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Confiscati beni per 6 milioni di euro alla cosca Crea

REGGIO CALABRIA – Beni confiscati alla cosca Crea per un valore pari a 6 milioni di euro. La polizia di stato ha effettuato il sequestro ai danni di Teodoro Crea, 78 anni, attualmente detenuto in regime di 41 bis e indicato come il capo dell’omonima cosca di Rizziconi della ‘ndrangheta. Il provvedimento di confisca, proposto dal questore di Reggio Calabria, é stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. I beni oggetto della confisca, secondo gli investigatori, sono riconducibili, oltre che a Teodoro Crea, alla moglie del capocosca, Clementina Burzì, alla figlia Marinella ed al marito di quest’ultima, Francesco Barone. I beni confiscati consistono in alcuni immobili, tra cui una villa di pregio, sei fabbricati adibiti a stalle, 18 terreni ed un’impresa agricola individuale. Secondo quanto hanno riferito dagli investigatori, le persone cui erano riconducibili i beni confiscati, «in virtù della loro appartenenza alla cosca, erano riusciti ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati».

Guardavalle, sequestro beni del valore di 300 mila euro ad affiliato cosca

CATANZARO – Beni sequestrati dalla Guardi di Finanza per un valore di 300 mila euro. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro coordinati dal procuratore della repubblica Nicola Gratteri hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro ai danni di Nicola Tedesco, originario di Guardavalle e vicino alla locale cosca di ‘mdrangheta “Gallace”, operante nell’area jonica soveratese. Tedesco era stato coinvolto nell’operazione “Itaca-Freeboat”, culminata nel luglio 2013 con l’arresto di 25 persone, tutte ritenute affiliate della cosca Gallace-Gallelli operante a Guardavalle, Badolata e lungo la costa del basso Jonio catanzarese. Al momento dell’esecuzione dell’arresto,  Tedesco si era reso irreperibile, fino al 7 febbraio 2015, giorno dell’arresto, quando il latitante è stato catturato, insieme a un altro, all’interno di un nascondiglio ricavato al di sotto della cella frigorifero del ristorante “Molo 13” di Guardavalle, gestito dalla madre. Tale attività, attualmente denominata “La barcaccia” rientra tra i beni oggetto del sequestro. Le indagini patrimoniali condotte dagli inquirenti hanno consentito di appurare l’esistenza di un notevole complesso patrimoniale il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta. Il provvedimento di sequestro, dunque, ha riguardato una ditta individuale con sede a Guardavalle, un’autovettura e diversi rapporti bancari e finanziari. Tedesco è stato condannato per tentata estorsione in concorso.

Diossina nell’aria, denunciato a Crotone un agricoltore di 67 anni

CROTONE – Una persona è stata denunciata a Crotone per aver dato alle fiamme del polistirolo e denunciata con l’accusa di combustione illecita di rifiuti speciali e getto pericoloso di cose. L’uomo, un agricoltore di 67 anni, aveva bruciato ai bordi del suo fondo un cumulo di contenitori in polistirolo per piantine di finocchi e per questa ragione è stato denunciato dai carabinieri della forestale. I militari, avendo notato nel corso di un servizio di controllo del territorio, una colonna di fumo proveniente da località Scifo, sono giunti sul posto e hanno constatato il rogo che l’agricoltore aveva acceso per smaltire i contenitori, le cosiddette padelle, dopo avere piantato dei finocchi. Una modalità di smaltimento, questa, vietata dalla legge e soprattutto pericolosa per la salute umana dal momento che la combustione del polistirolo produce diossina, sostanza altamente tossica.

