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Arrestato corriere della droga e sequestrati oltre 150 chilogrammi di stupefacenti

ROSETO CAPO SPULICO (CS) – Gli uomini della Guardia di Finanza di Montegiordano, nel corso di una serie di controlli su strada, hanno arrestato una persona per il reato di traffico di sostanze stupefacenti, e sequestrato oltre 154 chilogrammi di marjiuana e 350 grammi di hashish. In particolare, i finanzieri, impegnati sulla statale 106, hanno fermato un autocarro telonato, guidato da un uomo di nazionalità albanese. Grazie all’utilizzo delle unità cinofile e visto il nervosismo del conducente, dopo un accurata perquisizione il cane antidroga “c-quanto”, ha permesso di scoprirequindici involucri di varie dimensioni contenenti oltre 150 chilogrammi di sostanza stupefacente, accuratamente sigillati con cellophane, oltre a tre panetti di hashish del peso complessivo di 350 grammi circa.

La droga, era stata occultata dallo spacciatore nel cassone dell’autocarro, in un doppiofondo congegnato appositamente per trasportare lo stupefacente, coperto con liste di legno e chiuso in sacchetti di cellophane, per cercare di eludere i controlli tramite cani antidroga. Il soggetto, G.M. di anni 32, di nazionalità albanese, arrestato in flagranza di reato, è stato portato nel carcere di Castrovillari e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria della Procura della Repubblica di Castrovillari. Oltre alla sostanza stupefacente, che ha un valore commerciale stimato in un milione di euro circa, sono stati sequestrati tre telefoni cellulari con rispettive sim (probabilmente utilizzati per contattare gli acquirenti), dieci banconote da cinquanta euro e l’autocarro utilizzato dal trafficante per il trasporto dello stupefacente.

Getta marsupio con pistola in un torrente, arrestato

VIBO VALENTIA – I carabinieri di Nicotera e di Nicotera Marina, hanno arrestato Nicola Vittorio Drommi, di 30 anni, di Polistena, per detenzione di arma clandestina ed evasione.

I militari, nel corso di un controllo del territorio, sono andati a casa di Drommi, già noto alle forze dell’ordine e sottoposto al regime della detenzione domiciliare. I carabinieri hanno notato che l’uomo tardava ad aprire la porta d’ingresso ed hanno visto che si era spostato in un’area retrostante dell’abitazione da dove ha lanciato nei terreni circostanti un marsupio rosso.

I militari hanno iniziato la perquisizione e le ricerche nei campi. Dopo un rastrellamento nel letto di un torrente attiguo alla proprietà di Drommi il marsupio è stato trovato e all’interno c’erano una pistola clandestina calibro 357 magnum contenente nel tamburo 6 cartucce, un caricatore vuoto per pistola cal. 7.65 e 9 cartucce cal. 357.

Fonte e foto Ansa

Smantellata rete di spacciatori. Sono 17 le misure cautelari

COSENZA -Nella mattinata, nei Comuni di Cassano all’Ionio, Altomonte, Rossano, Roggiano Gravina e Monza, militari del Comando Provinciale di Cosenza, unitamente ad unità dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e della CIO del 14° Battaglione “Calabria”, hanno eseguito 17 misure di custodia cautelare (di cui 10 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), emesse dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di “spaccio di sostanze stupefacenti” e “tentata estorsione”.

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Castrovillari e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Dott. Eugenio Facciolla, e dal Sostituto Procuratore, Dott. Antonino Iannotta, scaturiscono da un’attività info-investigativa tesa a far luce su una serie di furti di mezzi agricoli riscontrati nella Sibaritide. Gli approfondimenti hanno da subito consentito di individuare un’officina meccanica, sita nel territorio di Spezzano Albanese, ove presumibilmente i mezzi trafugati venivano trasportati e custoditi per essere successivamente ricollocati. In particolare, i Carabinieri hanno ricostruito un chiaro tentativo di estorsione (c.d. cavallo di ritorno) da parte di tre degli indagati – intranei alla cosca degli “Abbruzzese/Zingari, operante in Cassano all’Ionio e nei centri limitrofi – ai danni di un imprenditore di Spezzano Albanese, titolare di una ditta di autotrasporti, al quale il 12 aprile 2017 erano stati asportati alcuni mezzi agricoli, poi occultati nell’area di pertinenza dell’officina in argomento. Nel corso della trattativa finalizzata alla definizione della somma di denaro da corrispondere per ritornare in possesso dei mezzi, è emersa in modo netto la capacità intimidatoria degli indagati, i quali, forti della posizione ricoperta nei contesti criminali della Sibaritide, potevano contare sull’atteggiamento reticente da parte della vittima, che si limitava a formalizzare soltanto la denuncia di furto dei mezzi in questione.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di accertare la presenza di tre diverse fiorenti piazze di spaccio ricadenti nel comune di Cassano all’Ionio. Più in dettaglio, le captazioni, integrate dal posizionamento di telecamere nelle aree di interesse, hanno evidenziato l’operatività di tre ramificati gruppi di soggetti dediti al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina, cocaina e hashish. Durante le operazioni di monitoraggio, i Carabinieri hanno eseguito oltre 50 riscontri, cristallizzando le condotte delittuose degli indagati in ordine a 283 episodi di spaccio a complessivi 45 assuntori – molti dei quali fidelizzati – oggetto di segnalazione alla Prefettura di Cosenza.

