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Incidente tra Corigliano e Rossano, muore un ragazzo di 33 anni

CORIGLIANO (CS) – Una persona è morta in un incidente stradale tra i comuni di Corigliano Calabro e Rossano lungo la statale 106. Si tratta di Andrea Forciniti, 33 anni, giovane marito e padre. Al vaglio delle forze dell’ordine la dinamica dell’impatto. Secondo quanto si è appreso, la vittima viaggiava a bordo di uno scooter quando, per cause in corso di accertamento, ha sbattuto violentemente contro la parte anteriore di una Range Rover. Nonostante i soccorsi siano stati tempestivi per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. 

Deposito illegale di pneumatici, denunciate quattro persone

CATANZARO – Oltre duemila pneumatici usati, depositati illegalmente, sono stati sequestrati all’interno di una stazione di rifornimento carburanti di Germaneto a Catanzaro dai Carabinieri Forestale che hanno denunciato quattro persone. I militari delle stazioni di Catanzaro e Taverna, nel corso di una serie di servizi finalizzati alla tutela ambientale, hanno individuato il deposito illecito di pneumatici scoprendo che i rifiuti venivano prodotti da una impresa operante nel settore della vendita e riparazione di pneumatici. Il materiale fuori uso, secondo quanto riferito, veniva poi trasportato e accumulato illegalmente in grandi quantità all’interno dell’area di servizio in attesa di essere smaltito. Alle persone denunciate sono stati contestati reati in violazione del testo unico sull’ambiente. In tali casi, per l’estinzione del reato, è previsto il pagamento di una pena pecuniaria. (Foto Ansa).

Lotta al caporalato, sette denunce e un arresto

NONTEGIORDANO (CS) – Le Fiamme Gialle della Tenenza di Montegiordano hanno concluso un’articolata attività di contrasto all’illecito fenomeno del “caporalato” e all’impiego di mano d’opera irregolare nella piana di Sibari, con la denuncia di  7 persone, di cui una in stato di arresto. In particolare, i militari, impegnati in una serie di posti di controllo, hanno fermato sulla ss. 106 Jonica – in territorio di Roseto Capo Spulico – un furgone con a bordo un cittadino italiano e numerosi extracomunitari, molti dei quali privi di documenti di riconoscimento, che si apprestavano a raggiungere le campagne lucane per una giornata lavorativa.
Tutti i braccianti agricoli a bordo del mezzo, unitamente all’italiano titolare di un’azienda agricola, sono stati quindi condotti in caserma per eseguire gli accertamenti necessari all’esatta identificazione ed essere sentiti in atti circa le modalità dell’attività lavorativa svolta e per verificare la regolarità del rapporto di lavoro. Sulla base delle dichiarazioni dei soggetti e della documentazione rinvenuta all’interno del mezzo, sono stati individuati 10 lavoratori “in nero”, che venivano sfruttati dai titolari di due locali aziende agricole , i  proprietari dei “giardini” (termine utilizzato dai caporali per indicare l’appezzamento di terra dove impiegare la manodopera), i quali corrispondevano una retribuzione pari ad un euro per ogni cassetta di mandarini raccolta, nettamente inferiore alla contrattazione collettiva prevista per legge. Al termine delle operazioni sono state altresì denunciate all’Autorità Giudiziaria 3 persone due italiani – titolari delle aziende agricole – ed una donna di nazionalità rumena, in concorso tra loro, per violazione all’art. 603 bis c.p. (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro). I soggetti rischiano la reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato e la reclusione da uno a cinque anni e la multa di 15.000 euro per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Tre degli extracomunitari sono stati inoltre denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Castrovillari in quanto privi di permesso di soggiorno e rischiano un’ammenda da 5.000 a 10.000 euro ciascuno:
E’ infine emerso nell’ambito del controllo che un altro extracomunitario, di nazionalità algerina, il quale tra l’altro aveva fornito ai militari operanti false generalità, era gravato da un provvedimento di cattura e ricercato dallo scorso anno per reati in materia di immigrazione clandestina e contro la persona ed il patrimonio. Il soggetto è stato quindi arrestato e, dopo le formalità di rito, associato alla Casa Circondariale di Castrovillari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in esecuzione di un provvedimento di carcerazione pendente, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Caltanissetta. L’attività, che proseguirà anche con le contestazioni di natura amministrativo nei confronti delle due aziende che hanno utilizzato i lavoratori “in nero”, si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza per la tutela della legalità economica e la repressione dei reati in materia tributaria.

