Archivi tag: asp

Asp Catanzaro: lezioni di ballo agli adolescenti per promuovere il loro benessere psico-fisico e sociale

CATANZARO – Si è tenuta la giornata conclusiva del progetto “Note musicali…in movimento” promosso dalle Unità operative Pediatria di Comunità ed Educazione alla Salute dell’ASP di Catanzaro, nell’ambito del Progetto Regionale di Prevenzione “Guadagnare salute negli adolescenti”.
Obiettivo del progetto la promozione dell’attività motoria, quale strumento di prevenzione dell’obesità, nel contesto ben più ampio di uno stile di vita salutare che possa costituire il percorso preferenziale degli adolescenti. In Calabria, da un’indagine del Ministero della Salute, è risultato che il 30% della popolazione adolescenziale è in sovrappeso o chiaramente obesa.
L’attività motoria in sintonia con l’educazione alimentare rappresenta, pertanto, il cardine per contrastare tale fenomeno. Ed a proposito di attività motoria, quale migliore movimento se non il ballo? Questa la domanda che si è posta la Dirigente della Pediatria di Comunità Dr.ssa Rossella Anfosso che, pertanto, ha inteso coniugare i tre momenti indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di benessere fisico, psichico e sociale in un’unica disciplina quale la danza. Gli alunni hanno ricevuto lezioni di ballo di coppia del tipo bachata e cha cha cha e di fitness quali la zumba, dalla istruttrice Eleonora Polito, della scuola di ballo Free Dance Catanzaro, che si è recata nelle scuole a portare una ventata di allegria, di musicalità e di aggregazione nel gruppo classe. Le lezioni di ballo sono state affiancate da dialoghi interattivi tra gli alunni e l’Infermiera pediatrica Lorena Iozzo, che ha offerto spunti di riflessione sull’importanza dell’attività fisica e di una corretta alimentazione e che, sulle note del rap, ha fatto cantare e danzare i piccoli studenti della seconda classe della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Patari –Rodari, plesso Gagliardi.
Il progetto si è concluso con la gara di ballo, presso la scuola Free Dance Catanzaro, nella quale, sotto lo sguardo giudicante, ma benevolo di una giuria formata dagli esperti Alba Giancotti, Maria Rosa Madia, Giuseppe Frontera, e Giuseppe Polito; dalla psicologa Marisa Accoti e dal medico sportivo Pino Bova, e davanti ad una platea di centinaia di genitori ed insegnanti, gli studenti delle scuole I.C. G. Casalinuovo, I.C. Don L. Milani,I.C. Patari- Rodari plesso Gagliardi si sono cimentati nei balli appresi, dapprima in coppia e successivamente in gruppo.
Al termine delle eliminatorie sono state premiate le prime due coppie classificate per il premio tecnico: Matteo Ciccarello e Martina Posella, Luca Pulerà e Deborah Raffaele e le due coppie classificate per il premio simpatia ed affiatamento: Andrew Lupis e Ilenia Sinopoli, Mattia Dolce ed Arianna Luciano, che hanno ricevuto un premio personale, mentre alle scuole è stata consegnata una coppa dal Signor Giuseppe Polito, Presidente della Free Dance Catanzaro. La serata è stata impreziosita da un appassionato tango ad opera dei ballerini della scuola Davide Squillace, Eleonora Polito, Salvatore Gagliardi e Simona Babini e da un velocissimo jaive danzato da una coppia di alunni della scuola Casalinuovo, Cristian Pitingolo e Giorgia Giglio. La manifestazione è stata salutata dal Dirigente del Dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie della Regione Calabria, Dott.ssa Rosalba Barone che ha ricordato l’importanza del movimento quale momento di prevenzione delle malattie cardiovascolari, dai Dirigenti Scolastici Concetta Carrozza, Antonio Caligiuri e dalla Vicaria Anna Maria Altilia dichiarati si estremamente soddisfatti della piacevole esperienza che è riuscita a coagulare momenti di didattica e momenti di coesione del gruppo classe.
La Dr.ssa Anfosso ha aperto i lavori parlando degli obiettivi che il progetto si è posto in fedele accordo ed in sintonia con il diktat imposto dalla Regione Calabria, che l’ASP di Catanzaro ha sposato in pieno. Anche la Dr.ssa Franca Faillace, Responsabile dell’UO Educazione alla Salute e Referente Regionale del progetto ha ricordato l’importanza della prevenzione quale strumento idoneo a promuovere la modifica dei comportamenti errati tra gli adolescenti. Lo spettacolo è stato presentato dalla Responsabile del progetto Lorena Iozzo che ha evidenziato come possa essere piacevole l’attività motoria al ritmo della musica veicolando, in contemporanea, input per l’assunzione di corrette abitudini alimentari e riuscendo a vincere la timidezza degli studenti. Inoltre ha rivolto un caloroso ringraziamento alle scuole per la grande sensibilità e per la disponibilità dimostrate ed in particolare agli insegnanti che hanno fattivamente collaborato: Ilenia Giampà Elisabetta Brescia e Gaetana Ruggero dell’I.C. G. Casalinuovo ; Ivana Bevacqua dell’I.C. Don Lorenzo Milani; Annamaria Altilia e Caterina Cardamone dell’I.C. Patari- Rodari plesso Gagliardi.

