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Scoperti a rubare legna in Sila, denunciate tre persone

PETILIA POLICASTRO (CS) – Tre persone sono state  denunciate per furto di legna nel Parco della Sila dai militari della Stazione Parco di Cotronei (kr)  a conclusione di una attività d’indagine volta al contrasto di tale fenomeno. Una di queste persone si è resa responsabile del furto di materiale legnoso, circa 22 quintali, proveniente da 2 alberi di faggio abbattuti da ignoti nei mesi precedenti in località “Santa Barbara” nel comune di Petilia Policastro in zona 2 del Parco Nazionale della Sila, in terreni di proprietà della Regione Calabria. L’uomo è stato identificato mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche precedentemente posizionate sul luogo mentre depezzava la legna con una motosega e la caricava su un fuoristrada. Stessa modalità anche in località “Pasqualone” dello stesso comune, questa ricadente in zona 1 del Parco della Sila, di proprietà del comune di Petilia Policastro. Anche in questo caso un albero di faggio era stato precedentemente abbattuto da ignoti ed era giacente sul letto di caduta. Le due persone sono state riprese ed individuati mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche mentre deprezzavano e caricavano su un fuoristrada la legna, circa 11 quintali. Le tre persone, già note alle Forze di Polizia, sono state denunciate per furto aggravato di legname di proprietà pubblica e introduzione di mezzi di distruzione dei cicli biogeochimici all’interno dell’area protetta del Parco nazionale della Sila.

Intercettato veliero nelle acque reggine, arrestati due scafisti

BOVA MARINA (RC) – Un veliero dal quale stavano sbarcando alcuni migranti è stato intercettato e fermato a circa 5 miglia a sud di Capo Spartivento, nel reggino, dagli uomini del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia che hanno arrestato due cittadini di nazionalità greca con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
L’imbarcazione che stava completando le operazioni di trasbordo dei migranti verso terra è stata individuata dai mezzi aerei e raggiunta da due motovedette della Guardia costiera. A bordo, oltre ai due arrestati, c’erano due cittadini pachistani.
Altri cinque migranti pachistani sono stati bloccati a terra dove erano giunti a bordo di un gommone. Il veliero di circa 15 metri, denominato “Billy One”, battente bandiera greca, è stato sequestrato. I sette migranti pachistani hanno raccontato di essere partiti cinque giorni prima dalla Grecia su piccoli natanti prima di essere imbarcati sul veliero che era posizionato in mare aperto.

Foto di repertorio

Detenzione e spaccio di droga, arresti nel cosentino

 

RENDE (CS) – Nella mattinata i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende, con l’ausilio dei militari della Compagnia di Intervento Operativo del “14° Battaglione Carabinieri Calabria”, a conclusione di attività di indagine, hanno eseguito l’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare Personale emessa dal Tribunale di Cosenza, per il reato di “Detenzione ai fini di Spaccio di Sostanze Stupefacenti in Concorso” nei confronti di un 24enne di Rende (CS) e un 23enne di Castrolibero (CS).

Indagine avviata nell’ottobre 2017

L’indagine, avviata nel mese di ottobre 2017, è scaturita dall’arresto in flagranza di un giovane 23enne cosentino residente a Rende (CS), il quale, fermato dai militari dell’Aliquota Radiomobile nella serata del 4 ottobre 2017, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, veniva trovato in possesso di 7 buste in cellophane, occultate all’interno di un trolley, contenenti complessivamente 3,600 kg di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento. I successivi accertamenti consentivano di scoprire un giro di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “Marijuana” posto in essere dal giovane cosentino, unitamente agli odierni arrestati, nelle zone di Rende (CS) maggiormente popolate dai teenager e dagli studenti universitari.

L’attività d’indagine ha complessivamente consentito di arrestare 1 persona in flagranza di reato e denunciarne altre 8 per il reato di “Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, nonché sequestrare 4,100 kg di “Marijuana”. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso le proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari.

Il giro di spaccio portato alla luce dimostra, ancora una volta, la particolare attenzione e la determinazione con cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, agli ordini del Tenente Colonnello Piero Sutera, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, operano per contrastare il fenomeno dello “spaccio di sostanze stupefacenti”.

