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Detenzione, traffico e spaccio di stupefacenti, un arresto nel lametino

LAMEZIA TERME (CZ) – Continua l’attivita’ di prevenzione e repressione del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti eseguita dai finanzieri del gruppo di Lamezia Terme, sotto il costante coordnamento di questa Procura della Repubblica. Questa volta e’ incappato nel dispositivo di controllo delle “fiamme gialle” lametine un ventisettenne di Nocera Terinese (CZ) alla porta del quale i militari hanno bussato all’alba per eseguire una perquisizione domiciliare, dopo aver svolto una specifica attività info–investigativa, da cui scaturivano concreti indizi che il giovane attenzionato fosse dedito all’illecita attivita’ di spaccio di stupefacenti, peraltro di diversa tipologia. Il “fiuto” dei militari coglieva nel segno. Infatti, presso l’abitazione dell’indagato venivano rinvenuti, grazie anche all’ausilio dell’unita’ cinofila, sostanze stupefacenti di vario genere (hashish, marijuana e cocaina), oltre ad una serie di materiali utilizzati evidentemente per il confezionamento delle singole dosi, quali bilancini elettronici, un “tritino”, cellophane ritagliato in piccoli pezzi e somme di denaro in banconote di piccolo taglio per complessivi € 385,00, provento dello spaccio. Parte della droga e’ stata spontaneamente consegnata dall’indagato nel momento in cui i finanzieri hanno fatto irruzione in casa, ma lo stesso, nel corso delle operazioni di perquisizione, ritenendo di aver eluso l’attenzione dei militari, ha tentato di disfarsi di un’altra partita di stupefacente lanciandola dal balcone. L’azione, se pur repentina, non e’ sfuggita alle “fiamme gialle” ed al cane antidroga.
All’esito delle operazioni, contestualmente al sequestro della droga, quantificata in 78 grammi di marijuana, 22 grammi di hashish e sei grammi di cocaina, al materiale utilizzato per il confezionamento delle singole dosi ed al predetto denaro, i finanzieri hanno tratto in arresto lo spacciatore, per il quale questo ufficio di procura ha disposto il rito per direttissima, conclusosi con la convalida dell’arresto e la comminazione di misura cautelare personale

Evasore fiscale “pericoloso”, confiscati beni a imprenditore

LAMEZIA TERME (CZ) – Il gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, appositamente delegato da quest’ufficio di procura, ha appena dato esecuzione al sequestro ed alla contestuale confisca di beni mobili, immobili e quote societarie riconducibili ad un noto imprenditore del lametino, accumulati nel tempo con i proventi derivanti soprattutto, tra
l’altro, da evasione fiscale ed attivita’ illecite assimilate. Il provvedimento giudiziario, adottato ex d.Lgs. 159/2011, e’ stato
emesso dal tribunale di Catanzaro – sezione seconda penale, su conforme richiesta di questa procura della repubblica, sulla base delle informative del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme. La confisca del patrimonio dell’imprenditore rappresenta l’esito delle indagini di polizia economico–finanziaria, istituzionalmente svolte dalle “fiamme gialle”, volte all’individuazione e all’aggressione dei patrimoni conseguiti da chiunque si arricchisca a mezzo di attivita’ illecite di qualsivoglia natura. I mirati accertamenti patrimoniali e reddituali dei finanzieri, condivisi da questa procura e dal tribunale di Catanzaro, sono infatti riusciti a dimostrare che i beni confiscati hanno un valore economico del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati nel tempo dall’imprenditore indagato. Cio’ ha consentito alla guardia di finanza di Lamezia Terme di delineare un solido quadro indiziario, indispensabile per disporre il sequestro e la contestuale confisca del patrimonio rivelatosi di origine illecita o ingiustificato nel legittimo possesso, per una sproporzione accertata di oltre 2.300.000 euro. Come dimostrato dagli accertamenti esperiti dalle “fiamme gialle”, infatti, per nascondere la reale disponibilita’ dei beni sottoposti a misura ablatoria l’imprenditore si avvaleva anche di tre familiari “prestanome”.
L’odierna attivita’ risulta di particolare spessore investigativo in quanto eseguita nei confronti di soggetto c.D. Evasore fiscale socialmente pericoloso, e risulta essere la prima della specie di tali proporzioni operata da questo ufficio di procura.
In esito al provvedimento reale in questione sono stati quindi appena confiscati numerosi immobili, soprattutto terreni e
fabbricati commerciali, oltre che quote societarie, beni mobili e veicoli vari, per un valore che supera il milione di euro, atteso che il prevenuto non risulta attualmente disporre di altri beni in grado di soddisfare pienamente la cautela reale disposta dalla magistratura.

