Archivi tag: primopiano

China-Christmas, maxi sequestro di luminarie e articoli pericolosi

COSENZA – I finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno sequestrato oltre 5 milioni di luci e altri articoli natalizi contraffatti e pericolosi  nell’ambito di un’operazione denominata China-Christmas. IMG_20151224_113644 Le luminarie sono risultate insicure e potenzialmente pericolose per l’eventuale acquirente esposto a rischio a causa dell’inidoneità degli articoli e, in particolare, per il possibile surriscaldamento delle guaine protettive. Molti gli altri prodotti con marchio taroccato.

Il grande tifo non basta: allo Scida il Crotone lotta, ma deve accontentarsi del pareggio contro un buon Trapani

Foto LaPresse - Francesco Mazzitello 23/12/2015-2016 Crotone (Italia) Sport Calcio Crotone vs Trapani Campionato di calcio serie B 2015-2016-stadio scida Crotone nella foto: ricci Photo LaPresse - Francesco Mazzitello 23/12/2015 Crotone (Italy) Sport Soccer Crotone vs Trapani Italian football Championship legue 2015-2016 Scida Stadium Crotone in the pic ricci
Foto LaPresse – Ricci 

La 20ª giornata di Serie B ConTe.it, la penultima del girone di andata, vede il Crotone sfidare il Trapani. L’Ezio Scida è quasi tutto esaurito: sono 8600 i tifosi che attendono il regalo di Natale che, purtroppo, non arriva. Il Trapani ha saputo tener testa alla capolista del campionato, disputando una buona partita. Il match finisce a reti inviolate. Niente regali sotto l’albero, solo la voglia di riscattarsi il prossimo 27 dicembre quando i rossoblu saranno ospiti della Virtus Entella. La squadra calabrese sale a quota 42 e, in attesa di Salernitana-Cagliari, rimane ancora in vetta al campionato. La metà dell’incasso di questa partita, ha reso noto il Presidente Vrenna alla fine del primo tempo, sarà donato alle Mense dei Poveri di Crotone. Con questo gesto la società rossoblu ribadisce il proprio impegno nei confronti di chi ha realmente bisogno.

Mister Juric non ha dubbi sul modulo da adottare per fronteggiare i granata e opta per il classico 3-4-3 che non vede schierato tra le fila della difesa calabrese il capitano Claiton, assente per somma di cartellini gialli. L’allenatore Cosmi sceglie, invece, un 4-3-1-2 in cui manca il grande ex Torregrossa.

Al fischio d’inizio è il Crotone che batte palla e che si fa subito pericoloso. Siamo al 6′ e l’arbitro assegna un calcio di punizione ai padroni di casa che batte Stoian: destro a giro e palla che termina all’esterno della rete. I ritmi di gioco sono bassi e anche se sugli spalti i tifosi si fanno sentire, la loro carica non raggiunge i calciatori che non riescono a finalizzare. L’occasione per far male arriva al 17′ quando Martella innesca Stoian che serve Ricci:

Foto LaPresse - Francesco Mazzitello 23/12/2015-2016 Crotone (Italia) Sport Calcio Crotone vs Trapani Campionato di calcio serie B 2015-2016-stadio scida Crotone nella foto: yao Photo LaPresse - Francesco Mazzitello 23/12/2015 Crotone (Italy) Sport Soccer Crotone vs Trapani Italian football Championship legue 2015-2016 Scida Stadium Crotone in the pic yao
Foto LaPresse – Yao

il numero 7 rossoblu tenta una fortunosa rovesciata, ma non trova lo specchio della porte. Brividi per Nicolas. Al 22′ è il Trapani che si è portato in attacco e che prova la conclusione dalla distanza con Coronado, ma la palla non entra. Dopo cinque minuti, la capolista risponde con sinistro da fuori di Ricci che il portiere granata blocca a terra. È già passata la mezzora ed entrambe le squadre non hanno trovato il gol che sblocca la partita. Sul finire del primo tempo il Trapani si mette in bella mostra con i tentativi di Cavagna che riesce a far guadagnare ai propri compagni due corner in due minuti senza, però, impensierire gli squali: il primo al 35′ e il secondo al 37′. La prima frazione di gioco termina a reti bianche e senza recupero.