Nello sviluppo dell’indagine, erano già state arrestate in flagranza di reato sette persone,  ulteriori tre erano state denunciate in stato di libertà, procedendo al sequestro di complessivi 80 grammi di eroina, 10 grammi di cocaina, 114 grammi di hashish, 3 pastiglie di suboxone e 3 boccette di metadone da 150 mg cadauno.

L’operazione odierna conferma in modo tangibile il costante impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Castrovillari per riaffermare quotidianamente la presenza dello Stato e ripristinare la legalità in un territorio, quale quello della Sibaritide, ove vige una pervicace e diffusa subcultura criminale.

 

 

Torre Melissa, cadavere di migrante in spiaggia

MELISSA (KR – Sulla spiaggia di Torre Melissa, nel Crotonese, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo che molto probabilmente appartiene al migrante segnalato come disperso nello sbarco di 51 cittadini extracomunitari avvenuto sul litorale della cittadina lo scorso 10 gennaio.

Ad individuare il corpo a circa trecento metri dal luogo dello sbarco un passante.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Torre Melissa e della Compagnia di Cirò Marina. Il magistrato di turno ha disposto il trasferimento della salma nell’obitorio dell’ospedale di Crotone dove sarà eseguita l’autopsia.
Da due giorni erano giunti a Torre Melissa, dall’Inghilterra dove risiedono, alcuni parenti del ragazzo scomparso, Mohammed Halkawt Alì, di 22 anni, che era di nazionalità irachena. In occasione dello sbarco la popolazione di Torre Melissa si era mobilitata in una gara di solidarietà per soccorrere i migranti che poi erano stati accolti e rifocillati.

Allacci abusivi di corrente elettrica, 3 denunce a Crotone

CROTONE – La Polizia di Stato a Crotone ha denunciato tre persone  in stato di libertà con l’accusa di furto.  

La Questura, in collaborazione con i Reparti prevenzione crimine di Cosenza e di Vibo Valentia e di personale tecnico dell’Enel, hanno rilevato tre allacci abusivi alla rete elettrica, con conseguente denuncia dei responsabili, tre persone di 81, 45 e 38 anni.

Le denunce sono scaturite da un’attività di intensificazione di prevenzione e di controllo effettuata nel quartiere Fondo Gesù.

Sorpresa con hashish e bilancino di precisione, arrestata

COSENZA – Nel corso di un’operazione di controllo, i carabinieri di Cosenza hanno perquisito un’autovettura con dentro 30 grammi di hashish.

I militari della Stazione CC di Cosenza Principale, nell’ambito di un articolato servizio di controllo coordinato del territorio volto alla prevenzione e repressione dei reati comuni e alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno fermato e perquisito un’autovettura sospetta la cui conducente A.C., 38 enne cosentina, è stata  trovata in possesso di 30 grammi di hashish oltre alla somma in denaro di 115 Euro. In seguito è stata perquisita anche la casa della donna, rinvenendo altri 20gr di hashish e un bilancino di precisione. La trentottenne è stata tratta  in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, per poi essere tradotta presso il Tribunale di Cosenza dove si è svolto il rito direttissimo nell’ambito del quale il G.I.P., su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto disponendone la sottoposizione alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G..

 

Omicidio a Scandale, 37enne ucciso a colpi d’ascia

SCANDALE (KR) – E’ di Giovanni Lucante, 37 anni, il corpo senza vita rinvenuto stamane a Scandale, nei pressi della frazione Corazzo, nel crotonese.

L’uomo, secondo una prima ricostruzione sarebbe stato ucciso a colpi d’ascia e pare che all’origine del gesto vi fossero dei motivi passionali.

La vittima sembra stesse lavorando ad un terreno di famiglia del presunto omicida. Immediato sul posto l’intervento dei carabinieri del nucleo investigativo di Crotone che avrebbero fermato l’assassino che attualmente si trova nella caserma di Crotone.

Fonte foto: IlCrotonese.it

 

Oriolo, sequestrato il centro di raccolta comunale dei rifiuti

ORIOLO (CS) – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Trebisacce, unitamente ai Carabinieri di Oriolo, hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro il centro di raccolta comunale dei rifiuti ubicato in località “Ponte Falce” nel Comune di Oriolo (CS), struttura utilizzata a supporto del servizio di raccolta “porta a porta” effettuato nel medesimo Comune.

