto di vista  qualitativo. L’annata ha permesso la maturazione ottimale delle uve con un buon equilibrio tra grado zuccherino e acidità, insomma più qualità. Il Dipartimento con questo provvedimento, danneggia i viticoltori attenti alla qualità che nasce nei vigneti e dopo anni di sacrifici ed investimenti stanno raccogliendo i frutti che hanno portato i vini calabresi alla ribalta nazionale ed internazionale. Davanti a questo la Regione non trova di meglio che consentire lo zuccheraggio, con un decreto “burocratese” di cui non si sentiva proprio il bisogno.

Alluvione Corigliano-Rossano, Coldiretti chiede più attenzione per gli agricoltori

CORIGLIANO (CS) – «Leggendo i comunicati stampa di questi giorni, si trova una palese  conferma dei ritardi sugli interventi, necessari alle aree rurali, post – alluvione, che il 12 agosto 2015 si abbatté su Rossano e Corigliano. Emerge in modo netto che si continua ad operare senza una visione di insieme». E’ quanto dichiara Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria, auspicando sulla questione una maggior visione d’insieme. «La cronologia dei fatti è alquanto eloquente. Infatti, dopo le risorse utilizzate come “somma urgenza” di € 2.300.000, ad oggi le uniche disponibili sono i 4milioni di €uro del PSR Calabria Misura 126 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzioni di adeguate misure di prevenzione”. Come Coldiretti nei giorni successivi all’evento avevamo segnalato e documentato,con la collaborazione del Consorzio di Bonifica, oltre ai danni alle aziende agricole le priorità per gli interventi urgenti di ripristino e ricostruzione di piccole infrastrutture come: strade e acquedotti rurali,impianti di irrigazione e canali adduttori, gestiti dal Consorzio di Bonifica,interventi legati all’utilizzo delle ICT sulle reti secondarie a servizio delle aziende agricole, regimazione delle acque mediante stabilizzazione delle sponde dei canali di scolo ed alcuni interventi di ingegneria naturalistica e di prevenzione del rischio frane nelle aree rurali. Ci preoccupa notevolmente sentir parlare Calabria Verde di difficoltà nelle redazione del progetto,dopo la presentazione della domanda di finanziamento su bando regionale,da appaltare forse ad Ottobre p.v.. Così come è strano – continua Molinaro – pensare di realizzare efficacemente e razionalmente gli interventi richiamati e previsti dal Bando Regionale, nel capitolo interventi ammissibili, senza la contestuale disponibilità di risorse dedicate dal FESR e dal Fondo per le emergenze nazionali di cui all’art 5,comma 5-quinquies della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, come contemplato sempre nelle Disposizioni Attuative del bando capitolo”Demarcazione con altri fondi”.  Non ultimo il Bando ancora, prevede nella parte ” Tempi di Esecuzione” 12 mesi dalla data di accettazione del provvedimento di concessione del contributo,avvenuto a Novembre 2015. Quindi non solo una mancanza di visione di insieme, indispensabile davanti a così drammatici eventi, ma anche e soprattutto di improvvisazione dimostrata da Calabria Verde anche in questa occasione».  «Siamo indignati – prosegue Molinaro chiedendo maggior attenzione soprattutto per le esigenze degli agricoltori – di come puntualmente nella nostra Regione vengono assecondati comportamenti non di buon senso e soprattutto non rispettosi delle regole che rischiano di procurare ulteriori danni anche alle casse Regionali visto che parliamo di risorse degli agricoltori provenienti dall’Europa. Riteniamo utile non perdere altro tempo e per questo chiediamo al Dipartimento Agricoltura ed all’Autorita’ di Gestione del PSR Calabria la revoca del provvedimento di concessione del finanziamento a Calabria Verde, non solo per i ritardi nell’inizio dei lavori,che impediscono di conseguenza l’impossibilità a  completarli entro Dicembre 2016  (termine ultimo di esecuzione lavori previsto nelle Disposizioni Procedurali allegate al bando), ma sicuramente per le criticità amministrative che si colgono nel “Progetto Tecnico dell’Intervento per come previsto nella parte “documentazione richiesta” all’art 2 punto 3 delle Disposizioni Procedurali”, che riguardano la ricevibilità, l’ammissibilità ed il monitoraggio che mettono a rischio la rendicontazione della spesa PSR Calabria alla Commissione Europea. Crediamo – conclude – che ci sono i motivi sufficienti  anche perché è mancata una  forte determinazione per un reale  sostegno alla ripresa delle attività economiche».

Tutto pronto per il Bio Summer Fest 2016

POLIA (VV) – Si svolgerà a Polia il 18 Agosto a partire dalle ore 9 il Bio Summer Fest 2016, festa dell’ ecosostenibilità delle tradizioni e del futuro, organizzato dall’Associazione di volontariato Famaropa.

L’Italia è, con le sue circa 50.000 aziende biologiche, la prima nazione in Europa per numero di “operatori bio” e la Calabria rappresenta una delle regioni leader con una delle più elevate superfici convertite al metodo bio.
L’evento si presenta con un programma ricco di attività, laboratori tematici, workshop e degustazioni che , durante tutta la giornata, permetteranno di trattare tematiche dall’agricoltura biologica alla mobilità sostenibile, dalla bioedilizia all’ecoturismo, dall’ ecocosmesi all’ artigianato locale e permetterà di scoprire, con la presenza di aziende che da anni lavorano nel settore, come la Calabria è cuore pulsante di un’ economia che riscopre le materie prime usate nel passato e valorizza le risorse naturali del territorio. Presenti alla manifestazione molti stand di aziende agricole provenienti da tutta la Regione con prodotti biologici (olio, vino, grano, formaggi, bacche di Goji) che sarà possibile degustare e/o acquistare, artigiani locali con le loro creazioni, mostre di fotografia e laboratori di cosmesi, riciclo e dell’arte del telaio. Ai workshop interverranno tecnici, esperti e rappresentanti istituzionali che esamineranno il “mondo bio” e l’ecosotenibilità da punti di vista differenti, tra i quali il Dr. Onofrio Casuscelli (Pres. Coldiretti Calabria), Dr. Giuseppe Panarello (Integralia Alimentazione Naturale e Bio) , Dr. Domenico Martella (Slow Food Vibo Valentia), Dr. Salvino Moro (Aiab Calabria) e Vincenzo Linarello (coop. Goel – Bio) Antonio Chiaramonte (Canapa a 360°), Massimiliano Capalbo (Orme nel Parco), Rosamaria Limardi (Jacurso da vivere e imparare). Il primo workshop avrà inizio a partire dalle ore 11.00 con i temi di Bioedilizia ed Artigianato; dalle ore 13.00 inizieranno i laboratori e la degustazione di prodotti bio e dalle ore 17.00 i workshop Bioagricoltura ed Ecoturismo, sino alla chiusura in serata con intrattenimento musicale e ringraziamenti a tutti i partecipanti. Patrocini: Comune di Polia, Regione Calabria, Coldiretti Calabria, Parco Nazionale della Sila, Slow Food Vibo Valentia, AIAB Calabria, Ismea. In collaborazione con Forum group di I like Filadelfia, Istituzione comunale Castelmonardo e Club Unesco di Vibo Valentia.

Per info: famaropa@gmail.com