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A teatro tra Plauto e Lucio Dalla

CASTROVILLARI (CS) – Il Teatro Sybaris ospiterà il 17 e 18 dicembre due spettacoli organizzati dall’associazione culturale Khoreia 2000. Sabato 17 andrà in scena la commedia in vernacolo ‘A Cassarola, tratta dall’Aulularia del commediografo latino Plauto, mentre domenica 18 Caro amico ti scrivo renderà omaggio al cantautore Lucio Dalla.

“Notturno di donna con ospiti” con Giuliana De Sio in scena al Teatro Sybaris

CASTROVILLARI (CS) – Sono pochi gli spettacoli che in Italia possono contare ottocento repliche. Uno di questi è “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello in scena al Teatro Sybaris di Castrovillari, venerdì 16 dicembre alle 21,00, con una grandissima interprete: Giuliana De Sio. Un noir d’autore, ricco di colpi di scena, assolutamente da non perdere che sa sapientemente fondere commedia e tragedia per servire allo spettatore un thriller in bilico tra realtà e sogno. Lo spettacolo è inserito nel cartellone di “Stagioni Teatrali di Calabria 2016”, rassegna ideata e promossa da Teatri Calabresi Associati, sotto la direzione artistica di Domenico Pantano, con il contributo della Regione Calabria – assessorato alla cultura e in collaborazione con il Comune e l’ACT di Castrovillari. “Notturno di donna con ospiti”, diretto da Enrico Maria Lamanna, è il racconto di una lunga, folle nottata: questo serve e questo basta ad Adriana, madre incinta, sola e oppressa, per decidere di fuggire dalla prigione della sua esistenza quando una sera, strane presenze, temute e desiderate da troppo tempo, si introducono in casa sua. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i fantasmi del passato, le proiezioni del suo inconscio, i sogni e i desideri repressi. Con una scrittura leggera quanto amara, fra il dramma, la commedia e il thriller, lo spettacolo dal ritmo incalzante, forte e denso di emozioni, rappresenta a pieno il suo autore. Ispirato in questo caso più alla cinematografia di Scorsese e Kubrik, al contrario de “Le cinque rose di Jennifer” – altro suo splendido testo, già rappresentato al Sybaris di Castrovillari –  che ha come riferimento il cinema di Hitchcock, Argento e Polanski. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino a un catartico finale. La grande Giuliana De Sio torna per la terza volta in vent’anni a vestire i panni di Adriana, sicuramente tra i personaggi più belli e complessi di Annibale Ruccello, il drammaturgo napoletano scomparso a soli trent’anni nell’86 per un incidente d’auto. Non prima di avere scritto una delle pagine più belle del teatro contemporaneo, lasciandoci opere, di disarmante attualità, una sorprendente sensibilità nel cogliere i risvolti più cupi dei rapporti interpersonali, le brutture del progresso, la violenza domestica e i lati oscuri dell’animo femminile. «Il “Notturno” è un delirio onirico, – dice la protagonista – e qui dalla cronaca si passa a un contenuto molto più profondo. Adriana vive un incubo paranoico e gli “ospiti” sono in realtà le proiezioni del suo inconscio: i suoi sogni, i desideri repressi, i ricordi, l’eros… In una parola i suoi persecutori: il quotidiano ordinario diventa così straordinario». Con Giuliana De Sio ci saranno sul palcoscenico del Sybaris Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Francesco Di Leva e Luigi Iacuzio. Il costo dei biglietti è fissato a 15 euro per la platea e 12 euro per la galleria; prenotazione e prevendita si possono effettuare presso Dany Music in via Mazzini a Castrovillari.

La tappa casttovillarese del ritorno di Giuliana De Sio in Calabria è la secobda di tre tappe. Lo spettacolo infatti sarà già a Lamezia Terme il 15 dicembre, e poi sabato 17 alle ore 21 al Teatro Gioiosa di Gioisa Ionica.

