Archivi categoria: Cronaca

Furto e detenzione di droga, diverse le segnalazioni a Rende

RENDE (CS) – Sono diverse le operazioni compiute nelle ultime ore dai carabinieri di Rende e paesi limitrofi. A Castiglione Cosentino (CS), i militari della Stazione Carabinieri di San Pietro in Guarano hanno tratto in arresto un 37enne sul quale pendeva un Ordine di Carcerazione per esecuzione pena di 5 mesi di reclusione per il reato di “Minaccia”, commesso nel 2008. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare. 2. A Montalto Uffugo i militari della Stazione Carabinieri di Montalto Uffugo, hanno deferito in stato di libertà un 22enne di Spezzano della Sila (CS), per il reato di “Furto aggravato”. I militari hanno accertato che il giovane nella nottata del 1° giugno 2017 si era reso responsabile del furto di numerose batterie esauste dall’interno di un’autofficina di mezzi agricoli sita in Montalto Uffugo. A Rende  i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende hanno segnalato alla Prefettura di Cosenza quali “Assuntori di sostanze stupefacenti”:  un 18enne cosentino poiché trovato in possesso di grammi 2 di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”;  un 20enne cosentino poiché trovato in possesso di grammi 1 di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana” e uno “spinello”;  un 28enne cosentino poiché trovato in possesso di grammi 1 di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana” e una piantina di “Marijuana”. I militari operanti, in Rende (CS), controllavano e perquisivano i giovani i quali occultavano, rispettivamente lo stupefacente indicato che veniva sottoposta a sequestro

Ndrangheta, 7 arresti a Platì

REGGIO CALABRIA – I carabinieri di Platì hanno arrestato 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di omicidio e di 4 casi di lupara bianca con l’aggravante del metodo mafioso, nell’ambito della cosìdetta “faida di Platì”. L’ordinananza di custodia cautelare, emmessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda, è stata notificata dai carabinieri del Ros. Si è così chiusa una vicenda che andava avanti da diverso tempo. I reati in questione sono quelli commessi nella faida tra le famiglie Marando e Trimboli che insanguinò Platì tra la fine degli anni ’90 ed i primi anni 2000.

Il primo omicidio risale al gennaio 1997 quando venne ucciso a colpi di pistola Ferdinando Vigara. Questo episodio era legato alle complesse dinamiche criminali che coinvolgevano Pasquale Marando, vicino alla cosca dei fratelli Trimboli. A questo omicidio seguì l’uccisione e la scomparsa dei corpi dei tre fratelli Trimboli: Giuseppe, Rosario e Saverio. Secondo le indagini i tre fratelli sono stati vittima di Pasquale Marando, che voleva dimostrare la sua leadership sulla cosca Trimboli. E dopo l’uccisione di Pasquale Marando, voluta da altri esponenti della cosca Trimboli, tra cui si ricorda il nome di Rosario Barbato, nel gennaio 2002 sono partite le indagini.
Le persone coinvolte nell’arresto sono Rosario Barbaro, Saverio Trimboli, Domenico Trimboli e Bruno Polito, già noti alle autorità giudiziarie e fermati il 25 maggio scorso, e Rocco Trimboli, Antonio Spagnolo e Natale Trimboli che per altre cause erano già stati incarcerati.

Angela Arcuri

Sequestro di armi ad uso militare, due arresti

CUTRO (KR) – I carabinieri hanno scoperto nelle campagne di Cutro un arsenale di armi. Si tratta di due carabine, sei fucili, cinque  pistole, silenziatori, munizioni di vario calibro e ottiche per mirini. I militari hanno perquisito un’azienda agricola. All’interno della struttura è stato rinvenuto un pacco di plastica nel quale erano presenti oltre 200 proiettili di pistola. Tra questi, alcuni erano stati classificati come armamento militare e quindi, di conseguenza, vietati.

Durante la perquisizione, all’interno di un escavatore in stato di abbandono, sono stati rinvenuti degli involucri di cellophane contenenti due carabine calibro 22, sei fucili calibro 12, un silenziatore, un’ottica di precisione e cinque pistole semiautomatiche. Il materiale sequestrato è risultato con la matricola abrasa o resa illeggibile. I due responsabili sono stati arrestati con l’accusa di detenzione illegale di armi da sparo. Per entrambi è scattato il carcere.

