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Porto Gioia Tauro, da Governo apertura per proroga Cigs

CATANZARO – Il governo apre alla possibilità di una proroga della cassa integrazione per gli addetti del porto di Gioia Tauro evitando gli esuberi che Mct ha quantificato in 400 unità. E’ quanto emerso, come riportano i quotidiani locali, al termine dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi presieduto dal sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti. Alla riunione, presenti anche il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, hanno partecipato i capi di gabinetto dei ministeri del Lavoro e delle Infrastrutture, dirigenti nazionali, regionali e territoriali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sul e il commissario dell’Autorità Portuale Andrea Agostinelli. Il viceministro Bellanova ha invitato Mct a fare ricorso alla Cigs sostenendo che esistono le condizioni perché gli ammortizzatori sociali vengano prorogati. Nel corso dell’incontro si è parlato anche della decisione della società Lcv Capital Management di non realizzare più a Gioia Tauro l’investimento relativo all’assemblaggio delle auto.

Sanità, ospedali Sibaritide e Gioia incontro Regione-Tecnis a Roma

COSENZA – Promosso dalla Presidenza della Giunta regionale si è svolto a Roma, presso la sede della Tecnis, un nuovo incontro sulla ripresa delle attività per la realizzazione dei nuovi ospedali della Sibaritide e di Gioia Tauro. La Regione era rappresentata da Franco Pacenza nella qualità di delegato del Presidente Oliverio per la Sanità, da Domenico Pallaria, Responsabile Unico del Procedimento (Rup) e Pasquale Gidaro, dirigente del settore “Edilizia Sanitaria” della Regione Calabria. «Per quanto riguarda – è scritto in una nota – il nuovo ospedale della Sibaritide, dopo la firma del Protocollo di Legalità avvenuto la settimana scorsa presso la Prefettura di Cosenza e con l’emanazione dell’Ordine di Servizio da parte del Rup, oggi sottoscritto anche dall’Amministratore Giudiziario di Tecnis, si è proceduto ad una ricognizione complessiva sui diversi aspetti della progettazione esecutiva dell’opera. La Regione ha riconfermato la totale disponibilità a supportare le attività del Concessionario (Tecnis) per quanto riguarda le interferenze (Terna, Snam, Sovrintendenze) al fine di accelerare tutte le procedure necessarie per la definizione del progetto esecutivo. Il Concessionario, dal canto suo, ha comunicato – prosegue la nota – che già nei prossimi giorni saranno avviate le attività di carotaggio del sito con la presa di possesso dell’area già espropriata. Per quanto riguarda il nuovo ospedale di Gioia Tauro, l’Amministratore Giudiziario di Tecnis ha informato i presenti di avere richiesto al Tribunale di Catania la revoca della interdittiva per la consociata Sintec. Le parti hanno concordato, infine, di monitorare mensilmente l’andamento delle attività al fine di intervenire tempestivamente su eventuali ritardi ed inadempienze e di accelerare tutte le attività propedeutiche all’avvio dei lavori».

Pd Gioia Tauro : ” Il rappresentante del Comune deve dimettersi dalla IAM”

Gioia Tauro ( Rc) – Il rappresentante del comune di Gioia Tauro all’interno del consiglio di amministrazione della Iam deve dimettersi.L’ente non può mantenere il proprio rappresentante dopo che questa mattina l’assemblea dei soci dell’azienda che gestisce il depuratore ha liquidato in pochi minuti i punti all’ordine del giorno, votati all’unanimità dal consiglio comunale di Gioia Tauro.I soci della Iam hanno deciso di ignorare la volontà del comune di Gioia Tauro e dei suoi abitanti.
Il sindaco durante l’ultima manifestazione ha dichiarato di voler combattere insieme ai cittadini la battaglia per la chiusura della linea dei bottini e per l’azzeramento dell’attuale cda. E’ necessario adesso essere consequenziali, prendere atto del grave disinteresse che i soci hanno dimostrato verso i ventimila abitanti di Gioia Tauro, far dimettere dal Cda il consigliere Guerrisi e andare fino in fondo in questa battaglia. Il comune ha grandi margini di manovra e l’Asireg (quindi la Regione Calabria), considerati i ritardi nei pagamenti dei canoni, potrebbe ritirare la concessione.
E’ necessario lottare per restituire l’impianto alla gestione pubblica e farlo tornare esclusivamente alla depurazione delle acqua dei comuni allacciati, restituendo così tranquillità ai cittadini.
La gestione pubblica non avrebbe necessità di ottenere guadagni, manterrebbe gli attuali livelli occupazionali e porrebbe fine all’arrivo delle autocisterne cariche di liquami a Gioia Tauro.