Maxi blitz dei carabinieri tra San Vito, Serra Spiga e Villaggio Rom

COSENZA – I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno portato a termine una vasta operazione di controllo del territorio  condotta con l’ausilio di circa 400 militari. L’intervento, che  ha avuto carattere di prevenzione del crimine, disposto in accordo con la Procura, ha riguardato in particolare il rione San Vito, il quartiere di Serra Spiga, e il Villaggio Rom di Via degli Stadi. Effettuate numerose perquisizioni.

Fabbricato abusivo scoperto dai carabinieri, una denuncia

SCANDALE (KR)- Un fabbricato rurale abusivo è stato scoperto a Scandale dai Carabinieri Forestale che hanno denunciato il proprietario dell’area per abuso edilizio. Dagli accertamenti svolti nell’ufficio tecnico comunale di Scandale, infatti, è emerso che l’opera, realizzata in blocchi di calcestruzzo in un terreno di località Corazzo e destinata a ricovero e conservazione di attrezzi e prodotti agricoli, era priva di atti d’assenso per l’edificazione. Il manufatto, che presenta dimensioni di circa 6,5 metri x 20,1 metri, copertura ad una falda realizzata con lamiera coibentata, è stato individuato dai militari nel corso dei servizi, finalizzati al controllo di regolarità delle attività edilizie sul territorio, disposti, a livello provinciale, dal Gruppo Carabinieri Forestale di Crotone. (foto Ansa)

Cosenza, rinvenuta una siringa usata in un distributore di sigarette (Foto e video)

COSENZA –  Dopo la notizia shock di qualche tempo fa sulle siringhe contenenti sangue sieropositivo inserite nelle pistole erogatrici di carburante in alcune stazioni di servizio del veronese, poi dimostrata essere una bufala, questa volta, a Cosenza il caso diventa realtà.
La Centrale Operativa del Nucleo Decoro Urbano della Polizia Municipale di Cosenza, verso le ore 8,30, ha ricevuto una chiamata da parte di S.M., gestore di una Tabaccheria nei pressi di Via XXIV Maggio.
Il contenuto della telefonata denunciava la presenza di una siringa usata da ignoti e posta in maniera che potesse procurare ferite ed eventualmente infettare gli utenti dell’erogatore di sigarette al momento del loro prelievo con contestuale ritiro del resto probabile.
Il Nucleo Decoro Urbano ,diretto dall’Isp. Luca Tavernise e formato dagli ag. Carmelo Lequoque, Alibrando Angelo e Cardone Francesco, una volta arrivato sul posto, ha potuto constatare la presenza della siringa contenente vistose tracce ematiche e posta all’interno della macchina erogatrice, nello sportello del ritiro sia delle sigarette che del resto in moneta.
La siringa, opportunatamente lasciata senza copri ago, posta con il palese intento di ferire ed eventualmente infettare il malcapitato di turno, è stata prelevata dal Nucleo e posta in apposito contenitore per le analisi del caso.
Si è potuto constatare che la zona è frequentata da numerosi ragazzi, considerato il vicino Liceo Scientifico, e molti, a dire del gestore della tabaccheria, sono anche bambini che curiosando in adiacenza del distributore, spesso inseriscono le mani all’interno della feritoia erogatrice.
Le ipotesi di reato vanno dalla minaccia della salute pubblica a quella della incolumità della collettività con atto diretto in modo non equivoco a commettere un delitto.
Per le dovute trasmissioni degli atti alla locale Procura presso il Tribunale di Cosenza, dell’accaduto è stato prontamente informato il Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Antonio Bruno Tridico e contestualmente informati il Comandante della Polizia Municipale Col. Giovanni De Rose e il Sindaco Mario Occhiuto il quale ha disposto di attuare tutte le misure specifiche che il caso dovesse richiedere per tutelare la salute e l’incolumità pubblica.
L’azione di gravità estrema, addirittura inquietante, è stata ripreso dalle telecamere della rivendita dei generi di monopolio, e i frame del video, che riprendono un particolare soggetto, sono adesso al vaglio degli inquirenti.
Da segnalare che anche nella zona sono state ritrovate, sul suolo pubblico, altre siringhe usate e abbandonate sull’uscio dei portoni, di alcuni esercizi commerciali e finanche nei pressi del Liceo menzionato.
L’episodio della siringa all’interno del distributore automatico di sigarette resta comunque un caso isolato che invita, in ogni modo, all’attenzione e all’adozione delle dovute cautele e prevenzioni specifiche nell’atto del prelievo dei prodotti da qualsiasi distributore automatico.

