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Scuola Linze, Miceli:«Si continua a costruire in zone a dissesto idrogeologico»

RENDE (CS) – «Standard innovativi in materia di edilizia scolastica, finanziamenti regionali, completamento di un plesso scolastico che da troppo tempo era collocato in una struttura in affitto con conseguente sperpero di denaro pubblico. Sono le motivazioni con le quali l’esecutivo Manna ha portato avanti il nuovo progetto della scuola a Linze. Motivazioni che non giustificano però la possibilità di mettere in pericolo la vita delle persone. Quello che questa amministrazione non dice su questo progetto-prosegue Domenico Miceli- è che la struttura ricade in un’area contrassegnata da “pericolosità idraulica” nel redigendo e vincolante Pai 2016. Un rischio che gli uffici comunali e l’amministrazione Manna non hanno minimamente preso in considerazione e che solo il Movimento 5 Stelle ha portato all’attenzione della Terza Commissione prima e, del Consiglio comunale, ieri pomeriggio. Un rischio che, così come ho avuto modo di comprendere dalla visione del carteggio, non è contemplato, né preventivato né, tanto meno, comunicato all’attenzione degli uffici regionali preposti. Per questo motivo ho votato, a malincuore, contro quella pratica. Perché quando si parla di sicurezza non bisogna fermarsi alla sola propaganda, si devono proporre atti concreti, un cambiamento di passo rispetto al passato quando con estrema facilità si approvavano progetti nonostante gli alti rischi. Questa visione di sicurezza manca nella delibera proposta. In sede consiliare ho chiesto di spostare il nuovo plesso in un’area che non fosse a rischio, magari in una delle tante aree pubbliche che Manna vuole vendere per far cassa. Ho chiesto di riscrivere il progetto, prevedendo l’ampliamento dello stesso, al fine di tutelare gli allievi che in quelle aule dovranno andare a studiare. Il diritto allo studio non può essere subalterno al diritto alla sicurezza, che deve essere fondamentale e non un semplice corollario di pratiche prodotte dalla pubblica amministrazione. Continuiamo a scontrarci contro un modo di fare politica che bada più alla forma che alla sostanza, ad una politica subalterna al volere dei dirigenti, a una politica che è latitante nell’aula del Consiglio comunale rendese. La causa di tutto ciò è da addebitarsi al pressapochismo di amministratori che da tempo hanno abdicato al proprio ruolo lasciandoci in mano solo miseri slogan».

 
(Foto tratta dal Pai 2016)

Dissesto idrogeologico, Enzo Bruno chiede interventi per una regione vulnerabile

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Incombono i pericoli del dissesto idrogeologico sulla nostra regione: a lanciare l’allarme il presidente della provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nell’ambito della tre giorni “Cantiere Calabria” in corso di svolgimento presso l’Università della Calabria. Bruno, che ricopre anche la carica di presidente di Upi Calabria, nel tavolo “Calabria sicura: riqualificazione e messa in sicurezza del territorio” ha fatto riferimento all’estrema vulnerabilità della regione, dichiarando di fromte a docenti ed esperti del settore la necessità di intervenire prima che il problema divenga critico. «La nostra è una regione fragile – ha dichiarato Enzo Bruno – che necessita di interventi strutturali e di messa in sicurezza per scongiurare le conseguenze nefaste di immancabili calamità naturali. Manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere realizzate in maniera adeguata attraverso la costruzione di una rete istituzionale che condivida intenti e progetti. Una azione partecipata, insomma, che non può fare a meno del patrimonio di competenze e professionalità maturate nel settore del contrasto al dissesto idrogeologico dalle Province. Gli Enti intermedi hanno esercitato questa funzione fondamentale per la tenuta e la sicurezza del territorio, assegnata con la legge 34/2002, fino all’entrata in vigore della riforma delle autonomie locali (la cosiddetta Delrio) che ha trasferito la competenza in capo alla Regione, aprendo un pericoloso vulnus operativo. E mentre le Province si sono occupate di monitorare e ripulire aste fluviali in maniera adeguata, scongiurando il peggio in caso di alluvioni, ad oggi la disattenzione e il disinteresse alla manutenzione di fiumi e torrenti rende la nostra regione vulnerabile e poco sicura. Quello che lanciamo è un vero e proprio grido d’allarme per scongiurare nell’immediatezza i pericoli delle possibili alluvioni che potrebbero colpire il territorio anche alla luce della torrida estate che ha segnato la Calabria.
A questo aggiungiamo che ci sono pezzi di territorio, mi riferisco alla provincia di Vibo Valentia, assolutamente scoperti in termini di sicurezza a causa delle disastrose condizioni economiche consolidate da un dissesto che risale al 2011: l’impossibilità di assicurare la manutenzione e il controllo strutturale di 32 edifici scolastici e 900 chilometri di strade significa negare a quella comunità di vivere in sicurezza e con servizi adeguati. Da presidente di Upi Calabria, oltre che della provincia di Catanzaro, alla regione chiedo di fare delle province “il proprio braccio armato”: le nostre competenze, professionalità ed esperienze vanno tenute in considerazione così come le rivendicazioni finanziarie sostenute, nell’interesse esclusivo della sicurezza e dello sviluppo economico e sociale delle nostre comunità».

