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Drammatico incidente sulla Statale 106, morto un 32enne

MONTEPAONE (CZ) – Dopo le 3 giovanissime vite spezzate a Sibariun’altra vittima poco più che trentenne muore a seguito di un terribile incidente stradale, avvenuto nel comune di Montepaone, nel catanzarese. A causa dell’impatto tra un‘auto (una Fiat Punto) e una moto, le cui cause sono in corso di accertamento, è morto un 32enne, Francesco Cannistrà, che si trovava alla guida della moto di grossa cilindrata e deceduto in ambulanza dopo essere stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118. Cannistrà, era un giovane ma già affermato chef, che aveva aperto un’attività a Soverato. Lascia la moglie e il figlio di pochi mesi.

Coppa Italia, il Catanzaro si arrende all’Hellas Verona

VERONA – Ai trentaduesimi di finale di Coppa Italia l’Hellas Verona batte in casa il Catanzaro e si stacca il pass per i sedicesimi dove incontrerà la vincente della sfida tra Empoli e Vicenza.

Per i veronesi partita chiusa già nel primo tempo in cui la squadra di mister Di Francesco – forte delle due categorie di differenza – ha segnato tre reti in poco meno di venti muniti con Günter (al 23′), l’autorete di Fazio (33′) e Lazovic (41′) per poi gestire il risultato. Le aquile rispondono con un buon avvio di secondo tempo  in cui provano ad impensierire Pandur in un paio di occasioni ma soprattutto riescono a mettere un argine ad un eventuale risultato più rotondo da parte degli avversari: un buon viatico per l’esordio in campionato dei ragazzi di mister Villa in programma il 19 agosto con la Virtus Francavilla.

HELLAS VERONA – CATANZARO 3-0

HELLAS VERONA (3-4-2-1): Pandur; Dawidowicz, Günter (dal 22′ st Magnani), Ceccherini; Cancellieri (dal 32′ st Ilić), Veloso, Tameze (dal 22′ st Hongla), Lazovic; Barak (dal 22′ st Casale), Zaccagni; Kalinic (dal 32′ st Di Carmine);
A disposizione: Borghetto, Berardi, Amione, Cetin, Bessa, Frabotta, Ragusa. Allenatore: Eusebio Di Francesco

CATANZARO (3-5-2): Branduani; Scognamillo, Fazio, Martinelli; Rolando (dal 23′ st Bearzotti), Vandeputte, Cinelli (42′ st Risolo), Carlini (42′ st Schimmenti), Gatti (dal 1′ st Porcino); Bombagi (dal 1′ st Verna), Vazquez;
A disposizione: Mittica, Tentardini, De Santis, Ortisi, Welbeck, Megna. Allenatore: Alberto Villa

Marcatori: 23′ pt Günter, 33′ pt Fazio (aut), 41′ pt Lazovic

Arbitro: Luca Pairetto (Sez. AIA di Nichelino)
Assistenti: Cecconi (Sez. AIA di Empoli), Sechi (Sez. AIA di Sassari)

NOTE. Ammonito: Günter 21′ pt. Spettatori: 1.784

Al via il “Sellia Young Festival”. Il 17 agosto la Festa dell’Olio

SELLIA (CZ) – “Una serata veramente bella quella sabato 7 agosto, la prima del ‘Sellia Young Festival’ dedicata ai bambini. Il Teatro della Maruca di Angelo Gallo ha fatto ridere a crepapelle grandi e piccini. La storia di ‘Zampalesta’ cane maltrattato e pertanto indisciplinato che, trattato con amore diventa buonissimo, ha fatto prima ridere e poi riflettere tutti. A seguire lo spettacolo di fuochi e clowns ha lasciato tutti con la bocca aperta. L’allegria e lo stupore dei bambini in sottofondo ha fatto il resto. Una serata magica veramente come il mio straordinario borgo”. Buona la prima, con le parole del sindaco di Sellia, Davide Zicchinella, che ha alzato sipario sul “Sellia Young Festival-Cultura, Ambiente, Territorio”, la kermesse che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare le specificità e le potenzialità di Sellia, piccolo e splendido borgo della Presila catanzarese.

