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Rossano: terminata la protesta dei lavoratori sulla ciminiera

Rossano-ENELROSSANO (CS) – Nella prima serata di ieri è terminata la protesta dei lavoratori delle imprese di manutenzione della centrale termoelettrica di contrada Cutura. Dopo la notizia dell’intesa tra la società e i Sindacati Confederali, i sei operai, da mercoledì scorso saliti sul più alto anello della ciminiera dell’impianto, hanno deciso, nonostante l’iniziale rifiuto, di abbandonare la piattaforma. Uno di loro già nella mattinata di ieri era sceso a causa di un malore.

 

Lsu-Lpu, la protesta continua tra caldo a malori

IMG-20150728-WA0008Nonostante il caldo e le pessime condizioni climatica, la protesta dei lavoratori precari continua. Per alcuni di loro sono dovuti intervenire i soccorsi a causa di seri malori dovuti al caldo. L’orecchio è sempre teso a Roma e alle notizie che tutti sperano di ascoltare, visti gli interventi di USB nazionale presso il Parlamento.

Il gruppo Giovani Geracesi per Gerace: contro il Sindaco Varacalli per aver invitato Salvini a Gerace

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Gerace

Caro signor Sindaco,

è proprio vero che per un po’ di notorietà esclusivamente personale ci si vende l’anima al diavolo o meglio l’anima della Città che si amministra e dei suoi concittadini. È questo l’unico significato che ha il suo invito al signor Salvini (che di pregiatissimo ed onorevole ha ben poco).

Gerace non merita l’onta di ospitare un razzista, un signore che sino a poco tempo fa insultava in modo ignobile, becero, ignorante il popolo napoletano; i cui compagni di partito definivano la Calabria ed i suoi abitanti come il cancro di questo paese, il Sud intero come una fogna da derattizzare, un territorio di nullafacenti, malandrini, azzeccagarbugli, parassiti, scimmie e mafiosi. Tutti. Puro razzismo di stampo nazi-fascio-leghista.

Lei crede di far parte di queste definizioni? Oppure lo crede di Gerace e dei suoi cittadini?

Sono ancora freschi i festeggiamenti per la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e Lei già ne ha dimenticato i princìpi? Provo a ricordarglieli: estratto da sito del Touring Club Italiano “Valori ed obiettivi: conoscere Paesi e culture, diffondendo uno spirito di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli”: Salvini cosa ne sa di ciò?

La sua, signor Sindaco, è una mancanza di rispetto verso i suoi concittadini, è un’offesa a Gerace, alla Calabria, al Sud, a tutti quelli che ogni santo giorno che Dio manda in terra combatte contro questo tipo di razzismo, un insulto all’esercito di cittadini meridionali e non che lavorano, si impegnano, sudano e sempre più spesso si trovano a dover affrontare anche lo Stato per rendere un posto migliore tutto il Sud. Terra dimenticata da chi ci governa da troppo tempo.

Mi creda, è uno sforzo immane darmi come unica giustificazione per queste sue dimenticanze, che Lei si sia abituato al “voltagabbanismo” che va tanto di moda nel mondo della politica. Mi ricordo continuamente che “Il perdono è una predisposizione dell’animo virtuoso” ma ciò non vuol dire dimenticare. Io no. Io non posso dimenticare gli insulti. Io non posso dimenticare chi del nostro territorio vuol far terra bruciata. Io non posso dimenticare chi continua a trafugare continuamente le risorse basilari per pareggiare il divario di infrastrutture con il nord, tanto caro a Salvini (ricorda “Prima il Nord!”? Son passati solo 18 mesi). Io non posso dimenticare i tanti cittadini del nord che combattono questo razzismo di bassa lega. Io non posso dimenticare chi difende ogni giorno il nostro territorio. Io non posso dimenticare Gerace

 

Rappresentanza del gruppo politico “Giovani Geracesi per Gerace”

(Domenico Minniti, Giuseppe Minniti, Anselmo Scaramuzzino, Carmelo femia)

