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Color Fest Winter Session, annunciati i live dei The Zen Circus e Francesco Motta

LAMEZIA TERME (CZ) – Torna con una winter session, dopo il successo della IV edizione, il Color Fest, rassegna dedicata alla musica e all’arte indipendente, promossa dall’associazione culturale Cosa sono le Nuvole.

Dopo aver ospitato numerosi artisti nazionali e internazionali (The Soft Moon, Verdena, Brunori SAS, Afterhours, Lo Stato Sociale, Giorgio Canali, Calcutta, Marta sui tubi, Marlene Kuntz etc), si scaldano i motori della nuova stagione musicale con due nuovi appuntamenti che si preannunciano ricchissimi, con due ospiti musicali di primo piano e tantissimo altro ancora da annunciare.

Il 22 dicembre al Cafè Retrò di Lamezia Terme (Cz), assoluto protagonista sarà il cantautore Francesco Motta, fresco vincitore del Premio Tenco 2016 come migliore opera prima, grazie all’album La fine dei vent’anni, album che segna il suo esordio da solista, dopo aver capitanato la band Criminal Jokers,  prodotto da Riccardo Sinigallia per Woodworm Music.

Polistrumentista eclettico, che ha prestato negli anni la sua capacità musicale a Nada, Pan del diavolo, Zen Circus, Giovanni Truppi.

La fine dei vent’anni è la scoperta dell’età adulta, il racconto della crescita umana e musicale di uno dei più talentuosi artisti italiani.

Toccherà invece il 5 gennaio, incendiare il palco della Color Fest Winter session, a una delle più longeve formazioni rock italiane: i The Zen Circus. La band toscana, presenterà dal vivo il nuovissimo album La Terza Guerra Mondiale, in uscita per La Tempesta Dischi.

Dopo otto dischi, un ep e diciotto anni di carriera, The Zen Circus festeggiamo la maggiore età con un nuovo lavoro di inediti, un disco a cui hanno dedicato più tempo in studio, lavorando su ogni piccolo dettaglio, dalle melodie ai testi, dagli arrangiamenti ai suoni.

Un album potentissimo, dalla indiscutibile qualità strumentale e dalla scrittura mai banale e sempre acutissima, che non ha paura di toccare i territori del power-pop, senza mai perdere di lucidità ed efficacia.

Premio Tenco a Cosenza, Occhiuto: «Evento di alto livello»

COSENZA – «Sono orgoglioso che la città di Cosenza abbia proposto un week end di grande offerta artistica ospitando per la prima volta in Calabria la rassegna itinerante Il Tenco ascolta, che ha acceso i riflettori sulla musica d’autore nella elegante location del nostro Castello svevo». Lo comunica in una nota il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. «Il mio ringraziamento – afferma Occhiuto – va in particolar modo al direttore artistico del Premio Tenco, Enrico de Angelis, al componente del consiglio direttivo Stefano Senardi, agli artisti, ai conduttori delle due serate e dell’interessante dibattito pomeridiano, nonché, ancora, alla Fondazione Lilli Funaro e all’Università della Calabria. La vetrina cosentina tra le mura dell’antico maniero federiciano ha consentito ai cantanti emergenti di mettere in evidenzia le loro rispettive peculiarità artistiche, ottenendo l’opportunità di proseguire magari un loro preciso percorso all’interno del prestigioso del premio. Ma non solo – continua il sindaco – attraverso la vendita dei biglietti con prezzi popolari pensati specialmente per il pubblico degli studenti universitari, la Svevo Srl, società che gestisce il Castello svevo di Cosenza, ha già potuto acquistare un montascale a cingoli con carrozzella chiudibile che sarà in dotazione permanente alla struttura. Musica e impegno solidale possono e devono convivere – conclude Mario Occhiuto – Sono lieto della risposta del pubblico a un evento di eccellenza come quello appena andato in scena, perché per noi è motivo di sempre maggiore stimolo a proseguire sulla strada di una città di Cosenza magnificamente candidata a Capitale della Cultura 2018».

Il Premio Tenco al Castello Svevo di Cosenza

Dario Brunori
Dario Brunori

COSENZA – Conto alla rovescia per il “Tenco ascolta”, la rassegna itinerante del prestigioso Club Premio Tenco che per la prima volta farà tappa in Calabria, a Cosenza, sabato 1 e domenica 2 ottobre, ospitato nella location del Castello Svevo. Due giorni di grande cantautorato che vedrà le mura della fortezza federiciana risuonare con i ritmi di nomi noti e giovani emergenti. Passeranno così dal palco bruzio del “Tenco ascolta” le nuove proposte musicali, tutte rigorosamente con radici meridionali, selezionate dalla direzione artistica del Club. Nella prima serata, con inizio alle 20,30, ospite d’onore

Giulia Catuogno
Giulia Catuogno

sarà Dario Brunori, attesissimo per l’esibizione “Brunori canta Dalla” insieme a Alfredo Biondo, Mirko Onofrio, Takabum Camera Unit. Le prime quattro nuove proposte in questa occasione saranno invece: i Camurria da Enna, Giulia Catuogno da Palermo, Marcondiro da Cosenza, Gerardo Tango da Andria. In entrambe le serate troveranno spazio le suggestive incursioni di Otello Profazio. L’evento è organizzato in collaborazione con il Comune di Cosenza, l’Università della Calabria e la Fondazione Lilli Funaro.