Questo festival che segna il mese di agosto di interessanti appuntamenti, è la conferma che Sellia non si arrende allo spopolamento, simbolo di una Calabria che non si arrende al proprio destino ma che combatte e si reinventa puntando sulla propria identità e sui giovani.

Il primo appuntamento del ricco cartellone della rassegna, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Zicchinella e diretta da Pierpaolo Bonaccorso ha visto, quindi, in Piazza Vittorio Emanuele, lo spettacolo di burattini tradizionali calabresi “Zampalesta u cane tempesta”, a cura del Teatro della Maruca di Crotone, di e con Angelo Gallo. Con questa opera il Teatro della Maruca riprende la tradizione del teatro di figura calabrese utilizzando lingua e personaggi tipici della Calabria. La storia, ambientata in un piccolo paese della calda Calabria, racconta di un cane lupo – “Zampalesta”, simbolo della paura verso la diversità o mostruosità degli animale – che esordisce sulla scena da animale dirotto in ridotto in catene dal suo padrone che scappa seminando il panico in tutta la comunità per stupire con un colpo di scena commovente che richiama l’attenzione sull’importanza dell’amore che converte e restituisce il giusto equilibrio. Uno spettacolo coinvolgente che nasce dalla collaborazione artistica tra Angelo Gallo e Gaspare Nasuto, burattinaio napoletano che dal 1989 ricerca per Pulcinella nuove strade drammaturgiche di gusto contemporaneo: Angelo Gallo tenta, con questo progetto, di far ripartire l’arte dei burattini e far entrare la Calabria nella mappa internazionale delle regioni che ancora conservano questa bellissima tradizione culturale. Lo spazio urbano, con le sue piazze, le vie e i parchi diventa lo scenario perfetto per una rassegna di teatro in strada. Ecco che cantastorie, band itineranti, attori, clowns, mimi, trampolieri e funamboli, burattini, marionette, giocolieri, acrobati e spettacoli di sand art ci fanno rivivere gli spazi e i luoghi della memoria storica collettiva in modo immaginifico e fantasioso. Ed ecco che l’esibizione di giocoleria di fuoco di AAA Mor Fuoco Clownerie ha fatto il resto per regalare una serata divertente.

Il prossimo appuntamento con il “Sellia Young Festival” è quello con la Festa dell’Olio di oliva martedì 17 agosto.

In considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da Covid19, il governo nazionale con  DL 105/2021 ha emanato una serie di norme tra cui quella relativa agli accessi a concerti in aree all’aperto. Tale norma prevede tra l’altro la registrazione dei partecipanti e l’obbligo di presentare il green pass.

Percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza, incastrati 469 stranieri

CATANZARO – Somme indebitamente percepite per 2 milioni di euro. Ancora una volta i controlli hanno portato a scoprire i ‘furbetti’ dei benefici dello Stato ed in questo caso, sono ben 469 le persone, di provenienza extracomunitaria, che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza senza avere i requisiti. A scoprire la truffa sono stati i finanzieri di Catanzaro, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Curcio, che hanno proceduto alla denuncia per indebita percezione del sussidio.

L’operazione, svolta in sinergia con il locale ufficio Inps, è da inquadrare in un ampio monitoraggio su tutti i percettori e gli inquirenti hanno incrociato le informazioni presenti nelle banche dati in uso alla Guardia di Finanza e gli elenchi dei beneficiari del sussidio. Dagli accertamenti è emersa una palese incongruenza rispetto alla sussistenza dei requisiti in capo a soggetti di origine straniera iscritti nelle anagrafi di comuni del territorio della provincia catanzarese.

 Ai fini dell’accesso al beneficio infatti, il richiedente, attraverso un’istanza presentata in modalità telematica tramite Poste Italiane, i Caf o gli istituti di patronato, deve dichiarare di risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, ottenendo, in tal modo, la corresponsione del sussidio per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi, al termine del quale può essere rinnovato per altri dodici mesi.
 