San Vincenzo La Costa, dopo 8 anni riaperta la strada provinciale chiusa per dissesto idrogeologico

SAN VINCENZO LA COSTA (CS) –  Dopo 8 anni la strada provinciale Montalto Uffugo, San Vincenzo La Costa, san Fili, interrotta per un dissesto idrogeologico in località Magli, nei pressi della frazione di San Sisto dei Valdesi, è stato riaperta al traffico. Alla cerimonia inaugurale hanno preso parte numerosi cittadini e rappresentanti istituzionali, accompagnati dalla banda musicale del luogo. A tagliare il nastro è stato il Sindaco di San Vincenzo La Costa, Ernesto Filippo, con accanto i Sindaci dei Comuni di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, di San Fili, Antonio Argentino, di Rende, Marcello Manna, nonché di Maurizio D’Acri, consigliere della Regione Calabria. Solo dopo due gare d’appalto in tempi differenziati, impegnando una cifra complessiva di tre milioni di euro, sono stati infine completati i lavori in modo che l’arteria stradale ritornasse alla sua normale funzionalità di collegamento e di servizio. Piena soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di San Vincenzo La Costa,  Ernesto Filippo, il quale ha sottolineato l’importanza della sinergia con i Comuni limitrofi al fine di poter lavorare insieme allo studio e alla programmazione del territorio per un suo sviluppo possibile in termini assistenziali, educativi, sociali, economici e culturali.

Cosenza, 2 mln di euro per scongiurare il rischio idrogeologico a San Martino di Fiego e Colle Mussano

COSENZA – La Commissione Consiliare Ambiente e Manutenzione, presieduta dal consigliere comunale Vincenzo Granata, ha incontrato questa mattina a Palazzo dei Bruzi l’ingegnere Nello Gallo, Soggetto Attuatore per il Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria. Già di qualche giorno fa il sopralluogo dello stesso Granata nella località  San Martino di Fiego, per verificare lo stato del movimento franoso che interessa la zona fin dal 2011. Nell’incontro di oggi, dunque, la Commissione ha chiesto all’ingegnere Gallo di fornire la tempistica degli interventi programmati sia a Fiego che a Colle Mussano, anche quest’ultima zona interessata da un analogo movimento franoso, quindi si è appreso che il 17 novembre scorso, a Roma, è stato confermato il finanziamento a tutti i 34 progetti regionali e per quanto riguarda Cosenza, sono stati confermati i due milioni di euro spendibili sulle due zone di Fiego e Colle Mussano. A questo proposito, Gallo ha fatto visionare anche la cartografia ed ha annunciato che chiederà al Rup del Comune di Cosenza un’accelerazione delle procedure, in maniera tale da assicurare la cantierabilità dei lavori entro il mese di giugno del 2017. Nel corso della riunione, sono state avanzate, inoltre, alcune richieste anche per altre zone della città e l’ingegnere Gallo ha sottolineato come nella programmazione Patto per il Sud della Regione Calabria figurino già altri interventi.

