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All’opera … Il lupo e i sette capretti

Cosenza – Domenica 17 febbraio alle 18,00 al Teatro Morelli continua la rassegna Famiglie a Teatro con “All’opera…il lupo e i sette capretti “, Teatrino dei Fondi, Pisa.

Autrice: Anna di Maggio e Cristina Conticelli

Con Anna di Maggio e Cristina Conticelli

Scene: Cristina Conticelli

Musica dal repertorio di musica classica e opera lirica

Audio e luci: Angelo Italiano

Regia: Anna di Maggio

Questa dei fratelli Grimm è una storia classica, “Il lupo e i sette capretti”.

Vogliamo raccontare questo classico e rappresentarlo con lo scopo di indagare i temi della paura e dell’inganno, di tutte quelle cose che non sono sempre come sembrano, ma a volte nascondono delle parti oscure. Attraverso l’uso delle ombre i bambini affronteranno queste parti oscure dell’uomo, ma le ombre saranno anche utilizzate per giocare ad osservare le tante facce che un oggetto può assumere nella realtà.
Uno spettacolo che gioca con l’animazione degli oggetti, rendendoli gli assoluti protagonisti dello spettacolo come fossero tanti piccoli comici dell’arte.

Il tema dell’inganno si lega anche con il gioco ed il teatro: fingere, recitare, sembrare ciò che non si è, travestirsi come fa il lupo nella storia, cambiare voce, truccarsi: giocare a fare il teatro come una vera e propria Opera musicale. Dove i personaggi insieme alla musica sono ben definiti per coinvolgere il bambino nel suo sentire più intimo. L’uso della musica classica è anche un modo per raccontare una favola in modo più completo e per accompagnare il bambino nell’esplorazione delle diverse arti della scena. La tecnica utilizzata è quella della narrazione e delle ombre.

Ingresso Euro 5,00

Sanremo 2013: curiosità dal dietro le quinte

SANREMO (IM) – Oggi voglio raccontarvi  quello che non si vede “in camera” a Sanremo. Tutti quelli che lavorano “al” e “per” il festival di Sanremo. Non intendo raccontarvi delle grandi etichette discografiche, dei grandi network, dei grandi cantanti.
In pochi sanno che a Sanremo ci sono due sala stampa. La prima è quella dei nomi famosi, delle famose testate giornalistiche e delle famose radio: la prestigiosa “Ariston Roof”. E poi c’è la sala stampa dei nomi sconosciuti, delle testate sconosciute e delle radio sconosciute, quella del “Palafiori”.
Qui oltre 200 giornalisti e speaker lavorano dalle 8 del mattino sino alla chiusura della sala alle ore 00.30. E’ una continua corsa all’intervista, alla foto, al saluto, alla notizia, sembra quasi la preparazione alla maratona di New York.
Garante del traffico sanremese è il ‘super mega galattico’ direttore Manzi, che come un mastino napoletano sta di guardia assicurandosi che ognuno di noi mantenga un comportamento consono alla kermesse.
In sala ci sono personaggi di tutte le paste e colori, dagli stressanti Enzo Sangrigoli dell’emittente messinese RadioFlash, gli instancabili di Radio Venere Antonio Russo, Luigi Ciullo, Mario Di Lorenzo (colui che fotografò la famosa farfallina di Belen) e tantissimi altri.
Ricordo il mio primo ingresso in sala stampa, avvenuto ben 3 anni fa.
Mi accredito, sistemo la mia attrezzatura, e comincio a guardarmi intorno. Come mio solito comincio a chiacchierare un pò qui, un pò lì; tra le voci, c’è n’è una che riconosco fare parte del mio passato. Si tratta di Luciano Pazzaglia, ex voce di RDS e Radio Capital, ed oggi voce e collaboratore di diverse radio private.
E’ il veterano del festival, lui il maestro e io l’allieva: ogni volta che lo sento parlare è come tornare indietro nel tempo a quando lo ascoltavo in radio.
Se da un lato c’è la storia della radiofonia, dall’altro c’è chi come me 3 anni fa, è alle sue prime note sanremesi, colui che definisco il mio ennesimo figlio radiofonico, il catanese Francesco Calì del giornale online Newsmeg, attualmente in forza a radio Zammù.
“Ogni mattina ed ogni sera” siamo qui riuniti per raccontare, chi a voce, chi a parole ed immagini il Festival visto da noi.
Con me, fidi compagni  dj Gianpiero Gabriele e il tecnico/ dj Ross Rosario Scaramuzzo, che più che farmi da supporto tecnico, sono i VIP della sala.  Insieme alle radio pugliesi e siciliane, siamo noi ad animare dalle retrovie la sala e le serate a casa Sanremo nel dopo Festival.
Nessuno parla mai di noi imperterriti e mai stanchi lavoratori e nessuno parla mai dei ragazzi che lavorano per noi al Palafiori, come Davide, Mara, Ilenia, Simone, Francesco, i ragazzi della sicurezza.
Grande famiglia allargata la nostra.
Il prossimo appuntamento è a stasera con i  grandi nomi, la grande musica e i grandi protagonisti.
Monica Fusaro