 

 

Intestazione fittizia di beni, maxi operazione tra Toscana e Calabria

PISTOIA – Dall’alba di questa mattina, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Pistoia e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, nei confronti di ventisette persone domiciliate in Pistoia, Firenze, Pescia (PT), Massa e Cozzile (PT), Montecatini Terme (PT), Massarosa (LU), Gioia Tauro (RC), Lamezia Terme (CZ), Pieve a Nievole (PT), Quarrata (PT), Scandicci (FI), Capannori (LU), Olbia (OT) e Vicopisano (PI), indagate dai sostituti della Procura di Pistoia, Fabio Di Vizio, ora alla Procura di Firenze, e Claudio Curreli, per associazione per delinquere finalizzata all’intestazione fittizia di beni, auto-riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, estorsione, assunzioni fittizie finalizzate alle truffe in danno dello Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, evasione d’imposta e false fatturazioni. Due dei destinatari delle misure sono stati trasferiti in carcere, venticinque agli arresti domiciliari e uno è stato sottoposto all’obbligo di dimora.

Operazione “Amici Nostri e Pluribus”

Ad uno dei due destinatari, personaggio centrale in entrambe le indagini, sono state applicate entrambe le ordinanze emesse dal Gip. Ventitré misure cautelari sono state eseguite dai militari dell’Arma nell’ambito di entrambi i procedimenti e cinque dal personale della Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine “AMICI NOSTRI”. Eseguite anche 41 perquisizioni locali e domiciliari, finalizzate alla ricerca di materiale informatico e cartaceo, idoneo a corroborare ulteriormente le ipotesi accusatorie. Due indagini distinte, convenzionalmente denominate “AMICI NOSTRI” e “PLURIBUS” sono poi confluite in un unico procedimento penale nel cui ambito hanno svolto sinergiche investigazioni il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Pistoia, denunciando complessivamente 163 persone. I carabinieri hanno avviato le indagini nell’aprile del 2015, concentrando la loro attenzione sull’operato di alcuni commercialisti della Provincia e sugli imprenditori a loro collegati mentre le Fiamme Gialle, dal gennaio dello scorso anno, anche sulla scorta di spunti investigativi precedentemente acquisiti, hanno svolto sinergici e mirati accertamenti di polizia economicofinanziaria sul loro conto.

Sequestrate anche otto aziende

Nel corso dell’operazione è stato eseguito il sequestro preventivo ai fini della confisca di otto aziende, con sedi ubicate nei Comuni di Pistoia, Buggiano (PT) e Montelupo Fiorentino (FI), operanti nei settori della ristorazione, movimento terra, edilizia, vendita di tabacchi, il sequestro preventivo al fine della confisca “per equivalente” di beni immobili e mobili registrati nonché di conti correnti e depositi bancari/postali per un ammontare complessivo di circa trentasei milioni di euro. Le investigazioni congiunte hanno consentito di individuare una struttura delinquenziale composta da imprenditori, operanti in vari settori economici, organizzata anche con l’ausilio di commercialisti. La stessa si adoperava – allo scopo di agevolare alcuni clienti imprenditori, attivi nella provincia di Pistoia – nelle commissioni di delitti di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale ed elusione fiscale, nonché illecito impiego di capitali, trasferiti anche all’estero in ragione di circa venti milioni di euro, perpetrati per almeno dieci anni, arrecando un danno complessivo (nei confronti dei creditori terzi e dell’Erario) pari a oltre cinquanta milioni di Euro. Le imprese coinvolte venivano fraudolentemente “svuotate” delle proprie risorse aziendali, attraverso il depauperamento dell’attivo, determinandone l’insolvenza ed, in alcuni casi, il fallimento. Inoltre nel corso delle indagini è stato accertato che quanto fraudolentemente distratto veniva illecitamente reimpiegato/riciclato in nuove realtà imprenditoriali che, di fatto, subentravano alle imprese fallite o insolventi e ne proseguivano l’attività, anche attraverso “prestanome”. Nel porre in essere tali fatti illeciti, alcuni soggetti responsabili (consapevoli di essere probabili destinatari di misure di prevenzione patrimoniale da parte dell’A.G.) trasferivano fittiziamente a “teste di legno” i beni che – di fatto – rimanevano nella loro effettiva disponibilità affinché, con la “consulenza” di professionisti contabili, si potesse trarre il maggior illecito vantaggio economico, avvalendosi anche di tecniche di riciclaggio e di auto-riciclaggio. Gli appartenenti all’organizzazione criminale smantellata con il filone d’indagine “PLURIBUS” tenevano condotte finalizzate a commettere numerose truffe, utilizzando aziende facenti capo alla consorteria e di fatto già svuotate di risorse economiche, nonché finalizzate alla fittizia assunzione di persone, con l’obiettivo di: – favorire l’illecita permanenza nel territorio dello Stato di extracomunitari, che potevano così ottenere il permesso di soggiorno; – fare erogare indennità di disoccupazione (NASPI) non dovute; – consentire l’accesso al credito mediante l’esibizione di false buste paga; – far ottenere benefici di legge, come le misure alternative alla detenzione, a individui che diversamente non avrebbero potuto ottenerli. È stata accertata, peraltro, anche l’attività di usura, talvolta anche nei confronti degli stessi sodali, che venivano poi sottoposti ad estorsione per la restituzione delle somme prestate. Coinvolti, oltre agli imprenditori e commercialisti, anche numerosi personaggi contigui alla criminalità organizzata di tipo mafioso.