Al Teatro Sybaris in scena “A morte ‘e Carnevale” di Raffaele Viviani

CASTROVILLARI (CS) – L’associazione culturale Aprustum torna in scena il 3 e 4 gennaio alle 21,00 con la commedia “’A morte ‘e Carnevale” , per la regia di Casimiro Gatto. L’opera, scritta da Raffaele Viviani nel 1928, è uno dei lavori più riusciti del grande drammaturgo stabiese, complesso nella sua semplicità, straordinario spaccato d’epoca, feroce, esilarante e di straordinaria attualità. A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI

L’appuntamento teatrale, organizzato con il patrocinio dell’amministrazione comunale – assessorato alla cultura è al Teatro Sybaris del Protoconvento Francescano.  La compagnia castrovillarese prosegue, così, il suo percorso nel teatro dei grandi autori e interpreti della tradizione napoletana e questa volta lo fa portando in scena “’A morte ‘e Carnevale”, ovvero il racconto, in tre atti, di una esilarante corsa all’eredità, ambientata a Napoli nei primi anni venti. Al centro della vicenda vi è Don Pasquale Capuozzi meglio conosciuto come Carnevale, un vecchio usuraio che tesse le fila delle vite di quanti gli ruotano attorno, esigendo crediti e relativi interessi. Lo assiste da tanti anni ‘Ntunetta, una donna ancora piacente, vittima di un uomo che esige da lei di essere “servito” da mattina a sera. In quest’umanità dolente si inserisce anche il nipote di Carnevale, Rafele, il quale cerca di ingraziarsi lo zio, da giorni gravemente malato, con la speranza di aggiudicarsi una fetta dell’eredità. Un turbinio di eventi metterà in luce la vera natura dei personaggi che si avvicendano sulla scena, una moderna corte dei miracoli, dove i miserabili cercano di sopraffarsi negli aspetti più spiccioli del quotidiano. Le situazioni creano una comicità alla quale è difficile resistere, ma lo scopo dell’autore di far vedere come vive e soffre l’umanità di Napoli, si evince dalla carica melodrammatica di personaggi che, pur facendo ridere per le dinamiche che creano, di comico non hanno nulla, ma recano con se tutta la drammaticità tipica della povera gente.

Sulla scena del Teatro Sybaris ci saranno Martina Aloisio, Fedele Battipede, Antonio De Biase, Filomena De Tommaso, Nunziato Di Benedetto, Ivan Donadio, Domenico Donato, Luana Fazio, Marianna Fortunato, Luigi Grisolia, Rosanna Guaragna, Gabriele Pacenza, Alessandra Pugliese, Lugi Pulice, Claudio Scriva e Lucrezia Zaccaro. Le scenografie sono a cura di Andrea Magnelli. Info e prevendita presso Dany Music in via Mazzini a Castrovillari.

“I Maltesi” rendono omaggio a Fabrizio De Andrè

i maltesiCASTROVILLARI(CS)-Magia, emozioni, brividi lungo la schiena. Questo, il resoconto dello spettacolo musicale andato in scena lunedi sera presso il teatro Sybaris di Castrovillari direttamente dal cartellone della rassegna “Primafila”. Un  tributo a Fabrizio De Andrè musicato e cantato da “I Maltesi”che ha visto sul palco, nove elementi sposarsi amabilmente fra loro.Una voce, quella del cantante, Dario Di Stefano,che ha reso merito al grande cantautore italiano.Da “Via del Campo” a “Khorakhanè”, a “Il testamento di Tito”, si sono ripercorse le tappe dei soggetti che De Andrè sceglie di portare in primo piano e che spesso sono gli “ultimi”, gli emarginati, i folli spirituali spinti da una rivoluzione interiore e che  Di Stefano ha saputo trasmettere a tutta la platea con un messaggio di speranza.La speranza che questi testi non tramontino mai, ma possano vivere attraverso anime come lui che, con passione e talento, ci hanno permesso di sognare ad occhi aperti e di conoscere il fulcro dell’eccellenza italiana musicale.Dettagli, sfumature, giochi di luci hanno fatto della serata, una escalation di tempi lenti, ritmi più forti, a parti voci di cori femminili sottili e ammalianti, sino a chiudere con una ballata – quella dell’amore cieco – che ha scatenato la platea lasciandola soddisfatta e felice di aver preso parte a una serata, perfettamente organizzata dall’associazione Culturale Novecento e del suo Direttore Artistico, Benedetto Castriota.

