Archivi categoria: Cultura&Spettacolo

FalsoMovimento XVII/2012.2013: HOLY MOTORS Di Leos Carax

Oggi, 2 gennaio 2013, presso il Teatro Comunale di Rovito, verra’ proiettato il film, inedito in Italia, HOLY MOTORS Di Leos Carax.

Ventiquattro ore nella vita di Monsieur Oscar (Denis Lavant), un personaggio molto particolare che viaggia da una vita all’altra, cambiando in continuazione identità. A capo di un’industria, assassino, mendicante, mostro, padre di famiglia: ora è un uomo, ora una donna, un giovane o un vecchio. Vive così di continuo vite in prestito, esistenze che non gli appartengono. Costretto a stare da solo, l’unica persona che gli è vicino è Céline, l’autista bionda della limousine che lo porta da un posto all’altro per le vie di Parigi. Come un assassino che si muove consapevole da un colpo all’altro, è alla ricerca di un bel gesto da compiere, di una misteriosa forza guida, delle donne e dei fantasmi di vite passate.
Enfant prodige del cinema francese negli anni Ottanta, ma noto al pubblico soprattutto per “Gli amanti del Pont-Neuf” diretto nel 1991, Leos Carax non faceva un film dalla fine degli anni Novanta. Nell’ultima edizione del festival di Cannes il grande ritorno con questo “Holy Motors”, per molti il film da ricordare, il vincitore “morale” della kermesse cinematografica.
Difficile parlare di questo film bizzarro quanto intrigante e ricco anche di trovate visive affascinanti (per esempio la parte relativa all’incarico di Oscar nel motion capture). Un viaggio metaforico nella vita, nel ruolo di attore, nel cinema. Diverse chiavi di letture che si possono dare a un film che non si preoccupa di dare precise risposte.
Protagonista non poteva che essere l’attore feticcio del regista: Denis Lavant. Straordinario nell’alternarsi di un “appuntamento” a un altro, nella trasformazione interiore e fisica imposta dal viaggio nella vita degli altri. Un film folle, dove bisogna provare a farsi trasportare da una logica onirica, surreale per non rimanerne lontani e apprezzarne la stravagante bellezza.
Nel cast, oltre a Edith Scob (l’assistente) e Michel Piccoli (che interpreta quello che sembra essere il capo di Oscar), figurano anche Kilye Minogue ed Eva Mendes.

http://youtu.be/yQJrVEgOPRk

Burlesque dinner show

COSENZA – Sabato 5 gennaio dalle 21,00 all’AcquarioBistrot di Cosenza verrà presentato il ‘Burlesque dinner show’ con Giulia di Quilio, in arte Vesper Julie. Nata a Chieti nel 1980, dopo aver lavorato per anni come modella e mosso i primi passi nel cinema con Tornatore e con il talento “irregolare” di Vittorio Moroni, è attiva dal 2010 sulla scena Burlesque con il nome d’arte di Vesper Julie.
Nel 2011 è tra le finaliste del talent Lady Burlesque in onda su SkyUno. Nello stesso anno è per tre mesi in cartellone al teatro Arciliuto di Roma con lo spettacolo: Lady Burlesque Cabaret. Nel 2012 ha un ruolo di rilievo nel musical “Burlesque” diretto da Gino Landi e andato in scena da Marzo a Maggio al Salone Margherita di Roma. Nel giugno scorso, al Teatro Romano di Tindari, nell’ambito del Festival dei Due Mari, ha affrontato Plauto in chiave Burlesque nel Miles gloriosus, con la regia di Alvaro Piccardi e Edoardo Siravo protagonista. Nel prossimo aprile, con l’uscita dell’atteso film  La grande bellezza di Paolo Sorrentino,  metterà alla prova i sensi del protagonista Toni Servillo.

Successo dell’ Ensemble Napulantica al Rendano

COSENZA – Appuntamento ormai tradizionale ed atteso, il “Concerto di Capodanno nel Centro Storico”, ideato e coordinato dal consigliere comunale Sergio Nucci per salutare con i cosentini l’arrivo del nuovo anno, supera brillantemente la tappa della quattordicesima edizione, organizzata in collaborazione con l’Associazione Salotto12 ed inserita nel cartellone delle attività del Comune di Cosenza.