La struttura, realizzata con finanziamenti pubblici, è ubicata in area vincolata paesaggisticamente, poiché a ridosso della sponda destra del torrente “Raia”. Al suo interno i militari operanti hanno riscontrato che era in atto una forma di gestione illecita di rifiuti, in quanto effettuata in difformità dai requisiti tecnico-gestionali previsti dalle norme vigenti in materia. In particolare sono state riscontrate varie irregolarità, sia per quel che riguarda l’assenza dell’obbligatoria cartellonistica e di personale addetto alla struttura, sia per quel che attiene le modalità con cui i rifiuti, di tipo pericoloso e non pericoloso, venivano raccolti e raggruppati al suo interno.

Inoltre all’interno del centro, esternamente ai cassoni scarrabili destinati a ricevere i rifiuti, erano presenti rifiuti di vario genere, direttamente sul suolo, rinvenuti in uno stato di degrado che evidenziava che da più tempo non avvenivano operazioni di rimozione, pulizia e disinfezione. Considerata l’attività illecita in atto, si è proceduto a sequestrare il sito, esteso per circa 850 metri quadri, i cassoni e i rifiuti presenti all’interno della struttura, e a denunciare alla Procura della Repubblica di Castrovillari i presunti responsabili.

Auto rubate in Italia e trasferite all’estero, arresti nel crotonese

CROTONE – Autovetture che una volta rubate in Italia venivano clonate di targhe e documenti di circolazione di mezzi stranieri, simulandone l’importazione estera.

Un meccanismo scoperto nel corso di un’operazione dei carabinieri della compagnia di Cirò Marina che hanno eseguito sei ordini di arresto emessi dalla Procura di Crotone nei confronti di altrettanti soggetti tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di vetture rubate.

Nell’inchiesta, ancora in corso, risultano indagate anche altre dodici persone, al momento in stato di libertà, accusate di falsità materiale e ideologica, ricettazione e riciclaggio.

Alle 10.30 di oggi si terrà una conferenza stampa al Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone, alla presenza del Procuratore Capo Giuseppe Capoccia e dove saranno illustrati maggiori dettagli circa l’operazione

 

 

 

Rossano-Corigliano, omicidio Barbieri, fermati i presunti assassini (VIDEO e NOMI)

COSENZA – Nella tarda serata di ieri, 17 gennaio, a conclusione di serratissime indagini scaturite dall’omicidio del ventiseienne BARBIERI Antonio, avvenuto la sera del 12 gennaio scorso, in Via Bruno Buozzi di Corigliano-Rossano (CS), personale del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano e della Squadra Mobile di Cosenza ha dato esecuzione al Provvedimento di Fermo di indiziato di delitto emesso in data 17.01.2019 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo dott. Eugenio FACCIOLLA, nei confronti di:

  1. FILADORO Cristian, di Corigliano-Rossano cl.92;
  2. FORNATARO Vincenzo, di Corigliano-Rossano cl.86,

poiché ritenuti responsabili del delitto (omicidio volontario in concorso) p. e p. dagli artt. 99 (il solo FILADORO), 110, 575, 577 comma 1 n.3) e 4) in relazione all’art. 61 n.1) e 61 n.5), del delitto p. e p. dagli artt. 110 e 648 c.p. (ricettazione in concorso), nonché del delitto p. e p. dagli artt. 99 (il solo FILADORO), 110, 61 n. 2) c.p., 4 e 7 L. 895/67 (porto abusivo di arma in concorso).

In particolare, le investigazioni, condotte dal Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano e dalla Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, sono state intense e articolate e si sono avvalse di intercettazioni, di visione di sistemi di videosorveglianza nonchè di una lunga e complessa attività di escussione testimoniale e hanno consentito di stabilire che la sera di sabato, 12 gennaio u.s. il FILADORO, giovane ben noto alle cronache giudiziarie, dopo essere stato avvisato dalla fidanzata che il BARBIERI, ex compagno di quest’ultima, si era presentato da lei presso la panetteria ove la stessa lavora, e nell’occasione i due avevano avuto un’accesa discussione, sopraggiungeva sul posto, accompagnato dal FORNATARO, a bordo dell’autovettura di quest’ultimo, e avvicinatosi al BARBIERI, che si trovava ancora seduto al posto di guida della propria autovettura, esplodeva contro di lui alcuni colpi di pistola cal. 7,65 attingendolo alla testa e cagionandone la morte (avvenuta in data 16.01.2019 dopo alcuni giorni di coma).

Di fronte alle ampie evidenze probatorie raccolte, dopo la notifica del provvedimento di fermo entrambi i giovani hanno reso piena dichiarazione confessoria.

Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se ci siano responsabilità penali a carico di ulteriori soggetti.