Task force contro randagismo

CATANZARO – Si è svolta nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro la conferenza dei servizi presieduta dal dg Dott. Gerardo Mancuso, alla presenza del direttore amministrativo Giuseppe Pugliese, del direttore del dipartimento di prevenzione Giuseppe De Vito, del direttore del distretto di Catanzaro Lido Maurizio Rocca oltre ai medici veterinari Antonio Marino, Nicola Parisi, Francesco Corapi, Giuseppe Caparello, Tommaso Esposito contro il fenomeno del randagismo a Catanzaro. Alla riunione hanno partecipato anche un rappresentante del Comune di Catanzaro, uno dei vigili urbani e le associazioni di volontariato che si occupano dei cani.
“Lo scopo di questa conferenza dei servizi – ha affermato il direttore Mancuso – è quello di confrontarci su un argomento che ritengo importante e che è il randagismo, ma con l’obiettivo di non sedersi con preconcetti, ma di portare delle soluzioni. Dalla riunione è emersa intanto la disponibilità di tutti a fare qualcosa di pragmatico, e fra le prime cose quelle di educare il cittadino alla convivenza civile fra uomo e animale, perché questo è un problema. Noi calabresi abbiamo talvolta un’idea approssimativa dell’educazione civica, molte questioni dell’organizzazione complessa di una società si risolvono attraverso un elemento di condivisione dei problemi e di realizzazione dei progetti. Talvolta basta soltanto l’educazione civica per risolvere alcune questioni e io credo che qui manchi proprio nell’accezione più larga la convinzione che questo è un argomento che va affrontato da tutti i cittadini in modo corretto. Il nostro obiettivo è ora quello di creare un tavolo tecnico con le diverse anime che si occupano dell’argomento e capire il motivo per il quale, nella nostra provincia, il problema venga sovradimensionato e presentato all’opinione pubblica in maniera distorta e non complementare alla realtà. Non sono gli animali il problema ma la mancanza di soluzioni valide a questo difficile fenomeno. Spesso gli stessi cittadini vengono avvolti da un velo di indifferenza che colpisce gli animali, perché imputati come aggressivi e quindi potenzialmente pericolosi. Agendo così, si sbaglia nei confronti di chi, al contrario, ha un’anima e andrebbe quindi aiutato, accudito e curato come merita”.
“Come Asp – ha aggiunto Mancuso – abbiamo pensato intanto di fare una campagna d’informazione e formazione su questo argomento coinvolgendo le scolaresche e i cittadini; metteremo anche dei cartelloni sul rispetto degli animali e faremo anche qualcosa che colpirà l’opinione pubblica. In secondo luogo attiveremo insieme al Comune di Catanzaro una riunione per implementare l’anagrafe canina: un cane ha l’obbligo di legge di inserire il microcip e quindi questo va fatto. L’Asp, insieme all’Ordine dei veterinari, porterà avanti una campagna per implementare questo aspetto”.
Il direttore generale dell’Asp ha anche annunciato “l’istituzione di un Pronto soccorso mobile per il cane con un’ambulanza e, in un secondo momento, istituiremo anche un pronto soccorso fisso dove portare il cane per le cure necessarie e per la sterilizzazione dei randagi. Questa sarà una campagna che partirà col nuovo anno, attraverso un’azione d’interazione con le associazioni che si occupano dell’argomento e che hanno il polso della situazione, con le quali dobbiamo trovare un giusto feedback per risolvere i problemi e non per procrastinarli cosi come è avvenuto fino ad oggi. Dopo le feste il Comune di Catanzaro convocherà una riunione per l’implementazione dell’anagrafe canina, noi istituiremo un tavolo tecnico dell’Azienda per attivare tutte quelle azioni di nostra pertinenza e poi a fine gennaio faremo un’altra conferenza di servizi con gli stessi attori che hanno partecipato a questo incontro”.

