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Simula incidente per truffare un’anziana donna, arrestato un giovane

GASPERINA (CZ) – Simula un incidente stradale per tentare di truffare un’anziana donna. F.S., di 26 anni, di Noto (Siracusa), con precedenti di polizia, è stato arrestato per truffa dai carabinieri a Gasperina. Il giovane è stato sorpreso dai militari, impegnati un un servizio di controllo del territorio, mentre importunava un’anziana di 84 anni, proprietaria di un’utilitaria addebitandole il danneggiamento dello specchietto laterale della sua vettura. La modalità utilizzata dal giovane consisteva nell’agganciare l’auto della vittima e nel colorare, con un pastello in cera, lo specchietto della propria auto pretendendo il risarcimento del danno, di alcune centinaia di euro, all’automobilista preso di mira. Dopo avere arrestato il giovane i carabinieri hanno perquisito la sua auto trovando all’interno il pastello in cera e lo specchietto utilizzati per mettere in atto la truffa. Il materiale è stato sequestrato.

Questione migranti, il sindaco di Riace «Non ho niente da nascondere. Sono senza parole»

RIACE (RC) – «Sono sconcertato e senza parole, ma per certi versi mi viene quasi da ridere perché non ho nessun bene nascosto. Non possiedo niente e non ho conti segreti. Allora ben vengano i controlli su di me e che siano il più approfonditi possibil». Così il sindaco di Riace Domenico Lucano, commenta l’avviso di garanzia ricevuto ieri dalla Procura di Locri nell’ambito di una inchiesta sulla gestione del sistema di accoglienza nel suo Paese. Un’inchiesta, ha spiegato Lucano, iniziata nel gennaio scorso dopo una relazione della Prefettura di Reggio Calabria e per la quale adesso la Procura ha chiesto la proroga. «Proprio il giorno prima – dice Lucano – ero a Roma ed avevo risolto i problemi con Viminale e Prefettura in merito al sostengo finanziario fornito per l’esperienza dei bonus e delle borse lavoro. E ora arriva questo. Svilisce l’entusiasmo. Da 20 anni sono in prima linea cercando di sviluppare attività collaterali per favorire l’integrazione dei migranti e la loro permanenza qui anche a conclusione dei progetti finanziati».

 

Fonte: ANSA

Assenteismo a Pedace, dieci dipendenti comunali condannati

COSENZA – Il collegio giudicante presieduto dal giudice Enrico Di Dedda ha inflitto in primo grado dieci condanne nei confronti di alcuni dipendenti del comune di Pedace coinvolti a vario titolo nel 2012 in una inchiesta per truffa aggravata e assenteismo, denominata Time Out, condotta dalla procura di Cosenza. Si tratta di Costantino Basile (1 anno e 6 mesi), Luigina Curcio (1 anno e 6 mesi), Gianfranco Faraca (condannato a 1 anno e 6 mesi), Valentina Faraca (1 anno, 3 mesi e 15 giorni), Salvatore Manieri (1 anno, 2 mesi e 15 giorni), Gabriele Nicoletti (1 anno e 4 mesi), Mario Oliverio (1 anno, un mese e 25 giorni), Gina Piraine (1 anno e 6 mesi), Licia Dora Scarcelli (1 anno e 6 mesi), Liliana Talarico (1 anno e 4 mesi). Tutti dovranno inoltre risarcire i danni al Comune di Pedace. Le indagini coordinate dal pm Cozzolino e condotte dai carabinieri avevano messo in luce le gravi mancanze dei dipendenti i quali, dopo aver timbrato il cartellino, si allontanavano arbitrariamente dal posto di lavoro, arrecando grave danno ai cittadini e alla pubblica amministrazione. Sette invece gli imputati assolti, perché il fatto non sussiste. Si tratta di Dino Mario Altomare, Teresa Celestino, Vincenzo Greco, Antonietta Lucanto, Ernesto Murrieri, Franca Nicoletti e Francesco Zagotta.

Riace, il sindaco “simbolo” dell’accoglienza indagato per truffa

RIACE (RC) – Il sindaco di Riace Domenico Lucano, famoso per l’accoglienza di migranti nel suo paese, è indagato dalla Procura di Locri per abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione alla gestione del sistema di accoglienza. Con lui – scrive la stampa locale – è indagato Fernando Antonio Capone, presidente dell’associazione Città Futura-don Pino Puglisi”.  Ieri, la Guardia di finanza ha acquisito documenti in Comune e notificato a Lucano l’avviso di garanzia. Nelle scorse settimane Lucano si era detto “sfiduciato e indignato con lo Stato” dopo che Ministero dell’Interno e Prefettura di Reggio Calabria avevano sospeso l’erogazione dei fondi per presunte irregolarità. Lucano, grazie alla sua attività in favore dell’accoglienza, è stato inserito dalla rivista Fortune al 40/mo posto tra le personalità più influenti nel mondo. Rai Fiction ha anche annunciato la realizzazione di una fiction su Lucano che sarà interpretato da Beppe Fiorello.