Un Teatro Rendano affollato e partecipe ha decretato il successo dell’evento, affidato questa volta alle suggestioni musicali dell’ Ensemble Napulantica, con cui gli spettatori hanno potuto percorrere un viaggio ideale tra le più belle melodie della tradizione canora napoletana.
A condurre lo spettacolo è stata l’artista cosentina Francesca Scrivano.
L’evento si colloca nel solco di un percorso grazie al quale gli organizzatori, oltre a porgere alla cittadinanza l’augurio per un anno all’insegna della solidarietà e della tolleranza, attuano il tentativo di recuperare luoghi caratteristici del centro storico, al cui rilancio questi appuntamenti sono dedicati.

L’anima del Gospel

Cosenza – Anche quest’anno, al teatro A. Rendano, si è deciso di dire addio all’anno vecchio in musica; ieri pomeriggio, infatti, si è tenuto uno splendido concerto Gospel con cui si è dato il benvenuto all’anno nuovo. Ci si lascia dunque alle spalle un anno difficile fatto di precariato, licenziamenti, scioperi e si spera nell’avvio di un’annata migliore con la speranza che il 2013 porti con sé lavoro e stabilità.

Fiducia, aspettative, buona volontà, capacità di continuare a lottare per i propri diritti è questo ciò che è stato trasmesso con l’ausilio delle note musicali; il Gospel, il canto sacro, la parola di Dio ha riportato in auge quei valori e quei diritti che questo periodo di crisi ha stravolto, usurpato e, molto spesso, bandito.

Voci sconvolgenti quelle degli Amazing Grace Gospel Choir che, ieri pomeriggio, hanno travolto e ammaliato gli spettatori con la tradizionale musica religiosa; Amazing Grace è, infatti, il titolo di uno dei canti gospel più antichi e popolari della tradizione afro-americana; un canto che è sempre stato considerato come un omaggio a Dio, un sentito ringraziamento a colui che ha concesso la libertà agli uomini.

Il palco del Teatro A. Rendano è stato invaso da un coro con un organico imponente, trenta elementi, provenienti da diverse parti del mondo, si sono esibiti portando in scena un repertorio Gospel che è riuscito a coniugare insieme modernità e tradizione; voci diverse ma un unico cuore, voci potenti ma un’unica anima, trenta individui diversi che hanno cavalcato all’unisono la stessa musica; quella che vive fin dal XVII secolo quando i neri schiavizzati cercavano, attraverso il canto, di alleviare le fatiche del lavoro nei campi.

Il coro è stato diretto da Timothy Martin tenore afro-americano conosciuto sia a livello nazionale che internazionale, un veterano della scena musicale gospel dedito, tra l’altro, da molto tempo all’insegnamento e alla diffusione di questa cultura musicale in Italia e all’estero.

È dunque così che si è deciso di augurare a tutti un buon 2013 e un nuovo “scoppiettante” inizio, un inizio che non deve cancellare ciò che è stato ma semplicemente permettere di rendere migliore e meno faticoso ciò che verrà.

 

Annabella Muraca

Successo di risate e applausi per Nunzio Scalercio

COSENZA – Dopo una breve assenza dai palchi torna il personaggio più noto del web made in Calabria, l’uomo che ha fatto riscoprire la passione per la lingua dialettale, il solo che riesce a trasportare la parlata locale nelle rappresentazioni artistiche più elevate.

Stiamo parlando di Nunzio Scalercio che riappare nel circuito teatrale con lo spettacolo “Incontri Ravvicinati del Quarto Lotto”, andato in scena ieri sera al Teatro dell’Acquario di Cosenza registrando il tutto esaurito, pertanto per soddisfare le numerose richieste è stata già programmata una replica straordinaria per mercoledì 2 gennaio alle ore 21,00.

Uno spettacolo esilarante che combina satira e ironia su una Cosenza con qualche cerotto di troppo ma sempre viva e in attesa di tempi di migliori.

A venti anni esatti dal suo esordio teatrale Scalercio torna sullo stesso palco portando con se gli amici che hanno iniziato a muovere i primi passi con lui da Ernesto Orrico, a Manolo Muoio, ad Annarita Laganà, diventata ormai cosentina di adozione, che tra un aneddoto e un altro si sono alternati nella reinterpretazione di alcuni immancabili pezzi che hanno fatto di Scalercio un personaggio cult di Cosenza.

