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Protesta vigilanti aeroporto Lamezia. Chiesto incontro con Sacal, Polizia di Frontiera ed Enac

LAMEZIA TERME (CZ) – Non si placa la protesta delle Guardie Giurate addette alla sicurezza dell’aeroporto di Lamezia Terme, dipendenti dell’Istituto di Vigilanza Notturna e Diurna di Catanzaro, che lamentano il mancato pagamento dei due mensilità di stipendio.

Dopo l’ultima manifestazione dello scorso 24 ottobre, i vigilanti fanno sapere di aver anche inviato una richiesta di incontro ai vertici della Sacal, della Polizia di Frontiera di Lamezia e alla D.A. ENAC.

Ad aggravare infatti la situazione, per gli addetti alla vigilanza «si è verificata una nuova e negativa svolta nella vicenda». «L’azienda – si legge nella nota ufficiale del sindacato UIL che ha sposato la causa dei dipendenti – ha revocato le auto di servizio messe a disposizione ai dipendenti per raggiungere le postazioni di servizio in aeroporto. Tutto ciò potrebbe causare problemi nella gestione del servizio di sicurezza ai danni dell’utenza, poiché ad oggi le guardie giurate oltre a non ricevere lo stipendio ordinario con regolarità – aggiungono – non godono di una situazione economica rosea, devono anche sopperire a questa ulteriore problematica al fine di garantire un servizio di sicurezza idoneo presso l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme».

Mensilità arretrate, domani sit-in di protesta della vigilanza aeroporto Lamezia

LAMEZIA TERME (CZ) – È in programma per domani mattina, dalle ore 10 alle 14, nei pressi del tunnel “arrivi” dell’aeroporto di Lamezia Terme, il nuovo sit-in di protesta organizzato dall’Unione Italiana lavoratori turismo commercio e servizi per il quale si prevede la partecipazione di circa 40 persone.

Le ragioni della protesta

«Tale sit-in – fanno sapere i promotori – è organizzato al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni in merito alle diverse problematiche che riguardano i dipendenti dell’Istituto vigilanza Privata Nottura e diurna», che da mesi non percepiscono lo stipendio di due due mensilità arretrate, oltre al monte ore di straordinario non retribuito che va da 100 a 800 euro circa. 

(Foto: lametino.it)

Operai licenziati minacciano di lanciarsi dal tetto del municipio

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) Sono saliti di nuovo sul tetto del Municipio di Corigliano e minacciano di lanciarsi nel vuoto se non avranno risposte sul loro futuro occupazionale, due operai del Servizio Verde Pubblico.

I due lavoratori, sposati e con figli, fanno parte dei 12 operai licenziati a settembre da una cooperativa dopo la scadenza dell’appalto. Già a maggio scorso tre operai erano saliti sul tetto per chiedere di continuare a lavorare, ma il Comune aveva fatto sapere che nessuna ditta aveva risposto alla gara d’appalto indetta. Successivamente la coop si è aggiudicata l’appalto per soli tre mesi.

I colleghi dei due lavoratori stanno manifestando davanti alla sede della Polizia Municipale e chiedono di essere ricevuti dal Commissario Prefettizio, Domenico Bagnato per avere risposte sul loro futuro occupazionale. Sul posto i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato ed i carabinieri.

Fonte e foto Ansa

Si incatenano davanti la sede Amaco, «Rivendichiamo un nostro diritto»

COSENZA – Protesta questa mattina davanti la sede dell’Amaco, di due autisti, vincitori di un concorso ed ancora in attesa di essere assunti dall’ente.

«Siamo qui – dichiarano – per rivendicare un nostro diritto. Nel 2008 abbiamo vinto regolare concorso, ma a distanza di dieci anni sono state assunte 53 persone e siamo rimasti fuori solo in due. Ad agosto è stato pubblicato un bando per la selezione di cinque autisti con il supporto di un’agenzia interinale, che troviamo ingiusta e irrispettosa nei riguardi di chi, come noi, abbiamo regolarmente svolto l’iter per poter auspicare ad un posto in azienda». Una situazione che oggi ha portato le due persone escluse ad incatenarsi davanti la sede dell’Amaco.

