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Rende, tamponamento sulla statale 107, forti rallentamenti

RENDE (CS) Un tamponamento stamane sulla statale 107 a Rende nei pressi di Piano Monello. Il tamponamento ha coinvolto diversi veicoli e il traffico ha subito forti rallentamenti. Secondo una prima ricostruzione della vicenda la carambola sarebbe stato causata da uno scontro tra una Fiat Panda e una Ford C-Max. Sul posto la polizia stradale e il personale dell’Anas per il ripristino della circolazione stradale. Non ci sarebbero persone ferite.

 

Bullismo, a processo 17enne di Reggio

REGGIO CALABRIA – La madre di un ragazzino di 12 anni ha sporto denuncia ai carabinieri per atti di bullismo di cui è stato vittima il figlio, che all’epoca dei fatti aveva 9 anni. La vicenda sarebbe andata avanti per mesi, fatti di molestie, persecuzioni, percosse. 

A rendere nota la vicenda é lo “Studio 3A”, che si occupa di patrocinio stragiudiziale.

La Procura dei minorenni di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio di un ragazzo, oggi diciassettenne, che frequenta lo stesso istituto comprensivo della vittima. Al ragazzo per il quale la Procura ha chiesto il processo vengono contestati i reati di lesioni personali, percosse e minacce.

L’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio del 17enne é stata fissata per il prossimo 25 gennaio.

Un procedimento penale riguardante la stessa vicenda é pendente anche presso la Procura ordinaria di Reggio Calabria ma dell’indagato non si conosce l’identità.
   

 
 

Detenzione e spaccio di droga, 33enne colto in flagranza di reato

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Nella tarda serata di ieri, personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Corigliano-Rossano, ha tratto in arresto in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, L. P. F. cl.85, con precedenti di polizia.

A seguito di attività info investigativa, il personale ha effettuato una perquisizione presso il domicilio dell’arrestato, sito in Corigliano-Rossano, area Corigliano, nel corso della quale sono stati rinvenuti un bilancino di precisione, oltre 60 gr di sostanza stupefacente del tipo marijuana e del materiale utile al confezionamento in dosi della predetta sostanza stupefacente. Visti gli elementi di reità raccolti, il L. P. F. è stato tratto in arresto in flagranza di reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio.

 Nella mattinata odierna, inoltre, lo stesso personale del Commissariato di Corigliano-Rossano, ha dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere, in sostituzione degli arresti domiciliari, emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, a carico di R. G. cl. 85 già sottoposto agli arresti domiciliari in ottemperanza ad una sentenza del G.I.P. di Palmi, per detenzione e spendita di monete contraffatte.

Il R.G. era stato segnalato dal Commissariato di P.S. Corigliano-Rossano per plurime e gravi trasgressioni alle prescrizioni imposte dal primo provvedimento impositivo, tra cui anche la detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana.

 

 

Bracciante trovato cadavere in casa, era stato aggredito

MELICUCCO (RC) – Un bracciante agricolo romeno di 58 anni, B.I., é stato ucciso a Melicucco, nella Piana di Gioia Tauro, in circostanze in corso d’accertamento da parte dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro.

Il cadavere é stato trovato nella casa in cui viveva da alcuni anni il bracciante.

Il romeno, secondo quanto é emerso dai primi accertamenti, potrebbe essere rimasto vittima di un’aggressione ad opera di qualcuno che si trovava in casa con lui. Nell’abitazione non sono state trovate armi da fuoco o da taglio. L’ipotesi che viene fatta dagli investigatori é che la morte del bracciante possa essere stata provocata dai pugni e dai calci che gli sono stati inferti e che gli hanno provocato lesioni interne. Il romeno lavorava saltuariamente come bracciante in vari centri della Piana di Gioia Tauro.

Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, che ha disposto l’autopsia sul cadavere del bracciante.
   

Bimba morta al “Pugliese Ciaccio”, genitori accusati di omicidio preterintenzionale

CATANZARO – L’accusa è omicidio preterintenzionale. Domenico Ciancio e Giuseppina Zaffino padre e madre della piccola di due anni deceduta all’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro sono stati raggiunti sa un avviso di garanzia. «Un atto dovuto –  spiegano gli inquirenti – in attesa di conoscere i risultati dell’autopsia eseguita sul corpicino della piccola».

