Archivi categoria: Cronaca

Omicidio del piccolo Cocò Campilongo, sentito in aula uno dei testimoni

COSENZA – Davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Cosenza ha deposto in aula Cristian Belmonte, testimone nel processo sulla morte del piccolo Cocò Campolongo, ucciso a soli tre anni con il nonno Giuseppe Iannicelli e la compagna marocchina del nonno Ibtissam Touss a Cassano allo Jonio. Gli imputati, accusati del triplice omicidio, sono Faustino Campilongo e Cosimo Donato. Belmonte ha riferito di conoscere Iannicelli, di averlo visto a volte insieme ai due imputati ma di non averlo mai visto vendere droga. Il testimone ha inoltre precisato che tra Giuseppe Iannicelli e Cosimo Donato intercorrevano rapporti anche in virtù del fatto che il figlio di Iannicelli aveva una relazione sentimentale con la figlia di Cosimo Donato. Tra le dichiarazioni rese da Belmonte al pm della Direzione Distrettuale Antimafia Saverio Bertuccio, anche il racconto di una conversazione con il figlio di Iannicelli: «Dopo il funerale mi disse che aveva incontrato Donato e Campilongo la sera della scomparsa del padre e che puzzavano di benzina». Come si ricorderà le tre vittime sono state ritrovate qualche giorno dopo la loro scomparso in un’auto data alle fiamme.  Il processo è stato aggiornato al 18 maggio prossimo.

Gioia Tauro, sequestrati i beni di un pregiudicato vicino al clan Molè-Piromalli

GIOIA TAURO (RC) – I finanzieri del gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito un decreto di sequestro “preventivo”, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un pregiudicato del luogo, gravato da una sentenza di condanna passata in giudicato per reati in materia di stupefacenti. Il soggetto , a suo tempo, fu convolto nell’operazione “Asmara” unitamente ad altre persone ritenute vicine al clan Piromalli – Molè. Il provvedimento giunge a seguito di indagini patrimoniali, svolte dai militari nei confronti del pregiudicato e del suo nucleo familiare, dalle quali era emersa una netta sproporzione tra il tenore di vita e le ricchezze accumulate. In particolare, l’analisi accurata delle movimentazioni bancarie e postali, nonché delle possidenze immobiliari, ha evidenziato che il Genova ha dichiarato, nei diversi anni, entrate reddituali le quali non giustificavano le disponibilità economiche e finanziarie a lui riconducibili, motivo per cui è stato ipotizzato che tali ricchezze fossero, in realtà, il frutto del reimpiego di risorse accumulate illecitamente, ipotesi accolta dal Tribunale di Palmi con l’emissione del provvedimento ablativo. A conclusione dell’operazione di servizio sono stati posti sotto sequestro, ai fini della successiva confisca, valori per oltre 150 mila Euro .

 

 

Bottiglia incendiaria e proiettili all’ingresso di un cantiere edile

ZUMPANO (CS) –  Brutta sorpresa alla ripresa delle attività in un cantiere di edilizia sociale a Zumpano, alle porte di Cosenza. Ignoti, a scopo intimidatorio, hanno lasciato all’ingresso una bottiglia riempita con liquido incendiario e dei proiettili attaccati alla bottiglia stessa con nastro adesivo. L’imprenditore Andrea Lo Gullo, titolare della ditta impegnata nei lavori, ha trovato la bottiglia al suo arrivo sul cantiere ed ha immediatamente avvisato i carabinieri. «Reagisco come vent’anni fa – ha detto Lo Gullo – vado avanti e non pagherò mai. Credo nella giustizia». L’imprenditore già in passato ha subito altri atti intimidatori.