“Polvere – dialogo tra uomo e donna” in scena al Teatro Sybaris di Castrovillari

CASTROVILLARI – Il cartellone della XVI Stagione Teatrale Polvere 1 (ph. Laila Pozzo)Comunale di Castrovillari comprende il suggestivo spettacolo di Scena Verticale, ossia “Polvere – dialogo tra uomo e donna” scritto e diretto da Saverio La Ruina.
Questa nuova produzione di Scena Verticale sarà presentata al Teatro Sybaris venerdì 20 marzo alle 21. Artista unico, tra i più premiati della scena italiana, Saverio La Ruina vuole focalizzare l’attenzione su uno degli aspetti inesplorati del terribile fenomeno del femminicidio, dando vita a una pièce dal forte impatto dissacrante. Non è il vernacolo calabrese la lingua parlata sul palcoscenico, ma un italiano quotidiano e colloquiale. La Ruina dividerà la scarna scena con Jo Lattari, attrice cosentina non professionista.
“Polvere”, dopo il debutto al Teatro Elfo Puccini di Milano in gennaio, chiude con la sua drammaturgia ossessiva la trilogia iniziata con “Dissonorata” (2006) e proseguita con “La Borto” (2009), spettacoli in cui l’autore vestiva i panni dimessi della donna del sud vittima di ataviche sopraffazioni maschili. Ruolo più volte premiato in questi ultimi anni. In “Polvere” La Ruina diventa persecutore mettendo in atto con crudele leggerezza quei meccanismi di potere che minacciano la coppia a qualsiasi latitudine sociale e culturale. Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.
Ma cosa viene prima dello spettacolo? È lo stesso autore e regista a spiegarlo, sottolineando che “il lavoro preparatorio è stato lungo e complesso incontri, interviste, lettura di articoli e testimonianze. Gli uomini hanno scarsa capacità di aprirsi e la tendenza a giustificarsi e autoassolversi. Le donne sono più lucide e oneste nell’autoanalisi e anche nella restituzione della figura maschile rispetto al rapporto malato che si creava. Spesso si dice ma come hai fatto a metterti con un uomo così? eppure questi uomini spesso conquistano le donne anche con gesti e sentimenti molto belli, che provano realmente, ma hanno una doppia faccia. Mi interessa che tutti possano trovare in questo spettacolo qualcosa di vicino a loro”. Lo spettacolo, già presentato a Roma, Venezia, Udine Bologna, Genova, ha ottenuto ovunque grande successo di pubblico e critica, con recensioni a favore sulle maggiori testate nazionali (da Repubblica a Il Sole 24 Ore, da L’Avvenire al Corriere sella Sera e molte altre). Sara Chiappori così scrive su La Repubblica Milano: “Di solito sono le donne a parlare delle donne. Soprattutto quando si tratta di violenza e dei rapporti di potere. Saverio La Ruina è una magnifica eccezione. La violenza è tutta psicologica ed emotiva nella sequenza di scene che La Ruina sviluppa in un micidiale crescendo di tensione. La Ruina è attore maestro del dettaglio, del gesto minimo”.
Appuntamento quindi al 20 marzo.