Al rientro in campo, il Trapani ha sostituito Citro: al suo posto entra Montalto. Nessun cambio per i rossoblu. Neanche lo spirito della partita cambia. Allo Scida si respira un clima di nervosismo che si riscontra anche sul terreno di gioco; iniziano, infati, ad arrivare la prime ammonizioni per i siciliani. Questo non impedisce, tuttavia, agli ospiti di portarsi in avanti: il cronometro segna il 55′ e Coronado, servito da Rizzato, arriva in area avversaria e prova di testa, ma la palla si spegne sul fondo. I ragazzi di Juric vogliono la vittoria a tutti i costi, ma i granata non concedono nulla. Impostano bene il gioco e occupano tutti gli spazi, lasciandone poco agli avversari per cercare di mettere a segno un gol. Il Crotone, comunque, continua a provarci e lo fa al 57′ con Ricci: a negare il gol del vantaggio ci pensa la difesa granata che salva sulla linea. Budimir si fa sentire solo al 64′ con un diagonale mancino che termina di poco al lato. Ancora paura per l’estremo difensore granata. All’87 De Giorgio, con una grande giocata, entra in area e tocca per Budimir che viene anticipato in scivolata. Al 90′ il risultato è ancora sullo 0 a 0, ma la partita non è finita. L’arbitro Ghersini concede cinque minuti di recupero durante i quali le squadre giocano il tutto per tutto: al 91’ Coronado tenta il destro dal limite, ma sfiora il palo. Tre minuti dopo, Torromino serve con un cross Palladino: l’ex Parma sfiora la parte alta della traversa e anche il gol del vantaggio. Allo Scida finisce 0 a 0.

44822_909730795730494_1476871325754759960_n
Foto FC Crotone Pagina Ufficiale – Coreografia Curva Sud Crotone-Trapani

Il Crotone non approfitta dell’ iniziale superiorità sul campo e concede al Trapani una reazione d’orgoglio che porta a un onesto pareggio.

TABELLINO

CROTONE: Cordaz; Yao, Cremonesi, Ferrari; Balasa (88′ Torromino), Capezzi, Barberis, Martella; Ricci (83′ Palladino), Budimir, Stoian (77′ De Giorgio). A disp: Festa, Modesto, Zampano, Sabbione, Salzano, Tounkara. All. Juric

TRAPANI: Nicolas; Fazio, Pagliarulo, Scognamiglio, Rizzato; Raffaello, Cavagna (77′ Ciaramitaro; 83′ Accardi), Eramo; Coronado; Citro (46′ Montalto), Nadarevic. A disp: Fulignati, Scozzarella, Pastore, Barillà, Sparacello, Torregrossa. All. Cosmi

Arbitro: Ghersini di Genova

Assistenti: Caliari di Legnago e Villa di Rimini

Quarto uomo: Luciano di Lamezia Terme

Ammoniti: Montalto (T), Fazio (T), Cavagna (T)

Rec: 0’pt-5’st

Corner: 6-10

Spettatori: 8600

di Patrizia Palermo

Russo straripante, la Coppa va al Sersale

LAMEZIA TERME (CZ) – Gli uomini di Mancini si aggiudicano il trofeo con la doppietta dell’ex Sambiase. Inutile la rete di Savasta.

Termina con il risultato di 2-1 in favore del Sersale la finale regionale di Coppa Italia Calabria Dilettanti. Battuto al D’Ippolito un Sambiase forse troppo distratto nel primo tempo ma comunque in grado, per lunghi tratti, di mantenere il pallino del gioco.

Su un rettangolo ai limiti del praticabile (le condizioni del prato dell’impianto di Via Marconi sono indecenti, inadeguate per un match di tale calibro), si affrontano due squadre che in Campionato stanno destando ottime impressioni, con i lametini ora a ridosso della zona Play Off e con i giallorossi di capitan Caturano primi inseguitori dello Scalea capolista. Mentre Morelli deve rinunciare a Gallo e Bria squalificati, non ha problemi di formazione Mancini, che può contare su tutti i propri uomini.

Insieme all’estroso mancino Curcio,  il tecnico del Sambiase schiera Cavatorti, formando una diga necessaria alla protezione del pacchetto arretrato guidato da Porpora e abile nel sostegno al trio di “trequartisti” composto da Diop, Calidonna e Crucitti. Savasta è l’unica punta. Diverso lo schieramento del Sersale, che parte con il 4 3 3 e con Vallone e Caturano a sostegno dell’ex Russo in avanti ; l’esperto Scozzafava è chiamato a dirigere il reparto centrale, Corosiniti quello difensivo.