[#Anime] Berserk (2016), la Recensione

Il 16 settembre ha visto la fine di uno degli anime più discussi di questa stagione estiva, ormai giunta alle ultimissime battute. Berserk (2016) è il terzo adattamento animato dell’acclamatissimo manga dark fantasy di Kentaro Miura, in corso dal lontano 1989, nonostante le ripetute pause dell’autore. La serie è prodotta dallo studio Liden Films con regia di Shin Itagaki. Il manga ha già goduto nel 1997 di una serie televisiva di 25 episodi prodotta da Oriental Light And Magic e di una serie di 3 film prodotti da Studio 4°C. Entrambi i progetti hanno adattato la prima parte del manga, la cosiddetta Golden Age. Questo nuovo progetto animato della Liden Films ha come obiettivo quello di adattare gli avvenimenti successivi ai due precedenti anime, ripartendo quindi dal periodo successivo alla famosa Eclissi.

La trama è piuttosto semplice: Gatsu, dopo essere stato marchiato durante l’Eclissi, vaga per il mondo uccidendo i vari mostri che lo perseguitano a causa del suo marchio. Il suo obbiettivo è quello di vendicarsi del suo vecchio amico Grifis, che durante l’Eclissi sacrificò tutta la Squadra dei Falchi per poter diventare un membro della Mano di Dio. A Gatsu si unisce l’elfo Puck e successivamente altri personaggi. Inoltre il Guerriero Nero dovrà ritrovare la sua amata Caska, che insieme a lui è l’unico membro della Squadra dei Falchi ad essere sopravvissuta all’Eclissi.

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Tralasciando l’apparato tecnico (di cui parleremo successivamente), Berserk ha sicuramente tanto da dare allo spettatore. Nonostante l’arco narrativo in questione non sia lontanamente paragonabile alla  straordinaria Golden Age, ci troviamo comunque di fronte ad una narrazione matura e coinvolgente. Interessante l’evoluzione subita dal protagonista, passato da essere un uomo duro ma con dentro un grande amore per i propri compagni e per suo amico Grifis, ad una vera e propria macchina da guerra che prova odio verso il mondo che lo circonda, un mondo che gli ha portato via quasi tutto e che sta tentando di allontanarlo anche da Caska, forse l’ultimo appiglio che gli è rimasto prima di perdere completamente la sua umanità. Interessante come Miura riversi in Gatsu quella che è probabilmente la sua visione della religione, fatta di un profondo odio verso una divinità che rende possibile delle immani tragedie. Non mancheranno delle durissime frasi del protagonista, ormai diventate di culto nel panorama dei manga, come “Non pregare altrimenti avrai le mani occupate” oppure “Se incontri Dio digli di lasciarci in pace”. Per il resto la trama scorre via che è una meraviglia, con degli ottimi dialoghi e delle interessanti svolte, nonostante non sia un adattamento fedelissimo dell’opera di Miura (ci sono alcune parti che sono state saltate e alcuni personaggi non inseriti).

Il vero problema di quest’opera è l’apparato tecnico. Il manga di Miura ha dalla sua una straordinaria cura sul piano visivo, e proprio questa resa grafica riesce a integrare alla perfezione il lato narrativo, rendendo la lettura di Berserk una vera e propria esperienza. Purtroppo questo si perde totalmente nell’anime, complice l’infelice scelta di utilizzare delle animazioni in computer grafica che, a causa del basso budget della produzione televisiva, sono veramente brutte a vedersi. Nei precedenti film cinematografici si era optato per la stessa scelta, ma le legnose animazioni in CG venivano compensate da degli ottimi cut in animazione tradizionale, in particolare degli splendidi primi piani dei protagonisti, oltre a degli sfondi veramente mozzafiato. Ciò si perde totalmente in questa serie tv, dove gli intermezzi animati tradizionalmente non fanno altro che peggiorare il tutto, rendendo impossibile abituarsi alla computer grafica.

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Quello che potrebbe succedervi guardando quest’anime dopo aver letto il manga!

I personaggi sembrano dei burattini animati con i fili, complice il basso frame rate di questo tipo di animazione. I primi piani risultano imbarazzanti in alcune sequenze, a causa della scarsa espressività dei modelli computerizzati, sostituiti a volte da dei discreti primi piani disegnati a mano, ma che spezzano eccessivamente l’animazione. Ma quello in cui l’anime riesce a dare il peggio di se è senza alcun dubbio la regia, soprattutto nei primi episodi, aggiustando il tiro nella seconda metà, fatta di continui controcampi (inversioni dell’angolo di ripresa di 180 gradi) nelle scene di combattimento, oltre a inquadrature eccessivamente fotografate (inquadrature di durata brevissima),  inquadrature larghe seguite da altre strettissime, continue zoomate, rallenty e accelerazioni. La regia offre veramente poco equilibrio in questo senso, elementi che complicano eccessivamente lo stare dietro alle scene d’azione, che sono terribilmente confuse e in alcuni frangenti ti fanno solo sperare che finiscano per farti ritrovare i personaggi sullo schermo. Le musiche sono poco varie ma sono sicuramente molto “alla Berserk”. Sarebbero sicuramente un ottimo commento musicale alla lettura del manga, ma in quest’anime riescono a fare ben poco.

