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Radicamenti, Pino Aprile: «I Calabresi stanno conoscendo se stessi»

MENDICINO (CS) – Un meridionale lucido e convinto. Un’analisi per certi versi spietata di un Sud che arranca, la voglia di risvegliare l’orgoglio meridionale narrando la Storia che i libri tradizionali omettono. «Recuperiamo la coscienza del perché ci troviamo in questa condizione di umani che valgono meno, di scuole in cui gli studenti valgono meno rispetto a quelli del Nord», dice a pieni polmoni Pino Aprile, protagonista di “Il Sud alla riscossa (?)”, terzo ed ultimo evento culturale di Radicamenti, il festival che sta svolgendo in questi giorni a Mendicino. Servizi sanitari scarsi, collegamenti ferroviari inesistenti in alcuni tratti del Meridione, aspettative di vita media sempre più basse, è quanto emerge dal quadro tratteggiato da Aprile. «È in corso la desertificazione del Sud, ce ne stiamo accorgendo un po’ tutti», continua. Notti estive nei trulli da non raccontare, i canti popolari del padre, ricordi che Pino Aprile condivide con il numeroso pubblico presente, piccoli ma incisivi esempi di quel patrimonio di ricchezze che il Sud ha, ma che spesso dimentica: «In Puglia la scoperta dei trulli è avvenuta con gli occhi degli stranieri», un fenomeno bizzarro che non tocca la Calabria «dove sta avvenendo qualcosa di straordinario: i Calabresi stanno conoscendo se stessi, quella calabrese è l’unica comunità che sta facendo un’autoanalisi collettiva per recuperare il rispetto di se stessi». «Per 150 anni il Sud ha creduto poco in se stesso, a Mendicino ci crediamo e ne siamo orgogliosi. Gli artisti che abbiamo invitato non sono qui per riempire una piazza, sono qui per lanciare il messaggio di un Sud che può essere la salvezza di un mondo che chiude le porte, mentre qui a Mendicino apriamo cuori e porte». All’imbrunire si accendono le luci. I vicoli si inebriano del profumo dei cibi etnici preparati dalle comunità che si sono stanziate sul territorio, le creazioni artistiche che ricordano i bozzoli da seta per mostrare il profondo legame di Mendicino con la sericoltura, il murales realizzato dai ragazzi dei centri Sprar, piccole ma significative pennellate di creatività che coniugano il passato e il presente di una città che da crisalide si tramuta in farfalla. Dal parco fluviale emergono le note dei “Tiradirittu”, gruppo popolare di Mongrassano, piazza Municipio si trasforma in un crocevia di etnie grazie al superbo concerto di Lutte Berg e la Flenvàrldsorkester. “Libertango” di Astor Piazzolla, “Masters of war” di Bob Dylan. Lutte e la sua orchestra prendono i brani e li trasformano, aggiungono quel tocco personale che li rende unici. Che siano brani attinti dal repertorio altrui o che siano scritti di proprio pugno, Lutte e la sua orchestra ammaliano. Siriani, svedesi, albanesi, algerini, nigeriani, tutti convivono sotto quel grande tetto che è la musica. Ieri sera in preda alla stanchezza avevo detto a me stessa: «Questa sera non rincaserò tardi». Inizia il concerto di Lutte: il primo brano, il secondo e così via. Lasciare il concerto? Impossibile!

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Oggi è l’ultimo giorno per i corsi gratuiti di danze e strumenti popolari all’interno dello spazio “Musica, Sud e identità”, l’1 settembre, infatti, alle 21 in piazza Municipio è prevista l’esibizione dei corsisti coordinati da Checco Pallone. Sarà proprio il direttore artistico a dirigere la Calabria Orchestra che debutta alle 22 in piazza Municipio con alcune guest star d’eccezione: Fabio Curto, Verdiana, Ciccio Nucera e Nino Stillitani. Il progetto di Calabria Orchestra è realizzato grazie alla sinergia fra il Comune di Mendicino, il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e Calabria Sona. Al termine della prima esibizione della Calabria Orchestra, ci si trasferisce tutti al Parco fluviale dopo, all’interno degli appuntamenti del Dopo festival, ci sarà la jam session di musica tradizionale e oltre.
Sabato 1 settembre sarà mostrato al pubblico l’esito finale dei corsi di danze e strumenti popolari tenuti dai docenti, in maniera gratuita, a partire da lunedì 27 agosto. Alle 21 in piazza Municipio si terrà la performance dei partecipanti diretti dal maestro Checco Pallone. Il centro storico di Mendicino è stato animato dal corso di organetto tenuto da Antonio Grosso, da quello di tamburello e cornici con Massimo Cusato ed Enrico Gallo, quello di lira calabrese con Piero Gallina, zampogna con Oreste Forestieri, chitarra battente con Francesco Loccisano ed Emi Vaccari che ha tenuto quello di danze popolari.
Sabato 1 agosto è anche il giorno del concerto di Enzo Avitabile in piazza Duomo alle ore 22,30. Fra le ultime collaborazioni di Enzo Avitabile c’è quella sanremese con Peppe Servillo che domenica 2 settembre chiuderà Radicamenti su Monte Cocuzzo.