Pronti via e alla partenza succede quel che non ti aspetti: punizione dalla destra di Vallone, palla che giunge al centro dell’area di rigore dove tre uomini del Sersale sono liberissimi di cercare il contatto con la sfera: ci riesce Russo, che impatta di testa spedendo in rete il pallone. Sorpreso Mercuri, autore di un goffo tentativo di respinta, e colpevole l’intera retroguardia del Sambiase. Sambiase che protesta, comunque, per la posizione molto dubbia dei giocatori del Sersale al momento della battuta del calcio piazzato. Immediato è il tentativo di reazione dei lametini, prima con Cavatorti poi con Diop dalla distanza, ma le conclusioni sono velleitarie e poco pericolose. Più pericoloso invece Scozzafava qualche minuto più tardi, fortunato a vincere qualche rimpallo in area ed a trovarsi a tu per tu con Mercuri prima di essere miracolosamente fermato dagli avversari. Nella metà della prima frazione di gioco è ancora Diop, con un colpo di testa da buona posizione, a rendersi pericoloso senza però riuscire ad angolare la sfera, mentre è uno spreco il piattone a lato dell’inesperto Calidonna al 37esimo minuto. Sul finire del primo tempo, poi, l’ennesima sorpresa del match: pallone sanguinoso perso dal Sambiase nella propria trequarti e splendida cavalcata palla al piede di Russo, che salta l’avversario e lascia partire un perfetto diagonale di sinistro da oltre 20 metri su cui Mercuri non può far nulla. 2 a 0 e partita su cui sembra essere messa la parola fine. IMG_20151223_170956

In realtà così non è. Nella ripresa, dopo un’occasione sciupata dall’inarrestabile Russo e un autogol sfiorato da Vallone, il Sambiase riesce ad accorciare le distanze al 22esimo della ripresa. Crucitti mette in mezzo di prima dalla destra e Savasta in tuffo appoggia in rete da due passi. Il pubblico di fede sambiasina, logicamente più numeroso, ci crede e inizia a spingere i propri undici beniamini. Perciamontani sfiora l’incrocio su colpa di testa dopo una favolosa torsione al minuto 23.  Curcio prova a trascinare i suoi sfruttando le proprie capacità sui calci piazzati ma la squadra è stanca e gli attacchi si fanno sempre più confusionari, sino al minuto 44, quando è clamoroso il salvataggio sulla linea dei difensori del Sersale sul perentorio colpo di testa di Savasta, abilissimo a sfruttare l’unica indecisione dell’esperto Piazza.

Poi non accade più nulla e il recupero da sfogo agli ultimi disperati tentativi degli uomini di Morelli. Tentativi che non portano frutto alcuno e che terminano con il fischio finale dell’arbitro, in seguito al quale giocatori e supporters del Sersale (giunti numerosi al D’Ippolito) possono gioire.

Degna di una finale la cornice di pubblico ma tutt’altro che memorabile la cerimonia di premiazione, con i giocatori della squadra vincitrice costretti a dare le spalle ai propri tifosi al momento della consegna della Coppa.

Sambiase – Sersale 1-2

Marcatori: 5′ e 46′ Russo, 22’st Savasta

Sambiase: Mercuri, Cristaudo, Cefalà, Cavatorti (1’st Percia Montani ), Schettino (18’st Sacco), Porpora , Crucitti , Calidonna (17’Trinchi ), Diop, Curcio, Savasta
A disp. Starace, Trichilo, Gatto, Scarpino. All. Morelli

Sersale: Piazza , Villella, Fratto, Pappalardo (14’Pugliese), Scalise, Corosoniti , Vallone (35’st Borelli), Scozzafava , Russo, Caturano , Caliò
A disp. Nocera, Caccamo, Costa, Mancuso, Fodaro. All. Mancini

Arbitro: Stefania Signorelli di Paola

Assistenti: Najib Lafandi di Locri e Vincenzo Pedone di Reggio Calabria

Angoli 3-4.

Ammoniti: Villella. Russo, Schettino, Corosoniti, Sacco, Piazza, Cefalà. Caliò.

Rec. 2′ e 4′.