Scopettate e pugni contro poliziotti, arrestato un ghanese

REGGIO CALABRIA – Un cittadino ghanese di 37 anni, in Italia dal 2006, è stato arrestato dagli agenti della Polfer di Reggio Calabria per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, infatti, alla richiesta dei poliziotti di esibire i documenti ha reagito iniziando a urlare ed agitando le braccia come se si trovasse su un ring di pugilato, muovendosi velocemente in avanti e indietro tentando di colpire gli agenti. Questi ultimi, in un primo momento si sono limitati ad evitare i “ganci” dell’esagitato, anche per la presenza dei numerosi viaggiatori, poi, quando l’uomo ha travolto un addetto delle pulizie prendendogli uno scopettone, sono intervenuti venendo trascinati a terra e rimanendo feriti nella colluttazione. All’arrivo di una volante l’uomo è stato infine ammanettato, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi. L’arresto è stato poi convalidato e l’uomo sottoposto all’obbligo di firma.

Foto repertorio

Accusati di tentato omicidio per droga, due arresti

VIBO VALENTIA – I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia con il supporto di quelli di Vimercate (Milano) e di Cassano d’Adda (Milano) hanno eseguito, a Briatico e Mesate (Milano), una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Vibo Valentia nei confronti di 2 persone ritenute responsabili in concorso, a vario titolo, di tentato omicidio, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Presunti autori di un tentato omicidio due giovani di Briatico

Le indagini avrebbero permesso di risalire ed identificare due giovani di Briatico, Riccardo Melluso, di 27 anni e Graziano Spasaro, di 31, già noti alle forze dell’ordine, che secondo gli investigatori sono al vertice di una rete di spaccio e, nel gennaio scorso, che si sarebbero resi autori del tentato omicidio di un loro coetaneo avvenuto a Briatico alla base del quale ci sarebbe stato un debito di droga mai saldato.

