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Cosenza, arrestata una coppia per rapina. Lui va in carcere, lei ai domiciliari

COSENZA – Due persone, Luigi belladonna di 43 anni, e Monica Farsetta di 28, entrambe di Cosenza, sono state arrestate dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale per il reato di rapina aggravata. A Luigi Belladonna è stata contestata anche la violazione degli obblighi derivanti dal regime di sorveglianza speciale. I fatto contestati risalgono al 7 agosto scorso. Una donna, insieme ai figli minori, stava recandosi in uno studio medico di Via Beato Angelo d’Acri, a Cosenza. Appena entrata nel portone del palazzo è stata aggredita da un uomo il quale, minacciando di estrarre una pistola, è riuscito a farsi consegnare la fede nuziale e circa 300 euro in contanti. L’attività investigativa condotta dagli agenti della squadra mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica, basata su una descrizione dell’uomo, dal forte accento dialettale, sulla visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona e il monitoraggio dei pregiudicati per reati specifici, consentiva di ricostruire i movimenti del malvivente, sia nelle fasi antecedenti alla rapina che in quelle immediatamente successive. L’uomo era giunto sul posto a bordo di una Fiat Punto guidata da Monica Farsetta. Il grave quadro indiziario ricostruito ha consentito alla Procura di chiedere e di ottenere dal Gip un provvedimento di applicazione di misura cautelare. Belladonna è finito in carcere mentre Monica Farsetta è stata posta agli arresti domiciliari.

Naufragio a Cetraro, continuano le ricerche dell’uomo disperso in mare

CETRARO (CS) – Proseguono, nonostante il maltempo, le ricerche del diportista tedesco disperso in mare, davanti a Cetraro. Nell’operazione è impegnata una motovedetta della Guardia Costiera. Da Reggio Calabria è arrivato un aereo della polizia, che sta sorvolando la zona. Atteso anche un elicottero della Guardia di Finanza. Il diportista disperso, che ha 67 anni, era a bordo di una barca a vela di 12 metri, la Great Passion Kiel, che si è schiantata sugli scogli nel tentativo di entrare nel porto di Cetraro. Il suo compagno di viaggio, di 63 anni, è stato tratto in salvo, mentre lui è stato sbalzato fuoribordo da una grande onda. I due erano partiti da Marina di Camerota, nel Salernitano, per raggiungere il porto di Atene.

Crosia, salvati due diportisti francesi dalla Guardia costiera

CROSIA (CS) – Nella notte tra sabato e domenica scorsi un’operazione di soccorso in mare è stata condotta nelle acque tra Mirto Crosia e Corigliano Calabro dalla Guardia Costiera.

Alla Sala Operativa della Capitaneria di porto, poco dopo le 19 di sabato 9 settembre, è infatti giunto l’allarme via radio da parte di una unità da diporto lunga 14 metri, in pericolo a causa del motore in avaria, mentre era al largo di Mirto Crosia e non riusciva più a proseguire la navigazione verso Crotone. Subito è stata inviata nella zona di mare la motovedetta dedicata alla ricerca e al soccorso CP 841, che ha intercettato i due malcapitati turisti francesi.

I militari della Guardia costiera, verificate le buone condizioni di salute degli occupanti –  spaventati per non poter governare la barca e temevano di dirigersi sugli scogli –  hanno quindi provveduto a prestare assistenza scortandola in sicurezza mentre il rimorchiatore “Alessandro II”, contattato direttamente dai diportisti, iniziava le operazioni di rimorchio dell’unità fino al porto di Corigliano.

Le operazioni hanno visto impegnato il personale della Guardia Costiera durante tutta la notte fino a che, alle ore 06.00 circa di domenica 10, l’imbarcazione da diporto non ha raggiunto gli ormeggi in sicurezza.