GIACINTO MORELLI

 

 

Fermato boss che aveva minacciato testimone durante processo

guardia di finanza  genericaREGGIO CALABRIA – La Dda di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Pietro Labate, indicato come un esponente di spicco del clan, eseguito dai finanzieri del Gico di Reggio. Labate è accusato di intralcio alla giustizia aggravato dalle finalità e dalle modalità mafiose. L’uomo avrebbe minacciato una testimone in un processo a carico di esponenti di vertice della cosca Labate e, quindi, posto in essere una subdola e implicita attività intimidatoria.

Un successo il radio day della Calabria

Radio dayCOSENZA – E’ stato un successo in Calabria il Radio Day, primo evento radiofonico delle radio calabresi. Per la prima volta 23 emittenti radiofoniche stanno trasmettendo, in diretta, lo stesso programma. Si tratta di un progetto ideato e realizzato dal giornalista Mario Tursi Prato e dall’animatore radiofonico Luigi Di Dieco.

Dallo studio centrale di Radio Sound il segnale è stato ripetuto sulle frequenze di ogni parte della regione per un programma condiviso ricco di contributi e che radio day 3ripercorre la storia di quello che è unanimemente considerato il media in assoluto più affascinante. “Radio Day” festeggia il mondo della radiofonia calabrese, celebrando la radio, dalla nascita fino ai giorni nostri. Vengono ripercorse le vicende degli albori e si raccontano le radio di oggi. Tantissimi gli ospiti che si stanno alternando al microfono.

Radio Day 2Le radio che hanno aderito a “Radio Day” sono alcune delle maggiori, ma anche più note e storiche emittenti della regione: Jonica Radio, Studio 54 Network, Radio Sound, Ciak Radio, Radio Catanzaro 104, Primaradio Cosenza, Radio Touring 104 Reggio Calabria, Radio Onda Verde Vibo Valentia, Radio Amica in blu Soverato, Cometa Radio, Radio Akr, Radio Catanzaro Centro, Radio Serra 98 Serra San Bruno, Radio Arbereshe, Radio Valentina Soverato, Radio One Scalea, Radio Città Metropolis, Radio Digiesse Praia, Radio Nord Castrovillari, Radio Class Catanzaro, Kontatto Radio New Generation, Mondo Radio Web e Fly Web Radio.

Paolini lancia la sua candidatura a sindaco di Cosenza ma apre alle primarie

COSENZA – Ieri sera al teatro Modernissimo  prima uscita pubblica di Enzo Paolini da candidato alle amministrative della prossima primavera. A sostegno della sua candidatura ci saranno quindici liste e movimenti civici. i cui rappresentanti si sono alternati sul palco, introdotti da una agile presentazione della giornalista Anna Rosa Macrì, per tratteggiare una idea di città diversa da quella portata avanti dall’Amministrazione in carica del sindaco Occhiuto.20151221193222_IMG_2450
“Dal 2011 ad oggi sono cambiate tante cose – ha detto Paolini – abbiamo confermato i vecchi amici e guadagnato nuovi compagni di viaggio. Nel percorso che ci separa dalle elezioni di giugno diremo le cose che non sono state fatte (la porta dell’accoglienza, la cura del centro storico, delle periferie e delle frazioni, l’accoglienza dei disabili e dei cittadini che soffrono, la mancanza di trasparenza nell’attività amministrativa del governo comunale), quelle che avremmo fatto noi e le cose che sono state fatte attingendo al decennio d’oro Manciniano.
Un bilancio in negativo che ha visto Cosenza in questi anni perdere il suo ruolo direzionale e di asse portante dell’area urbana. Una metropolitana leggera rivista e allargata fino a collegare la nostra città con il Savuto e Catanzaro è, in questo senso, una occasione sprecata.
La posta in gioco è troppo alta per non provare a rinsaldare un modello di governo e un’area politica che a me piace chiamare sinistra all’interno di un fronte ampio, plurale e democratico capace di rompere il pensiero unico e lo schema dell’uomo solo al comando che a Cosenza, ancora la fa da padrone.
Se per fare questo e per restituire fiducia ai cittadini servirà passare dalle primarie allora le faremo: noi siamo in campo con simboli e facce nuove per ridare forza e respiro ad una comunità e dare il nostro contributo per una città accogliente, libera e democratica”.

20151221193318_IMG_2453A sostegno del progetto che vede in Enzo Paolini il portavoce e il principale interprete, quindici liste – PSE, Cosenza Domani, Socialisti riformisti, Movimento Per, Costruiamo il futuro, Sel, Movimento disoccupati, Verdi, Democrazia e Partecipazione, Giovine Cosenza, Autonomia e diritti, PLI, Calabria in rete, Italia del meridione, Buongiorno Cosenza – rappresentative di territori ed estrazioni sociali assai diverse.