Dancebook: La danza del nuovo “Millennio”

Cosenza – L’amore per la propria terra natia è un legame che difficilmente si riesce a spezzare, è una scia di profumo dolce e allo stesso tempo acre che ti avvolge la pelle, è un mucchio di sassolini che, come in Pollicino, tracciano la via del ritorno, è un filo invisibile che si allenta per farti andare via ma che si può anche restringere per farti ritornare. L’amore per la propria terra è un sentimento primordiale, magnetico ed indissolubile; ogni volta che parti pensi già al momento in cui potresti ritornare ed è ciò che accade anche al coreografo Fabrizio Costa ormai romano d’adozione ma con la sua Cosenza disegnata nel cuore.

Ogni anno Fabrizio ritorna lì dove tutto è cominciato, dove la sua passione è sbocciata e per poi essere coltivata, lì dove il suo incedere si è trasformato in danza, lì dove il suono si è trasformato in ritmo, passione, sudore.

Dopo il successo riscosso l’anno scorso con lo spettacolo Glee anche quest’anno Fabrizio Costa ha deciso di ritornare alle sue origini per condividere con la famiglia, con i compagni di “sbarra” e con gli amici di sempre la sua nuova produzione dal titolo “Dancebook (A social experience)”, uno spettacolo che a Roma ha riscosso già enorme successo e che, per “brindare” al rimpatrio, è stato allungato di quasi 20 minuti.

Sabato 16 febbraio, alle ore 20,30, il sipario del teatro dell’Acquario si aprirà e le sue “tavole” saranno calcate dalla compagnia Millennium Dancegroup fondata nel 2008 dallo stesso Fabrizio Costa e da Davide Zimei; 13 baldi giovani porteranno in scena la “danza del nuovo millennio” tra musiche di Lady Gaga, Elisa, Coldplay, Muse, Massive Attack, Fun, Duran Duran e Lana Del Rey. I ballerini si “dimeneranno” sul palco a colpi di jazz, modern, video dance, funk e cercheranno di scaldare il pubblico con il proprio brio, la propria grinta e la ricercata presenta scenica.

Dancebook è un rimando palese a Facebook e all’ormai assente privacy, è uno spettacolo che mette in musica e in danza un nuovo mondo virtuale che spesso va a cozzare con quello reale; è un nuovo mondo dominato spesso dalla superficialità, dall’indecenza, dall’illusione, dall’identità fittizia; facebook è una piazza pubblica, virtuale dove ogni stato è di tutti e di nessuno, dove ogni utente si sente in dovere di condividere con i propri “amici” le tappe che definiscono la propria giornata.

L’amicizia ormai è una questione di click e l’amore una questione di cambio di stato diventando così la somma dei post, dei pensieri, delle canzoni dedicate e forse mai ascoltate, è un passaggio continuo ed altalenante da single ad impegnata, spostata, separata, divorziata, vedova; la giornata trascorre così tra un “mi piace” e un “non mi piace più”, tra un commento e una condivisione. Dancebook è dunque una provocazione, uno spettacolo che vuole spingere a riflettere e a rivalutare la propria posizione.

Fabrizio Costa e la sua compagnia cercheranno dunque di portare in scena un mondo a cui è semplice connettersi ma da cui è difficile tirarsi fuori; un mondo dietro cui ci nascondiamo per essere più forti ma che in realtà ci rende deboli protagonisti di una vita che non è la nostra, una vita che dipende da uno schermo e che si oblia nel momento in cui la luce del proprio computer inizia ad affievolirsi.