Ascolto Donna, incontro a Palazzo dei Bruzi tra Comune, Asp e associazioni

COSENZA – Cominciare a strutturare una rete locale di interventi che sappia mettere a frutto il lavoro avviato, dallo scorso mese di ottobre, dal Dipartimento di Prevenzione Psichiatria Forense- Medicina Legale dell’Asp di Cosenza, in collaborazione con l’Associazione “Archè”, attraverso il progetto “Free-Fly -Ascolto Donna”, finalizzato alla tutela delle donne vittime di violenze fisiche e psicologiche. Un progetto che, in un’ottica di piena collaborazione, anche il Comune di Cosenza ha voluto sposare, entrando a pieno titolo nella rete interistituzionale che, oltre all’Asp, prevede il fattivo coinvolgimento di Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri.

E questa mattina l’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Manfredo Piazza ha chiamato a raccolta, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, le associazioni che sul territorio si occupano di donne in difficoltà e della tutela delle donne contro ogni forma di violenza, proprio per avviare un discorso quanto più condiviso del progetto proposto dall’ASP, avendo come obiettivo la realizzazione della rete locale.

All’incontro con le associazioni femminili ha partecipato anche la dottoressa Patrizia Nicotera, dirigente di psichiatria forense dell’UOC di Medicina Legale dell’Asp di Cosenza, insieme alle dottoressa Stefania Spadafora, dirigente dell’UOC Medicina Legale della stessa Asp.

Il progetto Free-Fly, che dispone anche di un numero verde (“Ascolto donna”, già attivo da tempo, 800 050590) mira a tutelare la donna vittima di violenze psicologiche e fisiche attraverso una serie di attività che vanno dalle prestazioni socio-sanitarie più adeguate, alla riduzione del danno, all’identificazione dei fattori di rischio e alla identificazione delle cause, alla prevenzione primaria e secondaria in collaborazione con le scuole, le famiglie, i servizi sanitari, le forze dell’ordine, i comuni e la Chiesa. Il progetto prevede una serie di interventi che vanno dal primo ascolto, attraverso il numero verde, all’accoglienza vera e propria del soggetto che ha subito maltrattamenti o violenza fisica e/o psicologica presso l’ambulatorio d’ascolto e d’accoglienza, colloqui e percorsi personali di uscita dalla spirale della violenza, visite presso l’ambulatorio di medicina legale per violenze fisiche ed abusi sessuali, eventuale ricovero presso i servizi ospedalieri, consulenze legali gratuite, attivazione di un eventuale protocollo con le forze dell’ordine e ricovero presso una casa di fuga temporanea.

Sul ruolo che avrà il Comune rispetto al progetto “Ascolto Donna” e su quello che sarà demandato alle associazioni è intervenuto l’Assessore Manfredo Piazza. “Il Comune – ha detto Piazza – deve riacquistare una centralità che faccia da propulsore, pur in assenza di risorse economiche da impiegare direttamente. Il terzo settore – ha aggiunto – non è qualcosa di staccato dal pubblico, anzi. Dove non è in grado di arrivare la pubblica amministrazione, il terzo settore è in grado, invece, di dare risposte concrete.

E lo dimostra ogni giorno di più, atteso che oggi si parla sempre più spesso di innovazione sociale, con un’esigenza di cambiamento che investe anche il terzo settore. Il progetto Ascolto Donna – ha detto ancora il titolare della delega al welfare del Comune di Cosenza – è al passo coi tempi, perché ha anche previsto delle applicazioni di carattere telematico, così come aver pensato ad una piattaforma tecnologica significa aver contezza della realtà sociale nella quale il progetto va ad incidere.

Cosenza deve essere una città in cui ci sia un confronto anche su progettualità importanti come questa ed è solo dal confronto che possono nascere contributi positivi.” Piazza ha, infine, anticipato che sull’idea di costituire una rete, riempiendola di contenuti, ci sarà un nuovo incontro. “Sarà decisivo anche il ruolo della scuola e delle professionalità che di volta in volta interverranno in questo percorso che resta un progetto aperto a nuovi contributi concreti.”

Sul punto ha concordato pienamente la dottoressa Patrizia Nicotera dell’ASP che ha un ruolo di coordinamento del progetto. “Il lavoro ancora da fare è proprio quello nelle scuole, a cominciare dalla scuola primaria e deve avere come referenti non solo gli studenti, ma anche i loro genitori e i dirigenti scolastici.” Per Patrizia Nicotera è importante “agire in rete, altrimenti ogni sforzo sarà vanificato. Il rapporto con il mondo del terzo settore e dell’associazionismo va inteso in maniera sinergica, senza sovrapposizione alcuna. Solo così le tessere del mosaico potranno andare al loro posto.”