La giovane coppia, originaria di San Pietro in Caridà, centro del reggino,  ha un’altra bambina di un anno e quattro quattro mesi.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Secondo le prime ricostruzioni la bimba di due anni si sarebbe sentita male ed è stata immediatamente portata prima dalla Guardia Medica locale e poi all’Ospedale di Vibo Valentia dove i sanitari ne avrebbero giudicato molto gravi le condizioni e da qui la decisione di trasportare la piccola in elisoccorso al nosocomio di Catanzaro dove poi è deceduta sebbene i disperati tentativi dei medici di tenerla in vita. I genitori si professano innocenti e un primo esame esterno della salma avrebbe escluso segni di percosse.

Scoperta e sequestrata carrozzeria abusiva, una denuncia

SPILINGA (VIBO VALENTIA ) – I Finanzieri della Tenenza di Tropea hanno scoperto, a Spilinga (VV), una carrozzeria operante senza alcuna autorizzazione amministrativa.
Per tali aspetti, le fiamme Gialle tropeane hanno provveduto al sequestro amministrativo di tutte le attrezzature presenti nella carrozzeria abusiva costituite da un ponte sollevatore, compressori, attrezzi meccanici vari e materiale per la verniciatura degli automezzi.

Il titolare dell’attività è stato, inoltre, denunciato alla competente Procura della Repubblica in quanto responsabile di gravi violazioni alle normative poste a tutela dell’ambiente. Nell’area antistante l’attività, infatti, in piena zona abitata, sono stati rinvenuti innumerevoli scarti di lavorazione di autocarrozzeria, autoveicoli fuori uso e materiale ferroso di vario genere, per un totale complessivo di circa 5 tonnellate, il tutto ammassato in un’area di appena 200 mq.

Il soggetto controllato, per di più, per l’attività esercitata, è risultato inadempiente agli obblighi di presentazione della dichiarazione dei redditi, qualificandosi come un “evasore totale” e, pertanto, sottoposto ad attività ispettiva.

L’azione di servizio conferma, ancora una volta, il costante presidio e controllo economico attutato sul territorio dalla Guardia di Finanza a difesa della legalità, a beneficio dei commercianti che operano nel rispetto delle regole fiscali, della
concorrenza e del mercato.

Detenevano 13 kg di canapa indiana, arrestati

SAN FERDINANDO (RC) – Tre persone, Francesco Lojacono, di 39 anni, con precedenti, Rocco D’Agostino (32) e Mario Cucinotta (58), sono state arrestate in flagranza di reato dai carabinieri, a San Ferdinando, con l’accusa di detenzione illegale e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono infatti stati sorpresi a curare, in casa, circa quattromila piantine di canapa indiana, per un peso complessivo di 13 chilogrammi. 

I tmilitari, durante una perquisizione nell’abitazione di Loiacono, hanno trovato le piante in una stanza adibita ad essiccatoio, sigillata per non fare uscire umidità e odori.

Nel locale, oltre allo stupefacente in fase di essiccazione, disposto su 40 filari da 100, sono state trovate anche 250 dosi di marijuana già essiccata. La sostanza stupefacente, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 10 mila euro.

Violento nubifragio nel catanzarese, forti disagi

CATANZARO – Pesanti disagi e allagamenti nel catanzarese a causa di un forte nubifragio che si è abbattuto nella notte sulla fascia ionica tra il capoluogo e Sellia Marina. Un torrente ingrossato dalle piogge è esondato all’altezza della località Ruggero.

Nel comune di Simeri Crichi problemi nelle frazioni Apostolello e Roccani. A Simeri Mare molte abitazioni dei villaggi della zona sono state invase dall’acqua che ha raggiunto quasi il metro di altezza. Danni ingenti per il fango.

La strada statale 106 è stata chiusa al traffico per alcune ore a causa dell’allagamento della sede stradale e poi riaperta. I vigili del fuoco e la Polizia stradale sono intervenuti per soccorrere diverse persone rimaste bloccate all’interno delle autovetture in transito sull’arteria.
Notevoli disagi si registrano nel traffico in direzione Catanzaro Lido. Presente sul posto anche personale dell’Anas. La situazione, però, va gradualmente migliorando anche perché non sta più piovendo.