Smaltimenti illeciti, manifestazione di protesta a Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Numerose persone, tra cui molti sindaci, hanno partecipato questa mattina ad una manifestazione a Gioia Tauro, per chiedere chiarezza e verità sul possibile smaltimento di rifiuti pericolosi dall’impianto di Viggiano (Potenza) al depuratore consortile della Iam di Gioia Tauro.
Le indagini, che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone per alterazione dei codici di identificazione, ipotizzano che quasi 29 mila tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati smaltiti nell’impianto di Gioia Tauro.
Le persone residenti nel quartiere Fiume di Gioia Tauro, insieme alle associazioni del territorio, ai sindacati ed ai sindaci, adesso chiedono che venga fatta chiarezza denunciando un possibile legame tra gli smaltimenti illeciti e i numerosi casi di tumore e di mortalità che si sono registrati a Gioia Tauro e nelle zone adiacenti.

 

(ANSA)

Domani a Gioia Tauro incontro per spiegare le ragioni del No al referendum di modifica costituzionale

Gioia Tauro ( RC) – Si terrà domani,  a partire dalle ore 10.30, nella sala consiliare del Comune di Gioia Tauro, una conferenza stampa per spiegare le ragioni del No al referendum di modifica costituzionale promosso dal governo Renzi, e per avviare contestualmente la promozione di un comitato che punti ad aggregare tutti quei cittadini che temono una torsione in senso autoritario dei fragili equilibri istituzionali che reggono la nostra già zoppicante democrazia. Dopo i saluti di Santo Bagalà, Presidente del Consiglio Comunale di Gioia Tauro interverranno Domenico Pirrotta, Presidente del Movimento Politico Insieme per Gioia,  Francesco Toscano, Assessore alla Cultura del Comune di Gioia Tauro e Michelangelo Tripodi, Segretario Regionale del Partito Comunista d’Italia

Porto di Gioia Tauro, per i sindacati confederali, “un declino lento e inesorabile”