Non è mancata la musica, le ballate riadattate sono state quasi tutte dedicate a quello che ora è la sua prima e maggiore fonte di ispirazione, quasi una musa che ineffabile lo attraversa per materializzarsi nelle parole ossia Mario Occhiuto.

Molto apprezzata l’esibizione di Antonello Anzani, che pur non essendo un cantautore dialettale, con in braccio la sua chitarra si è cimentato in un brano completamente in dialetto cosentino.

Uno dei momenti più attesi della serata è stato quello della premiazione per il concorso letterario che prevedeva la ricostruzione di una telefonata ricevuta per sbaglio da un alieno, ad aggiudicarsi l’ambito premio “U buccaccio” è stata l’immaginazione pungente e vivace di Michele Giacomantonio che ha ipotizzato una brillante conversazione con Occhiuto detto il sindaco.

Sul finire dello spettacolo, a primarie ormai terminate, è la volta del candidato Giardini Del Duglia che sceglie “senz’altro” questo palco per concludere la sua campagna elettorale.

Lo spettacolo è stato un vero successo, in parte già annunciato dal boom delle prevendite, ha divertito, coinvolto e scatenato continuamente applausi e risate, qualcuno sarà certamente andato a letto con almeno un tormentone nella testa che fosse “Portachiana Style” o “Ciao Mario, Ciao” ma tutti sono tornati a casa con l’animo più leggero e un pensiero positivo, un ottimo modo per lanciarsi nel 2013.

Gaia Santolla

Programma completo del Capodanno cosentino

Cosenza – Il conto alla rovescia è già iniziato. Il nuovo anno sta per arrivare e la città di Cosenza si prepara ad accoglierlo nel migliore dei modi. L’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Mario Occhiuto, regalerà ai cosentini una Notte di S.Silvestro particolarmente ricca di eventi: dal concerto di Max Gazzè in Piazza Bilotti, al DJ set di Asia Argento in Piazza XV Marzo, a tutta una serie di attrazioni e spettacoli dislocati tra l’isola pedonale di Corso Mazzini ed il centro storico (non solo Piazza XV Marzo, ma anche Piazza Duomo, Piazza Parrasio e Corso Telesio), fedele allo slogan “Cosenza allunga il corso delle feste” e al  proposito manifestato dall’inizio delle manifestazioni natalizie dallo stesso Sindaco Occhiuto che ha inteso coinvolgere tutta la città, da Piazza Bilotti a Piazza XV marzo, creando una vera e propria saldatura tra la città nuova ed il suo centro storico.

Ecco l’intero programma:
Max Gazzè a Piazza Bilotti che darà inizio al suo concerto mezz’ora dopo la mezzanotte;

Asia Argento e il suo Dj set in Piazza XV Marzo intorno alle 2,30 del primo dell’anno;

I Colombaioni, i clowns di Fellini, in Piazza Duomo, uno spettacolo che si svolgerà tra l’1,30 e le 2,30
Allo spettacolo dei “Colombaioni” è abbinata anche la mostra fotografica con scatti d’epoca, tratti dai film di Federico Fellini cui la famiglia Colombaioni ha partecipato.
La mostra è stata concessa dalla Fondazione Federico Fellini.

Martufello in Piazza Parrasio a partire dall’1,30

INOLTRE:

Su Corso Mazzini dalle ore 23,30 e a seguire su Corso Telesio fino alle ore 3,00
“IL PAESE DEI BALOCCHI”, con giocolieri, artisti di strada, mangiafuoco, trampolieri, giullari, fachiri e mimi;

in Piazza XI Settembre, dalla mezzanotte alle 3,00 : musica anni ’70 e ’80 e funky-pop, italiana e straniera con i MOVIDA BAND, mentre i SANACORE BAND si faranno promotori di un viaggio musicale tra i ritmi del Sud del Mondo con voce, chitarre, basso, sax e tromba;

in Piazza XV Marzo, dalle ore 2,15, l’attesa performance dei CITEPO’,  attori, cantanti, musicisti, acrobati aerei che si esibiscono in evoluzioni di forte impatto emotivo, in un intreccio di arti da cui nasce uno spettacolo ricco di suggestioni e poesia.;

Il Capodanno cosentino sarà trasmesso in diretta su RADIO SOUND, a partire dalle ore 23,00 e fino all’alba ed anche su TELITALIA (canale 71 e 671) e ANTENNA BRUZIA a partire dalle 23,00 fino alle 2,30.
Si ricorda inoltre che  la CIRCOLARE VELOCE GRATUITA per raggiungere le piazze dei concerti, funzionerà dalle ore 23.30 alle ore 5.00.