Fonte e foto: Ansa

Operazione “Merlino”, arrestate 14 persone. Coinvolti politici e imprenditori. In manette sindaco di Fuscaldo – VIDEO e NOMI

FUSCALDO (CS) – Oltre 100 uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza sono impegnati dalle prime ore dell’alba, nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare personale e di sequestro preventivo, emessi dal gip del tribunale di Paola, nei confronti di 14 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, tentata concussione, indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica Amministrazione e falso ideologico.

Il provvedimento cautelare è stato emesso nei confronti di 14 persone, fra le quali il sindaco Gianfranco Ramundo, il vice sindaco-assessore Paolo Cavaliere ed un altro assessore del comune di Fuscaldo (CS), nonché un funzionario pubblico, imprenditori, un professionista ed altri soggetti, a seguito delle indagini effettuate dalla Guardia di Finanza di Paola, aventi ad oggetto la gestione di molti appalti pubblici ed affidamenti diretti sia del comune di Fuscaldo (CS) che del comune di Cosenza, afferenti lavori, servizi e forniture di valore complessivo pari ad oltre 7,5 milioni di euro.

Elemento di collegamento fra i due enti locali cosentini: la figura di un funzionario, dipendente a tempo indeterminato presso il comune di Cosenza ed autorizzato ad esercitare part-time le funzioni di Responsabile di Settore anche presso il comune di Fuscaldo (CS).

Le investigazioni di polizia giudiziaria hanno consentito di accertare l’esistenza di un collaudato sistema corruttivo e di collusioni nella gestione della cosa pubblica, radicato presso gli Enti locali ed alimentato da abituali condotte illecite poste in essere da Pubblici Ufficiali ed imprenditori, ai danni dei citati comuni.

Le molteplici turbative delle gare e dei procedimenti di scelta dei contraenti della pubblica amministrazione sono state scoperte dopo articolate e complesse indagini, sviluppate mediante specifiche attività tecniche, analisi di una enorme mole di documentazione cartacea ed informatica acquisita all’esito di perquisizioni e sequestri (aventi ad oggetto anche 26 supporti informatici: tra personal computer, tablet e telefoni cellulari), assunzione di dichiarazioni testimoniali, indagini finanziarie ed accertamenti patrimoniali.

Per ciascuna gara pubblica e di procedimento di scelta del contraente, i finanzieri hanno ricostruito gli accordi clandestini e le collusioni fra i soggetti pubblici e privati, nonché i mezzi fraudolenti utilizzati per assegnare illecitamente i lavori ed i servizi da parte dei comuni, in violazione alle norme contenute nel Codice degli Appalti ed altre che regolamentano l’esercizio della funzione pubblica.

In diversi casi, le indagini hanno documentato che gli atti contrari ai doveri d’ufficio ovvero le omissioni di atti dovuti da parte di pubblici ufficiali venivano retribuiti, in termini di contropartita ed in virtù di accordi corruttivi o per effetto delle condotte di indebita induzione, da promesse illecite di utilità consistite in incarichi professionali, assunzioni di lavoratori ed utilizzo gratuito di struttura alberghiera ovvero dazioni di utilità rappresentate da trasferimenti di sede di lavoro di pubblici dipendent ed altri doni.

Sono stati ricostruiti i rapporti interpersonali fra i pubblici ufficiali, gli imprenditori e gli altri soggetti coinvolti, i quali hanno contrassegnato una funzione pubblica spogliata della sua reale natura, finalizzata cioè al perseguimento dell’interesse pubblico e del bene comune, ma piegata strumentalmente per il mero raggiungimento di interessi privati.

In molte occasioni, la commistione fra gli “interessi pubblici” e gli “interessi privati” ha determinato la creazione di una vera e propria “confusione fra ruoli” tra il pubblico ufficiale, l’imprenditore e viceversa.