Truffa per due milioni di euro

Dagli accertamenti dei militari di Lamezia Terme è emerso, invece, che diverse persone avevano ottenuto il Reddito di Cittadinanza attestando falsamente di possedere il requisito relativo alla residenza. I finanzieri hanno esaminato la posizione di oltre 22.000 stranieri (la maggior parte provenienti da paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’est europeo) residenti nel circondario lametino, ed hanno così scoperto che 469 di loro avevano ottenuto illecitamente il reddito. L’importo complessivo delle somme indebitamente erogate ammonta a circa 2 milioni di euro ma grazie alla tempestività degli accertamenti eseguiti e alla contestuale segnalazione all’Inps si è impedito che ulteriori 2 milioni di euro venissero erogati.

Catanzaro eliminato dai playoff, l’Albinoleffe vince 1-0

CATANZARO (3-4-1-2) :Di Gennaro; Scognamillo (41’st Jefferson), Fazio, Gatti; Garufo (11’pt Pierno), Verna, Baldassin, Contessa (1’at Porcino); Di Massimo (30’st Parlati); Carlini, Curiale (30’st Evacuo). ALL. Calabro. A disp: Mittica, Branduani, Corapi, Molinaro, Riccardi, Grillo, Casoli, Porcino.

ALBINOLEFFE (3-5-2) : Savini; Mondonico, Canestrelli, Riva; Borghini (22’st Petrungaro)., Gelli, Genevier (12’st Genevier), Giorgione, Gusu (12’st Tomaselli); Cori (22’st Gabbianelli), Manconi ALL. Zaffaroni. A disp: Paganessi, Caruso, Cerini, Berbenni, Galeandro, Ravasio, Miculi, Maritato.

ARBITRO: Marini di Trieste

NOTE: Ammoniti: Scongnamillo (C), Contessa (C)

MARCATORI: 36′ st Gelli (A)

CATANZARO – Continua la maledizione playoff per il Catanzaro, che perde con l’Albinoleffe e vede svanire il sogno Serie B. Un vero peccato, visto che ai giallorossi sarebbe bastato anche un pari in virtù del miglior piazzamento in classifica.

Già dai primi minuti, però, si capisce che gli uomini di Calabro sono intimoriti, lasciano eccessivamente l’iniziativa agli avversari e non riescono a conservare il pallone. Non che l’Albinoleffe crei reali pericoli, ma i giallorossi faticano a mettere insieme passaggi e i lanci e le seconde palle sono sempre preda dei lombardi, che intimoriscono Di Gennaro con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner. A metà primo tempo la gara sembra cambiare, con le aquile più in controllo grazie al lavoro di cucitura di Carlini. Il Catanzaro è minaccioso soprattutto quando attacca a sinistra, dove i difensori dell’Albinoleffe si concentrano su Di Massimo e lasciano libero Contessa, che in un paio di occasioni arriva al cross in maniera pericolosa. Sul finale di tempo, però, torna il pericolo, con una punizione di Gelli che si stampa sul palo: un avvertimento lugubre, come vedremo.

Nella ripresa i calabresi aumentano le percentuali di possesso, pur senza creare occasioni. Il giro palla va meno a singhiozzo, ma si fatica a creare situazioni di vantaggio: nessun dribbling, poche combinazioni veloci e Curiale che fatica a proteggere la palla. Si arriva così agli ultimi minuti col risultato ancora in bilico. Se è vero che la storia pesa, il Catanzaro crea le condizioni affinché tutto vada male. Il giovane Pierno all’80’ si ritrova in isolamento contro Tommaselli, l’unico calciatore dell’Albinoleffe che sappia vincere gli uno contro uno. Tommaselli salta Pierno che lo stende sul lato corto dell’area di rigore. Gelli calcia la punizione e la infila sotto l’incrocio del secondo palo. Di Gennaro magari avrà qualche responsabilità, ma a dieci minuti dalla fine è impensabile lasciare il proprio difensore più giovane in uno contro uno con un avversario dotato come Tommaselli. Il Catanzaro non sa come reagire, i cross sono sbilenchi e finiscono tra le braccia del portiere. Termina così un’altra stagione chiusa con la delusione dei playoff.