Gioia Tauro ( RC) – “L’allarme lanciato dai sindacati confederali e autonomi sul porto di Gioia Tauro non puo’ rimanere inascoltato”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Ncd a Palazzo Campanella, Giovanni Arruzzolo. “La denuncia del ricorso alla cassa integrazione utilizzato da Contship per quasi 450 addetti ogni mese – dice Arruzzolo – ci preoccupa a fronte dei processi di riassetto non solo dei porti italiani, ma anche della logistica. I grandi operatori stanno infatti riorganizzando la loro allocazione concentrando nelle aree forti dell’Italia grandissima parte dello smistamento dei container da e per il nordeuropea. Processi che coinvolgono anche le grandi infrastrutture di trasporto su rotaia che, com’e’ noto, muoiono a Salerno e a Bari, negando cosi’ alla CALABRIA l’alta velocita’ e l’alta capacita’. Gioia Tauro, nonostante gli impegni per il superamento della ‘specializzazione’ di porto di transhipment, rischia cosi’ di subire un declino lento ma inesorabile, nonostante sia particolarmente vasto e con grandi spazi per movimentare i container”. “La meta’ degli addetti ogni mese e’ dunque sottoposta alla cassa integrazione, misura che non puo’ non essere considerata come una risposta alla congiuntura negativa causata dalla crisi delle economie del Far East, adottata a causa del potenziale depauperamento dei volumi di traffico. Infatti – dice Arruzzolo – la concorrenza di Salerno e Taranto, che possono vantare uno stretto nesso con le grandi vie di comunicazione che conducono direttamente in nord Europa, incide proprio perche’ in quei porti,in questi anni, si sono realizzati importantissimi investimenti che hanno permesso di resistere al vento della crisi e di preparare le nuove strategia di sviluppo”.“Gioia Tauro, pero’, rimane sempre una straordinaria risorsa per i suoi fondali e l’ampiezza del suo perimetro portuale, una ‘dote’ che quasi nessuno dei grandi porti del Mediterraneo possiede. Governo e Regione, quindi, devono intervenire all’unisono affinche’ questa straordinaria realta’ non finisca per arenarsi, condannando alla disoccupazione a vita centinaia di lavoratori. Ecco perche’ si rende necessario – dice ancora Arruzzolo – avviare una decisa concertazione interistituzionale impegnando il Governo a confrontarsi sulla infrastrutturazione di quell’area e realizzando, una volta per tutte, i collegamenti con la linea ferrata e l’autostrada A3. Vogliamo sapere in che direzione si va e nel frattempo saremo vicini ai lavoratori portuali e sosterremo le loro vertenze che sono anche le nostre per dare garanzia all’occupazione ed aprire una nuova fase di sviluppo”.

Referendum noTriv: anche il Pd di Gioia Tauro voterà SI

GIOIA TAURO (CS) – Anche il Partito Democratico di Gioia Tauro si unirà al coro dei Sì nel referendum del prossimo 17 aprile per dire no alle trivellazioni. L’obiettivo è chiaro: difendere il patrimonio ambientale italiano e chiedere una conversione del sistema energetico tradizionale. Difatti, l’estrazione di petrolio aggrava l’inquinamento per la sua disposizione sui fondali che pare aver già superato le soglie limite. Secondo quanto dichiarano dal Pd di Gioia Tauro, proseguire sulla via delle trivellazioni e quindi dell’inquinamento, oltre tutto, metterebbe a rischio il turismo, fonte d’impiego per tre milioni di persone, ma anche la pesca che dà lavoro a 350 mila lavoratori, senza contare un milione e 400 mila persone al servizio della cultura. Del resto, dichiarano ancora dalla sede del Pd, a essere messi in discussione con il Sì non sono i pozzi a terra e quelli oltre le 12 miglia e che ricoprono l’85% delle estrazioni; quelli che vanno chiusi sono quelli entro le 12 miglia dalle nostre coste e che producono solo lo 0,9%. La vera soluzione è investire “sulle reali vocazioni energetiche presenti nel Sud Italia”, portando avanti uno sviluppo ecocompatibile che difenda al contempo l’ambiente.

 

 

Consigliere provinciale di Reggio Calabria accusato di stalking

Gioia Tauro ( RC) – E’ accusato di avere minacciato, molestato e costretto a subire atti sessuali contro la sua volontà, l’ex fidanzata. Rocco Sciarrone, di 30 anni, consigliere della Provincia di Reggio Calabria, del gruppo Pri che sostiene la maggioranza di centrodestra dell’ente, è stato arrestato e posto ai domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, dalla Polizia di Stato per stalking e violenza sessuale. L’arresto di Sciarrone, che è di Gioia Tauro, è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che l’uomo non rassegnatosi alla fine della relazione, ha posto in essere “continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine fisico e psicologico con minacce, anche di morte, percosse, pedinamenti, danneggiamenti e lesioni, mostrando un’incontenibile, pericolosa e violenta gelosia in modo da provocare nella donna un perdurante stato di ansia e di paura”.