Il 10 giugno il Terzo Settore Calabrese scenderà in Piazza

th (9)Il prossimo 10 giugno a partire dalle ore 10,30 di fronte all’Assessorato alle Politiche Sociali di via Lucrezia della Valle a Catanzaro. Le associazioni e gli operatori dei servizi di ritroveranno per ribadire che i diritti dei più fragili e dei più deboli non sono trattabili.Sono a rischio di diritti minimi di cittadinanza, a partire dalle fasce più deboli e fragili della società. La Calabria è l’unica regione, in Italia, dove non ha mai trovato completa attuazione la L.328/00. E’ l’unica regione, in Italia, dove è totalmente assente una programmazione che parta dai reali bisogni dei cittadini. E’ la regione dove la quota sociale pro capite è più bassa in assoluta (27 euro contro una media nazionale di oltre 110 euro), dove non esiste una rete territoriale di prossimità, dove sono totalmente insufficienti le risposte ai livelli essenziali di bisogni. A fronte di tale situazione, storicamente deficitaria, ci troviamo oggi di fronte ad un inaccettabile ritardo nella erogazione delle spettanze dovute alle organizzazioni che gestiscono i servizi socio assistenziali. Stiamo parlando di quasi 400 servizi che si occupano di 10.000 persone tra le più fragili e svantaggiate, anziani, minori, persone con disabilità, grazie al lavoro di circa 4.000 operatori che nonostante le difficoltà ed i ritardi ogni giorno continuano con grande responsabilità a fare il proprio dovere. Le strutture che in questi anni hanno garantito, tra enormi difficoltà e con rette totalmente inadeguate, la sopravvivenza dei servizi minimi, sono ormai in ginocchio, schiacciate dai debiti nei confronti degli operatori (che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi) e dei fornitori, a fronte di crediti nei confronti della Regione risalenti, per alcuni casi, a più di 12 mensilità. Ora è giunto il momento di dire basta! E’ giunto il momento di scendere in piazza per ribadire che i diritti dei cittadini, a partire da quelli più deboli, non sono trattabili! Siamo stanchi di essere cittadini di serie B, siamo stanchi di accettare che in Calabria la Costituzione non abbia lo stesso peso che nel resto del Paese. Per tali motivi le Associazioni di rappresentanza sottoscrittrici del presente documento hanno deciso di scendere in piazza per chiedere l’immediato pagamento alle strutture socio assistenziali dei crediti pregressi 2014 ed un congruo acconto per il 2015.

Il FGC di Cosenza manifesta per la gratuità della scuola

COSENZA – “Difendi la scuola pubblica, blocca il contributo” questo  lo slogan del Fronte della Gioventù Comunista, che ha protestato stamani davanti il liceo E. Fermi di Cosenza .

I ragazzi del FGC spiegano: «Da anni le scuole ci impongono di pagare un contributo economico al momento dell’iscrizione, che anno dopo anno è salito fino all’attuale media nazionale di 150 euro. Il risultato è che l’Italia è l’unico paese in cui la scuola si paga due volte, con le tasse e con questa tassa mascherata da contributo “volontario”, sempre più insostenibile per le famiglie. Dal 2008 i governi hanno tagliato alla scuola più di 20 miliardi di euro per provvedimenti favorevoli a banche e grandi imprese. Come conseguenza le famiglie sono state indotte a finanziare progressivamente la scuola di tasca propria, e questa è stata la leva per imporre tagli sempre maggiori. Il contributo scolastico oggi non serve a finanziare attività aggiuntive, ma sopperisce alla carenza di fondi per le spese ordinarie ed è ormai la principale fonte di finanziamento delle scuole. Di fatto la scuola pubblica gratuita non esiste più e anno dopo anno siamo abituati all’idea che la scuola si debba pagare. Stiamo lavorando in tutta Italia per costruire anno dopo anno una grande protesta di massa tramite il boicottaggio dei contributi scolastici. Pagare il contributo non significa aiutare la propria scuola, ma rendersi complici del processo di smantellamento della scuola pubblica, reso possibile proprio grazie all’imposizione del contributo scolastico. L’azione di oggi ha apre una fase di proteste che vedrà i nostri militanti impegnati in presidi, manifestazioni e assemblee fuori e dentro le scuole di tutta l’area urbana di Cosenza, per rivendicare l’abolizione dei contributi scolastici e la piena copertura da parte dello Stato delle spese per il funzionamento delle scuole, ristabilendo così il principio della gratuità dell’istruzione.»

Striscioni allo stadio per Capo Colonna

CROTONE –

Allo stadio di Crotone, all’inizio della gara tra Crotone e Latina (valida per il campionato di calcio di serie B), alcuni spettatori sugli spalti hanno esposto striscioni per sostenere la protesta per fermare i lavori di realizzazione di un parcheggio nell’area archeologica di Capo Colonna. In campo, invece, hanno sfilato gli attivisti del Comitato che da 13 giorni presidia la zona per impedire l’effettuazione dei lavori.