Annabella Muraca

 

 

“Il non luogo” di Max Mazzotta dal 18 all’Unical

COSENZA – Nell’ambito delle attività relative al progetto di residenza “Un piccolo teatro d’arte per l’area urbana”, lunedì 18 febbraio inizierà, presso il Piccolo Teatro Unical, il corso a cura di Max Mazzotta dal titolo “Il non luogo”.

Il corso, che avrà la durata di 12 giorni e sarà aperto ad un massimo di 20 partecipanti e 6 uditori, si rivolge prevalentemente a persone con poca o nessuna esperienza teatrale, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti un approccio al lavoro dell’attore, attraverso elementi di improvvisazione testuale e scenica. Nozioni di base indispensabili se si vuole entrare in armonia con il “non luogo”, lo spazio/tempo in cui il teatro si esprime dando forma all’informe. La ricerca del “non luogo” è il primo passo che l’allievo aspirante attore deve compiere.

Già numerose sono le richieste di partecipazione a questo secondo appuntamento de “I mestieri del teatro”, parte del progetto di residenza guidato dal regista Lindo Nudo e giunto alla seconda annualità, che vede il partenariato del comune di Rende e la gestione delle compagnie Rossosimona e Libero Teatro.

 

 

 

Al Rendano in scena “Romeo e Giulietta”

COSENZA – Si terrà il prossimo 16 febbraio (ore 20,30) al teatro “Rendano” di Cosenza, lo spettacolo di prosa “Romeo e Giulietta”, firmato da Giuseppe Marini, senza dubbio tra i più interessanti registi della nuova scena teatrale italiana e tra i più attenti conoscitori dell’opera di William Shakespeare.

L’edizione di Giuseppe Marini di “Romeo e Giulietta” ha un illustre precedente, per gli spettatori del “Rendano”, nella versione del dramma shakespeariano allestita negli anni novanta da Giuseppe Patroni Griffi con Kaspar Capparoni (nel ruolo di Romeo) e una diafana Laura Nardi (in quello di Giulietta) e portato in scena sulle tavole del teatro di tradizione cosentino.

I punti di contatto  risiedono nel fatto che anche Marini, come allora fece Patroni Griffi, ha formato, per l’occasione, una compagnia costituita prevalentemente da giovani attori, selezionati con estrema cura. Una nuova versione di “Romeo e Giulietta” (la produzione è della “Società per Attori”) in cui l’azione è spostata nell’ottocento e che si rivela, dunque, autentica palestra per giovani attori, come dimostra l’età media del cast che  restituisce freschezza al capolavoro uscito dalla penna di William Shakespeare, nella fedele traduzione di Massimiliano Palmese.

La nuova e per certi versi insolita lettura del dramma shakespeariano, in scena al “Rendano” sabato 16 e domenica 17 febbraio, evoca – per ammissione stessa del regista Marini –   atmosfere care al cinema e ai toni noir di Tim Burton, dal sapore quasi dickensiano.

La tragedia dei giovani amanti di Verona, a giusta ragione ritenuta uno dei punti più alti della riflessione drammaturgica di Shakespeare, ritrova ora il palcoscenico per raccontarci, una volta di più, quanto la convenienza debba restare estranea alle persone e al sentimento.

Lo spettacolo di Giuseppe Marini si apre con un libro polveroso in bella mostra e che resta aperto per tutta la durata della messa in scena, a testimonianza della matrice letteraria e poetica dell’arcinota vicenda dei due giovani veronesi.

Biglietti ancora in vendita al botteghino del “Rendano” e  all’Agenzia “InPrimaFila” di viale degli Alimena.

 

Alt-Art ospita il Cantico dei Cantici di Maurizio Romani

COSENZA – L’associazione culturale Alt-Art Creazioni in Corso il 6 febbraio scorso ha dato il via al mese dell’eros, della passione, una rassegna d’arte che mette in mostra le due facce dell’amore, il sacro e il profano, e a inaugurare il sacro è la personale di Maurizio Romani “Il Cantico dei Cantici”.

L’artista emiliano si è cimentato nell’impresa di calare in un contesto contemporaneo la sublimità del Cantico dei Cantici, il vero poema dell’amore umano, tenero, delicato ma ricco di sfumature sensuali e passionali che non vanno a minacciare la sacralità dell’opera.

