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La Calabria stretta nella morsa delle fiamme, 80 i roghi attivi. Una vittima a Cardeto
REGGIO CALABRIA – Dramma nel Reggino dove nel comune di Cardeto, in uno dei tanti roghi, perde la vita un uomo travolto presumibilmente dalle fiamme. Diversi sarebbero anche gli ustionati.
Tragico scontro sulla 106 a Corigliano Rossano: un morto e diversi feriti
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – “Lunghe code e rallentamenti in uscita verso Sud di Contrada Toscano nel comune di Corigliano-Rossano (CS) a seguito dell’ennesimo tragico scontro mortale. Nel sinistro ha perso, infatti, la vita un lavoratore e pare vi siano altri feriti di cui non sono al momento note le condizioni”. Lo riporta il presidente di Basta Vittime sulla 106, Fabio Pugliese.
“Massima attenzione! Sul posto sono presenti le forze dell’ordine. Nel raccomandare la massima prudenza a quanti percorrono la famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria colgo l’occasione per esprimere un messaggio di cordoglio ai Familiari della vittima”.
In Calabria torna L’Onda Pride con i colori arcobaleno: in 2mila i partecipanti
REGGIO CALABRIA – Reggio Calabria si è tinta dei colori arcobaleno per l’unica tappa calabrese dell’Onda Pride. Promossa da Arcigay, in collaborazione con Città metropolitana, comune, Camera di commercio e Confesercenti, il Reggio Calabria Pride si conferma una tappa importante per il riconoscimento dei diritti. Un corteo di almeno 2.000 partecipanti, con delegazioni provenienti da tutta la Calabria, ha sfilato per le vie della città, gridando slogan, esibendo striscioni e cartelli per reclamare il pieno riconoscimento dei diritti rivendicati da anni dalla costellazione Lgbti.
In testa al corteo, assieme a Michela Calabrò, presidente Arcigay di Reggio, anima ed organizzatrice dell’evento, Natascia Maesi, prima donna eletta presidente di Arcigay nazionale.
“Nel 2023 – ha detto – dobbiamo ancora spiegare al ministro dello Sport che l’omosessualità non è una scelta, che i Pride non sono manifestazioni di esibizionismo, ma facciamo battaglie politiche, di rivendicazione di diritti per tutte le persone Lgbti. Questo Paese non ha ancora una legge per il riconoscimento dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali, non fa tutta una serie di leggi che questa comunità chiede da moltissimi anni. Ad esempio, il superamento della legge 164 per i percorsi di affermazione delle persone trans. Non c’è una legge che contrasti efficacemente i discorsi d’odio”.
“Scendiamo in piazza con tantissimi giovani – ha ancora detto Maesi – per dire che vogliamo un’Italia aperta, plurale, davvero inclusiva e che possa guadagnare posizioni agli occhi del mondo e dell’Europa, considerando che siamo relegati al 34mo posto della di Ilga per tutele e diritti. Questo vuol dire che è un Paese in cui non c’è benessere per le persone Lgbti e sappiamo che questo è un indicatore per il benessere complessivo dello sviluppo di un Paese”. Il Reggio Calabria Pride ha richiesto quest’anno un grande sforzo organizzativo. È stato un Pride molto più complesso rispetto agli altri anni – confessa Michela Calabrò: “Ci siamo scontrati con una macchina burocratica che ha messo a dura prova il coordinamento del Pride. Abbiamo lavorato duramente per renderlo estremamente colorato. Oggi registriamo con soddisfazione che ne è valsa la pena”.
Cosenza, tenta di violentare un 16enne in auto: arrestato 50enne
COSENZA – Adesca un ragazzino e tenta di violentarlo. La vicenda a Cosenza dove un uomo di 50 anni, rappresentante di commercio, è stato arrestato dai carabinieri in quanto sospettato di presunta pedofilia. Secondo le indagini avrebbe abusato sessualmente di un ragazzino di 16 anni che avrebbe adescato in città.
Secondo quanto emerso la vittima era a bordo di un monopattino quando l’uomo ha accostato la sua berlina e con una scusa, lo ha invitato a salire sulla sua auto. Il sedicenne si sarebbe fidato poiché l’uomo pare fosse, a detta del ragazzino, un amico dei suoi genitori.
Salito in auto però, l’uomo avrebbe bloccato gli sportelli e si sarebbe diretto verso una strada isolata per poi fermare la vettura e aggredirlo. Il minore sarebbe riuscito a liberarsi e tornato a casa, ha raccontato tutto ai familiari. Immediata la denuncia e i militari della caserma “Grippo” di Cosenza, guidati dal maresciallo maggiore, il comandante Renato Morrone, hanno subito notiziato la Procura di Cosenza. Visionate anche alcune immagini delle telecamere della zona indicata dal giovane, è stato possibile risalire alla targa della vettura. L’uomo è stato identificato, rintracciato e arrestato.