Ph. Antonio Palermo
Foto presente sulla pagina Facebook “Radicamenti Mendicino Festival”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

 

 

 

Ritorna “Corti Cosenza”, tra gli ospiti Pino Aprile e Carmine Abate

COSENZA – Un altro grande appuntamento realizzato da “Teatro in note” con il ritorno di “Corti Cosenza”. Giunta alla sua quinta edizione, la rassegna firmata dal direttore artistico Vera Segreti e che prenderà il via giovedì 22 febbraio nella Sala Quintieri del Teatro Rendano di Cosenza, ha per tema le dipendenze. La manifestazione 2018 si può sintetizzare con il titolo “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”. Un argomento delicato, tristemente attuale e che offre tanti spunti di riflessione con i ragazzi che sono i veri protagonisti di “Corti Cosenza”. Se ne parlerà al giovane pubblico delle scuole medie superiori della provincia di Cosenza e a tutta la cittadinanza che è invitata a partecipare, attraverso incontri letterari d’eccezione, grazie ai film-corti della “Rassegna CinemArt”, con le mostre fotografiche, di scultura e di pittura, e con lezioni di scrittura creativa. Pino Aprile, Carmine Abate, Francesco Montanari, Marco Longo, Gianni Ferreri, Nicola Canonico e Nathalie Caldonazzo saranno i protagonisti fortemente voluti da Vera Segreti e da “Teatro in note” per questa edizione. Di tutto questo e di molto altro si parlerà nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, martedì 20 febbraio alle ore 11 nel Chiostro di San Domenico, con il direttore artistico di “Corti Cosenza” Vera Segreti, Alessandra De Rosa presidente Commissione consiliare Cultura del Comune di Cosenza, l’editor Franca Cribari, il regista Luigi Simone Veneziano e lo psicologo Emiliano Nardi.

 

CORTI COSENZA

L’apertura ufficiale di “Corti Cosenza” si terrà, dunque, giovedì 22 febbraio, ore 9 Sala Quintieri del Teatro Rendano di Cosenza, con lo scrittore Pino Aprile che nel pomeriggio dialogherà con la città nella libreria Mondadori di piazza XI Settembre alle ore 18 presentando il suo libro “Carnefici”. Il secondo grande incontro, con studenti e cittadinanza, sarà con i tre attori Gianni Ferreri, Nicola Canonico e Nathalie Caldonazzo lunedì 12 marzo sempre alle 9 e sempre nella Sala Quintieri del Teatro Rendano. L’attore Francesco Montanari sarà invece il protagonista, giovedì 15 marzo, del terzo appuntamento. Mercoledì, nuovamente alle 9 e nella Sala Quintieri del Teatro Rendano, il protagonista sarà lo psicoanalista Marco Longo, presidente Coirag e direttore del portale psychomedia.it.

Chiuderà il ciclo di incontri, lo scrittore calabrese e vincitore del Premio Campiello 2012 e Premio Stresa 2016 Carmine Abate con l’appuntamento di martedì 27 marzo alle ore 9 nella Sala Quintieri del Teatro Rendano. Lo scrigno di “Corti Cosenza” racchiude la “Rassegna CinemArt” il cui inizio è previsto per venerdì 9 marzo, a partire dalle ore 9, nella splendida Villa Rendano che ospiterà anche il secondo appuntamento di venerdì 23 marzo. Entrambe le proiezioni saranno precedute da una visita guidata a Villa Rendano. Un’altra bellissima location di Cosenza antica ospiterà le lezioni di scrittura creativa. Gli incontri (5, 8, 12 e 15 marzo), si terranno nella Biblioteca Civica di piazza XV Marzo con Elena Giorgiana Mirabelli e Franca Cribari. I lavori di lunedì 5 marzo, alle ore 15, saranno aperti dal direttore della Biblioteca Civica di Cosenza Anna Viteritti.