Ph: F. Farina

Qualità della vita, Reggio Calabria ultima provincia d’Italia

reggio caalbriaROMA – E’ Reggio Calabria la Provincia in cui si vive peggio secondo la classifica “Qualità della vita” del Sole 24 Ore che mette a confronto le province rispetto a sei aree tematiche. In particolare Reggio ha i piazzamenti peggiori per Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi Ambiente e Salute,  basso patrimonio familiare (193mila euro su una media di 345mila) e dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell’utenza).Non va meglio alle altre province calabresi dato che Vibo Valentia è penultima (109) preceduta da Catanzaro (100), Cosenza (98) e Crotone (89).

Il Cosenza in casa conosce solo la vittoria

COSENZA – Ultima vittoria dell’anno per il Cosenza Calcio. Al “San Vito – Gigi Marulla” la formazione rossoblù ottiene la settima vittoria su otto incontri casalinghi. La rete decisiva arriva al minuto 26 del primo tempo con una conclusione di Corsi dalla distanza. Padroni di casa in campo con il classico 4-4-2. Ospiti che propongono un 3-5-2.

Al 5′ ci prova Statella ma il tiro termina al lato. Primi dieci minuti di Cosenza - Fidelis andriastudio da parte di entrambe le formazioni. Al 11′, su cross di Arrighini, Ciancio prova il tiro della domenica: sfera fuori dallo specchio difeso da Polizzi. Roselli inverte le posizioni degli attaccanti: Arrighini sulla sinistra, Raimondi sulla destra. Il primo tiro per gli ospiti arriva al minuto 16 con Strambella: la conclusione viene bloccata da Perina. Dopo un minuto Arrighini fa tremare la traversa avversaria, con un bolide dal lato destro del rettangolo di gioco: ecco la prima vera occasione dell’incontro. Cosenza - Fidelis AndriaAl minuto 25 Corsi prende palla, si accentra a ridosso dei 30 metri, lasciando partire un bolide che trafigge il portiere Pelizzi: Cosenza in vantaggio con una prodezza balistica del difensore rossoblù. Un contropiede in superiorità numerica non viene sfruttato dai silani: Raimondi, davanti al portiere, la manda fuori al minuto 28. Al 36′ Matera calcia alto dalla distanza. Gli avanti del Cosenza ritornano alle loro rispettive posizioni con Arrighini sulla destra e Raimondi sul lato sinistro. Nessun minuto di recupero: squadre negli spogliatoi.

Secondo tempo con gli stessi 22 iniziali. Al minuto 46 Polizzi si oppone ad una doppia conclusione prima di Arrighini e poi di Raimondi. Dopo un minuto miracolo del portiere ospite su colpo di testa ravvicinato da parte di Raimondi. Al minuto 51 primo cambio per gli ospiti: entra Kristo ed esce Matera. Il primo cambio del Cosenza arriva al minuto 60: entra Vutov ed esce Raimondi. Il centrocampista Criaco ci cosenza - fidelis andriaprova dalla distanza, al 62′, con una conclusione bloccata senza affanni dall’estremo difensore avversario. Secondo cambio per gli ospiti: entra Garcia ed esce Strambelli al minuto 64. L’Andria si rende pericoloso con un colpo di testa di Kristo al 75′: la sfera termina sopra la porta di Perina. Al 77′ secondo cambio per i rossoblù: entra Pinna ed esce Statella. Roselli si copre ed opta per un 5-3-2. Terzo ed ultimo cambio per l’Andria al minuto 85: entra Bangoura ed esce Tartaglia. Anche il Cosenza effettua il suo cambio: al minuto 87 esce Arrighini ed entra Guerriera. Ultimi minuti con il 5-4-1 per gli uomini di Roselli. Dopo 5 giri di orologio (extra-time) termina il match. Il Cosenza saluta il 2015 con i tre punti.