Evadono il fisco per 12,5 milioni di euro, cinque denunce

LOCRI (RC) – Nell’ambito dell’attività istituzionale in materia di contrasto alla criminalità economico-finanziaria, i Finanzieri del Gruppo di Locri hanno scoperto, al termine di una complessa attività di indagine, una maxi evasione fiscale perpetrata da tre imprese operanti nel settore del commercio intracomunitario di bestiame. L’attività ispettiva, supportata da numerosissimi riscontri esperiti nei confronti di clienti e fornitori operanti sull’intero territorio nazionale e dall’incrocio dei dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo con la documentazione amministrativa e sanitaria acquisita presso le strutture preposte, ha consentito di rilevare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti in materia tributaria. Particolarmente difficoltosa è stata la ricostruzione investigativa operata dalle Fiamme Gialle, attesa la sistematica interposizione di soggetti economici privi di patrimonializzazione che, da circa vent’anni, acquistavano suini e bovini da paesi comunitari omettendo di versare all’erario debiti d’imposta con la conseguenziale iscrizione di cartelle esattoriali per oltre 8,5 milioni di euro. Inoltre, i verificatori hanno accertato l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti per circa 11 milioni di euro riconducibili ai soggetti economici legati da stretti vincoli di parentela. Si è proceduto, pertanto, a deferire all’Autorità Giudiziaria 5 soggetti per varie ed articolate violazioni alla normativa penal-tributaria contemplata dal D.Lgs. 74/2000: infedele presentazione delle dichiarazioni, utilizzo ed emissione di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. ll risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità, contro chi, evadendo le imposte, inquina il mercato esercitando una sleale concorrenza. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.

Quattro arresti per rissa a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Nucleo radiomobile di Reggio Calabria hanno arrestato per rissa Michael Lombardo (26 anni), il fratello Vincenzo (32), reggini, Rabi Laroui (42), e Lachcen Najih (31), entrambi marocchini, gli ultimi tre già noti alle forze dell’ordine. I militari dell’Arma sono intervenuti nella Sala Slot “Las Vegas”, dove era stata segnalata una rissa in corso. Giunti sul posto hanno interrotto la rissa e fatto intervenire l’ambulanza del 118 per le gravi condizioni di uno dei due marocchini.

Dalle successive indagini è emerso che i fratelli Lombardo erano usciti fuori dal locale per intimare ai due marocchini – che, visibilmente alticci, discutevano animatamente fra di loro nei pressi dell’ingresso – di allontanarsi. Dal rifiuto dei due stranieri nasceva la rissa, cui Michael Lombardo interveniva brandendo una mazza da baseball.

E’ di Torano Castello l’autore del post di minacce alla Boldrini su Facebook (AUDIO)

COSENZA – Si chiama Gianfranco Corsi, ha 58 anni ed è l’autore del post di minacce su Facebook contro il presidente della Camera Laura Boldrini. Stamane la conferenza stampa in Procura a Cosenza alla presenza del procuratore Mario Spagnuolo e del questore Giancarlo Conticchio. Di seguito le dichiarazioni di Spagnuolo al termine della conferenza

 

Crolla il controsoffitto nella Sala Consiliare del comune di Catanzaro

CATANZARO – Un crollo si è verificato nella sala consiliare del Comune di Catanzaro. Secondo le prime ricostruzioni a causare il cedimento del controsoffitto sarebbero state alcune infiltrazioni provenienti dal tetto di Palazzo De Nobili. Non si registrano feriti dal momento che il crollo sarebbe avvenuto durante la notte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che stanno verificando la stabilità della struttura. I danni non sono stati ancora quantificati. (Foto Ansa)