Tentata aggressione con un martello, arrestato giovane a Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Ha aggredito con un martello, dopo una lite per futili motivi, il conducente di un’auto minacciandolo di morte e frantumando i vetri della fiancata sinistra della vettura che è stata danneggiata in più punti. Un giovane di 28 anni è stato arrestato e posto ai domiciliari dai finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro.

Proprio ai finanzieri, in servizio di controllo del territorio, la vittima dell’aggressione si è rivolta per chiedere aiuto, affermando di essere in pericolo dopo essere sfuggito ad un’aggressione a colpi di martello. In quello stesso frangente il giovane, che nel frattempo aveva inseguito e raggiunto l’automobilista, ha tentato di aggredire di nuovo la vittima, malgrado la presenza dei finanzieri che, però, sono riusciti ad immobilizzarlo e a condurlo in caserma. L’aggressore è stato sottoposto, dopo il giudizio con rito direttissimo, alla misura cautelare dell’obbligo di firma.

(ANSA)

Nico D’Ascola: “Progresso culturale alla base del cambiamento della società”

Roma ( Rm) – “Se la politica si divide sul mondo dell’Università, dà l’ennesima prova della sua incapacità di comprendere che proprio dal mondo della cultura deriva il futuro. Si tratta  di una questione in ordine alla quale interessi di parte non possono certamente fare alcuna differenziazione”. Ad affermarlo è il presidente della Commissione Giustizia del Senato, nel corso del suo intervento all’Università della Calabria per un’iniziativa promossa dalla CRUI. “La questione delle Università meridionali non è altro che un ulteriore forma di rappresentazione di una questione mai risolta, se mai aggravatasi in questi ultimi anni, quella della questione meridionale. L’emarginazione delle Università meridionali ne rappresenta evidentemente una delle tante sfaccettature. La questione meridionale – prosegue D’Ascola – è una storica emarginazione, da cui non siamo riusciti ad uscire anzi negli ultimi anni si è aggravata al punto tale che non se ne parla più. Sembrerebbe che la questione meridionale sia qualcosa di riferibile agli anni ’70 quando il divario nord – sud era fortemente attenuato rispetto all’oggi e svuotata di contenuti. Non se ne sente  più parlare,  come se fosse un qualcosa di risolto. La questione meridionale – ha ancora detto D’Ascola – è una questione gravissima che una rappresentanza politica meridionale dovrebbe affrontare da zero perché i parametri del passato sono del tutto inattuali, manca un’analisi che sia relativizzata alla nostra condizione attuale. La situazione di emarginazione delle nostre Università fa in paio  con  le condizioni di emarginazione della nostra società, è perfettamente simmetrica. La società non è più una società colta, soffriamo un’emarginazione che nasce anche da un modello sociale che pone a margine l’Università, la ricerca, l’istruzione. Non riusciamo a difendere i collegamenti ferroviari, aerei; non riusciamo a portare l’alta velocità, l’alta capacità, a fare di Gioia Tauro un porto che sia effettivamente una realtà commerciale. Un panorama complessivo drammatico che coinvolge non soltanto il mondo dell’Università, ma anche l’intera società meridionale che dovrebbe interrogarsi sugli scopi, gli obiettivi che intende perseguire. La dimensione del problema che genera la grave condizione della cultura prima e dell’Università dopo in Italia è già di per sé dimostrativo della drammaticità della soluzione. Serve un’inversione di rotta nel contesto della nostra società. Se la società non progredisce dal punto di vista culturale e quindi pretende interlocutori politici che siano in grado di rappresentare valori, non di una società commerciale, ma di intervenire su fenomeni legislativi complessi, non esisterà alcun presupposto fondamentale per un cambiamento della società.  La società civile dovrebbe smettere di essere separata per corpi conflittuali, ma capire che è venuto il momento di ‘organizzare’ la cultura. Il mondo dell’Università  – ha concluso  il presidente – deve svolgere un ruolo non solo nella interlocuzione con la politica, ma anche nel ruolo sociale che il mondo degli intellettuali è in grado di giocare quale funzione di spinta e di maturazione dei problemi all’interno della società”.