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Covid, aumentano i contagi tra i sanitari negli ultimi 15 giorni

In aumento la percentuale di casi Covid tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Lo rileva il report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. A seguito dell’inizio della somministrazione delle dosi booster, «si era osservata una diminuzione della percentuale dei casi tra operatori sanitari, ma nelle ultime 2 settimane – afferma l’Iss – si è registrato un aumento del numero di casi segnalati: 12.009 rispetto ai 10.393 della settimana precedente. La percentuale di casi sul totale risulta in lieve diminuzione da 2,0% della settimana precedente a 1,8%».

Tasso di ricovero nelle intensive

Il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster. Lo evidenzia il Report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. Inoltre, nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, si legge nel Report, l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98%. In merito all’impatto della vaccinazione nel prevenire nuove infezioni, ricoveri e decessi, l’Iss ricorda che “l’efficacia del vaccino (riduzione del rischio rispetto ai non vaccinati) nel prevenire la diagnosi di infezione SARS-CoV-2 è pari a 71% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 57% tra i 91 e 120 giorni, e 34% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale”. Rimane inoltre “elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni e 89% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni”.

Probabile malore, muore autotrasportatore

RENDE (CS) – Sarebbe un malore la causa del decesso di un autotrasportatore avvenuto poco fa a Rende, nel quartiere di Commenda, vicino i campi da tennis. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, la polizia municipale e le forze dell’ordine.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, alla guida di un mezzo pesante, sentitosi male all’improvviso ha accostato e poi sarebbe deceduto a causa del malore. La salma è stata trasportata nell’obitorio dell’Ospedale civile di Cosenza a disposizione del medico legale. 

Ospedale di Reggio, il dott. Rosato nel direttivo del Consiglio dei Sanitari

ROSATI

REGGIO CALABRIA – Turnover in seno al Consiglio dei Sanitari dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria. Ad ottenere il maggior numero di preferenze, nell’ambito della procedura di selezione svoltasi nei giorni scorsi e conclusasi con lo scrutinio finale del 29 marzo, è stato  Alessio Rosato, medico specialista presso la Divisione ospedaliera di Ecografia clinica. Un riscontro di grande prestigio, ottenuto da un giovane medico in forza al Polo ospedaliero da diversi anni. Professionalità, esperienza e serietà di elevato spessore sono state ripagate con l’attribuzione al dott. Rosato, di un ruolo di responsabilità nel Consiglio dei Sanitari dell’Ospedale della città dello Stretto. Il suddetto organismo, presieduto dal Direttore Sanitario, è un organo consultivo deputato ad esprimersi sugli aspetti di pianificazione relativi al contesto di competenza e a deliberare su atti di programmazione delle attività tecnico-sanitarie, nella fattispecie, la Relazione Sanitaria, il Piano attuativo locale e lo Statuto Aziendale. «Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato il dott. Rosato-per l’importante riconoscimento ottenuto. Un impegno che mi spinge ancora di più ad agire  con ferma determinazione nel solco della legalità. Ringrazio  tutti coloro che  mi hanno  sostenuto, credendo fermamente nelle mie potenzialità, capacità professionali e organizzative.

Morte sospetta all’Annunziata, assolti quattro medici

COSENZA – Il Tribunale di Cosenza ha assolto quattro medici dell’ospedale dell’Annunziata dall’accusa di aver provocato la morte di Caterina Loria, di San Giovanni in Fiore, avvenuta il 28 giugno del 2011. La giovane perse la vita sette giorni dopo aver dato alla luce, col parto cesareo, una bambina. Sul banco degli imputati finirono quattro medici in servizio nell’Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia. Si tratta di Attilio Forte, Andrea Bilotti, Maria Patrizia Romano e dell’allora primario Pasquale Pirillo. Nell’immediatezza della vicenda vennero tutti e quattro rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Secondo l’impianto accusatorio i quattro “per negligenza, imprudenza e imperizie, consistite nella prestazione di una inadeguata assistenza clinica, cagionavano la morte di Caterina Loria, intervenuta per tromboembolia massiva del ramo principale dell’arteria polmonare insorta nel decorso post-operatorio in soggetto sottoposto a taglio cesareo”. Ma in dibattimento non sono emersi elementi tali da provare la responsabilità dei sanitari. Per questo motivo anche il pm Giuseppe Cozzolino aveva chiesto l’assoluzione dei medici. Richiesta a cui si erano opposti i legali della famiglia, che si è costituita parte civile. Il giudice Francesca De Vuono ha pronunciato una sentenza di assoluzione per tutti gli imputati.

Tragedia a Buonvicino, bimba muore intossicata dalla stufa difettosa

Romina MaiolinoBUONVICINO (CS) – Sarebbe deceduta per intossicazione da ossido di carbonio la bimba di sei anni morta questa mattina mentre dormiva nel lettone dei genitori accanto alla madre a Buonvicino, centro montano del Tirreno cosentino. A compiere la terribile scoperta è stato il cognato della donna che ha subito allertato il 118. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della bambina, mentre la madre, Romina Maiolina, 36 anni, è stata trasferita all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in stato di semincoscienza, in condizioni critiche con l’elisoccorso. Nell’abitazione dove si è consumato il dramma, oltre alla piccola e sua madre, si trovavano il cognato e i nonni paterni e materni. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Diamante e il pm di turno Maria Camodeca che assieme al procuratore capo del tribunale di Paola, Bruno Giordano, stanno coordinando le indagini. Dalle prime analisi compiute dal medico legale sul corpicino della piccola non emergerebbe alcun segno di violenza mentre sarebbero visibili gli effetti dell’intossicazione da esalazioni di ossido di carbonio. Per questo gli inquirenti propendono come causa di morte l’incidente domestico legato appunto all’impianto di riscaldamento. Prima di disporre l’autospia gli investigatori attendono che la madre riprenda coscienza per comprendere l’esatta dinamica dell’incidente. In corso sull’impianto di riscaldamento anche le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco del distaccamento di Scalea. Secondo le prime ipotesi, a provocare il dramma sarebbe stato il malfunzionamento dell’impianto stesso che serve tutto il palazzo dove vivono anche gli altri parenti della donna. L’impianto è allacciato ad un bombolone di Gpl esterno all’abitazione.