L’utilizzo della computer grafica è una scelta anche comprensibile, visto che per gli animatori tradizionali sarebbe impossibile replicare la perfezione stilistica di Miura, ma guardando il vecchio anime del 1997 non possiamo fare altro che rimpiangere quello stile.

La serie è stata rinnovata per una seconda stagione che andrà in onda nella primavera del 2017. Speriamo veramente che sia più curata sotto tutti i punti di vista, perché far scoprire in questo modo un’opera come Berserk alle nuove generazioni è veramente un peccato.

Antonio Vaccaro

 

 

 

[#Anime] Tutte le Nuove Uscite dell’Autunno 2016

Mancano una manciata di giorni alla fine ufficiale dell’estate, ma la stagione autunnale degli anime non si lascia di certo attendere. Di seguito la lista dei nuovi titoli in ordine di uscita e con i rispettivi Studi di produzione:

  1. A Silent Voice – 17/09/2016 – Studio Kyoto Animation.
  2. Heybot! – 18/09/2016 – Bandai Namco Pictures.
  3. Nyanbo! – 27/09/2016 – Studio Shirogumi.
  4. Digimon Universe: Appli Monsters – 01/10/2016 – Toei Animation.
  5. Shūmatsu no Izetta – 01/10/2016 – Ajia-do Animation Works.
  6. Time Bokan 24 – 01/10/2016 – Tatsunoko Production.
  7. BBK/BRNK – 01/10/2016 – Studio Sanzigen.
  8. WWW.Working!! – 01/10/2016 – A-1 Pictures.
  9. Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans 2 – 02/10/2016 – Studio Sunrise.
  10. Magic-Kyun! Renaissance – 02/10/2016 – Studio Sunrise.
  11. Magical Girl Raising Project – 02/10/2016 – Studio Lerche.
  12. My Wife is the Student Council President – 02/10/2016 – Studio Seven.
  13. Ao Oni – The Animation – 02/10/2016 – Studio Deen.
  14. Chi’s Sweet Home (2016) – 02/10/2016 – Marza Animation Planet.
  15. Monster Hunter Stories: Ride On – 02/10/2016 – David Production.
  16. Show By Rock! 2 – 02/10/2016 – Studio Bones.
  17. Tiger Mask W – 02/10/2016 – Toie Animation.
  18. Uta no Prince-sama: Maji Love Fourth Season – 02/10/2016 – A-1 Pictures.
  19. ViVid Strike! – 02/10/2016 – Seven Arcs.
  20. 3-Nen D-Gumi Glass no Kamen – 03/10/2016 – Studio DLE.
  21. Idol Memories – 03/10/2016 – Seven Arcs.
  22. Mysterious Joker 4 – 03/10/2016 – Shin-Ei Animation.new-anime
  23. Stella no mahō – 03/10/2016 – Silver Link.
  24. Touken Ranbu: Hanamaru – 03/10/2016 – Doga Kobo.
  25. Gakuen Handsome – 04/10/2016 – Team YokkyuFuman.
  26. Nobunaga no Shinobi – 04/10/2016 – TMS Entertainment.
  27. Soul Buster – 04/10/2016 – Studio Pierrot.
  28. Ping Pong Girl – 04/10/2016 – Kinema Citrus.
  29. Soushin Shoujo Matoi – 04/10/2016 – White Fox.
  30. TRICKSTER – 04/10/2016 – Shin-Ei Animation e TMS Entertainment.
  31. Anitore! XX – 05/10/2016 – Rising Force.
  32. Natsume degli Spiriti 5 – 05/10/2016 – Studio Shuka.
  33. Crane Game Girls 2 – 05/10/2016
  34. Brave Witches – 05/10/2016 – Silver Link.
  35. Young Kiitarou and His Youkai Picture Diary – 05/10/2016 – Creators in Pack.
  36. Mahou Shoujo Nante Mou Ii Desu kara – 05/10/2016 – Pine Jam.
  37. Nazotokine – 05/10/2016 – Tengu Kobou.
  38. Teekyuu 8 – 05/10/2016 – Millepensee.
  39. Bungou Stray Dogs 2 – 06/10/2016 – Studio Bones.
  40. Sound! Euphonium 2 – 06/10/2016 – Studio KyoAni.
  41. Hip Whip Girl – 06/10/2016 – Studio Xebec.
  42. Yuri!!! on Ice – 06/10/2016 – Studio Mappa.
  43. All Out!! – 07/10/2016 – Madhouse e TMS Entertainment.
  44. Miss Bernard said – 07/10/2016 – Creators in Pack.
  45. Drifters – 07/10/2016 – Drifters Studio.
  46. Girlish Number – 07/10/2016 – Diomedéa.
  47. Haikyu!! – L’asso del volley 3 – 07/10/2016 – Production I.G.
  48. Nanbaka – 07/10/2016 – Satelight.
  49. Kiss Him, Not Me! – 07/10/2016 – Brain’s Base.
  50. Classicaloid – 08/10/2016 – Studio Sunrise.
  51. Long Riders – 08/10/2016 – Studio Actas.
  52. Un Marzo da Leoni – 08/10/2016 – Shaft.
  53. Ajin – Demi-Human – 08/10/2016 – Polygon Pictures.
  54. Lostorage incited WIXOSS – 08/10/2016 – J.C. Staff.
  55. Occultic; Nine – 08/10/2016 – A-1 Pictures.
  56. Sengoku Choujuu Giga – 08/10/2016 – Studio ILCA.
  57. Poco’s Udon World – 09/10/2016 – LIDENFILMS.
  58. The Great Passage – 14/10/2016 – Studio Zexcs.
  59. Ameiro Cocoa 3 – Ottobre 2016 – EMT.
  60. Cardfight!! Vanguard G Next – Ottobre 2016 – TMS Entertainment.
  61. Flip Flappers – Ottobre 2016 – Studio 3Hz.
  62. Girlfriend (Note) – Ottobre 2016.
  63. Dayan the Cat 3: Wonder Theater – Ottobre 2016 – Studio Kachidoki.