Al Teatro Sybaris di Castrovillari “Statue Unite” di Eduardo Tartaglia

STATUE UNITE 1CASTROVILLARI (Cs) – Marzo sarà un mese ricco di appuntamenti da non perdere al Teatro Sybaris con ben tre spettacoli inseriti nel cartellone della XVI Stagione Teatrale di Castrovillari, organizzata dal Comune in collaborazione con le associazioni culturali Aprustum e Khoreia 2000. A partire da sabato 14, alle 21,00, con “Statue Unite”, atto unico tra Viviani e Beckett, di Eduardo Tartaglia, prodotto da Ente Teatro Cronaca di Napoli, la più antica formazione di prosa d’Europa nel settore del teatro privato, per passare poi al nuovo lavoro di Scena Verticale, giorno 20, “Polvere”, dove Saverio La Ruina esplora l’universo maschile violento e quindi a sabato 28 con Khoreia 2000 che presenta “Metropolitalia Linea B”, con al centro storie di integrazione, di solitudine, di infanzia spezzata e di coraggio. “Parto. Non dimenticherò mai la Via Toledo: la via più popolosa e gaia del mondo – scrisse Stendhal nel 1817. Quasi duecento anni sono passati, da quando il grande scrittore francese lasciava la nostra città con la morte nel cuore. Chissà, è lecito chiedersi, – dice Eduardo Tartaglia, anche regista e interprete di “Statue Unite” – se oggi ancora Napoli apparirebbe ai suoi occhi e senza paragone alcuno la città più bella dell’universo. Qualche dubbio, in verità, lo nutriamo. Soprattutto, temiamo, stenterebbe a riconoscere proprio la storica centralissima via, da lui così tanto amata. E non vogliamo qui unirci al fin troppo facile coro di chi si lamenta del degrado, dell’incuria, del disordine da suk mediorientale a cui essa pare irrimediabilmente condannata. Al contrario, ciò che a nostro avviso maggiormente contrasta con quella definizione del 1817, è proprio quell’aggettivo: “gaia”. Che così difficilmente, adesso, anche l’animo più ben disposto assocerebbe alla strada. Popolosa ancora, certo; ma priva, ahinoi, di quel sentimento di letizia che pure doveva evidentemente caratterizzare il suo glorioso passato”. Così, tra ambulanti venditori di ogni sorta di mercanzia contraffatta, giocolieri tristi, malinconici suonatori, improvvisati artisti di strada, quasi tutti provenienti da un altrove lontano e tutti vanamente alla ricerca di un’attenzione che stenta ad arrivare da parte di chi è preda solo dei propri affanni, facciamo finalmente il nostro incontro con i protagonisti della storia: Raffaele ed Adelaide, interpretati da Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza. Artisti?… Maghi?… Illusionisti?… Mimi?… Cialtroni?… Chissà. Interpreti, forse: di un copione antico e modernissimo. Offrire, in assenza di altro, lo spettacolo di sé. Fare del proprio corpo un’esibizione. Dare della propria materialità una sorta di rappresentazione. Una modalità dignitosa e per certi versi estrema: per tacitare la coscienza di chi non vuole arrendersi alla condizione ultima e definitiva di “mendicante”. Li troviamo, così, in decoroso silenzio, nella curiosa posizione di statue viventi. “Statue unite”, per la precisione. Avvolti da ampi camicioni di un vistoso colore arancio; ricoperti da turbanti dal sapore vagamente orientale; con le gambe conserte nella tipica postura siddhàsana; catturano l’attenzione dei passanti (o questo almeno nei loro auspici …) grazie ad un misterioso artificio, una magia, un prodigio nascosto. Che, quasi in spregio ad ogni legge fisica, consente ad Adelaide di galleggiare nel vuoto, proprio sopra la testa di Raffaele. Sorretta, questo è evidente ma, non di meno, ugualmente inspiegabile all’apparenza, dal solo esile bastone che Raffaele mantiene saldo con la destra. Il trucco c’è, ma non si vede! Ed è questo che conta. Da sempre.

 

STATUE UNITE

di Eduardo Tartaglia

con Veronica Mazza, Eduardo Tartaglia e Giuseppe De Rosa

scene Luigi Ferrigno
costumi Mariarosaria Riccio

regia Eduardo Tartaglia

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

debutto settembre 2014 Festival di Benevento Città Spettacolo

 

Eduardo Tartaglia, autore, regista e attore di teatro e cinema, all’inizio, affonda le mani nel teatro classico tradizionale, lavorando a stretto contatto con attori e registi legati alla grande scuola eduardiana: Mariano Rigillo, Antonio Casagrande, Tato Russo, Regina Bianchi, Aldo Giuffré e Mario Scarpetta. Successivamente, si sposta nella sperimentazione e nel teatro di ricerca con le compagnie Alfred Jarry dei Santella e Libera Scena Ensemble di Renato Carpentieri, del quale diventerà socio, portando per tre anni un repertorio che lo vede al centro dell’attenzione sia in veste di interprete che in quella di autore e regista. Raccogliendo intorno a sé, giovani talenti della nuova generazione teatrale partenopea, attira l’attenzione di Paolo Sorrentino che lo dirige nel corto “L’amore non ha confini” (1998) con Giovanni Esposito. Dopo aver firmato “Chi arde per amor… si scotta e suda!” che diventa un cult, nel 2000 scrive il musical “Emozioni” con la regia di Sergio Japino. Negli ultimi anni ha portato a teatro “I fiori del latte” (2008), “La valigia sul letto” (2010) e “Questo bimbo a chi lo do” (2012).

Veronica Mazza, conosciuta dal grande pubblico per il ruolo di Cinzia Maiori, nella soap “un posto al sole” è un’attrice napoletana che ha partecipato a numerosi allestimenti di grande prestigio, firmati tra gli altri da: Giorgio Albertazzi, Tato Russo, Antonio Casagrande, Mario Scarpetta, Gigi Savoia, Renato Carpentieri, Walter Manfrè e Gianfranco D’Angelo. È protagonista di tutti gli spettacoli teatrali e cinematografici ideati e prodotti da suo marito Eduardo Tartaglia, tra cui il film “Ci sta un francese, un inglese e un napoletano” nel 2008 per cui ha ricevuto vari premi.