 

 

 

 

 

VIDEO:

Cade da impalcatura, ferito operaio. Non è in pericolo di vita

FALERNA (CZ) – Un operaio calabrese è rimasto ferito dopo essere caduto da una impalcatura mentre stava lavorando a Falerna. L’uomo era impegnato a fare dei lavori elettrici nei pressi dello svincolo autostradale, quando, per cause ancora in corso di accertamento, l’operaio è caduto da un’altezza di circa sei metri. Sul posto si è reso immediatamente necessario l’intervento dell’elisoccorso che ha trasferito l’uomo, originario di Nocera Terinese, al vicino nosocomio di Lamezia Terme. Secondo le prime ricostruzioni avrebbe riportato fratture ad entrambe le gambe, ma non è in pericolo di vita.

 

 

Aggredisce il vicino con un’ascia. Era ubriaco. Denunciato

SAN FILI (CS) – Ha minacciato il suo vicino di casa con un’ascia. E’ accaduto a San Fili, in provincia di Cosenza dove un uomo, in evidente stato di ebbrezza, dopo una furibonda lite con un vicino, pare scaturita per futili motivi, ha afferrato un’ascia e, in preda alla rabbia, ha danneggiato il portone dell’abitazione del malcapitato uomo. Sul posto è stato immediato l’arrivo dei militari di San Fili dopo a seguito di una segnalazione al 112. Per l’uomo, originario di San Vincenzo La Costa, trovato dai militari in stato di ebbrezza, è scattata una denuncia per aggressione e danneggiamento.

 

 

Mongrassano, aggredito a bastonate sovrintendente di polizia

MONGRASSANO (CS) – Un agente di polizia, il sovrintendente Antonio Ricioppo, è stato aggredito ieri a Mongrassano, in provincia di Cosenza, dove risiede, da tre persone armate di bastoni. I tre si sono poi dileguati ma sarebbero stati identificati. Ricioppo è stato poi affidato alle cure dei sanitari. Per le ferite riportate la prognosi è di 25 giorni. Ancora ignoti i motivi dell’aggressione, forse legata alla proprietà di un terreno. Sul caso indagano i carabinieri.

Carne trita e diserbante, a Cerisano cane muore avvelenato

CERISANO (CS) – Ricorrere all’avvelenamento per fare fuori un cane è un gesto vile e di una crudeltà inaudita. Avvelenare un qualsiasi animale è un reato punibile penalmente ai sensi dell’art 544 – bis. Ieri è toccato ad un volpino. Una bestiola di piccola taglia con indosso il collare trovato agonizzante da alcuni passanti a Cerisano, nei pressi di Via Santuccio.

E’ stato soccorso da alcuni passanti

E’ stato poi soccorso e trasportato in una clinica veterinaria, ma non ce l’ha fatta. La piccola bestia è stata vittima di un’esca, un boccone di carne trita con all’interno del diserbante, una sostanza chimica utilizzata, spesso, per eliminare le piante infestanti. Inutili sono stati i soccorsi per tentare di rianimarlo e tenerlo in vita. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. E la foto, che in queste ore sta facendo il giro del web, di un’altra bestiola, al suo fianco, inerme dinanzi alla situazione, quasi a voler chiedere aiuto, dovrebbe far riflettere ancora di più sulla vera natura degli animali e degli uomini, una natura, questa, indecorosa, spietata e disumana.

Reggio Calabria, polizia arresta tre scafisti

REGGIO CALABRIA – La polizia di Stato ha arrestato tre persone di nazionalità ucraina accusate di essere state gli scafisti della barca intercettata dalla Guardia costiera al largo di Roccella Jonica lo scorso 3 marzo con a bordo 74 migranti di varie nazionalità.

Avevano lasciato 74 migranti in balia delle onde

I migranti, tra cui molte donne e bambini, a causa di un’avaria del sistema motore dell’imbarcazione, erano rimasti in balia delle onde per quattro giorni prima di essere soccorsi e condotti fino al porto di Roccella.

Custodia cautelare per i presuti scafisti

Gli accertamenti effettuati dal personale del Commissariato di Siderno ha consentito di identificare e fermare tre persone, anche sulla base delle testimonianze fornite da alcuni migranti, che sarebbero state gli scafisti dell’imbarcazione. I fermi sono stati successivamente convalidati dal Gip di Locri, che ha disposto per i tre presunti scafisti la custodia cautelare in carcere.