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Amici da una vita, ora anche sul palco. Raf e Tozzi fanno tappa a Reggio

REGGIO CALABRIA – Insieme hanno già fatto un pezzo di storia della musica italiana, due grandi artisti con due repertori immensi e straordinari, due cantanti italiani che con le loro canzoni hanno fatto ballare tutto il mondo, ma soprattutto due amici: Raf e Umberto Tozzi oggi tornano a cantare insieme.

E tornano a farlo con un imperdibile tour che li vedrà per la prima volta insieme, a partire da fine aprile, nei palasport delle principali città italiane a fare cantare e ballare il pubblico sulle note dei successi che hanno conquistato intere generazioni, in Italia e all’estero.

Il tour farà tappa anche a Reggio Calabria, il 3 maggio prossimo, con l’unico concerto previsto in Calabria al PalaCalafiore, organizzato dalla Esse Emme Musica di Maurizio Senese.

Quando un anno fa Raf e Umberto Tozzi, amici da una vita, si sono ritrovati sul magico palco dell’Arena di Verona in occasione del concerto-evento di Tozzi “40 Anni Che Ti Amo”, in entrambi si è acceso l’entusiasmo di tornare a collaborare, di cantare insieme, di condividere lo stesso palco.

Da lì l’idea di un album insieme, “Raf Tozzi”, che uscirà il prossimo 30 novembre pubblicato da Sugar con distribuzione Artist First, nei digital store e nei negozi tradizionali. Ad anticipare il nuovo doppio disco che raccoglie ricordi ed emozioni travolgenti attraverso i più grandi successi dei due artisti, il brano inedito “Come una danza” attualmente in rotazione radiofonica e disponibile in tutte le piattaforme digitali, che ha segnato ufficialmente il grande ritorno di una storia in comune, di una complicità davanti e dietro le quinte, 30 anni dopo “Gente di Mare”. I biglietti per assistere al concerto di Reggio Calabria sono già disponibili online, mentre da lunedì 29 potranno essere acquistati nelle prevendite abituali.

Operazione Typographic, sequestro di beni per oltre un milione di euro

REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale che dispone il sequestro di un patrimonio stimato in circa 1,2 milioni di euro riconducibile a DEMASI Rocco ritenuto intraneo alla “ndrina dei Giardini di Gioiosa Jonica” riconducile alla cosca URSINO – MACRÌ.

 

Tale provvedimento trae origine dalle attività investigative eseguite nell’ambito dell’operazione “Typographic”, condotta dal Gruppo di Locri e conclusa nel 2016 con l’esecuzione di nr. 25 provvedimenti restrittivi personali nonché reali su 13 imprese/società, unità immobiliari, terreni, autoveicoli e conti correnti bancari. In tale contesto, il DE MASI è stato destinatario di fermo di indiziato di delitto poiché ritenuto responsabile, tra l’altro, del reato di cui all’art. 416 bis (associazione per delinquere di stampo mafioso). Le indagini esperite, infatti, hanno permesso di riscontrare positivamente le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia i quali avevano indicato il DEMASI Rocco come appartenente alla “ndrangheta” di Gioiosa Jonica, puntualizzandone l’importanza della relativa famiglia nel contesto criminale gioiosano, nonché la figura del fratello Giorgio, capo locale dei giardini, appartenente alla società maggiore. In relazione ad apposita attività progettuale ideata dal Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Roma, convenzionalmente denominata “Doppio Binario” e in dipendenza delle suddette attività investigative, la menzionata D.D.A. delegava al Gruppo della Guardia di Finanza di Locri apposita indagine a carattere patrimoniale volta all’individuazione – ai fini dell’applicazione di una misura di prevenzione – del patrimonio riconducibile al summenzionato proposto e del relativo nucleo familiare. In tale ambito, i Finanzieri individuavano, con riferimento al percorso esistenziale del proposto, le condotte delittuose dallo stesso poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente A.G., del prescritto giudizio diagnostico sulla pericolosità sociale. Alla luce di tali risultanze, il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha ritenuto sussistente – richiamando il principio dell’”autonoma valutazione” del materiale probatorio – la pericolosità sociale del proposto “qualificata” dalla riferibilità ad un’associazione mafiosa. Le conseguenti investigazioni a carattere patrimoniale, condotte attraverso la ricostruzione e l’analisi delle transazioni economiche e finanziarie operate – negli ultimi 20 anni – dal proposto e dal relativo nucleo familiare, hanno consentito l’individuazione dei patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali il proposto aveva tratto le risorse per la loro acquisizione. Alla luce di quanto sopra, su richiesta del Procuratore Aggiunto Gaetano Paci e del sostituto Procuratore Simona Ferraiuolo della Direzione Distrettuale Antimafia, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto, con l’odierno provvedimento, il sequestro di prevenzione riconducibile a DEMASI Rocco cl ’54 costituito dai seguenti compendi aziendali e beni per un valore complessivo stimato in € 1.224.615,00: · Patrimonio aziendale della ditta ind.le FUDA Anna Maria con luogo di esercizio in Gioiosa Jonica, esercente l’attività di commercio al dettaglio di ferramenta; · Nr. 12 fabbricati e nr. 7 terreni ubicati in Gioiosa Jonica (RC); · Nr. 4 autoveicoli nr. 2 motocicli; · Nr. 3 polizze assicurative.

