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Presunto omicidio Vangeli, fermato uomo vicino alla ‘ndrangheta

VIBO VALENTIA – I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno fermato Antonio Prostamo, di 30 anni, ritenuto uno dei responsabili dell’omicidio di Francesco Domenico Vangeli avvenuto a ottobre scorso.

Le indagini condotte dai militari del Nucleo operativo e radiomobile hanno portato all’esecuzione del provvedimento nei confronti di Antonio Prostamo, di 30 anni, nipote del presunto boss Nazzareno Prostamo in carcere per una condanna all’ergastolo.

Il delitto, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe da collegare al fatto che la vittima avrebbe avuto una relazione sentimentale con l’ex di Vangeli quando i due si erano lasciati.
Francesco Domenico Vangeli era scomparso lo scorso 10 ottobre da Filandari il comune del Vibonese dove risiedeva e la sua auto era stata trovata bruciata nei pressi dello svincolo di Mileto dell’A2 Autostrada del Mediterraneo. Malgrado le ricerche il corpo di Vangeli non è ancora stato trovato.

Fonte e foto Ansa

A bordo con un milione di euro, fermato un 44enne

GIOIA TAURO (RC) – Viaggiava con denaro contante per oltre milione, somma della quale non è stato in grado di giustificare la legittima provenienza. Un uomo di 44 anni, originario della Locride, è stato denunciato per ricettazione dagli uomini della Compagnia della Guardia di finanza di Gioia Tauro.

Il denaro e l’auto sono stati sequestrati

I militari, nell’ambito di un servizio di controllo, hanno fermato l’auto, condotta dal quarantaquattrenne, nei pressi dello svincolo autostradale di Rosarno. Insospettiti dal nervosismo, i finanzieri hanno perquisito l’auto con l’ausilio di un’unità cinofila trovando, dietro il sedile del passeggero, un borsone con il denaro suddiviso in mazzette di vario taglio.
Il controllo allargato al portabagagli ha permesso di trovare altre banconote in una busta di plastica. Grazie all’uso di apparecchiature scanner si è poi proceduto alla scansione della vettura consentendo di trovare un doppiofondo con apertura meccanica dove era nascosta altra valuta.

Fonte e foto Ansa

Omicidio Cirò Marina, fermato presunto responsabile

CIRO’ MARINA (KR) – I carabinieri hanno fermato un trentanovenne, Vincenzo Malena, con precedenti di polizia per reati contro la persona, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Pasquale Carruccio, di 44 anni, avvenuto il 10 dicembre scorso a Cirò Marina, nel crotonese.

L’assassinio, secondo quanto è emerso dalle indagini, sarebbe da collegare ad una vendetta da parte di Malena per un tentativo di approccio compiuto dalla vittima con un’ex fidanzata dell’omicida. Malena, per compiere l’omicidio, ha utilizzato un coltello dalla lama lunga 17 centimetri, trovato dai carabinieri nascosto in un tombino. Il fatto che Malena avesse con sé il coltello quando si é presentato all’incontro con Carruccio che ha preceduto l’assassinio, induce investigatori ed inquirenti a prendere in considerazione l’ipotesi che l’omicidio sia stato premeditato.

Rapina poste Praia a Mare, fermato pluripregiudicato romano

SCALEA (CS) – Alle prime luci dell’alba odierne i Carabinieri della Compagnia di Scalea hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per i reati di rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, minacce, porto e detenzione abusiva di armi e ricettazione un pluripregiudicato, originario di Roma, resosi responsabile, nel primo pomeriggio di ieri, unitamente ad altre 3 persone, della rapina al furgone portavalori della “Securtransport”.

Sono stati attimi concitati quelli che hanno visto il fermato odierno, e i suoi tre complici, entrare nei locali dell’ufficio postale ed aggredire dalle spalle le guardie particolari giurate della “Securtransport” che si accingevano a consegnare il plico contenente la somma di 80.000 euro da destinare allocale ufficio postale. I malviventi, a volto scoperto ed armati di pistola hanno immobilizzato le guardie giurate, disarmate e impossessatisi del plico contenente il denaro contante sono scappati a bordo di una utilitaria di colore scuro, facendo perdere le loro tracce.