Tra le associazioni intervenute nella discussione, la Fondazione Lanzino, attraverso il suo Presidente Franco Lanzino che si è soffermato sulle due proposte di legge presentate recentemente in Consiglio regionale per la tutela della donna che – a giudizio del Presidente della Fondazione – andrebbero emendate, sia perché si sovrappongono, sia perché presentano degli aspetti non condivisibili. Lanzino ha inoltre ricordato il ruolo importante che viene svolto dalla “Casa di Roberta” in relazione all’ospitalità temporanea di donne e minori costretti dalla violenza a lasciare la propria residenza.

Ha puntato con decisione alla valorizzazione dell’esperienza delle singole associazioni evitando le sovrapposizioni ed i protagonismi, l’intervento di Nadia Gambilongo, Presidente dell’Associazione “Mediterranea Media”. Per la Gambilongo “è necessaria un’azione sistemica in cui ciascuna associazione e ciascuna istituzione dia il proprio contributo, aprendosi al confronto e mettendosi in rete.”

Nel corso dell’incontro sono inoltre intervenuti Giamaica Puntillo, delle Acli di Cosenza, che si occupa di un punto di ascolto per le immigrate, Franca Cosentini, del Centro di Ascolto alle donne che opera con grande impegno e spirito di abnegazione in una realtà difficilissima come il centro storico di Cosenza, ed Eliana Vetrò del Centro S.Rita per donne in difficoltà di Montalto Uffugo.

 

 

 

Nuovo modello organizzativo per i laboratori di analisi

COSENZA – Un nuovo modello organizzativo per i laboratori di analisi è in fase di elaborazione ad opera dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, che con il supporto della Scuola Focus, Ente no profit fondato dalla stessa Azienda e dall’Università della Calabria, ha promosso, presso la sala Convegni dell’Ordine provinciale dei Medici di Cosenza, un incontro dibattito per tracciarne i percorsi attuativi sulla base di una esperienza innovativa maturata e praticata nella Regione dell’Emilia Romagna attraverso il CoreLab, Laboratorio Unico Area Vasta Romagna, diretto dal dott. Romolo M. Dorizzi.

Ad aprire e moderare i lavori è stato il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, che ha preceduto gli interventi di saluto del presidente dell’Ordine dei Medici, Eugenio Corcioni, e del direttore del dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria, Sebastiano Andò.

Un intervento ch’è servito per entrare nei contenuti e nelle aspirazioni dell’Azienda Sanitaria Provinciale cosentina nell’assicurare un risanamento economico – finanziario ben definito del servizio sanitario pensando nel frattempo anche ad una riorganizzazione Aziendale con un programma finalizzato al rinnovamento Tecnologico, alla ristrutturazione più urgente degli Ospedali, al rafforzamento della Medicina Territoriale, dove la questione dei laboratori di analisi rappresenta il punto di primo imbatto per un servizio sanitario efficiente e di qualità.

“Si sta cercando di passare da una Sanità Ospedale Centrica – ha sottolineato il dott. Gianfranco Scarpelli – ad una Sanità che abbia al centro il paziente con i suoi bisogni da soddisfare in modo appropriato attraverso procedure assistenziali e diagnostiche presenti sul territorio e possibilmente più vicino possibile al domicilio del Cittadino”.

La forma di organizzazione dell’attuale sistema operativo della medicina laboratoristica gravitante nell’area di competenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza è stata illustrata dal dott. Pasquale Paletta, che ha avuto modo così di confrontarsi con l’esperienza innovativa ed unica, nel panorama del sistema sanitario nazionale, rappresentata dal CoreLab romagnolo, attraverso la testimonianza del suo direttore, dott. Romolo M. Dorizzi, che considera la sua struttura un punto di eccellenza perfettamente trasportabile in altre realtà territoriali regionali.

Lo scopo del convegno è stato quello di individuare il modello organizzativo più appropriato alle esigenze dei variegati territori della Calabria al fine di dare applicazione al documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nel mese di marzo 2011 relativo ai criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta di diagnostica di laboratorio. Una risposta in tal senso è arrivata proprio dall’esperienza romagnola, che utilizzando gli apparati tecnologici con un solo Laboratorio centralizzato riesce, attraverso una rete diffusa di punti di prelievo, ad assicurare risposte di efficienza e servizi di qualità.

Di tutto questo si è parlato nell’apposita tavola rotonda che ha visto confrontarsi i massimi referenti dirigenziali delle Aziende Sanitarie ed Ospedalieri di Cosenza (Gianfranco Scarpelli e Paolo M. Gangemi), Vibo Valentia (Maria Pompea Bernardi), Catanzaro (Gerardo Mancuso), Reggio Calabria (Grazia Rosanna Squillacioti).