Unical, una giornata di studi sul dissesto idrogeologico

RENDE (CS) – “Progettare l’assetto idrogeologico”, è il tema di un seminario di approfondimento e confronto sulle linee guida, aperto a professionisti e tecnici della Pubblica Amministrazione, per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico nel nostro Paese. Il seminario, che si svolgerà nella giornata del prossimo 26 ottobre, con inizio alle ore 9,00, nell’aula “Umberto Caldora” dell’Università della Calabria, è stato organizzato da #italiasicura, la Struttura di Missione di Palazzo Chigi, in collaborazione con il Ministero all’Ambiente, la Regione Calabria, l’Università della Calabria, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine regionale, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l’Ordine provinciale di Cosenza.
I lavori, che vedranno la partecipazione del Ministro all’Ambiente, Gianluca Galletti, si apriranno e si concluderanno con gli interventi del direttore di #italiasicura, Mauro Grassi; mentre nello spazio iniziale, riservato ai saluti delle autorità istituzionali, sono previsti gli interventi del Rettore dell’Università, Gino Mirocle Crisci, del Governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, del Consigliere Autorità Nazionale Anti Corruzione, Ida Angela Nicotra, del Soggetto Attuatore della Regione Calabria, Carmelo Gallo. A coordinare questa prima parte del seminario sarà il Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza, Alessandro Astorino.
Nel corso dei lavori, suddivisi in tre sessioni, coordinati rispettivamente dai presidenti degli Ordini degli Ingegneri di Crotone, Vincenzo Mano, dei Geologi della Calabria, Francesco Fragale, degli Ingegneri di Cosenza, Daniela Provenzano (consigliere), verranno presentate le linee guida con l’obiettivo di fornire indirizzi senza imposizione di regole o prescrizioni specifiche ai professionisti in materia di programmazione e progettazione degli interventi per la difesa del suolo.
Nella prima sessione verranno presentate le linee guida della progettazione predisposta da Italiasicura, con relazioni dei professori: Giovanni Menduni, del Politecnico di Milano, e Armando Brath, dell’Università di Bologna. Nella seconda sessione si parlerà delle professioni, del mondo accademico e delle imprese, su come creare le sinergie necessarie a tutela e difesa dell’assetto idrogeologico del territorio calabrese, nella quale interverranno i professori: Pasquale Versace, Patrizia Piro, Giuseppe Mendicino, Giancarlo Principato, dell’Università della Calabria; Guido Bernardi (CAE S.p.A.) e Bernardo De Bernardinis, dell’ISPRA.
Nella terza sessione, che avrà luogo nel pomeriggio, verranno trattati temi di forte rilevanza per lo stato idrogeologico calabrese con relazioni di: Carmelo Gallo, Soggetto attuatore Regione Calabria; Raffaele Niccoli, dirigente del Centro Funzionale multi rischi della Calabria; Salvatore Siviglia, Segretario generale Autorità di Bacino Regione Calabria; Carlo Tansi, dirigente della Protezione Civile della Regione Calabria, che parlerà sul ruolo della protezione civile nell’attività di prevenzione del rischio idrogeologico.

San Basile, iniziati i lavori di bonifica del Fosso Pantano

SAN BASILE (CS) – Seicentomila euro. Questo è l’ammontare del finanziamento autorizzato dal Commissario Straordinario delegato per l’attuazione di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico della Regione Calabria. Un intervento, questo, già annunciato nel luglio dello scorso anno e che ora ha visto l’inizio dei lavori di bonifica e messa in sicurezza del Fosso Pantano nel Comune di San Basile, nel cosentino. La ditta Interconsolidamenti srl di Agrigento, vincitrice dell’applato regionale, ha iniziato proprio in questi giorni i lavori di bonifica nell’area a valle dell’abitato in zona Krojo al fine di mitigare il rischio idrogeologico rendendo più sicuro l’abitato. Un appalto reso fruibile in tempi relativamente brevi grazie alla coordinazione tra Ufficio Tecnico comunale e il responsabile Giuseppe Palazzo e l’Ufficio del Commissario al Dissesto. Il progetto è stato realizzato da un pool di tecnici guidato da Giannatale Tramaglino, coadiuvato dalla sorvegliante archeologa Carmelina Guida che seguirà le opere di scavo, considerato che si opererà in una zona di interesse storico.