Internet, producevano e vendevano virus. Denunciato anche 19 calabrese

COSENZA – Due giovani hacker, uno di 20 anni residente nel mantovano e l’altro di 19 residente in provincia di Catanzaro, che creavano e vendevano nel dark web malware informatici, sono stati perquisiti e denunciati per diffusione di virus. I due, già conosciuti dalle forze di polizia, erano abili “Malware-writer”, vale a dire esperti nella programmazione di virus informatici che vengono poi messi a disposizione di chiunque all’interno del dark web. Nel corso della perquisizione gli uomini della Polizia Postale hanno sequestrato diversi strumenti informatici utilizzati dai due hacker che ora verranno analizzati. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Roma e condotta dagli agenti del Cnaipic con i compartimenti della Polizia Postale di Firenze e Reggio Calabria, rientra in una più ampia indagine internazionale incentrata su diversi software venduti sul dark web in grado di azzerare gli anti virus e di nascondere i malware all’interno di programmi leciti. L’operazione, coordinata dal Centro europeo per la lotta contro la cybercriminalità di Europol, ha visto la contemporanea esecuzione di 45 perquisizioni, comprese quelle che hanno coinvolto i due italiani, che hanno portato in tutta Europa all’arresto di 4 hacker ed alla denuncia di altri 5.

Rapina bar-tabacchi di Viale Cosmai, incastrato un giovane di 22 anni

COSENZA – Nella mattinata odierna, a conclusione di una serrata attività di indagine, il personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare in carcere, emessa in data 13.06.2017 dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta del Sost. Procuratore Dr. Giuseppe COZZOLINO, della Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale, coordinata dal Procuratore Capo Dr. Mario SPAGNUOLO, nei confronti di un giovane, Francesco LUPINACCI, di anni 22, di Cosenza, poiché responsabile di rapina pluriaggravata, porto e detenzione di arma da sparo (pistola) e lesioni aggravate procurate nei confronti di più individui. In particolare, intorno alle ore 20.00 del 22 gennaio scorso un individuo, con il volto travisato, armato di pistola, perpetrava una rapina a Cosenza presso un bar-rivendita di tabacchi sito in questa Via Cosmai. Nella circostanza, il malvivente, dopo essersi introdotto all’interno dell’esercizio commerciale, puntando la pistola all’indirizzo degli avventori presenti, intimava al cassiere di consegnare tutto l’incasso colpendo contestualmente, con il calcio della pistola, dapprima l’impiegata che si trovava davanti alla cassa e poi anche il cassiere stesso. Il malfattore, a cui nella circostanza partiva un colpo di pistola che fortunatamente non colpiva nessuno dei presenti, riusciva ad asportare denaro contante per 15.300,00 euro, dandosi poi alla fuga. Grazie anche alla descrizione fatta del rapinatore da parte dei presenti e alla profonda conoscenza dei pregiudicati del territorio, gli investigatori della Squadra Mobile individuavano così un giovanissimo, l’odierno arrestato, presso la cui abitazione effettuavano un’accurata perquisizione domiciliare che consentiva di rinvenire le scarpe ed il giubbino che indossava il malfattore all’atto della sopra citata rapina. Questo, unitamente agli altri elementi raccolti nel corso delle investigazioni, ha determinato la configurazione a carico dell’indagato di un quadro indiziario grave ed univoco in ordine alla sua responsabilità per i reati perpetrati, consentendo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza di richiedere al Giudice per le Indagini Preliminari ed ottenere un provvedimento di custodia cautelare in carcere che è stato eseguito nella mattinata odierna mediante suo rintraccio e collocamento presso la Casa Circondariale di Cosenza.

