Tutti gli articoli di Francesco Pirillo

Duplice omicidio Genova, il killer è di origini calabresi

GENOVA – Si chiama Salvatore Maio, ha 62 anni ed è calabrese di origine, ma risiede nel ponente di Genova, l’uomo che ha confessato di aver ucciso a colpi di pistola Adriano e Walter Lamberti, i due genovesi di origine sinti morti ieri sera davanti a un bar a Genova Pegli. L’uomo avrebbe detto alla polizia di aver sparato per un apprezzamento fatto da Walter Lamberti all’interno del bar. La confessione è arrivata nella tarda serata di ieri. Maio è tornato al bar usando l’auto della moglie poi dopo aver sparato è scappato a piedi rifugiandosi nella casa di un parente dove è stato trovato dalla polizia. Secondo quanto appreso, subito dopo aver sparato Maio ha buttato la pistola, una Beretta 7,65 con matricola abrasa, poco lontano dai due corpi poi è scappato trovando rifugio da un parente. La polizia è risalita al suo nome dalle testimonianze raccolte sul posto e dopo aver identificato l’auto appartenente proprio alla moglie di Maio. Maio, che ha precedenti penali specifici, è stato interrogato nella notte dalla pm Patrizia Ciccarese e ha subito confessato.

Migranti, nave arrivata a Reggio Calabria. A bordo 243 persone con 46 minori

REGGIO Calabria – E’ arrivata nel porto di Reggio Calabria la nave Spica della Marina Militare con a bordo 243 migranti soccorsi nelle scorse ore nel Canale di Sicilia. I migranti, tutti provenienti dall’Africa, sono 184 uomini, 59 donne e 46 minori non accompagnati. Le loro condizioni di salute sono buone. I medici hanno riscontrato 25 casi di scabbia. Attualmente i migranti, apparsi infreddoliti per l’abbassamento della temperatura di queste ultime ore, sono sottoposti ai controlli medici previsti prima delle operazioni di identificazione da parte delle autorità di polizia. Solo 44 di loro rimarranno in Calabria, gli altri verranno distribuiti in Veneto (50), Piemonte (50), Emilia Romagna (50), Abruzzo (25) e Basilicata (25). I migranti provengono da Burkina Faso, Gambia, Ghana, Nuova Guinea, Libia, Mali, Nigeria, Senegal e Sudan.

Controllo del territorio, sei denunce nella Locride

REGGIO CALABRIA – Controlli su 542 persone e 289 veicoli, sei persone denunciate. E’ questo il bilancio delle attività svolte dai carabinieri della Locride, attraverso le compagnie di Locri, Bianco e Roccella Jonica, con il supporto dei colleghi dello squadrone eliportato carabinieri “Cacciatori” di Vibo Valentia, nell’ambito del piano nazionale e transnazionale di contrasto alla criminalità “Focus ‘ndrangheta”. Una persona è stata denunciata per ricettazione, una per detenzione illegale di munizioni, una per violazione di sigilli, una per alterazione e detenzione illegale di armi, una per guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’uso di cannabinoidi e una segnalata alla Prefettura di Reggio Calabria per uso personale di stupefacenti e, contestualmente, anche denunciata per furto. I carabinieri della stazione di Riace hanno inoltre trovato, in una piccola grotta ricavata in un costone, una busta in cellophane contenente quasi 100 grammi di marijuana che è stata sequestrata.

1 Maggio: Cgil, a Gioia Tauro per lanciare sfida a Governo

GIOIA TAURO (RC) – «La vicenda scandalosa della Lcv, il disimpegno ad investire su Gioia Tauro, l’incapacità del Governo ad incidere su piani industriali finanziati dal sistema pubblico, la crisi del porto ed il mancato sviluppo industriale impongono una reazione democratica e popolare all’altezza della situazione». Lo sostiene, in una nota, la segreteria della Piana di Gioia Tauro della Cgil. «Per questo è necessario – aggiunge la Cgil – che il Primo Maggio, che festeggeremo insieme all’Amministrazione comunale di Gioia Tauro in Piazza dell’Incontro, si trasformi anche nella convocazione degli Stati generali della città e della Piana per lanciare una sfida alta al Governo nazionale ed al Presidente del Consiglio, Renzi».

