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Scoperto corpo senza vita, forse overdose la causa della morte

CATANZARO – Il cadavere di un uomo è stato ritrovato stamane alla stazione ferroviaria del quartiere Corvo di Catanzaro. La scoperta è stata fatta da una pattuglia della Polizia di Stato in servizio mentre stava effettuando un controllo.

Secondo i primi accertamenti, pare che la vittima, un uomo di 37 anni circa, sia morto a causa di una overdose. Sul posto sono immediatamente giunti il medico legale e la polizia per avviare le indagini.

Sempre secondo quanto si apprende, pare che il 37enne fosse ospite di un centro di recupero per tossicodipendenti, non molto lontano dal luogo dove è stato ritrovato il corpo.

 

Violento scontro tra un’auto e un furgone, un morto

CATANZARO – Una persona, della quale non sono state rese note le generalità, è morta sul colpo in un incidente stradale avvenuto sulla statale 280 dei Due mari.

La persona deceduta era a bordo di un’auto che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata con un furgone. L’incidente stradale è avvenuto sulla corsia in direzione Lamezia Terme nel territorio di Settingiano a non molta distanza dalla galleria di Marcellinara.

La vittima, a causa dell’impatto, è stata sbalzata fuori dall’abitacolo e il corpo è finito sull’altra corsia di marcia. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i mezzi di soccorso del 118 e la polizia stradale che ha compiuto i rilievi del caso.

Omicidio Cirò Marina, fermato presunto responsabile

CIRO’ MARINA (KR) – I carabinieri hanno fermato un trentanovenne, Vincenzo Malena, con precedenti di polizia per reati contro la persona, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Pasquale Carruccio, di 44 anni, avvenuto il 10 dicembre scorso a Cirò Marina, nel crotonese.

L’assassinio, secondo quanto è emerso dalle indagini, sarebbe da collegare ad una vendetta da parte di Malena per un tentativo di approccio compiuto dalla vittima con un’ex fidanzata dell’omicida. Malena, per compiere l’omicidio, ha utilizzato un coltello dalla lama lunga 17 centimetri, trovato dai carabinieri nascosto in un tombino. Il fatto che Malena avesse con sé il coltello quando si é presentato all’incontro con Carruccio che ha preceduto l’assassinio, induce investigatori ed inquirenti a prendere in considerazione l’ipotesi che l’omicidio sia stato premeditato.

Quindicenne di Latina scappa di casa dopo una lite, ritrovata in Calabria

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Si era allontanata da casa, facendo perdere le proprie tracce, dopo un diverbio con i genitori e stava cercando di raggiungere dei parenti residenti in Sicilia. Una ragazzina di 15 anni, residente in provincia di Latina, è stata rintracciata nella stazione di Villa San Giovanni dalla Polizia ferroviaria.

A seguito della denuncia di scomparsa presentata dai congiunti al Commissariato di Polizia di Fondi (Latina), sono state avviate le indagini che hanno consentito di rintracciare la ragazzina in meno di 24 ore. Dal tracciato delle celle agganciate dal suo cellulare, i poliziotti della Polfer sono riusciti ad individuare il treno a bordo del quale la ragazzina stava viaggiando, un Inter City 727 diretto a Siracusa localizzato a Villa San Giovanni.

Saliti a bordo, i poliziotti, hanno riconosciuto la giovanissima che, dopo avere sentito i magistrati della Procura per i minorenni di Roma e di Reggio, è stata affidata alla madre, giunta immediatamente in Calabria.

Merce contraffatta, denunciati due extracomunitari

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Nella giornata di ieri personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. Corigliano-Rossano, nel corso di un mirato servizio volto al contrasto della vendita illegale di merce contraffatta, ha sequestrato oltre 200 kg di merce contraffatta di noti marchi e deferito all’Autorità Giudiziaria due cittadini extracomunitari.

Nello specifico, nel pieno centro cittadino, personale della Squadra Volante del Commissariato della Polizia di Stato Corigliano-Rossano ha individuato della merce esposta su alcune bancarelle.

Effettuando un controllo appurato, si accertava che detta merce, consistente in numerosi capi di abbigliamento maschile e femminile quali giubbotti, borse, scarpe recanti noti marchi di fabbrica, era totalmente contraffatta e per la quale i proprietari non sapevano dare una valida spiegazione sulla provenienza.

 Nelle adiacenze delle bancarelle gli agenti hanno notato anche un furgone all’interno del quale veniva rinvenuta altra merce contraffatta.

All’esito degli accertamenti, il personale della Polizia di Stato intervenuto procedeva al sequestro penale della merce contraffatta e al deferimento in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di due cittadini extracomunitari, rispettivamente cl.80 e cl.91, risultati essere residenti nella città di Rende, per il reato di detenzione ai fini della vendita di prodotti con marchi di fabbrica contraffatti.