Acquistavano la droga in Calabria e la vendevano a minorenni, due arresti

MARATEA (PZ) – Due minorenni sono agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in detenzione e spaccio di hascisc e marijuana – in concorso con quattro ventenni, per i quali è stato disposto l’obbligo di dimora – agli studenti di alcuni istituti superiori di Maratea, sia in orario prescolastico sia all’uscita dalle aule. La droga veniva acquistata prevalentemente in Calabria e rivenduta agli studenti di Maratea: ne sono stati sequestrati circa 50 grammi.

 

Scoperta evasione fiscale milionaria. Sequestrate alcune imprese

TROPEA (VV) – I finanzieri di Tropea,, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia, hanno sottoposto a sequestro i beni di alcune imprese e società vibonesi, nonché dei rispettivi amministratori, operanti nel settore delle costruzioni edili e del turismo, indagati per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti emesse da altri soggetti economici, costituite principalmente per assolvere il ruolo di “cartiera” .

In particolare, nel corso di una verifica fiscale nei confronti di una società di gestione di un noto residence turistico del litorale vibonese, le Fiamme Gialle hanno scoperto che la stessa, al fine di evadere le imposte sui redditi e sull’Iva, nelle dichiarazioni annuali, si era avvalsa di fatture per operazioni inesistenti, emesse da una società collegata, utilizzate per documentare costi in realtà mai sostenuti, al fine di abbattere l’imponibile da sottoporre a tassazione e di consentire un’indebita detrazione Iva.

Più ne llo specifico, l’attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle ha fatto emergere il coinvolgimento di altri tre soggetti economici in una radicata e fidata correlazione tra di loro, fondata su legami familiari e intrecci societari, nell’ideazione e realizzazione di una frode fiscale volta all’alterazione dei risultati economici di esercizio e dei connessi obblighi tributari, che ha portato ad un’evasione di imposta di un milione e duecentomila euro.

Nei confronti degli amministratori delle società e delle imprese individuali coinvolte è scattata, a vario titolo, la denuncia per i reati tributari di emissione ed utilizzazione di fatture false, in esito alla quale, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, il Gip ha disposto il sequestro di beni immobili e valori mobiliari intestati ai soggetti giuridici e a gli indagati, per un importo equivalente all’imposta evasa, finalizzato a garantire, in caso di condanna, la confisca dei beni stessi per un valore pari al profitto conseguito con l’evasione fiscale perpetrata.

Rende, furto nella notte in un bar tabacchi

RENDE (CS) – Sfondano la vetrina e si impossessano della cassa, diverse stecche di sigarette e numerosi tagliandi Gratta&vinci. È questo il bottino di un furto compiuto nella notte, appena trascorsa, presso un bar tabacchi in contrada Piano di Maio.

INDAGINI CON IL SUPPORTO DELLE TELECAMERE

Le forze dell’ordine, dopo essere giunte sul posto, hanno immediatamente avviato le indagini per risalire agli autori del furto. Acquisite le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza (foto ansa.it).

Metauros, duro colpo alla cosca Piromalli. Coinvolto l’ex sindaco di Villa San Giovanni

GIOIA TAURO (RC) – Nell’operazione Metauros scattata questa mattina all’alba, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dalla squadra mobile e dai carabinieri sono coinvolti anche l’ex sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle ed una ispettrice della polizia di stato. Lo si è appreso nel corso della conferenza stampa organizzata nella Procura della Repubblica di Reggio Calabria, terminata poco fa, con la partecipazione di Federico Cafiero De Raho.

Le società di gestione del termovalorizzatore sottoposte ad attività estorsiva

L’inchiesta svela per la prima volta il condizionamento esercitato dalla cosca Piromalli nella costruzione e gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria, ubicato a Gioia Tauro, nell’area prospiciente al porto, attraverso un consolidato sistema di sottoposizione ad attività estorsive delle società che nel tempo hanno gestito la struttura di trasformazione dei rifiuti. Ad analoga attività estorsiva era sottoposta anche la Iniziative Ambientali Meridionali SPA con sede a Gioia Tauro, operante nel settore della depurazione delle acque. Sono sette nel complesso i fermi disposti.

I nomi degli indagati

Oltre a Rocco La Valle, imprenditore nel settore dei trasporti su gomma, accusato di essere il “collettore” delle tangenti e unico interlocutore delle cosche “beneficiarie” delle estorsioni, il provvedimento restrittivo ha riguardato l’avvocato gioiese Pino Luppino, già Presidente del Consiglio d’Amministrazione di “Piana Ambiente S.p.A.” e consulente esterno dell’ufficio legale del Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Calabria, i fratelli Giuseppe, Domenico e Paolo Pisano, imprenditori, Gioacchino Piromalli, avvocato già condannato per associazione mafiosa nel processo Porto. I 7 fermati sono accusati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni.