Attività straordinaria della polizia, controlli anche al C.A.S di San Lucido

PAOLA (CS) – Nella giornata del 3 febbraio scorso, nell’ambito di servizi straordinari di controllo del territorio di cui al piano d’azione denominato Focus ‘Ndrangheta, personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Paola, diretto dal Vice Questore Agg.to dr. Domenico Lanzaro, unitamente ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale ed unità Cinofila della Polizia di Stato di Vibo Valentia, ha eseguito una serie di posti di controllo finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati inerenti lo spaccio di stupefacenti nei comuni di Cetraro, San Lucido e Paola. Nel corso dei servizi è stato effettuato un controllo presso il CAS Minori sito in San Lucido. Durante il controllo, in un area comune sita al I piano del fabbricato, dove sono ubicati gli alloggi, l’unità cinofila ha individuato una busta in cellophane trasparente contenente sostanza stupefacente del tipo marjuana che è stata sequestrata. Sono in corso approfonditi accertamenti per stabilire la provenienza della sostanza stupefacente. Nella stessa giornata è stato effettuato un altro controllo presso il CAS stranieri sito in Paola. Nell’occasione, nel transitare in un corridoio sito al I piano, il cane antidroga ha attenzionato un alloggio all’interno del quale è stata rinvenuta una dose di sostanza stupefacente del tipo marjuana. Anche in questo caso la sostanza è stata sequestrata, mentre il detentore è stato denunciato ai sensi dell’art. 75 del DPR 309/90.

Nel corso del servizio  inoltre, sono state identificate  30 persone (di cui 6 con pregiudizi penali);  controllati  63 veicoli; eseguite 3 perquisizioni personali.

 

Lamezia Terme, sequestro milionario di beni per Salvatore Mazzei

LAMEZIA TERME (CZ) – Si tratta di 26 società, 176 apprezzamenti di terreno, 13 autocarri, 67 fabbricati e ancora autovetture, un motociclo e macchine per cantieri. Sono questi i beni sequestrati stamane dai carabinieri di Lamezia Terme, su sentenza emessa dal Tribunale di Catanzaro nei confronti di un uomo di 62 anni, Salvatore Mazzei. Le accuse nei confronti di Mazzei seguono un’indagine minuziosa che ha portato gli investigatori e riconoscere un patrimonio illecitamente acquisito pari a 200 milioni di euro. A richiedere il sequestro, la Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri e coordinata dall’Aggiunto Giovanni Bombardieri.

 

 

 

 

Scoperto medico evasore nel cosentino. Non dichiarati compensi per 150mila euro

ROSSANO (CS) – I finanzieri di Rossano, nell’ambito di un’attività info-investigativa tesa all’individuazione dei fenomeni evasivi, hanno scoperto un professionista che ha esercitato l’attività medica senza dichiarare al fisco i propri redditi, risultando quindi evasore totale.

Le Fiamme Gialle hanno effettuato una verifica fiscale nei confronti del professionista titolare di due studi medici aperti al pubblico ma che aveva omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi negli anni 2014 e 2015.

I militari hanno così avviato una meticolosa attività mirata alla ricostruzione dei compensi percepiti dal professionista, basata principalmente sulla disamina della documentazione extracontabile e proseguita mediante riscontri esterni e analisi effettuate su banche dati, al fine di quantificare sia la base imponibile sottratta a tassazione che le imposte dovute e non pagate dal contribuente.

Dagli accertamenti si è appurato che il medico ha occultato compensi relativi a redditi da lavoro dipendente per un valore pari a circa 90mila euro e compensi professionali per ulteriori 66mila euro. Complessivamente non venivano dichiarati al fisco oltre 150mila euro di compensi evadendo imposte per un importo complessivo superiore a 52mila euro.