Rende, pini tagliati dopo oltre 50 anni. Flash mob dei cittadini
RENDE – Residenti e associazioni protesteranno pubblicamente contro un provvedimento ritenuto sconsiderato ed illegittimo che ha portato al taglio di decine di pini che avevano più di mezzo secolo di vita. Il taglio di tutti gli alberi che erano presenti su via Leonardo Da Vinci a Rende, ha creato numerose polemiche e questa sera, alle 20.30, partirà un flashmob nello spazio antistante l’ingresso principale del Comune di Rende, per celebrare simbolicamente una ‘veglia funebre‘ in onore del Viale alberato di Via Leonardo Da Vinci quasi interamente abbattuto, negli ultimi tre giorni, su delibera dell’ex amministrazione del Comune di Rende.
Alberi sani e lussureggianti che contribuivano ad armonizzare il paesaggio, caratterizzato prevalentemente da cemento e asfalto, che con le loro folte chiome ad ombrello contribuivano ad abbassare la temperatura del suolo (in questi giorni incandescente) e a mitigare il cambiamento climatico.
“Li chiamano progetti di rigenerazione urbana – scrivono gli organizzatori – e vengono finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il linguaggio utilizzato è rassicurante, ma la scena che appare agli occhi è raccapricciante. Sono anni che la strage di pini si ripete a Rende, ma mai si riteneva possibile che sarebbero arrivati ad abbattere l’intero viale del quartiere di Quattromiglia. Il danno all’ambiente è irreparabile, quanti anni e quanti lecci ci vorranno per ripristinare l’ossigeno perduto, e il paesaggio chi potrà ricostruirlo? Le associazioni ambientaliste, i comitati di quartiere, la cittadinanza, i movimenti sono tutti invitati a partecipare attivamente muniti di cartelli in difesa degli alberi sopravvissuti e di lumini per manifestare simbolicamente il lutto”.
“Tutti insieme per protestare contro il provvedimento ritenuto assolutamente inopportuno e illegittimo del taglio dei pinus pinea, fare appello al prefetto Ciaramella e ai commissari che attualmente, fanno le veci di sindaco a Rende – Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini – di fermare immediatamente gli abbattimenti, nonché di verificare la legittimità del progetto che li ha previsti di Rigenerazione Urbana”.
Le associazioni I giardini di Eva e MEDiterranea MEDIA, Progetto meridiano, Primavera della Calabria, FIAB Cosenza ciclabile, Associazione Insieme OdV, Ente Sociale Sportiva Europea – Centro studi e formazione, Forum Terzo Settore Tirreno cosentino ed altre vi aspettano!
Corigliano, distrutti dalle fiamme cinque furgoni di prodotti dolciari
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Cinque furgoni della Sima Distribuzione Srl, specializzata nella vendita di materie prime per pasticcerie, gelaterie e panifici, sono andati quasi completamente distrutti da un incendio divampato nella notte. Il rogo, nell’area urbana di Corigliano, in contrada Santa Lucia, secondo i primi riscontri, sarebbe di origine dolosa. Solo l’intervento dei Vigili del fuoco ha evitato conseguenze peggiori. Sul posto anche i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano che hanno avviato le indagini per risalire agli eventuali responsabili dell’incendio.
Il Comune di Petilia partecipa al lutto per il killer di Lea Garofalo. Ferro e M5S: “inaccettabile”
CROTONE – “L’iniziativa del sindaco di Petilia Policastro di partecipare a nome dell’Amministrazione comunale al lutto per la morte di uno degli assassini di Lea Garofalo è inaccettabile. La mafia vive di simboli, e i manifesti funebri fatti affiggere dal sindaco rappresentano un inchino delle istituzioni alla memoria di Rosario Curcio, condannato all’ergastolo in via definitiva per aver partecipato all’omicidio e alla distruzione del cadavere di Lea, punita per essersi ribellata ad un destino di ‘ndrangheta. No, Lea Garofalo e l’uomo che bruciò il suo corpo per farlo sparire non sono uguali, neppure davanti alla morte. Chi rappresenta le istituzioni deve scegliere sempre da quale parte stare. Il sindaco ha mostrato di scegliere la parte sbagliata”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.
Elisa Barbuto: “futuro molto triste”
Sono due scatti fotografici. Il primo ritrae il Sindaco di Petilia Policastro il giorno 24 novembre 2022, anniversario della morte di Lea, in occasione della cerimonia conclusiva del Premio nazionale “Lea Garofalo” che ha coinvolto istituti scolastici di tutta la provincia e non solo. Basta andare a rivedere, inoltre, i servizi dell’epoca per ascoltare le parole del Sindaco che ricordava commosso la figura di Lea Garofalo, simbolo di chi non si sottomette alla mafia ed alle sue perverse logiche di potere e morte anche sacrificando la propria vita. Sono le parole di Elisa Barbuto, coordinatrice provinciale M5S Crotone
Io c’ero quel giorno. Accompagnavo i miei studenti. Ero con loro tra il pubblico, con loro come ogni giorno a scuola dove, in una realtà difficile come la nostra, li accompagniamo non solo nella loro formazione professionale, ma in una costante opera di diffusione della cultura della legalità. E poi il secondo scatto. Sono passati pochi mesi dal 24 novembre.