Lamezia Terme, arrestato corriere della droga

LAMEZIA TERME (CZ) Continua l’attività di prevenzione e repressione del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti eseguita dai finanzieri di Lamezia Terme. È incappato nel dispositivo di controllo delle fiamme gialle un quarantenne che transitava sulla  S.P. 173, nel comune di Platania alla guida di un’autovettura. Intimato l’alt, i finanzieri accortisi di un ingiustificato nervosismo, decidevano di approfondire i controlli sul mezzo e sulla persona attraverso una perquisizione eseguita con l’ausilio di un cane antidroga. Occultato all’interno di una cavità della plancia del veicolo è stata rinvenuta una busta contenente circa mezzo chilogrammo di marijuana che, una volta immessa sul mercato avrebbe consentito un guadagno di circa 5mila euro. All’esito dell’operazione, contestualmente al sequestro della droga, i finanzieri hanno arrestato l’uomo.

 

 

Sigilli a centro scommesse abusivo. Denunciato il titolare

RIZZICONI (RC) – La Guardia di Finanza di Gioia Tauro ha eseguito un controllo ad una sala giochi di Rizziconi, formalmente dichiarata come posto telefonico pubblico ed internet point, scoprendo che in realtà effettuava la raccolta di scommesse sportive via telematica, avvalendosi di numerose postazioni istallate ed una attività di sala giochi, attraverso quattro apparecchi collegati alla rete. Il tutto esercitato senza alcuna licenza di pubblica sicurezza, motivo per cui si è proceduto al sequestro dei locali e di tutta l’attrezzatura al loro interno (personal computer, monitor, stampanti, modem, televisori ed altro). Il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria di Palmi e rischia la pena della reclusione per l’esercizio abusivo di attività di gioco e di scommesse, oltre che pesanti sanzioni pecuniarie.

Ancora un’intimidazione ad impresa edile di Mileto, la terza in pochi giorni

MILETO (VV) – Terza intimidazione in pochi giorni all’impresa edile Cooper Poro di Rombiolo, impegnata in alcuni interventi nella città per l’installazione di isole ecologiche. Ignoti hanno dato fuoco ad una rete di plastica del cantiere di via Francesco Cilea, mentre da quello allestito presso il cimitero comunale hanno rubato una rete dello stesso tipo. Le due intimidazioni vanno ad aggiungersi ad altrettante perpetrate nei cantieri di Paravati e sempre di Mileto risalenti al 3 aprile scorso con il rinvenimento di una bottiglia di liquido infiammabile vicino al cimitero mentre il giorno prima furono scoperti alcuni proiettili nel centro di Mileto. Sugli episodi indagano i carabinieri della Stazione di Mileto e della Compagnia di Vibo. L’azienda Cooper Poro Edile, fondata negli anni ’70 da un gruppo di soci, ha subito nel corso degli ultimi 10 anni almeno una trentina di intimidazioni.

Gestione “buttafuori”, agli arresti il figlio del boss Condello

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e personale della squadra mobile hanno notificato stamani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai 15 fermati nell’operazione Eracle di giovedì scorso, contro esponenti di primo piano della cosca Condello che, insieme ai “rampolli” della cosca Tegano, avevano assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” dei principali locali notturni della città. Oltre a loro sono state arrestate 4 persone non colpite dal fermo, tra le quali Domenico Francesco Condello, di 28 anni, figlio del boss Pasquale detto il “supremo”. L’uomo è accusato di associazione mafiosa ed in particolare di essere uno dei promotori delle corse clandestine di cavalli che la cosca organizzava sulla strada di scorrimento veloce Gallico-Gambarie, con connesso giro di scommesse. Condello è accusato anche di maltrattamento di animali e di esercizio abusivo della professione per avere somministrato farmaci ai cavalli per potenziarne le prestazioni.

