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Denuncia estorsore e lo fa arrestare, imprenditore coraggio nel cosentino

SAN GIORGIO ALBANESE (CS) – Subisce un’estorsione e fa arrestare il responsabile presentando una denuncia ai carabinieri. Protagonista della vicenda un imprenditore, titolare di appalti per lavori pubblici a San Giorgio Albanese, che dopo avere subito un’intimidazione si è rivolto ai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza consentendo l’arresto dell’autore dell’estorsione. Si tratta di Mario Vigliaturo, di 47 anni, arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Dda di Catanzaro.

A Vigliaturo vengono contestati un’estorsione ed una tentata estorsione messe in atto ai danni dello stesso imprenditore, con l’aggravante del metodo mafioso. Un mese dopo l’intimidazione, Vigliaturo, riferisce la Dda in una nota stampa, aveva avvicinato i responsabili dell’impresa chiedendo una somma di denaro quale “regalino per gli amici di Corigliano”, cittadina della zona jonica cosentina dove si registra una forte presenza criminale.

Fonte Ansa

Maxi sequestro, ditta fallita continuava a lavorare, arrestato imprenditore

LAMEZIA TERME (CZ) – Il gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme ha arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore Gianfranco Caporale, di 50 anni, già titolare di un’azienda operante nel settore fabbricazione di infissi eseguendo contestualmente il sequestro di beni per oltre 1,2 milioni di euro.

L’arresto è stato fatto su disposizione del gip di Lamezia Terme che ha accolto la richiesta della Procura.

La ditta, secondo quanto emerso, avrebbe occultato rimanenze di magazzino per oltre 700 mila euro proseguendo l’attività tramite una srl artatamente costituita per tramite di un ex dipendente e legata fittiziamente alla madre dell’imprenditore fallito, amministratore di fatto della società. Inoltre, è stata disposta la sospensione temporanea dall’attività di un professionista, curatore fallimentare, che ha stipulato dei contratti di locazione degli impianti a canoni irrisori dando la possibilità all’imprenditore fallito di utilizzare “in nero” l’impianto oggetto di bancarotta fraudolenta.

Fonte Ansa

Colpo alle cosche, confiscati beni per 12 milioni di euro ad imprenditore

VIBO VALENTIA – Beni per un valore di 12 milioni di euro, tra i quali il “Baia Tropea Resort” di Parghelia (Vv), sono stati confiscati dalla Polizia a Nicola Comerci, 72 anni, imprenditore, nato a Nicotera (Vv), attivo nella piana di Gioia Tauro (RC) ma con rilevanti interessi economici nelle province di Vibo Valentia, Bologna ed in tutto il Nord Italia.

​Dagli anni Settanta in poi, Comerci avrebbe, secondo l’accusa, costruito un vasto patrimonio, soprattutto nel campo delle strutture ricettive, ristorazione e villaggi turistici, grazie all’appoggio fornito dalla potente cosca Piromalli di Gioia Tauro ed ai legami tra quest’ultima e quella dei Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia).

I beni erano stati sequestrati lo scorso agosto

Faceva affari con le cosche, sequestro milionario ad imprenditore

CROTONE – Beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 10 milioni di euro sono stati confiscati dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone a carico di Natale Garofalo, imprenditore ritenuto dagli investigatori in affari con la ‘ndrangheta crotonese.

L’operazione è stata denominata “Lea”, in ricordo di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009 e le cui dichiarazioni sono state utilizzate anche nell’indagine che ha portato alla confisca. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione misure di prevenzione su richiesta della Dda catanzarese – ha riguardato quattro aziende operanti nel settore edile, situate a Petilia Policastro e Crotone, un immobile nel milanese, sede amministrativa di un’attività economica pure confiscata, oltre a rapporti bancari, cassette di sicurezza, titoli, libretti di risparmio, buoni fruttiferi intestati all’imprenditore ed alla moglie Maria Cardamone.

Sequestrati beni per 20 milioni di euro ad imprenditore reggino

REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per 20 milioni di euro all’imprenditore Angelo Emilio Frascati, 62 anni, noto nel settore della grande distribuzione alimentare e del commercio di auto.