                                                                                     

                                                                                                 Paolo Gabriele De Luca

[#AnimeSchool] Il tempo di Orange

Inauguriamo questa nuova rubrica incentrata sulle tematiche affrontate negli anime. Al giorno d’oggi capita di sentire e risentire la classica espressione “gli anime sono per bambini”, quando in realtà esistono anime talmente profondi da far impallidire tantissimi film in live action. Questa rubrica ha come scopo quello di approfondire i temi che rendono l’opera quantomeno dignitosa e la elevano dal semplice intrattenimento fine a se stesso.

In questo caso parleremo del tempo in Orange (anime attualmente in corso con il penultimo episodio) e di come Ichigo Takano abbia deciso di gestire questa tematica abusatissima sia nel cinema che nella letteratura.

La trama di Orange narra di una ragazza, Maho Takamiya, che riceve una lettera dalla se stessa di 10 anni più vecchia. Il motivo è molto semplice: la Maho del futuro vuole cancellare i propri rimpianti, impedendo alla se stessa più giovane di compiere i suoi stessi errori.

orange

Tralasciando i risvolti della trama, si tratta di un soggetto non propriamente originale, già visto in altri anime come Steins;Gate, in cui i protagonisti riuscivano a mandare delle e-mail nel passato (ribattezzate simpaticamente D-Mail, da DeLorean, la macchina che permetteva il viaggio nel tempo nella saga di Ritorno al Futuro) o in film come “La casa sul lago del tempo” in cui i due protagonisti si trovano separati a due anni di distanza e comunicano attraverso delle lettere.

Scegliere un simile soggetto porta l’autore a compiere un’ulteriore scelta narrativa: come gestisco i paradossi che ne derivano?

Di solito all’interno di opere simili si giunge sempre al momento dello spiegone, quello che ci fa capire come l’autore abbia deciso di trattare il tema. Naturalmente questo avviene anche in Orange.

Immaginiamo di trovarci in questa situazione: la nostra versione più grande di 10 anni ci invia una lettera che ha come scopo quello di impedirci di compiere i suoi stessi errori. Se ci riflettiamo, il voler annullare i propri rimpianti è il motivo che ha spinto la nostra versione del futuro a scrivere la lettera. Quindi se la lettera dovesse funzionare e riuscissimo ad annullare i suoi rimpianti, la nostra versione del futuro non avrebbe più motivo di scrivere la lettera.

Un paradosso simile a quello di tantissime altre opere, gestito in svariati modi dai vari autori.

Prendendo come esempio la serie tv “Lost”, in quel caso la lettera sarebbe inutile, ma anzi, se la nostra versione giovane la utilizzasse riuscirebbe solamente a provocare gli stessi errori della nostra versione del futuro, quasi come se il passato contemplasse già la presenza della lettera.

Interessante poi è il discorso della saga di “Terminator”, in cui l’esistenza stessa delle macchine è legata al fatto che una di esse è tornata nel passato lasciando tracce della propria tecnologia, oppure il fatto che il leader della resistenza sia figlio di un guerriero del futuro, quasi come se passato e futuro esistessero nello stesso momento (l’effetto potrebbe provocare la causa invece del contrario).

Nel film “Donnie Darko” è stato scelto di utilizzare un espediente terrificante. L’arrivo di un artefatto del futuro (nel nostro caso la lettera) provoca la nascita di un Universo Tangente. Quindi la  presenza della lettera diventa il motivo per cui esiste questo nuovo universo. Questo porta la nostra versione giovane a inviare nuovamente la lettera una volta passati 10 anni, altrimenti l’universo cesserebbe di esistere.

Se invece prendessimo come esempio la saga di “Ritorno al futuro”, dal momento dell’apparizione della lettera, la nostra versione giovane avrebbe la possibilità di cambiare il proprio futuro e quindi il passato della nostra versione più vecchia.