Paesaggi urbani e non finito all’Urban Photo Art di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME – Vista da una piscina sui grattacieli di Singapore. Quiete immutabile di un vicolo cieco. Strada di Lamezia Terme, di notte, con figura. Barche del Vietnam. Vortici geometrici di scale, parigine? Istanti di paesaggi urbani a Urban Photo Art, mostra concorso organizzata dall’associazione culturale Lante Arte con il patrocinio del Comune di Lamezia Terme.  I paesaggi urbani, le storie, le vite, «restituiti da chi li vive», il tema della seconda edizione di Fotografarte curata da Fabrizio Basciano [intervista] e Silvia Pujia. L’associazione culturale, in collaborazione con Ama Calabria, prossimamente bandirà il primo concorso nazionale  di composizione audio-visiva.

Al complesso monumentale San Domenico sono esposti i lavori di tre fotografi professionisti, tre «chiavi interpretative» della Urban Photography nell’esposizione curata da Silvia Pujia e Fabrizio Basciano: Street Photography di Giuseppe Torcasio, NFC – Non Finito Calabrese di Angelo Maggio e Linea di Confine. Fotografie in tempo reale in Cassano alle Jonio di Luigi Cipparrone. E questa è la mostra. Urban PhotoArt è anche concorso: gli scatti sono esposti nello stesso complesso. Fuori concorso, le foto dei fotografi soci dell’associazione artistica e culturale ‘35 mm’. Negli stessi giorni della mostra, la rassegna si fa laboratorio: workshop e uscite fotografiche coinvolgono il pubblico.

Angelo Maggio durante il workshop

Il non-finito entra nel complesso San Domenico anche attraverso uno dei workshop. Dopo Fabrizio Basciano e Antonio Pujia (storico dell’arte e artista), Angelo Maggio parte dal suo lavoro, NFC – Non Finito Calabrese, presentato attraverso il video ‘150 anni ma non li dimostra’ . Il ferroviere con l’hobby della fotografia – così si definisce – fa di due villette abusive e non finite nel comune di Stilo, l’emblema del non finito calabrese e della risposta dello Stato. La foto sembra richiamare stanze sul mare. Racconta una storia tragicomica. Più tragica che comica, se si pensa che è vera, riguarda noi calabresi e l’uso di soldi pubblici [vedi l’articolo di Angelo Maggio, ndr].  I fabbricati non finiti, per Angelo Maggio, «sono dei monumenti alle aspettative dei calabresi». Stando alle statistiche evocate dal fotografo, la maggior parte delle costruzioni sono incomplete non per speculazione, ma «perché la gente non ha i soldi o perché i figli degli emigranti non vogliono ritornare in Calabria». E la risposta dello Stato? Angelo Maggio cita delibere e documenti scaricabili da internet. Nel caso di Stilo, risorse pubbliche – 400.00 euro – sono state usate per demolire due villette non finite e riqualificare l’area tramite il ripopolamento della tartaruga marina. Inoltre, a cinque giorni dalla demolizione, la Giunta ha approvato una variante perché «nel computo metrico dei lavori del progetto…non figurava la demolizione degli ecomostri».

Si tratta di tratto insito nel nostro dna di calabresi o il costume immortalato da Angelo Maggio – il non finito e la risposta dello Stato – ha una sua razionalità? La domanda emersa durante il dibattito, anima la discussione. Se di razionalità si tratta, allora un’altra logica è possibile.