«Un nuovo progetto del quale oggi raccogliamo i frutti nell’interesse della nostra comunità – ha evidenziato il Sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi -. La nostra azione amministrativa si è sempre incentrata sugli assi che riguardano il turismo con la promozione di tante iniziative culturali ed aggregative, di riqualificazione urbana rifacendo il look a molte zone della città, e soprattutto sulla messa in sicurezza del territorio per la sicurezza dei cittadini».

Legambiente, in Calabria a rischio frane o alluvioni il 99% dei comuni

CATANZARO – «In Calabria il 99,8% dei comuni calabresi, presenta aree esposte a pericolo di frane o alluvioni: si tratta di 408 comuni su 409 di cui 354 sono a pericolosità sia da frana (P3 e P4) che idraulica; 30 solo a pericolosità frana e 24 a pericolosità idraulica». E’ quanto emerge da Ecosistema Rischio 2016, l’indagine di Legambiente sulle attività dei comuni per mitigare il rischio idrogeologico. Solo 60 gli enti calabresi che hanno risposto ai questionari. Su 15.222 chilometri quadrati di superficie totale – è scritto nel dossier – 914,1 sono a pericolosità sia da frana che idraulica; 347,8 a pericolosità frana e 576,3 a pericolosità idraulica. «In un contesto in cui sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici – afferma il vicepresidente di Legambiente Calabria Andrea Dominijanni – è necessario concentrare gli sforzi su interventi di prevenzione, avviando subito una seria politica di mitigazione del rischio che sappia tutelare il suolo e i corsi d’acqua e ridurre i pericoli».

Viabilità a Gimigliano (CZ), incontro tra Enzo Bruno e una delegazione comunale

CATANZARO –  Il sistema viario e la sicurezza delle strade provinciali del comprensorio di Gimigliano al centro dell’incontro di questa mattina tra il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, alla presenza del dirigente del settore Viabilità e Trasporti, ingegnere Floriano Siniscalco, e una delegazione di amministratori del Comune.

Si è partiti dalla disamina della condizione della galleria paramassi sulla Strada provinciale 34/2 tra il bivio Chianetta e l’abitato su di Gimigliano, per arrivare allo stato dell’arte della riqualificazione dell’area della Basilica-Santuario della Madonna di Porto a Gimigliano, progetto in itinere che prevede una ristrutturazione dell’intera area asservita alla Basilica riorganizzando la viabilità, gli accessi e una maggiore rivisitazione degli spazi al fine di dare vigore a quello che è, nella sua realtà, uno luoghi di culto più prestigiosi della Calabria.

A sollecitare l’attenzione della Provincia di Catanzaro al monitoraggio della rete viaria di un territorio ad alto rischio idrogeologico, nel corso di un proficuo confronto, è stata una delegazione guidata dai consiglieri comunali Masino Paonessa, Angela Pierina Gabriele, Maria Costantino, Tommaso Angotti, e dall’ex sindaco Ninì Gigliotti.