Con una grazia quasi irreale ritrae la magia misteriosa, le delicatezze dell’amore racchiuse nelle linee morbide di una matita, anime che si incontrano e si sfiorano fino a congiungersi completamente, bocche appena aperte, pronte a scambiarsi nuovi respiri e dolci sapori di una passione infinita e autentica. Anime disposte a ricominciare ogni giorno la propria vita solo per rispondere al richiamo dell’altro per lasciare che ogni goccia possa diluirsi al suo interno. Ritrae l’amore che non si può descrivere con le parole, perché è un legame che non trova simmetria in queste, ma nel contatto fra i corpi, nell’incontro fra i ventri, nelle sensazioni sottopelle che pudicamente attraversano il silenzio mentre tutti i pensieri si perdono e gli occhi si illuminano.

L’esposizione conduce lo spettatore in un’esplosione di sensazioni, si riesce a vedere la vita che sussulta, l’amore che investe l’anima e il corpo, un’estasi fatta di occhi chiusi, carezze, seni scoperti che trascende l’umano, un insieme di linee perfette che diventano il simbolo dell’armonia universale, dell’amore che non è più solo un sentimento ma la scelta, la promessa, l’esaltazione intensa dei sensi.

La mostra sarà possibile visitarla fino a venerdì 15 febbraio presso le sale dell’associazione Alt-Art in via Longeni 25bis, alle spalle del complesso San Gennaro, vicino l’Università della Calabria, per poi lasciare il posto, il 16 febbraio, all’ “Amor Profano” personale dell’artista Mario Polillo.

 

Gaia Santolla


 

Da Sanremo il Festival della canzone italiana

SANREMO (IM) – 63° Festival della canzone italiana. Tantissime le novità quest’anno, iniziando dai conduttori, un impacciato Fabio Fazio e del ravanello per niente pallido Luciana Littizzetto. E’ proprio lei  a brillare in questo Sanremo con la sua verve onnipresente anche nei momenti meno ovvi.

Quest’anno abolite le eliminazioni, ogni big in gara partecipa con due brani, come in un 45 giri, sarà il “fifty fifty” tra il voto della giuria della sala stampa e del pubblico da casa a decidere il brano da mettere in gioco nella serata finale.
Il Sanremo radical chic tendenzialmente di sinistra, almeno così dicono i critici, prevede la performance de: l'”amica” Annalisa, L’X Factor di Marco Mengoni, il Fattore Y di Chiara, il boy friend delle teen ager con il poster dei Modà, la platinata Malika Ayane, il geniale Raphael Gualazzi, l’abbondante Maria Nazionale, il polemico pinguino Elio e le Storie Tese, gli alternativi Almamegretta e Marta sui Tubi,  i belli e bravi Simona Molinari e Peter Cincotti, il poeta moderno Daniele Silvestri, quel romanticone di Max Gazzè eil filastrofico Simone Cristicchi.
La prima serata si è aperta sulle note del Nabucco di Giuseppe Verdi con tanto di cavalli bianchi e carrozza per la Littizzetto congelata nell’attesa che Fazio desse inizio alla cosiddetta “kermesse dei fiori” ( ma di quali fiori parliamo…?).
Crozza in berlusconiane vesti fischiato dai 3 contestatori, i quali pare fossero proprio  gli stessi che lo scorso anno contestarono Celentano, riesce con l’aiuto di Fazio a continuare la sua performance, vestendo i panni di Bersani, Ingroia e Montezemolo.
L’ultimo a salire sul palco dell’Ariston è  Toto Cotugno, l’eterno secondo, nonostante in un anno molto lontano nel tempo riuscì a vincere. per festeggiare i trentanni dell’ “Italiano”, è accompagnato da 40 elementi dell’Armata Russa più 4 Generali, a seguire ha eseguito un pezzo in lingua russa conosciutissimo in Russia, ma non pervenuto in Italia.
La seconda serata si aperta invece con Beppe Fiorello nei panni di Domenico Modugno. L’ingresso dei  big è preceduto dall’apparizione celestiale di Bar Refaeli. Poi è la volta del duetto dell’ex premier dame, ex modella e cantante e musicista (?) Carla Bruni feat. Luciana Littizzetto.
( continua….)
Monica Fusaro

Inagurazione della mostra ‘Storie in collage’ all’AcquarioBistrot

COSENZA – Il Teatro dell’Acquario presenta la mostra ‘Storie in collage’ di Maria Grazia Bisurgi, l’inagurazione è prevista per domani 14 febbraio alle 21,00. Venerdì 15 sempre alle 21,00 ci sarà lo spettacolo musicale ‘Antiche Armonie’, rivisitazione di brani della cultura napoletana e sudamericana, con Daniela Arena voce; Roberto Bozzo percussioni e mandolino; Nicola Daniele chitarra.
Gli spettatori potranno degustare il menu italo-argentino che prevede: empanadas e verdure grigliate al chimichurri.