Porte aperte all’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Dal 2 al 5 ottobre 2018 si svolgerà presso l’Università internazionale “Dante Alighieri” di Reggio Calabria un’Open Week: gli studenti delle scuole superiori e tutti coloro che fosserointeressati all’offerta formativa dell’Ateneo potranno assistereanche senza essere iscrittialla prima settimana di lezione.

Il programma prevede lezioni – anche laboratoriali – che interessano diversi ambiti disciplinari: da quello sociologico a quello giuridico, da quello psicologico a quello economico, da quello manageriale a quello linguistico.

Frequentando le lezioni, i partecipanti potranno così sperimentare attivamente i vari aspetti della didattica offerta dall’Ateneo e praticare, per alcuni giorni, la vita universitaria.

Un gruppo di laureati e di rappresentanti degli studenti sarà a disposizione dei partecipanti in qualità di tutor, fornendo loro informazioni, guidandoli nella visita dei locali e orientandoli nella scelta delle lezioni da seguire.

La manifestazione avrà inizio presso i locali dell’Università (aula Italo Falcomatà) martedì 2 ottobre alle ore 9.30.

PROGRAMMA 

Dopo i saluti del Magnifico Rettore Prof. Salvatore Berlingò e la presentazione dell’offerta formativa 2018-2019 avranno inizio le lezioni del Corso triennale in Mediatori per l’intercultura e la coesione sociale in Europa (classe di laurea L-39) e del Corsodi laurea magistrale in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali d’area mediterranea (classe di laurea LM-87). Il corso di laurea triennale L-39 forma professionisti in grado di operare in contesti multiculturali per promuovere lo sviluppo territoriale, l’inclusione e la coesione sociale; il corso di laurea magistrale LM-87 forma professionisti specializzati nel campo delle politiche sociali, del non profit e del coordinamento e direzione dei servizi sociali.

Nel corso della Open week sarà presente un infopoint gestito dai rappresentanti degli studenti, che permetterà ai visitatori di ricevere informazioni anche sul Corso di laurea magistrale in “Interpretariato e mediazione interculturale” (classe di laurea LM-94), che forma figure di alta professionalità nel campo dell’Interpretazione e della mediazione interculturale, nonché sui Master, sui corsi di perfezionamento post-laurea e su tutti i servizi dell’Ateneo.

È possibile iscriversi alla Open week mediante un apposito modulo di registrazione presente sul sito Internet www.unistrada.it

Sisma nel reggino, ProCiv «Ingiustificata categoricamente l’allerta tsunami»

REGGIO CALABRIA –   La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile.

Dalle verifiche fatte, l’evento – con epicentro tra Palmi, Bagnara Calabra, Seminara e Scilla – è stato avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati al momento danni a persone e cose. Il traffico ferroviario sulla linea tirrenica tra le stazioni di Reggio e Rosarno, come da prassi, è stato bloccato per una verifica sulla linea. Carrelli di Rfi sono al lavoro per verificare se vi siano stati danni.

«La Protezione civile della regione Calabria ha smentito “categoricamente” le “voci ingiustificate di una possibile allerta tsunami che ha generato panico tra la popolazione residente nei comuni ricadenti lungo la Costa Viola”, nel reggino, in seguito al sisma di stamani. La stessa Protezione civile, è scritto in una nota, «si riserva di sporgere denuncia contro ignoti alle autorità competenti per procurato allarme».