 

 

Fotografarte II – Urban PhotoArt mostra concorso

fino al 30 dicembre 2012

Complesso monumentale di San Domenico, Lamezia Terme

 

* Programma

* Intervista a Fabrizio Basciano (uno dei curatori della mostra concorso)_AUDIO

* Hotel 5 stelle per tartarughe malate sulla costa Ionica_di ANGELO MAGGIO

 

Rita Paonessa

 

 

Hotel 5 stelle per tartarughe malate sulla costa Ionica_di ANGELO MAGGIO

Dal libro del profeta Sofonia (3,14-17) “Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura.”

La prima lettura ascoltata nella III domenica di Avvento mi ha fa fatto pensare alle parole di gioia lette su facebook subito dopo la demolizione avvenuta il 12/12/2012 delle due villette non finite site nel comune di Stilo.

Devo ammettere che dopo aver visto le foto scattate ed i video anche io ho gioito ma la mia gioia è durata ben poco. Un articolo a firma di Francesco Sorgiovanni pubblicato sulla versione on line de IL QUOTIDIANO mi ha fatto ripiombare nella disperazione quando ho letto che ” i due “ecomostri” di Stilo sono rientrati nell’elenco per cui la Regione Calabria aveva previsto appositi finanziamenti per la demolizione e la successiva bonifica del relativo terreno. Nove progetti pilota. Al comune di Stilo per questo motivo vanno assegnati circa 400 mila euro”. Penso ad un errore del giornalista che però contattato al telefono mi dice che non c’è nessun errore e mi invita a leggere i relativi atti regolarmente pubblicati sul sito del comune di Stilo.

Devo dire che adoro leggere gli atti pubblicati dalle amministrazioni comunali. Li considero fantastiche cartine di tornasole. Come Michel Foucault per capire i meccanismi legati all’esercizio del potere studiò il passaggio dalle pene corporali alla segregazione in carcere leggendo le descrizioni delle torture inflitte ai condannati ed i regolamenti in vigore nelle carceri, penso sia un ottimo esercizio leggere le delibere comunali al fine di avere una idea di chi ci governa.

 

 [nggallery id=18]

 

la prima cosa che vado a leggere è quindi la determinazione n° 154 del 10/12/2012 il cui oggetto è Approvazione variante n° 1 del progetto “Valorizzazione del paesaggio ed intervento sugli ecomostri, demolizione di due villette abusive non ultimate, recupero e valorizzazione ambientale dell’area”.

E leggo che (riporto per brevità stralci visto che il testo integrale è scaricabile dal sito del comune di Stilo)

–  che nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro il Comune di Stilo è beneficiario, per la “demolizione villette non finite e recupero ambientale”, di una quota di dette risorse pari a € 400.000;

che con le deliberazioni della G.M. 116 del 17.10.2007 e G.M. 081 del 09.07.2008 veniva approvato il progetto dei “lavori per la valorizzazione del paesaggio ed intervento sugli ecomostri consistente nella demolizione di due villette abusive non ultimate, recupero e valorizzazione e ambientale” (progetto redatto da professionisti ai quali era stato affidato l’incarico della progettazione dell’ammontare complessivo di € 400.000,00)

che con la determinazione a contrarre n. 194 del 28.05.2009 si è stabilito di indire un’asta pubblica per l’affidamento dei lavori di che trattasi, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. Articolo 83 del Codice dei contratti;

–  che con il verbale di asta pubblica in data 28.01.2010, ore 15.00, relativo all’appalto dei lavori dei lavori di demolizione di due villette abusive non ultimate, recupero e valorizzazione e ambientale, la gara è stata provvisoriamente aggiudicata;

–  che con la determinazione n.23 del 8.02.2010 si è stabilito la definitiva aggiudicazione dell’asta pubblica, per il prezzo di € 241.457,60  oltre I.V.A.;

E quindi tutto regolare. La determinazione 154 poi prosegue dicendo che:

Vista la deliberazione della giunta municipale n°119 del 7.12.2012 – Presa d’atto Relazione Ufficio tecnico per progetto di demolizione ecomostri ed atti conseguenziali”;

Dato atto che la variante predisposta dall’ufficio tecnico si rende necessaria per rimediare alle seguenti carenze tecnico amministrative riscontrati nella ricognizione effettuata dall’Ufficio tecnico:

·      nel computo metrico dei lavori del progetto approvato con Delibera della G.M. n°81 del 28.05.2009 non figurava la demolizione degli ecomostri e pertanto è stato necessario predisporre la presente variante che suddivide i lavori in due lotti funzionali:

·      nel quadro tecnico economico del progetto approvato con Delibera della G.M. n°81 del 28.05.2009 vi erano errori materiali di somma che dovevano essere corretti

·      L’IVA è stata applicata al 21% come per legge

·      le spese tecniche sono state riportate entro il 12% dell’importo lordo dei lavori per come riconosciuto per i progetti finanziati dalla Regione Calabria

·      sono stati eliminati le spese per gli espropri trattandosi di aree appartenenti all’Agenzia Nazionale
l’Amministrazione e Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata

RITENUTO, pertanto, di dover provvedere alla approvazione della variante n°1 del progetto relativo ai lavori per la valorizzazione del paesaggio ed intervento sugli ecomostri consistente nella demolizione di due villette abusive non ultimate, recupero e valorizzazione e ambientale;

VISTA la Variante n° 1 redatta dall’ufficio Tecnico del progetto riguardante la valorizzazione del paesaggio ed intervento sugli ecomostri consistente nella demolizione di due villette abusive non ultimate, recupero e valorizzazione e ambientale, dell’importo complessivo di € 400.000,00, ripartito come da quadro economico parte integrante della presente determinazione;

Si decide quindi di APPROVARE la variante n°1 del progetto riguardante la valorizzazione del paesaggio ed intervento sugli ecomostri consistente nella demolizione di due villette abusive non ultimate, recupero e valorizzazione e ambientale, dell’importo complessivo di € 400.000,00con il seguente quadro economico” segue dettagliato piano economico.

Vado quindi alla citata “deliberazione della giunta municipale n°119 del 7.12.2012″ che riporta quanto segue:

-Che in data 07/12/2012 con prot. n° 7157 l’Ufficio Tecnico Comunale nella persona del Responsabile Ing. Domenico Sodaro, trasmetteva a questa Giunta relazione tecnica sui lavori di “Demolizione di due villette e recupero ambientale della relativa area di pertinenza”;

-Che detta relazione evidenzia la necessità di apportare delle modifiche sostanziali al progetto, così come approvato in G.M. n° 81/2009, per quanto attiene l’articolazione dello stesso in due lotti, uno dei quali da adibirsi ad attività di riqualificazione ambientale per ripopolamento della “tartaruga marina”. Inoltre introducendo la specifica della demolizione dei manufatti cosiddetti “ecomostri” e riarticolando il quadro economico onde modificare in autotutela alcuni aspetti dello stesso, affetti da errori materiali.

e pertanto la Giunta delibera diautorizzare detto Ufficio agli atti conseguenziali e dare perfetto espletamento amministrativo alla procedura in oggetto”.

Ora mi sento tranquillo!!! Anzi gioisco come mi esorta a fare il profeta Sofonia. Verranno spesi 400.000 € per demolire due villette e realizzare delle strutture da utilizzare per il ripopolamento della tartaruga

marina”. Ma con 400.000 € cosa si può realizzare? Penso che le sotto elencate  operazioni finanziate dall’ultimo  P.I.S.L. Calabria il cui importo è simile a quello stanziato per la  “demolizione villette non finite e recupero ambientale”,  renderanno l’idea di cosa si può realizzare con quella somma:

  • AFRICO: Realizzazione di un Palatenda € 392.681
  • MAROPATI: Riqualificazione del Centro sportivo comunale – piscina intercomunale € 400.000
  • CINQUEFRONDI:  Ripristino centro sportivo comunale € 400.000

E questi sono solo alcuni esempi. Appena tra le tartarughe marine si diffonderà la notizia faranno a gara per ferirsi ed essere curate in un centro il cui standard sarà quello di un hotel a 5 stelle.