 

Omicidio di Cariati, fermati i presunti autori. Tre persone in manette (FOTO)

ROSSANO (CS) – E’ stato eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Castrovillari, nei confronti di due ucraine, Liudmyla Popova e Iana Koshova, e un lituano, Mihails Dimitriks, per l’omicidio di Yuriy Zinchenko, trovato domenica scorsa senza vita nel bagagliaio di una vettura sul lungomare di Cariati. L’uomo, che fungeva da intermediario nel collocare al lavoro di badanti o negli esercizi pubblici del crotonese cittadini stranieri, in particolare dell’Est-Europa, da quanto sino ad ora acquisito, sarebbe stato ucciso per un contrasto di natura economica scaturito nell’ambito dell’attività svolta. C’e’ anche un quarto uomo coinvolto nell’omicidio, individuato ma che allo stato risulta irreperibile. «Direi che in una settimana – ha detto Facciolla nel corso di una conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell’operazione – siamo riusciti a chiudere la prima fase di questo omicidio. E’ stato un caso particolarmente difficile e complesso, perché avevamo solamente un cadavere rinchiuso in un’autovettura con targa straniera, senza generalità. L’uomo – ha aggiunto il procuratore Facciolla – è stato accoltellato e poi attinto da colpi di pistola. L’omicidio è stato consumato da quattro persone, ovviamente con ruoli diversi. Certamente i due uomini hanno agito in prima battuta, sull’azione violenta e poi le due donne in attività di contorno. Sono state usate più armi, due coltelli e una pistola. Le indagini proseguono perché il movente è ancora da dipanare, sebbene riteniamo sia collegato alle loro attività illecite». Alla base dell’uccisione di Zinchenko, che faceva da intermediario nel collocare al lavoro badanti o altri cittadini stranieri in esercizi pubblici del crotonese, sarebbe scaturito da contrasti di natura economica nell’ambito dell’attività che svolgeva.

Giovanna Leonetti assolta dal tribunale, aveva ucciso la figlia di sette mesi

COSENZA – Il Gup del tribunale di Cosenza Giuseppe Greco ha assolto Giovanna Leonetti, la biologa che il 20 febbraio 2016 uccise la figlia Marianna, soffocandola con un cuscino. Come si ricorderà la donna, in preda ad una forte depressione post partum, tolse la vita alla piccola mentre si trovava nella propria abitazione situata in Via Molinella. Nell’immediatezza del fatto venne ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale dell’Annunziata e, successivamente, in una clinica specialistica di Bari. Il giudice, nell’ambito del procedimento svoltosi con il rito abbreviato, ha escusso tre consulenti ed un perito, giungendo alla conclusione che la donna non fosse in sè nel momento in cui ha commesso l’infanticidio. Era dunque incapace di intendere e di volere. L’infermità era però momentanea, relativa a quel periodo, per questo oggi, in virtù della sentenza di assoluzione, è libera di riprendere la propria vita. Il pm Domenico Frascino aveva chiesto la condanna a otto anni di reclusione. Il giudice ha invece accolto le tesi della difesa, rappresentata dagli avvocati Marcello Manna e Pierluigi Pugliese. 

Bar utilizzato come nascondiglio per la droga, un arresto

ROSSANO (CS) – Aveva con sé quattro chili di droga di ogni tipologia. Con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti Antonio Calarota, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato a Rossano. Durante una perquisizione, avvenuta all’interno del bar gestito dal 44enne, i carabinieri hanno trovato 2,5 chilogrammi di marijuana, 800 grammi di hashish, 500 grammi di cocaina e 200 di eroina.

UN NASCONDIGLIO PER DROGA E SOLDI

La droga era nascosta all’interno di una macchinetta utilizzata per il cambio delle monete. La vendita avrebbe fruttato 90 mila euro circa. Sempre durante il controllo presso l’attività commerciale dell’uomo, i militari hanno trovato denaro in contante per una somma che supera gli 8 mila euro oltre ad assegni per un valore di mille. Tutti i proventi avrebbero origine da tale attività.