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Un’altra scelta interessante è quella dell’anime “Steins;Gate” o della serie tv “Heroes”. La nostra versione del futuro avrebbe la possibilità di modificare il proprio passato solo inviando la lettera in un preciso momento del tempo e annullando uno specifico evento. Questo creerebbe una nuova serie di eventi assolutamente imprevedibili e cancellerebbe il precedente futuro.

Takano ha deciso di gestire il tutto in modo simile a Dragon Ball, ovvero facendo in modo che la lettera crei una nuova dimensione con una serie di eventi slegati da quelli vissuti dalla nostra versione del futuro. Quindi la nostra versione del futuro non avrebbe comunque modo di annullare i propri rimpianti, ma potrebbe solo impedirci di compiere i suoi stessi errori. Esisterebbero quindi due diverse storie per la stessa persona, un risvolto triste quanto affascinante. Questo lascerebbe intendere che esistano diverse versioni di noi stessi, ognuno con la propria storia e i propri rimpianti. Non sarebbe male, vero?

Antonio Vaccaro

[#Games] #Top 3 giochi Sci-Fi

Il ritorno della fantascienza tra i generi di punta ha portato necessariamente ad una rilettura dei contesti videoludici moderni, ma quali sono i titoli veramente interessanti?

Anche se resistono le punte di diamante dei generi (vedasi World of Warcraft con l’espansione legion) ormai lo tsunami tecnologico ha portato molti sviluppatori a cambiare le proprie direttive per concentrarsi su qualcosa di più “avanzato” (visivamente parlando) e riuscire così a cavalcare l’onda mediatica della fantascienza condotta in parte dal ritorno di Star Wars nei grandi cinema, in parte all’avvento delle tecnologie a realtà aumentata.

La prima software house degna di nota che ha fatto un salto di genere è sicuramente la CD projekt RED, che ha in cantiere da qualche anno il suo Cyberpunk 2077 e che salta così dal fantasy dello strigo all’hacking del futuro. La casa polacca non lascerà i suoi giocatori fantasy a bocca asciutta, ma forse una pausa dalla saga aiuterà gli ideatori ed il team a partorire un quarto titolo all’altezza delle aspettative.

 

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Il secondo, per tutti gli amanti dell’hardcore stile Dark Souls è The Surge della Deck13, che passa da Ankh e Lord of the fallen ad un rpg in terza persona che si prospetta ricco di tematiche ambientali e decapitazioni. Dai primi gameplay trapelati si vede la possibilità di cambiare armi e stili di combattimento oltre a modificare singolarmente ogni pezzo del proprio esoscheletro. Tematiche ambientali e mazzate sembrano formare un ottimo connubio.

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Terzo, ma non per il bronzo, è sicuramente System Shock della Nightdive studios che, dopo aver raggiunto il successo della sua campagna crowdfunding, si piazza sicuramente tra i progetti più attesi di questi anni futuristici con un buon carico nostalgico per tutti coloro che giocarono alla prima versione del gioco. Ricordiamo infatti che questo che vedremo sarà un reboot della serie e non il terzo titolo, che invece è stato già annunciato qualche tempo fa.

Dopo i videogames più attesi, non ci resta che parlare dei videogames già esistenti che hanno ricalcato un posto di prestigio tra le tante uscite di questo 2016. Sarebbe facile mettere Deus ex: Mankind diveded e altri molto conosciuti, ma quanto tornerebbe utile a te che leggi? Ecco quindi alcuni giochi VERAMENTE carini che dovresti giocare, ma che magari non hai visto perché passati in sordina.

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Dex è forse uno dei primi che mi sento di raccomandarvi. Sviluppato dalla Dreadlocks Ltd e finanziato attraverso Crowdfunding, Dex è un RPG platform che ricalca il genere MetroidVenia, ma ambientato in un mondo cyberpunk che strizza l’occhio a Gibson, Asimov e Dick. Nonostante l’uscita nel 2015 continua ad avere aggiornamenti e supporto dalla casa di sviluppo che, grazie alla pazienza e i feedback degli utenti, è riuscita a perfezionare il gioco.

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Hyper Light Drifter ha tutto ciò che serve per essere un gioco tripla A, invece è un gioco piuttosto semplice come gameplay e fonda tutta la sua incredibile potenza sulla narrativa e la trama. La libertà poi di esplorare il mondo (un po’ come in Zelda, ma senza la limitazione dei powerup) rende questo titolo unico nel suo genere.

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Axiom Verge è il terzo che mi sento di consigliare. Anche se segue un gameplay simile a dex (che però ha elementi rpg massicci), ossia da metroidvenia, Axiom si tiene più sull’action avvicinandosi ad un contra o bionic commando. Questo non vuol dire che è brutto, anzi, ma per coloro che cercano sidequest ed una trama complessa forse è meglio il primo titolo rispetto a questo molto più retrò.