 

“Corti Cosenza” ha allestito, inoltre, due mostre. “La città antica. Il tempo rinasce sempre ” è la mostra di fotografia (curata da Daniele Bilotto), e scultura (di Mario Sposato), che prenderà il via sabato 24 marzo nella Sala Giacomantonio della Biblioteca nazionale di Cosenza. Parallelamente a questa, verrà inaugurata la collettiva di pittura dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine” con le opere degli artisti Rodin Sotolongo, Alejandro Garcia, Yoemir Alfonso Almeida e Francesco Iozzi. Le mostre saranno introdotte dal direttore della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi alle ore 16 e si potranno visitare fino al 31 marzo. È prevista per giovedì 29 marzo, nell’ampio cartellone di “Corti Cosenza”, una visita guidata nel centro storico della città dei bruzi, con i ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, che si concluderà sul Mab di corso Mazzini con una degustazione enogastronomica con i prodotti del nostro territorio presso la Maccaroni Chef Academy. Di tutto questo, e di altro ancora, si parlerà nella conferenza stampa di martedì 20 febbraio.

Unical, la Pedagogia della R-Esistenza continua con Pino Aprile

RENDE (CS) – Pino Aprile, autore del best-seller “Terroni”, domani 30 marzo sarà ospire all’Università della Calabria. Lo scrittore e giornalista incontrerà gli studenti nel corso del 75esimo seminario del progetto scientifico-didattico “Pedagogia della R-Esistenza”, ormai al sesto anno di attività. L’incontro, previsto in aula Solano a partire dalle 14.45, vedrà la partecipazione di Michele Inserra, giornalista de Il Quotidiano del Sud, che introdurrà i lavori del convegno, coordinati dai docenti Unical Giancarlo Costabile e Rossana Adele Rossi. Insieme a Pino Aprile relazionerà anche Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, per discutere del tema: Unità o MalaUnità? In chiusura uno spazio di dibattito sarà aperto dalla giovane studiosa calabrese Chantal Castiglione. «E’ arrivato il momento – ha dichiarato Giancarlo Costabile – di indagare scientificamente le tante, forse troppe, zone d’ombra che avvolgono la genesi della nostra storia nazionale. Dobbiamo liberarci dell’agiografia risorgimentale se vogliamo capire fin in fondo le fratture profonde che attraversano carsicamente la Nazione. L’Italia è a distanza di 156 anni un Paese ancora diviso territorialmente. Non possiamo e non dobbiamo abbandonarci alla rassegnazione di vedere le nostre terre ridotte ad un deserto tartaro: il rilancio del Meridione in una cornice unitaria passa anche dalla rilettura di tanti luoghi del nostro passato».

Tutto pronto per “Terroni”

locandina-spettacolo-terroni-al-rendanoCOSENZA – Arriva sul palcoscenico del teatro Rendano  lo spettacolo “Terroni”, tratto dal best-seller di Pino Aprile. L’opera è stata inserita nella programmazione dello stabile di tradizione il prossimo 30 novembre alle ore 21. Roberto D’Alessandro, autore, attore e regista calabrese, nato a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza ma cresciuto artisticamente a Roma alla Scuola di Gigi Proietti, porta in scena la storia raccontata dal giornalista Aprile in una pubblicazione di grande successo editoriale. La forma teatrale con cui viene messo in scena questo materiale è il teatro Canzone. Roberto D’Alessandro cura anche l’adattamento teatrale e la regia. Le canzoni della tradizione e del repertorio meridionalista di Bennato, Modugno, Napoli, Paisiello, eccetera, vengono qui interpretate live da Mariano Perrella e dalla band musicale “Cantannu cuntu” di Acri. L’allestimento scenico è di Clara Surro, regista assistente è Paolo Orlandelli, ufficio stampa è Maria Fabbricatore, mentre i costumi sono curati da Salvatore Argenio e Annamaria Pisapia. «Ho accolto con favore l’idea del consigliere comunale Falbo di portare questo spettacolo a Cosenza – afferma il sindaco Mario Occhiuto, che è anche presidente della Commissione per il Mezzogiorno dell’ANCI – Divulgare tra le giovani generazioni i riferimenti storici di ciò che ha subito e vissuto in passato il Meridione d’Italia, può rivelarsi propedeutico a un rinnovato orgoglio nei riguardi delle risorse e dei valori territoriali che ci appartengono». Gli fa eco Andrea Falbo: “«Per il sottoscritto, avere ‘Terroni’ a Cosenza rappresenta un sogno che si avvera – dichiara il consigliere comunale – un motivo di grande orgoglio ed emozione. Ispirato al testo di Pino Aprile, questo spettacolo è  concepito per ripristinare le verità storiche legate a quell’unificazione dell’Italia che ha dato vita alla cosiddetta Questione Meridionale, innescando a catena tutti gli accadimenti che hanno portato poi alle colossali differenze con il resto del Paese, sconosciute prima dell’Unità. La conoscenza porta alla consapevolezza: il coinvolgimento di studenti, istituzioni e cittadini alla visione di Terroni ha appunto come obiettivo quello di percorrere un sentiero convergente che porterebbe, oltre alla ricerca individuale della verità storica, un accrescimento collettivo del senso di appartenenza nei confronti del Sud e della Calabria in particolare. Ringrazio pertanto il Sindaco Mario Occhiuto per aver accolto un’opera teatrale così significativa ed illuminante, in una città, che non solo non si lamenta ma opera in maniera propositiva e con grande dignità».