L’amministratore di Amaco, Paolo Posteraro precisa, «si tratta di una situazione tampone»

Intanto l’azienda, attraverso l’amministratore unico Paolo Posteraro ha precisato che la soluzione tampone rappresentata dagli interinali e prevista dalla legge, nulla ha a che vedere con la graduatoria concorsuale, peraltro ancora in essere dopo dieci anni proprio per la volontà di Amaco di consentire l’assunzione dei due autisti ancora rimasti esclusi, appena la pianta organica lo consentirà.

Crotone, prosegue la protesta del Gruppo Marrelli

CROTONE – «Il Direttore Generale, Sergio Arena è fuori sede fino a lunedì e senza di lui nessuno riesce a dare risposte». La delegazione del Gruppo Marrelli è stata ricevuta dal Direttore Sanitario e Amministrativo dell’ASP di Crotone, ma entrambi hanno confermato che non possono prendere impegni senza il dg Arena. La delegazione chiede per iscritto una nota dell’Asp indirizzata al Commissario con cui si attesti che: l’ASP di Crotone ha bisogno delle prestazioni di Tac e risonanze inviando i dati delle proprie liste di attesa che superano i limiti consentiti dalla legge; L’ASP di Crotone comunichi l’errore sugli APA ed i PAC del Marrelli Hospital, elemento ribadito dallo stesso Scura nella riunione di ieri; i trattamenti di radioterapia (in soli 3 mesi 101 nuove visite per trattamenti Radioterapici) devono essere a carico dell’ASP e non come dice il Direttore Sanitario Agostino, secondo il quale dovrebbe farsene carico il Marrelli Hospital. Tutti i dipendenti, seppur amareggiati e delusi, hanno dichiarato che quello che sta accadendo è una vera e propria vergogna e resisteranno fino a quando non avranno ottenuto delle risposte certe.

Protesta Ecologia Oggi, Guccione, «Palazzo dei Bruzi inadempiente»

COSENZA – «A pagarne le conseguenze come sempre sono i lavoratori. La storia si ripete. Per colpa delle inadempienze dell’amministrazione comunale di Cosenza, che non rispetta gli impegni contrattuali di pagamento con l’Azienda Ecologia Oggi, oggi i lavoratori sono costretti a manifestare, ancora una volta, davanti alla Prefettura per ottenere i pagamenti di giugno e la quattordicesima». E’ quanto afferma in una nota il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi Carlo Guccione.

«Continua questo rimpallo  di responsabilità tra l’amministrazione comunale e la società che gestisce per conto del Comune la raccolta dei rifiuti. Questo testimonia che a Palazzo dei Bruzi i conti del Bilancio non contano.  Ci auguriamo che l’incontro fissato per stamattina in Prefettura possa essere risolutivo e dare la possibilità ai dipendenti di tornare a lavorare con serenità.
È ovvio che, anche questa volta, emerge con evidenza la necessità di rimettere ordine ai conti e al Bilancio del Comune di Cosenza che rischia di far ricadere le conseguenze negative dei debiti sui dipendenti e i cittadini».

Laureati Scienze Formazione Primaria, si infiamma la protesta ( FOTO )

COSENZA – Si è svolta ieri mattina alle ore 9 la manifestazione organizzata dagli studenti e dai Laureati del Corso di Laurea magistrale in scienze della formazione primaria Nuovo Ordinamento dell’università della Calabria. La protesta che sta infiammando i corsi di Laurea in scienze della formazione primaria di tutti gli atenei Italiani risponde con forza al tentativo da parte dei diplomati magistrali di aggirare la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato di dicembre 2017 che sanciva inequivocabilmente il loro riposizionamento fuori dalle graduatorie ad esaurimento, in quanto privi dei titoli prescritti ( Laurea in Scienze della Formazione Primaria, superamento di una prova concorsuale).