 

Alessandro Artuso

Ph. Francesco Farina

 

COSENZA – FIDELIS ANDRIA  1 – 0

COSENZA (4-4-2): Perina 6; Corsi 7, Tedeschi 6, Blondett 6, Ciancio 6; Criaco 6,5, Arrigoni 6, Fiordilino 6, Statella 6 (32′ st Pinna SV); Arrighini 6,5 (43′ st Guerriera SV), Raimondi 5,5 (15′ st Vutov 6). In panchina: Saracco, Soprano, Minardi, Ventre, Puterio. Allenatore: Roselli 6

FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Poluzzi 6; Aya 6, Stendardo 6, Ferrero 6; Tartaglia 6 (40′ st Bangoura SV),  Matera 5,5 (6′ st Kristo 6), Bisoli 6, Onescu 6, Cortellini 6,5; Strambelli 5,5 (19′ st Garcia 6), Grandolfo 5,5. In panchina: Cilli, Paterni, Piccinni, Alhassan, Vittiglio, Bangoura, Fissore. Allenatore: D’Angelo 6

ARBITRO: Fabio Piscopo della Sezione di Imperia (Massimo Manzolillo di Sala Consilina, Antonio Santoro di Roma 1)

MARCATORI: 25′ pt Corsi (C)

NOTE: spettatori 2327. Trecento i tifosi provenienti da Andria. Ammoniti: Matera (FA), Arrigoni (C), Kristo (FA), Bisoli (FA). Angoli: 3 a 3. Recupero: 0′ pt, 5′ st

Del Rio e Poletti alla riapertura dell’azienda di Goel Bio

oliverio del rio visita cooperativa la lanterna  - 1MONASTERACE (RC) – Sette attentati intimidatori in soli sette anni di attività non fermano l’azienda agricola “La Lanterna” del Gruppo Goel Bio che fa capo al consorzio Goel guidato da Vincenzo Linarello. A poco meno di due mesi dall’incendio appiccato ad un trattore,  si riparte in questo luogo sottratto alla ‘ndrangheta e posto davanti al faro di Punto Stilo e a qualche centinaio di metri dalle rovine dell’antica Kaulon magnogreca, dove sono giunti in centinaia anche da fuori regione per manifestare il proprio sostegno alle persone che, con coraggio, portano avanti il loro progetto di lavoro e legalità. Nutrita la presenza istituzionale. A rappresentare il Governo c’erano i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, ed il viceministro dell’interno, Filippo Bubbico. Con loro anche il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, assieme al presidente della Fondazione Per il Sud Carlo Borgomeo, all’europarlamentare di M5S Laura Ferrara, al procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria Nicola Gratteri ma, soprattutto, a tanti cittadini, gruppi ecclesiali e associazioni con i loro sentimenti di vicinanza ad un’azienda da sempre nel mirino delle cosche. «Abbiamo dovuto gridare – dice Vincenzo Linarello, presidente del gruppo Goel Bio – perché si capisse che è inaccettabile l’aggressione continua alle aziende agricole della nostra terra. E oggi siamo qui per dare un segnale e per dire che non ci arrendiamo e non intendiamo rinunciare alla strada del lavoro e dello sviluppo. Ai rappresentanti del Governo, che ringrazio per la loro presenza, dico che qui c’è bisogno di tre elementi basilari: repressione, prevenzione e lavoro». Messaggio recepito oliverio del rio visita cooperativa la lanterna  - 4dal ministro Poletti che, però, prima di parlare, davanti al mezzo agricolo appena riacquistato e benedetto dal vescovo di Locri mons. Francesco Oliva, si lascia andare ad una confidenza. E racconta la meraviglia, per lui figlio di contadini e cresciuto in campagna, di dover inaugurare, per la prima volta nella sua vita, un trattore. «E pensare – dice – che da bambino questo era il mio sogno. La festa di oggi qui è un fatto assolutamente importante perché dimostra che le cose si possono fare e che, anche di fronte a fatti gravi e ripetuti come quelli accaduti qui, bisogna reagire. E credo che il ritrovarsi qui oggi sia proprio il segnale che noi dobbiamo dare». A tagliare il nastro al nuovo capannone ricostruito e bardato dai testi che alcuni scrittori calabresi hanno voluto regalare all’azienda come segno di vicinanza e di sostegno è il ministro Delrio. «Quella contro la criminalità organizzata, in Calabria come altrove – sostiene il ministro, parlando degli imprenditori di Goel come di “moderni partigiani” – è una guerra vera. Per questo noi dobbiamo fare sentire in ogni occasione la nostra presenza. Siamo qui al loro fianco per portare la nostra amicizia e la nostra forza in una battaglia che è di tutti».