 

A Lamezia in scena “Terroni”, tratto dal libro di Pino Aprile

LAMEZIA TERME (CS) – Il prossimo martedì 1 dicembre a partire dalle 20,30 presso il Teatro Politeama “Franco Costabile” di Lamezia Terme si terrà lo spettacolo “Terroni”, tratto dal romanzo di Pino Aprile. Si tratta di un fuori programma della rassegna teatrale locale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, organizzato dall’Associazione “I Vacantusi”, con la direzione artistica di Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. L’evento proposto martedì sera è stato organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “OPsservatorio delle due Sicilie” e vedrà la partecipazione dell’autore e attore Roberto D’Alessandro e del giornalista e scrittore Pino Aprile. Sarà proprio D’Alessandro, attore, autore e regista calabrese originario di Montalto Uffugo, a dar vita alla narrazione di Pino Aprile, che rivede e rivisita la storia del Sud Italia e dell’Unità d’Italia. Il giornalista e scrittore, inoltre, coglierà l’occasone per presentare il suo ultimo lavoro letterario, “Carnefici”.

 

 

“Terroni” di Pino Aprile in scena al Rendano

COSENZA – Arriva anche sul palcoscenico del teatro Rendano di Cosenza lo spettacolo “Terroni”, tratto dal best-seller di Pino Aprile. L’opera è stata infatti inserita, a margine della stagione di Prosa, nella programmazione dello stabile di tradizione il prossimo 30 novembre alle 21.

Lo spettacolo del regista calabrese Roberto D’Alessandro nasce proprio dall’esigenza di divulgare il contenuto dell’omonimo libro, con la necessità di far conoscere al maggior  numero di persone la vera storia dell’Unità d’Italia, della sua economia, di quanto finora taciuto dalla storiografia ufficiale sugli eccidi compiuti durante la cosiddetta “lotta al brigantaggio”, sugli squilibri tra Nord e Sud su cui fu basata tutta l’economia del nascente Regno D’Italia, su come di fatto l’Unità d’Italia fu un atto di conquista sleale e scorretto da parte del Piemonte a danno del Regno delle Due Sicilie.

«Se non si ristabilirà la verità su ciò che è accaduto 150 anni fa, l’Italia non vivrà mai alcuna pacificazione – si legge nelle note dello spettacolo da parte di D’Alessandro – La creazione di una supposta e sostenuta minorità meridionale è l’atto più grave che i fratelli del Nord hanno fatto ai danni dei fratelli del Sud, ancora esiste a Torino il Museo Lombroso, che aveva trovato (a dir suo) il cranio del delinquente naturale vicino Catanzaro, per altro ancora esposto nel museo e recante nome, cognome e provenienza. Si riflette, in sintesi, su come ancora oggi la differenza di trattamento tra Nord e Sud sia marcata, sull’assenza di infrastrutture nel Mezzogiorno e della deliberata volontà di mantenere il Sud in una condizione coloniale, poiché questo è stato sin dall’unificazione, e da colonia il Sud viene ancora trattato. Dalla presa di coscienza si spera poi un risveglio culturale e una riscossa, politica, economica, sociale».