Top 3 potrei dire a pari merito, ma tra tutti questi titoli ne ho uno bonus, una chicca, che solo gli amanti del fantascientifico e del cyberpunk possono amare:

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Transistor è nato dalla mente innovativa dei creatori di Bastion, i SuperGiant Games. Questo RPG in sidescrolling permette ai giocatori di prendere le redini di Red, una cantante a cui hanno rubato la voce. Ci sarebbe molto da parlare su questo titolo, ma sarebbe perlopiù una lista di pregi quindi vi lascio la libertà di piazzarlo nella vostra wishlist per sapere subito quando è in offerta.

Ci sono migliaia di titoli che mi rendono fiero sostenitore del genere fantascientifico attualmente come: Alien: isolation, Doom, Dead Space, Titanfall, Battlefront, Alien Swarm, X-Com, Fallout, No man’s sky, Shadow Complex, Another World, Flashback

Inutile dirvi che un elenco completo potrebbe richiedermi intere pagine di nomi che vi annoierebbero a morte o che vi farebbero spendere metà stipendio su Steam, quindi vi passo la palla e vi dico: “chiedi e ti sarà dato!” Hai voglia di un gioco fantascientifico particolare? Scrivimi sulla pagina Facebook o commenta questo articolo e avrai altri suggerimenti da parte del tuo affezionato #Ink.

Daniele Ferullo

[#LameziaComics2016] Affluenza e dati statistici

La scorsa domenica si è conclusa l’ottava edizione del Lamezia Comics & Co.., evento atteso con trepidazione da tutto il popolo calabrese. La fiera è stata visitata dai fan più accaniti del mondo nerd, ma anche da semplici curiosi. Noi di Nerd30 abbiamo investigato in lungo e in largo per il comics,f ra i tantissimi visitatori,  per scoprire l’entità del pubblico: provenienza, fascia d’età e passioni. Chi ha visitato maggiormente l’evento? Il campione analizzato ci conferma quanto segue:

– All’apertura dei cancelli venerdì 9 Settembre erano presenti per lo più lametini, qualche appassionato proveniente da Catanzaro e una piccola minoranza di Reggio Calabria e Cosenza. Normale la presenza schiacciante dei padroni di casa vista l’apertura al pubblico alle ore 17.

– Sabato 10 Settembre la fiera si è popolata già dalla mattina, con visitatori dalla provenienza molto variegata: ovviamente Lamezia si è fatta vedere, ma per la maggior parte sono stati presenti i catanzaresi che, arrivati anche da più parti della provincia, come Martirano Lombardo e Curinga, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di visitare l’evento. Buona anche la presenza dei fans provenienti da Reggio Calabria e zone limitrofe, come Gioiosa Ionica. In netta minoranza, invece, Cosenza, con pochissimi visitatori, così come Vibo Valentia.

– L’ultimo giorno dell’evento, domenica 11 Settembre, ha ospitato più che altro le famiglie e l’affluenza non ha avuto nulla da invidiare al via vai del giorno precedente: oltre ai lametini, i catanzaresi sono stati ancora una volta fra i principali visitatori della fiera, con una piccola minoranza di cosentini, reggini e vibonesi.

Purtroppo sembra che dalle altre regioni d’Italia l’affluenza sia stata scarsa, con alcuni ospiti provenienti dalla Sicilia, almeno secondo il campione raccolto, ma ciò non toglie niente al Lamezia Comics che si è dimostrato anche quest’anno un evento accogliente e piacevole.

provenienza-statisticaAnalizzando ancora il campione, l’età media del pubblico si orienta su visitatori fra i 13 e 17 anni. Naturalmente bisogna considerare anche la non indifferente presenza di adulti e bambini.

eta-statisticaChiedendo in giro abbiamo inoltre scoperto che gli appassionati sono stati spinti a visitare il Comics più che altro per l’interesse rivolto a videogiochi e telefilm, cui seguono subito dopo anime, manga, film e libri.

passioni-statisticaArrivato alla sua ottava edizione, il “Lamezia Comics & Co..” è diventato una realtà concreta e stabile, come si può evincere dai dati, che ospita ogni anno un pubblico variegato proveniente da tutta la Calabria.  
Appuntamento, quindi, alla prossima edizione, raccomandando a chi non lo ha fatto quest’anno, di visitare prima di tutto questo evento interessante e ben organizzato e poi la città di Lamezia Terme, accogliente e ospitale.


Paolo Gabriele Pakoro De Luca

~Redattore~

Appassionato da sempre di anime, manga, telefilm e videogiochi e sin da piccolo interessato al mondo del giornalismo.
Oltre che essere redattore di Nerd30, ne è entrato a far parte come intervistatore pazzo. Dunque, se qualcuno vi intervista a caso, è lui.

[#LameziaComics2016] Intervista a Lorenza Di Sepio (Simple&Madama)

Dopo tre giorni di eventi, musica e divertimento si è appena concluso il “Lamezia Comics & Co.”. La fiera del fumetto, alla sua ottava edizione, anche quest’anno ha accolto tantissimi ospiti importanti, tra fumettisti, autori e gruppi musicali. Noi di Nerd30 abbiamo incontrato Lorenza Di Sepio, disegnatrice e creatrice di Simple&Madama, che ci ha rilasciato un’intervista in cui abbiamo avuto modo di scoprire meglio il suo progetto, insieme a qualche interessante retroscena:  

Parlaci un po’ di te: chi è Lorenza Di Sepio?