Infrastrutture, Del Rio: «La statale Jonica è tra le priorità»

ROMA – Al piano delle opere pubbliche con le Regioni «abbiamo lavorato per mesi e ora è pronto. Sono state messe a punto le priorità per quanto riguarda strade, ferrovie, intermodalità, porti e aeroporti. C’è stata una ricognizione dei fabbisogni, penso ai pendolari, e delle criticità da risolvere. Opere utili, da completare o da fare, con risorse certe e tempi certi. Tra le priorità ci sono opere come la Pedemontana in Piemonte, la Orte-Civitavecchia con il porto di Civitavecchia e la statale Jonica in Calabria». Così il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Sulle risorse, «nella finanziaria sono state stanziate per il programma pluriennale Anas 6 miliardi di euro, mentre altri 4 miliardi arriveranno nel biennio successivo. Complessivamente nel periodo 2016-2020 le risorse stradali ammonteranno a 10 miliardi per le opere più rilevanti» spiega Delrio. «L’obiettivo è quello di connettere i vari punti della rete, far dialogare Ferrovie e Anas, autostrade e aeroporti. L’obiettivo finale strategico – aggiunge – è poi quello di passare sempre più dalla strada alle ferrovie, con una cura del ferro molto forte, il 20% in più nei prossimi 4 anni». Il ministro parla dei 350 milioni dati alle Regioni per la sostituzione degli autobus, con «altrettanti che arriveranno con l’aiuto dei privati e della Cassa Depositi e Prestiti».

Migranti, 250 sbarcheranno a Reggio Calabria

AUGUSTA (SR) – Le avverse condizioni meteo marine stanno rallentando l’arrivo di nave Dattilo con a bordo 382 migranti al porto commerciale di Augusta. Secondo le ultime indicazioni la nave della Guardia costiera potrebbe arrivare intorno alle ore 16. I migranti erano a bordo di tre gommoni con 121, 143 e 118 persone, soccorsi nel Canale di Sicilia. Da una prima rilevazione in totale sarebbero 180 uomini, 142 donne e 60 minorenni. Tutti subsahariani in buone condizioni. E’ previsto per domani l’arrivo di Nave Spica della Marina militare italiana con a bordo 250 migranti al porto di Reggio Calabria.

Amministrative, Santelli (FI): «L’Antimafia valuti tutte le candidature»

COSENZA – Tra qualche giorno saranno depositate le liste per le prossime elezioni comunali di Cosenza, Catanzaro e Crotone e la coordinatrice regionale e deputata di Forza Italia, Iole Santelli, scrive una lettera alla presidente della commissione Antimafia, Rosi Bindi, chiedendo di controllare «tutte le candidature a consigliere che saranno formalizzate , almeno nei capoluoghi di provincia. Ritengo importante – scrive la Santelli – che il lavoro certosino sulla trasparenza che il mio partito e i candidati a sindaci stanno portando avanti da mesi possa essere legittimato da una valutazione della Commissione che Ella presiede. Ciò, soprattutto per avere un’importante garanzia di legittimità relativa alla designazione di persone che, a un’attenta e ripetuta analisi, non presentano alcuna correlazione con gruppi afferenti alla criminalità organizzata». La deputata azzurra mette in guardia però dal fatto «che la contestualità di città di piccole dimensioni può determinare involontari assorbimenti di candidati per alcuni versi riconducibili a settori che la vita politica deve espellere senza alcuna timidezza. Sarebbe importante, a mio avviso, che la Commissione potesse fare una valutazione totale di tutte le candidature a consigliere che saranno formalizzate, almeno nei capoluoghi di provincia in Calabria, anche al fine di sostenere quei partiti politici intenzionati realmente a sbarrare la strada a ogni possibile tipo di inquinamento, in questa delicata e fondamentale battaglia», conclude la Santelli.