Tra i fattori indispensabili da praticare per l’esigenza di diminuire il ricovero ospedaliero, favorendo la deospedalizzazione, è necessario migliorare l’assistenza a livello territoriale e la riorganizzazione dei servizi di laboratorio riveste un ruolo strategico per poter garantire la possibilità di effettuare le indagini di laboratorio il più vicino possibile al domicilio dei cittadini grazie a dei punti di prelievo distribuiti capillarmente su tutto il territorio.

L’ASP di Cosenza vuole superare la frammentazione delle strutture pubbliche di laboratorio, ce ne sono ben 16, lanciando il progetto di realizzazione della rete di laboratori per tipologia per come indicato già nel regolamento della Regione Calabria n° 13 del 1° settembre 2009 e mai applicato. E’ un lavoro, comunque, aperto ad un confronto anche con i laboratori privati ricordando che l’Asp di Cosenza rappresenta la realtà più complessa e con maggiore criticità di tutta la Regione Calabria.

 

Domani incontro sul progetto di assistenza domiciliare

CATANZARO –  Domani, martedì 12 novembre, con inizio alle ore 9, nella sala conferenza della Fondazione Betania a Santa Maria, incontro sul progetto di assistenza domiciliare.

I lavori si apriranno con l’intervento del direttore del Distretto di Catanzaro Lido dottor Maurizio Rocca e con i saluti del sindaco di  Catanzaro Sergio Abramo, del commissario dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro Wanda Ferro e del direttore generale dell’Asp dottor Gerardo Mancuso.  Al seminario è prevista anche la presenza dell’assessore regionale al Lavoro e alle politiche sociali Nazzareno Salerno.

Ai lavori parteciperanno anche:

Il presidente della fondazione Betania don Biagio Amato
L’assessore alle politiche sociali del comune di Catanzaro Caterina Salerno
Il dirigente regionale al settore politiche sociali Alessandra Celi
Il sindaco di Borgia Francesco Fusto.

Le conclusioni saranno tratte dal dirigente generale della sede Inps Calabria dottor Elio Rivezzi.

A conclusione del seminario sulle nuove professioni nelle cure domiciliari, verranno consegnati gli attestati agli oltre 50 giovani diventati assistenti familiari a seguito di un corso promosso e gestito nei mesi scorsi dal Distretto socio-sanitario di Catanzaro Lido.

Chiuse otto attività commerciali dopo ispezione dei Nas

REGGIO CALABRIA – Il Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria, su richiesta dei carabinieri del Nas, ha disposto la chiusura di otto attività commerciali per gravi carenze igieniche, inadeguatezze strutturali e mancanza di titoli autorizzativi.

La richiesta dei Nas scaturisce da una serie di ispezioni su attività produttive, commerciali ed esercizi pubblici.

Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per 24 mila euro.

Proteste e proposte per l’utilizzo dell’ospedale di Gerace

Sit -in di protesta davanti l'ospedale di Gerace

GERACE (RC) – Riprende più decisa che mai, e con nuove strategie, la battaglia della Città di Gerace per l’utilizzo dell’imponente struttura costruita in località “Largo Piana” per ospitare il già esistente Ospedale geriatrico, per lungodegenti e riabilitazione mai entrata in funzione.

Malgrado la giornata festiva, ieri, domenica 20 ottobre, si è svolta nella sala conferenze del Museo Civico, la preannunciata assemblea indetta dall’Amministrazione Comunale geracese per riproporre l’ormai annoso problema più volte sollecitato alle istituzioni regionali competenti, anche dalle passate amministrazioni, ma mai risolto.

Un immobile all’avanguardia, con una capienza di 120 posti letto, già arredato con le tecnologie necessarie per i servizi di cucina e di lavanderia, con impianti elettrici e fotovoltaici, ascensori ed altro, abbandonati letteralmente al loro destino, tra l’incuria e la mancata manutenzione che hanno provocato un gravissimo deterioramento dell’intero complesso. Circa nove miliardi di vecchie lire il costo! Un vero scandalo del quale, in passato, si sono occupate testate giornalistiche televisive e della carta stampata sia nazionali che regionali e locali, nonché un’interrogazione parlamentare ed anche la Corte dei Conti.

All’incontro hanno partecipato il sindaco Varacalli, una rappresentanza della Giunta e dell’Amministrazione da lui presieduta, una delegazione di cittadini ed i rappresentanti di varie associazioni del territorio che da tempo condividono la battaglia per l’utilizzo dell’immobile.

Il sindaco ha porto il saluto dell’on. Giuseppe B. Fimognari, già sindaco di Gerace, fondatore dell’Ospedale cittadino che per un ventennio fu ospitato presso “Palazzo Sant’Anna”. Il primo cittadino ha quindi tracciato un excursus delle procedure fin qui seguite per sensibilizzare l’ASP 5 di Reggio Calabria – e per essa la Regione – ad adottare una decisione circa l’utilizzo della struttura. Procedure che si trascinano ormai da anni e che muoiono nella totale indifferenza di quanti hanno il dovere ed il potere di dare risposte ai contribuenti. Varacalli ha poi palesato la personale intenzione di dare il via ad una pacifica occupazione della sala del Consiglio Comunale geracese, nonché ad un sit-in di protesta davanti ai cancelli d’ingresso della struttura ospedaliera di “Largo Piana”.