Le principali gare pubbliche oggetto di indagine sono le seguenti:

  •  “affidamento diretto della gestione del depuratore comunale di Fuscaldo (CS)”: valore complessivo oltre 1.000.000 di euro;
  •   “aggiudicazione dei lavori di ripristino del Lungomare di Fuscaldo (CS)”: valore complessivo dell’appalto 236.000 di euro;
  •   “gestione della raccolta, trasporto e conferimento in discarica dei rifiuti differenziata ed assimilata servizio di igiene urbana presso il comune di Fuscaldo (CS)”: valore complessivo dell’appalto 4.000.000 di euro;
  •   “affidamento diretto del servizio di pulizia spiagge del comune di Fuscaldo”: valore complessivo 16.550 euro;
  •   “conferimento da parte del comune di Fuscaldo (CS) di un incarico professionale”;
  •   “assegnazione delle concessione demaniali, in relazione al piano spiaggia del comune di Fuscaldo (CS)”;
  •   “rifacimento di un manto stradale pubblico nella città di Fuscaldo (CS) a spese di un imprenditore (quindi non dovuto), già affidatario di commesse”;
  •   “installazione di un dehors (insieme degli elementi mobili per la ristorazione, posti sul suolo pubblico o asservito all’uso pubblico)”;
  •   “lavori di completamento della chiesa San Domenico di Cosenza”: valore complessivo 1.920.000 di euro;
  •   “lavori aggiuntivi per il miglioramento dell’efficienza energetica del Teatro Rendano di Cosenza”: valore complessivo 90.000 euro;
  •   “acquisto da parte del comune di Cosenza di un personal computer di ultima generazione, del quale se ne appropriava un Pubblico Ufficiale”: valore 1.337 euro.

Disposto il sequestro di beni nei confronti di alcuni indagati e società, per un valore complessivo di 215 mila euro. A due società, inoltre, è stata applicata la misura cautelare interdittiva del “divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione”, per la durata di un anno. Complessivamente 20 le persone indagate.

I nomi delle persone coinvolte:

  1. RAMUNDO GIANFRANCO, nato a Fuscaldo (CS), il 12-11-1956, sindaco comune di Fuscaldo (CS): custodia cautelare in carcere.
  2. CAVALIERE PAOLO, nato a Fuscaldo (CS) il 14-2-1974, vicesindaco comune di Fuscaldo (CS): custodia cautelare in carcere.
  3. FUSCALDO ERCOLE PAOLO, nato a Vibo Valentia  l’1-5-1973, assessore comune di Fuscaldo (CS): custodia cautelare in carcere.
  4. FERNANDEZ MICHELE, nato a Cosenza il 16-04-1958,  funzionario del comune di Fuscaldo (CS) e del comune di Cosenza: custodia cautelare in carcere.
  5. FIDOTTI SALVATORE, nato a Napoli il 23-07-1970, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  6. PERRI ROBERTINO, nato a Cosenza 13-05-1966, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  7. DE SANTO MASSIMILIANO, nato a Castrovillari (CS), il 28-05-1965, imprenditore: arresti domiciliari.
  8. CAPUTO FRANCESCO, nato a Rossano (CS) il 07-11-1962, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  9. CAPUTO ANTONIETTA, nata a Rossano (CS) il 29-07-1986, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  10. RISULEO GIOVANNI, nato a Rossano (CS) il 21-05-1954, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  11. GIOIA SERGIO, nato a Cosenza, il 14-09-1958, professionista: custodia cautelare in carcere.
  12. DE SIMONE LUIGI, nato a Paludi (CS), il 03-10-1965, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  13. MIRABELLI GIANFRANCO, nato a Rende (CS) il 24-12-1954, imprenditore: custodia cautelare in carcere.
  14. MONTANINO SALVATORE, nato a Pomigliano d’Arco (NA) il 13-05-1971, imprenditore: arresti domiciliari.

 

Allevatore scomparso nel crotonese, al vaglio ipotesi criminalità

PETILIA POLICASTRO (KR) – Un allevatore, Massimo Vona, di 44 anni, con precedenti, è scomparso a Petilia Policastro, centro del crotonese.

I familiari ne hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri. L’uomo è uscito di casa riferendo di dovere incontrare una persona. Di lui, però, da quel momento, si è persa ogni traccia.
Per la ricerca di Vona è stato attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse.
Sui motivi della sparizione dell’allevatore non si esclude alcuna ipotesi, compresa quella che possa essere maturata in un contesto di criminalità.