Il presidente della Regione Oliverio, non ha dubbi: «Da questa iniziativa deve partire un messaggio chiaro e forte a tutte le organizzazioni criminali e mafiose e  a tutti coloro i quali pensano che, utilizzando la violenza, possano piegare il oliverio del rio visita cooperativa la lanterna  - 3sistema delle imprese e le attività sane di interi territori. Qui – ha proseguito il governatore della Calabria – c’è un esempio di cooperazione sana, avanzata, punto di riferimento di tante imprese piccole e medie che hanno scelto di dar vita a produzioni di qualità. A Vincenzo e agli altri titolari di questa azienda – ha concluso Oliverio – diciamo: “Andate avanti. Noi ci siamo e ci saremo sempre. Lo Stato  e le istituzioni sono qui e non vi lasceranno da soli, perché la vostra non è la battaglia di una singola azienda, ma per la rinascita di questa regione”.

A seguire tanta musica con il Parto delle Nuvole Pesanti e le arance appena raccolte distribuite ai partecipanti alla serata. E la guerra contro il malaffare, in una terra antica e ricchissima di potenzialità, continua.

Antonio e Pupi Avati alla Calabria scabra e ostile di Anime Nere

antonio e pupi avati dueE’ stato girato principalmente a Rocca Imperiale ma sono state immortalate scene anche a Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Amendolara e Crotone, il film di Pupi Avati che, per Rai Fiction realizzato dalla casa cinematogrfica DueA Film spa di cui è produttore Antonio Avati, fratello del regista bolognese, è stato trasmesso lo scorso 7 dicembre su Rai1 proprio alla vigilia dell’Immacolata. La trama infatti è ispirata volutamente alla nozze di Cana, primo miracolo di Gesù del Vangelo.

Prima di essere trasmesso ovviamente il film ha dovuto superare i relativi esami: è stato presentato ai vertici Rai nella sala A della sede di Viale Mazzini, in Roma. In precedenza, sempre a Roma, la pellicola è stata presentata in anteprima negli studi della FonoRoma, mietendo consensi tra gli invitati e critici presenti. Un cast importante ha preso parte alla realizzazione: Marta Iagatti, Valentino Agunu, Alessandro Sperduti, Nicola Rignanese, Rita Abela, Neri Marcorè che vi ha preso parte amichevolmente e Lina Sastri, insieme a location di grande impatto paesaggistico, scelta con cura da Ernesto Truncellito, location manager di origini calabresi, emigrato a Bologna dal piccolo comune collinare di Canna (CS) per diventare braccio operativo dei fratelli Avati. Dopo Roma pare che il film sia stato visto anche dal sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranu’ e dal presidente del consiglio comunale, Antonio Pace, che avrebbero commentato «Il film trasmette l’immagine di una Calabria si razzista, ma non mafiosa ed è capace di colpire la sensibilità degli spettatori, attraverso temi forti ma di grande attualità», sostenendo che la pellicola avrebbe rappresentato «un promo di inestimabile valore per Rocca Imperiale» in termini turistici e di notorietà nazionale.

Eppure c’è stata una Calabria a cui il film non è piaciuto. Sono apparse polemiche nei giorni scorsi da parte del Movimento 5 Stelle che ha affidato a Giovanna De Vita (Meetup Trebisacce in MoVimento) e a Dalila Di Lazzaro (attivista di Rocca Imperiale) la stesura di una nota critica indirizzata al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, Roberto Fico, nella quale viene pure annunciato un esposto all’Agcom per sollecitare «sanzioni nei confronti dei contenuti discriminatori e sessisti del film di Pupi Avati “Le nozze di Laura” e dei responsabili di tale campagna discriminatoria». Una missiva che viene firmata anche attivisti 5 Stelle di Rocca Imperiale, Trebisacce, Amendolara, Villapiana, Canna, Montegiordano e Roseto Capo Spulico, e viene inoltrata oltre che ai fratelli Pupi ed Antonio Avati anche a Monica Maggioni presidente del CdA RAI, a Giancarlo Leone direttore di Rai Uno, ad Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction ed a Demetrio Crucitti direttore Rai Tre Calabria.