Migranti, in 15 dentro una casa fra spazzatura e degrado. Denunciati i locatori – FOTO – VIDEO

PAOLA (CS) – Una palazzina affittata a 15 bengalesi, venditori ambulanti (tra loro anche due minorenni), costretti a pagare 100 euro al mese a testa per vivere tra cumuli di spazzatura, in stanze sporche, prive di pavimenti, di mobili e persino di letti, con cucine alimentate (pericolosamente) con bombole a gas e con stoviglie ed accessori in pessime condizioni, bagni e docce, queste ultime all’esterno dell’edificio, fatiscenti ed in comune. E’ la scoperta fatta dai finanzieri della Compagnia di Paola, che hanno richiesto un intervento sul posto di un ispettore dell’Asp di Cosenza, che ha effettuato un sopralluogo confermando le “precarie” condizioni igienico-sanitarie dei locali affittati, risultati incompatibili con le “normali condizioni di vita”.

I cittadini extra-comunitari, che dormivano per terra, in “condizioni umane degradanti” dicono gli investigatori, sono stati accompagnati presso la caserma delle Fiamme Gialle, per essere identificati mediante rilievi foto-dattiloscopici: 7 di loro sono risultati senza titolo di soggiorno. Complessivamente, al termine delle indagini sono stati denunciati alla Procura i 2 locatori, per favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero nello Stato, con conseguente sequestro degli immobili aventi una superficie di oltre 700 metri quadri disposto dal Gip Rosamaria Mesiti, su richiesta del sostituto Anna Chiara Fasano. Denunciati anche 5 clandestini, per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato e altri 3 stranieri, per detenzione per la vendita di prodotti industriali recanti marchi contraffatti e ricettazione: a questi ultimi sono stati sequestrati 409 tra scarpe, borse, borsellini ed occhiali da sole di note griffe contraffatte. I canoni di locazione percepiti “in nero”, nel tempo saranno calcolati e sottoposti a tassazione.

Due venditori ambulanti fermati dai carabinieri per tentato omicidio

AMANTEA (CS) – Sarebbero Lorenzo Fimiano di 45 anni e Raffaele Verre di 49, gli autori dell’accoltellamento di Campora San Giovanni, avvenuto durante i festeggiamenti patronali nella sera del 2 settembre scorso. Si tratta di due commercianti ambulanti di Caraffa di Catanzaro. Sono stati fermati dai carabinieri della stazione di Amantea e dal nucleo operativo radiomobile della compagnia di Paola. Sulla base delle indagini svolte dai militari, coordinate dal procuratore della Repubblica di Paola Pierpaolo Bruni e dal sostituto Teresa Valeria Grieco, i due fermati, dopo un litigio scoppiato per futili motivi, avrebbero accoltellato all’addome un 31enne. La vittima dell’aggressione è stato poi trasportato all’ospedale di Lamezia Terme dove i sanitari lo hanno sottoposto ad intervento chirurgico per suturare la ferita. Fimiano e Verre sono accusati di tentato omicidio.

‘ndrangheta, arrestato il super latitante Rocco Morabito

MONTEVIDEO – È stato catturato in un hotel di Montevideo il super latitante della ‘ndrangheta Rocco Morabito. Residente a Punta del Este sotto falsa identità, l’uomo, inserito nella lista dei latitanti più pericolosi, gestiva il traffico di cocaina dal Sudamerica a Milano. A Morabito, trovato in compagnia di una donna angolana che risulta essere la moglie, sono stati sequestrati assegni, carte di credito, 13 cellulari e una pistola. Il ministro uruguaiano informa che verrà estradato in Italia.

Rinvenuto il cadavere del 70enne di Corigliano scomparso

CORIGLIANO CALABRO  (CS) – È stato trovato privo di vita il settantenne di Corigliano Calabro scomparso venerdì. Era uscito la sera e, non vedendolo rientrare, i familiari avevano allertato i carabinieri per avviare le ricerche. A rinvenire il cadavere, non lontano da casa, è stata la sorella. Dai primi accertamenti condotti dal medico legale, la morte è avvenuta per cause naturali. Sul caso indagano i carabinieri.