Un argomento spinoso, quello della struttura inutilizzata a Gerace, che va ad aggravare la già precaria situazione dell’assistenza sanitaria nella Locride sulla quale, fatte salve alcune eccezioni, si è soffermato il presidente del Comitato dei sindaci della Locride, Giuseppe Strangio, il quale ha assicurato che l’importante organismo da lui rappresentato sarà presente nelle iniziative che si andranno ad adottare per porre fine all’incredibile vertenza.

Nutrito il dibattito pubblico durante il quale sono state formulate varie proposte per rendere ancora più incisiva ed efficace la protesta. Sono intervenuti Edmondo Crupi e Decio Tortora (“Corsecom” coordinamento tra associazioni della Locride); Mario Diano (“Jonica Holidays” consorzio albergatori); Emanuela Ientile (Club Unesco Gerace); Maria Grazia Messineo (Centro Studi “Lazzati”); Anselmo Scaramuzzino (Circolo “Giovane Italia”); Francesco Megalizzi, Ferdinando Scaglione, Giorgio Orlando e Domenico Femia. Dai vari interventi sono giunti utili suggerimenti ed indicazioni per nuove strategia di lotta che, pur nel rispetto delle procedure giuridico-burocratiche, questa volta partono dall’innegabile constatazione che la “misura è veramente colma” e nessuno può più accettare la spudorata indifferenza con cui il problema viene affrontato; anzi, non viene proprio affrontato.

Tra le proposte figurano quella di una nuova denuncia alla Magistratura contabile per l’ulteriore danno erariale che il mancato utilizzo della struttura sta causando. Ed ancora: sit in di protesta, occupazione dell’immobile, restituzione dei certificati elettorali al Prefetto di Reggio Calabria, requisizione della struttura per motivi di sicurezza, etc.. Durante l’assemblea di ieri è stato ricordato come non siano state prese nessuna considerazione dall’ASP le proposte di utilizzo finora fatte (ultima in ordine di tempo quella del Policlinico di Monza); nessuna risposta è stata data rispetto alla restituzione della proprietà dell’immobile o, almeno, la concessione in comodato d’uso gratuito. La struttura stessa potrebbe essere riconvertita per essere destinata ad altre attività: turistico-alberghiere, universitarie, scientifiche, artistiche, giovanili, etc..

A conclusione della giornata, una folta delegazione d’intervenuti si è recata al palazzo municipale dove ha pacificamente occupato per alcuni minuti la Sala Consiliare. Subito dopo si è trasferita in “Largo Piana” per un breve sit-in davanti ai cancelli dell’Ospedale. Oggi e domani, dalle ore 10 alle ore 12, davanti ai cancelli della struttura di “Largo Piana” sarà possibile dare la propria adesione a un successivo sit-in da effettuare presso il Consiglio Regionale della Calabria. Da mercoledì le adesioni saranno raccolte presso la Sala Consiliare geracese di Palazzo Grimaldi-Serra.

 

Castrovillari: Asp e Comune firmano protocollo per il progetto Nati per Leggere

 

Nella sala convegni dell’Ospedale Civile del capoluogo del Pollino è stato firmato il protocollo d’intesa per il progetto Nati per Leggere:Leggi che ti leggo tra il Comune di Castrovillari, l’ASP di Cosenza e l’AIB sezione Calabria.

Per il Comune di Castrovillari  il sindaco, Domenico Lo Polito, per l’Azienda Sanitaria Provinciale il Direttore Generale, Gianfranco Scarpelli, per l’Associazione Italiana Biblioteche sezione Calabria, Alessandra Stabile dirigente AIB Calabria e la  presidente Rosalba Tolone, per la Società scientifica “Laboratorio di Adolescenza” Maurizio Tucci presidente, Silvano Bertelloni pediatra dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e Mattia Maria Sturniolo dirigente medico nell’U.O. di Educazione alla salute di Castrovillari.

“Ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza, ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. Questo è il cuore di Nati per Leggere. “

Avviato nel 1999, Nati per Leggere è un progetto nazionale di promozione della lettura ad alta voce ai bambini dai primi mesi di vita ai sei anni. L’importanza degli interventi precoci della lettura è documentata da numerose ricerche scientifiche che dimostrano come leggere ad alta voce libri di qualità e con continuità ai bambini in età prescolare, favorisce e sostiene una crescita armoniosa ed equilibrata, sia sul piano cognitivo che su quello affettivo-relazionale. Inoltre si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione piacevole col genitore. Tale pratica contribuisce inoltre a ridurre il divario culturale tra i gruppi sociali, aspetto sul quale il progetto si è dimostrato particolarmente efficace.