Schiaffi, calci e minacce ai bimbi dell’asilo. Sospese due maestre

PETILIA POLICASTRO (KR) – Schiaffi, calci alle gambe, tirate di capelli e minacce di morte a bambini di tre anni, alcuni dei quali chiusi per brevi periodi anche in un’aula buia. A rendersi colpevoli di tali deprecabili comportamenti sarebbero due maestre di un asilo statale alle quali i carabinieri della compagnia di Petilia Policastro hanno notificato la misura della sospensione dall’insegnamento fino al termine dell’anno scolastico emessa dal gip di Crotone su proposta della Procura. Le due insegnanti avrebbero maltrattato ripetutamente i bimbi sottoponendoli a vessazioni e prevaricazioni continue. In alcuni casi i piccoli sarebbero anche stati graffiati e strattonati ed i loro oggetti, come zaini e scarpe, gettati fuori dall’aula. Le indagini hanno preso il via dalle denunce di diversi genitori. Gli investigatori hanno allora installato telecamere in vari punti della scuola trovando conferma delle vessazioni subite dai piccoli che, per l’accusa, avrebbero subito una involuzione della personalità con un diffuso senso di timore e di rifiuto della scuola.

Incendio doloso ai danni dell ’auto del parroco reggino, arrestato il responsabile

REGGIO CALABRIA −  La Squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato un uomo di 43 anni, Domenico Feno, con l’accusa di essere il responsabile dell’incendio doloso ai danni dell’automobile del parroco della chiesa della frazione Bocale. L’episodio, che risale al 12 marzo scorso, provocò la distruzione della vettura del sacerdote. Le fiamme, in quell’occasione, danneggiarono anche la facciata di un immobile che ospita gli uffici e la casa canonica della chiesa.
A carico di Feno è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare che gli è  stata notificata nella sua abitazione visto che l’uomo era già ai domiciliari con l’accusa di avere dato fuoco a Motta San Giovanni, un centro della Locride, alla saracinesca di un bar. Atto commesso per vendetta dopo avere avuto un diverbio con la proprietaria del locale.
Le indagini della polizia proseguono adesso per accertare i motivi per i quali Feno ha dato fuoco alla vettura del parroco.

In fiamme appartamento a Cosenza, i poliziotti salvano la vita ad un anziano signore

COSENZA – Pericolo scampato nel primo pomeriggio di ieri per un anziano signore di 87 anni, grazie al provvidenziale e tempestivo intervento degli uomini della Polizia di Stato. Allertati dalla Sala Operativa della Questura di Cosenza, alla quale erano giunte numerose segnalazioni telefoniche riguardo un incendio in corso in un appartamento del centro cittadino, personale della Squadra Volante della Questura di Cosenza celermente si portava sul posto. Davanti al portone d’ingresso, gli Agenti della Questura di Cosenza, diretta dal Questore dr. Giancarlo Conticchio, hanno trovato un gruppo di persone che gridando indicavano agli operatori della Polizia di Stato la porta d’ingresso dell’appartamento interessato. Senza indugio, nonostante le fiamme e l’intenso fumo il personale della Polizia di Stato entrata nell’abitazione dove vi era l’uomo di 87 anni in evidente ed avanzato stato confusionale, presumibilmente provocato dall’alta percentuale di monossido di carbonio presente all’interno dello stabile. Lo stesso, preso in braccio da uno dei poliziotti, con cautela veniva portato fuori e messo in salvo. Si è reso necessario prenderlo in braccio attesa la resistenza opposta ai poliziotti poiché l’anziano voleva rimanere all’interno della sua abitazione nonostante stesse per soffocare. Il personale della Polizia di Stato,dopo essersi assicurato dell’incolumità e delle condizioni di salute del signore è entrata nuovamente nell’appartamento allo scopo di scongiurare pericoli per l’incolumità pubblica, metteva in sicurezza gas e ed energia elettrica scongiurando così pericolose dispersioni e svolgendole prime opere di spegnimento delle fiamme, poi completate da una squadra del Vigili del Fuoco di Cosenza. Gli operatori nonostante la coltre di fumo inalata, non si recavano al Pronto Soccorso ma continuavano il turno di volante per assicurare il controllo del territorio, ormai certi di aver salvato una vita umana. All’origine dell’incendio un pentolino dimenticato sul fuoco.