Il Collettivo Controverso si esprime riguardo la “farsa” tenuta ieri dal Consorzio Autolinee

COSENZA –

Il Collettivo Controverso si è espresso in merito all’inaugurazione di ieri 21 Gennaio, della nuova circolare Cosenza-Rende-Università dell’Amaco, definendo la protesta dei dipendenti del Consorzio che  hanno occupato le pensiline e la strada adiacente “ una vera e propria farsa” per non far passare i mezzi dell’Amaco: ben tre autobus erano, a detta dei dipendenti, in avaria. “Per più di tre ore hanno tenuto sotto scacco un’intera università rivendicando quello che di fatto è un monopolio. Polizia e carabinieri, a 24 ore esatta dalla militarizzazione dell’Ateneo per l’inaugurazione dell’anno accademico, hanno lasciato fare come se niente fosse, lasciando gli studenti in balia di un gioco di potere che pare non avere fine. Il servizio del Consorzio, scadente, costoso e del tutto da ripensare non è sufficiente per garantire quello che dovrebbe essere il diritto alla mobilità per tutti gli studenti e le studentesse del campus universitario. L’avvento di nuove corse, per noi, può solo far bene all’Ateneo e all’integrazione dello stesso con la città.”, continua.

Questi i punti che il Collettivo Controverso richiede:

  • una riduzione immediata dei costi per gli studenti del 50% delle tariffe Consorzio Autolinee
  • un servizio di qualità dei trasporti locali che sia realmente efficace nel soddisfare un pieno diritto alla mobilità, puntando ad un sistema ecosostenibile.
  • incrementare il servizio notturno di collegamenti urbani e un miglioramento di quello attuale
  • un nuovo piano di trasporti locali con agevolazioni per le fasce sociali deboli
  • un tavolo di discussione con gli enti locali, il Consorzio, Amaco e la regione per aprire una discussione in merito alla questione trasporti.

Il Collettivo termina con una frase molto significativa: “All’Unical e ai suoi studenti non servono nuovi terminal bus a tre piani da milioni di euro e fantomatiche metropolitane di superficie, né personalismi e messe in scena che vanno a difendere semplicemente gli interessi dei soliti noti!”

Proteste a Longobucco: sei operai si incatenano

LONGOBUCCO (CS) – Protesta davanti al comune di Longobucco. Sei lavoratori si sono incatenati per protestare: gli operati, lasciati senza lavoro nel 2012 dall’impresa che si occupava della costruzione della strada Longobucco-mare, non sono stati reintegrati sul posto di lavoro nonostante la riapertura del cantiere da parte di un’altra azienda. Il sindaco della cittadina, Luigi Stasi, ha scritto al sindaco di Cosenza per l’apertura di un tavolo di trattativa.

Protesta contro progetto di Centrale a Carbone di Saline Joniche

BOLOGNA  – Nuova protesta a Bologna di associazioni ambientaliste e comitati di cittadini che si battono contro il progetto di centrale a carbone di Saline Joniche (Reggio Calabria). In mattinata c’è stato un presidio davanti alla sede del Cnr di via Gobetti, dove si svolgeva l’assemblea dei soci di Hera, per sollecitare in particolare i sindaci azionisti della multiutility a impegnarsi affinché Hera esca definitivamente da un progetto definito ‘criminale’.

Caro trasporti, dall’Unical parte la protesta

Protesta all'Università della Calabria

COSENZA – Una ‘controbiglietteria’, costruzione bianca e rossa con tanto di obliteratrice e un biglietto ‘PediBus’: sono i simboli della protesta contro il caro trasporti partita dall’Università della Calabria. Questa mattina studenti e cittadini si sono ritrovati presso le pensiline dell’Unical per protestare contro il rincaro dei mezzi di trasporto. Autobus bloccati a singhiozzo e volantinaggio per sensibilizzare utenti e lavoratori  su un problema vissuto in prima persona ogni giorno da studenti e cittadini. Negli ultimi mesi, infatti, si sono susseguiti gli aumenti delle tariffe e per le corse cittadine e per le corse per l’università. Dal primo gennaio l’ennesimo aumento, in tutta la Calabria, per decreto della Regione. Tra l’altro, l’Amaco (Azienda per la mobilità nell’area cosentina) ha abrogato le agevolazioni per gli ultrasettantenni, in ottemperanza alla legge regionale  30 dicembre 2013 n.56.

L’iniziativa di questa mattina è stata organizzata da realtà e collettivi locali, tra gli altri Rifondazione Comunista, Usb,

Il biglietto alternativo 'PediBus' registra gli aumenti che si sono susseguiti

Rialzo, Ateneo Controverso, la Rete 28 Aprile. Ma si tratta solo dell’inizio: per tutta la settimana sono previste altre azioni. Per sensibilizzare sul rincaro delle tariffe che fa venire meno il diritto alla mobilità e contraddice l’esito referendario del 2011.

I promotori dell’iniziativa, oltre a denunciare l’aumento del 40%, propongono la riduzione del costo dei biglietti e la garanzia del servizio notturno. Chiesto anche il prolungamento della pista ciclabile fino  al Ponte Bucci dell’università. Alla metro leggera viene opposta la riqualificazione del «sistema ferroviario esistente».

 

 

 

 

 

 

 

(@ foto di AteneoControverso)

 

Rita Paonessa