«È difficile parlare di me perché io mi sento un pesce fuor d’acqua, non sono abituata a questo genere di cose. Nasco a livello artistico come disegnatrice di cartoni animati, per cui non sono solita a tutto questo, visto che sono abituata a stare protetta in uno studio, con lo staff.
Non ho studiato per fare quello che sto facendo, ho fatto un corso di animazione solo per apprendere la tecnica di animazione 2D, in tarda età, dopo la maturità. Poi ho cominciato subito a lavorare nel mondo dei cartoni animati, che però è completamente diverso da quello del fumetto.
Le vignette di Simple&Madama escono fuori, invece, per un gioco che ho fatto con il mio ex ragazzo. Sono state messe sul web e tramite i social, su cui ancora non ero iscritta, ho ottenuto una viralità e una visibilità tale da spingermi a fare i libri.»

Quindi qual è stato il tuo primo approccio al mondo del fumetto?

«Per quel che riguarda le mie letture, ho iniziato la lettura dei fumetti quando avevo 13-14 anni, anche se comunque ho la passione per i cartoni animati, per cui ho preferito guardare più anime e classici Disney piuttosto che leggere fumetti. Durante l’adolescenza, fino ai 18 anni, sono andata avanti con manga un po’ duri, che con non c’entrano niente con i miei lavori, come I Cavalieri dello Zodiaco, Ken il Guerriero, Devilman e Berserk. Poi è andata un po’ calando perché, ovviamente, è passato il momento e ora leggo graphic novel e fumetti autoconclusivi prevalentemente europei, non solo seriali giapponesi o americani.
Per quanto riguarda l’approccio lavorativo, è stato faticosissimo perché sono passata dal cartone animato, alla striscia, a fare un fumetto con una storia vera e propria. Cose completamente diverse per cui ho dovuto lavorare tanto, infatti il mio lavoro è un ibrido, è sia un fumetto che una raccolta di strisce. È venuta fuori una cosa carina ma un po’ atipica.»

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A quali artisti ti ispiri per la realizzazione dei tuoi fumetti?

«A nessuno. Quello che ho letto non mi dà spunto perché è completamente diverso da quello che faccio. Diciamo che secondo me ho metabolizzato e digerito una serie di cose e credo che in Simple&Madama ci sia tutta la mia formazione. C’è molto del mondo del cartone animato, a livello registico, di inquadratura delle vignette.  Sono più statiche, quasi in sequenza a volte, rispetto a un fumetto vero e proprio.»

Andiamo un po’ più sul personale: ti rispecchi nei personaggi che disegni?

«Questa è una domandaccia! Sì, le primissime vignette erano proprio me, la mia esperienza, che poi sono state anche terapeutiche perché mi sono scoperta normale. Cioè, quando io scrivevo le vignette lo facevo per ridere di me con i miei amici e con il ragazzo, per cui pensavo di essere strana. In realtà, poi, vedere che tanta gente mi commentava “Sì, anche noi siamo così!”, mi ha fatta sentire molto normale.
Per cui le primissime vignette sono tutte storie mie e adesso ho allargato un po’ il cerchio ai luoghi comuni per prendere più persone.»

Concludiamo con l’ultima domanda che riguarda il futuro: quali sono i tuoi progetti?

«Mi piacerebbe andare avanti con Simple&Madama perché sta andando benissimo, quindi finché va la lascio andare. Vorrei approfondire il fattore gadget e quindi concentrarmi un po’ meno sui libri ma magari rilasciare più vignette gratuite sui social, fare un libro in meno, tipo uno o due all’anno, e puntare, appunto, sui gadget perché vedo che piacciono molto e sono divertenti.
Poi, quando il fenomeno calerà un po’, mi piacerebbe tentare di fare una graphic novel seria, con un filo completamente diverso. Mi piace Simple&Madama, mi piace lo stile, mi diverte farlo, però deve esserci anche una crescita.»

 


Paolo Gabriele Pakoro De Luca

~Redattore~

Appassionato da sempre di anime, manga, telefilm e videogiochi e sin da piccolo interessato al mondo del giornalismo.
Oltre che essere redattore di Nerd30, ne è entrato a far parte come intervistatore pazzo. Dunque, se qualcuno vi intervista a caso, è lui.

[#Nerd30Consiglia] Zankyō no Terror”

Settembre è appena iniziato e purtroppo si ritorna a scuola, all’università o a lavoro. Vacanze finite insomma! Ma diciamolo, qualcosa di positivo questo mese lo ha: ovviamente i consigli di Nerd30! Ad Agosto non vi abbiamo abbandonati e vogliamo che il faticoso nono mese dell’anno inizi col botto quindi, in questa consueta recensione mensile, lasceremo una parte del giudizio a voi.