Terremoto, bloccato traffico ferroviario tra Reggio Calabria e Rosarno

REGGIO CALABRIA – In seguito alla scossa di terremoto verificatasi stamani al largo della costa calabrese sud occidentale, è stato bloccato il traffico ferroviario sulla linea tirrenica tra le stazioni di Reggio Calabria e Rosarno. La decisione è stata presa, come da prassi, per una verifica degli impianti. Carrelli di Rfi sono al lavoro per verificare la tratta e accertare se vi siano stati danni.

Fonte Ansa

La Calabria trema ancora, terremoto di magnitudo 4.2 nel reggino

REGGIO CALABRIA – Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2, con una profondità di 11 chilometri, è stata avvertita intorno alle 7,24 in Calabria e in particolare, come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sisma è avvenuto nella costa calabra sud occidentale, compresa tra Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. La scossa è stata percepita anche a Messina. Non si segnalano al momento danni.

In moto con mezzo chilo di cocaina, fermato presunto esponente clan

REGGIO CALABRIA – Era in sella ad una moto con a bordo oltre mezzo chilogrammo di cocaina. L’uomo però è stato fermato dalla polizia, dopo un primo tentativo di fuga ed è stato bloccato. Si tratta di Fabio Nirta, 41 anni originario di San Luca, nel reggino, considerato uno degli esponenti della cosca Nirta- Strangio, clan attivo nella cittadina.

A bloccarlo sono stati gli agenti del commissariato di Bovalino che, una volta perquisito gli hanno trovato un panetto di cocaina di 521 grammi. A seguito del fermo gli agenti hanno sottoposto a perquisizione anche l’abitazione del 41enne dove è stata rinvenuta una pistola Beretta calibro 9 e 150 cartucce. Per Nirta sono scattate subito le manette ed è stato condotto nel carcere di Locri. Adesso dovrà rispondere dei reati di detenzione e spaccio di droga e detenzione di arma clandestina.

‘Ndrangheta, blitz nel reggino. Tra i fermati anche un sindaco

REGGIO CALABRIA – È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, in esecuzione di un fermo emesso dalla Dda nei confronti di appartenenti alla cosca Alvaro di Sinopoli, accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Tra i fermati c’è anche un sindaco di un Comune aspromontano e due imprenditori. Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce sugli interessi criminali della cosca Alvaro, una delle più agguerrite cosche del mandamento tirrenico della ‘ndrangheta reggina, in grado di infiltrare enti pubblici e amministrazioni locali per influenzarne le scelte e acquisire illecitamente appalti e finanziamenti pubblici.

Seminara, omicidio Gioffrè, arrestate tre persone

REGGIO CALABRIA – È in corso dalle prime ore di questa mattina un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinata dalla Dda reggina, per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, accusate, a vario titolo, di omicidio, estorsione e porto e detenzione illegali di armi, con l’aggravante delle modalità mafiose.

Il provvedimento in esecuzione scaturisce dalle indagini sull’omicidio a Seminara, nel reggino, dell’allevatore Fabio Giuseppe Gioffrè , ucciso il 21 luglio scorso in un agguato mafioso in cui rimase ferito un bambino di 10 anni di nazionalità bulgara.
Le indagini hanno consentito di fare luce sul contesto in cui è maturato l’omicidio, riconducibile, secondo quanto riferito dai carabinieri, “alle articolate dinamiche criminali del territorio della Piana di Gioia Tauro”, e di individuare uno degli esecutori materiali dell’omicidio.

Sequestrati 14 impianti di depurazione, tra gli indagati sindaci, dirigenti e funzionari

REGGIO CALABRIA – La Guardia costiera di Reggio Calabria ha sequestrato nel territorio provinciale 14 impianti di depurazione di acque reflue comunali nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica del capoluogo in cui sono indagate 53 persone.

Tra loro ci sono alcuni sindaci, dirigenti e funzionari delle società che nel tempo hanno gestito gli impianti e dirigenti di uffici tecnici e lavori pubblici.

I sequestri nell’ambito dell’operazione, denominata “Mala depurazione”, sono stati fatti in esecuzione di decreti emessi dal Gip di Reggio Calabria Maria Cecilia Vitolla. Il Dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria é stato nominato custode giudiziale di tutti gli impianti sequestrati, con facoltà d’uso, con l’obbligo di conformare entro 45 giorni lo stato di fatto e di diritto degli impianti alle prescrizioni di legge e di regolamento applicabili in ragione delle violazioni contestate nei provvedimenti di sequestro.

Foto: Ansa