I MANIFESTATI DAVANTI LA SEDE DEL PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI COSENZA

Il presidio dei manifestanti ha avuto luogo di fronte l’ufficio scolastico provinciale della città di Cosenza ( corso Bernardino Telesio) e ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di studenti e Laureati. Durante la protesta una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, il dott. Luciano Greco che ha dimostrato sensibilità e sincero interesse per l’intera vicenda. Dopo aver ascoltato con sentita partecipazione i termini della questione ha chiamato in causa i vertici del governo auspicando una risoluzione del problema che non mortifichi migliaia di studenti, i quali, attraverso il conseguimento di una laurea e previo regolare concorso, chiedono di entrare nella scuola e di cambiarla in meglio.

Limbadi, Rosaria Scarpulla chiede la scorta e protesta in prefettura

VIBO VALENTIA – Rosaria Scarpulla, la madre di Matteo Vinci, l’uomo di 42 anni ucciso da un’autobomba lo scorso 9 aprile a Limbadi, e il suo legale, Giuseppe De Pace, stanno attuando una protesta nella Prefettura di Vibo Valentia per chiedere l’assegnazione del servizio di scorta e la possibilità di organizzare il rientro del marito da Palermo, dove fino a ieri l’uomo è stato ricoverato per le ustioni riportate nell’esplosione. Proprio ieri, per quanto accaduto ad aprile, sono state fermate sei persone appartenenti alle famiglie Mancuso-Di Grillo.
La signora Scarpulla lamenta di non essere stata ricevuta da alcuno della Prefettura e che da stamani il corpo di guardia ha ricevuto disposizioni di non farla entrare. Non sono mancati momenti di tensione con la donna che, in preda ad una crisi di rabbia, ha cercato, assieme al suo legale, di forzare la porta a calci e pugni, prima di essere ricondotta alla calma dagli agenti della Digos.

Operai rimasti senza lavoro minacciano di lanciarsi nel vuoto

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Tre operai del servizio verde pubblico del Comune di Corigliano-Rossano senza lavoro da tempo sono saliti sul tetto della sede della Polizia municipale nel centro storico di Rossano e minacciano di lanciarsi nel vuoto se non otterranno risposte certe sul futuro occupazionale.
I tre fanno parte di un gruppo di 12 operai che fino ad un anno e mezzo fa hanno lavorato per conto di una ditta in appalto che si era aggiudicata la gara nel Comune di Rossano. Scaduti i termini dell’appalto i 12 operai sono rimasti senza lavoro. L’amministrazione comunale di Rossano ha indetto un anno fa la nuova gara alla quale non ha però risposto nessuna ditta.
Diversi gli incontri e i tavoli con le sigle sindacali che, ad oggi, non hanno ancora determinato nulla sul futuro degli operai. I lavoratori intendono rimanere sul tetto fino a quando non saranno date loro risposte concrete su eventuali assunzioni.
Sul posto ci sono i vigili del Fuoco, la Polizia di Stato ed i carabinieri.
Foto Ansa 

Miriam Caruso

Termosifoni fuori uso, a scuola col piumone. La protesta degli studenti

CROTONE – A scuola con coperte e piumoni perché nel loro istituto i termosifoni ancora non funzionano. Hanno protestato così, questa mattina, gli studenti del liceo “Gravina” di Crotone che già lunedì scorso sono scesi in piazza per denunciare le condizioni in cui sono costretti a fare lezione, suddivisi come sono in quattro diversi plessi tutti caratterizzati da notevoli carenze. Nel plesso storico di via Ugo Foscolo i solai precari; i riscaldamenti al plesso ex clinica San Francesco non funzionano, le palestre sono chiuse, i laboratori inutilizzabili, le stufe mal funzionano perché il contatore non regge. La protesta di oggi fa seguito allo sciopero bianco (ingresso a scuola ma senza partecipare alle lezioni) attuato ieri, ciò in attesa che domani il responsabile dell’edilizia scolastica della Provincia di Crotone compia un sopralluogo insieme alla dirigente Donatella Calvo. (foto Ansa)