Nel provvedimento – emesso dal tribunale, sezione misure di prevenzione, su proposta del direttore della Dia e con il coordinamento della Dda – viene riconosciuta la sua pericolosità sociale per la stretta vicinanza con la ‘ndrangheta. Frascati fu arrestato nel 2016 nel procedimento “Fata Morgana” (poi confluito in “Ghota”) per avere fatto parte della cosca Libri, diventando, al termine di una guerra di mafia, espressione della ‘ndrangheta nell’imprenditoria e per aver turbato lo svolgimento delle gare pubbliche per l’inserimento nel consorzio di commercianti del centro commerciale “La Perla dello Stretto” di Villa San Giovanni. In primo grado è stato condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa e turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso.

Fonte e foto Ansa 

Agguato nel vibonese, imprenditore ferito da un colpo di pistola

VIBO VALENTIA – Un imprenditore è stato ferito a colpi di pistola ieri sera nel quartiere Affaccio, a Vibo Valentia, da un individuo sulla cui identità sono in corso indagini della Squadra mobile di Vibo.

La vittima, M.M., secondo quanto si è appreso, ha raccontato di essere stata avvicinata , mentre si trovava fuori dalla sua attività di vendita di ceramiche per uso privato e aziendale, da una persona che però non sarebbe riuscita a riconoscere a causa della pioggia e dal fatto che questa si copriva il volto con l’ombrello.

L’attentatore ha quindi esploso all’indirizzo dell’imprenditore 47enne un colpo di pistola ferendolo al piede.

Sul posto sono giunti i poliziotti della Squadra volante della questura di Vibo e l’equipe del Suem118 che ha provveduto a trasportare il ferito al pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino. Le sue condizioni non destano preoccupazione.

Foto di repertorio

 

Guai col Fisco per un imprenditore reggino, sequestrati beni e conti correnti

REGGIO CALABRIA – Oltre 158.000 euro sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, di conti correnti bancari, depositi e altre disponibilità finanziarie, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un imprenditore reggino operante nel settore del commercio al dettaglio di giochi e giocattoli.

L’articolata attività investigativa – coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Dott. Giovanni Bombardieri e dal Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni e diretta dal Sostituto Procuratore Dott. Nicola De Caria, ha consentito di accertare l’omesso versamento di ritenute fiscali (reato punito e previsto dall’art. 10-bis del d.lgs. 74/2000), da parte dell’indagato. Dalle indagini esperite è emerso che il rappresentante legale della società interessata, avente sede nel pieno centro del capoluogo reggino, non aveva versato, entro i termini previsti dalla legge, le somme dovute in base alla dichiarazione del sostituto d’imposta resa per l’anno 2014, a titolo di ritenute dovute o certificate. I Finanzieri reggini hanno inoltre individuato un significativo compendio patrimoniale direttamente riconducibile all’indagato, composto da disponibilità finanziarie liquide (conti correnti, polizze assicurative, fondi di gestione del risparmio). L’attività delle fiamme gialle, eseguita simultaneamente presso le sedi centrali degli istituti finanziari ove risultavano accesi i rapporti da sottoporre a vincolo cautelare (Torino, Milano, Varese, Verona, Roma e Siena), rientra nei prioritari compiti della Guardia di Finanza che, nell’ambito del contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, orienta la propria azione al fine di incidere sulla diffusione degli illeciti fiscali, finanziari ed economici, a tutela delle imprese che operano nella piena e completa osservanza della legge.

Confiscati 2,5 milioni di beni a imprenditore sorvegliato speciale

REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, coordinati dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, che ha disposto la confisca del patrimonio stimato in circa 2,5 milioni di euro riconducibile a Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, già sorvegliato speciale dalla Polizia, ritenuto intraneo alla cosca di ‘ndrangheta reggina “Rosmini”, egemone nei quartieri Modena, Ciccarello e San Giorgio Extra di Reggio Calabria.

Il provvedimento trae origine dalle indagini nell’ambito dell’operazione “Araba Fenice”.

Liuzzo, accusato di associazione mafiosa, secondo l’accusa aveva curato gli interessi economici illeciti della cosca. La confisca ha riguardato un’impresa individuale di commercio all’ingrosso di materiale da costruzione, 6 immobili, 2 veicoli, rapporti bancari/assicurativi e disponibilità finanziarie. Dal gennaio 2017 ad oggi, i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno sequestrato o confiscato beni per un valore complessivo di oltre 738 milioni di euro.

Bancarotta fraudolenta, ai domiciliari un imprenditore cosentino

COSENZA – I militari del Comando Provinciale di Cosenza, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno posto agli arresti domiciliari un imprenditore cosentino, indagato per il delitto di bancarotta fraudolenta in esecuzione di una misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Cosenza.