Un manifesto di commossa partecipazione al lutto per la morte di uno degli assassini di Lea da parte della Amministrazione comunale di Petilia Policastro. Viene inevitabile chiedersi quale futuro attenda questi nostri giovani gravemente feriti dalla incoerenza di gesti che danno un duro colpo al lavoro di chi ogni giorno si batte per la legalità confondendoli sempre di più nel confronto tra quanto viene loro insegnato e quanto vedono concretamente praticato nella realtà. Viene inevitabile pensare che i ragazzi vengano utilizzati solo per fare “ pubblico “ in manifestazioni il cui alto contenuto valoriale viene poi calpestato disinvoltamente dagli stessi protagonisti delle stesse.
Il futuro che ci attende, personalmente, lo vedo molto triste e poco rassicurante per i nostri giovani anche perché si inquadra in uno scenario più ampio che trascende e travalica i confini della nostra Provincia per estendersi all’Italia intera.
Guardare , infatti, solo alla scelta, a mio avviso, sciagurata del sindaco di Petilia e della sua Amministrazione, da condannare senza se e senza ma, significa solo mettere in atto l’ennesimo esercizio di stile puramente formale mentre , nel contempo, chi si straccia le vesti più di tutti sostiene esecrabili scelte in tema di amministrazione della Giustizia che tendono a demonizzare il lavoro della Magistratura in una opera che, peraltro, definirei di vero e proprio vilipendio nei confronti di Uomini e Donne valorosi che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la mafia. Da ultimo in questi giorni, alla vigilia dell’attentato di Via D’Amelio, la discussione, a dir poco allucinante, sul concorso esterno in associazione mafiosa.
In sostanza, mentre il PNRR entra in una fase cruciale e si annunciano importanti investimenti nel Mezzogiorno, dal Ponte sullo Stretto alla istituzione di una ZES che ricomprenda tutta l’area sud del paese, si lavora per abbassare la guardia quasi a voler favorire il proliferare del fenomeno mafioso nella sua manifestazione più subdola e pericolosa. Quella imprenditoriale che ha sostituito negli anni la mafia che sparava, uccideva e si affermava con le armi mentre oggi si afferma e si consolida nei territori anche attraverso l’odioso fenomeno della corruzione e, quindi anche del concorso esterno all’associazione mafiosa, per arginare il quale le intercettazioni sono fondamentali, intercettazioni il cui uso si vuole a tutti i costi arginare.
Mai come oggi la nostra voce si deve allora alzare sempre più forte per tutelare il futuro dei nostri giovani.
Per dire NO alla mafia in tutte le sue forme e le sue manifestazioni.
Schianto violento in moto contro un muro: in gravi condizioni un 15enne
CROTONE – Violento incidente questa notte a Crotone che ha visto coinvolto un ragazzo di 15 anni alla guida di una moto, per cause in corso di accertamento, pare si sia schiantato finendo drammaticamente contro un muro. L’incidente si è verificato nella frazione Papanice, in via Calabria.
Secondo quanto si è appreso le sue condizioni sono gravissime, (non è deceduto come era stato erroneamente appreso in precedenza) e si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Catanzaro. Il giovane era stato trasportato in modo autonomo prima al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone e da qui trasferito in ambulanza al Pugliese-Ciaccio. Le sue condizioni sono disperate ed i medici stanno facendo tutto il possibile per salvarlo.
Sul posto sono intervenuti, oltre al personale sanitario del 118 anche la polizia che ha avviato le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Statale 18, tragico incidente a Tortora: un morto e 8 feriti tra cui un bambino
COSENZA – Squadra dei Vigili del Fuoco del comando di Cosenza distaccamento di Scalea è impegnata per incidente stradale sulla SS18 al km 244+700 nel comune di Tortora.
Tre autovetture coinvolte una Fiat Tipo, una Renault Megane ed una Hyundai.
Il bilancio del sinistro è di una donna deceduta e 8 feriti tra cui un bambino ed una persona incastrata tra le lamiere che veniva estratta dai vigili del fuoco ed affidata al personale sanitario del Suem118 per le cure del caso e successivo trasporto presso struttura ospedaliera. Sul posto elisoccorso, polizia stradale e n° 2 ambulanze. La SS18 chiusa al transito nel tratto interessato dal sinistro in ambedue i sensi di marcia sino al termine delle operazioni di soccorso.