Fuggendo per le vie che da Praia a Mare conducono ad Aieta, sono stati intercettati da una pattuglia dell’Arma Forestale, in servizio antincendio, che insospettiti dalla presenza della macchina in una strada sterrata hanno intimato l’alt all’autovettura.

I rapinatori, scesi dal veicolo, hanno puntato le pistole all’indirizzo dei Carabinieri Forestali, i quali non si sono fatti intimidire mettendo in fuga i malviventi che hanno cercato rifugio nella macchia mediterranea circostante. L’intervento sul posto di personale dell’Aliquota Operativa e Radiomobile della Compagnia scaleota ha poi permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro il plico contenente la somma di 80.000 euro e due pistole che i rapinatori hanno perso durante la fuga, all’interno dell’autovettura a bordo della quale i malviventi stavano scappando.

Immediatamente, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Paola, diretta dal dott. Pierpaolo Bruni, sono state avviate le ricerche con un notevole impiego di personale che hanno visto parte attiva, oltre ai Carabinieri della Compagnia di Scalea, anche quelle delle limitrofe Compagnie di Castrovillari, Paola, San Marco Argentano e Lagonegro.

Le attività di ricerca, iniziate solo dopo aver predisposto un’ accurata cinturazione della vasta zona interessata, si sono svolte anche con l’ausilio di un elicottero del 7^ Nucleo Elicotteri di Pontecagnano ed hanno visto i militari impiegati in una vasta opera di rastrellamento durata diverse ore, e protrattasi durante le ore notturne. Le ricerche non si sono però concluse e a notte inoltrata, lo sforzo profuso dai militari dell’Arma ha dato i primi frutti. È stato infatti individuato e bloccato uno dei quattro rapinatori che, ferito ad una gamba e con difficoltà motorie, si era nascosto in un canale di scolo delle acque piovane a ridosso di una cunetta, rendendo difficile se non quasi impossibile riuscire a localizzarlo. Il pregiudicato romano (cl. 56) è stato dunque dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto d’iniziativa e condotto presso l’ospedale civile di Paola, costantemente piantonato dai militari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per ricevere le cure del caso. Sono ancora in corso, dalle prime luci dell’alba, battute sull’area di interesse al fine di individuare gli altri correi.

 

Immagine di repertorio

Migrante ucciso, fermato Antonio Pontoriero

VIBO VALENTIA – E’ finito sotto inchiesta Antonio Pontoriero, 43 anni di San Calogero, accusato dell’omicidio di Soumaila Sacko, il migrante maliano di 39 anni. L’uomo è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto. Si attendono ancora i risultati dell’esame autoptico e la relazione del perito balistico.

Il migrante ucciso a San Calogero sabato scorso era un attivista dell’Unione sindacale di base contro lo sfruttamento dei migranti, che con due compagni cercava lamiere per costruire ripari di fortuna nella vecchia tendopoli. Si attendono poi i risultati dei rilievi da parte dei Ris di Messina che effettueranno sulla Fiat Panda bianca vecchio modello, identica a quella che i due africani sopravvissuti hanno riferito essere stata in uso al presunto omicida. Si attendono poi gli esami effettuati sui vestiti dell’uomo, compresi quelli recuperati nella lavatrice della sua abitazione dai militari dell’Arma a sole cinque ore dalla fatale sparatoria.
 Foto Ansa del 07 giugno 2018

Anziano brutalmente aggredito nel vibonese, un fermo

NICOTERA (VV) – Scene da “arancia meccanica” nel Vibonese. I carabinieri di Vibo Valentia hanno sottoposto a fermo Mirco Furchì, di 25 anni, ritenuto affiliato al locale di ‘ndrangheta di Limbadi, con l’accusa di rapina, sequestro di persona, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Furchi, assieme ad altre tre persone in fase di identificazione, avrebbe aggredito e picchiato a Nicotera un ottantacinquenne rapinandolo di 70 euro e dell’auto. L’anziano abbandonato per strada è stato soccorso e si trova ricoverato in ospedale. A Ionadi dove sarebbe giunto con la vettura rubata e armato di pistola, Furchì è accusato di avere tentato una rapina, andata a vuoto per la blindatura dei vetri, ad una sala scommesse riuscendo solo ad impossessarsi di 200 euro sottratti ad un avventore. Il venticinquenne, rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione dove sono state trovate l’auto rubata, un coltello e oltre 1.200 euro in contanti, ha tentato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dai carabinieri.