Contributi all’agricoltura finiti nelle mani della ‘ndrangheta

REGGIO CALABRIA – Operazione del Comando carabinieri per la Tutela agroalimentare, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di otto persone. L’accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravate dalla finalità di agevolare le consorterie mafiose.

I carabinieri hanno accertato che nel periodo 2010-2018 alcuni indagati, appartenenti o contigui a cosche della ‘ndrangheta reggina, hanno beneficiato di contributi economici erogati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione Calabria, per un ammontare di alcune centinaia di migliaia di euro, attestando falsamente lo svolgimento di attività imprenditoriali e il possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente.

Fonte Ansa

Investita fuori dal “Pugliese”, muore infermiera. Inutili i soccorsi

CATANZARO – Sono stati inutili i soccorsi dei colleghi del 118 immediatamente giunti dinanzi l’ospedale Pugliese di Catanzaro per prestare le prime cure all’infermiera che da poco aveva terminato il suo turno di lavoro e che è stata investita da un auto.

La donna, 57 anni, aveva finito il suo turno pomeridiano e stava percorrendo la strada quando una vettura l’ha travolta nei pressi del passaggio a livello. La 57enne è morta a seguito di un arresto cardiaco proprio nel nosocomio catanzarese dove svolgeva la professione.

 

Rende, sequestrato tratto del fiume Surdo, lavori senza autorizzazione

RENDE (CS) – I Carabinieri Forestale hanno posto sotto sequestro un tratto di 1.6 km del fiume Surdo.  Il sequestro è avvenuto nella giornata di ieri a seguito di una verifica dei lavori in corso lungo il tratto del Fiume che attraversa il Comune di Rende nelle località “Saporito” e “Linze”.

Sequestro effettuato dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza con il supporto dei colleghi della Stazione di Aprigliano e il coordinamento della Procura della Repubblica di Cosenza. Si è accertato che sono in corso dei lavori di sistemazione dell’alveo effettuati attraverso l’utilizzo di pale meccaniche e ruspe con le quali è stata estirpata tutta la “vegetazione ripariale”presente, elemento importante dell’ecosistema fluviale.

Gli scavi effettuati hanno inoltre modificato il naturale corso  di deflusso delle acque con le conseguente modifica permanente dello stato originario dei luoghi.

I lavori sono stati effettuati in assenza di nulla osta paesaggistico ambientale su di un tratto di fiume classificato  nel vigente Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria  a rischio inondazione con il massimo grado, R4. L’area interessata ai lavori, seppur posta marginalmente al centro abitato del comune di Rende, era composta da una rigogliosa vegetazione ripariale ed arbustiva, ora completamente sradicata, formata da salici, canneti di yucca, ed altre essenze tipiche di questo tipo di ecosistema dove trovavano riparo numerose specie di avifauna acquatica quali garzette, aironi e anatidi. L’area di cantiere, sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, è stata sequestrata a carico di una ditta edile che operava dietro appalto del Comune di Rende. L’ipotesi di reato è trasformazione permanente dello stato dei luoghi in assenza di autorizzazione paesaggistico ambientale e distruzione e deturpamento di bellezze naturali sottoposte a speciale protezione. Sono attualmente in corso ulteriori accertamenti riguardanti possibili irregolarità negli atti amministrativi.

Sequestrata carne equina non tracciata

REGGIO CALABRIA (RC) – Ventinove quintali di carne equina, priva di bollatura sanitaria e tracciabilità, sono stati sequestrati agli imbarcaderi di Villa San Giovanni dai carabinieri forestale di Reggio Calabria. I militari, nell’ambito dei predisposti servizi di vigilanza stradale e controllo del territorio, hanno ispezionato un autocarro con a bordo tre cittadini campani. Da controlli più approfonditi negli uffici della Polstrada è emerso che le mezzene di carne equina trasportata erano prive di bollatura sanitaria necessaria per risalire al macello e alla provenienza.

La carne che era destinata al mercato siciliano, a seguito del sequestro, è stata immediatamente distrutta. Le tre persone che erano a bordo dell’autocarro sono stati denunciati per macellazione clandestina e dovranno pagare sanzioni amministrative per un totale di 12 mila euro.

‘ndrangheta, confiscati beni per 500 mila euro

REGGIO CALABRIA – La Divisione di Polizia anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha confiscato beni per un valore di 500 mila euro a carico di Girolamo Cutrì, di 62 anni, definito dagli investigatori “esponente di spicco” della cosca di ‘ndrangheta dei Crea, operante nella Piana di Gioia Tauro.

La confisca è stata fatta in esecuzione di un decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda.

Cutrì era stato arrestato dalla Squadra mobile reggina nel 2014 nell’ambito dell’operazione “Deus”, coordinata dalla D.D.A. reggina, in cui furono coinvolti 16 esponenti della cosca dei Crea, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni e truffa ai danni dell’Unione europea. I beni confiscati consistono in due terreni, un appartamento ed un’impresa individuale con sede a Rizziconi.