Nei guai anche una ispettrice di polizia per rivelazione di segreto d’ufficio

Nell’operazione sono state inoltre sequestrate le quote azionarie di società operanti nel settore della depurazione e trattamento delle acque, trasporto e compostaggio dei rifiuti speciali non pericolosi. Indagata anche una ispettrice di polizia per accesso abusivo al sistema informatico della polizia di stato e rivelazione di segreto d’ufficio. La donna pare intrattenesse una relazione con uno degli imprenditori coinvolti.

Corigliano, sequestrato lido balneare abusivo

CORIGLIANO CALABRO – La Guardia di Finanza di Corigliano Calabro (CS) è intervenuta su un’area demaniale già sottoposta a sequestro. Nonostante il provvedimento ablativo già operato dalle Fiamme Gialle per mancanza di concessione demaniale, un lido balneare continuava illegalmente ad operare violando le prescrizioni imposte. I finanzieri della Tenenza di Corigliano Calabro, nell’ambito delle attività di
controllo del territorio nei confronti degli operatori turistici che operano sul
demanio marittimo, hanno scoperto la reiterazione dell’occupazione abusiva
rinnovando il sequestro dell’area demaniale illecitamente occupata.
Il titolare dell’occupazione abusiva è stato ulteriormente denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari per occupazione abusiva di demanio e sono state sottoposte sequestro – oltre all’area demaniale illecitamente occupata di circa 3000 mq – anche le attrezzature presenti costituite da circa 80 ombrelloni, 155 lettini e sdraio e 4 strutture di servizio. La prosecuzione dell’attività illecita ha inoltre determinato la violazione dei sigilli precedentemente apposti e per tale condotta il titolare è stato ulteriormente denunciato all’Autorità Giudiziaria.
L’area sottoposta a sequestro sarà oggetto di costante monitoraggio al fine di evitare la reiterazione di tali reati.

Arresti per estorsione. In manette due uomini vicini al clan Perna

 

  

 

COSENZA – Nella prima mattinata odierna, al culmine di un’articolata indagine, la Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misura cautelare (arresti domiciliari) nr. 3864/17 R.G.N.R. – nr. 2904/17 R.G. G.I.P. – nr. 170/17 R.M.C. G.I.P. emessa in data 2 ottobre 2017 dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro dr. Antonio BATTAGLIA su richiesta di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia (Sost. Proc. Dr. Camillo FALVO), a carico dei due soggetti  ritenuti responsabili dei delitti di cui agli artt. 81, 110, 56 e 629 comma 3 nr. 1 c.p. e 7 Legge 203/91. GIANNONE Salvatore, di anni 51, di Fuscaldo, commerciante; CHIANELLO Attilio, di anni 33, di San Lucido (CS), imprenditore edile. Più specificamente, le indagini hanno accertato che i due, in concorso tra loro, nel mese di giugno scorso, avevano minacciato, avvalendosi di modalità di tipo mafioso, un imprenditore edile della zona, al fine di costringerlo a pagare una somma di denaro a titolo estorsivo. In particolare, nel mese di giugno scorso il CHIANELLO, amministratore di fatto della società Eurocostruzioni srl, impresa a cui la vittima aveva subappaltato l’effettuazione di alcuni lavori edili riguardanti un appalto pubblico che lo stesso si era aggiudicato a Rende (CS), aveva cominciato a pretendere da questi il pagamento di un’ulteriore somma di 27.000 euro, asseritamente a titolo di saldo per i lavori effettuati, ma in realtà avente una sola finalità estorsiva. Al CHIANELLO ben presto si affiancava il GIANNONE, il quale, evocando l’appartenenza al gruppo criminale di riferimento (il clan PERNA di Cosenza) e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dagli espliciti riferimenti all’interessamento alla vicenda del fratello, GIANNONE Giovanni, inteso u gaddrinaru, esponente di primo piano del citato clan, e delle conseguenze violente che la vittima e i suoi familiari avrebbero subito qualora egli non avesse ceduto alla richiesta estorsiva, interveniva nella vicenda minacciando pesantemente, con chiare modalità mafiose, il citato imprenditore affinchè ottemperasse subito alla corresponsione del denaro. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Cosenza e coordinate da questo Ufficio di Procura, che si sono avvalse di diversi presidi tecnici, hanno consentito di raccogliere gravi e determinanti elementi di colpevolezza a carico dei sopra notati soggetti nei cui confronti poi il G.I.P. ha emesso il citato provvedimento restrittivo.