Giovane accoltellato, fermato un ragazzo di 20 anni

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Un giovane di 20 anni, Nexhat Kica, è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di essere il responsabile dell’accoltellamento del diciassettenne avvenuto nel corso di una rissa davanti all’ingresso dell’istituto alberghiero di Villa San Giovanni, nel reggino. Il ventenne, incensurato, è accusato di tentato omicidio.
Altri giovani, due maggiorenni albanesi e due minori italiani, coinvolti nella rissa, sono stati denunciati dai carabinieri in stato di libertà. Il giovane fermato è stato riconosciuto dalla stessa vittima. Secondo quanto é emerso dalla ricostruzione fatta dai carabinieri, il diciassettenne sarebbe stato ferito perché avrebbe tentato di fare da paciere in una lite per futili motivi scoppiata tra due giovani, uno dei quali, per reazione, lo avrebbe accoltellato. Uno dei due italiani é accusato anche di porto illecito di oggetti atti ad offendere in quanto, nel corso di una perquisizione, è stato trovato in possesso di un coltello.

Violenza sessuale aggravata su minore, fermato ex consigliere comunale

LAMEZIA TERME (CZ) – I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso da questo Ufficio nei confronti di un soggetto indagato per il reato di violenza sessuale aggravata.
In particolare, a seguito di indagini eseguite dalle Fiamme Gialle sono emersi alcuni episodi di
cui si è reso protagonista L.M. (cl. 1968) di Lamezia Terme, già consigliere comunale del
disciolto Comune lametino, il quale avrebbe in più circostanze rivolto pesanti attenzioni
sessuali nei confronti di una persona minorenne, all’epoca dei fatti poco più che
quattordicenne. Le successive attività investigative disposte da questa Procura della Repubblica ed eseguite dai militari della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno confermato il quadro accusatorio che, all’esito delle ulteriori indagini, ha determinato il Procuratore della Repubblica ad emettere il provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti del predetto L.M.. Il provvedimento è stato eseguito nella nottata odierna dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, che hanno associato l’indagato presso la competente Casa Circondariale.

‘ndrangheta, un fermo per due tentati omicidi a Lamezia Terme

CATANZARO – I carabinieri hanno fatto luce sui tentativi di omicidio di Giuseppe Morello e Pasquale Saladino avvenuti, rispettivamente, nel novembre e dicembre del 2011 a Lamezia Terme. Le indagini condotte in questi anni avrebbero permesso di individuare gli autori del gesto nonché di inquadrare il contesto in cui maturò. I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme hanno notificato un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Catanzaro per tentato omicidio premeditato in concorso aggravato dalle modalità mafiose. Il presunto reo avrebbe programmato, organizzato e direttamente compiuto le diverse azioni delittuose in cui tra l’altro, in una di esse, rimase ferito un bambino.

Furto di rame nel cosentino, fermati due coniugi

COSENZA- Continuano i furti di “oro rosso” nel cosentino e costante è il lavoro della Questura, sotto le direttive di Luigi Liguori, per sventare atti che potrebbero causare poderosi fenomeni di blackout nella città bruzia, non senza danno per la cittadinanza. Questo pomeriggio, gli agenti della Questura hanno bloccato due persone, marito e moglie, M.G. di 54 anni e B.I. di 48, che, dopo aver forzato il lucchetto di una cabina elettrica, erano intenti a bloccare il flusso di energia elettrica in modo da poter prelevare i cavi di rame. I due, entrambi con precedenti specifici, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato in concorso. Sono stati, inoltre, sequestrati degli attrezzi usati per compiere il misfatto, quali un “piede di porco”, una cesoia e vari cacciavite. Il personale ENEL, prontamente allertato, è intervenuto per la messa in sicurezza della cabina elettrica.