 

“Cùntami” al Teatro di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Sabato 21 febbraio alle 21,00, il Teatro Sybaris ospita sul proprio palco il nuovo appuntamento della XVI Stagione Teatrale di Castrovillari –  la prima organizzata dal Comune in sinergia con due associazioni culturali locali: Khoreia 2000 e Aprustum .

La Compagnia Il Loco Teatro porterà infatti in scena “Cùntami”, scritto e diretto da Annarita Colucci. Uno spettacolo poetico, rivolto a tutte le fasce d’età, che racconta, tramite una visione “particolare” alcune delle fiabe che tutti noi conosciamo (Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola, Pinocchio) attraverso una sorta di viaggio onirico in un’ambientazione fiabesca, seppur distorta, in cui il protagonista si ritrova, in seguito ad un casuale incidente.

“Cùntami” è la storia di un amore, e dell’impossibilità di viverlo; un viaggio all’interno dell’inconscio di un uomo, uno scrittore di fiabe che proietta nei suoi personaggi le proprie ansie, insicurezze, e difficoltà. Nelle fiabe della tradizione tutto appare sempre o bianco o nero: le principesse aspettano i loro principi, i principi sono prestanti, coraggiosi e le matrigne sono cattive. Ma se pensiamo ai personaggi fantastici come a delle persone, le regole del gioco cambiano. C’è solo una cosa che accomuna le fiabe e la realtà: le scelte. Qualsiasi via intrapresa ha sempre delle conseguenze che non ci è dato conoscere e che ci fanno paura, ma il pericolo più grande probabilmente si nasconde nel non scegliere… e nella realtà, non c’è vero amore che possa salvare. Il viaggio del protagonista, all’interno di un mondo parallelo, quello dei sogni e dell’inconscio, ci mostra le storie dei libri che abbiamo letto da bambini immerse in una sorta di “terra di mezzo”, consumata dal tempo e dall’uomo. Egli si muove in uno scenario non dipinto, ma costruito con materiali più disparati che realizzano uno spazio immaginario, a volte confortevole, a volte grottesco.  Un ambiente surrealista creato grazie a strutture di ferro che diventano alberi, sbarre, pareti, lampioni, che trasformano lo spazio scenico ed accompagnano lo spettatore nelle atmosfere oniriche delle fiabe. Accanto all’uomo attore compaiono anche “attori non umani”: marionette a grandezza umana mosse a vista dagli attori stessi che appaiono come poetici manipolatori.

Giunta al suo quarto appuntamento, la XVI Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari, sta mantenendo appieno le promesse della vigilia che erano quelle di riportare la gente a teatro con spettacoli di qualità, appetibili per i diversi pubblici. “Una scommessa finora vinta – dicono Casimiro Gatto e Rosy Parrotta, direttori artistici della Stagione – la gente sta rispondendo numerosa e con entusiasmo agli spettacoli.  Il pubblico castrovillarese, se adeguatamente sollecitato, risponde alle chiamate; solo gli abbonati sono più di cento, vedere il Teatro Sybaris pieno è un segnale molto incoraggiante che sottolinea l’affezione e la fiducia degli spettatori per le scelte artistiche da noi fatte”.