Crotone, sequestrate centinaia di scarpe contraffatte

CROTONE – I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, nell’ambito delle attività di contrasto alla concorrenza sleale per la tutela dei contribuenti onesti e rispettosi della legalità, hanno sottoposto a controllo una serie di venditori, al fine di riscontrare la regolarità dei prodotti esposti. In particolare i Baschi Verdi calabresi hanno controllato un soggetto che commercializzava scarpe di alta moda, applicando un prezzo eccessivamente basso rispetto ai normali prezzi di mercato. L’approfondimento del controllo ha, infatti, consentito di accertare la scarsa qualità merceologica e il precario confezionamento, nonché la mancata dimostrazione dell’origine dei prodotti stessi. Per il soggetto è scattata la denuncia per la commercializzazione di prodotti falsificati ed il sequestro di ben 470 articoli recanti marchi contraffatti di note marche, quali “Armani Jeans”, “Pirelli”, “Momo Design”, “Bikkembergs”, “Alviero Martini”, “Moschino” ed “Hogan”. Nello stesso contesto, in occasione di 18 controlli di natura fiscale sono state contestate 12 mancate emissioni dello scontrino fiscale ed individuati 6 esercenti fiscalmente abusivi a causa della mancata istallazione del misuratore fiscale. Tutti i venditori sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per l’erogazione delle previste sanzioni tributarie.

Omicidio stradale, in manette un uomo di Amantea

AMANTEA (CS) – Avrebbe assunto sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida. Per questo Graziano Aloisio, 46 anni di Amantea, è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Paola per il reato di omicidio stradale. I fatti risalgono al 7 giugno scorso quando l’auto condotta da Aloisio, nel percorrere la statale 18 nei pressi dell’Hotel La Principessa di Campora San Giovanni, ha invaso la corsia opposta centrando in pieno una Fiat Punto. Nell’impatto frontale ha perso la vita una donna di Lamezia Terme, Maria Piraina, 76 anni. Secondo quanto si è appreso, Aloisio aveva la patente sospesa. L’uomo è stato rinchiuso nella casa circondariale di Paola.

Droga,smantellata una rete di spaccio. Nove arresti e otto denunce

CREMONA – All’alba di oggi i carabinieri del nucleo investigativo di Cremona, al termine di una prolungata indagine, hanno eseguito 9 misure di custodia cautelare a carico di 3 italiani e 6 extracomunitari tutti accusati di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente in concorso. Gli arrestati erano residenti nelle province di Cremona, Bergamo, Torino, Catania e Cosenza. I militari hanno inoltre eseguito 12 perquisizioni domiciliari e denunciato 8 persone per lo stesso reato. La droga, principalmente cocaina, eroina e hashish, affluiva dalle limitrofe province di Bergamo e Brescia nel Comune di Soresina, per il successivo spaccio in ambito locale.

 

Aggredisce la moglie con una roncola, un arresto

BIANCO (RC)- Avrebbe aggredito la moglie con una roncola provocandole ferite alle mani e al collo. Un cittadino indiano M.S., di 29 anni, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia di Bianco con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
I carabinieri, allertati da una telefonata al 112, sono intervenuti nell’abitazione della coppia dove era in corso l’aggressione con la roncola della lunghezza di 42 centimetri che è stata sequestrata. A scatenare la reazione dell’uomo ci sarebbero stati dissidi familiari riconducibili a divergenze caratteriali. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 che hanno medicato la donna.

 

Sequestrati beni per un valore di 100mila euro ad un Ente no profit

REGGIO CALABRIA – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo del valore di 100.000 euro, disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, finalizzato a cautelare disponibilità liquide e beni immobili intestati ad una associazione culturale reggina nonché al suo presidente. Il provvedimento giudiziario è stato emesso all’esito di un articolato controllo in materia di spesa pubblica, condotto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria nei confronti di un Ente no-profit che aveva percepito contributi pubblici, per complessivi € 100.000, erogati dalla Provincia di Reggio Calabria, in relazione all’effettuazione di due manifestazioni di promozione sociale e culturale, svoltesi in città nel corso del 2012 e del 2013. Nel corso dell’attività ispettiva, i finanzieri della Sezione Tutela Spesa Pubblica del locale Nucleo P.T. hanno accertato una serie di gravi irregolarità. Nel dettaglio, i documenti giustificativi delle spese imputate per l’organizzazione dei suddetti eventi sono risultati in tutto o in parte irregolari, non veritieri o, comunque, non conformi a quanto richiesto dalla specifica normativa vigente in merito. A conclusione delle indagini, il rappresentante legale dell’associazione è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per i reati di falso e truffa aggravata, prevista dagli articoli 640 e 640-bis del codice penale, ipotizzando a carico dell’Associazione Culturale violazioni al D.lgs. n. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa delle società.