Mezzi da caccia vietati, due persone denunciate a Bisignano

BISIGNANO (CS) – Caccia a danno dell’ambiente a Bisignano, città della Valle del Crati. I militari della stazione forestale di Acri, nell’ambito di un’attività di controllo del territorio atta a prevenire danni all’ambiente e alla fauna selvatica, hanno rinvenuto mezzi da caccia vietati e denunciato due persone. In particolare, in località “Prebenda”, all’interno di un versante boscato costituito da macchia mediterranea, sono stati ritrovati alcuni cappi in cordina d’acciaio costituiti ad una estremità da una catena in ferro, attorcigliata ad un tronco di albero, e l’altra estremità girata su se stesso così da formare un cerchio con nodo: in tal modo i lacci formavano una trappola per la cattura degli ungulati presenti in zona. I cappi erano posizionati lungo gli usuali passaggi dei cinghiali. Un altro sequestro è stato effettuato sempre nel territorio comunale di Bisignano, questa volta in località “Giardini Duglia”, dove è stata rinvenuta una gabbia-trappola utilizzata per la cattura della fauna selvatica ed in particolare di cinghiali, realizzata in ferro e posizionata all’interno di un uliveto, ancorata e perfettamente funzionante. Gli animali vengono attirati dal cibo posto all’interno della gabbia che si chiude automaticamente una volta che l’animale entra e vi rimane intrappolato. Le indagini hanno portato ad individuare i responsabili della costruzione di questi mezzi di cattura che sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per caccia con mezzi vietati.

Ricetrasmittente all’esame di guida, denunciato un giovane

CATANZARO – É accusato di truffa il 27enne che ha cercato di conseguire la patente in maniera illecita. Il giovane si era presentato agli esami di teoria negli uffici della Motorizzazione di Catanzaro per il conseguimento della patente di guida nascondendo una ricetrasmittente. Grazie a questo ingegnoso sistema l’uomo, nomade, era in contatto con un complice, posizionato all’esterno, che gli suggeriva le risposte. Tuttavia, il giochetto illecito è stato scoperto dal personale della polizia stradale di Lamezia Terme, che ha denunciato i due in stato di libertà con l’accusa di truffa. La persona, di 33 anni, milanese, che suggeriva le risposte giuste al candidato, di 27, nomade, secondo quanto é stato accertato dagli investigatori, era già stato arrestato dalla Polizia stradale di Torino sempre per una truffa riguardante gli esami di guida. Nel capoluogo piemontese, tra l’altro, il primo era riuscito addirittura a prendere il posto del candidato all’esame, falsificando il documento di riconoscimento ed apponendovi una sua fotografia.

Montalto Uffugo, imprenditore denunciato per furto aggravato

MONTALTO UFFUGO (CS) – Furto aggravato e deturpazione di bellezze naturali sono le accuse a carico di un imprenditore di Montalto Uffugo. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria, dopo che i militari della forestale locale hanno effettuato un controllo in località “Coretto”, nel medesimo comune, cogliendo in flagrante l’imprenditore mentre con l’ausilio di un escavatore ed un autocarro sistemava materiale inerte da poco prelevato dall’alveo del torrente Mesca, affluente del Fiume Crati, per trasportarlo nel piazzale del suo deposito. Dalle verifiche eseguite è emerso altresì che tali lavori sono stati realizzati senza avere alcuna autorizzazione, da acquisire presso gli organi competenti in materia. Oltre alla verifica dei cumuli di materiale sul piazzale, è stato posto in essere anche un accurato sopralluogo dell’area dalla quale era stato prelevato il materiale, accessibile da una strada in terra battuta la quale conduce, a sua volta, al piazzale dove sono stati rinvenuti mezzi e materiale. L’attività di prelievo di materiale ha comportato una modifica dello stato dei luoghi a causa dell’ingente quantitativo estratto di materiale inerte dall’alveo. L’uomo, dunque, è stato denunciato e i mezzi e il materiale inerte depositato sul piazzale sono stati sequestrati.

Fermi per spaccio a Vibo, tra i clienti anche minorenni

VIBO VALENTIA – Attività di spaccio nel territorio del vibonese: è con questa accusa che la squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di cinque persone. Si tratta di: Arcangelo Michele D’Angelo, di 27 anni; Giovanni, Michele ed Antonio Zuliani, di 21, 19 e 25 anni, e Nicola Doria, di 30. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura della repubblica nei confronti delle suddette cinque persone, accusate di avere svolto un’intensa attività di spaccio di droga in città e nella frazione “Piscopio”. Altre due persone, Emmanuele La Bella, di 25 anni, e Francesco Morano, di 20, hanno ricevuto l’ordine di presentarsi alla polizia giudiziaria, secondo disposizione del gip. Dalle indagini svolte dagli agenti è emerso che tra le persone che acquistavano la droga dal gruppo di spacciatori, in luoghi anche centrali della città, c’erano anche minorenni.