 

 

Angelo Maggio

ferroviere con hobby della fotografia

autore di NFC – Non Finito Calabrese

 

*il lavoro è stato esposto a

Urban PhotoArt, Lamezia Terme

 

Tra DanceBook e FaceBook. Intervista al coreografo Fabrizio Costa

Cosenza – Dopo il grande successo riscontrato l’anno scorso con lo spettacolo Glee ritornano a Cosenza Fabrizio Costa e la sua compagnia di danza Millennium Dancegroup. La Calabria è sempre nel cuore del coreografo che, anche quest’anno, ha deciso di rincasare nella sua terra natia per renderla nuovamente partecipe dei suoi successi.
È così che il prossimo 16 Febbraio il Teatro dell’Acquario verrà inondato di energia pura e di giovani talentuosi che metteranno in scena DanceBook, il nuovo spettacolo coreografato interamente da Fabrizio Costa e Davide Zimei, entrambi fondatori della compagnia. “DanceBook (a social experience)” ricalca il fenomeno di FaceBook diventato ormai il social network per antonomasia, una sorta di piazza virtuale in cui realtà e finzione si fondono fino a non distinguersi più.
Facebook ha portato alla decadenza di qualsiasi barriera ma ha anche indotto in noi quella cronica incapacità di distinguere tra concretezza e fantasia; dove finisce dunque la realtà virtuale e dove, invece, inizia la vita, quella vera? La parola al coreografo Fabrizio Costa che si è messo a nudo “volteggiando” tra domande che, come un filo invisibile, tengono insieme la sua infanzia, la sua carriera e il suo nuovo spettacolo.

Hai alle spalle un bagaglio artistico notevole e ancora in crescita, com’è nata la tua dedizione per la danza e soprattutto chi ti ha spronato a coltivare questa passione che, si sa, ti catapulta in un mondo in cui sudore, lavoro, sacrificio e spesso delusioni  fanno da padroni?

La passione è nata sin da piccolo guardando gli show televisivi e i film musicali, ma solo a 16 anni ho avuto la determinazione di andare ad iscrivermi in una scuola di danza! Ovviamente non avevo idea che potesse essere il mio futuro: l’ho sempre fatto per passione. Quello che ho trovato è stata una dimensione piena di soddisfazioni!

Cosenza è la tua città natale, la porti nel cuore anche perché è qui che hai iniziato a muovere i tuoi primi passi di danza. Sei cresciuto tra la scuola di Mirella Castriota e quella di Isabella Sisca, quali sono stati i maestri che più di tutti hanno segnato la tua formazione artistica?

È vero, in entrambe  le scuole mi sono trovato benissimo. Ho cercato di attingere al meglio da entrambe. Ho infatti scoperto nel tempo che bisogna fare molte esperienze per arricchire il proprio bagaglio personale (l’ho avvertito soprattutto negli ultimi anni studiando in America!).  Al “Dance Studio” di Mirella Castriota ricordo con affetto Clyde Barret, coreografo statunitense che mi diede le basi del modern jazz.  Al “Centro Internazionale di danza” di Isabella Sisca ho avuto le mie prime soddisfazioni perfezionandomi con numerosi docenti dell’Accademia Nazionale di danza e lavorando con Jennifer Hind, la prima insegnante che mi ha dato ruoli di rilievo. In entrambi i casi porto soprattutto con me i bellissimi rapporti con gli amici di allora, che ora sono quasi tutti professionisti  affermati nel mondo della danza.

Vivi ormai da molti anni a Roma, questo cambiamento che ripercussioni ha avuto sulla tua vita e soprattutto sulla tua carriera artistica?

A Roma mi sento ormai come a casa. Certo, si tratta di uno dei centri nevralgici della danza in Italia, quindi poter lavorare in questa meravigliosa città mi dà un continuo stimolo per cercare di fare sempre meglio, pur seguendo il mio percorso che negli ultimi anni si sta dedicando sempre più alla coreografia.

Hai fatto parte di molte trasmissioni televisive (Ricomincio da due, Domenica In, Fantastico), hai lavorato con grandi personaggi come Carmen Russo, Oriella Dorella, J. M. Danquin e hai danzato in molte compagnie (“Skanderberg” ,”Alfonso Rendano”, Compagnia dei villaggi “Garden”)  cosa ti ha spinto a creare una tua compagnia insieme a Davide Zimei?

Prima di tutto per dar modo ai miei allievi più meritevoli di fare esperienze che esulassero dal solito “saggio di fine anno”. Ho imparato proprio su me stesso che c’è bisogno di avere delle possibilità per far valere il proprio valore. In secondo luogo ho voluto creare una compagnia di “modern jazz”: uno stile molto amato a livello di studio, ma ultimamente sottovalutato a livello di spettacoli a teatro. Le compagnie di danza stanno virando quasi tutte verso il “modern” e “contemporaneo”, generi bellissimi, ma ultimamente abbastanza inflazionati.