Operazione antidroga, due arresti e una denuncia a Corigliano

CORIGLIANO (CS) – I Finanzieri di Sibari hanno tratto in arresto, infragranza di reato, due soggetti originari di Corigliano Calabro (CS) che trasportavano a
bordo della propria autovettura circa 60 gr di marijuana.
Le Fiamme Gialle, impegnate in un posto di controllo sulla Strada Provinciale 252, nel territorio del comune di Corigliano Calabro, intimavano l’alt ad una autovettura con a bordo due ventenni. Il passeggero dell’auto – alla vista dei militari – prima che l’auto si arrestasse, lanciava dei piccoli oggetti dal finestrino, oltre il bordo strada, pensando di non essere osservato.
I militari, invece, insospettiti da quel gesto, hanno proceduto alla ricognizione dell’area rinvenendo due involucri di plastica, contenenti complessivamente circa 60 grammi di marijuana. Sono state quindi effettuate delle perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei due soggetti. Nella camera da letto di uno dei due, condivisa con il proprio fratello trentenne, venivano rinvenute, ben occultate, 10 confezioni contenenti compresse e fiale di diverse sostanze dopanti illegali, idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo umano.
Le sostanze dopanti erano di proprietà del fratello di uno dei due soggetti fermati, che veniva quindi denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria, mentre entrambi i detentori di sostanze stupefacente ai fini di spaccio, tratti in arresto in flagranza di reato. I due sono stati accompagnati in stato detentivo presso le rispettive abitazioni su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Castrovillari.
I due detentori di sostanza stupefacente rischiano ora la reclusione da sei a venti anni e la multa da euro 26.000 a euro 260.000 per la violazione di cui all’art. 73, comma 1, del D.P.R. nr. 309/90, mentre il detentore delle sostanze dopanti rischia la reclusione sino a tre anni ed una multa di 50.000 euro per la violazione dell’art. 9 della Legge 376/2000.

Furti a conti correnti online, in manette banda cyber criminale

MESSINA- I carabinieri del Comando di Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP su richiesta della Procura guidata da Maurizio De Lucia, a carico di 5 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e sostituzione di persona.

Contestualmente alla misura cautelare personale sono stati sequestrati agli indagati 31 tra conti correnti e depositi bancari per oltre un milione e 200 mila euro. Il provvedimento nasce da un’inchiesta avviata nel febbraio 2018 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri in collaborazione col Ros che ha svelato un’organizzazione di cyber criminali, con base nella fascia ionica reggina e attiva sull’intero territorio nazionale, specializzata nel rubare, online, ingenti somme di denaro da diverse centinaia di conti correnti bancari.

Gli arrestati

In manette sono finiti: Giuseppe Cesare Tricarico, 37enne di Gioiosa Ionica: Davide Tricarico, 33enne di Grotteria; Nicola Ameduri, 35enne di Gioiosa Ionica; Nicodemo Porporino, 54enne di Grotteria e Antonello Cancelli, 35enne della provincia dell’Aquila.
Foto repertorio

Miriam Caruso

Aggressione A2, individuati e arrestati ultras del Catania

LAMEZIA TERME (CZ) – La Polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un gruppo di ultras del Catania che il 29 aprile scorso, durante la trasferta a Matera, ha aggredito inermi cittadini agli imbarcaderi di Messina e dato fuoco con un fumogeno dopo averla inseguita sull’autostrada A2, a un auto i cui occupanti erano stati erroneamente scambiati per tifosi del Siracusa e che sono stati anche picchiati e rapinati vicino alla stazione ferrovia di Lamezia Terme.

Disposto Daspo per tutti

L’assalto degli ultras è stato interrotto dall’intervento di un operatore Polfer e da altri poliziotti giunto immediatamente in aiuto. I reati ipotizzati nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, rapina impropria, danneggiamento aggravato, incendio, lesioni aggravate, violenza privata, tentato omicidio, utilizzo di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di materiale esplodente. Disposto il Daspo per tutti.

Tentano di disfarsi della droga lanciandola dal finestrino, arrestata una coppia di coniugi

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Una coppia di coniugi, C.M. e A.C., di 48 e 44 anni, è stata arrestata a Corigliano Calabro dai carabinieri con l’accusa di detenzione illegale di sostanze stupefacenti. I due, mentre erano a bordo della loro automobile, hanno notato a distanza un posto di controllo dei carabinieri ed hanno tentato di accelerare, ma sono stati bloccati dai militari. Poco prima dell’alt dei carabinieri, uno dei coniugi ha gettato dal finestrino alcuni contenitori di cellophane. Le ricerche effettuate dai militari hanno consentito di recuperare i sacchetti di plastica di cui la coppia si era disfatta e di scoprire così che contenevano mezzo chilo di marijuana. I coniugi, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati posti agli arresti domiciliari.