La forma teatrale con cui viene messo in scena questo materiale è il teatro Canzone. Roberto D’Alessandro cura anche l’adattamento teatrale e la regia. Le canzoni  della tradizione e del repertorio meridionalista di Bennato, Modugno, Napoli, Paisiello, eccetera, vengono qui interpretate live da Mariano Perrella e dalla band musicale “Cantannu cuntu” di Acri. L’allestimento scenico è di Clara Surro, regista assistente è Paolo Orlandelli, ufficio stampa è Maria Fabbricatore, mentre i costumi sono curati da Salvatore Argenio e Annamaria Pisapia.

Aprile, Cavallo e Prefazio al Premio Caccuri

mimmo cavalloCACCURI (KR) – Il Premio Letterario Caccuri aprirà i battenti con il botto, con un evento che dovete immediatamente appuntare in agenda. Il 6 agosto, a partire dalle 18,30 presso la villa comunale, Caccuri avrà il piacere di ospitare due grandi meridionali: Pino Aprile e Mimmo Cavallo. Quanto conosceremmo del Sud senza le parole del primo e la musica del secondo? Per entrambi sarà un grande ritorno. Pino Aprile è stato anche il vincitore della prima edizione del Premio Caccuri nel 2013. Sarà un pomeriggio di cultura ed emozioni indimenticabili.

Sarà ancora il Sud protagonista il giorno seguente, il 7 agosto, e in particolare la Calabria. Si terrà, infatti, “L’Agorà del cantastorie, teatro e poesia dialettale” con Otello Profazio (che ad ottobre sarà insignito a Sanremo del Premio Tenco), Nando Brusco,  Fulvio Cama, Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo. L’appuntamento è a partire dalle ore 21 in Piazza della chiesa della Riforma. Durante la serata verranno premiati i vincitori dei concorsi di poesia e teatro dialettali.

 I nomi degli altri ospiti e premiati, alcuni davvero di grande caratura, verranno ufficializzati dall’Accademia dei Caccuriani nei prossimi giorni.

“Comunicare il sud”, lo scrittore Pino Aprile all’Unical

Pino AprileRENDE (CS) -L’Università della Calabria è onorata, il Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione è onorato di aver pensato e realizzato insieme a “Giornalisti d’Azione” questo evento. È una realtà nata dal basso che è riuscita in poco a costruire in poco tempo un metodo e un modo nuovo di fare comunicazione. Penso che la massima istituzione universitaria che c’è in Calabria non possa che testimoniare a soggetti così organizzati su un progetto di cambiamento della Comunicazione il giusto riconoscimento». Così  Giancarlo Costabile, docente di “Pedagogia della Resistenza” all’apertura dell’incontro sul tema “Comunicare il Sud”, che si è svolto all’Unical. Un evento che ha preso le mosse dal nuovo libro del giornalista e scrittore Pino Aprile, “Carnefici”, ospite d’onore della manifestazione. Davanti a centinaia di studenti che hanno riempito l’aula Solano, a parlare di una sorta di questione meridionale nella Comunicazione sono stati Livia Blasi, caposervizio della TGR Calabria e Segretario di “Giornalisti d’Azione”, Marco Esposito, caporedattore de “Il Mattino”, e Aprile. «Il mio sogno – ha detto nel suo indirizzo di saluto il Rettore Gino Mirocle Crisci –  è che la Calabria diventi una regione normale, con le sue cose positive e negative. Noi non parliamo da tempo delle cose positive del nostro Sud, e, invece, dovremmo farlo. Il Nord, da decenni, ci sta rubando gli studenti in maniera subdola, con la complicità del Governo, andando, così, a depauperare il nostro Sud della cosa più preziosa, i nostri giovani». Alla giornalista Rai Livia Blasi il compito di presentare il libro di Pino Aprile, che fornisce le prove di quella che è stata una vera conquista del Sud ricco e acculturato da parte di un Nord Italia, i piemontesi, in ciò che è passato come un’unità d’Italia voluta da un intero Paese. «È uno di quei libri da annoverare tra quelli necessari, tra quelli da dover leggere. Aprile – ha detto Blasi – disarciona da cavallo i tanti monumenti equestri che portano i nomi di quelli che consideriamo eroi della Patria e che invece scopriamo che si sono macchiati di crimini gravi, e Aprile ce li racconta e ci dà le prove di questi crimini. Questo è un libro che ha il coraggio di accusare». Il giornalista Marco Esposito ha esposto il “trucco” che il Governo, fatto da gente del Nord,sta attuando per incentivare l’emigrazione studentesca. «Devono convincere il ragazzo meridionale che iscriversi all’Unical, ad esempio, non è cosa buona. E allora – ha detto il caporedattore de “Il Mattino” –  pubblicano classifiche, adottano il sistema delle borse di studio, sono arrivati a fare una legge che favorisce l’attribuzione delle borse di studio se cambi regione per studiare, se vai al Nord. Vogliono che noi ci convinciamo di essere cittadini di serie b. Ma se voi ragazzi vi svegliate e non andate ad arricchire il Nord, possiamo ritrovare la nostra dignità. Dovete dire “mo’ basta”. Voi non avete alcuna necessità di emigrare. Voi avete qua al Sud ottimi insegnanti e ottime università. Dovete crederci». Una storia, quella dell’unità d’Italia, che ci hanno proposto i libri di scuola, falsa. «Io sto incazzato nero – ha detto Aprile – perché la scuola non reagisce a ciò che ci hanno voluto far credere. Io racconto coi documenti che la storia italiana nasce con un compito, distruggere i documenti che possano gettare ombra sul modo in cui la nostra storia deve essere raccontata. Quelli che non vanno distrutti, che potrebbero servire, devono comunque essere occultati. E per ben novant’anni così è stato. Quando pubblicai “Terroni”, ciò che colpì il lettore medio fu il racconto di alcune stragi; quello che colpì l’accademico fu il conteggio che dalla somma di quelle stragi si arrivò al prezzo pagato dai Meridionali all’unità d’Italia. Ora – ha concluso Aprile rivolgendosi agli studenti – voi sapete quello che è realmente successo».