Catanzaro, pareggio in trasferta con l’Albinoleffe

ALBINOLEFFE – CATANZARO 1-1

ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini; Mondonico, Canestrelli, Riva; Borghini (dal 44’ st Petrungaro), Gelli, Genevier (dal 15’ st Nichetti), Giorgione, Tomaselli (dal 15’ st Gusu); Cori (dal 21’ st Gabbianelli), Manconi
A disposizione: Paganessi, Caruso, Cerini, Berbenni, Galeandro, Ravasio, Miculi, Maritato
Allenatore: Marco Zaffaroni

CATANZARO (3-5-2): Di Gennaro; Scognamillo, Fazio, Gatti; Pierno (dal 15’ st Garufo), Verna, Baldassin, Di Massimo (dal 42’ st Parlati), Porcino(dal 42’ st Contessa); Carlini; Curiale (dal 29’ st Evacuo)
A disposizione: Branduani, Mittica, Jefferson, Molinaro, Riccardi, Grillo, Casoli
Allenatore: Antonio Calabro

ARBITRO: Gualtieri di Asti

NOTE: Ammoniti: 4’ st Pierno (C), 25’ st Scognamillo (C). Recupero: 0’ pt; 4‘ st

MARCATORI: 17’ st Carlini (C); 36’ st Mondonico (A)

 

GORGONZOLA – Risultato positivo per il Catanzaro, che pareggia per 1-1 l’andata dei quarti di finale dei playoff con l’Albinoleffe. I giallorossi non giocavano da un mese e hanno disputato settanta minuti di alto livello. Se il gol subito può sembrare una beffa, in realtà la prestazione e la possibilità di concedersi il pari anche al ritorno fanno ben sperare per il futuro.

La gara all’inizio è bloccata, tra due squadre schierate a specchio. Genevier prova a impostare abbassandosi tra i difensori, ma il Catanzaro di Calabro rimane compatto e non si fa sorprendere. Per i giallorosso analoghi i problemi in impostazione. In un paio d’occasioni le aquile riescono a sfondare sulla sinistra, il lato di Porcino. L’occupazione dell’area però non è puntuale, soprattutto sul secondo palo, e l’Albinoleffe si salva. Senza Corapi infortunato, due centrocampisti di corsa come Baldassin e Verna devono dedicarsi alla regia e ovviamente il possesso ne risente. Le protezioni palla di Carlini allora diventano un ottimo sfogo per risalire il campo e giocare con più precisione.

Il Catanzaro poco a poca prende confidenza con la gara e nel secondo tempo diventa padrone della partita. Sulle fasce si riesce a creare superiorità numerica e l’Albinoleffe sembra nettamente la squadra più debole della contesa. Di Massimo poco prima del vantaggio prova a sfondare con una serpentina sul centro sinistra, ma il suo tiro viene agevolmente bloccato dal portiere. Al ’62 ecco il gol di Carlini. Un’azione sulla destra culmina in uno splendido cross di Verna; ancor più bello il controllo orientato del centrocampista di Terracina, che lascia sul posto il difensore e scarica col destro in porta. Il Catanzaro va in vantaggio grazie al proprio miglior giocatore e sembra totalmente in controllo, con Fazio che non permette mai agli attaccanti lombardi di avvicinarsi all’area. All”81 però Gabbianelli protegge bene palla e d’esterno serve Mondonico, che dai venti metri scarica un bolide che supera Di Gennaro sul secondo palo. Il Catanzaro è troppo stanco per reagire. Ci sarà tempo di recuperare le forze. Adesso è imperativo sfruttare il risultato per vivere un ritorno tranquillo mercoledì.

Una cura per la leucemia a Catanzaro: si tratta di un nuovo anticorpo monoclonale

CATANZARO – Si tratta di un nuovo anticorpo monoclonale umanizzato, che è in grado di riconoscere un particolare sottogruppo di leucemia linfoblastica acuta, quella di tipo T, e di attivare la risposta immunitaria dell’organismo per contrastarla. Lo studio è stato condotto dall’Università degli Studi ‘Magna Graecia’ di Catanzaro in collaborazione con il Centro di ricerca Tettamanti di Monza e con vari altri centri italiani e internazionali.