‘ndrangheta e politica, revocata misura cautelare per presunto esponente cosche di Cosenza

RENDE (CS) – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha deciso di revocare la misura cautelare per Michele Di Puppo, ritenuto esponente di vertice della cosca Lanzino-Ruà e coivolto nell’inchiesta della Dda, denominata “Sistema Rende”, che sta cercando di fare luce su presunte collusioni tra ‘ndrangheta e politica. Nell’operazione del 23 marzo scorso il gip aveva disposto il carcere anche per altri presunti appartenenti al clan, come Francesco Patitucci, Adolfo D’Ambrosio e Umberto Di Puppo, e i domiciliari per politici eccellenti: l’ex sottosegretario Sandro Principe, l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli, gli ex consiglieri provinciali Pietro Ruffolo e Giuseppe Gagliardi, l’ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, e domiciliari anche per Marco Paolo Lento ritenuto dagli inquirenti l’elemento di congiunzione tra la cosca e i politici. Per i politici, che devono rispondere di corruzione elettorale e voto di scambio, il Riesame si è già espresso lo scorso 11 aprile, revocando la misura cautelare per Ruffolo, Mirabelli, Gagliardi, Bernaudo e Lento e rigettando invece la richiesta di scarcerazione per Principe che, del troncone politico, è l’unico che rimane agli arresti domiciliari. Per i presunti esponenti della cosca invece il Trobunale del Riesame ha revocato la misura cautelare per tutti, tranne che per D’Ambrosio che passa dalla misura cautelare in carcere agli arresti domiciliari almeno per questa inchiesta perché allo stato è detenuto al 41 bis per altre vicende.

La Guardia di Finanza denuncia 259 lavoratori “fantasma”

REGGIO CALABRIA – Una truffa pari a oltre due milioni di euro ai danni dell’Inps scoperta e 259 lavoratori “fantasma” denunciati. Questo l’esito di un’operazione dei finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Sotto la lente d’ingrandimento dei militari cinque aziende operanti in diversi comuni della Locride. L’analisi della documentazione contabile avrebbe consentito di rilevare il sistema fraudolento posto in essere dai titolari delle aziende nel dichiarare lavoratori “inesistenti” che, dal 2008 al 2014, avrebbero percepito indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) a danno dell’istituto previdenziale. I titolari delle aziende sottoposte a controllo avrebbero dichiarato nella denuncia presentata all’Inps un fabbisogno lavorativo superiore alla reale ed effettiva capacità aziendale, segnalando l’assunzione di 259 dipendenti a tempo determinato che sarebbero stati impiegati per circa 60mila giornate lavorative in fondi agricoli risultati di fatto incolti. E’ stata smascherata, tra l’altro, una vera e propria associazione composta da soggetti legati da vincoli di parentela che, pur essendo titolari ciascuno della propria azienda, si servivano di un’unica struttura organizzativa assumendo personale che transitava fittiziamente da una ditta ad un’altra percependo indebitamente indennità assistenziali e previdenziali. Ulteriori accertamenti hanno consentito di rilevare l’omesso versamento nelle casse dello Stato di contributi previdenziali per circa 160 mila euro. Da qui la denuncia dei titolari delle aziende e di 259 lavoratori “fantasma”, accusati, tra l’altro, del reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps. Negli ultimi tre anni la Guardia di Finanza Calabra ha proceduto a segnalare alla magistratura 12.631 lavoratori assunti fittiziamente dai titolari delle aziende, percependo indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) a danno dell’Inps per circa 50 milioni di euro.

‘ndrangheta, confiscati beni per 36 milioni. Sigilli anche per un hotel di Roma

REGGIO CALABRIA – Gli agenti dei centri operativi Dia di Roma e Reggio Calabria e della Polizia di Reggio Calabria e Palmi stanno eseguendo un provvedimento di confisca di beni per circa 36 milioni di euro, già sottoposti a sequestro nel 2013, nei confronti di due noti imprenditori di Palmi. Tra i beni anche un prestigioso hotel in uno dei quartieri più esclusivi della Capitale. L’ingente confisca è stata disposta dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda di Reggio Calabria, a seguito di due complesse e convergenti attività di indagine condotte dai centri operativi Dia di Roma e Reggio Calabria, dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, dal commissariato di Palmi e dalla Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, che hanno consentito di acquisire gli elementi necessari per dimostrare l’esistenza di rapporti tra i due imprenditori e la cosca Gallico. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa, presieduta dal procuratore della Dda di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, che si terrà oggi alle 11 negli uffici della Dda di Reggio Calabria.