Le attività investigative condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico- finanziaria di Cosenza sono state incentrate su una società operante nel settore del brokeraggio, con diverse filiali dislocate sull’intero territorio nazionale, dichiarata fallita nell’anno 2015, il cui amministratore ha distratto beni e denaro per un valore pari a circa € 1.800.000, grazie ad abili artifizi contabili.

In particolare, il destinatario della misura restrittiva è risultato essere il vero regista di un ben articolato sistema fraudolento che prevedeva la distrazione di denaro e beni della società fallita attraverso diversificate modalità delittuose, consistenti nell’acquisto di ingenti forniture di beni, che immediatamente venivano rivenduti a soggetti terzi, senza pagamento del corrispettivo, per poi ritornare nella disponibilità dell’indagato, e nella distrazione di somme dai conti correnti societari, giustificati in contabilità da crediti inesistenti.

Successivamente, la società, continuando ad accumulare debiti, veniva destinata al fallimento, ormai svuotata di tutti i beni, con grave pregiudizio dei creditori sociali. A fallimento conclamato, quindi, il collaudato sistema veniva reiterato in un’altra società satellite consentendo all’imprenditore di approvvigionarsi di beni e servizi, oltre che di denaro, con modesti investimenti.

Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento di arresto notificato in data odierna all’indagato, già noto per precedenti truffe perpetrate sull’intero territorio nazionale.

Prosegue incessante, pertanto, l’attività della Procura della Repubblica di Cosenza e della Guardia di Finanza al contrasto degli illeciti societari e fallimentari, onde garantire il corretto funzionamento del mercato, la libera concorrenza e la tutela degli operatori economici che operano nel rispetto della legge.

Coldiretti Cosenza, Franco Aceto è il nuovo presidente

COSENZA – E’ giunto al termine il rinnovo delle cariche per Coldiretti Cosenza, iniziato nei mesi scorsi con l’elezione dell’Ingegnere Franco Aceto, imprenditore agricolo di Montalto Uffugo, quale nuovo Presidente Federazione Provinciale.E’ stato eletto, nella sala del trono del Castello Svevo di Cosenza, dall’assemblea della provincia bruzia.

Aceto succede a Pietro Tarasi che con saggezza, lungimiranza e intraprendenza ha guidato l’Organizzazione per diversi anni ponendola sempre al centro delle dinamiche economiche e sociali e che ha saputo accompagnare la fase di costruzione della“ nuova Coldiretti” che trova proprio la sua forza nel rinnovarsi facendo tesoro del passato, concentrandosi sul presente e tenendo uno sguardo al futuro.

A testimonianza dell’affetto dell’assemblea nei confronti di Pietro Tarasi c’è stato un sincero e lunghissimo applauso a conclusione dell’intervento di commiato. Lo stesso Presidente Regionale Pietro Molinaro, rivolgendosi a Tarasi, lo ha voluto ringraziare per il contributo dai forti connotati sindacali e del grande lavoro svolto con passione ed energia facendo diventare Coldiretti sempre più punto di riferimento per cittadini e Istituzioni.

All’assemblea hanno partecipato il sindaco Mario Occhiuto, l’assessore alle attività produttive Loredana Pastore, il presidente e il segretario generale della Camera di Commercio di Cosenza Klaus Algieri e Erminia Giorno. Franco Aceto, gestisce insieme al fratello, il più grande allevamento di bovini da latte calabrese oltre che una estesa superficie investita a kiwi e vite da vino, oltre che a foraggere.

«Sono lusingato – ha affermato il neo Presidente– della fiducia che mi è stata accordata. Amo il mio territorio e conosco le problematiche che bisogna affrontare quotidianamente. Svolgerò – ha proseguito – con il massimo impegno l’attività politico sindacale che il mio ruolo richiede: Il principio che deve guidarci è tutelare e valorizzare al massimo le nostre imprese e il loro reddito e, di conseguenza, il nostro territorio».

La squadra che collaborerà con il nuovo presidente è composta dai consiglieri: Vincenzo Abbruzzese – vice presidente, Fiore Gagliardi, Antonio Genovese, Francesco Graziani, Lorenzo Pupo, Pietro Molinaro, Giuseppe Perri, Antonino Fonsi, Ugo Amato, Enrico Parisi – delegato Giovani Impresa, Tiziana Calabrese – responsabile Donne Impresa, Carlo Spizzirri – presidente pensionati, don Fabio De Santis – consigliere ecclesiastico.