“I ricercatori dell’Università di Catanzaro – è detto in un comunicato – hanno infatti generato, a partire dalla singola molecola di UMG1, un anticorpo monoclonale ingegnerizzato bi-specifico in grado di migliorare ulteriormente la funzione citotossica di UMG1 reclutando i linfociti T del sistema immunitario direttamente sulle cellule tumorali bersaglio per l’induzione di un potente effetto antitumorale. L’efficacia di UMG1 e del suo BTCE ingegnerizzato è stata dimostrata anche in modelli murini aprendo quindi alla possibilità futura di impiego clinico sia in pazienti pediatrici che adulti con la T-ALL. Si tratta infatti – spiegano i ricercatori – di una malattia molto aggressiva e orfana per la quale non sono ancora disponibili validi approcci terapeutici, soprattutto per i pazienti recidivati o resistenti alla terapia standard, a causa della mancanza di antigeni efficaci come bersagli e di immunoterapici attivi. Giuseppe Gaipa, responsabile dell’Unità di citometria e terapia molecolare del Centro di ricerca Tettamanti aggiunge: “Nel caratterizzare l’anticorpo monoclonale, chiamato ahuUMG1, generato nei laboratori dell’Università di Catanzaro, abbiamo scoperto che quest’ultimo riconosce in modo specifico più dell’80% dei pazienti con un particolare sottotipo di leucemia linfoblastica acuta di tipo T (T-ALL). Questa ‘capacita’ diagnostica’ si associa inoltre ad una funzione terapeutica di uccisione delle cellule leucemiche grazie alla collaborazione dell’anticorpo con le cellule natural killer presenti nel nostro sistema immunitario”. La leucemia linfoblastica acuta è un tumore del sangue che origina da un tipo particolare di globuli bianchi, chiamati linfociti, ed è definita “acuta” perché caratterizzata da un’elevata aggressività. In questa patologia un linfocita B o T immaturo va incontro a una trasformazione tumorale: i processi di maturazione che portano al linfocita “adulto” si bloccano e la cellula comincia a riprodursi più velocemente invadendo il sangue e raggiungendo anche i linfonodi, la milza, il fegato e il sistema nervoso centrale. La leucemia linfoblastica acuta è il tumore più frequente in età pediatrica, costituendo in questa fascia di età l’80% delle leucemie e circa il 25% di tutti i tumori diagnosticati tra 0 e 14 anni. La massima incidenza si registra tra i due e i cinque anni, per poi calare con l’aumentare dell’età”.

Addio a Vaccarino, l’ex sindaco dei misteri muore di Covid a Catanzaro

CASTELVETRANO (TP) – L’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino, 76 anni, è morto per arresto cardiaco nel reparto Covid dell’ospedale di Catanzaro, dove era stato trasferito dal carcere per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo aver contratto il Covid. Qualche settimana fa la Corte d’Appello di Palermo, su richiesta degli avvocati difensori, aveva disposto gli arresti domiciliari. Ma l’uomo, viste le precarie condizioni di salute e il Covid, non ha potuto raggiungere casa a Castelvetrano.

Baccarini, politico dei misteri

In carcere Vaccarino, politico dei misteri coinvolto in affari di mafia, massoneria, spionaggio, era finito nuovamente nell’aprile 2019: in primo grado venne condannato a sei anni perché avrebbe ricevuto da un colonnello dei Carabinieri in servizio alla Dia di Caltanissetta uno stralcio di una intercettazione che avrebbe poi girato a Vincenzo Santangelo, titolare di un’agenzia funebre, con una vecchia condanna per mafia.

Antonio Vaccarino collaborò anche coi Servizi segreti, intrattenendo col boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro un rapporto epistolare tramite nomi in codice: lui si definiva “Svetonio”, Messina Denaro “Alessio”. L’obiettivo sarebbe stato quello di far catturare il capomafia, ma l’operazione non andò a buon fine.

L’ex sindaco era in attesa anche di un processo di revisione per una vecchia condanna per traffico di droga e del processo d’Appello per la condanna del 2019

‘Ndrangheta, voto di scambio e corruzione. Arresti tra Cosenza e Catanzaro

CATANZARO – Questa mattina, in provincia di Catanzaro, nei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, e nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza,  è stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 19 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.

Il provvedimento scaturisce da una prolungata attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme e del Comando Provinciale di Catanzaro, diretta e coordinata dalla Dda di Catanzaro. Le indagini, (“Operazione Alibante”) sono state avviate a seguito della presentazione, da parte di imprenditori lametini, di denunce relative a estorsioni poste in essere da appartenenti alla cosca “Bagalà”, operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna.