Cosenza ospita la IV edizione dell’Ebook Camp evento rivolto al digitale nell’editoria

COSENZA – Si terrà i prossimi sabato 2 e domenica 3 marzo il centro storico della città di Cosenza l’Ebook Camp, l’evento centrato sul dibattito attorno al mondo degli eBook e dell’editoria digitale organizzato da Simplicissimus Book Farm e Ultima Books i due giganti della vendita e distribuzione di eBook in Italia. Giunta alla IV edizione, la manifestazione sceglie quest’anno il Meridione e la città di Cosenza, grazie anche alla collaborazione con biblon.it affermata start-up calabrese in costante crescita dedicata alle ultime frontiere dell’editoria digitale.

Patrocinato dal Comune di Cosenza assessorato alla “Formazione della coscienza civica, scuola, città a misura di bambino, cittadinanza attiva” e con la collaborazione dell’assessorato all’ “Innovazione, internazionalizzazione, mediterraneo, università e conoscenze”, l’evento sarà ospitato nelle sale della Casa delle Culture, sita nel centro storico della città dei Bruzi.

Attualissimo il tema scelto per l’edizione di quest’anno, ovvero “La scuola diventa digitale”; un tema “caldo” visti i recenti dibattiti che hanno visto protagonista la digitalizzazione nell’ambito scolastico e formativo.

L’Ebook Camp si terrà seguendo lo stile della BarCamp, ovvero come una “non-conferenza” collaborativa gratuita e aperta a tutti.

Previa iscrizione alla pagina dedicata sul portale dell’evento, verrà data la possibilità ai partecipanti provenienti da tutta Italia di intervenire come oratori prenotando uno slot di trenta minuti, allo scopo di portare la propria esperienza con l’editoria digitale: progetti, idee e novità, dimostrazioni pratiche.

Attesa la partecipazione attiva di editori, addetti al settore del digitale, esperti e appassionati di lettura, curiosi di apprendere qualcosa in più su ciò sulla rivoluzione in atto nel mondo editoriale.

Un’occasione importante quella offerta alla città di Cosenza che farà da sfondo ad un evento che, nelle precedenti edizioni, ha incontrato particolare favore del pubblico e della critica. Un’opportunità per fare conoscere la nuova cultura dell’editoria digitale in un territorio che sta dimostrando di essere ormai pronto a cogliere le potenzialità del nuovo modo di fare libri e cultura.

 

Giovanna M. Russo

San Valentino/Amor di cinema: intorno a Romeo e Giulietta

Due giornate di cinema all’insegna del giorno degli innamorati e rivisitando il mito di Romeo e Giulietta attraverso le immagini del cinema e del teatro italiani e internazionali (da Paolo Rossi a Leonardo di Caprio, dal musical “West Side Story” al capolavoro di Renato Castellani, dalla Chinatown di Abel Ferrara alla Compagnia della Fortezza), che aprono la prima parte di una rassegna di più di cento film shakespeariani (curatore Bruno Roberti) nell’ambito del progetto “Shakespeare 2016. Lo spettacolo del mondo”, un’iniziativa di studi, proiezioni e spettacoli, in vista del 400nario della morte di Shakespeare, curata dalla Scuola Dottorale di Studi Umanistici del’Università della Calabria (Direttore Roberto De Gaetano) in collaborazione con il Teatro Rendano ( Direttore Artistico Isabel Russinova).

Mercoledì 13 febbraio

Ore 17.00 Romeo e Giulietta (Italia 1954, 140’) di Renato Castellani

Ore 19.30 Cercando Mercuzio (Italia 2012,15’) di Gianluca Bozzo e Ernesto Orrico

Ore 20.00 Romeo & Juliet. Serata di delirio organizzato (Italia 2007, 121’) di Paolo Rossi, Riccardo Piferi, Ranuccio Sodi

Ore 22.00 China Girl (Usa 1987, 88’) di Abel Ferrara

 

Giovedì 14 febbraio

Ore 17.00 West Side Story (Usa 1961, 151’) di Robert Wise

Ore 20.00 Romeo+Giulietta di William Shakespeare (Usa 1996,120’) di Baz Luhrmann

 

Ingresso Gratuito