Il presidente Bruno ha anticipato ai presenti che, nel corso di una riunione tenuta lunedì scorso alla Cittadella Regionale, il comitato tecnico dell’autorità di bacino regionale ha approvato  il quadro programmatico per la mitigazione del rischio idrogeologico finalizzato al finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare. “Un grande lavoro – spiega il presidente Bruno – che mette nella condizione la nostra Regione di avere una mappa dei rischi idrogeologici e la mappatura di frane e smottamenti di tutto il territorio calabrese: il Comune di Gimigliano potrebbe essere inserito in questa pianificazione che sarà utilizzata per intercettare i finanziamenti messi a disposizione dall’Unione europea e dal governo nazionale per le misure di contrasto al dissesto idrogeologico”. “La Provincia è in una fase di trasformazione che prevede la viabilità tra le quattro funzioni fondamentali, ma al momento attraversiamo una fase di incertezza organizzativa ed economica che ci impedisce di investire nel settore – ha spiegato il presidente -. Il sistema viario, però, resta una nostra priorità: continueremo a monitorare la situazione ed intervenire per colmare le criticità all’insegna della sicurezza dei cittadini”.

In merito alla situazione del ponte sul fiume Corace, il presidente Bruno ha posto l’accento sull’attenzione della Provincia sulla realizzazione dell’importante infrastruttura: i tecnici stanno, infatti, lavorando ad una progettazione per il potenziamento dell’infrastruttura, per garantire un immediato intervento capace di intercettare i fondi necessari eventualmente messi a disposizione da enti sovraordinati.

Dissesto idrogeologico a Vibo, Tedesco a Pasqua: “Più azioni e meno proclami”

VIBO VALENTIA – Il presidente della II commissione consiliare del Comune di Vibo Valentia, Francescantonio Tedesco, ha così commentato la notizia dell’interessamento dell’on.le Vincenzo Pasqua anche al dissesto idrogeologico del territorio del Comune di Vibo Valentia, e a ridosso dei recenti sequestri effettuati dall’Autorità Giudiziaria: “Meglio tardi che mai! Ma sorprende l’uscita dell’on.le Pasqua, quando attribuisce a sé il richiamo d’attenzione sul problema della IV Commissione Ambiente del Consiglio regionale, datando la sua richiesta al 10 marzo, stranamente dimenticando che, come invece a lui ben noto per essere stato da me direttamente e personalemtne informato, già la II commissione comunale, all’unanimità dei presenti e in modo trasversale tra maggioranza e opposizione, in febbraio aveva richiesto sul tema al presidente dello stesso organismo regionale, on.le Domenico Bevacqua, di volere indire una seduta della Commissione da lui presieduta, nella quale Assessori e Dirigenti della Regione Calabria, potessero riferire di quanto in atto programmato e in fase di programmazione per la risoluzione definitiva delle criticità idrogeologiche presenti sul territorio comunale di Vibo Valentia ed emerse a seguito degli effetti devastanti causati dell’alluvione del 3 Luglio 2006”.
La dichiarazione nota del presidente Tedesco è antecendente all’ intervento dell’On.le Pasqua, essendo datata 24 febbraio 2016 prot. gen. Comune Vibo Valentia n. 9303 e pervenuta alla Regione Calabria il 29 febbraio 2016. Nella suddetta nota Tedesco chiedeva espressamente l’audizione in Commissione regionale -alla presenza dei rappresentanti istituzionali del Comune di Vibo Valentia- di politici, dirigenti e tecnici regionali e precisamente dell’assessore all’Ambiente, del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, del Commissario delegato all’Emergenza Idrogeologica e, non per ultimo, dell’Assessore all’Urbanistica. Stante ciò, sembra strano, appunto, che l’On.le Vincenzo Pasqua proclami tanta attenzione a altrettanto attivismo, che guarda caso, si palesa solo dopo il verificarsi di ulteriori criticità e senza neanche far cenno alla suddetta attività della II Commissione Consiliare, di cui era stato in prima persona informato. Criticità di un territorio e in particolare di un sistema fognario per il quale il Sindaco della Città Elio Costa, già a dicembre 2015, e quindi al di fuori di ogni emergenza per come oggi verificatasi, aveva richiesto alla Regione Calabria l’erogazione della seconda parte del finanziamento relativo al cosiddetto “Progetto Maione” per una somma pari ad ulteriori 3.765.000 euro, finalizzati sicuramente al miglioramento della rete.