Pescato non tracciato, sequestrati 140 chili di alici e seppie

PALMI (RC) – Sequestro di pescato a Palmi. È accaduto questa mattina, quando personale della capitaneria di porto di Gioia Tauro e della delegazione di spiaggia di Palmi ha posto sotto sequestro oltre 140 chilogrammi di pescato, mancante della documentazione relativa alla tracciabilità. Nell’ambito dell’attività di controllo, infatti, è stata accertata e sanzionata, con una multa di 1.500 euro elevata al responsabile, la violazione della normativa vigente in materia di etichettatura e tracciabilità del pescato.
Il prodotto ittico, alici e seppie, a seguito di ispezione effettuata dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, è stato dichiarato non idoneo al consumo umano per l’impossibilità di verificarne la provenienza e, di conseguenza, destinato alla distruzione.

Inseguimento da film sulla statale 18, fermato un giovane

PAOLA – Sembrava un inseguimento da film hollywoodiano lungo le highway californiane, invece è accaduto veramente lungo la nostrana Ss 18. Questa mattina, infatti, i carabinieri della stazione di Amantea hanno tratto in arresto, dopo una rocambolesca fuga, un giovane originario di Rogliano. F. G., 19 anni, accusato dei reati di furto aggravato, danneggiamento e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, è stato fermato e arrestato dopo una fuga di 30 chilometri lungo la strada statale. Durante la mattinata, i militari dell’Arma, nel corso di una attività di controllo del territorio, hanno localizzato in località Amantea un mezzo autocompattatore di piccole dimensioni, dell’azienda lametina “Ecologia Oggi”, rubato all’alba di questa mattina dal deposito mezzi di Cosenza. Il conducente, vistosi scoperto a seguito dell’alt intimatogli dai militari, ha messo in atto una spericolata fuga, in direzione di Lamezia Terme, tentando più volte di speronare l’autovettura di servizio e realizzando pericolosissime manovre sulla statale 18, in quel momento trafficatissima. Arrivato all’altezza di Nocera Terinese, il malfattore, dopo aver percorso contro mano ed a tutta velocità una strada a senso unico, ha imboccato uno stretto sottopassaggio poco distante. A questo punto uno dei due militari operanti, approfittando della favorevole occasione conseguente al carattere angusto del sottopassaggio, sceso dalla vettura di servizio per provare ad accedere all’abitacolo del furgoncino e trarre in arresto il fuggitivo, si è trovato costretto ad esplodere in aria due colpi con la propria arma d’ordinanza, prima accertatosi di essere in condizioni di sicurezza, per evitare l’impatto con il mezzo che stava tentando la fuga in retromarcia. Il giovane, messo alle strette, ha abbandonato la vettura e ha tentato un’ultima, disperata fuga, questa volta a piedi, ma rimanendo bloccato dopo un breve tratto di strada. Condotto presso la stazione carabinieri di Amantea, è stato tratto in arresto, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

Rapina a coppia in pieno centro, fermati due 18enni a Crotone

CROTONE – Rapina è l’accusa rivolta a due giovani originari della Guinea, ospiti presso un centro Sprar del crotonese. S.M. e D.I., entrambi 18enni, sono stati arrestati dalla polizia per una rapina compiuta la scorsa notte in piazza Pitagora nel pieno centro di Crotone, ai danni di una coppia. I due, infatti, minacciandola con una pistola, che poi si è rivelata un giocattolo, hanno sottratto alla ragazza la borsa, contenente denaro, effetti personali e bancomat. Brevissima la fuga dei due giovani, che sono stati immediatamente fermati dalla polizia, in zone diverse, e hanno indicato il luogo dove avevano nascosto la refurtiva, poi restituita alla legittima proprietaria. «La nostra idea di controllo del territorio – ha detto il questore Claudio Sanfilippo – è stata programmata in un certo modo e quello che hanno fatto i ragazzi è il risultato di questa programmazione. Ringrazio questi uomini, ma dovrebbe essere l’intera città a ringraziarli per il lavoro difficile e pericoloso che fanno ogni giorno». Il dirigente delle Volanti Corrado Caruso ha sottolineato «la tempestività dell’intervento e la capacità di individuare subito i colpevoli».