“Le Beatrici” di Benni al Teatro Sybaris

Castrovillari (CS) –

Teatro Sybaris, sabato 7 febbraio alle 21:00: ecco il terzo appuntamento della XVI Stagione Teatrale di Castrovillari, la prima organizzata in sinergia tra il Comune e due associazioni culturali, scelte fra le più rappresentative del territorio: Aprustum e Khoreia 2000. L’opera che sarà rappresentata è “Le Beatrici” di Stefano Benni, tratta dall’omonimo libro pubblicato da Feltrinelli nel 2011. Esiste ancora il “gentil sesso”? È mai esistito veramente? O sono gli uomini che hanno addebitato alle donne una serie di cliché del tutto improbabili? Stefano Benni osserva e descrive l’universo femminile nelle sue svariate sfaccettature, rompe gli schemi con quell’immagine angelicata della donna per mostrarne la forza, l’energia, e anche la crudeltà: il Teatro Litta/Bottega Rosenguild, con Valentina Chico, Elisa Benedetta Marinoni, Beatrice Pedata, Gisella Szaniszló e darà vita a cinque personaggi: una suora senza freni, una donna in attesa, una manager senza scrupoli, una mocciosa esibizionista, la Beatrice di Dante per nulla angelicata, una licantropa romantica. Un testo nato da una regia collettiva di Benni e del Collettivo Beatrici per dare vita al “dark-side di questi personaggi, rompendo i cliché nei quali ognuno di noi inciampa relazionandosi con l’universo femminile – precisa Gisella Szaniszlò del Collettivo Beatrici – Pensiamo ad esempio alla Beatrice angelicata da Dante. Benni ci restituisce la sua sensualità acerba e la sua voglia di ribellarsi alle imposizioni medioevali”. Siamo di fronte ad un modo di fare teatro graffiante e diretto, che invita a sorridere ma soprattutto a riflettere sulla complessità della figura femminile: nel rifrangersi degli specchi non si capisce più chi sogna e chi è sognato: domina l’ambiguità, percorsa da fremiti di tragicommedia e da pennellate di sapiente ironia. La messa in scena asseconda lo stile ironico e surreale che contraddistingue lo scrittore bolognese e si svolge in un mondo astratto, dove le attrici giocano al travestimento, in bilico tra i generi, cavalcando di volta in volta le punte dello sberleffo comico, i tagli di luce gelida e spietata sulla realtà, l’arrovellarsi del linguaggio nelle mode lessicali più estreme del nostro tempo, i respiri di poesia. Insieme ai personaggi, gli intermezzi creano un’atmosfera onirica, dove ogni cosa non è mai ciò che appare e ogni affermazione viene felicemente negata, non tanto per far emergere l’eterna dialettica maschile-femminile, quanto a sottolineare l’esilarante e spietato racconto della cacofonia della vita contemporanea in cui tutti siamo immersi con crescente e pericolosa assuefazione.

Ottimi la partenza e gli abbonamenti della sedicesima Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari

Castrovillari (Cs) –

La XVI Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari è iniziata il 3 gennaio, e l’obiettivo che le associazioni culturali Aprustum e Khoreia 2000 si prefiggono è quello di riportare la gente a teatro. E l’inizio è promettente: il primo spettacolo fuori abbonamento “Cafè Chantant” di Eduardo Scarpetta ha visto per tre sere il Teatro Sybaris stracolmo, con tantissime richieste di ulteriori repliche. Anche la campagna abbonamenti procede a gonfie vele, iniziata solo da qualche giorno, ha già fatto registrare l’attivazione di 80 abbonamenti. Ad un prezzo davvero popolare, solo 50 euro per sette spettacoli, la campagna abbonamenti pensata da Khoreia 2000 ed Aprustum, quest’anno si apre a tutti i membri delle associazioni culturali, di promozione sociale, di volontariato e sportive con un abbonamento ridotto ai sette spettacoli di soli 30 euro. La Stagione Teatrale, organizzata per la prima volta dal Comune in sinergia con due fra le più rappresentative associazioni teatrali operanti sul territorio, ha in programma 11 spettacoli, 4 dei quali fuori abbonament. Il prossimo appuntamento della XVI Stagione Teatrale di Castrovillari è fissato per sabato 24 gennaio alle 21,00 con “Concerto Blu” di e con Lalla Esposito, spettacolo dedicato alla musica e alla poesia del grande Domenico Modugno.

Tre tenori per la terza serata della rassegna “Primafila” a Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Il Teatro Sybaris di Castrovillari si appresta a salutare la la terza serata dell’ottava edizione i Primafila,la rassegna di teatro e musica organizzata dall’associazione culturale “Novecento”, presieduta da Luisa Giannotti, con la direzione artistica di Benedetto Castriota. Dopo i primi due eventi dedicati al teatro, Primafila da spazio, nel terzo imperdibile appuntamento, alla musica: Protagonisti di sabato 6 dicembre i tre tenori Francesco Zingariello, Francesco Panni e Francesco Malapena, reduci da una fortunata tournee canadese composta da arie d’opera e grandi successi della canzone d’autore italiana e napoletana.
Nello spettacolo, che inizierà alle 21:30, i tre artisti si cimenteranno in un repertorio molto vario che va dalle più importanti arie d’opera, ai grandi successi d’autore italiani, alle romanze da salotto, alla musica sudamericana, fino al musical, ai grandi successi internazionali e alla canzone napoletana, il tutto supportato da arrangiamenti originali.