Gli elementi acquisiti con l’ausilio di attività tecniche ed accertamenti patrimoniali, hanno consentito di delineare gli assetti e l’operatività sul litorale tirrenico-lametino dell’articolazione territoriale di ‘ndrangheta capeggiata da Carmelo Bagalà, già attiva fin dagli anni ’80, evidenziando la presenza egemone sul territorio del sodalizio, manifestata attraverso la commissione di delitti, aggravati dal metodo mafioso, finalizzati alla gestione diretta o indiretta delle attività economiche del luogo, con particolare riferimento alle imprese attive nel settore turistico-alberghiero.

Nel corso delle indagini sono emersi, anche, rapporti illeciti tra la cosca ed alcuni esponenti delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese, con capacità di influenza su processi decisionali, amministrativi ed elettivi.

Nello specifico, per 7 indagati, è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per 10 indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari e 2 indagati la misura interdittiva, rispettivamente, del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, e del divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche.

 

 

Catanzaro secondo col brivido, 2-2 col Monopoli

CATANZARO – MONOPOLI 2-2

CATANZARO (3-5-2): Di Gennaro; Scognamillo, Fazio, Martinelli; Pierno (Dal 42’ st Jefferson), Baldassin (Dal 42’ st Contessa), Risolo, Di Massimo (Dal 21’ st Verna), Garufo; Carlini (Dal 48’ st Molinaro)
, Curiale (dal 1’ st Evacuo)
A disposizione: Mittica, Branduani, Parlati,,Gatti, Riccardi, Grillo
Allenatore: A. Calabro

MONOPOLI (3–5-2): Taliento; Nicoletti, Bizzotto, Mercadante; Tazzer (Dal 16’ st De Paoli), Viteritti (Dal 41’ st Nina), Vassallo (Dal 41’ st Iuliano), Paolucci, Guiebre; Starita (Dal 16’ st Liviero), Bunino (Dal 41’ st Alba)
A disposizione: Menegatti, Arena, Isacco, Vignati, Currarino
Allenatore: G. Scienza

ARBITRO: Cristian Cudini della sezione di Fermo

NOTE: Ammoniti: 32’ st Risolo (C). Corner: cinque corner per il Catanzaro, uno per il Monopoli. Recupero: 1’ pt; 5’ st.

MARCATORI: 34’ pt Pierno (C), 46’ pt Mercadante (M), 10’ st Garufo (C), 40’ st Liviero (M)

 

CATANZARO – La vittoria non arriva, ma il Catanzaro riesce comunque a chiudere la sua regular season al secondo posto. Merito della Cavese ultima in classifica, che strappa un pari all’Avellino ed evita che gli irpini scavalchino i giallorossi.

Il Catanzaro inizia controllando la partita. I ritmi non sono alti, forse c’è della tensione, ma il pallone resta comunque tra i piedi dei padroni di casa. Di Massimo prova a ispirare Baldassin che crossa teso in mezzo, ma il guardalinee fischia il fuorigioco. Alla mezz’ora arriva la prima vera occasione, grazie al lavoro spalle alla porta di Curiale, una delle armi più acuminate della squadra di Calabro in questa stagione: l’ex Catania gioca di sponda per Carlini che da buona posizione, però, non centra la porta. Qualche minuto dopo arriva il vantaggio, grazie al secondo gol stagionale di Pierno: l’azione coinvolge i due esterni, con Garufo che serve il classe 2001 che batte il portiere. Negli ultimi secondi del primo tempo, però, arriva il pari, che raggela i battiti del pubblico a casa: Mercadante sfrutta un calcio piazzato e segna l’1-1.

Nella ripresa i giallorossi però non sembrano accusare il colpo. Dopo dieci minuti arriva il 2-1: Garufo triangola con Carlini, supera Bizzotto e scarica in porta. Adesso si tratta solo di gestire, situazione che il Catanzaro amministra benissimo negli ultimi tempi. All”85 però Liviero trova il definitivo 2-2 con un tiro da fuori. Poco male, perché la Cavese, contro ogni pronostico, ha fermato l’Avellino. Termina così un campionato più che soddisfacente. Appuntamento al 24 maggio per i playoff.