La danza è una disciplina molto rigida; si guardano le linee, il collo del piede, l’elevazione nel salto, le proporzioni fisiche; questo vale soprattutto per la danza classica ma si tratta di caratteristiche ricercate anche negli altri stili. Quando devi scegliere un ballerino da inserire nella tua compagnia cosa cerchi in lui/lei e cosa ti porta a dire di essere di fronte ad un ballerino completo?

Bella domanda! Io di solito guardo la bravura e la completezza. Il fisico, personalmente, arriva in un secondo momento. Fortunatamente non ho una compagnia di danza classica quindi, per me, anche una danzatrice in leggero sovrappeso, se è brava, è valida. So che le linee sono importanti, ma so bene per esperienza che il colpo d’occhio svanisce subito. Una buona tecnica, il carisma e l’energia di un danzatore, restano invece molto più impressi. L’importante è essere più completi e versatili possibile, oltre al fatto che non bisogna MAI smettere di studiare!

Ogni ballerino ha la sua musa ispiratrice: Roberto Bolle, Sabrina Brazzo, Martha Graham, Raffele Paganini,  Sylvie Guillem. Qual è la tua “stella” danzante?

Il mio mito da ragazzino era Michail Barishnikov.  Amavo la sua padronanza tecnica unita alla sua espressione. Normalmente non amo chi sfrutta solo le proprie doti fisiche: la tecnica è un mezzo. L’espressione ed il carisma sono invece quel “valore aggiunto” che fanno di un ballerino un vero comunicatore.

A Febbraio, dopo il successo riscosso l’anno scorso con Glee, tornerai a Cosenza con Dancebook, il tuo nuovo spettacolo; cosa dobbiamo aspettarci?

Venire a Cosenza con il mio gruppo di Roma lo scorso anno è stata una delle soddisfazioni più belle della mia carriera. “Glee” era uno spettacolo molto di intrattenimento. Anche questo lo è, ma coreograficamente ho voluto fare un lavoro ancor più “di ricerca” nonostante si passi dal jazz al funky e dal modern alla videodance.  A livello emozionale ho voluto toccare corde diverse, forse anche un pochino più adulte rispetto a “Glee”.  Qui a Roma è stato molto apprezzato, spero succeda lo stesso a Cosenza!

DanceBook è  un richiamo al mondo di FaceBook, il tuo spettacolo vuole essere una critica, un elogio o entrambe le cose ad un nuovo modo di comunicare che spesso però ci rende superficiali, vuoti, potenti dietro uno schermo ed inermi nella vita reale?!

“Dancebook” nasce come provocazione, invito a riflettere. Lo stesso Facebook in realtà è solo uno strumento; dipende da come lo si usa. La nostra vita viene messa in vetrina e spesso nemmeno immaginiamo quante persone possono guardarla. Se ci pensiamo bene gli spettacoli di danza descrivono delle situazioni, delle emozioni e Facebook non è altro che un “calderone virtuale” pieno di tutto ciò. Ho solo cercato di trasportare alcune di queste sensazioni, di questi “stati” dallo schermo di una homepage  al palcoscenico.

Cosa ti aspetti dal tuo ritorno artistico a Cosenza e soprattutto come pensi possa reagire il pubblico al tuo nuovo spettacolo?

Lo spettacolo, proprio come Facebook, è un caleidoscopio di situazioni: si passa da quelle più frivole a temi leggermente più impegnati. Si comincia con una “connessione al sistema”, rappresentata da led luminosi applicati ai costumi. L’intero spettacolo, all’interno di questa connessione, diventa  una descrizione dei vari “stati” e della vita dei danzatori stessi, mentre sul fondo viene proiettata la loro stessa homepage di facebook. Alla fine dello spettacolo questa connessione “cade” ed ognuno di loro, volgendo lo sguardo oltre il proprio pc o smartphone, riconosce i propri interlocutori virtuali che però questa volta sono reali. C’è sempre una riflessione di fondo ma la cosa più importante, per me, è che tutti gli spettatori, dagli “addetti ai lavori” al “pubblico profano”, possano passare una serata piena di emozioni!

Annabella Muraca