Il progetto nazionale è promosso dall’alleanza tra bibliotecari e pediatri attraverso le seguenti associazioni: l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), e il Centro per la Salute del Bambino onlus (CSB).

La finalità del progetto è dunque la promozione dell’abitudine alla lettura nell’ambito familiare attraverso azioni condivise tra tutte le figure professionali che si occupano del bambino e della famiglia dal concepimento e per tutta la prima infanzia, senza dimenticare che l’anima del progetto sono i lettori volontari.

Queste obiettivi sono stati recepiti e condivisi nel nostro contesto da un coordinamento locale costituito da Sergio Lucieri, Primario del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Castrovillari e da Rosella Antonelli referente per l’area ospedaliera, da Riccardo Scudo Pediatra di Comunità e referente per l’area pediatrica, da Mattia Maria Sturniolo referente per l’area educazionale, da Alessandra Stabile referente del coordinamento locale NpL e del Comune di Castrovillari per la sezione ragazzi della Biblioteca civica “Umberto Caldora”.

“Compito del coordinamento locale– riferisce  Stabile-  sarà ora la condivisione di strategie operative per la  promozione del progetto locale; un coordinamento che si apre a tutti coloro che si sentono in sintonia col progetto al fine di creare una rete multidisciplinare che possa essere funzionale agli obiettivi di Nati per Leggere e che si avvalga delle potenzialità della lettura come strumento comunicativo.” Tutte le informazioni sul progetto e la bibliografia scientifica si potranno reperire sul sito:  www.natiperleggere.it . Per ulteriori delucidazioni si può scrivere a : ales_stabile@yahoo.it .

“ L’iniziativa- ricordano, particolarmente soddisfatti, il Sindaco, Domenico Lo Polito, ed il consigliere comunale, con delega alla Cultura, Lucio Rende, in una dichiarazione resa alla stampa –  si muove nell’ambito di quelle azioni, volte alla crescita e formazione dei più piccoli. Inoltre –  aggiungono – è finalizzato proprio ad avvicinarli ed avviarli ai libri, promuovendo, così, il desiderio di leggere, fondamentale nel processo di crescita individuale.”

Sequestrata 1 tonnellata di alimenti

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno compiuto una perquisizione in un supermercato ed hanno sequestrato due celle frigorifero in pessime condizioni igieniche e circa 1 tonnellata di alimenti scaduti da almeno 3-5 anni. Sono stati trovati anche salumi e formaggi con etichetta cancellata. I carabinieri ed il personale del Sian dell’Asp di Reggio Calabria hanno accertato anche le gravi carenze igieniche del supermercato il cui titolare è stato denunciato.

Nuovo incontro dell’Ass. Piazza con i Sindaci del Distretto Socio-Assistenziale n.1 e l’ASP

COSENZA – Aumentare il numero delle persone anziane non autosufficienti cui prestare assistenza e la qualità dei servizi. Un obiettivo strategico previsto dal “Piano di Azione e Coesione” sul quale punta molto il Comune di Cosenza che ha il ruolo di capofila.

Un nuovo step del processo di elaborazione dei progetti comuni e del programma di azioni utili alla formulazione di una serie di interventi concreti è stato segnato questa mattina dall’incontro promosso alla Casa delle Culture dall’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Manfredo Piazza con i Sindaci del Distretto Socio-Assistenziale n. 1 di Cosenza e l’ASP.

Al tavolo della discussione, presenti per il Comune di Cosenza l’Assessore Piazza e la Dirigente del Settore Welfare Filomena Redavide. A rappresentare l’ASP, il Direttore del Distretto Sanitario Cosenza-Savuto, dott.Antonio Perri, la Dirigente Coordinatrice dei Servizi Sociali, Dott.ssa Erminia Pellegrini, e la dott.ssa Lidia Pecoriello, coordinatrice delle CDI (cure domiciliari integrate).

In platea i Sindaci di Spezzano della Sila Tiziano Gigli, di Zumpano Maria Lucente, di Aprigliano Gabriele Perri e i rappresentanti dei comuni di Celico, Lappano, Serra Pedace, Rovito, Trenta, Mendicino, Carolei, Cerisano e Dipignano.