Grazie all’intervento della nostra amica e collaboratrice dalla zona Jonica AnnaMaria Schifino siamo riusciti a contattare direttamente il regista e produttore del film Pupi e Antonio Avati che hanno voluto rispondere con delle precisazioni direttamente alla Calabria “scabra e ostile che fa da sfondo al film drammatico e ancestrale Anime Nere”

I fratelli Avati proseguono nella loro precisazione “abbiamo contrapposto,senza alcun intento polemico, la visione di una terra capace di produrre il grande miracolo dell’integrazione attraverso l’amore.

Una terra che ha generato Gesù, la sua mamma, i suoi primi apostoli.

L’affetto smisurato nei riguardi dell’essere umano che questa nostra storia fa emergere e che si esplicita nella grande scena finale,doveva risultare sufficiente a inorgoglire l’intera collettività .

antonio e pupi avatiLa sensazione che ci ha accompagnati dal momento dei sopralluoghi al concludersi delle riprese era quella di aver trovato nella vostra terra non solo la bellezza dei luoghi ma la bellezza della gente. Un calore umano che ci ha accompagnati come vento benefico fino al concludersi della nostra narrazione. Eravamo – proseguono i fratelli Avati – e siamo così orgogliosi del risultato da far si che consideriamo le Nozze di Laura come il racconto più riuscito, più profondo, sacrale, dell’intero nostro rapporto con Rai Fiction.

L’aver ottenuto, malgrado la collocazione così poco televisiva ( al centro del week end dell’Immacolata con oltre sei milioni di nostri connazionali fuori casa ), un risultato in termini di ascolto che ha sbaragliato la concorrenza, avrebbe dovuto spazzare via ogni perplessità.

Quella notte il mix Vangelo\Calabria ha stravinto !

E ha finalmente vinto la storia di una ragazza di scarsa avvenenza che pretende la sua storia d’amore, che crede all’impossibile.”

I fratelli A vati si rivolgono poi a “chi ci denigra comparando il nostro realismo magico ai film di Checco Zalone ( nei riguardi del quale proviamo tutta la simpatia possibile ) dovrebbe farsi sottoporre a un test attitudinale. Gli rivelerebbe la sua assoluta inadeguatezza culturale e mentale all’incarico di così alta responsabilità che ricopre.

La risposta del regista e del produttore affronta poi l’insinuazione di sessismo “Per quanto riguarda l’accusa di sessismo, le vicende di Laura hanno portato finalmente in televisione, in prima serata su Rai uno, il doloroso percorso che una ragazza non bella è costretta a compiere per ritagliarsi un sua porzione di felicità.

Credo che non abbiamo mai realizzato una storia di così totale vicinanza alla donna. Credo che il coraggio di non ricorrere alle Miss o agli eroi del Grande Fratello sia stato premiato. So per certo che migliaia di “Laura” in tutta Italia hanno palpitato con lei ,identificandosi, auspicando quel lieto fine che solo a ridosso dei grandi, protettivi agrumeti della vostra regione, ci è parso possibile.

Nella nostra cinquantennale esperienza cinematografica non ci era mai accaduto di leggere una riflessione su un nostro film così infantile e modesta sia nei contenuti che nella forma come quella redatta da un gruppo di veterofemministe di non so dove.

Di fronte a una proposta narrativa di questo spessore eravamo preparati a trovare chi non avrebbe compreso “tutto”, accade alle cose culturalmente ambiziose, ma non ci saremmo mai aspettati di subire un attacco da parte di chi non ha capito assolutamente “niente”. E temo per loro in totale buonafede.

Ai nuovi amici di lì che ci hanno spesso confidato il senso di profondo isolamento che avvertono nei riguardo del paese, il timore di non godere della visibilità che altre regioni magari contigue , suggerisco di riflettere su questa nostra vicenda.

E’ senza alcun dubbio paradigmatica. Può essere assunta come esempio di quanto la faida interna ( e torniamo ad Anime Nere ) sia da anteporre a tutto, dissuadendo chiunque dal compiere quel doveroso tentativo di “bonifica” del territorio che noi, con uno sguardo esterno e disincantato, avevamo avvertito così necessario e improcrastinabile”.

Infine i fratelli Avati ricordano che “per quanto riguarda il testo. Il copione approvato da Rai Fiction è stato rispettato nei dettagli più minimali. La sceneggiatura è stata da subito messa a disposizione di tutti.

Inoltre durante i plurimi incontri con pubblico eistituzioni abbiamo narrato la vicenda di Laura e di Karimu e del concludersi felice . malgrado le tante difficoltà, del loro sogno”.  Pupi e Antonio