L’anime che andremo ad analizzare è uno dei più criticati e controversi dell’anno 2014, Zankyō no terror, prodotto dallo Studio MAPPA (Ushio e Tora) e diretto da Shin’ichirō Watanabe, regista proveniente da nientemeno che Cowboy Bebop.
Beh, ma allora, visto il cast tecnico, qual è il problema di questo titolo? Perché è entrato così tanto nel mirino della critica? Iniziamo col dire che quando si parla di “Zankyō no Terror” gli spettatori si dividono in due parti: chi lo trova intenso e appassionante e chi, invece, lo delinea come un prodotto sotto la media.
Ovviamente, noi di Nerd30 lo consigliamo e e continuate a leggere capirete il perché.

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In una Tokyo alternativa, il quartiere di Shinjuku viene messo in subbuglio da un attacco terroristico che provoca danni consistenti. L’unico indizio è un video caricato in rete, in cui i due colpevoli, mascherati, si presentano col nome di Sphinx. Dietro le maschere non ci sono altro che due ragazzi, Nine e Twelve, protagonisti della storia, che hanno deciso di risvegliare la Nazione impigrita, conducendo un gioco su larga scala che arriverà a coinvolgere l’intero Giappone, e non solo.
La trama è avvincente e innovativa, si va a toccare, infatti, un tema a cui di questi tempi si è particolarmente sensibili, ovviamente affrontato con molta maestria e delicatezza. Nonostante la tematica complessa, si sta molto attenti a non esasperarla, infatti intorno ai due personaggi principali è costruita una storia incentrata sulla preziosità e sull’importanza dell’esistenza che non permette loro di far del male ad altri esseri viventi. Lo scopo degli Sphinx è semplicemente: far aprire gli occhi attraverso il terrore e la paura, al fine di far risvegliare il Paese da un letargo imposto dalla società. Modo discutibile, ovviamente, ma bisogna conoscere la storia da cui esso è scaturito.
Fatte queste premesse, perché “Zankyō no Terror” è da sempre nel mezzo di molte discussioni? Partiamo dal presupposto che la storia è incredibilmente coinvolgente: i protagonisti presentano in fretta le loro personalità, contrastanti ma indispensabili per completarsi l’un l’altra. Forti di questo primo punto, anche le vicende continuano con decisione e in modo intrigante e, già dai primi episodi, vedremo uno scontro a distanza fra gli Sphinx e Kenjirō Shibazaki, ispettore che dà loro la caccia. Ci riporta alla mente lo scontro fra Light ed L in Death Note.

zankyo-1Critica fra le più rilevanti del pubblico riguarda la psicologia dei personaggi, ritenuta piatta e senza evoluzione. Nonostante molti tratti dei personaggi siano dei cliché, non si può dire che essi non subiscano una crescita durante gli avvenimenti. Bisogna notare, infatti, che tutti coloro che sono in ballo nella storia subiscono un cambiamento in funzione di altri personaggi, quasi come se ci fosse uno scambio reciproco fra le diverse personalità, come se una influenzasse l’altra e viceversa. A questo proposito, fondamentale è il ruolo della giovane Lisa Mishima, personaggio che può sembrare inutile, quasi di contorno, ma c’è da dire che senza la sua presenza Nine e Twelve non si sarebbero mai evoluti; inoltre, a differenza di quanto si dice, la ragazza è uno dei personaggi più interessanti dell’anime visto che della sua storia si sa veramente poco e, nonostante possa sembrare qualcosa di negativo, inserito nel determinato contesto di questo titolo, funziona benissimo. “Zankyō no Terror” è quindi un prodotto dal forte carattere psicologico, ma gli amanti dell’azione non hanno nulla da temere: la trama è frenetica al punto giusto, con inseguimenti, corse contro il tempo, esplosioni, non manca veramente nulla. Si ha, quindi, un perfetto connubio fra matrice introspettiva e un sostenuto temperamento degli eventi.
Ovviamente non è tutto rose e fiori, tanti i difetti e le incongruenze, quali avvenimenti dal dubbio senso, retroscena spiegati in modo non esattamente chiaro e un villain, vecchia conoscenza degli Sphinx, messo lì quasi per forza. Un’opera non può essere perfetta e queste sono le motivazioni principali che hanno fatto storcere il naso alla critica, suscitando grossi malumori per quello che poteva essere un vero capolavoro. Allo stesso tempo, però, non si può dire che “Zankyō no Terror” non sia un’opera di alto livello, basti pensare che in undici episodi è difficile raccontare una storia del genere, e nonostante tutte le imprecisioni, l’opera è ben riuscita.
Dal punta di vista tecnico, il lavoro grafico è sublime, con dinamiche fluide, luci inserite nei giusti punti e regia impeccabile; inoltre la colonna sonora è una delle migliori dell’anno 2014, con opening ed ending degne del titolo e musiche che abbracciano perfettamente gli eventi.
Beh, ora sta a voi capire da quale parte della critica volete schierarvi. Basta guardare l’opera con occhi semplici e con la consapevolezza di volersi divertire, come sempre.
Buona visione!

 


Paolo Gabriele Pakoro De Luca

~Redattore~

Appassionato da sempre di anime, manga, telefilm e videogiochi e sin da piccolo interessato al mondo del giornalismo.
Oltre che essere redattore di Nerd30, ne è entrato a far parte come intervistatore pazzo. Dunque, se qualcuno vi intervista a caso, è lui.