L’incontro di questa mattina è stato il secondo programmato dall’Assessore Piazza dopo quello di fine luglio, nel corso del quale era stata evidenziata l’esigenza, di carattere primario, di acquisire da ogni comune i dati relativi ai servizi erogati alle persone anziane non autosufficienti. E i rappresentanti delle amministrazioni che fanno parte del distretto socio-assistenziale n.1 hanno consegnato, nel corso dell’incontro, i dati richiesti al comune capofila.

“I dati sono fondamentali – ha esordito l’Assessore Piazza – per conoscere, per ogni Comune, quali sono le persone della popolazione anziana che fruiscono dei servizi, qual è il fabbisogno e quali le domande inevase. Dobbiamo realizzare il Piano degli interventi per delineare un programma che preveda l’utilizzo dei fondi a disposizione e disegnare l’assistenza a favore degli anziani non autosufficienti per i prossimi tre anni.”

Piazza ha tenuto a sottolineare che la Regione Calabria, con apposito atto deliberativo, ha indicato il Comune di Cosenza come soggetto capofila, che deve , però, interagire in cooperazione con gli altri comuni per la realizzazione di progetti condivisi. “Nelle linee guida della Regione – ha detto ancora Piazza – l’obiettivo indicato come prioritario è l’aumento numerico delle persone cui assicurare assistenza, posto che in Calabria il livello di assistenza è al di sotto della media nazionale ed è pari circa al 50% del fabbisogno.” A questo proposito l’Assessore Piazza ha auspicato un miglioramento sia quantitativo che qualitativo per colmare il gap che separa la Calabria, ma anche le altre regioni dell’Obiettivo Convergenza (Basilicata, Puglia e Campania), dal resto del Paese.

Il titolare della delega al welfare del Comune di Cosenza ha chiari gli obiettivi:  arrivare ad offrire servizi il più possibile completi, integrati e innovativi, guardando ad un utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie e ad un personale da riqualificare anche attraverso una specifica formazione. Per Manfredo Piazza, tenendo in debita considerazione la tipizzazione delle esigenze delle singole amministrazioni comunali, va individuato un filo conduttore comune. “Uno degli obiettivi significativi del Piano di Azione e Coesione – ha aggiunto l’Assessore – resta quello di puntare ad un’assistenza domiciliare integrata o, per meglio dire, alle cure domiciliari integrate, le cosìddette CID, con lo scopo di assicurare alla comunità un servizio che sia in grado di garantire appropriatezza dell’intervento e risparmio economico, attraverso una corretta individuazione del bisogno.”

L’assessore Piazza ha sottolineato inoltre l’esistenza di un finanziamento per il PUA (Punto Unico di Accesso) che è stato utilizzato parzialmente e che necessita di un nuovo impulso, collegandosi al Piano di Azione e Coesione e rappresentando un importante strumento per consentire agli anziani che versano in condizioni di bisogno  di accedere ad informazioni dettagliate sui servizi socio – sanitari erogati sul territorio e di ottenere assistenza e sostegno in ognuno dei Comuni del proprio distretto socio – sanitario.

L’incontro di questa mattina ha fatto registrare, tra gli altri, gli interventi del Sindaco di Spezzano della Sila Tiziano Gigli che ha parlato di “passi significativi”, in linea con quanto l’Amministrazione da lui guidata va facendo nell’affrontare le situazioni di marginalità sociale riconoscendo al terzo settore dei “notevoli punti di forza e un significativo  dinamismo”. Per Gigli “il cambio di passo può essere determinato dall’assistenza domiciliare integrata rispetto alla quale esiste nel territorio un buon livello di progettualità”. Nella discussione è intervenuta anche la dottoressa Lidia Pecoriello, coordinatrice delle CDI (cure domiciliari integrate) dell’Asp di Cosenza. “Nel Piano di Azione e Coesione – ha detto la Pecoriello – devono confluire tutte le iniziative preesistenti per dare la giusta risposta ai bisogni ed ottenere interventi appropriati.” La coordinatrice delle CDI ha sollecitato un ricorso sempre più ampio alle nuove tecnologie, a cominciare dal funzionamento a pieno regime del PUA che “riguarda – ha detto – tutti i soggetti sociali. La tecnologia – ha aggiunto – semplifica i processi e snellisce le procedure”. Per la Pecoriello “è importante arrivare ad una concreta concertazione tra i Comuni, mentre a Cosenza, città capofila, deve essere riservata l’interlocuzione con il distretto per pervenire ad un accordo di programma”.

Prossimamente sarà convocata una nuova riunione con le associazioni del volontariato e con i sindacati anche perché l’Assessore Piazza ha evidenziato “la necessità di un dialogo sempre più serrato con l’ASP che non può prescindere dall’ascolto del mondo del terzo settore, ma che deve pervenire in tempi brevi all’elaborazione dei programmi per rispettare la scadenza del 12 dicembre.”