Unical, Comunicare il Sud, il seminario legato al libro “Carnefici”

unical 3ARCAVACATA (CS) – Prende spunto dal nuovo libro di Pino Aprile, dal titolo “Carnefici”, il seminario sul tema “Comunicare il Sud”, che si svolgerà domani, lunedì 23 maggio prossimo, alle ore 14,30, nell’aula Solano dell’Università della Calabria, a Rende. L’incontro è organizzato dal Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione, Laboratorio di Pedagogia della Resistenza, diretto dal professore Giancarlo Costabile, e dal movimento “Giornalisti d’Azione”. Dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, e del Direttore del Dipartimento Lise Unical, Franco Altimari, saranno i giornalisti Livia Blasi, caposervizio della TGR Calabria e Segretario di “Giornalisti d’Azione”, e Marco Esposito, de “Il Mattino”, a discutere sul tema dell’incontro con il giornalista e scrittore Pino Aprile. L’evento verrà trasmesso in diretta streaming grazie all’impiego dei mezzi televisivi della “Component Produzioni Tv” diretta dal giornalista Marcello Le Piane.

“I carnefici”, la presentazione del libro di Pino Aprile

RENDE (CS)- Lunedì 23 maggio p.v. alle ore 18 presso il “Museo del Presente” di Rende sarà presentato il libro di Pino Aprile “Carnefici” ultima fatica dello scrittore meridionalista che con le sue opere sta contribuendo in maniera decisiva al riscatto politico e civile del Sud. L’importante evento che vedrà la presenza della nota opinionista Antonella Grippo nel ruolo di moderatore è organizzato dal circolo “Gioacchino da Fiore” di Unione Mediterranea una associazione politico-culturale che ha tra le proprie finalità statutarie quella di ristabilire la verità storica sulle numerose zone d’ombra ancora presenti nella retorica risorgimentale e che la storiografia ufficiale non riesce,o non vuole, illuminare. L’ultima opera di Pin犀利士
o Aprile, foriera di nuovi contributi storici che arricchiranno il dibattito avviato sull’argomento negli ultimi anni, giunge in un momento particolarmente significativo, durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative: a tal proposito sono stati invitati a partecipare tutti i candidati alla carica di sindaco per il comune di Cosenza. Gli iscritti al circolo “Gioacchino da Fiore” che afferiscono all’area urbana di Cosenza-Rende auspicando una intensa partecipazione di pubblico e una buona riuscita dell’evento si propongono di organizzare a breve nuove iniziative di elevata valenza politica e culturale.

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